IMPERO MAYA e Folklore Messicano Dal 22 al 30 Aprile 2016



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IMPERO MAYA e Folklore Messicano Dal 22 al 30 Aprile 2016 La penisola dello Yucatan, oltre ad essere una regione paradisiaca, per clima e magnificenza della natura, fu la regione che vide svilupparsi, sino a raggiungere il suo massimo splendore, la civiltà Maya. E dunque assolutamente impossibile visitare questa terra senza pagare un forte tributo alla memoria di questa grandiosa quanto misteriosa civiltà precolombiana, spazzata via anch essa, come le altre (Azteca e Incas) dall arrivo della civiltà spagnola. Visiteremo i siti archeologici più importanti, tra cui il famosissimo sito di Palenque, nel cuore della Giungla ( dormiremo in un eco lodge ). Visiteremo anche la capitale Cancun, la coloniale Merida,, ora dichiarata patrimonio dell umanità dall UNESCO e poi Campeche, le cittadine di Chetumal ed i complessi archeologici di Chichen Itza e Tulum. Vi è anche una natura mozzafiato con delle foreste tropicali e delle spiagge caraibiche ( un bagno non guasta ).Nonostante i circa 2000 Km percorsi su strade non sempre eccellenti, la magnificenza dei paesaggi, il colore del paese e le numerose soste renderanno l itinerario tanto affascinante ed appagante da far dimenticare presto le ore di bus necessarie agli inevitabili spostamenti. Infine, alcune notti, all arrivo ed alla partenza, alloggiati in uno splendido hotel sulla spiaggia più bella di Cancun, per godere, (già che siamo lì ) di qualche bagno nel Mar dei Caribi.

Programma ( preliminare ) dettagliato giornaliero 22/4 CANCUN Km 20 Partenza da Roma alle 10:30 ( scalo a Madrid ) con Arrivo a Cancun alle 18:45, formalità di sbarco. Incontro con la nostra equipe e Trasferimento in hotel e assegnazione delle camere, Cena e pernottamento in hotel 23/04 CANCUN CHICHEN ITZA MERIDA 320 Km Dopo la prima colazione, checkout dall hotel e partenza per la cittadina coloniale di Merida La prima e più importante tappa della giornata è Chichen Itza ( a poco meno di 200 Km da Cancun ) o Chichen Itza è il sito archeologico Maya più importante del Messico. Il tour, guidato, vi porterà a passeggiare all interno della mitica città Maya, osservando da vicino i suoi monumenti più famosi, come la Piramide a Castello di Kukulkan. Il campo da gioco (ogni città maya disponeva di un campo in cui si giocava una sorta di pelota ), il Cenote, il tempio dei Giaguari, il tempio delle Colonne e l Osservatorio Astronomico. Al termine della visita, pranzo al ristorante. Dopo pranzo, ultimi 100 Km o poco più per raggiungere la città bianca di Mérida. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento 24/04 MERIDA UXMAL KABAH CAMPECHE 265 km Prima colazione in hotel e checkout, La giornata di oggi si dipana attraverso una regione ricchissima di città Maya. Visita della bella cittadina coloniale di Mérida: o Mérida è la città più grande dello stato dello Yucatan, nonché la sua capitale amministrativa, culturale e finanziaria. La città fu fondata nel 1542 nel luogo in cui anticamente sorgeva la città maya di T'ho, il cui nome significava "la città dalle cinque colline". T'ho era il centro della cultura e delle attività maya nella regione dello Yucatan; dopo l'arrivo degli spagnoli, le sue cinque piramidi furono distrutte e le loro pietre riutilizzate per la costruzione della cattedrale di Mérida e di altri importanti edifici di questa moderna città. Mérida nacque come città fortificata e molte delle sue antiche porte d'accesso sono ancora oggi intatte e visibili; vanta anche il secondo centro storico più grande di tutto il Messico, superato unicamente da quello della capitale del Paese, Città del Messico. Fu soprannominata la Città Bianca per l'abbondanza, nei suoi palazzi e nei suoi monumenti, di una pietra calcarea molto chiara Il tour prosegue con la visita del sito archeologico di Uxmal.

o Tra i monumenti Maya più importanti di Uxmal segnaliamo la Casa de las Monjas, il Palazzo del Governatore, l immancabile campo da gioco. Si proseguirà poi per il vicino sito di Kabah, di cui segnaliamo il centro cerimoniale, costruito in stile Puuc, famoso per le maschere del Dio della pioggia Chac di cui è ornato. Il pranzo verrà servito in corso di visita. In serata si giungerà a Campeche, dove ci si sistemerà in hotel per la cena e il pernottamento in un bellissimo hotel in riva al mare, dove sarà possibile fare un bagno caraibico al chiaro di luna Day 4 25/4 CAMPECHE PALENQUE Km 375 Prima colazione in hotel e checkout e visita di Campeche o Si inizia la giornata di oggi con la visita di quella che fu per secoli una delle roccaforti dei Pirati dei Caribi più famosa (lo fu sino alla fine del XiX secolo): Campeche, sulle cui coste e nella baia adiacente la cittadina giacciono innumerevoli relitti ad imperitura memoria della travagliata epopea pirata della regione. E una città di origine coloniale, con appena 190.800 abitanti; ricca di storia navale e di architettura spagnola barocca, ma anche di bellezza antica. L'UNESCO la dichiarò Patrimonio dell'umanità nel 1999. In quell'occasione, l'unesco definì la città di Campeche come un "chiaro esempio di progettazione di città barocca coloniale. Qui, più di mille edifici di valore storico sono sopravvissuti al tempo, a testimonianza di come in Messico, a partire dal XVI secolo, nei vari stati di grande rilevanza storica, lo spazio e il tempo si siano sovrapposti l'uno all'altro". La città, che nella sua storia passata fu tenuta in scacco dai pirati francesi, olandesi e inglesi, passò nel 1686 agli spagnoli, che vi costruirono un'importante fortificazione. Con il trascorrere del tempo, Campeche si trasformò nel principale porto coloniale dello Yucatan, grazie al suo formidabile sistema difensivo, uno dei migliori di tutto l'emisfero occidentale. Pranzo in corso di visita. Partenza per Palenque, che si raggiungerà in serata. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento 26/4 PALENQUE CALAKMUL 370 Km Prima colazione in hotel e checkout. La giornata inizia con l esplorazione del sito di Palenque,ubicato nel cuore della jungla mesiscana dello Stato messicano del Chiapas, una delle piu grandi città Maya. o Palenque fu edificata nel cuore della jungla, ai piedi della montagna Usumancinta e vicino all omonimo fiume. Si stima sia stata edificata nel 300 a.c. All interno di una delle sue piramidi gli archeologi scoprirono l unica tomba a noi nota, mai realizzata all interno di una piramide Maya. Vale la pena di ricordare come sulla lastra tombale del re defunto, sia stata incisa una sua raffigurazione che pare collocarlo all interno della cabina di pilotaggio di una navetta spaziale, con i piedi su

dei pedali, un boccaglio per respirare alla bocca, l atteggiamento sdraiato tipico dei nostri astronauti e le mani impegnate ad impugnare dei comandi Pranzo in corso di visita. Partenza per la destinazione finale di oggi, la cittadina di Calakmul. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento 27/4 CALAKMUL CHETUMAL Km 235 Prima colazione in hotel, Mattinata dedicate all ultimo appuntamento del nostro tour in Messico, dedicato alla cultura Maya: la città di Calakmul, che oltre ad essere un importante sito archeologico, è anche una spettacolare riserva tropicale, tra le più grandi del Messico o Definita come la città del serpente fu fiorente tra il 700 a.c. e il 200 d.c. Essa ospita una immensa piramide, di ben 140 metri di lato. Questo sito archeologico è spettacolare: scoperto nel 1931, Calakmul è circondato da una fitta foresta. Solo una piccola parte della zona, dalle dimensioni pari a circa 100 chilometri quadrati, è stata riportata alla luce, mentre il resto è ancora da scoprire e restaurare. Qui gli archeologi hanno ritrovato cripte funerarie di gran pregio e oltre 120 steli riccamente elaborate. Sono stati individuati circa 6000 edifici, ma ad oggi sono pochi quelli che sono stati scavati. Nel 2002 l'unesco ha nominato questo sito Patrimonio dell'umanità o Calakmul non è solo un sito archeologico mozzafiato, ma è anche la più grande riserva ecologica tropicale di tutto il Messico, nonché il secondo polmone verde del continente. Questa enorme è la più grande foresta tropicale di tutto il Messico. o La diversità della fauna silvestre e della vegetazione tropicale saprà sorprendervi: Calakmul ospita 86 specie di mammiferi, tra i quali giaguari, puma, ocelot, gatti tigre, yaguarondi, formichieri, scimmie ragno, scimmie urlatrici, tapiri e ancora molti altri. Ospita anche circa 282 specie di uccelli, 50 specie di rettili, 400 tipi di farfalle e 73 tipi di orchidee selvatiche. Pranzo in corso di visita. Prosecuzione per Chetumal, dove trascorreremo la notte. Cena e pernottamento in hotel 28/04 CHETUMAL TULUM CANCUN Km 380 Prima colazione in hotel e checkout e giro panoramico della cittadina di Chetumal prima di intraprendere la strada per Tulum,ubicata sulla costa azzurra caraibica dello Yucatan. o In questa località si uniscono storia, cultura e una delle migliori spiagge di tutto il Messico. L'unico sito archeologico che si trova sulla riva del mare è anche la località che più merita di essere fotografata in tutta la regione e, forse, in tutto il Messico. Tulum fu una fortezza maya che visse il suo momento di maggior splendore alla fine del periodo classico (attorno al 1000 d.c.). La più

significativa delle sue strutture, detta "El Castillo", si trova sul bordo di una scogliera dalla quale si possono ammirare le acque turchesi del mare. Senza dubbio, si tratta del luogo più fotografato di tutta la zona. Pranzo in corso di visita. In serata si giunge a Cancun, dove si soggiornerà nello stesso hotel dove trascorremmo la prima notte, in riva al mare, per approfittare delle meravigliose sensazioni del bagno tropicale notturno caraibico. Cena e pernottamento in hotel 29/04 CANCUN AEROPORTO Km 20 Prima colazione in hotel. Mattinata a diposizione per relax, bagni o shopping. Pranzo in hotel, Verso le ore 15.00 trasferimento in aeroporto ed operazioni di imbarco sul volo in partenza alle 20:15 di rientro. Arrivo previsto a Roma alle 17:25 ( Del 30 aprile ) ********************************** Quota 2290 a persona Eventuale supplemento camera singola 290,00 ( per l intero periodo ) Le prenotazioni si ricevono versando un acconto dal 100 a persona entro e non oltre il 20 Gennaio 2016 Ulteriore acconto entro il 20 Febbraio 2016 da 500,00 Saldo entro il 10 Aprile Possibilità di pacchetto volo Reggio Calabria Roma a/r + hotel la notte del 21 aprile I posti sul bus saranno assegnati seguendo l ordine cronologico delle prenotazioni I PREZZI INCLUDONO: Voli da Roma tasse e bagaglio incluso Ricevimento all aeroporto di Cancún in arrivo ed assistenza all imbarco in partenza Bus granturismo AC a disposizione Pensione completa durante tutto il viaggio, iniziando dal pranzo del giorno di arrivo al pranzo dell ultimo giorno Guida in lingua italiana come da programma durante tutto il viaggio Assistente agenzia Midimar in partenza dall Italia per l intero viaggio 7 notti negli hotels indicati (o similari) come da programma in camere doppie o matrimoniali

Pranzi in ristoranti / Tutti gli ingressi compresi / Visite e Spazi shopping durante il tempo libero come e quando specificato nel programma / Assicurazione Medica I PREZZI NON INCLUDONO: Bevande di qualsiasi genere Mance non obbligatorie ma attese dagli interessati, come per consolidata tradizione (si consiglia 25 /per persona, da consegnarsi Guida alla fine del tour comprensiva anche della mancia all autista Extra / Facchinaggio negli hotels / Eventuali costi di visto o tasse di ingresso/uscita dal paese Penali PER ANNULLAMENTO da parte del cliente ( possibilità di stipulare polizza che copre penali di annullamento ) Nessuna penale fino a tre mesi prima Più di 30 giorni dalla partenza 10 % Da 21 a 30 giorni 25% Da 10 a 20 giorni 50% Da 05 a 10 giorni 75% Da 03 a 05 giorni 90% Entro 2 giorni o non comunicato 100% Hotels proposti ( o similari ) NOTA: Tutti gli hotels sono di 4**** o Superior Su richiesta possibilità di richiedere camere di categoria deluxe con supplemento CANCUN Hotel CASA MAYA 4* (1+1 notti) http://www.casamaya.com MERIDA Hotel EL CONQUISTADOR 4* http://www.elconquistador.com.mx CAMPECHE Hotel OCEAN VIEW Superior http://www.oceanviewhotelcampeche.com/

PALENQUE Hotel MAYA TULIPANES Superior www.mayatulipaneshotelpalenque.com/ CALAKMUL Hotel CHICANNA ECOVILLAGE N/A (lodge) http://www.chicannaecovillageresort.com CHETUMAL Hotel LOS COCOS 4* http://www.hotelloscocos.com.mx MEXICO FACTS: POPOLAZIONE: 117.000.000 MONETA: Nuovo Peso Messicano CAMBIO: 1 = 19.66 Nuovo Pesos PREFISSO TELEFONICO INTERNAZIONALE: +52 FORMA DI GOVERNO: Democrazia Rappresentativa STATI UNITI DEL MESSICO (31 stati) CAPITALE: Città del Messico LINGUA: Spagnolo REDDITO PRO CAPITE: 8.900$ CURIOSITA : in Messico ci sono 30 siti UNESCO CURIOSITA : Ha portato il Cacao, il Mais e il Peperoncino rosso piccante in Europa Note : La penisola dello Yucatan, o ltre ad essere una regione paradisiaca, per clima e magnificenza della natura, fu la regio ne che vide svilupparsi, sino a raggiungere il suo massimo splendore, la civiltà M aya. E dunque asso lutamente impo ssibile visitare questa terra senz a pagare un forte tributo alla memoria di questa grandio sa quanto misteriosa civiltà precolombiana, spazz ata via anch essa, come le altre (Az teca e Incas) dall arrivo della civiltà spagnola. I siti archeologici sono dozz ine, ciascuno con le su e peculiarità e specificità storiche ed architettoniche. No i ne abbiamo scelto solamente quattro, i più importanti, tra cui il famosissimo sito di Palenque, nel cuore della Giungla. Suggeriamo la lettura del documento allegato, sulla civiltà Maya e sulle s ue tradizioni, la più famosa e terribile tra le quali era quella di celebrare innumerevoli sacrifici al dio Sole, co nsistenti nello strappare il cuore alle vittime sacrificali, o vviamente vive. Si visiterà po i la città di Cancun, la coloniale M erida, la ci ttà che fu base pirata sino alla fine del 18 seco lo, ora dichiarata patrimonio dell umanità dall UNESCO: Campeche, le

cittadine di Chetumal e Tulum. In sostanza, in soli otto giorni, non è possibile assimilare di più, ed il circuito circolare proposto per mette un esauriente e suggestivo approccio con questa cultura così speciale, sviluppatasi in una natura così speciale come quella del Golfo della Riviera Maya. Nonostante i circa 2000 Km percorsi su strade non sempre eccellenti, la magnificenza dei paesaggi, il colore del paese e le numerose soste renderanno l itinerario tanto affascinante ed appagante da far dimenticare presto le ore di bus necessarie agli inevitabili spostamenti. Infine, alcune notti, all arrivo ed alla partenza, alloggiati in uno splendi do hotel sulla spiaggia più bella di Cancun, per godere, (già che siamo lì ) di qualche bagno nel Mar dei Caribi. VISTO TURISTICO PER ITALIANI Non è richiesto alcun visto turistico per i cittadini italiani, che si possono trattenere in Messico per 90 giorni, indifferentemente per turismo o per lavoro LOGISTICA AUTOBUS Ciascun gruppo verrà ospitato in autobus di recente immatricolazione, dotati di AC ed equipaggiati con poltrone comode e spaziose. I Bus saranno a disposizione durante tutto il viaggio, e saranno di capacità adeguata al numero di partecipanti GUIDE Il tour sarà accompagnato da una guida al seguito, in lingua italiana INGRESSI Sono tutti compresi nel pacchetto PASTI E prevista la Pensione completa, dalla cena del 1 giorno alla prima colazione dell ultimo. Le bevande, di qualsiasi genere, sono escluse dal pacchetto. IN CASO DI CRISI MEDICA Tutti gli hotels offerti dispongono di assistenza medica garantita 24h/24 I Sig.ri clienti saranno comunque dotati di assicurazione sanitaria internazionale Europassistance o similare HOTELS Sono stati offerti ottimi Hotels, sperimentati e collaudati. In Messico, più che alle stelle, occorre guardare alla gestione di ciascun hotel, alla sua capacità di garantire igiene e pulizia, qualità nella cucina e nel servizio, oltre alla sua ubicazione. In ogni caso tutti gli hotels offerti sono a 4*, con l eccezione di quello di Palenque, nella Jungla, che è un lodge a 3* ( Il migliore disponibile.)

La civiltà Maya (prima del 1500d.C.) La civiltà Maya ha origini antichissime: i primi insediamenti si possono attribuire al 1500 a.c., ma è solo nel 300 a.c. che si cominceranno a sviluppare le prime vere e proprie città. L'impero Maya era localizzato negli attuali territori del Veracruz, Yucatán, Campeche, Tabasco e Chiapas in Messico, la maggior parte del Guatemala e alcune aree del Belize e dell'honduras. Il periodo classico, compreso tra il 300 ca. e il 900 d.c., è caratterizzato dalla diffusione in tutti i territori maya di una cultura pressoché uniforme. Le maggiori città maya furono Tikal, Copan, Bonampak, Piedras Negras, e Palenque. In questo periodo la storia maya presenta il suo sviluppo più massiccio nel campo dell organizzazione culturale, politica, tecnologica, culminando in uno scenario dove ogni città era un piccolo stato che aveva contatti con le medesime solo per scambi commerciali. Intorno al 900, questi centri vennero misteriosamente abbandonati (le ipotesi spaziano da carestie ad eventi naturali). Parte della popolazione si spostò nello Yucatàn, e qui ebbe il suo centro la civiltà maya del periodo seguente. I centri del Nuovo Impero furono Chichen Itza, Uxmal, Mayapan e Labnà.L'apice del popolo Maya fu intorno al 1000d.C.,ma problemi interni e guerre fra le varie città ne provocarono la decadenza. L'agricoltura era alla base dell'economia maya; il mais ne era il prodotto principale, seguito da cotone, fagioli, manioca, cacao e zucche. Una caratteristica di questo popolo, che ne caratterizza l'elevato grado di conoscenze tecniche, è rappresentato dalla vasta rete idrica. Questa, era costituita da piccolissimi canali che convogliavano in grandi cisterne adibite alla raccolta dell'acqua per l'uso quotidiano e per l'irrigazione nei campi. Le tecniche di tessitura del cotone e di produzione della ceramica erano avanzate. Come unità di scambio venivano utilizzati campanelli di rame e chicchi di caffè; il rame era inoltre lavorato insieme a oro, argento, conchiglie e piume colorate, per produrre ornamenti. Il potere politico esecutivo, era affidato a capi che ereditavano il titolo in linea maschile. Questi erano assistiti, a loro volta, da capi locali che distribuivano le terre alle famiglie dei villaggi. La definitiva crisi che decretò il declino irreversibile dei Maya, è da ricercare in vari fattori come il ripresentarsi di catastrofi naturali, pestilenze, uragani e, di conseguenza raccolti andati perduti, che portarono carestie e continue guerre con le città o popoli confinanti. La civiltà Maya (dopo il 1500d.C.) Il re, che rappresentava il fulcro della vita delle cittàstato, l unica entità in grado di tenere unita tutta la popolazione, perde di credibilità. La popolazione lentamente abbandonò i grandi centri urbani e tutte le attività commerciali persero la loro importanza. A questo punto i Maya furono lentamente assoggettati dagli Aztechi. Gli spagnoli, giunti nel XVI secolo, rovesciarono con facilità i gruppi maya, indeboliti dalle guerre interne e colpiti da devastanti epidemie di cui erano portatori gli stessi conquistadores. La popolazione indigena passò da un massimo di otto milioni a poco più di un milione di abitanti a causa dello sterminio spagnolo. I sopravvissuti andarono a rafforzare una classe di lavoratori schiavizzati nelle piantagioni e nelle miniere. La guerra dei conquistadores durò più di un secolo; arrivati nel 1527, riuscirono a conquistare l'ultima città maya nel 1697. Gli spagnoli introdussero nei nuovi territori i principi del diritto romano, dell amministrazione e della giustizia, sviluppando un sistema coloniale estremamente burocratico e imponendo agli indigeni la lingua, la cultura e le istituzioni spagnole. La grande organizzazione unificatrice fu la Chiesa cattolica. Il clero convertì al cattolicesimo le popolazioni locali. La Chiesa possedeva moltissimi territori ed esercitava, di conseguenza, un potere considerevole sull economia coloniale. Gli ecclesiastici occupavano elevati incarichi di governo ed agivano all interno della società sia come amministratori, sia come guide spirituali. Durante il periodo della colonizzazione si distrugge completamente l identità di questo popolo: ha inizio lo sfruttamento massiccio delle risorse e la continua soppressione della popolazione originaria. Gli indigeni, durante tutti i secoli della rivoluzione, non contenti di vivere sfruttati e maltrattati, cercarono continuamente di ribellarsi, ma ogni tentativo risultò inutile. La filosofia dei Lumi e lo sviluppo del liberalismo influenzarono notevolmente le élite coloniali, ma fu l invasione napoleonica (18071808) della penisola iberica a dare impulso ai moti di indipendenza. Nel 1821 venne dichiarata l'indipendenza dalla Spagna, ma fu un'autonomia

di breve durata. Nel 1823 fu dichiarata l annessione al Messico di tutta l America centrale. Il Guatemala si dichiarò indipendente ed entrò a far parte delle "Province Unite dell America Centrale". Nonostante gli obiettivi e gli interessi comuni degli stati membri, la Confederazione venne definitivamente sciolta nel 1840, e si ristabilì la situazione precedente. Successivamente alla guida del Guatemala si alternarono governi autoritari e giunte militari, molto spesso presiedute da uomini autoproclamatisi capi di stato. Anche nel nostro secolo la situazione non cambia, c è costantemente uno sfruttamento massiccio delle risorse da parte di compagnie estere che, appoggiate dai governi, impediscono lo sviluppo di questi territori. Chi ne risente maggiormente sono le popolazioni indigene: solo in questi ultimi anni la situazione sta migliorando grazie all intervento di organizzazioni internazionali. Con una difficile opera di mediazione, queste stanno cercando di parificare i diritti degli indigeni a quelli della gente comune. I Quiché, del ramo linguistico maya, vivono attualmente sugli altipiani del Guatemala occidentale, insieme ad altre etnie. Oggi i Quichè superano le 300.000 unità e costituiscono il gruppo di indios più numeroso del Guatemala. Nel 1992, Rigoberta Menchú, attivista quiché, vinse il premio Nobel per la pace in riconoscimento delle sue lotte per i diritti civili delle popolazioni indigene del Guatemala. Architettura Le rovine di numerosi centri costruiti per le cerimonie religiose mostrano l'abilità dei Maya nel campo dell'architettura. Questi centri comprendevano di solito vari basamenti piramidali, spesso sormontati da templi o altri edifici, affacciati a loro volta su una grande piazza comune. Le piramidi, generalmente di terra e pietrisco, erano rivestite di blocchi di pietra e vi si accedeva tramite ripide scale, poste su uno o più lati. L'arco era sconosciuto; l'interno e l'esterno erano dipinti con colori brillanti mentre le decorazioni, sculture in legno dipinto, stucchi e mosaici in pietra abbellivano le facciate. Le abitazioni comuni erano probabilmente simili alle capanne in mattoni e frasche in cui abitano ancora oggi i discendenti dei maya. Scrittura I Maya elaborarono un metodo di scrittura geroglifica e registrarono la storia, la mitologia e i riti in iscrizioni scolpite e dipinte su lastre di pietra o colonne, architravi, scalinate, o altri monumenti. Venivano inoltre scritti libri di carta ripiegata ottenuta dalle fibre di agave, contenenti informazioni di agricoltura, clima, medicina, caccia e astronomia. Nel 1549, sette anni dopo la parziale conquista degli Indios Maya dello Yucatan, padre Diego de Landa arriva a Mérida, capitale dei territori. Si sforza con tutti i mezzi di estirpare le costumanze e le credenze del popolo che lo circonda, per convertirlo al Cattolicesimo. A tale scopo egli giunge a servirsi di un procedimento che ritiene efficacissimo: un gigantesco autodafè, in cui vengono bruciati tutti i libri indigeni. La storia, la cultura, la tradizione di un popolo vengono in tal modo distrutte. Questo gesto inconsulto, irreparabile, sarà nonostante tutto minimizzato dal suo autore, che del resto non ne coglie la gravità. Nel 1566 padre de Landa redige la Relacion de las Cosas de Yucatàn. Egli riproduce nella sua opera certi glifi calendari e segni ancora in uso nello Yucatàn al tempo del suo ministero. Li ha visti disegnati nei libri "blasfemi" che ha fatto bruciare e ce ne fornisce la trascrizione. L'opera di distruzione di padre de Landa è stata purtroppo eseguita alla perfezione. Restano soltanto tre codici maya, tutti e tre scoperti in Europa, dove con tutta probablità erano stati spediti da monaci o soldati al momento della conquista. Si tratta del Codex Dresdensis, del Codex TroCortesianus e del Codex Peresianus. I codici consistono in lunghe strisce di corteccia di ficus, battute, impregnate di resina, poi ricoperte di un leggero strato di calce spenta sul quale sono dipinti glifi, cifre, immagini di dei e di animali, sempre con gli stessi colori: nero, giallo, verde, azzurro e rosso. Le strisce sono larghe circa venticinque centimetri, ma lunghe parecchi metri; esse venivano scritte prima su una e poi sull'altra faccia ed erano poi ripiegate a fisarmonica. Il Codex Dresdensis, il piu prezioso, misura metri 3,50 di

lunghezza e possiede 78 pagine. Appartiene alla biblioteca di Dresda dal 1739. Si tratta soprattutto di un trattato di astronomia, ma contiene anche numerosi oroscopi e alcune indicazioni sui riti. Proprio grazie a questo codice, E. Fostermann è riuscito a decifrare la struttura interna del calendario maya e del conto lungo. Il Codex Tro Cortesianus è il più lungo (m 7,15). Conta centododici pagine e si trova alla Biblioteca Nazionale di Madrid. E' in sostanza un libro di divinazione, una sorta di promemoria usato dai sacerdoti indovini. Il Codex Peresianus è incompleto e in pessimo stato (m 1,45 di lunghezza). Possiede ventidue pagine. Tratta degli dei dei Katun e delle cerimonie relative alla successione di undici di tali Katun. Appartiene alla Biblioteca Nazionale di Parigi. I glifi di questi codici sono identici a certi glifi che figurano sui monumenti del Petén e delle regioni adiacenti, nonché a quelli dell'opera di padre Diego de Landa. Grazie ad essi, si è potuta stabilire la stretta parentela culturale esistente tra i Maya delle terre del sud e i Maya dello Yucatàn. Il Popol Vuh, ovvero "Libro del Consiglio", scritto in lingua maya con caratteri latini nel XVI secolo, ci fornisce informazioni sulla religione, la mitologia, l'emigrazione, la storia dei Maya Quiché, i cui discendenti vivono tuttora sugli altipiani del Guatemala. E' un libro d'importanza capitale. Ma sono stati i Libri di Chilam Balam, resoconti in lingua maya scritti in caratteri latini nei secoli posteriori alla conquista spagnola, che ci hanno permesso di avere un primo ragguaglio storico dei Maya dello Yucatàn. Il loro contenuto è spesso oltremodo simbolico e contraddittorio. Ciononostante, lo studio dei monumenti e gli scavi archeologici eseguiti nelle città maya dello Yucatàn hanno confermato, o chiarito, numerosi passi di questi preziosi libri indios. Usanze e tradizioni Alcune discutibili tradizioni dei Maya erano quelle di schiacciare il cranio dei neonati tra due assi per fargli assumere "artificialmente" una forma più piatta ed allungata. Nonostante questa usanza potesse causare dei traumi nei bambini, aventi ancora le ossa fragili, questo aspetto fisico veniva visto positivamente perché era più simile a quello degli dei. Un'altra usanza era quella di rendere strabici i bambini attraverso una pallina posta davanti gli occhi, perché anche questa caratteristica era simbolo di bellezza. Molte tradizioni dei Maya sono state tramandate fino ai giorni nostri e vengono ancora rispettate dagli indios, come il rispetto per la natura (verso la madre terra), il matrimonio, la gravidanza, l'aiuto e la collaborazione tra le famiglie del villaggio. La natura: la tradizione più importante riguarda il rispetto vero e proprio della natura; la terra viene considerata una vera e propria madre e le viene chiesto il permesso di coltivarla ad ogni semina o per ogni altra operazione agricola. Il matrimonio: secondo le tradizioni maya, è il ragazzo ad andare a casa della ragazza interessata per fare la richiesta di matrimonio. Se la ragazza non acconsente subito, il ragazzo ha ancora due possibilità, terminate le quali non potrà mai più chiederla in sposa. Se la ragazza invece acconsente, il ragazzo deve chiedere il permesso alla famiglia della ragazza alla quale spetta la decisione finale. Dopodiché si faranno varie riunioni fra i genitori delle due famiglie che, giunti all accordo, prepareranno i festeggiamenti. Durante il rito del matrimonio, come in molti altri, parte della cerimonia viene celebrata in ricordo degli antenati. La gravidanza: quando una donna è incinta, per il periodo della gravidanza non deve vedere nessun altro bambino e deve fare lunghe passeggiate fra i campi, per mettersi in contatto con la natura e per farla amare al bambino. Per il parto, anche ai giorni nostri, la donna non può recarsi all ospedale perché le tradizioni lo vietano. Dopo il parto si brucia la placenta e il bambino rimane solo con la madre per otto giorni. Dopo questo periodo il bambino viene presentato alla comunità con una grande festa. Rigoberta Menchù, descrive dettagliatamente queste tradizioni nei suoi libri: Elisabeth Burgos "Mi chiamo Rigoberta Menchù" ed. Giunti 1996 Rigoberta Menchù Tum "Rigoberta Menchù" ed. Giunti 1997 Il gioco della pelota

Questo gioco era praticato nell ambito di tutte le grandi civiltà dell America precolombiana. Ogni città maya classica, possedeva uno o più terreni di gioco. Quello di chichèn Itzà è il più imponente di tutto il Messico e i tre edifici costruiti sul suo perimetro ne sottolineano la sua importanza: due piccoli templi (o tribune) alle due estremità del terreno e altri due imponenti templi servivano a delimitare l area del campo. Il terreno riservato al gioco (95x35 metri) era fiancheggiato per due lati da due alti muri nei quali erano infissi due grandi anelli di pietra. Due squadre partecipavano agli incontri. I giocatori dovevano far passare la palla negli anelli di pietra. La palla era fabbricata in caucciù e doveva essere rilanciata solo con le spalle, le ginocchia o le anche. La palla non doveva mai toccare terra; la squadra vincente era quella che aveva commesso meno errori. Il capitano della squadra perdente veniva decapitato da un giocatore dell altra squadra. Calendario e religione Il calendario maya, molto complesso, è il più accurato fra quelli conosciuti prima del calendario gregoriano. L'anno, che iniziava il 16 luglio, quando il sole attraversa lo zenit, durava 365 giorni ed era suddiviso in 28 settimane di 13 giorni ciascuna. I Maya, essendo politeisti, veneravano un gran numero di divinità della natura. Benché i Maya fossero un popolo pacifico per quel che riguarda i rapporti con le altre popolazioni, erano comuni i sacrifici umani e i riti sanguinolenti che si facevano in onore del Serpente Piumato considerato il progenitore della stirpe. Secondo le credenze maya, solo con il dolore ed il sacrificio si potevano espiare i peccati commessi. Tutta la città partecipava attivamente ai riti sacrificali; anche il re era soggetto di riti propiziatori attraverso salassi di sangue. Si procurava volontariamente delle ferite, si raccoglieva il sangue e lo si bruciava in nome degli dei. La continua necessità di vittime sacrificali portava spesso all utilizzo dei prigionieri di guerra; si pensa addirittura che spesso gli scontri tra due città avvenissero solamente per procurarsi schiavi e future vittime sacrificali. La leggenda del Serpente Piumato All'arrivo degli Spagnoli, Quetzalcòatl rappresentava presso gli Aztechi il dio del vento. Simboleggiava anche l'acqua e la fertilità e, per estensione, la pioggia e la vegetazione o persino il manto verde della natura che si desta in primavera. Sedeva al primo posto nel pantheon di Teotihuacàn, la grande città teocratica degli altipiani del Messico centrale, assai prima che si verificassero le invasioni dei Toltechi e degli Aztechi. Alla fine dell' VIII secolo, quando le tribù tolteche di lingua nahua, specialiste nei sacrifici umani, s'infiltrano nel territorio di Teotihuacàn e distruggono la città, adottano, secondo le loro tradizioni, il Serpente Piumato, cui danno il nome nahua di Quetzalcòatl (quetzal: piume preziose, e còatl: serpente). Il Serpente Piumato si diffuse in tutto il Messico sulla scia dei feroci conquistatori. Col suo potere essenziale e benefico di "portatore di piogge", divenne ben presto la divinità tolteca predominante, al punto che il suo solo nome si rivesti di virtù magiche e finì col diventare il titolo supremo riservato ai resacerdoti di quel popolo. Quando i guerrieri aztechi, del pari di lingua nahua, dilagarono a loro volta sugli altipiani a partire dal XIII secolo, raccolsero e assimilarono le tradizioni, le leggende e le gesta storiche dei cugini Toltechi. Dalle loro cronache apprendiamo che il quinto sovrano tolteco, Quetzalcòatl, visse cinquantadue anni, dal 947 al 999. In realtà si chiamava CeAcatl (UnoCanna) dal nome dell'anno di nascita; ricevette il titolo di Quetzalcòatl quando venne eletto resacerdote di Tollan, alla morte del padre. Quetzalcòatl era un uomo di grande bruttezza: portava la barba, ma era casto, pio, giusto e benevolo. Fu un grande realizzatore. Con lui ha inizio l'età d'oro dei Toltechi. Troppo breve, purtroppo; perché il sovrano di Tollan commise un grave errore. Avendo tentato di abolire i sacrifici umani per sostituirli con offerte di fiori, incenso, farfalle e pane di mais, si fece numerosi nemici, particolarmente fra i capi guerrieri. Questi ultimi moltiplicarono le occasioni per far cadere in errore e in peccato il loro re. Impuro, diventava automaticamente indegno del trono e poteva essere destituito. Tutti i loro tentativi fallirono, fino al giorno in cui gli offrirono uno specchio. Spaventato dalla propria bruttezza e dalle proprie profonde rughe, egli acconsentì a bere un

liquido ad alta gradazione alcolica per cacciare la sgradevole impressione. Cantò, bevve ancora, scordò ogni dignità e sprofondò in una triste dissolutezza. L'indomani il suo cuore era gravato dalla vergogna. Preferì perciò lasciare Tollan e prese, col suo seguito, la strada di Tlapollan, in direzione est. Quetzalcòatl morì l'anno unocanna, un anno che portava lo stesso nome di quello della sua nascita, essendo vissuto cinquantadue anni, vale a dire un intero ciclo di tempo. Alla sua morte, un altro importante ciclo prendeva l'avvio per cinquantadue anni. Il cuore di Quetzalcòatl raggiunse Venere, la stella del mattino, e il pianeta assunse da quel momento in poi il nome di CeAcatl. Le cronache azteche insistono molto sul fatto che il re barbuto della città di Tollan, ossia della regione dell'ovest, paese del colore bianco, fuggì verso est, paese del colore rosso e nero, al fine di prendere il mare e perire tra le fiamme. Questi racconti precolombiani aggiungono che Quetzalcòatl aveva dichiarato, prima della partenza, che sarebbe tornato da est per mare a restaurare il suo regno tolteco. Questa predizione avrebbe notevolmente semplificato il compito di Cortés al suo arrivo in terra azteca. L'imperatore Moctezuma immaginò che la vecchia profezia si traducesse in realtà. Tutto concordava: lo straniero portava la barba, era bianco, colore simbolico dell'ovest, e quindi di Quetzalcòatl, e giungeva da est, per mare, nell'anno unocanna! Cosi', anziché schiacciare lo spagnolo appena sbarcato con le centinaia di migliaia di guerrieri di cui disponeva, si affrettò a fare offerte agli dei e doni a Cortés. Tra questi doni c'era la sontuosa acconciatura di piume di quetzat che era appartenuta, stando alla tradizione, a Quetzalcòatl stesso. In tal modo Moctezuma consegnò l'impero azteco agli Spagnoli. "Eppure questa cultura è sopravvissuta alle vicende secolari e dilata i nostri orizzonti con nuove valutazioni estetiche e applicazioni di moduli architettonici di una modernità sorprendente; così come i suoi testi più antichi ci incitano allo studio di originali modi di concepire l'universo, l'aldilà, il destino dell'uomo, le scienze, le arti, la funzione del pensiero."