Le cause delle disfunzioni sessuali. Spesso non esiste una sola causa, ma una concomitanza di fattori che vanno osservati da un punto di vista psicosomatico. In altri termini si valutano sia le cause biologiche sia le cause psicologiche di una disfunzione. Prima di cominciare le varie spiegazioni, anticipiamo che, per capire meglio l'origine di un disturbo, è importante valutare anche il suo (sotto) tipo e cioè: Tipo permanente. In questo caso la disfunzione sessuale è presente già dalle prime esperienze sessuali. Tipo acquisito. Quando un disturbo inizia in un momento successivo, dopo un periodo di funzionamento normale. Tipo generalizzato. Quando una disfunzione si presenta indipendentemente dal tipo di stimolazione, situazione o partner. Tipo situazionale. Quando una disfunzione si presenta solamente con determinate stimolazioni, situazione o partner. Cause biologiche. Prima di poter parlare di una disfunzione di origine psicologica, bisogna escludere eventuali origini organiche, tramite una serie di esami clinici. Per esempio il disturbo potrebbe essere dato per effetto di un farmaco assunto per svariati motivi che, tra le indicazioni, comporti un calo della libido. Vediamo alcuni effetti che si possono associare alla sessualità. Le malattie fisiche si riferiscono a malattie che colpiscono il sistema nervoso, malattie vascolari, stati dolorosi (ernie, artriti) o malattie prettamente sessuali, causate per esempio da sindromi geniche, da traumi e/o da incidenti. Effetti delle droghe sulla sessualità. Gran parte delle droghe agiscono, a livello chimico, sui centri cerebrali del sistema nervoso centrale, alterando quindi i centri superiori del controllo sessuale, o inibendoli o stimolandoli. Questi effetti, a lungo andare, possono cronicizzarsi. Tra gli stimolanti sessuali ad azione centrale si citano le sostanze afrodisiache, alcool e barbiturici, allucinogeni e cannabis, anfetamine, cocaina e gli androgeni. A livello periferico attenzione ai farmaci anticolinergici e antiadrenergici. Effetti dell'età sulla sessualità Anche l'età svolge un ruolo importante soprattutto da un punto di vista quantitativo, a causa di un calo fisico nella capacità riproduttiva. Si sottolinea che il calo non è necessariamente legato al desiderio, pertanto una persona avanti negli anni può manifestare ancora vivo il suo desiderio o impulso (quando comunemente si ritiene che un anziano non debba più avere alcun interesse verso la sessualità) e la sua limitazione è legata da altri fattori fra cui un naturale degrado fisico, malattie neurovegetative dovute dall'età che impegnano una persona su queste problematiche, solitudine, senso di vuoto, ecc... Stati psicofisiologici. In certe circostanze, per esempio per dei gravi stati emozionali (come stress, ansie,...), possono influire sulla sessualità. Ma come agiscono i mutamenti psicologici al mutare dell'umore del soggetto? Quali le implicazioni sulla sessualità? Queste domande sono ancora fonte di ricerche. Quello che è certo è che una situazione psicologica di disagio può causare una serie di disturbi fisici o, come si intende dire, delle somatizzazioni. Per esempio uno stato di depressione è causa di un calo nelle difese immunitarie. Tra le cause psicologiche invece si sottolineano tre aspetti differenti, cioè delle cause che sono originate nell'immediato, cause
legate alle relazioni interpersonali e cause legate ad una certo apprendimento ricevuto o vissuto. Cause psicologiche: a) cause immediate b) legate alle relazioni interpersonali c) legate all'apprendimento. a) Cause immediate delle disfunzioni sessuali. Potremmo chiamare questo aspetto semplicemente con il termine ansia. L'amore necessita innanzi tutto di una certa fiducia fra i partner, ma questo aspetto spesso viene meno, che sia per la paura di un (ennesimo?) rifiuto, o per paura dell'erotismo (vissuto come un tabù, qualcosa di sporco che contamina la purezza dei sentimenti), o più semplicemente per una incapacità (paura) nel relazionarsi con l'altro sesso (come dire avere una bassa autostima). Fra i fattori che originano da un'ansia sessuale troviamo la paura di un insuccesso, accentuata dal tentativo di concentrarsi sull'erezione. L'ansia da prestazione è una tipica risposta psicologica ad una situazione vissuta in maniera stressante. L'ansia è legata all'impotenza ed alla frigidità causata da una precisa richiesta di prestazione sessuale. Si tenga presente che nell'uomo un'erezione è un riflesso autonomo che non si produce su richiesta; necessita di determinati stimoli e/o situazioni scatenanti (anche di immaginazione). Talvolta le richieste di prestazioni sessuali creano sensi di colpa, paura o conflitto e si fa di tutto per evitarlo, poiché in queste circostanze non si può avere l'erezione. Per contro, una donna in simili circostanze vive più la sensazione di essere usata e non riuscirà ad adeguarsi sessualmente. Una simile situazione può essere vissuta solamente quando il tutto è orientato al piacere e non alla prestazione. Anche l'eccessivo bisogno di procurare piacere al partner è un sintomo di insicurezza e quindi di disagio. Bisogna capire che serve una maggiore sicurezza e il/la partner va incoraggiato ad esprimere i suoi bisogni sessuali, bisogna accettare i suoi tempi di reazione, a non temere di sentirsi rifiutata/o e, perché no, ad essere un po' egoisti reciprocamente. Alcuni uomini usano una forma di difesa percettiva e intellettualizzata molto interessante (per motivi di ansia): controllano le proprie emozioni, ponendosi "al di fuori", osservandosi e controllandosi. Succede per esempio quando si hanno problemi di eiaculazione ritardata (e si, cari maschietti, questa non è necessariamente una grossa virtù se il prezzo da pagare sono le vostre emozioni). Tale atteggiamento può avere una predisposizione caratteriale con comportamenti apparentemente innocui, ma che di fatto si rivelano distruttivi verso la propria sessualità. Questi soggetti sviluppano delle caratteristiche di perfezionismo, di mancanza di fiducia verso sé stessi e verso gli altri e una buona dosa di insicurezza. Quando una coppia, al suo interno, avvisa situazioni di ansia, dovrebbe trovare un modo di comunicare le proprie emozioni e/o esperienze sessuali, poiché viceversa, si può rinforzare una modalità sessuale non efficiente lasciando i partner nell'illusione che tutto vada bene, mentre l'attività sessuale risulta inefficace. Vivere male la propria sessualità non è difficile. Immaginiamoci una situazione (per nulla così rara) in cui una donna, quando ha il suo primo rapporto con un uomo che si propone come futuro compagno, abbia un rapporto sessuale sì piacevole per l'uomo, ma che lei non ha vissuto con piacere. Questa donna, per non ferire l'orgoglio dell'uomo o per non fargli torto (o per paura di non essere capita, ecc...), lascia credere che sia stato piacevole e quindi per l'uomo la situazione è ideale. Se questo rapporto si consolida, quando pensate che la donna manifesterà le sue insoddisfazioni al proprio
compagno? Probabilmente mai più; o lo faceva già la prima volta o deve dire all'uomo di avere finto, di averlo ingannato. Ecco creata dal nulla una situazione che non potrà che peggiorare nel tempo e che ha ottime possibilità di sfociare in una disfunzione sessuale (per la donna). Il silenzio in questi casi è uno strumento diffuso poiché si pensa comunemente che non bisogna mai intaccare la virilità maschile. b) I rapporti interpersonali. Seguendo un'ottica definita sistemico-relazionale, si considera la coppia come un insieme, in cui si osservano le relazioni fra persone e meno l'analisi del singolo. Da questo punto di vista esistono, fra le cause principali che possono portare a delle disfunzioni sessuali, i seguenti motivi: Rifiuto di contatto fra i partner, inteso come situazione di evidente disinteresse e/o incompatibilità che i partner non vogliono ammettere. Discordie coniugali cause ed effetti, inteso come situazione in cui ci si chiede perché i partner distruggono la loro sessualità. Potrà suonare strano, ma l'attacco "terroristico" di uno dei due o di entrambi i partner, in situazioni di profonda incomprensione, non è poi così infrequente. Tra queste cause segnaliamo: - le traslazioni, ovvero situazioni formate da vecchie relazioni familiari o problemi in ambito matrimoniale dovute da proiezioni di figure genitoriali cui sono rimasti vincolati; - mancanza di fiducia, per cui si sviluppano dinamiche che portano ansia, frustrazioni e incomunicabilità; - le lotte di potere, date dal bisogno di controllare l'altra persona e, nel contempo, di non farsi dominare. Anche questi aspetti rimandano ai vissuti infantili/adolescenziali della coppia; - le delusioni contrattuali, dovute dal fatto che nella relazione ognuno porta delle aspettative e, tacitamente, si instaura un accordo, un contratto. Questi contratti, in un'ottica sistemico-relazionale andrebbero rivisti, ridiscussi; si usa dire che una coppia "si sposa più volte" nell'arco della sua esistenza. Per esempio è evidente che le relazioni e le dinamiche di una coppia a due sono differenti rispetto a relazioni a tre o più individui, per esempio nei casi in cui sopraggiungano dei figli, inoltre si sottovaluta il fatto che, nel tempo, le esigenze si modificano; questo stato di cose andrebbe appunto rivisto, ridiscusso, anche se tali situazioni sono più facile a dirle che a metterle in atto! Di fatto è raro trovare una coppia che abbia una alta capacità di comprensione e di comunicazione. - il sabotaggio sessuale, che può seguire diverse modalità: 1) creare pressione e tensione al partner prima del rapporto; 2) non rendersi disponibile quando l'altro cerca un contatto e viceversa cercarlo quando si sa che non sarà apprezzato; 3) rendersi sgradevoli, poco attraenti; 4) frustrare i desideri sessuali del partner, agire cioè con modalità opposte alla seduzione; 5) rendersi incapaci a comunicare. c) Cause apprese delle disfunzioni sessuali. Vengono esaminate facendo riferimento alle teorie dell'apprendimento (teorie piuttosto vecchie ma sempre significative): in questa ottica le reazioni sessuali sono stimoli naturali (come il desiderio), mentre le disfunzioni sessuali sono le risposte (o inibizioni) negative (come il ricordo di un evento traumatico). Le cause possono essere osservate anche in una ottica dinamica o psicoanalitica, le quali, da
sole, non identificano in maniera completa i meccanismi che portano ad una patogenesi delle disfunzioni sessuali. Per esempio una patogenesi può essere data da traumatiche esperienze sessuali iniziali (come il far l'amore in macchina e accorgersi di essere osservati, interrompendosi, provando così, soprattutto la prima volta, un senso di paura misto a delusione e rabbia, delusione che, in molti casi si sviluppa in una disfunzione). Non si può escludere che, fino ad allora, questa persona abbia avuto una vita assolutamente normale, senza particolari traumi. Le disfunzioni sessuali che coinvolgono ambo i sessi Rientrano in questa fascia tre tipi di disfunzioni: Disturbo del desiderio sessuale. Disturbo da avversione sessuale Dispaneuria. Disturbo del desiderio sessuale. Riguarda i casi in cui sono carenti il desiderio di attività sessuale, non momentaneo ma permanente o ricorrente o anche la mancanza di fantasie sessuali. Un disturbo di questo tipo è difficile da valutare, poiché ci sono molti fattori che concorrono e che possono spiegare altrimenti questa mancanza. Per esempio incide l'età, l'ambiente, la salute, il contesto socioeconomico. La differenza è data dal peso che il soggetto attribuisce a questa carenza, perché deve causargli un certo disagio o delle difficoltà interpersonali. Come dire: se uno è contento e sereno senza alcuna stimolazione o desiderio, beh, non soffrirà di questo disturbo. Disturbo da avversione sessuale. Questa è una situazione più seria della precedente, non c'è un disinteresse di fondo, ma anzi una forte carica ansiogena per cui la persona teme ogni forma di contatto sessuale. Una simile situazione può avere una eziologia traumatica o un sentimento di rifiuto (come dire: non è vero che io sono rifiutato, sono proprio io a rifiutare). Più che un "semplice" problema di origine sessuale, questo è un problema psicologico. Dispaneuria. E' un disturbo più frequente nelle donne. Come sempre, per parlare di un disturbo sessuale e in particolar modo di questo, a monte non ci deve essere un problema di origine medica. Questo termine si riferisce ad un persistente e ricorrente dolore genitale che un soggetto può avvisare in un atto sessuale. Questo dolore è così forte da impedire di fatto l'atto. Nel caso in cui il dolore sia vissuto da una donna, va specificato che è un disturbo differente dal disturbo di vaginismo e non è dovuto neanche da una mancanza di lubrificazione delle pareti vaginali. Le disfunzioni sessuali maschili Passiamo ora a vedere quali sono le più comuni disfunzioni sessuali maschili, e cioè: Disfunzione erettiva Eiaculazione ritardata Eiaculazione precoce Disfunzione erettiva (impotenza). Si manifesta per impedimento del riflesso erettivo poiché la funzione vascolare riflessa non
riesce a pompare sufficiente sangue nei corpi cavernosi del pene. Tale situazione crea ansia. Si suddivide in due categorie cliniche: Impotenza primaria. In questi casi il soggetto non riesce mai a raggiungere l'erezione con una donna, ma ci riesce in altre situazioni, per esempio tramite masturbazione. Impotenza secondaria. In questi casi, che sono i più comuni, l'impotenza sorge in un secondo momento. Tale situazione ha una prognosi più favorevole. Spesso l'impotenza crea uno stato di depressione come pure uno stato depressivo può portare al sorgere di sintomi di impotenza. E' importante capire quale aspetto causa l'altro, in quanto le cure necessarie sono ben diverse. Talvolta un comportamento sessuale deviato o perverso inizia proprio dalla frustrazione di taluni verso uno stato di impotenza. Ma cosa causa una disfunzione erettiva? Cause fisiche. Possono esistere fattori legati allo stress e affaticamento, ma anche per un diabete incipiente, per un basso livello di androgeni, per malattie debilitanti, problemi epatici, abuso di alcool, droghe o farmaci, e, infine potrebbe esistere a monte una malattia neurologica. Cause psicologiche. Non esiste a tuttora una interpretazione univoca che leghi una disfunzione erettiva a una determinata teoria psicologica. Viene interpretato in base alla teoria in cui si lavora, quindi da un punto di vista psicoanalitico, comportamentale o sistemico. Attualmente i risultati migliori possono essere ottenuti tramite una psicoterapia sessuale breve, osservando il paziente nel suo contesto attuale. Da un punto di vista psicosomatico l'impotenza è legata ad uno stress che è stato somatizzato. Per esempio una forte emotività può originare uno stress emotivo, che causa successivamente impotenza. Trattamento. In termini psicologici, se non esistono chiari disturbi di origine biologica, ci si riferisce sempre ad un orientamento teorico prescelto, dove sarà possibile valutare l'eziologia e la genesi di questo disturbo, ma, come abbiamo già detto, è stato dimostrato che i risultati più soddisfacenti si ottengono applicando una psicoterapia sessuale breve, la quale prevede che vengano assegnate alla coppia delle prescrizioni, delle mansioni sessuali che consistono in una serie di esercizi da eseguire in coppia. Per chiarezza bisogna anche dire che la psicoterapia sessuale breve è applicabile a soggetti che non manifestino difficoltà più gravi, di ordine psichiatrico, medico o psicologico. Eiaculazione precoce. Disturbo molto frequente, dato dalla difficoltà di esercitare un controllo volontario sul riflesso eiaculatorio; un soggetto, una volta eccitato, raggiunge rapidamente l'orgasmo. Questo meccanismo crea un forte senso di colpa a causa di un vissuto di inadeguatezza sessuale e peggiora nel tempo se si continua a combattere il disturbo senza prima eliminare le fonti d'ansia. Nel tempo, l'eiaculazione precoce può portare all'impotenza. L'eziologia può essere sia organica sia psicologica. Da un punto di vista psicoanalitico si ritiene che la causa sia dovuta da un astio inconscio di origine pregenitale verso le donne; da un punto di vista transazionale la causa è da ricercarsi ad un sistema distruttivo delle relazioni all'interno della coppia. Trattamento. Psicologico e con una psicoterapia sessuale breve. L'obiettivo delle mansioni sessuali sono finalizzate nel concentrare l'attenzione sulle sensazioni provocate da un imminente orgasmo, cui si cerca di associare un miglioramento del dialogo fra i partner. Le mansioni sessuali consistono in una serie di esercizi improntati sull'idea che la persona non deve mai esercitare un controllo cosciente sul suo orgasmo. Questi esercizi vengono eseguiti seguendo un percorso mirato a far riprendere fiducia in sé stesso alla persona (e alla coppia), eliminando l'ansia e i sensi di colpa associati. Forse è bene sottolineare che la partecipazione attiva del partner è fondamentale. Esistono esercizi anche per soggetti singoli e ci possono essere buoni risultati,
ma è preferibile lavorare in condizioni più tranquille, possibilmente con un buon apporto affettivo. A livello terapeutico, dopo i primi miglioramenti, può sussistere una resistenza originata dall'ansia, che va adeguatamente trattata. La percentuale di guarigione, seguendo le istruzioni, si avvicinano al 100%, per contro, trascurare il problema può causare notevoli disagi nella vita di una persona. Eiaculazione ritardata. Corrisponde ad una inibizione del riflesso eiaculatorio, ed ha vari livelli di gravità. Va considerata primaria se il soggetto non è mai riuscito a raggiungere un orgasmo,secondaria quando il problema si è sviluppato in un momento successivo. Una rara variante dell'eiaculazione ritardata è definita incompetenza eiaculatoria parziale. In questi casi mancano le sensazioni eiaculatorie orgasmiche, poiché il seme viene spinto all'esterno senza forza. Anche la eiaculazione ritardata può portare, per frustrazione, ad una impotenza secondaria. E' raro che origini da cause organiche, talvolta dipende dall'assunzione di farmaci adrenergici-inibitori. Psicoanaliticamente è considerata una forma di impotenza, da un punto di vista transazionale può essere dovuto da una insicurezza che è venuta a formarsi nella coppia e, secondo i teorici dell'apprendimento, una eiaculazione ritardata secondaria è spesso causata da uno o più eventi traumatici. Per curare questo disturbo, va detto che la procedura varia da soggetto a soggetto, ma l'obiettivo è quello di vincere l'ansia, passando gradualmente a forme di stimolazioni e di eccitamento extracoitali inferiori, in modo da allontanarsi dalla soglia di orgasmo. A livello terapeutico è possibile che la partner viva dei conflitti intrapsichici nel mettersi a disposizione del marito. Le disfunzioni sessuali femminili. La terminologia usata attorno a queste disfunzioni creano ancora delle difficoltà. Per esempio il significato del termine frigidità è ancora troppo confuso, ampio, inesatto. Master e Johnson, due pionieri della sessuologia, propongono di usare il termine di disfunzione orgasmica, suddividendola in assoluta, casuale e situazionale e di tipo primario e secondario. Non a caso simili distinzioni vengono ancora utilizzate nel DSM IV. Le disfunzioni sessuali femminili si dividono in tre sindromi: la disfunzione sessuale generale, disfunzione orgasmica e vaginismo La reazione sessuale è composta da: una reazione vasocongestizia localizzata e una componente orgasmica che è principalmente muscolare. La disfunzione sessuale generale (frigidità) E' la disfunzione più grave. La donna ricava poco o nessun piacere erotico dalle stimolazioni sessuali. L'esperienza sessuale è vissuta come un compito da assolvere; anche in questo caso è possibile che la donna non abbia mai provato alcun piacere (frigidità primaria) oppure che abbia inibito la capacità stimolatoria in un secondo momento (frigidità secondaria). Rispetto alle disfunzioni maschili, quelle femminili possono portare a stati di ansia più contenuti, con delle origini legate ad un problema presente e a dalle cause meno complesse. Ciò significa altresì che le cure possibili per questa disfunzione possono dare dei buoni risultati. La disfunzione orgasmica. Riguarda una specifica inibizione della componente orgasmica e può essere di tipo primario o secondario, assoluta o situazionale. Queste donne hanno in realtà una forte spinta sessuale e affettiva, ma si bloccano nella fase di plateu (è l'apice, il momento che dovrebbe portare all'orgasmo). L'orgasmo femminile. Le donne hanno due zone erogene principali: il clitoride e la vagina.
Entrambe concorrono nell'orgasmo e l'orgasmo, di per sé, è una sensazione molto soggettiva nei tempi e nelle modalità. La frigidità viene considerata patologica quando l'inibizione è totale o quando viene evitato l'atto sessuale poiché, salvo malattie di origine neurovegetative, qualsiasi donna è in grado di provare un orgasmo. Fra le cause si osserva una inibizione causata da un significato simbolico legato al sesso, conflitti inconsci non risolti e un senso di ambivalenza (attrazione repulsione) verso il sesso. In un trattamento mirato a risolvere questi problemi, ci sono alte probabilità di successo. Vaginismo E' dovuto da un doloroso spasmo involontario dei muscoli che circondano l'accesso vaginale, dello sfintere, della vagina e del muscolo elevatore dell'ano, ad ogni tentativo di introduzione. Le donne soggette a questi disturbi manifestano spesso una fobia del coito e della penetrazione vaginale, con effetti psicologici disastrosi. Se si individuano delle cause organiche, la risoluzione delle stesse potrebbe non essere sufficiente. Da un punto di vista psicoanalitico è considerato come una ostilità e una invidia verso il maschio. In caso di trattamento, considerando che questo tipo di disturbo è piuttosto serio e per favorire l'unità coniugale è bene coinvolgere anche il partner.