FOCUS ORIZZONTI 2010 Anno mondiale della Biodiversità La Banca dei semi presso il Museo Tridentino di Scienze Naturali a colloquio con Costantino Bonomi Per saperne di più: http://www.mtsn.tn.it/seedbank/index.html
In Italia e in tutto il mondo sono state create strutture note come Banche del germoplasma o Banche dei semi : siti di stoccaggio e conservazione di specie vegetali alimentari o a rischio estinzione, tutelate in caso di sconvolgimenti ambientali allo scopo di riavviare la produzione agricola e tutelare la biodiversità. Presso il Museo Tridentino di Scienze Naturali vi è una di queste banche, inserita all interno di una vasta rete nazionale e internazionale che prevede collaborazioni e scambi tra le strutture stesse. Non si tratta solo di proteggere semi in caso di eventi devastanti che potrebbero giungere a minacciare l eco-sistema naturale spiega Costantino Bonomi, responsabile dell area botanica del Museo -. Si tratta anche di salvaguardare la biodiversità. Qui conserviamo specie a rischio estinzione del territorio locale, le Alpi del Trentino. Specie che, di fatto, stanno pian piano scomparendo. I semi sono raccolti in situ, trasferiti in questo laboratorio multifunzionale e posti in condizione di sopravvivere molto a lungo. Il trattamento per la conservazione inizia nella camera di essiccazione. Temperatura e umidità sono rigidamente controllate: 15 di temperatura e 15% di umidità relativa. Se le condizioni ambientali nella camera vengono modificate, anche semplicemente per la presenza di personale addetto, i sensori elettronici di cui il laboratorio è dotato si attivano automaticamente e le condizioni ottimali vengono ripristinate. Tra i semi qui stoccati vi sono quelli del Caliantemo di Kerner, che cresce esclusivamente sul Monte Baldo sopra Trento, della Brassica, sempre del Monte Baldo, e molti altri. Conserviamo i semi di un centinaio di specie, e cinquecento campioni. In totale, milioni di semi. Da tutto il Trentino, dall alta alla bassa quota. Alcune specie vegetali non corrono invece immediati rischi di estinzione né sono al momento in pericolo. Molto dipende dalla capacità delle piante di muoversi, ossia di produrre semi con le caratteristiche per essere trasportati dal vento e dagli agenti atmosferici a quote diverse, più propizie alla vita stessa della pianta. Il Caliantemo è di scarsa mobilità: rischia l estinzione perché cresce solo nelle praterie sommitali alle pendici della montagna. E inoltre si riproduce poco. Per questo è stato inserito nella lista delle cento specie più a rischio a livello regionale.
E importante sottolineare, anche in questo caso, il forte legame tra locale e globale. Alcune piante i cui semi si trovano in questa banca così speciale non sono tipici solo del Trentino, ma crescono in tutto il mondo. Proteggerle significa contribuire a salvare una ricchezza di tutti. I semi vengono poi disidratati con un processo lento, a bassa temperatura, in modo da non causare shock. Il processo completo dura circa un anno. Al termine la degradazione naturale dei tessuti vegetali rallenta, quindi la vita dei semi si allunga. Con questo trattamento i semi durano teoricamente 5-10.000 anni, dipende dal tipo di pianta. Senza, durerebbero 2-3 anni. Il confronto tra i numeri mette pienamente in evidenza quanto sia importante il lavoro che viene svolto a favore della biodiversità attraverso questi sistemi di conservazione. Il nemico numero uno è l umidità. Perciò abbiamo creato tre livelli di protezione. Primo livello: i semi vengono depositati in appositi contenitori di plastica ed etichettati con strisce che riportano codici di informazioni relativi a tipologia della pianta, data del prelievo sul campo e altro. Secondo livello: le capsule contenenti i semi vengono inserite all interno di altre capsule, sempre di plastica. Terzo livello: il tutto viene posto all interno di altri contenitori più grossi, poi inseriti in particolari congelatori per la conservazione. In questo modo facciamo tutto il possibile perché i semi siano termicamente isolati. Dopodiché li conserviamo a -20. Ma tutto ciò non basta ancora. I semi vanno controllati periodicamente, per verificare che siano vivi e che possano germinare. A questo scopo vengono messi all interno di speciali incubatori. La germinazione avviene su ager acqua, una particolare sostanza sulla quale i semi crescono. Gli incubatori regolano temperatura e luce, creando le condizioni giuste per la germinazione. Infine le piantine vengono trasferite in apposite serre. Tutto questo lavoro è anche utile ai fini della reintroduzione o del ripopolamento di specie attualmente a rischio, come il gladiolo di palude, il Diantus glacialis e l erisimo. Il progetto della banca dei semi del Museo Tridentino di Scienze Naturali nasce nel 2002 e vede la collaborazione di parchi ed enti gestori del territorio. Ci auguriamo che non debba mai servire per la biodiversità globale un domani conclude Bonomi -. Ma se ciascuno di noi può contribuire, nel suo piccolo, al futuro del pianeta, è bene che faccia la sua parte. Perché tutti quanti abbiamo un debito verso la natura che ci ha generato.
Testo e foto: Michele Mornese