COMUNE DI TREDOZIO - PROVINCIA FORLI -CESENA AREA ESTRATTIVA "MONTE DEL SASSO" - POLO 35 AMBITO 1

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COMUNE DI TREDOZIO - PROVINCIA FORLI -CESENA AREA ESTRATTIVA "MONTE DEL SASSO" - POLO 35 AMBITO 1 1. Inquadramento Comune di: Tredozio Località: Monte del Sasso Cartografia di riferimento (C.T.R. 1: 25.000): Tavola 254 SW e 255 SE Rocca S.Casciano Cartografia di riferimento (C.T.R. 1: 10.000): Sezione 254100 Tipo di materiale di cui è prevista l'estrazione: Arenaria tipo Pietra Serena Formazione geologica interessata: Formazione Marnoso Arenacea (FMA 4 ) Area già inserita nel P.I.A.E. vigente: si (Polo 35 Monte del Sasso) Area già inserita nel P.A.E. comunale: no Varianti rispetto al vigente P.I.A.E.: delimitazione di cinque Ambiti all interno del Polo Stato dell area rispetto all'attività estrattiva: area non interessata da attività estrattiva 2. Analisi della situazione ambientale Elementi significativi del territorio desunti dall'analisi cartografica: Parzialmente ricadente entro aree di valore naturale ed ambientale ed ambito agricolo di rilievo pesaggistico (Tav. 5 PTCP), Vincolo idrogeologico, parzialmente interessato da art. 10 del P.T.C.P. (sistema forestale e boschivo-formazioni boschive del piano basale submontano) Ulteriori vincoli ambientali: (ex D.Leg.vo 490/99) D.Leg.vo 42/2004 relativo alle aree boscate di cui all Art. 142 c. 1 let. g Falda freatica nella zona interessata: superficiale temporanea Falda artesiana nella zona interessata: assente Importanza eventuale falda non protetta presente: insignificante Posizione rispetto all'idrografia superficiale: versante sinistro Rio Cuzzano Morfologia della zona di intervento: pendice a media acclività degradante in direzione Sud Andamento degli strati rispetto al pendio e/o fronte di scavo: immergenti a NW con inclinazione variabile da 10 a 15. Condizioni di stabilità in atto nel terreno: buone Uso reale del suolo: bosco misto 65%, arboricoltura da legno 18%, particellari complesse 17% Insediamenti e centri abitati (>29 abitanti) nella zona di influenza (r=0.5 km): Poche case isolate o a gruppi disperse nel territorio. Distanza minima dal perimetro del territorio urbanizzato: zona agricola distante dai centri urbani Viabilità: strade vicinali e poderali collegate alla limitrofa viabilità comunale Traffico esistente: non significativo ed a carattere locale Infrastrutture a rete rilevate: linea elettrica e telefonica 1

3. Modalità di Attuazione Modalità dell'intervento estrattivo: scavo con gradonatura del pendio Superficie complessiva interessata della previsione: ha 4,48 Superficie non coltivabile: 0,0 mq Superficie utile: 14.900 mq Superficie per accumulo materiale di risulta: 29.900 mq Quantitativi di materiali lavorabili: 5.500 mc Vista la vastità del Polo Estrattivo, la cubatura assegnata al Comune di Tredozio dal P.I.A.E. (35.000 mc) è di gran lunga inferiore alla reale potenzialità del Polo Estrattivo. Nel presente PAE vengono individuati gli ambiti ritenuti più facili in ragione di morfologia, accessibilità, giacitura della roccia, stabilità, visibilità, ecc. dando la cubatura massima assegnata dal PIAE. Si riporta di seguito la quantificazione relativa all ambito 1 AMBITO UMI Superficie totale Superficie utile Materiale utile mq mq mc 1 1 44.800 14.900 5.500 TOTALE 44.800 14.900 5.500 Materiale di scarto (a stima): 30.000 mc Zona di accumulo del materiale di scarto: nei piazzali delle cave o all interno delle relative UMI Durata dell'attività estrattiva: 10 anni per la fase pianificata nel presente piano Ripristino morfologico finale: gradonatura della pendice in scavo, ritombamento con materiale detritico al piede mediante piano inclinato e creazione di riporto per il raccordo con le scarpate subverticali esistenti al piede Regimazione idrica: il progetto dovrà prevedere un idoneo sistema di regimazione idrica superficiale sia durante la fase di coltivazione che per la sistemazione finale. Il progetto della rete di deflusso superficiale dovrà essere predisposto mediante l'analisi dei dati e dei regimi pluviometrici della zona tenendo conto delle caratteristiche morfologiche, litologiche e considerando la salvaguardia e la funzionalità dei collettori idrici esistenti 4. Impatto sull ambiente Traffico indotto (a stima nel decennio): non significativo Visibilità dell'intervento: da vari punti di vista posti sui rilievi circostanti Sistemazione finale e modifica morfologica permanente: abbassamento del piano campagna ricalcando i moduli morfologici esistenti nelle zone a lieve pendenza e gradonatura della pendice in scavo Entità della modifica permanente del paesaggio: limitata Utilizzazione del suolo ad area sistemata: agricola (seminativo o prato pascolo) 35%, rimboschimenti 65% 2

5. Disposizioni particolari - L ambito ricade tra quelli indicati al punto B.3 4) dell allegato B.3 alla L.R.9/99 e soggetto quindi a procedura di verifica (screening) ai sensi dell art.9 della medesima legge. Per disposizioni specifiche in materia si rimanda alla scheda Applicazione Legge Regionale 9/99 - AREA ESTRATTIVA "MONTE DEL SASSO" - POLO 35 AMBITO 1 del comune di Tredozio. In riferimento a quanto prescritto nel parere ARPA espresso ai sensi art. 13 c. 5 D.Lgs 152/2006 e s.m.i. si deve: 1) in fase attuativa, dovrà essere quantificato l impatto ambientale prodotto dal traffico indotto (mezzi di trasporto da e per la cava in caso di ritombamento con materiale esterno all area) 2) per tutti gli ambiti per le fasi di coltivazione, gestione e sistemazione e ripristino ambientale: a) garantire una costante bagnatura della viabilità di servizio, dei piazzali di carico, dei cumuli stoccati nelle aree di cantiere e di quelli trasportati con autocarri (questi devono essere coperti); b) definire i percorsi, le piazzole e le vie di accesso all area d intervento; c) adottare le precauzioni necessarie a prevenire l inquinamento delle acque superficiali durante le operazioni di scavo, considerando anche eventuali sversamenti accidentali (macchinari di scavo e automezzi) e sottoponendo le acque reflue dei cantieri a processi di chiarificazione e di depurazione come disoleatura e decantazione; d) proporre sistemi di recupero per incrementare il riciclo e il riutilizzo delle acque impiegate nel ciclo produttivo di cui sopra (ad. es. per i lavaggi degli automezzi) ai sensi dell art. 98, Capo II, Titolo III del D.Lgs 152/06; e) tenere presente le caratteristiche dei futuri suoli agricoli di ricoprimento della superficie di cava, ai fini della protezione della sottostante falda idrica. In riferimento al parere espresso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici ai sensi art. 13 c. 5 D.Lgsl. 152/06 e art. 2 L.R. n 9/2008 si prescrive che il piano di coltivazione e ripristino debba essere oggetto di approfondito controllo in relazione all impatto paesaggistico e naturalistico con previsione di adeguate zone e fasce di rinaturalizzazione boschiva ed arbustiva, sia durante l attività estrattiva che a fine periodo di coltivazione. Fanno parte integrante della presente scheda tecnica i seguenti elaborati: - foto aerea polo/ambito estrattivo - scheda applicazione L.R. 9/99 - scheda monografica riepilogativa aspetti ecologico-naturalistici 3

COMUNE DI TREDOZIO PROVINCIA FORLI -CESENA Applicazione Legge Regionale 9/99 AREA ESTRATTIVA MONTE DEL SASSO POLO 35 AMBITO 1 1. DISPOSIZIONI GENERALI a. L ambito ricade tra quelli indicati al punto B.3 4) dell allegato B.3 alla L.R.9/99 e soggetto quindi a procedura di verifica (screening) ai sensi dell art.9 della medesima legge. b. In fase progettuale la valutazione dei possibili impatti andrà condotta tenendo in considerazione l effetto cumulato degli impatti derivante dalla ipotetica condizione di lavorazione contemporanea su tutte le UMI. c. Il progetto e il relativo Piano di coltivazione dovranno ricercare le condizioni per procedere al progressivo ripristino ambientale del sito in concomitanza con l avanzamento della coltivazione per settori finiti successivi; d. Oltre alle disposizioni specifiche qui previste nella redazione e valutazione del progetto dovranno essere prese in considerazione le valutazione generali per i singoli aspetti contenute nell elaborato 3. 2. DISPOSIZIONI SPECIFICHE PER ASPETTO AMBIENTALE Consumo di suolo: il progetto dovrà determinare le condizioni per il massimo riutilizzo in loco del terreno fertile di scotico agrario a fini di ripristino ambientale; Produzione di rumore: nessuna disposizione specifica. Produzione di vibrazioni: nessuna disposizione specifica. Produzione di rifiuti e scorie: nessuna disposizione specifica, si rimanda al paragrafo 4.4 dell elaborato 3 per i termini generali di gestione dell aspetto. Consumo di materiali litoidi: nella realizzazione del ripristino della cava andranno utilizzati materiali pedologicamente idonei, preferibilmente Terre e Rocce da Scavo ai sensi dell art. 185 del D.Lgs. 152/06 oppure materie prime secondarie derivanti dal trattamento di rifiuti. Alterazione dei flussi idrici a. in fase di coltivazione dovranno essere predisposte le condizioni per soddisfare i criteri di invarianza idraulica fissati dal PSRI dell Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli; b. il progetto di ripristino dovrà realizzare le condizioni affinché il coefficiente di deflusso a lavori ultimati non sia inferiore a quello dell area indisturbata in assenza dell attività; c. le acque di scolo provenienti dall area di cava dovranno essere immesse in forma concentrata e controllata nella rete scolante esistente.

Consumo di acqua: l aspetto dovrà essere valutato in relazione all eventuale fabbisogno idrico per l abbattimento delle polveri (Emissioni di polveri e gas in atmosfera) e tenendo conto delle esigenze connesse agli aspetti di cui ai punti Alterazione dei deflussi idrici e Scarichi idrici, inquinamento acque, valutando la possibilità di riutilizzo delle acque meteoriche. Scarichi idrici, inquinamento acque: il progetto dovrà contenere apposita relazione unitaria per tutti gli aspetti di Alterazione dei deflussi idrici, Consumo di acqua, e Scarichi idrici, inquinamento acque che analizzi il complesso delle esigenze connesse al bilancio idrico dell attività quantificando tutte le componenti e formulando le più opportune e specifiche soluzioni che diano loro risposta unitaria. Consumo di energia: nessuna disposizione specifica. Emissioni di polveri e gas in atmosfera: il progetto dovrà predisporre tutte le condizioni e prevedere tutti i dispositivi necessari per l abbattimento delle polveri relativamente alle diverse tipologie di lavorazione previste, utilizzando anche le indicazioni di cui al paragrafo 4.10 dell elaborato 3. Brillamento mine: nessuna disposizione specifica. Frammentazione di ecomosaici naturali :per una trattazione più esaustiva si rimanda al paragrafo 4.12 dell elaborato 3, in fase progettuale dovranno essere valutati: approfondimento di analisi a scala di dettaglio; predisposizione di presidi per il complessivo periodo di attività; opere di ripristino e/o compensazione funzionali. Intrusione percettiva: si rimanda al punto 4.13.2.1 dell elaborato 3. Intrusione urbanistica:nessuna disposizione specifica. Richiamo di infrastrutture non programmate: nessuna disposizione specifica. Illuminazione notturna: nessuna disposizione specifica. Incidenti (esplosioni, incendi, rilasci tossici,...):nessuna disposizione specifica. Traffico: si veda l aspetto di Produzione di rumore. Richiamo di organismi indesiderabili:nessuna disposizione specifica.

Unione Montana Acquacheta - Romagna Toscana Piano Intercomunale delle Attività Estrattive ASPETTI ECOLOGICO-NATURALISTICI - SCHEDA MONOGRAFICA RIEPILOGATIVA COMUNE TREDOZIO MATERIALE ESTRATTO Perimetro del sito POLO AMBITO U.M.I. DENOMINAZIONE (Foto aerea del 2006) P35-A1 Monte del Sasso Quota media m.s.l.m. 470 m Esposizione preval.: due esposizioni principali, una verso ovest e una verso sud Posizione: medio versante STATO ATTUALE DEL SITO CONDIZIONI DI ESCLUSIONE SECONDO L'ART. 11 DEL P.I.A.E. RIPRISTINO USO DEL SUOLO Boschi misti 65% Colture da legno 18% Particellari complesse 17% BOSCHI ASSOGGETTATI A PIANO ECONOMICO O PIANO DI COLTURA E CONSERVAZIONE BOSCHI IMPIANTATI O MIGLIORATI ATTRAVERSO FINANZIAMENTO PUBBLICO NO NO TIPO DI COPERTURA VEGETALE PREVISTA Rimboschimento sul 65% della superficie, con specie del tipo 2. Ripristino a superficie di tipo agricolo del 35% della superficie. INQUADRAMENTO VEGETAZIONALE Copertura forestale sul 65% della superficie interessata dalla cava, di sopressuoli boschivi a copertura di latifoglie, governati a ceduo, con carpino nero come specie principale e roverella come specie accessoria. BOSCHI COMUNQUE MIGLIORATI, IN PARTICOLARE SE AVVIATI ALL'ALTO FUSTO BOSCHI AD ALTO FUSTO NO NO MODALITA' DI REALIZZAZIONE BOSCHI CEDUI CON UNA RILEVANTE PRESENZA DI SPECIE VEGETALI AUTOCTONE PROTETTE NO FLORA RARA E/O PROTETTA PRESCRIZIONI PARTICOLARI

COMUNE DI TREDOZIO - PROVINCIA FORLI -CESENA AREA ESTRATTIVA "MONTE DEL SASSO" - POLO 35 AMBITO 2 1. Inquadramento Comune di: Tredozio Località: Monte del Sasso Cartografia di riferimento (C.T.R. 1: 25.000): Tavola 254 SW e 255 SE Rocca S.Casciano Cartografia di riferimento (C.T.R. 1: 10.000): Sezione 254100 Tipo di materiale di cui è prevista l'estrazione: Arenaria tipo Pietra Serena Formazione geologica interessata: Formazione Marnoso Arenacea (FMA 4 ) Area già inserita nel P.I.A.E. vigente: si (Polo 35 Monte del Sasso) Area già inserita nel P.A.E. comunale: no Varianti rispetto al vigente P.I.A.E.: delimitazione di cinque Ambiti all interno del Polo Stato dell area rispetto all'attività estrattiva: area non interessata da attività estrattiva 2. Analisi della situazione ambientale Elementi significativi del territorio desunti dall'analisi cartografica: art. 20B del P.T.C.P. (Particolari disposizioni di tutela di specifici elementi- crinali), ricadente entro ambito agricolo di rilievo pesaggistico (Tav. 5 PTCP), parzialmente interessato da art. 10 del P.T.C.P. (sistema forestale e boschivo-formazioni boschive del piano basale submontano) Ulteriori vincoli ambientali: / Falda freatica nella zona interessata: superficiale temporanea Falda artesiana nella zona interessata: assente Importanza eventuale falda non protetta presente: insignificante Posizione rispetto all'idrografia superficiale: versante destro Fosso San Antonio Morfologia della zona di intervento: pendice a medio bassa acclività degradante in direzione Est Andamento degli strati rispetto al pendio e/o fronte di scavo: immergenti ad Est con inclinazione di 3-6 Condizioni di stabilità in atto nel terreno: buone Uso reale del suolo: seminativi 96%, altre zone agricole 4% Insediamenti e centri abitati (>29 abitanti) nella zona di influenza (r=0.5 km): Poche case isolate o a gruppi disperse nel territorio. Distanza minima dal perimetro del territorio urbanizzato: zona agricola distante dai centri abitati Viabilità: strade vicinali e poderali collegate alla viabilità comunale Traffico esistente: non significativo ed a carattere locale Infrastrutture a rete rilevate: non rilevate 1

3. Modalità di Attuazione Modalità dell'intervento estrattivo: scavo con addolcimento del pendio Superficie complessiva interessata della previsione: ha 1,56 Superficie non coltivabile: 0,0 mq Superficie utile: 13.500 mq Superficie per accumulo materiale di risulta: 2.100 mq Quantitativi di materiali lavorabili: 6.000 mc Vista la vastità del Polo Estrattivo, la cubatura assegnata dal P.I.A.E. al Comune di Tredozio (35.000 mc )è di gran lunga inferiore alla reale potenzialità del Polo Estrattivo. Nel presente PAE vengono individuati gli ambiti ritenuti più facili in ragione di morfologia, accessibilità, giacitura della roccia, stabilità, visibilità, ecc. dando la cubatura massima assegnata dal PIAE. Si riporta di seguito la quantificazione relativa all ambito 2 AMBITO UMI Superficie totale Superficie utile Materiale utile mq mq mc 2 1 15.600 13.500 6.000 TOTALE 15.600 13.500 6.000 Materiale di scarto (a stima): 25.000 mc Zona di accumulo del materiale di scarto: nei piazzali delle cave o all interno delle relative UMI Durata dell'attività estrattiva: 10 anni per la fase pianificata nel presente piano Ripristino morfologico finale: il progetto di coltivazione dovrà realizzare una superficie di sistemazione finale tale da ottenere una morfologia uniforme priva di salti morfologici e/o di bruschi raccordi. La superficie di sistemazione finale dovrà quindi inserirsi e raccordarsi alle pendici esterne alle aree di coltivazione in maniera armonica e con forme compatibili con l'ambiente fisico circostante Regimazione idrica: il progetto dovrà prevedere un idoneo sistema di regimazione idrica superficiale sia durante la fase di coltivazione che per la sistemazione finale. Il progetto della rete di deflusso superficiale dovrà essere predisposto mediante l'analisi dei dati e dei regimi pluviometrici della zona tenendo conto delle caratteristiche morfologiche, litologiche e considerando la salvaguardia e la funzionalità dei collettori idrici esistenti 4. Impatto sull ambiente Traffico indotto (a stima nel decennio): non significativo Visibilità dell'intervento: da vari punti di vista posti sui rilievi circostanti Sistemazione finale e modifica morfologica permanente: abbassamento del piano campagna ricalcando i moduli morfologici esitenti Entità della modifica permanente del paesaggio: limitata Utilizzazione del suolo ad area sistemata: agricolo (seminativo o prato pascolo) 100% 2

5. Disposizioni particolari - L ambito ricade tra quelli indicati al punto B.3 4) dell allegato B.3 alla L.R.9/99 e soggetto quindi a procedura di verifica (screening) ai sensi dell art.9 della medesima legge. Per disposizioni specifiche in materia si rimanda alla scheda Applicazione Legge Regionale 9/99 - AREA ESTRATTIVA "MONTE DEL SASSO" - POLO 35 AMBITO 2, 3, 4, 5 del comune di Tredozio. In riferimento a quanto prescritto nel parere ARPA espresso ai sensi art. 13 c. 5 D.Lgs 152/2006 e s.m.i. si deve: 1) in fase attuativa, dovrà essere quantificato l impatto ambientale prodotto dal traffico indotto (mezzi di trasporto da e per la cava in caso di ritombamento con materiale esterno all area) 2) per tutti gli ambiti per le fasi di coltivazione, gestione e sistemazione e ripristino ambientale: a) garantire una costante bagnatura della viabilità di servizio, dei piazzali di carico, dei cumuli stoccati nelle aree di cantiere e di quelli trasportati con autocarri (questi devono essere coperti); b) definire i percorsi, le piazzole e le vie di accesso all area d intervento; c) adottare le precauzioni necessarie a prevenire l inquinamento delle acque superficiali durante le operazioni di scavo, considerando anche eventuali sversamenti accidentali (macchinari di scavo e automezzi) e sottoponendo le acque reflue dei cantieri a processi di chiarificazione e di depurazione come disoleatura e decantazione; d) proporre sistemi di recupero per incrementare il riciclo e il riutilizzo delle acque impiegate nel ciclo produttivo di cui sopra (ad. es. per i lavaggi degli automezzi) ai sensi dell art. 98, Capo II, Titolo III del D.Lgs 152/06; e) tenere presente le caratteristiche dei futuri suoli agricoli di ricoprimento della superficie di cava, ai fini della protezione della sottostante falda idrica. In riferimento al parere espresso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici ai sensi art. 13 c. 5 D.Lgsl. 152/06 e art. 2 L.R. n 9/2008 si prescrive che il piano di coltivazione e ripristino debba essere oggetto di approfondito controllo in relazione all impatto paesaggistico e naturalistico con previsione di adeguate zone e fasce di rinaturalizzazione boschiva ed arbustiva, sia durante l attività estrattiva che a fine periodo di coltivazione. Fanno parte integrante della presente scheda tecnica i seguenti elaborati: - foto aerea polo/ambito estrattivo - scheda applicazione L.R. 9/99 - scheda monografica riepilogativa aspetti ecologico-naturalistici 3

COMUNE DI TREDOZIO PROVINCIA FORLI -CESENA Applicazione Legge Regionale 9/99 AREA ESTRATTIVA MONTE DEL SASSO POLO 35 AMBITO 2, AMBITO 3, AMBITO 4, AMBITO 5 1. DISPOSIZIONI GENERALI a. L ambito ricade tra quelli indicati al punto B.3 4) dell allegato B.3 alla L.R.9/99 e soggetto quindi a procedura di verifica (screening) ai sensi dell art.9 della medesima legge. b. In fase progettuale la valutazione dei possibili impatti andrà condotta tenendo in considerazione l effetto cumulato degli impatti derivante dalla ipotetica condizione di lavorazione contemporanea su tutte le UMI. c. Il progetto e il relativo Piano di coltivazione dovranno ricercare le condizioni per procedere al progressivo ripristino ambientale del sito in concomitanza con l avanzamento della coltivazione per settori finiti successivi; d. Oltre alle disposizioni specifiche qui previste nella redazione e valutazione del progetto dovranno essere prese in considerazione le valutazione generali per i singoli aspetti contenute nell elaborato 3. 2. DISPOSIZIONI SPECIFICHE PER ASPETTO AMBIENTALE Consumo di suolo: il progetto dovrà determinare le condizioni per il massimo riutilizzo in loco del terreno fertile di scotico agrario a fini di ripristino ambientale; Produzione di rumore: L aspetto può presentare criticità legate alla cumulabilità degli effetti degli ambiti di cui alla presente scheda. Pertanto in sede di screening dei progetti di tali ambiti dovrà essere considerato l effetto cumulativo dell impatto acustico, generato nello scenario che vede tutte le quattro cave attive contemporaneamente e in relazione alla vicinanza del centro abitato di Rocca San Casciano. Produzione di vibrazioni: nessuna disposizione specifica Produzione di rifiuti e scorie: nessuna disposizione specifica, si rimanda al paragrafo 4.4 dell elaborato 3 per i termini generali di gestione dell aspetto.

Consumo di materiali litoidi: nella realizzazione del ripristino della cava andranno utilizzati materiali pedologicamente idonei, preferibilmente Terre e Rocce da Scavo ai sensi dell art. 185 del D.Lgs. 152/06 oppure materie prime secondarie derivanti dal trattamento di rifiuti. Alterazione dei flussi idrici a. in fase di coltivazione dovranno essere predisposte le condizioni per soddisfare i criteri di invarianza idraulica fissati dal PSRI dell Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli; b. il progetto di ripristino dovrà realizzare le condizioni affinché il coefficiente di deflusso a lavori ultimati non sia inferiore a quello dell area indisturbata in assenza dell attività; c. le acque di scolo provenienti dall area di cava dovranno essere immesse in forma concentrata e controllata nella rete scolante esistente. Consumo di acqua: l aspetto dovrà essere valutato in relazione all eventuale fabbisogno idrico per l abbattimento delle polveri (Emissioni di polveri e gas in atmosfera) e tenendo conto delle esigenze connesse agli aspetti di cui ai punti Alterazione dei deflussi idrici e Scarichi idrici, inquinamento acque, valutando la possibilità di riutilizzo delle acque meteoriche. Scarichi idrici, inquinamento acque: il progetto dovrà contenere apposita relazione unitaria per tutti gli aspetti di Alterazione dei deflussi idrici, Consumo di acqua, e Scarichi idrici, inquinamento acque che analizzi il complesso delle esigenze connesse al bilancio idrico dell attività quantificando tutte le componenti e formulando le più opportune e specifiche soluzioni che diano loro risposta unitaria. Consumo di energia: nessuna disposizione specifica. Emissioni di polveri e gas in atmosfera: il progetto dovrà predisporre tutte le condizioni e prevedere tutti i dispositivi necessari per l abbattimento delle polveri relativamente alle diverse tipologie di lavorazione previste, utilizzando anche le indicazioni di cui al paragrafo 4.10 dell elaborato 3. Brillamento mine: nessuna disposizione specifica. Frammentazione di ecomosaici naturali :per una trattazione più esaustiva si rimanda al paragrafo 4.12 dell elaborato 3, in fase progettuale dovranno essere valutati: approfondimento di analisi a scala di dettaglio; predisposizione di presidi per il complessivo periodo di attività; opere di ripristino e/o compensazione funzionali. Intrusione percettiva: si rimanda al punto 4.13.2.1 dell elaborato 3. Intrusione urbanistica:nessuna disposizione specifica. Richiamo di infrastrutture non programmate: nessuna disposizione specifica. Illuminazione notturna: nessuna disposizione specifica. Incidenti (esplosioni, incendi, rilasci tossici,...):nessuna disposizione specifica Traffico: si veda l aspetto di Produzione di rumore. Richiamo di organismi indesiderabili:nessuna disposizione specifica.

Unione Montana Acquacheta - Romagna Toscana Piano Intercomunale delle Attività Estrattive ASPETTI ECOLOGICO-NATURALISTICI - SCHEDA MONOGRAFICA RIEPILOGATIVA COMUNE TREDOZIO MATERIALE ESTRATTO Perimetro del sito POLO AMBITO U.M.I. DENOMINAZIONE (Foto aerea del 2006) P35-A2 Monte del Sasso Quota media m.s.l.m. 570 m Esposizione preval.: due esposizioni prevalenti, verso sud-est e verso nord-ovest Posizione: sommitale STATO ATTUALE DEL SITO CONDIZIONI DI ESCLUSIONE SECONDO L'ART. 11 DEL P.I.A.E. RIPRISTINO USO DEL SUOLO Seminativi non irrigui 96% Zone agricole eterogenee 4% BOSCHI ASSOGGETTATI A PIANO ECONOMICO O PIANO DI COLTURA E CONSERVAZIONE NO TIPO DI COPERTURA VEGETALE PREVISTA Ripristino del 100% della superficie a seminativo o prato-pascolo. BOSCHI IMPIANTATI O MIGLIORATI ATTRAVERSO FINANZIAMENTO PUBBLICO NO INQUADRAMENTO VEGETAZIONALE Non è presente copertura forestale. BOSCHI COMUNQUE MIGLIORATI, IN PARTICOLARE SE AVVIATI ALL'ALTO FUSTO BOSCHI AD ALTO FUSTO NO NO MODALITA' DI REALIZZAZIONE BOSCHI CEDUI CON UNA RILEVANTE PRESENZA DI SPECIE VEGETALI AUTOCTONE PROTETTE NO FLORA RARA E/O PROTETTA PRESCRIZIONI PARTICOLARI

COMUNE DI TREDOZIO - PROVINCIA FORLI -CESENA AREA ESTRATTIVA "MONTE DEL SASSO" - POLO 35 AMBITO 3 1. Inquadramento Comune di: Tredozio Località: Monte del Sasso Cartografia di riferimento (C.T.R. 1: 25.000): Tavola 254 SW e 255 SE Rocca S.Casciano Cartografia di riferimento (C.T.R. 1: 10.000): Sezione 254100 Tipo di materiale di cui è prevista l'estrazione: Arenaria tipo Pietra Serena Formazione geologica interessata: Formazione Marnoso Arenacea (FMA 4 ) Area già inserita nel P.I.A.E. vigente: si (Polo 35 Monte del Sasso) Area già inserita nel P.A.E. comunale: no Varianti rispetto al vigente P.I.A.E.: delimitazione di cinque Ambiti all interno del Polo Stato dell area rispetto all'attività estrattiva: area non interessata da attività estrattiva 2. Analisi della situazione ambientale Elementi significativi del territorio desunti dall'analisi cartografica: Parzialmente ricadente entro aree di valore naturale ed ambientale ed ambito agricolo di rilievo paesaggistico (Tav. 5 PTCP), Vincolo idrogeologico, parzialmente interessato da art. 10 del P.T.C.P. (sistema forestale e boschivo-formazioni boschive del piano basale submontano) Ulteriori vincoli ambientali: (ex D.Leg.vo 490/99) D.Leg.vo 42/2004 relativo alle aree boscate di cui all Art. 142 c. 1 let. g Falda freatica nella zona interessata: superficiale temporanea Falda artesiana nella zona interessata: assente Importanza eventuale falda non protetta presente: insignificante Posizione rispetto all'idrografia superficiale: versante sinistro Fosso di Cuzzano Morfologia della zona di intervento: pendice a medio bassa acclività degradante in direzione S- SE Andamento degli strati rispetto al pendio e/o fronte di scavo: immersione a SW nella zona ovest dell ambito ed immersione a NE nella zona Est dell ambito, con inclinazioni variabili da 9 a 20 Condizioni di stabilità in atto nel terreno: buone Uso reale del suolo: bosco 55%, seminativo 45% Insediamenti e centri abitati (>29 abitanti) nella zona di influenza (r=0.5 km): Poche case isolate o a gruppi disperse nel territorio. Distanza minima dal perimetro del territorio urbanizzato: zona agricola distante dai centri abitati Viabilità: strade vicinali e poderali collegate alla viabilità comunale Traffico esistente: non significativo ed a carattere locale Infrastrutture a rete rilevate: non rilevate 1

3. Modalità di Attuazione Modalità dell'intervento estrattivo: scavo con addolcimento del pendio Superficie complessiva interessata della previsione: ha 1,77 Superficie non coltivabile: 0,0 mq Superficie utile: 12.600 mq Superficie per accumulo materiale di risulta: 5.100 mq Quantitativi di materiali lavorabili: 8.000 mc Vista la vastità del Polo Estrattivo, la cubatura assegnata dal P.I.A.E. al Comune di Tredozio (35.000 mc) è di gran lunga inferiore alla reale potenzialità del Polo Estrattivo. Nel presente PAE vengono individuati gli ambiti ritenuti più facili in ragione di morfologia, accessibilità, giacitura della roccia, stabilità, visibilità, ecc. dando la cubatura massima assegnata dal PIAE. Si riporta di seguito la quantificazione relativa all ambito 3 AMBITO UMI Superficie totale Superficie utile Materiale utile mq mq mc 3 1 17.700 12.600 8.000 TOTALE 17.700 12.600 8.000 Materiale di scarto (a stima): 20.000 mc Zona di accumulo del materiale di scarto: nei piazzali delle cave o all interno delle relative UMI Durata dell'attività estrattiva: 10 anni per la fase pianificata nel presente piano Ripristino morfologico finale: il progetto di coltivazione dovrà realizzare una superficie di sistemazione finale tale da ottenere una morfologia uniforme priva di salti morfologici e/o di bruschi raccordi. La superficie di sistemazione finale dovrà quindi inserirsi e raccordarsi alle pendici esterne alle aree di coltivazione in maniera armonica e con forme compatibili con l'ambiente fisico circostante Regimazione idrica: il progetto dovrà prevedere un idoneo sistema di regimazione idrica superficiale sia durante la fase di coltivazione che per la sistemazione finale. Il progetto della rete di deflusso superficiale dovrà essere predisposto mediante l'analisi dei dati e dei regimi pluviometrici della zona tenendo conto delle caratteristiche morfologiche, litologiche e considerando la salvaguardia e la funzionalità dei collettori idrici esistenti 4. Impatto sull ambiente Traffico indotto (a stima nel decennio): non significativo Visibilità dell'intervento: da vari punti di vista posti sui rilievi circostanti Sistemazione finale e modifica morfologica permanente: abbassamento del piano campagna ricalcando i moduli morfologici esitenti Entità della modifica permanente del paesaggio: limitata Utilizzazione del suolo ad area sistemata: rimboschimento 55%, uso agricolo (seminativo o prato pascolo) 45% 2

5. Disposizioni particolari - L ambito ricade tra quelli indicati al punto B.3 4) dell allegato B.3 alla L.R.9/99 e soggetto quindi a procedura di verifica (screening) ai sensi dell art.9 della medesima legge. Per disposizioni specifiche in materia si rimanda alla scheda Applicazione Legge Regionale 9/99 - AREA ESTRATTIVA "MONTE DEL SASSO" - POLO 35 AMBITO 2, 3, 4, 5 del comune di Tredozio. In riferimento a quanto prescritto nel parere ARPA espresso ai sensi art. 13 c. 5 D.Lgs 152/2006 e s.m.i. si deve: 1) in fase attuativa, dovrà essere quantificato l impatto ambientale prodotto dal traffico indotto (mezzi di trasporto da e per la cava in caso di ritombamento con materiale esterno all area) 2) per tutti gli ambiti per le fasi di coltivazione, gestione e sistemazione e ripristino ambientale: a) garantire una costante bagnatura della viabilità di servizio, dei piazzali di carico, dei cumuli stoccati nelle aree di cantiere e di quelli trasportati con autocarri (questi devono essere coperti); b) definire i percorsi, le piazzole e le vie di accesso all area d intervento; c) adottare le precauzioni necessarie a prevenire l inquinamento delle acque superficiali durante le operazioni di scavo, considerando anche eventuali sversamenti accidentali (macchinari di scavo e automezzi) e sottoponendo le acque reflue dei cantieri a processi di chiarificazione e di depurazione come disoleatura e decantazione; d) proporre sistemi di recupero per incrementare il riciclo e il riutilizzo delle acque impiegate nel ciclo produttivo di cui sopra (ad. es. per i lavaggi degli automezzi) ai sensi dell art. 98, Capo II, Titolo III del D.Lgs 152/06; e) tenere presente le caratteristiche dei futuri suoli agricoli di ricoprimento della superficie di cava, ai fini della protezione della sottostante falda idrica. In riferimento al parere espresso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici ai sensi art. 13 c. 5 D.Lgsl. 152/06 e art. 2 L.R. n 9/2008 si prescrive che il piano di coltivazione e ripristino debba essere oggetto di approfondito controllo in relazione all impatto paesaggistico e naturalistico con previsione di adeguate zone e fasce di rinaturalizzazione boschiva ed arbustiva, sia durante l attività estrattiva che a fine periodo di coltivazione. Fanno parte integrante della presente scheda tecnica i seguenti elaborati: - foto aerea polo/ambito estrattivo - scheda applicazione L.R. 9/99 - scheda monografica riepilogativa aspetti ecologico-naturalistici 3

COMUNE DI TREDOZIO PROVINCIA FORLI -CESENA Applicazione Legge Regionale 9/99 AREA ESTRATTIVA MONTE DEL SASSO POLO 35 AMBITO 2, AMBITO 3, AMBITO 4, AMBITO 5 1. DISPOSIZIONI GENERALI a. L ambito ricade tra quelli indicati al punto B.3 4) dell allegato B.3 alla L.R.9/99 e soggetto quindi a procedura di verifica (screening) ai sensi dell art.9 della medesima legge. b. In fase progettuale la valutazione dei possibili impatti andrà condotta tenendo in considerazione l effetto cumulato degli impatti derivante dalla ipotetica condizione di lavorazione contemporanea su tutte le UMI. c. Il progetto e il relativo Piano di coltivazione dovranno ricercare le condizioni per procedere al progressivo ripristino ambientale del sito in concomitanza con l avanzamento della coltivazione per settori finiti successivi; d. Oltre alle disposizioni specifiche qui previste nella redazione e valutazione del progetto dovranno essere prese in considerazione le valutazione generali per i singoli aspetti contenute nell elaborato 3. 2. DISPOSIZIONI SPECIFICHE PER ASPETTO AMBIENTALE Consumo di suolo: il progetto dovrà determinare le condizioni per il massimo riutilizzo in loco del terreno fertile di scotico agrario a fini di ripristino ambientale; Produzione di rumore: L aspetto può presentare criticità legate alla cumulabilità degli effetti degli ambiti di cui alla presente scheda. Pertanto in sede di screening dei progetti di tali ambiti dovrà essere considerato l effetto cumulativo dell impatto acustico, generato nello scenario che vede tutte le quattro cave attive contemporaneamente e in relazione alla vicinanza del centro abitato di Rocca San Casciano. Produzione di vibrazioni: nessuna disposizione specifica Produzione di rifiuti e scorie: nessuna disposizione specifica, si rimanda al paragrafo 4.4 dell elaborato 3 per i termini generali di gestione dell aspetto.

Consumo di materiali litoidi: nella realizzazione del ripristino della cava andranno utilizzati materiali pedologicamente idonei, preferibilmente Terre e Rocce da Scavo ai sensi dell art. 185 del D.Lgs. 152/06 oppure materie prime secondarie derivanti dal trattamento di rifiuti. Alterazione dei flussi idrici a. in fase di coltivazione dovranno essere predisposte le condizioni per soddisfare i criteri di invarianza idraulica fissati dal PSRI dell Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli; b. il progetto di ripristino dovrà realizzare le condizioni affinché il coefficiente di deflusso a lavori ultimati non sia inferiore a quello dell area indisturbata in assenza dell attività; c. le acque di scolo provenienti dall area di cava dovranno essere immesse in forma concentrata e controllata nella rete scolante esistente. Consumo di acqua: l aspetto dovrà essere valutato in relazione all eventuale fabbisogno idrico per l abbattimento delle polveri (Emissioni di polveri e gas in atmosfera) e tenendo conto delle esigenze connesse agli aspetti di cui ai punti Alterazione dei deflussi idrici e Scarichi idrici, inquinamento acque, valutando la possibilità di riutilizzo delle acque meteoriche. Scarichi idrici, inquinamento acque: il progetto dovrà contenere apposita relazione unitaria per tutti gli aspetti di Alterazione dei deflussi idrici, Consumo di acqua, e Scarichi idrici, inquinamento acque che analizzi il complesso delle esigenze connesse al bilancio idrico dell attività quantificando tutte le componenti e formulando le più opportune e specifiche soluzioni che diano loro risposta unitaria. Consumo di energia: nessuna disposizione specifica. Emissioni di polveri e gas in atmosfera: il progetto dovrà predisporre tutte le condizioni e prevedere tutti i dispositivi necessari per l abbattimento delle polveri relativamente alle diverse tipologie di lavorazione previste, utilizzando anche le indicazioni di cui al paragrafo 4.10 dell elaborato 3. Brillamento mine: nessuna disposizione specifica. Frammentazione di ecomosaici naturali :per una trattazione più esaustiva si rimanda al paragrafo 4.12 dell elaborato 3, in fase progettuale dovranno essere valutati: approfondimento di analisi a scala di dettaglio; predisposizione di presidi per il complessivo periodo di attività; opere di ripristino e/o compensazione funzionali. Intrusione percettiva: si rimanda al punto 4.13.2.1 dell elaborato 3. Intrusione urbanistica:nessuna disposizione specifica. Richiamo di infrastrutture non programmate: nessuna disposizione specifica. Illuminazione notturna: nessuna disposizione specifica. Incidenti (esplosioni, incendi, rilasci tossici,...):nessuna disposizione specifica Traffico: si veda l aspetto di Produzione di rumore. Richiamo di organismi indesiderabili:nessuna disposizione specifica.

Unione Montana Acquacheta - Romagna Toscana Piano Intercomunale delle Attività Estrattive ASPETTI ECOLOGICO-NATURALISTICI - SCHEDA MONOGRAFICA RIEPILOGATIVA COMUNE TREDOZIO MATERIALE ESTRATTO Perimetro del sito POLO AMBITO U.M.I. DENOMINAZIONE (Foto aerea del 2006) P35-A3 Monte del sasso Quota media m.s.l.m. 550 m Esposizione preval.: verso sud Posizione: alto-medio versante STATO ATTUALE DEL SITO CONDIZIONI DI ESCLUSIONE SECONDO L'ART. 11 DEL P.I.A.E. RIPRISTINO USO DEL SUOLO Querceti 55% Seminativi non irrigui 45% BOSCHI ASSOGGETTATI A PIANO ECONOMICO O PIANO DI COLTURA E CONSERVAZIONE NO TIPO DI COPERTURA VEGETALE PREVISTA Rimboschimento sul 55% della superficie, con specie del tipo 3; ripristino a seminativo o prato-pascolo del 45% della superficie. BOSCHI IMPIANTATI O MIGLIORATI ATTRAVERSO FINANZIAMENTO PUBBLICO NO INQUADRAMENTO VEGETAZIONALE Su circa il 55% della superficie soprassuolo boschivo con copertura di latifoglie, governato a ceduo, con roverella come specie principale. BOSCHI COMUNQUE MIGLIORATI, IN PARTICOLARE SE AVVIATI ALL'ALTO FUSTO BOSCHI AD ALTO FUSTO NO NO MODALITA' DI REALIZZAZIONE BOSCHI CEDUI CON UNA RILEVANTE PRESENZA DI SPECIE VEGETALI AUTOCTONE PROTETTE NO FLORA RARA E/O PROTETTA PRESCRIZIONI PARTICOLARI

COMUNE DI TREDOZIO - PROVINCIA FORLI -CESENA AREA ESTRATTIVA "MONTE DEL SASSO" - POLO 35 AMBITO 4 1. Inquadramento Comune di: Tredozio Località: Monte del Sasso Cartografia di riferimento (C.T.R. 1: 25.000): Tavola 254 SW e 255 SE Rocca S.Casciano Cartografia di riferimento (C.T.R. 1: 10.000): Sezione 254100 Tipo di materiale di cui è prevista l'estrazione: Arenaria tipo Pietra Serena Formazione geologica interessata: Formazione Marnoso Arenacea (FMA 4 ) Area già inserita nel P.I.A.E. vigente: si (Polo 35 Monte del Sasso) Area già inserita nel P.A.E. comunale: no Varianti rispetto al vigente P.I.A.E.: delimitazione di cinque Ambiti all interno del Polo Stato dell area rispetto all'attività estrattiva: area non interessata da attività estrattiva 2. Analisi della situazione ambientale Elementi significativi del territorio desunti dall'analisi cartografica: Ricadente entro ambito agricolo di rilievo pesaggistico (Tav. 5 PTCP), Vincolo idrogeologico Ulteriori vincoli ambientali: / Falda freatica nella zona interessata: superficiale temporanea Falda artesiana nella zona interessata: assente Importanza eventuale falda non protetta presente: insignificante Posizione rispetto all'idrografia superficiale: versante sinistro Fosso di Cuzzano Morfologia della zona di intervento: pendice a media acclività degradante in direzione SE verso la strada comunale Andamento degli strati rispetto al pendio e/o fronte di scavo: immersione a SE con inclinazione variabile da 9 a 11 Condizioni di stabilità in atto nel terreno: buone Uso reale del suolo: zone agricole eterogenee 100% Insediamenti e centri abitati (>29 abitanti) nella zona di influenza (r=0.5 km): Poche case isolate o a gruppi disperse nel territorio. Distanza minima dal perimetro del territorio urbanizzato: zona agricola distante dai centri abitati Viabilità: strade vicinali e poderali collegate alla viabilità comunale Traffico esistente: non significativo ed a carattere locale Infrastrutture a rete rilevate: non rilevate 1

3. Modalità di Attuazione Modalità dell'intervento estrattivo: scavo con addolcimento del pendio Superficie complessiva interessata della previsione: ha 0,82 Superficie non coltivabile: 0,0 mq Superficie utile: 5.800 mq Superficie per accumulo materiale di risulta: 2.400 mq Quantitativi di materiali lavorabili: 6.500 mc Vista la vastità del Polo Estrattivo, la cubatura assegnata dal P.I.A.E. al Comune di Tredozio (35.000 mc) è di gran lunga inferiore alla reale potenzialità del Polo Estrattivo. Nel presente PAE vengono individuati gli ambiti ritenuti più facili in ragione di morfologia, accessibilità, giacitura della roccia, stabilità, visibilità, ecc. dando la cubatura massima assegnata dal PIAE. Si riporta di seguito la quantificazione relativa all ambito 4 AMBITO UMI Superficie totale Superficie utile Materiale utile 4 1 8.200 5.800 6.500 TOTALE 8.200 5.800 6.500 Materiale di scarto (a stima): 30.000 mc Zona di accumulo del materiale di scarto: nei piazzali delle cave o all interno delle relative UMI Durata dell'attività estrattiva: 10 anni per la fase pianificata nel presente piano Ripristino morfologico finale: il progetto di coltivazione dovrà realizzare una superficie di sistemazione finale tale da ottenere una morfologia uniforme priva di salti morfologici e/o di bruschi raccordi. La superficie di sistemazione finale dovrà quindi inserirsi e raccordarsi alle pendici esterne alle aree di coltivazione in maniera armonica e con forme compatibili con l'ambiente fisico circostante Regimazione idrica: il progetto dovrà prevedere un idoneo sistema di regimazione idrica superficiale sia durante la fase di coltivazione che per la sistemazione finale. Il progetto della rete di deflusso superficiale dovrà essere predisposto mediante l'analisi dei dati e dei regimi pluviometrici della zona tenendo conto delle caratteristiche morfologiche, litologiche e considerando la salvaguardia e la funzionalità dei collettori idrici esistenti 4. Impatto sull ambiente Traffico indotto (a stima nel decennio): non significativo Visibilità dell'intervento: da vari punti di vista posti sui rilievi circostanti Sistemazione finale e modifica morfologica permanente: abbassamento del piano campagna ricalcando i moduli morfologici esitenti Entità della modifica permanente del paesaggio: limitata Utilizzazione del suolo ad area sistemata: agricolo (seminativo o prato pascolo) 100% 5. Disposizioni particolari - L ambito ricade tra quelli indicati al punto B.3 4) dell allegato B.3 alla L.R.9/99 e soggetto quindi a procedura di verifica (screening) ai sensi dell art.9 della medesima legge. Per disposizioni specifiche in materia si rimanda alla scheda Applicazione Legge Regionale 9/99 - AREA ESTRATTIVA "MONTE DEL SASSO" - POLO 35 AMBITO 2, 3, 4, 5. 2

In riferimento a quanto prescritto nel parere ARPA espresso ai sensi art. 13 c. 5 D.Lgs 152/2006 e s.m.i. si deve: 1) in fase attuativa, dovrà essere quantificato l impatto ambientale prodotto dal traffico indotto (mezzi di trasporto da e per la cava in caso di ritombamento con materiale esterno all area) 2) per tutti gli ambiti per le fasi di coltivazione, gestione e sistemazione e ripristino ambientale: a) garantire una costante bagnatura della viabilità di servizio, dei piazzali di carico, dei cumuli stoccati nelle aree di cantiere e di quelli trasportati con autocarri (questi devono essere coperti); b) definire i percorsi, le piazzole e le vie di accesso all area d intervento; c) adottare le precauzioni necessarie a prevenire l inquinamento delle acque superficiali durante le operazioni di scavo, considerando anche eventuali sversamenti accidentali (macchinari di scavo e automezzi) e sottoponendo le acque reflue dei cantieri a processi di chiarificazione e di depurazione come disoleatura e decantazione; d) proporre sistemi di recupero per incrementare il riciclo e il riutilizzo delle acque impiegate nel ciclo produttivo di cui sopra (ad. es. per i lavaggi degli automezzi) ai sensi dell art. 98, Capo II, Titolo III del D.Lgs 152/06; e) tenere presente le caratteristiche dei futuri suoli agricoli di ricoprimento della superficie di cava, ai fini della protezione della sottostante falda idrica. In riferimento al parere espresso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici ai sensi art. 13 c. 5 D.Lgsl. 152/06 e art. 2 L.R. n 9/2008 si prescrive che il piano di coltivazione e ripristino debba essere oggetto di approfondito controllo in relazione all impatto paesaggistico e naturalistico con previsione di adeguate zone e fasce di rinaturalizzazione boschiva ed arbustiva, sia durante l attività estrattiva che a fine periodo di coltivazione. Fanno parte integrante della presente scheda tecnica i seguenti elaborati: - foto aerea polo/ambito estrattivo - scheda applicazione L.R. 9/99 - scheda monografica riepilogativa aspetti ecologico-naturalistici 3

COMUNE DI TREDOZIO PROVINCIA FORLI -CESENA Applicazione Legge Regionale 9/99 AREA ESTRATTIVA MONTE DEL SASSO POLO 35 AMBITO 2, AMBITO 3, AMBITO 4, AMBITO 5 1. DISPOSIZIONI GENERALI a. L ambito ricade tra quelli indicati al punto B.3 4) dell allegato B.3 alla L.R.9/99 e soggetto quindi a procedura di verifica (screening) ai sensi dell art.9 della medesima legge. b. In fase progettuale la valutazione dei possibili impatti andrà condotta tenendo in considerazione l effetto cumulato degli impatti derivante dalla ipotetica condizione di lavorazione contemporanea su tutte le UMI. c. Il progetto e il relativo Piano di coltivazione dovranno ricercare le condizioni per procedere al progressivo ripristino ambientale del sito in concomitanza con l avanzamento della coltivazione per settori finiti successivi; d. Oltre alle disposizioni specifiche qui previste nella redazione e valutazione del progetto dovranno essere prese in considerazione le valutazione generali per i singoli aspetti contenute nell elaborato 3. 2. DISPOSIZIONI SPECIFICHE PER ASPETTO AMBIENTALE Consumo di suolo: il progetto dovrà determinare le condizioni per il massimo riutilizzo in loco del terreno fertile di scotico agrario a fini di ripristino ambientale; Produzione di rumore: L aspetto può presentare criticità legate alla cumulabilità degli effetti degli ambiti di cui alla presente scheda. Pertanto in sede di screening dei progetti di tali ambiti dovrà essere considerato l effetto cumulativo dell impatto acustico, generato nello scenario che vede tutte le quattro cave attive contemporaneamente e in relazione alla vicinanza del centro abitato di Rocca San Casciano. Produzione di vibrazioni: nessuna disposizione specifica Produzione di rifiuti e scorie: nessuna disposizione specifica, si rimanda al paragrafo 4.4 dell elaborato 3 per i termini generali di gestione dell aspetto.

Consumo di materiali litoidi: nella realizzazione del ripristino della cava andranno utilizzati materiali pedologicamente idonei, preferibilmente Terre e Rocce da Scavo ai sensi dell art. 185 del D.Lgs. 152/06 oppure materie prime secondarie derivanti dal trattamento di rifiuti. Alterazione dei flussi idrici a. in fase di coltivazione dovranno essere predisposte le condizioni per soddisfare i criteri di invarianza idraulica fissati dal PSRI dell Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli; b. il progetto di ripristino dovrà realizzare le condizioni affinché il coefficiente di deflusso a lavori ultimati non sia inferiore a quello dell area indisturbata in assenza dell attività; c. le acque di scolo provenienti dall area di cava dovranno essere immesse in forma concentrata e controllata nella rete scolante esistente. Consumo di acqua: l aspetto dovrà essere valutato in relazione all eventuale fabbisogno idrico per l abbattimento delle polveri (Emissioni di polveri e gas in atmosfera) e tenendo conto delle esigenze connesse agli aspetti di cui ai punti Alterazione dei deflussi idrici e Scarichi idrici, inquinamento acque, valutando la possibilità di riutilizzo delle acque meteoriche. Scarichi idrici, inquinamento acque: il progetto dovrà contenere apposita relazione unitaria per tutti gli aspetti di Alterazione dei deflussi idrici, Consumo di acqua, e Scarichi idrici, inquinamento acque che analizzi il complesso delle esigenze connesse al bilancio idrico dell attività quantificando tutte le componenti e formulando le più opportune e specifiche soluzioni che diano loro risposta unitaria. Consumo di energia: nessuna disposizione specifica. Emissioni di polveri e gas in atmosfera: il progetto dovrà predisporre tutte le condizioni e prevedere tutti i dispositivi necessari per l abbattimento delle polveri relativamente alle diverse tipologie di lavorazione previste, utilizzando anche le indicazioni di cui al paragrafo 4.10 dell elaborato 3. Brillamento mine: nessuna disposizione specifica. Frammentazione di ecomosaici naturali :per una trattazione più esaustiva si rimanda al paragrafo 4.12 dell elaborato 3, in fase progettuale dovranno essere valutati: approfondimento di analisi a scala di dettaglio; predisposizione di presidi per il complessivo periodo di attività; opere di ripristino e/o compensazione funzionali. Intrusione percettiva: si rimanda al punto 4.13.2.1 dell elaborato 3. Intrusione urbanistica:nessuna disposizione specifica. Richiamo di infrastrutture non programmate: nessuna disposizione specifica. Illuminazione notturna: nessuna disposizione specifica. Incidenti (esplosioni, incendi, rilasci tossici,...):nessuna disposizione specifica Traffico: si veda l aspetto di Produzione di rumore. Richiamo di organismi indesiderabili:nessuna disposizione specifica.

Unione Montana Acquacheta - Romagna Toscana Piano Intercomunale delle Attività Estrattive ASPETTI ECOLOGICO-NATURALISTICI - SCHEDA MONOGRAFICA RIEPILOGATIVA COMUNE TREDOZIO MATERIALE ESTRATTO Perimetro del sito POLO AMBITO U.M.I. DENOMINAZIONE (Foto aerea del 2006) P35-A4 Monte del Sasso Quota media m.s.l.m. 500 m Esposizione preval.: verso sud Posizione: medio versante STATO ATTUALE DEL SITO CONDIZIONI DI ESCLUSIONE SECONDO L'ART. 11 DEL P.I.A.E. RIPRISTINO USO DEL SUOLO Zone agricole eterogenee 100% BOSCHI ASSOGGETTATI A PIANO ECONOMICO O PIANO DI COLTURA E CONSERVAZIONE NO TIPO DI COPERTURA VEGETALE PREVISTA Ripristino del 100% della superficie a seminativo o prato-pascolo. BOSCHI IMPIANTATI O MIGLIORATI ATTRAVERSO FINANZIAMENTO PUBBLICO NO INQUADRAMENTO VEGETAZIONALE Copertura forestale assente. BOSCHI COMUNQUE MIGLIORATI, IN PARTICOLARE SE AVVIATI ALL'ALTO FUSTO BOSCHI AD ALTO FUSTO NO NO MODALITA' DI REALIZZAZIONE BOSCHI CEDUI CON UNA RILEVANTE PRESENZA DI SPECIE VEGETALI AUTOCTONE PROTETTE NO FLORA RARA E/O PROTETTA PRESCRIZIONI PARTICOLARI

COMUNE DI TREDOZIO - PROVINCIA FORLI -CESENA AREA ESTRATTIVA "MONTE DEL SASSO" - POLO 35 AMBITO 5 1. Inquadramento Comune di: Tredozio Località: Monte del Sasso Cartografia di riferimento (C.T.R. 1: 25.000): Tavola 254 SW e 255 SE Rocca S.Casciano Cartografia di riferimento (C.T.R. 1: 10.000): Sezione 254100 Tipo di materiale di cui è prevista l'estrazione: Arenaria tipo Pietra Serena Formazione geologica interessata: Formazione Marnoso Arenacea (FMA 4 ) Area già inserita nel P.I.A.E. vigente: si (Polo 35 Monte del Sasso) Area già inserita nel P.A.E. comunale: no Varianti rispetto al vigente P.I.A.E.: delimitazione di cinque Ambiti all interno del Polo Stato dell area rispetto all'attività estrattiva: area non interessata da attività estrattiva 2. Analisi della situazione ambientale Elementi significativi del territorio desunti dall'analisi cartografica: Parzialmente ricadente entro aree di valore naturale ed ambientale ed ambito agricolo di rilievo paesaggistico (Tav. 5 PTCP), Vincolo idrogeologico, parzialmente interessato da art. 10 del P.T.C.P. (sistema forestale e boschivo-formazioni boschive del piano basale submontano) Ulteriori vincoli ambientali: / Falda freatica nella zona interessata: superficiale temporanea Falda artesiana nella zona interessata: assente Importanza eventuale falda non protetta presente: insignificante Posizione rispetto all'idrografia superficiale: versante sinistro Rio Cuzzano Morfologia della zona di intervento: pendice a medio-bassa acclività degradante in direzione Sud Andamento degli strati rispetto al pendio e/o fronte di scavo: immersione ad Est-SE con inclinazione variabile da 4 a 10 Condizioni di stabilità in atto nel terreno: buone Uso reale del suolo: bosco 10%, rimboschimenti recenti 10%, prati stabili 70%, cespuglieti in evoluzione 10% Insediamenti e centri abitati (>29 abitanti) nella zona di influenza (r=0.5 km): Poche case isolate o a gruppi disperse nel territorio. Distanza minima dal perimetro del territorio urbanizzato: zona agricola distante dai centri abitati Viabilità: strade vicinali e poderali collegate alla viabilità comunale Traffico esistente: non significativo ed a carattere locale Infrastrutture a rete rilevate: non rilevate 1

3. Modalità di Attuazione Modalità dell'intervento estrattivo: scavo con addolcimento del pendio Superficie complessiva interessata della previsione: ha 2,24 Superficie non coltivabile: 6.650 mq Superficie utile: 15.708 mq Superficie per accumulo materiale di risulta: 2.800 mq Quantitativi di materiali lavorabili: 9.000 mc Vista la vastità del Polo Estrattivo, la cubatura assegnata dal P.I.A.E. al Comune di Tredozio (35.000 mc) è di gran lunga inferiore alla reale potenzialità del Polo Estrattivo. Nel presente PAE vengono individuati gli ambiti ritenuti più facili in ragione di morfologia, accessibilità, giacitura della roccia, stabilità, visibilità, ecc. dando la cubatura massima assegnata dal PIAE. Si riporta di seguito la quantificazione relativa all ambito 5 AMBITO UMI Superficie totale Superficie utile Superficie esclusa Materiale utile mq mq mq mc 5 1 22.366 15.708 6.650 9.000 TOTALE 22.366 15.708 6.650 9.000 Materiale di scarto (a stima): 50.000 mc Zona di accumulo del materiale di scarto: nei piazzali delle cave o all interno delle relative UMI Durata dell'attività estrattiva: 10 anni per la fase pianificata nel presente piano Ripristino morfologico finale: i progetti di coltivazione delle singole U.M.I. dovranno realizzare una superficie di sistemazione finale comune al fine di ottenere una morfologia uniforme priva di salti morfologici e/o di bruschi raccordi. La superficie di sistemazione finale dovrà quindi inserirsi e raccordarsi alle pendici esterne alle aree di coltivazione in maniera armonica e con forme compatibili con l'ambiente fisico circostante Regimazione idrica: il progetto dovrà prevedere un idoneo sistema di regimazione idrica superficiale sia durante la fase di coltivazione che per la sistemazione finale. Il progetto della rete di deflusso superficiale dovrà essere predisposto mediante l'analisi dei dati e dei regimi pluviometrici della zona tenendo conto delle caratteristiche morfologiche, litologiche e considerando la salvaguardia e la funzionalità dei collettori idrici esistenti 4. Impatto sull ambiente Traffico indotto (a stima nel decennio): non significativo Visibilità dell'intervento: da vari punti di vista posti sui rilievi circostanti Sistemazione finale e modifica morfologica permanente: abbassamento del piano campagna ricalcando i moduli morfologici esitenti Entità della modifica permanente del paesaggio: limitata Utilizzazione del suolo ad area sistemata: agricola 70% (seminativo o prato pascolo), rimboschimento 30% 2

5. Disposizioni particolari - L ambito ricade tra quelli indicati al punto B.3 4) dell allegato B.3 alla L.R.9/99 e soggetto quindi a procedura di verifica (screening) ai sensi dell art.9 della medesima legge. Per disposizioni specifiche in materia si rimanda alla scheda Applicazione Legge Regionale 9/99 - AREA ESTRATTIVA "MONTE DEL SASSO" - POLO 35 AMBITO 2,3,4,5 del comune di Tredozio. In riferimento a quanto prescritto nel parere ARPA espresso ai sensi art. 13 c. 5 D.Lgs 152/2006 e s.m.i. si deve: 1) in fase attuativa, dovrà essere quantificato l impatto ambientale prodotto dal traffico indotto (mezzi di trasporto da e per la cava in caso di ritombamento con materiale esterno all area) 2) per tutti gli ambiti per le fasi di coltivazione, gestione e sistemazione e ripristino ambientale: a) garantire una costante bagnatura della viabilità di servizio, dei piazzali di carico, dei cumuli stoccati nelle aree di cantiere e di quelli trasportati con autocarri (questi devono essere coperti); b) definire i percorsi, le piazzole e le vie di accesso all area d intervento; c) adottare le precauzioni necessarie a prevenire l inquinamento delle acque superficiali durante le operazioni di scavo, considerando anche eventuali sversamenti accidentali (macchinari di scavo e automezzi) e sottoponendo le acque reflue dei cantieri a processi di chiarificazione e di depurazione come disoleatura e decantazione; d) proporre sistemi di recupero per incrementare il riciclo e il riutilizzo delle acque impiegate nel ciclo produttivo di cui sopra (ad. es. per i lavaggi degli automezzi) ai sensi dell art. 98, Capo II, Titolo III del D.Lgs 152/06; e) tenere presente le caratteristiche dei futuri suoli agricoli di ricoprimento della superficie di cava, ai fini della protezione della sottostante falda idrica. In riferimento al parere espresso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici ai sensi art. 13 c. 5 D.Lgsl. 152/06 e art. 2 L.R. n 9/2008 si prescrive che il piano di coltivazione e ripristino debba essere oggetto di approfondito controllo in relazione all impatto paesaggistico e naturalistico con previsione di adeguate zone e fasce di rinaturalizzazione boschiva ed arbustiva, sia durante l attività estrattiva che a fine periodo di coltivazione. Fanno parte integrante della presente scheda tecnica i seguenti elaborati: - foto aerea polo/ambito estrattivo - scheda applicazione L.R. 9/99 - scheda monografica riepilogativa aspetti ecologico-naturalistici 3

COMUNE DI TREDOZIO PROVINCIA FORLI -CESENA Applicazione Legge Regionale 9/99 AREA ESTRATTIVA MONTE DEL SASSO POLO 35 AMBITO 2, AMBITO 3, AMBITO 4, AMBITO 5 1. DISPOSIZIONI GENERALI a. L ambito ricade tra quelli indicati al punto B.3 4) dell allegato B.3 alla L.R.9/99 e soggetto quindi a procedura di verifica (screening) ai sensi dell art.9 della medesima legge. b. In fase progettuale la valutazione dei possibili impatti andrà condotta tenendo in considerazione l effetto cumulato degli impatti derivante dalla ipotetica condizione di lavorazione contemporanea su tutte le UMI. c. Il progetto e il relativo Piano di coltivazione dovranno ricercare le condizioni per procedere al progressivo ripristino ambientale del sito in concomitanza con l avanzamento della coltivazione per settori finiti successivi; d. Oltre alle disposizioni specifiche qui previste nella redazione e valutazione del progetto dovranno essere prese in considerazione le valutazione generali per i singoli aspetti contenute nell elaborato 3. 2. DISPOSIZIONI SPECIFICHE PER ASPETTO AMBIENTALE Consumo di suolo: il progetto dovrà determinare le condizioni per il massimo riutilizzo in loco del terreno fertile di scotico agrario a fini di ripristino ambientale; Produzione di rumore: L aspetto può presentare criticità legate alla cumulabilità degli effetti degli ambiti di cui alla presente scheda. Pertanto in sede di screening dei progetti di tali ambiti dovrà essere considerato l effetto cumulativo dell impatto acustico, generato nello scenario che vede tutte le quattro cave attive contemporaneamente e in relazione alla vicinanza del centro abitato di Rocca San Casciano. Produzione di vibrazioni: nessuna disposizione specifica Produzione di rifiuti e scorie: nessuna disposizione specifica, si rimanda al paragrafo 4.4 dell elaborato 3 per i termini generali di gestione dell aspetto.

Consumo di materiali litoidi: nella realizzazione del ripristino della cava andranno utilizzati materiali pedologicamente idonei, preferibilmente Terre e Rocce da Scavo ai sensi dell art. 185 del D.Lgs. 152/06 oppure materie prime secondarie derivanti dal trattamento di rifiuti. Alterazione dei flussi idrici a. in fase di coltivazione dovranno essere predisposte le condizioni per soddisfare i criteri di invarianza idraulica fissati dal PSRI dell Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli; b. il progetto di ripristino dovrà realizzare le condizioni affinché il coefficiente di deflusso a lavori ultimati non sia inferiore a quello dell area indisturbata in assenza dell attività; c. le acque di scolo provenienti dall area di cava dovranno essere immesse in forma concentrata e controllata nella rete scolante esistente. Consumo di acqua: l aspetto dovrà essere valutato in relazione all eventuale fabbisogno idrico per l abbattimento delle polveri (Emissioni di polveri e gas in atmosfera) e tenendo conto delle esigenze connesse agli aspetti di cui ai punti Alterazione dei deflussi idrici e Scarichi idrici, inquinamento acque, valutando la possibilità di riutilizzo delle acque meteoriche. Scarichi idrici, inquinamento acque: il progetto dovrà contenere apposita relazione unitaria per tutti gli aspetti di Alterazione dei deflussi idrici, Consumo di acqua, e Scarichi idrici, inquinamento acque che analizzi il complesso delle esigenze connesse al bilancio idrico dell attività quantificando tutte le componenti e formulando le più opportune e specifiche soluzioni che diano loro risposta unitaria. Consumo di energia: nessuna disposizione specifica. Emissioni di polveri e gas in atmosfera: il progetto dovrà predisporre tutte le condizioni e prevedere tutti i dispositivi necessari per l abbattimento delle polveri relativamente alle diverse tipologie di lavorazione previste, utilizzando anche le indicazioni di cui al paragrafo 4.10 dell elaborato 3. Brillamento mine: nessuna disposizione specifica. Frammentazione di ecomosaici naturali :per una trattazione più esaustiva si rimanda al paragrafo 4.12 dell elaborato 3, in fase progettuale dovranno essere valutati: approfondimento di analisi a scala di dettaglio; predisposizione di presidi per il complessivo periodo di attività; opere di ripristino e/o compensazione funzionali. Intrusione percettiva: si rimanda al punto 4.13.2.1 dell elaborato 3. Intrusione urbanistica:nessuna disposizione specifica. Richiamo di infrastrutture non programmate: nessuna disposizione specifica. Illuminazione notturna: nessuna disposizione specifica. Incidenti (esplosioni, incendi, rilasci tossici,...):nessuna disposizione specifica Traffico: si veda l aspetto di Produzione di rumore. Richiamo di organismi indesiderabili:nessuna disposizione specifica.

Unione Montana Acquacheta - Romagna Toscana Piano Intercomunale delle Attività Estrattive ASPETTI ECOLOGICO-NATURALISTICI - SCHEDA MONOGRAFICA RIEPILOGATIVA COMUNE TREDOZIO MATERIALE ESTRATTO Perimetro del sito POLO AMBITO U.M.I. DENOMINAZIONE (Foto aerea del 2006) P35-A5 Monte del Sasso Quota media m.s.l.m. 450 m Esposizione preval.: verso ovest Posizione: medio versante STATO ATTUALE DEL SITO CONDIZIONI DI ESCLUSIONE SECONDO L'ART. 11 DEL P.I.A.E. RIPRISTINO USO DEL SUOLO Prati stabili 70% Cespuglieti in evoluzione 10% Querceti 10% Rimboschimenti recenti 10% BOSCHI ASSOGGETTATI A PIANO ECONOMICO O PIANO DI COLTURA E CONSERVAZIONE BOSCHI IMPIANTATI O MIGLIORATI ATTRAVERSO FINANZIAMENTO PUBBLICO NO Sì TIPO DI COPERTURA VEGETALE PREVISTA Rimboschimento con specie del tipo 3 sul 30% della superficie; ripristino del 70% della superficie a seminativo o prato-pascolo. INQUADRAMENTO VEGETAZIONALE Copertura forestale sul 30% della superficie interessata dalla cava. Sul 10% della superficie, presenza di rimboschimenti recenti; sul 10% aree a vegetazione arbustiva e alberi sparsi; sul 10% soprassuoli boschivi a copertura di latifoglie, governati a ceduo, con roverella come specie principale e carpino nero come specie accessoria. BOSCHI COMUNQUE MIGLIORATI, IN PARTICOLARE SE AVVIATI ALL'ALTO FUSTO BOSCHI AD ALTO FUSTO BOSCHI CEDUI CON UNA RILEVANTE PRESENZA DI SPECIE VEGETALI AUTOCTONE PROTETTE NO NO NO MODALITA' DI REALIZZAZIONE FLORA RARA E/O PROTETTA PRESCRIZIONI PARTICOLARI Il rimboschimento che occupa circa il 10 % dell'area dovrà essere escluso dall'attività estrattiva.