Rassegna stampa 7 Ottobre 2015
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Url di Francesco Miscioscia Enrico Forte è nel pieno del suo Viaggio x Latina, una serie di appuntamenti organizzati nella città in occasione della campagna elettorale per le primarie del PD e che lo vede contrapposto all amico Paolo Galante. Enrico, che cos è per te l amicizia? Uno dei valori più importanti, di amici ce ne sono pochi. Paolo Galante dice che siete amici. Aristotele diceva Amicus Plato, sed magis amica veritas : Amico Platone, ma più amica la verità. Perché i cittadini di Latina ti dovrebbero votare alle primarie? Intanto i cittadini devono votare il PD. Il PD in questi anni è stato all opposizione, è arrivato il momento che ci sia l alternanza, che è utile alle relazioni politiche e istituzionali ed è la fisiologia stessa della democrazia. Dentro la scelta del PD, la mia non è stata una scelta individuale. Fosse stata una scelta personale, forse non sarebbe mai avvenuta, ci sono state persone autorevoli del PD, sottosegretari, consiglieri regionali, sindaci, vicepresidente della Provincia, cittadini, militanti che hanno ritenuto che io potessi rappresentare un alternanza e una discontinuità con il Governo della città. Nasce da questa spinta. Per uno che fa politica fare il Sindaco della propria città diventa un elemento importante, ti occupi della tua città e della vita delle persone che spesso conosci. Metti le mani nella carne viva. Dai senso al tuo impegno politico nella maniera più compiuta possibile. Parliamo un attimo della tua esperienza in Regione, sia Renata Polverini che Zingaretti dicevano che volevano rendere la Pisana trasparente, ma non mi pare che sia andata così. È un aspirazione, è difficile, perché non c è un uomo solo al comando, la politica è frutto di mediazioni e interessi che si scontrano tra di loro, riuscire a farne una sintesi non è facile. La vera trasparenza è quando tu prendi una decisione nell interesse collettivo e non fai prevalere un interesse di parte. L altra scommessa che riguarda anche Latina è come fare realmente partecipare e decidere i cittadini nella vita pubblica. La partecipazione che non produce risultati genera frustrazione e distacco dalla politica. Penso a strumenti che vengono utilizzati in gran parte d Italia, penso ad esempio all Urbanistica Partecipata, a Latina abbiamo fatto il contrario. Penso ai Bilanci Partecipati, come il bilancio diventa il frutto di una consultazione. I cittadini devono decidere. Non si tratta di consultare o ascoltare soltanto. Si tratta che quelle cose possano diventare atti amministrativi. Il viaggio per la città non è solo l ascolto, è anche fare una delibera dopo aver trovato le risorse per poterlo fare. Torniamo alla tua candidatura. Ma non stai così bene in Regione? Me lo hanno chiesto in molti. Per la verità mi chiedono Ma chi te l ha fatto fare?. Certo che sto bene in Regione, cerco di fare il mio lavoro, è una domanda che mi sono fatto anche io. Il Consigliere Regionale è un lavoro che mi piace, peraltro siamo alla vigilia della programmazione Europea che è un tema che riguarda anche Latina. Ma quando vedi che ci sono persone che ti chiedono un impegno di questo tipo, sei pronto anche a lasciare una cosa che stai facendo, e che vorresti rifare, sapendo che sei chiamato ad un incarico che, per come io intendo la politica, ti mette ancora di più in relazione con le persone. Quindi lo faccio con questo spirito. Che ti ha detto Zingaretti quando ha saputo che ti candidavi alle primarie come sindaco di Latina? Che è un bel coraggio e che era giusto farlo. Hai la sua benedizione? No, non c è la sua benedizione, sarebbe sbagliato dirlo. Zingaretti fa il presidente della Regione, ha un ruolo istituzionale, non svolge una funzione politica. Non direi che è l anti Renzi, ma dico che declina con la propria storia un modo di essere renziani. Io penso che lui interpreti questo spirito di innovazione e cambiamento che Renzi interpreta benissimo e che lui sta interpretando altrettanto bene da Governatore della Regione. Assolutamente non c è nessuna benedizione di Zingaretti.
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