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Parte IV. Sistematica I. Introduzione generale. II. Il mistero di Dio nella Sacra Scrittura III. Il Mistero di Dio nella Tradizione della Chiesa IV. Presentazione sistematica V. Conclusione: Maria e la Trinità 16. (La natura e gli attributi divini) 17. (Il mistero della vita intima di Dio) 18. Le processioni divine 19. Il Padre, Principio senza principio 20. La processione del Figlio 21. La Processione dello Spirito Santo 22. La teologia delle Relazioni divine 23. La teologia delle Persone divine 24. Nozioni ed appropriazioni 25. La perichoresis o ciruminsessio 26. Le Persone divine nella storia della salvezza 27. L inabitazione della Trinità nell anima del giusto 0

Capitolo XXI: La processione dello Spirito Santo 1. Nomi e simboli dello Spirito Santo. 2. La processione dello Spirito Santo secondo l operazione della volontà. 3. Lo Spirito santo come amor mutuo del Padre e del Figlio. 4. Lo Spirito Santo che procede dal Padre e dal Figlio. 5. Lo Spirito Santo come Dono. 1

De Deo Trino Il Trattato 1 q. al P 2 qq. al F 3 qq. allo S 2

Il grande Sconosciuto I segreti di Dio nessuno li ha mai potuti conoscere se non lo Spirito di Dio (1 Cor 2, 11). Ora, il suo Spirito, che lo rivela, ci fa conoscere Cristo, suo Verbo, sua Parola vivente, ma non dice se stesso. Colui che ha parlato per mezzo dei profeti ci fa udire la Parola del Padre. Lui, però, non lo sentiamo. Non lo conosciamo che nel movimento in cui ci rivela il Verbo e ci dispone ad accoglierlo nella fede. Lo Spirito di Verità che ci svela Cristo non parla da sé (Gv 16, 13). Un tale annientamento, propriamente divino, spiega il motivo per cui il mondo non può ricevere lo Spirito, perché non lo vede e non lo conosce, mentre coloro che credono in Cristo lo conoscono perché dimora presso di loro (Gv 14, 17) (CCC 687) 3

Come si conosce? Da storia della salvezza e sua opera di santificazione No da analogia psicologica Dottrina si è sviluppata dopo teologia del Verbo Deficit pneumatologico La Chiesa, comunione vivente nella fede degli Apostoli che essa trasmette, è il luogo della nostra conoscenza dello Spirito Santo: nelle Scritture, che egli ha ispirato; nella Tradizione di cui i Padri della Chiesa sono i testimoni sempre attuali; nel Magistero della Chiesa che egli assiste; nella Liturgia sacramentale, attraverso le sue parole e i suoi simboli, in cui lo Spirito Santo ci mette in comunione con Cristo; nella preghiera, nella quale intercede per noi; nei carismi e nei ministeri che edificano la Chiesa; nei segni di vita apostolica e missionaria; nella testimonianza dei santi, in cui egli manifesta la sua santità e continua l opera della salvezza (CCC 688) 4

Nomi Molti sono i nomi assegnatili dalla S. Scrittura, ma mancano nomi propri (S. Tommaso): il Paraclito, il Consolatore (Gv 14, 16. 6; 15, 26; 16, 7) Spirito di Verità (Gv 16, 13) Spirito della promessa (Gal 3, 14; Ef 1, 13) Spirito di adozione (Rm 8, 15; Gal 4, 6) Spirito di Cristo (Rm 8, 9) Spirito del Signore (2 Cor 3, 17) Spirito di Dio (Rm 8, 9. 14; 15, 19; 1 Cor 6, 11; 7, 40) Spirito di gloria (1 Pt 4, 14) 5

Nomi propri I suoi nomi propri sono Spirito, Amore e Dono: Tutti e tre si applicano anche all essenza Ciò è collegato al fatto che lo Spirito è la Comunione del Padre e del Figlio il nome Spirito Santo è l unione di due nomi di Dio, unione che si usa, però, solo per la terza Persona il nome Amore fa riferimento al modo di procedere (come per Verbo, nel caso della seconda Persona) Il nome Dono indica l attitudine ad essere donato 6

Simboli L acqua: battesimo, Cuore di Cristo, Samaritana L unzione: Cristo significa Unto Il fuoco: battezza in Spirito Santo e fuoco, Pentecoste La nube e la luce: l ombra nell Annunciazione, Trasfigurazione Il sigillo: indica il carattere indelebile dell unzione La mano: imposizione delle mani sui malati e epiclesi nei sacramenti Il dito: il dito di Dio che scaccia i demoni, digitus paternae dexterae (Veni Creator) La colomba: Noè e Battesimo di Gesù 7

Agostino Anche lo Spirito sussiste insieme in questa medesima unità e uguaglianza di sostanza. Sia egli infatti l unità delle due altre Persone, o la loro santità, o il loro amore, sia la loro unità perché è il loro amore e sia il loro amore perché è la loro santità ( ) Lo Spirito Santo è dunque qualcosa di comune al Padre e al Figlio, qualsiasi cosa sia, o più precisamente la stessa comunione consustanziale ed eterna; se il nome di amicizia le si addice, la si chiami così, ma è più esatto chiamarla carità. Ed anche questa carità è sostanza, perché Dio è sostanza e Dio è carità, secondo la Scrittura. D altra parte, come la carità è sostanza insieme con il Padre e con il Figlio così anche insieme è grande, buona, santa e tutto ciò che di Dio si dice in senso assoluto, perché per Dio è la stessa cosa essere ed essere grande o buono, etc. (De Trinitate) 8

Tommaso Nella natura intellettuale, una tale azione appartiene e all intelletto e alla volontà. Secondo l azione dell intelletto si ha la processione del verbo e secondo l operazione della volontà si trova in noi un altra processione, che è la processione dell amore, per la quale l amato si trova nell amante, a quel modo che per la concezione del verbo la cosa espressa o intesa è in chi la intende. Quindi, oltre la processione del verbo, si pone in Dio un altra processione, quella dell amore (STh, q. 27, a. 3, in c.) 9

Procede come amore reciproco E, se la carità con cui il Padre ama il Figlio e il Figlio ama il Padre ci rivela l ineffabile comunione dell uno con l altro, che c è di più conseguente che concludere che conviene in proprio il nome di carità a colui che è lo Spirito comune all uno e all altro? (De Trinitate) Facilita via al Filioque Tutti d accordo sul fatto che procede come amore Diversità nello spiegare il come: Anselmo e la vita dello Spirito Riccardo di San Vittore ed il condilectus 10

Formulazione tomista I P F S P S F Si afferma che lo Spirito Santo è legame tra il Padre e il Figlio in quanto è Amore; perché siccome il Padre ama con un amore unico se stesso e il Figlio, e viceversa, nello Spirito Santo, in quanto è Amore, è implicito il rapporto del Padre al Figlio, e viceversa, come rapporto dell amante alla cosa amata. Ma per ciò stesso che il Padre e il Figlio si amano mutuamente, è necessario che questo mutuo Amore, che è lo Spirito Santo, proceda dall uno e dall altro. Quindi a motivo della sua origine, lo Spirito non è qualcosa di intermedio, ma la terza persona nella Trinità. Invece, secondo il predetto rapporto, è il legame che unisce i due e che procede dall uno e dall altro (STh I, q. 37, a. 1, ad 3 ) 11

Formulazione tomista II È necessario che Dio, come oggetto primo e principale, ami se stesso. Ma avendo pure dimostrato che in qualche modo l amato deve trovarsi nella volontà dell amante, siccome Dio ama se stesso, è necessario che nella sua volontà Dio si trovi come amato e come amante. L amato però si trova nell amante nella maniera in cui viene amato; ora, amare non è che volere, ma il volere di Dio si identifica con il suo essere; poiché in Lui anche la volontà si identifica con il suo essere, dunque l esistere di Dio nella sua volontà quale oggetto di amore non è un esistenza accidentale come in noi, ma essenziale. Perciò è necessario che Dio, considerato in quanto è presente nella sua volontà, sia veramente e sostanzialmente Dio (CG IV, 19) Parallelismo con la teologia del Verbo 12

Chiarificazione e reciprocità Allo stesso modo, anche se nell ordine trinitario lo Spirito Santo è consecutivo alla relazione tra il Padre e il Figlio, poiché esso trae la sua origine dal Padre in quanto quest ultimo è Padre del Figlio unigenito, tale relazione tra il Padre e il Figlio raggiunge essa stessa la sua perfezione trinitaria nello Spirito. Allo stesso modo che il Padre è caratterizzato come Padre dal Figlio che Egli genera, lo Spirito, traendo la sua origine dal Padre, lo caratterizza in modo trinitario nella sua relazione al Figlio e caratterizza in modo trinitario il Figlio nella sua relazione al Padre: nella pienezza del mistero trinitario essi sono Padre e Figlio nello Spirito Santo Necessità di una lettura trinitaria dei passi neotestamentari 13

CCC 248 e filioquismo La tradizione orientale mette innanzi tutto in rilievo che il Padre, in rapporto allo Spirito, è l'origine prima. Confessando che lo Spirito procede dal Padre (Gv 15,26), afferma che lo Spirito procede dal Padre attraverso il Figlio. La tradizione occidentale dà maggior risalto alla comunione consustanziale tra il Padre e il Figlio affermando che lo Spirito procede dal Padre e dal Figlio (Filioque). Lo dice lecitamente e ragionevolmente ; [DS 1302] infatti l'ordine eterno delle Persone divine nella loro comunione consustanziale implica che il Padre sia l'origine prima dello Spirito in quanto principio senza principio, [DS 1331] ma pure che, in quanto Padre del Figlio Unigenito, Egli con Lui sia l'unico principio dal quale procede lo Spirito Santo [Lione, DS 850]. Questa legittima complementarità, se non viene inasprita, non scalfisce l'identità della fede nella realtà del medesimo mistero confessato. { Interpreta in senso personale Lione: 1. nè due principi, 2. né un unico principio essenziale (Filioquismo, Anselmo) 14

Chiarificazione e spirazione Il Padre genera il Figlio soltanto spirando (in greco proballein) per mezzo di Lui lo Spirito Santo, e il Figlio è generato dal Padre soltanto nella misura in cui la spirazione (in greco probolé) passa attraverso di lui. Il Padre è Padre del Figlio unigenito soltanto essendo per lui e per mezzo di lui l origine dello Spirito Santo 15

Spirito Santo come dono La S. Scrittura chiama lo Spirito Dono e lo presenta come fonte di tutti i doni È dono del Padre a Gesù Gesù è essenzialmente il portatore dello Spirito Dono sia in senso attivo, che passivo Agostino collega ad Amore, perché Amore è sommo dono (= dono di sé) (Lo Spirito Santo) si intende relativamente, riferendolo al Padre e al Figlio, perché lo Spirito Santo è Spirito del Padre e del Figlio. La relazione stessa però non appare in questo nome (Spirito Santo), appare invece nell appellativo Dono di Dio. Infatti è un Dono sia del Padre che del Figlio ( ) Quando diciamo dono del donatore e donatore del dono, usiamo l una e l altra espressione in senso reciprocamente relativo. Lo Spirito Santo è dunque una specie di ineffabile comunione tra il Padre e il Figlio ( ) Affinché dunque una denominazione, che conviene ad ambedue, indichi la loro reciproca comunione, si chiama Spirito Santo il Dono di entrambi (Agostino, De Trinitate) 16

GPII Si può dire che nello Spirito Santo la vita intima del Dio uno e trino si fa tutta dono, scambio di reciproco amore tra le divine Persone, e che per lo Spirito Santo Dio esiste a modo di dono. È lo Spirito Santo l espressione personale di un tale donarsi, di questo essere-amore. È Persona-amore. È Persona-dono (Dominum et vivificantem, 10) 17

Riassunto Il Grande Sconosciuto Nomi e simboli La processione secondo la volontà Lo Spirito come amore reciproco Processione dal Padre e dal Figlio Il Dono 18

Domande finali 1. Perché lo Spirito Santo è stato definito il Grande Sconosciuto? 2. Ha molti nomi? Quali sono i nomi propri? 3. Quali sono i simboli principali che si riferiscono alla terza Persona? 4. È per l analogia psicologica che ci spinge a parlare di processione secondo l operazione della volontà? 5. Come possiamo indicare la spirazione come passiva, quando lo Spirito è Dio? 6. Quale divergenza fondamentale è presente nella teologia latina per spiegare che lo Spirito è vincolo d unione? Indica due autori come esempio? 7. Qual è il contributo più rilevante della Chiarificazione rispetto a Lione? 8. Che relazione c è tra la spiriazione e la generazione del Figlio da questo punto di vista? 9. Perché si dice che lo Spirito santo si chiama Dono? 10. Che relazione c è tra i nomi Amore e Dono? 19