Grandezze fisiche e criteri di valutazione del rischio di esposizione a CEM. Daniele Andreuccetti. IFAC-CNR, Firenze

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Grandezze fisiche e criteri di valutazione del rischio di esposizione a CEM Daniele Andreuccetti IFAC-CNR, Firenze

Interazione tra CEM e sistemi biologici Esposizione: un oggetto biologico viene immerso in un campo elettromagnetico. Accoppiamento: le forze del campo inducono grandezze fisiche all interno dei tessuti. Interazione: i fenomeni fisici indotti dal campo esterno provocano una deviazione dalle condizioni di equilibrio elettrico almeno a livello molecolare. Effetto: variazione morfologica o funzionale in tessuti, organi, o sistemi. Le normative hanno l obiettivo di prevenire (solo) gli effetti accertati dei campi elettromagnetici. Si parla di danno quando un effetto supera la capacità di compensazione dell'organismo

Come nasce una norma di sicurezza per i campi elettromagnetici Tanto le soglie degli effetti quanto le restrizioni di base sono espresse in termini di grandezze di base (per lo più interne all organismo esposto): sono le grandezze direttamente responsabili degli effetti biologici o almeno quelle più adatte a correlare l'effetto osservato con l'intensità del campo. Effetti biologici scientificamente accertati Restrizioni di base per i professionalmente esposti Restrizioni di base per la popolazione in genere Soglie effetti Primo margine (5 10) Secondo margine (2 5)

Le grandezze di base secondo l ICNIRP Effetto Banda di frequenza Grandezza di base Induzione di nausea o vertigini 0-1 Hz Induzione magnetica B esterna e sua variazione ΔB su 3 secondi (1) Stimolazione dei tessuti elettricamente eccitabili 0-10 MHz Campo elettrico interno E in (2) Riscaldamento 100 khz - 10 GHz Rateo interno di assorbimento specifico (SAR) (2) 1. Grandezza esterna 2. Grandezze interne SAR 2 E in

Distanze di rispetto e zonizzazione Zona 0 è la zona all interno della quale i livelli di esposizione rispettano i limiti per la popolazione. Zona 1 è la zona all interno della quale i livelli di esposizione superano i limiti per la popolazione ma rispettano quelli per le esposizioni occupazionali. Zona 2 è la zona nella quale i livelli di esposizione superano i anche i limiti per le esposizioni occupazionali. Libero accesso a popolazione e lavoratori Distanza di rispetto riferita ai limiti per la popolazione Accesso consentito solo a lavoratori PE non portatori di rischi specifici Distanza di rispetto riferita ai limiti occupazionali Accesso interdetto a chiunque SORGENTE

Restrizioni di base ICNIRP 2014 Effetto di induzione di nausea o vertigini

Restrizioni di base ICNIRP 2014 Effetti di stimolazione dei tessuti elettricamente eccitabili

Restrizioni di base ICNIRP 2010 Effetti di stimolazione dei tessuti elettricamente eccitabili

Restrizioni di base ICNIRP 1998 Effetti termici La sperimentazione di laboratorio su volontari ed animali ha evidenziato che nessun effetto termico si manifesta per esposizioni che determinino una SAR inferiore a 4 W/kg come valore medio sull intero organismo.

Intervalli di frequenza, effetti, metrica Basse frequenze Frequenze intermedie Alte frequenze Effetti di stimolazione del sistema nervoso (Valori limite istantanei) Frequenza Effetti termici (Valori limite medie su 6 minuti) 100kHz 10MHz

Dosimetria e normative Restrizioni di base (E in,sar) per i professionalmente esposti e per la popolazione in genere A: Costruzione della normativa Individuazione dei livelli di riferimento a partire dalle restrizioni di base (modelli dosimetrici semplificati e cautelativi) A DOSIMETRIA B Livelli di riferimento (E,H,B,S) per i professionalmente esposti e per la popolazione in genere A) Le normative utilizzano B: Verifica del rispetto delle normative B) In linea di principio, è modelli dosimetrici Eventuale verifica del rispetto delle necessario applicare in cautelativi, in modo che si restrizioni di base quando i livelli di proprio i modelli possa ritenere che il rispetto riferimento sono superati (modelli dosimetrici, se si vuole dei livelli di riferimento verificare il rispetto delle specifici il più possibile realistici) garantisca il rispetto delle restrizioni di base laddove restrizioni di base in risultino superati i livelli di condizioni di esposizione riferimento! standardizzate.

La Direttiva 2013/35/UE Effetti NON termici (Allegato II) Campo magnetico tra 0 e 1 Hz Effetti NON termici (Allegato II) Tra 1 Hz e 10 MHz Effetti termici (Allegato III) Tra 100 khz e 300 GHz VLE sensoriali VLE sensoriali per i soli arti VLE sanitari LA per correnti di contatto LA per effetti indiretti VLE sanitari VLE sensoriali LA inferiori LA superiori LA per i soli arti LA per correnti di contatto VLE sanitari VLE sensoriali LA LA per correnti di contatto e indotte

Gestione delle forme d onda complesse Basse frequenze Frequenze intermedie Alte frequenze Effetti di stimolazione del sistema nervoso (Valori limite istantanei) Frequenza Effetti termici (Valori limite medie su 6 minuti) 100kHz 10MHz Nel caso dei campi non sinusoidali, la valutazione dell esposizione si basa sul metodo del picco ponderato (filtraggio nel dominio del tempo), spiegato nella guida pratica non vincolante di cui all articolo 14, ma possono essere applicate altre procedure di valutazione scientificamente provate e validate, purché conducano a risultati approssimativamente equivalenti e comparabili. Per campi multifrequenza l analisi è basata sulla somma quadratica, come indicato nella guida pratica non vincolante di cui all art. 14.

Forme d onda complesse - effetti termici t rms f t t rms f t B 2B cos 2 1 1 1 1 B 2B cos 2... 2 2 2 2 rms t f t BN 2BN cos 2 N N I TERM N B B RMS i i1 LA-TERM f i 2 1 Si applica a segnali a banda larga (p.es.: presenza simultanea di più sorgenti). Si basa sulla limitazione del valore efficace (RMS). Fa storicamente riferimento all eventualità di misurare le ampiezze delle singole componenti spettrali o con uno strumento a banda larga (accendendo una sorgente per volta), oppure con un radioricevitore o un analizzatore di spettro; in tutti i casi le relazioni di fase tra le componenti spettrali sono sconosciute e vengono pertanto ignorate. Le relazioni di fase di fatto hanno poca o nessuna rilevanza dal punto di vista termico. Esistono limitazioni ulteriori sul valore RMS di picco.

Forme d onda complesse - effetti non termici Il metodo del picco ponderato consiste nel combinare opportunamente i vari contributi spettrali della grandezza considerata, pesando ognuno in rapporto al valore limite alla frequenza corrispondente, tenendo conto in modo appropriato anche delle rispettive fasi t rms f t t rms f t B 2B cos 2 1 1 1 1 B 2B cos 2... 2 2 2 2 rms t f t BN 2BN cos 2 N N B I Max cos 2 f t f 1 rms i WP i i i BLA-NONTERM f i

Narda (PMM) Strumentazione commerciale che incorpora il metodo del picco ponderato Narda

Modalità di applicazione del metodo del picco ponderato NARDA ELT-400 Metodo del picco ponderato in software Metodo del picco ponderato in hardware Scheda di acquisizione dati

È tutto, grazie! Daniele Andreuccetti IFAC-CNR, Firenze