COMUNE DI GRESSONEY-SAINT-JEAN

Documenti analoghi
REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL OCCUPAZIONE TEMPORANEA DI SUOLO PUBBLICO PER SPAZI DI RISTORO ALL APERTO ANNESSI A LOCALI DI PUBBLICO ESERCIZIO DI

CITTA DI VIGEVANO. Regolamento per l arredo urbano e l installazione di dehors e dehors chiusi dei pubblici esercizi

Comune di Novara. Approvato con Deliberazione di C.C. n. 6 del Modificato con Deliberazione di C.C. n. Servizio Governo del Territorio

COMUNE DI SASSARI REGOLAMENTO

ARTICOLO 1 OGGETTO E FINALITÀ

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE DIMORE ATIPICHE ED IL SOVRAFFOLLAMENTO ABITATIVO

REGOLAMENTO PER LA COLLOCAZIONE DI STRUTTURE PRECARIE ED AMOVIBILI IN AREA PUBBLICA

COMUNE DI LAVELLO REGOLAMENTO PER L OCCUPAZIONE TEMPORANEA DI SUOLO PUBBLICO CON DEHORS

COMUNE DI AZZANO SAN PAOLO

C O M U N E D I U R B I N O

CITTÀ DI FOLIGNO. Regolamento in materia ambientale

Comune di Castelfiorentino

ALLEGATO D del Regolamento Edilizio

REGOLAMENTO PER L'INSTALLAZIONE DI STRUTTURE PROVVISORIE ESTIVE ED INVERNALI "DÉHORS" PREMESSA ART. 1 DEFINIZIONE

Comune di Candia Lomellina. REGOLAMENTO COMUNALE DELLE SAGRE e FESTE DEL PAESE

residente a in C.F. tel. in qualità di (1) ai sensi dei regolamenti vigenti CHIEDE

AUTORIZZAZIONE AL TRANSITO PER TRASPORTI ECCEZIONALI

PROVINCIA DI SAVONA. Settore Gestione della Viabilità, Strutture, Infrastrutture e Urbanistica

COMUNE DI BUDONI. Provincia di Olbia Tempio REGOLAMENTO PER L APPLICAZIONE DEI CANONI PATRIMONIALI NON RICOGNITORI

REGOLAMENTO COMUNALE

REGOLAMENTO PER LA REALIZZAZIONE DEI PLATEATICI

COMUNE DI CARNAGO (Provincia di Varese)

CITTA DI BONDENO Provincia di Ferrara Settore Finanziario Ufficio Tributi

COMUNE DI SAN FRANCESCO AL CAMPO PROVINCIA DI TORINO UFFICIO TRIBUTI

AMBITO URBANO A1 Arredi di base

Regolamento. per l occupazione di suolo pubblico. o aperto al pubblico con dehors

REGOLAMENTO COMUNALE n. 68 REGOLAMENTO SULLA PROGRAMMAZIONE COMUNALE DEGLI ESERCIZI DI SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE

CONVENZIONE PER CONCESSIONE IN USO ALL ASSOCIAZIONE DEI LOCALI SITI NELL IMMOBILE DI PROPRIETA COMUNALE SITI IN

Variante al P.R.G. di Besenello: Novembre 2005

CITTÀ DI CARMAGNOLA PROVINCIA DI TORINO VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N 485

INCARICATO/PROCURATORE

Comune di Cauco REGOLAMENTO COMUNALE PER LA CIRCOLAZIONE DI VEICOLI A MOTORE SU STRADE FORESTALI

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA PUBBLICITA E DELLE PUBBLICHE AFFISSIONI

PROVINCIA DI SAVONA COMUNE DI CERIALE. Regolamento per la gestione dei Rifiuti Urbani Approvato con Deliberazione di C.C. n.

Linee guida per la progettazione Caratteristiche tecniche degli elementi per la composizione dei «dehors»

PROGRAMMA DI INTERVENTO PER ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE ED URBANISTICHE

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

COMUNE DI CARRO (Provincia della Spezia) REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI VOLONTARIATO COMUNALE

REGOLAMENTO COMUNALE

DA UTILIZZARE PER LA RICHIESTA DI CONTRIBUTO DA PARTE DEL DISABILE

COMUNE DI NIBIONNO PROVINCIA DI LECCO REGOLAMENTO COMUNALE PER L ATTUAZIONE DEL DIVIETO DI FUMO NEI LOCALI DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Comune di Binasco (Provincia di Milano)

PROCEDIMENTI EDILIZI DA APPLICARE ALLE DIVERSE TIPOLOGIE DI INTERVENTI

valutata interferenziale protezione intervento non autorizzato all interno di detta area o nelle immediate casa via rosello

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE AUTORIZZAZIONI PER LE SAGRE, FESTE POPOLARI E MANIFESTAZIONI COSTITUENTI PUBBLICO SPETTACOLO

PARCHI, GIARDINI O VERDE PUBBLICO

COMUNE DI BARDONECCHIA Provincia di Torino CAP UFFICIO TECNICO EDILIZIA PRIVATA UFFICIO ATTIVITA PRODUTTIVE

COMUNE DI MESAGNE PIANO GENERALE DEGLI IMPIANTI PUBBLICITARI E DELLE PUBBLICHE AFFISSIONI ELABORATO <A> REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE: NORME TECNICHE

COMUNE DI LEFFE PROVINCIA DI BERGAMO REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI VOLONTARIATO DI DIFESA AMBIENTALE

l.p. 4 agosto 2015, n. 15 legge provinciale per il governo del territorio

Attività di vendita Commercio in forma itinerante

Prot. n. 5883/13 ORDINANZA N OGGETTO: Disposizioni alla cittadinanza per la gestione dei rifiuti urbani. IL SINDACO

COMUNE DI CAVAION VERONESE

DELIBERAZIONE N X / 2864 Seduta del 12/12/2014

REPUBBLICA DI SAN MARINO

COMUNE DI MARTINSICURO - Provincia di Teramo - REGOLAMENTO PER L INSTALLAZIONE DI MANUFATTI LEGGERI

COMUNE DI MUGGIA NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE. Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. P.R.G.C. Variante non sostanziale n.32. Maggio 2015.

Area 4 POLIZIA LOCALE

REGOLAMENTO COMUNALE SULLA DISTRIBUZIONE DEL GAS NATURALE AI SENSI ART. 5 COMMA 3 DEL CONTRATTO DI

Regolamento per l arredo urbano e l installazione di dehors dei pubblici esercizi e l installazione di tende solari negli esercizi commerciali

COMUNE DI CARBONE (Provincia di Potenza)

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA E L ACCESSO AGLI INCENTIVI PER LA SOSTITUZIONE O INSTALLAZIONE DELLE INSEGNE DI ESRCIZIO NEL CONCENTRICO DELLA CITTA

REGOLAMENTO DI RIQUALIFICAZIONE DEI DEHORS (TESTO COORDINATO)

CITTÀ DI FOLIGNO. Regolamento servizio di illuminazione votiva dei cimiteri comunali

premessa Indirizzi generali

COMUNE DI LORETO P R O P O S T A PARERE DI REGOLARITA' TECNICA PARERE DI REGOLARITA' CONTABILE

COMUNE DI MASULLAS ( Provincia di Oristano )

PROGRAMMAZIONE COMUNALE DEGLI ESERCIZI DI SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE NELLA ZONA DEL CHIANTI FIORENTINO

COMPARTO RESIDENZIALE D4

COMUNE DI ESTE. Provincia di Padova REGOLAMENTO PER L APPLICAZIONE DEL CANONE CONCESSORIO PATRIMONIALE NON RICOGNITORIO

COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO Provincia di Livorno REGOLAMENTO COMUNALE TELEFONIA MOBILE

Comune di Casorezzo Allegato energetico al Regolamento Edilizio

REGOLAMENTO. per la disciplina delle modalità di utilizzo del punto di. erogazione di acqua potabile

Riservato Sezione Autogrù

SERVIZI UFFICIO TECNICO

C O P I A DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE

NUOVO PIANO COMUNALE IN MATERIA DI ESERCIZI DI SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE

REGOLAMENTO PER UTILIZZO DELLA SALABLU POSTA ALL INTERNO DEL CENTRO CULTURALE BONCOMPAGNO DA SIGNA

REGOLAMENTO per l EROGAZIONE del SERVIZIO di ILLUMINAZIONE LAMPADE VOTIVE nei CIMITERI COMUNALI

REGOLAMENTO COMUNALE DEHORS

Comune di Monvalle - Provincia di Varese -

Allegato n. 1 Testo modificato. Art. 8 bis "Strutture a servizio delle attività commerciali di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande"

COMUNE DI SCARPERIA E SAN PIERO Provincia di Firenze PIANO GENERALE DEGLI IMPIANTI PUBBLICITARI

Approvato dal Consiglio Comunale

- Consiglio comunale n. 98 dell'08/09/1994 (C.R.C. n del 26/09/1994)

PIANO GUIDA PER L ARREDO URBANO

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA SEGNALETICA STRADALE, PUBBLICITARIA E DI DIREZIONE

INVITO A PROCEDURA NEGOZIATA

CONVENZIONE PER L INSTALLAZIONE GRATUITA DI MANUFATTI URBANI PER IL SUPPORTO DI STRISCIONI

APPALTO PER IL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA NELLE SCUOLE DEL TERRITORIO COMUNALE DUVRI. Art. 26, comma 4, D.Lgs. 81/08

Regolamento tecnico di attuazione approvato dalla Giunta Provinciale di Trento il 15

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI PER SALA GIOCHI

Regolamento per la gestione e promozione del Centro di Quartiere per Minori e Famiglie di San Valentino Torio. Art. 1 Oggetto

COMUNE DI CASTELLO TESINO Provincia di Trento

CATENE E PNEUMATICI INVERNALI

Michele Cagliani, Divisione Valutazioni Ambientali. 28 Marzo 2012

PIANO DI QUALIFICAZIONE URBANA REGOLAMENTO PER L IMMAGINE DEGLI ESERCIZI COMMERCIALI RELAZIONE ILLUSTRATIVA LINEE GUIDA

CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI... 5 CAPO II - GENERALITÀ SULL ORGANIZZAZIONE E SULLE MODALITÀ DI EROGAZIONE DEI SERVIZI... 11

E dilizia P rivata/servizi U rbanistici RELAZIONE TECNICA DI ASSEVERAZIONE ALLEGATA ALLA D.I.A. PRATICA EDILIZIA n. INTESTATA A.

Approvata definitivamente dalla Camera dei deputati il 19 dicembre 2012

Transcript:

COMUNE DI GRESSONEY-SAINT-JEAN REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA Regolamento comunale disciplinante dehor o attrezzature rimovibili per attività commerciali. Approvato con deliberazione di Giunta comunale n. 33 del 05.05.2016 Modificato con Deliberazione di Giunta comunale n. 87 del 21.07.2016 Modificato con Deliberazione di Giunta comunale n. 81 del 27.07.2017

INDICE Articolo 1 - Definizione Articolo 2 Atti abilitativi e amministrativi Articolo 3 Durata autorizzazioni Articolo 4 Criteri per il posizionamento e l installazione dei déhors Articolo 5 Morfologia e struttura Articolo 6 Materiali ed impianti Articolo 7 Manutenzione degli elementi e dell area occupata Articolo 8 Vigilanza sugli avventori Articolo 9 Sospensione e revoca delle autorizzazioni Articolo 10 Danni arrecati Articolo 11 - Oneri Articolo 12 Vigilanza e sanzioni Articolo 13 Norme finali

Articolo 1 Definizione 1. Si definiscono déhors ed attrezzature rimovibili per attività commerciali, e/o di somministrazione alimenti e bevande, le strutture temporanee, destinate ad un uso limitato nel tempo, su proprietà pubbliche o private, facilmente rimovibili e prive di elementi stabilmente infissi al suolo, destinate a far fronte a specifiche esigenze temporanee e che non comportano permanenti e sostanziali modificazioni dei luoghi in cui si collocano. 2. I dehors sono un insieme di elementi (mobili, smontabili, o facilmente rimovibili) posti in modo funzionale ed armonico sullo spazio pubblico o privato, gravato da servitù di uso pubblico o privato, visibile da spazi pubblici che costituiscono, delimitano ed arredano uno spazio all aperto, destinato alle attività di cui all art. precedente. Essi hanno carattere di temporaneità e pertanto devono risultare completamente smontabili. Le strutture di cui trattasi sono classificabili in due tipologie a seconda del grado d ingombro e del grado di trasformazione edilizia urbanistica del territorio che producono. Tipologia A: opere di arredo mobile, tavoli, sedie, ombrelloni, gazebo, corpi riscaldanti e, unicamente nel caso di permanenza del déhor nella stagione invernale, paramenti di chiusura amovibili costituiti da materiale trasparente e telaio in struttura leggera di altezza massima metri 2,50 e larghezza tale da non costituire eccessivo ingombro, comunque posati su pedana; Tipologia B: dehor con maggior grado di complessità strutturale: pedane, montanti verticali, paramenti, copertura, tende a rullo scorrevoli verso il basso e altri sistemi mobili di copertura, limitati al solo posizionamento su area privata. 3. I dehors su spazio pubblico o privato gravato da uso pubblico dovranno essere montati su pedana. La pedana dovrà essere accessibile da portatori di handicap ed essere realizzata preferibilmente in legno per le parti a vista, con sottostruttura anche in metallo e in ogni caso in materiali non deperibili, facilmente smontabile, e priva di intercapedini accessibili in modo da impedire l accumulo di rifiuti. La pedana dovrà essere delimitata almeno su tre lati da parapetto, anch esso rimovibile, di altezza adeguata. Nel solo caso in cui il déhor, previsto su area pubblica o su area privata gravata da uso pubblico, coincida, in tutto o in parte, con il sedime di un marciapiede posto in posizione rialzata rispetto all area pubblica adiacente, questo può non essere dotato di pedana né di relativo parapetto, a condizione che l area sia chiaramente identificabile e in ogni caso per la sola parte rialzata. 4. La messa in opera di déhors e qualsiasi attrezzatura rimovibile, può essere richiesta dai titolari di esercizi pubblici o commerciali operanti nel Comune di Gressoney-St Jean all Ufficio Regionale competente al rilascio dell Autorizzazione. 5. Gli spazi su cui possono essere installati i dehors devono essere annessi ad un locale di pubblico esercizio, come definito e disciplinato dalla L.R. 1/2006 Disciplina delle attività di somministrazione di alimenti e bevande e s.m.i., o ad un attività artigianale che, ai sensi della normativa vigente, sia autorizzata alla vendita oltre che alla preparazione di prodotti destinati al consumo diretto (es. pizza al taglio, pasticceria, ecc.), o ad altra attività artigianale o artistica di propria produzione. Le strutture a supporto di attività diverse dai pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande dovranno essere costituire unicamente da piani di appoggio e sedute, realizzati con materiali, forma, tipologia compatibili con il contesto e di dimensioni massima non superiore alla metà della superficie dell attività principale. La messa in opera di dehors su terreno privato può essere richiesta dai titolari di esercizi commerciali di qualsiasi genere. 6. E altresì consentita l installazione di déhors a servizio di circoli privati, purché senza accesso diretto dalla via pubblica, in conformità con quanto disposto dal D.M. 17/12/1992, n. 564, modificato dal D.M. 05/08/1994, n. 534. Articolo 2 Atti abilitativi e amministrativi 1. Le strutture temporanee sono soggette alla valutazione della domanda effettuata dai competenti uffici che risultano coinvolti. Sportello Unico degli Enti Locali e/o Ufficio Commercio e Ufficio Tributi per quanto riguarda gli aspetti di natura commerciale e tributaria; Ufficio Tecnico per quanto riguarda gli aspetti tecnici, urbanistici e paesaggistici, in quanto delegati ex l.r. 18/94 e s. m. e i.; Ufficio di Polizia locale per quanto riguarda gli aspetti della viabilità e della sicurezza stradale;

ufficio regionale Direzione Viabilità qualora le strutture vengano ubicate lungo la S.R. 44; Azienda Sanitaria Locale, nel caso di déhors permanenti a esercizi di somministrazione di alimenti e bevande. 2. Dovrà essere valutato con particolare attenzione l inserimento del déhor che possa interferire con la percezione di elementi o scorci particolarmente significativi del paesaggio e/o in continuità di monumenti o edifici classificati documento dai vigenti strumenti urbanistici. Devono essere evitate, in generale, le interferenze delle strutture del déhor con gli elementi architettonici di particolare pregio degli edifici come sopra classificati. 3. Le richieste per nuove installazioni o di adeguamento di déhors esistenti, complete di tutta la documentazione prevista, verranno evase dagli uffici competenti, secondo la tempistica prevista dalle normative vigenti nelle rispettive materie. Articolo 3 Durata autorizzazioni 1. L autorizzazione riguarda le strutture temporanee nella loro completezza, così come definite all articolo 1. L autorizzazione può essere richiesta per strutture a carattere temporaneo stagionale o, limitatamente alle aree private, a carattere annuale. 2. I dehors hanno carattere di temporaneità e pertanto devono risultare completamente smontabili. Il periodo massimo di mantenimento in opera di dette strutture su suolo pubblico o privato gravato da uso pubblico è pari a 220 gg. I déhors di tipologia A di cui all art. 1 del presente regolamento potranno essere installati nel periodo estivo in tutto il territorio comunale e, nel periodo invernale, soltanto su area privata. Il periodo estivo decorre dal 1 aprile al 5 novembre e il periodo invernale dal 1 dicembre al 31 marzo di ogni anno. Quelli di tipologia B di cui all art. 1 del presente regolamento potranno essere installati esclusivamente su area privata e per una durata anche pari all intero anno solare. In questo caso, al fine di consentire lo sgombero della neve dalle strade e vie pubbliche, la struttura del déhor dovrà rispettare una distanza minima dalla pubblica viabilità di m 1,5. 3. Per sopravvenuto interesse pubblico e verificata l incompatibilità con la presenza del déhor, l autorizzazione medesima potrà non essere rinnovata. Nel caso in cui l incompatibilità possa essere rimossa con modifiche alle strutture del déhor, queste potranno essere richieste in qualsiasi momento, anche prima della scadenza del periodo autorizzato. 4. Allo scadere dell autorizzazione di déhor su area pubblica o privata gravata da uso pubblico, l area di sedime dovrà essere ripulita e riconsegnata all uso pubblico nello stato di conservazione originario. Articolo 4 Criteri per il posizionamento e l installazione del déhor 1. Il posizionamento di qualsiasi struttura temporanea può essere antistante o fronti-stante all affaccio su strada dell esercizio pubblico del richiedente, o essere realizzato in cortili interni; nel caso particolare delle piazze, o di siti interessati da vincoli contestuali, è ammissibile un posizionamento diverso da concordare con l Amministrazione nel rispetto dei diritti dei terzi e della pubblica viabilità. L ingombro delle strutture deve essere proporzionato alla sezione stradale o alla partizione del fronte e deve consentire sia le normali operazioni di soccorso o di transito dei mezzi autorizzati (compreso il traffico merci), sia la continuità del passaggio pedonale, nonché garantire le visuali di sicurezza occorrenti. 2. La continuità pedonale lungo il fronte degli edifici dovrà avere una sezione minima di m. 1.20, salvo accordi con gli aventi diritto e nei casi in cui la temporanea riduzione dell uso pubblico del suolo non renda più difficoltoso il percorso pedonale alternativo, nel rispetto delle vigenti normative in materia di sicurezza della circolazione stradale e di superamento delle barriere architettoniche per soggetti a ridotta o impedita capacità motoria. L eventuale deroga al distacco di mt. 1.20, prevista dal precedente periodo, dovrà comunque tenere conto e garantire il più agevole accesso agli ingressi privati degli edifici rispetto ai quali il dehor risulta confrontante. Durante la chiusura dell esercizio, gli arredi mobili del déhor ed in particolare gli espositori di ogni genere, devono essere rimossi: sedie e tavoli possono essere mantenuti sulla pedana, ma comunque riordinati in modo decoroso. 3. In merito al transito veicolare si applicano le norme vigenti del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285.

Articolo 5 Morfologia e struttura 1. Per quanto riguarda gli aspetti formali, le strutture temporanee nel loro insieme (compresi gli arredi mobili) devono presentare i caratteri di minimo impatto per l inserimento nel contesto ed una coerenza complessiva con gli altri elementi di arredo preesistenti e correttamente inseriti nello spazio pubblico. In particolare la morfologia del déhor deve rispettare i seguenti requisiti: a) avere forma planimetrica semplice e regolare (rettangolare, quadrata o comunque quadrangolare), con ridotta visibilità dell eventuale copertura anche solo parziale a mezzo ombrelloni, soprattutto nei casi di interferenza con edifici di particolare pregio o valore documentale; b) i paramenti e le strutture verticali, dove ammessi, devono avere il minimo impatto visivo, armonizzandosi il più possibile con il contesto, quanto a materiale, colore e texture; c) gli elementi di delimitazione e di sicurezza (ringhiere, parapetti,) sono necessari a protezione di qualsiasi area esterna ed avranno un altezza adeguata dalla quota del piano di calpestio della pedana e saranno costruite in modo tale da non favorire lo scavalcamento; d) eventuali corpi scaldanti dovranno essere di dimensione contenuta e per i medesimi sarà richiesta certificazione di sicurezza; e) eventuali scritte, anche pubblicitarie o il logo di identificazione dell esercizio devono essere situate negli eventuali paramenti di bordo e dovranno avere caratteri poco appariscenti e comunque coerenti con quelli utilizzati per le insegne o le scritte fisse negli edifici del contesto; f) In caso di installazione di manufatto sul suolo pubblico e /o gravato da uso pubblico, in presenza di chiusini di ispezione di esistenti sotto-servizi, deve essere preventivamente concordata con l Amministrazione Comunale la modalità di accesso per intervento manutentivo e verrà comunque eventualmente autorizzato solamente in caso di assenza di altre soluzioni. Articolo 6 Materiali ed impianti 1. I materiali delle strutture temporanee devono essere durevoli e pulibili con facilità, sostituibili per elementi in modo da permettere una costante manutenzione in opera. I tavoli, le sedie e gli altri elementi di arredo mobile dei déhors devono essere omogenei, pulibili, facilmente rimovibili. Per gli elementi della pedana e strutturali in genere dovranno essere preferiti il legno e i suoi derivati e i metalli non riflettenti, bruniti o verniciati in colorazione opaca, in acciaio CORTEN, in zinco-titanio, in rame naturale, con esclusione di alluminio comunque trattato, di acciaio INOX, o similari e di materiali di plastica o derivati trasparenti. 2. Le colorazioni ammesse, sia per gli elementi strutturali che per i componenti e complementi di arredo devono tenere conto della necessità di armonico inserimento nel contesto storico e architettonico degli edifici e delle vie e piazze pubbliche. Devono escludersi colorazioni in tonalità forti o accese, a forte contrasto, lucide o brillanti, mentre devono essere preferite colorazioni chiare o comunque in tonalità neutre e tenui. Le colorazioni ammesse sono quelle nei toni del marrone, quali le essenze lignee locali o quelle dei manti della fauna alpina selvatica, della sabbia e delle terre naturali, ma anche nei toni del grigio delle pietre locali o in quelli dei verdi della vegetazione alpina, in particolare delle stagioni estiva e autunnale. 3. Gli eventuali impianti elettrici del déhor devono rispettare le norme di sicurezza imposte per i locali pubblici. Non sono consentiti attraversamenti aerei dello spazio pubblico, né la posa di cavi non adeguatamente protetti sulla pavimentazione pubblica. La collocazione di eventuali punti luce e il tipo di corpo illuminante devono avere caratteristiche tali da non interferire nella scena urbana sia notturna che diurna e devono evitarsi fenomeni di abbagliamento sia verso aree a transito pedonale, sia verso aree di traffico veicolare. Gli allacciamenti alla rete elettrica dell esercizio deve avvenire in rispetto delle norme UNI-CEI, con accorgimenti tali da non creare impedimento all uso o ingombri visivi. 4. E vietata la posa di frigoriferi, contenitori vari, nonché di apparecchi e congegni da gioco di cui all art. 110 del TULPS. E ammesso il posizionamento di un solo banco frigorifero per gelati sfusi e/o da asporto. 5. Per gli impianti di diffusione sonora, vanno osservate in generale le direttive tecniche di installazione per gli impianti elettrici, in particolare, oltre ad osservare le norme in materia di

diffusione acustica al pubblico, l impianto deve essere specificatamente autorizzato in sede di valutazione della domanda, con valutazione per ogni singolo caso (impatto acustico). Articolo 7 Manutenzione degli elementi e dell area occupata 1. Nelle ore di chiusura dell attività, gli arredi mobili del déhor devono essere collocati in modo da non arrecare problemi di sicurezza e non alterare il decoro dei luoghi. 2. Il déhor deve essere mantenuto in perfetto stato igienico- sanitario, di sicurezza. In caso contrario l Amministrazione Comunale, previa verifica, provvede a diffidare il concessionario al ripristino dei manufatti, ed, in caso di inadempienza, a revocare il titolo stesso e ordinare la rimozione del déhor, addebitando le spese all esercente. 3. L eventuale sostituzione di elementi di arredo con altri uguali per forma, materiali e colori, in conformità a quanto previsto nel precedente art. 6, non richiede nuova autorizzazione. L ingombro delle strutture deve consentire sia le normali operazioni di soccorso e di transito dei mezzi autorizzati (compreso il traffico merci), sia la continuità del passaggio pedonale, fatto salvo quanto previsto al precedente art. 4, c. 2. 4. L autorizzazione all occupazione suolo pubblico con déhor, non costituisce autorizzazione ad effettuare interventi sul sedime dell area occupata. 5. Lo spazio di ristoro all aperto deve essere opportunatamente dotato di cestelli per il contenimento dei rifiuti, la cui installazione è da prevedere nel progetto. 6. Allo scadere del termine dell autorizzazione di occupazione suolo pubblico ed in caso di revoca o sospensione del provvedimento anzidetto, il titolare dell esercizio è tenuto a rimuovere dal suolo pubblico ogni singolo elemento del déhor. Articolo 8 Vigilanza sugli avventori 1. Il titolare di autorizzazione per l attività di pubblico esercizio, ha l obbligo di vigilare a che gli avventori non disturbino, mediante schiamazzi e rumori, le occupazioni o il riposo delle persone. 2. Nel caso in cui si verifichino situazioni di particolare disturbo al riposo ed alla quiete del vicinato, riscontrate ed avvalorate da relazioni di servizio delle Autorità preposte alla vigilanza e al controllo, il Sindaco potrà adottare provvedimenti, anche relativi a singoli pubblici esercizi, diretti alla limitazione degli orari di apertura. Articolo 9 Sospensione e revoca delle autorizzazioni 1. Per esigenze contingibili ed urgenti l Amministrazione può ordinare la rimozione immediata delle strutture di cui al presente regolamento. Può inoltre provvedere alla revoca o alla sospensione dell autorizzazione e della concessione del suolo pubblico, con preavviso di almeno 15 giorni, per lavori da eseguirsi nelle aree interessate dalle strutture o su immobili posti nelle adiacenze, interventi di enti gestori di servizi o per interventi di manutenzione, non realizzabili con soluzioni alternative, qualora la presenza del déhor precluda o renda gravemente disagevole l attività connessa alla realizzazione dei lavori stessi. In tali casi l Amministrazione comunale non sarà in alcun modo tenuta a corrispondere indennizzi o risarcimenti, ad esclusione del rimborso della tassa di occupazione suolo pubblico eventualmente anticipata. Articolo 10 Danni arrecati 1. Qualsiasi danno arrecato ai cittadini, al suolo pubblico o a proprietà private, dagli elementi costituenti il déhor, deve essere risarcito dal titolare dell esercizio. 2. Per danni arrecati alla pavimentazione stradale, alle alberature ed al patrimonio verde o ad altro di proprietà pubblica, l amministrazione comunale provvederà a rilevare e quantificare lo stesso, che dovrà essere risarcito dal titolare dell esercizio. Articolo 11 Oneri 1. Per la determinazione degli oneri a carico del richiedente, si fa riferimento a quanto contenuto nel regolamento per l occupazione di suolo pubblico. Articolo 12 Vigilanza e sanzioni

1. Per le violazioni alle disposizioni del presente Regolamento verrà applicata la sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di 80,00= ad un massimo di 500,00=; inoltre saranno adottate misure finalizzate a ripristinare lo stato dei luoghi, con spese a carico del soggetto titolare dell autorizzazione del déhor. 2. Nel caso in cui venga accertata l occupazione di suolo pubblico con déhor, senza la prescritta autorizzazione e/o in misura eccedente la superficie consentita e/o oltre i limiti temporali di efficacia, il titolare dell attività commerciale o esercizio pubblico cui il déhor è funzionalmente connesso, è tenuto a ripristinare lo stato dei luoghi, mediante la rimozione dell occupazione abusiva, entro 5 giorni dalla contestazione e si applica la sanzione prevista dal Decreto Legislativo 15/11/1993, n. 507 e successive modificazioni ed integrazioni. 3. L organo accertatore deve intimare, sul verbale di contestazione, la rimozione delle strutture da effettuarsi entro 5 giorni e trasmettere la corrispondente segnalazione al Servizio competente. Nel caso in cui il trasgressore non provveda, sarà emesso un atto di diffida che intima la rimozione delle strutture abusivamente installate entro cinque giorni. Qualora il gestore dell esercizio cui il déhor è annesso non provvede nei termini fissati al ripristino dello stato dei luoghi, le strutture saranno rimosse d ufficio con spese a carico del titolare dell attività commerciale cui la struttura è annessa con affidamento delle stesse al titolare. Articolo 13 Norme finali 1. Il presente regolamento entra in vigore e presta i suoi effetti dal giorno di pubblicazione della deliberazione della Giunta comunale all albo pretorio. 2. L osservanza delle disposizioni del presente regolamento non limita in alcun modo la responsabilità dei proprietari, dei committenti e degli esecutori delle opere, nei limiti delle rispettive competenze per violazioni di norme previste dalle vigenti leggi.