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Allegato 1 PROTOCOLLO DI INTESA TRA LA REGIONE PUGLIA ASSESSORATO AL WELFARE LAVORO E ASSESSORATO ALLE POLITICHE GIOVANILI, CITTADINANZA SOCIALE, ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA E ANCI UPI Consigliera regionale di parità Commissione pari opportunità In materia di iniziative contro le discriminazioni Protocollo di Intesa in materia di iniziative contro le discriminazioni 1

L'anno duemiladieci, addì 15 del mese di dicembre TRA la Regione Puglia, di seguito indicata come Regione, con sede in Bari, Via Caduti di Tutte le Guerre 15 (C.F.8001710727), rappresentata da dr.ssa Elena GENTILE, in qualità di Assessore al Welfare Lavoro, nata a Cerignola il 02 11 1953, e dal dott. Nicola FRATOIANNI, in qualità di Assessore alle Politiche giovanili, cittadinanza sociale, attuazione del programma, i quali intervengono al presente atto in esecuzione della deliberazione della Giunta Regionale del 27 luglio 2010, n. 1764 E ANCI PUGLIA, con sede in BARI, Corso Vittorio Emanuele 68 rappresentata dal dott. Luigi Perrone, in qualità di presidente; UPI, con sede in Bari presso il Palazzo della Provincia, Lungomare Nazario Sauro rappresentata dal prof. Francesco Schittulli, in qualità di presidente; Ufficio della Consigliera regionale di Parità, rappresentato dalla dottoressa Serenella Molendini, in qualità di Consigliera Regionale di Parità effettiva (D.M. del 30. 01.2008); Commissione Pari Opportunità, rappresentata dalla dottoressa Magda Terrevoli, in qualità di presidente; VISTO L'art. 21 della "Carta dei diritti fondamentali dell'unione Europea" approvata il 14 novembre 2000 che vieta "qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle, l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali ; l'art. 3 della Costituzione Italiana, che afferma: "tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali"; Protocollo di Intesa in materia di iniziative contro le discriminazioni 2

la Legge 654/1975, "Ratifica ed esecuzione della convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale"; la Legge 25 giugno 1993, n. 205 "Misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa"; il "Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero" (D.Lgs 25 luglio 1998 n 286), che afferma che: "le Regioni, in collaborazione con le Province e con i Comuni, con le associazioni di immigrati e del volontariato sociale [ ] predispongono centri di osservazione, di informazione e di assistenza legale per gli stranieri, vittime di discriminazioni per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi"; il Dlgs. n 198 dell 11 aprile 2006 Codice per le Pari Opportunità tra uomo e donna, a norma dell art. 6 della Legge n 246 del 28.11.2005, e successiva integrazione dlgs. n 5 del 25 gennaio 2010: Attuazione della Direttiva 2006/54/CE relativa al principio delle pari opportunità di trattamento tra uomini e donne in materia di occupazione e impiego. lo Statuto della Regione Puglia, che all art. 1 comma 3 prevede che la Regione Puglia persegua il benessere e la sicurezza dei cittadini ispirandosi ai principi della Dichiarazione universale dei diritti dell uomo, della Convenzione europea dei diritti dell uomo, della Carta dei diritti fondamentali dell Unione europea e della Costituzione italiana; la legge regionale 10 luglio 2006, n. 19, Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle persone e delle famiglie, che all art. 27 che sancisce il carattere universalistico delle politiche e dei servizi sociali per promuovere la dignità e il benessere di ogni uomo e ogni donna in Puglia; la legge del 21 marzo 2007 n. 7 Norme per le politiche di genere e i servizi di conciliazione vita lavoro in Puglia, che persegue il fine di favorire l affermazione di una nuova cittadinanza solidale che valorizzi le differenze di genere in attuazione dei principi di universalità dell esercizio dei diritti di cittadinanza di donne e uomini, di equità nella distribuzione dei poteri e delle responsabilità tra sessi e generazioni, di partecipazione delle donne alla vita politica, economica sociale culturale e civile della comunità regionale; Protocollo di Intesa in materia di iniziative contro le discriminazioni 3

la legge 4 dicembre 2009, n. 32 Norme per l accoglienza, la convivenza civile e l integrazione degli immigrati in Puglia, che all art. 20 prevede misure specifiche contro la discriminazione; la deliberazione della Giunta Regionale del 27 luglio 2010, n. 1764, Approvazione dello schema di Protocollo di Intesa tra Regione Puglia e Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale UNAR per l apertura di un Centro regionale di prevenzione e contrasto ad ogni forma di discriminazione. PREMESSO CHE il tema delle lotta alle discriminazioni e della promozione delle pari opportunità ha assunto un'importanza fondamentale nell'attuale contesto di forti mutamenti sociali e culturali e che parlare di pari opportunità per tutti e tutte implica l avviamento di un processo di inclusione di più gruppi sociali il cui primo passo è rappresentato da un azione di contrasto a tutte le forme di discriminazione. Tale approccio è esplicitato dall'art. 21 della "Carta dei diritti fondamentali dell'unione Europea", che riconosce la molteplicità dei fattori di discriminazione e la diffusione di tale fenomeno. Le discriminazioni sono azioni che, potenzialmente, possono colpire chiunque si trovi nelle condizioni definite dalla "Carta dei diritti fondamentali dell'unione Europea e il cui contrasto necessita di un radicale processo di cambiamento culturale in modo da offrire risposte alle vittime reali e potenziali. Molti Paesi europei hanno già avviato azioni in questa direzione a seguito di fenomeni sociali, economici e culturali che ne hanno accresciuto l'urgenza. CONSIDERATO CHE - la deliberazione della Giunta Regionale del 27 luglio 2010, n. 1764 ha approvato lo schema di Protocollo di Intesa tra Regione Puglia e Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale UNAR per l apertura di un Centro regionale di prevenzione e contrasto ad ogni forma di discriminazione ; - il protocollo d intesa sottoscritto da Regione e UNAR il 30 luglio 2010 ha l obiettivo di: o rendere omogeneo, in collaborazione con le autonomie locali, il sistema di monitoraggio e di gestione dei casi di discriminazione; Protocollo di Intesa in materia di iniziative contro le discriminazioni 4

o promuovere azioni di formazione e aggiornamento per chi, nel settore pubblico e/o nel no profit, si occupa di antidiscriminazione; o promuovere azioni di sensibilizzazione congiunte; - il primo incontro operativo fra Regione e UNAR del 5 ottobre 2010 è stato dedicato alla disamina delle possibili attività da realizzare nell ambito del suddetto protocollo; con l attivazione del protocollo con ANCI, UPI, la Consigliera regionale di parità e la Commissione pari opportunità si intende implementare sul territorio regionale le azioni già in programma, promuovendo un modello di rete antidiscriminazione che prevede il coinvolgimento delle autonomie locali e del terzo settore. L obiettivo è quello di monitorare costantemente il fenomeno e di realizzare interventi di prevenzione e contrasto che siano coerenti con i bisogni territoriali. ART. 1 1. La Regione Puglia promuove, con il concorso della Consigliera regionale di parità e la Commissione pari opportunità, delle Province e dei Comuni pugliesi raggruppati negli ambiti territoriali sociali (art. 5 della l.r.19/2006), interventi mirati su tutto il territorio regionale per favorire la nascita di una rete regionale per la prevenzione, il contrasto e l assistenza alle vittime di discriminazione tenendo conto del tessuto di istituzioni, associazioni e organizzazioni già impegnate in tale ambito, valorizzandone le competenze e favorendo le sinergie possibili. 2. Obiettivo generale della rete oggetto del presente protocollo è prevenire e contrastare le discriminazioni basate su identità di genere, orientamenti sessuali, razza o origine etnica o geografica o nazionalità, condizioni di disabilità, età, religione, monitorandole e fornendo assistenza alle vittime. ART. 2 1. Al fine di governare il processo di attuazione delle azioni previste dal presente Protocollo, la Regione Puglia con l Assessorato al Welfare Lavoro e l Assessorato alle Politiche giovanili, Cittadinanza sociale, Attuazione del programma, ANCI, UPI, Consigliera Regionale di Parità, Commissione Regionale Pari Opportunità e Osservatorio regionale delle Politiche sociali costituiscono un centro di coordinamento regionale che promuove Protocollo di Intesa in materia di iniziative contro le discriminazioni 5

ogni azione utile di confronto e concertazione per coinvolgere i Centri Risorse Famiglie e i comuni pugliesi raggruppati negli ambiti territoriali sociali nella rete antidiscriminazione. 2. Il Centro di coordinamento regionale porrà in essere le seguenti azioni: formalizzazione della rete dei nodi (provinciali e locali) antidiscriminazione esistenti e costituendi grazie ad una manifestazione d interesse che verrà pubblicata a cura della Regione; mappatura dei territori: identificazione degli interlocutori chiave da coinvolgere a livello istituzionale e associativo e delle risorse locali da attivare nei processi di dialogo a livello territoriale; rilevazione e analisi delle buone prassi; gestione di eventuali criticità segnalate dagli sportelli (nodi territoriali) in raccordo con l UNAR e organizzazione di tavoli tematici sulla discriminazione che coinvolgeranno decisori politici, rappresentanti regionali, provinciali e comunali delle politiche sociali e delle pari opportunità, Consigli Territoriali per l immigrazione, rappresentanti delle realtà associative e degli enti impegnati contro la discriminazione; organizzazione delle attività di formazione sulla discriminazione, che vedranno coinvolti esperti dell UNAR, a favore degli operatori pubblici e privati che andranno a gestire e sviluppare i nodi provinciali e territoriali. ART. 3 1. UPI e ANCI si impegnano, ciascuno secondo le proprie prerogative, ad assicurare il raccordo, rispettivamente, fra le Province e i Comuni e il centro di coordinamento regionale, ai fini della realizzazione dei nodi provinciali antidiscriminazione presso i Centri risorse per le famiglie. Questi ultimi avranno compiti di raccordo fra gli sportelli locali e il Centro di coordinamento regionale (coordinamento degli sportelli, trasmissione schede approntate dall UNAR e compilate dagli sportelli, partecipazione a riunioni periodiche, comunicazione con mezzi telematici, popolamento sistema informativo, ecc.). 2. La Consigliera Regionale di parità che, in qualità di pubblico ufficiale, svolge funzioni di promozione e controllo dell attuazione dei principi di uguaglianza di opportunità e di Protocollo di Intesa in materia di iniziative contro le discriminazioni 6

non discriminazioni tra donne e uomini nel lavoro ( Dlgs. 198/2006 e succ. Dlgs. 5/2010), si impegna ad assicurare il raccordo con le Consigliere di Parità Provinciali. 3. La Commissione regionale pari opportunità ai sensi dell art.2 della propria legge istitutiva svolge e promuove indagini sulla condizione femminile volte a sollecitare programmi di orientamento in grado di determinare condizioni di effettiva pari opportunità e si impegna ad assicurare il raccordo in ambito regionale tra gli organismi istituiti dagli Enti locali nonché fra tutti gli organismi che perseguono analoghe finalità. ART. 4 L UPI dovrà assicurare che ciascuna Provincia: - attivi il proprio Centro Risorse Famiglie, quale nodo antidiscriminazione provinciale, per condividere le finalità dell attività antidiscriminazione e aderire alla rete, così da monitorare il fabbisogno di interventi e il loro stato di attuazione, concordare le modalità attuative in sinergia con i comuni pugliesi raggruppati negli ambiti territoriali sociali e con il terzo settore; - partecipi alle attività informative e formative promosse da Regione e UNAR e a tutte le iniziative di coordinamento che si renderanno necessarie; - con il concorso dei rispettivi Osservatori Provinciali delle Politiche Sociali, strutturi, secondo le indicazioni regionali, un costante flusso di informazione tra i servizi, i progetti e le iniziative realizzate a livello comunale e di ambito, al fine di garantire la circolazione delle informazioni e delle buone pratiche sperimentate a livello locale, attraverso la realizzazione di azioni di ricerca e indagini statistiche su bisogni e offerta delle prestazioni in tema di discriminazione, come supporto ai Centri Risorse Famiglie. ART. 5 Al fine di assicurare la piena integrazione tra le nuove attività e quelle già in essere nell area della discriminazione nei Piani Sociali di Zona dei comuni pugliesi raggruppati negli ambiti territoriali sociali afferenti a ciascuna Provincia, l ANCI dovrà favorire: Protocollo di Intesa in materia di iniziative contro le discriminazioni 7

- l adesione di tutti gli ambiti interessati alla rete antidiscriminazione, stimolando la loro partecipazione alla manifestazione d interesse; - la partecipazione di rappresentanti del pubblico e del privato alle attività informative e formative promosse da Regione e UNAR e a tutte le iniziative di coordinamento che si renderanno necessarie. ART. 6 1. La Regione Puglia si impegna a dare la massima divulgazione delle buone pratiche realizzate nell ambito delle attività di cui al presente protocollo di intesa mediante le proprie attività di comunicazione istituzionale e sociale. 2. ANCI e UPI si impegnano a svolgere le attività di rispettiva competenza con la massima sinergia con gli Uffici regionali preposti, al fine di adottare modalità omogenee e di concorrere complessivamente al perseguimento della massima efficacia delle stesse azioni. 3. La Consigliera Regionale di Parità e la Commissione Regionale Pari Opportunità si impegnano a svolgere le attività di rispettiva competenza con la massima sinergia con tutti gli attori coinvolti nel presente protocollo. ART. 7 Il presente protocollo ha validità di 12 mesi a partire dalla sottoscrizione, salvo proroghe. Letto, approvato e sottoscritto Bari, /01 /2011 Per la Regione Puglia Per la Consigliera Regionale di Parità Per l ANCI Per la Commissione Pari Opportunità Per l UPI Protocollo di Intesa in materia di iniziative contro le discriminazioni 8

Il presente allegato si compone di n. 6 pagine. Protocollo di Intesa in materia di iniziative contro le discriminazioni 9