ROTARY INTERNATIONAL Distretto 2041 ROTARY CLUB MILANO fondato nel 1923 primo Rotary Club italiano BOLLETTINO N. 14 2013/2014 del 26 Novembre 2013 Dott. Franco De Angelis Dalla Provincia alla Città Metropolitana Presiede: Soci Presenti: Percentuale: Roberto Weinstein 46 di cui 16 DOF 40,5 % Hanno partecipato al Seminario sulla Fondazione Rotary : Roberto Weinstein, Alberto Rolla e Cristina Romagnoli PROSSIMI APPUNTAMENTI MARTEDI 3 Dicembre Ore 13.00 Palazzo Bocconi Interclub R.C. Mi. Monforte Dott. Francesco Micheli Come ascoltare oggi Traviata MARTEDI 10 Dicembre Ore 13.00 Palazzo Bocconi Sede e segreteria del Club: Corso Indipendenza,16 20129, Milano, Italia Tel. +39 02 7639.4996 - Fax +39 02 7639.6839 www.rotarymilano.it - email segreteria@rotarymilano.it
Arch. Luisa Bocchietto Il Design come risorsa strategica MERCOLEDI 11 DICEMBRE 2013 CONCERTO IN DUOMO MARTEDI 17 DICEMBRE ORE 19,45 Palazzo Bocconi SERATA PRENATALIZIA Dott.ssa Pia Biaggi Sisini Bello da mangiare LA PRENOTAZIONE PER TUTTI I SOCI E LORO GRADITI OSPITI E OBBILAGATORIA CRONACA DELLA GIORNATA Il Presidente Roberto Weinstein col consueto tocco della campana saluta tutti i presenti ed i loro graditi ospiti che prega di accogliere con un caloroso applauso di benvenuto. Comunica della scomparsa del Capitano Pietro Baragiola nostro socio dall aprile 2004 ma Rotariano dal lontano 1961 nel Club di Como e chiede un minuto di silenzio. Passa poi la parola al Prefetto Bergmann che presenta il nuovo socio Michele Solis Teora Riviere proveniente del R.C. Mi. Giardini, professionista nel mercato dei gioielli e dei beni di lusso, esperto nello sviluppo di piani strategici aziendali capaci di generare un aumento dei ricavi e un risparmio sui costi. Il Dott. Teora ( ripreso nella fotografia sottostante ) ringrazia tutti i soci per l accoglienza calorosa. Il Presidente passa poi la parola al relatore, il Dott. De Angelis che, presentato dal Socio Piergiorgio Vigliani, ha esposto la relazione che viene qui di seguito trascritta. Relazione Premessa: culturalmente, non ritengo che le province vadano salvaguardate a ogni prezzo. Al contrario, ben venga la città metropolitana e, soprattutto, ben venga un intelligente riordino delle autonomie locali. Le aree metropolitane sono in tutto il mondo il motore dello sviluppo, il luogo in cui si crea valore con la produzione di beni e servizi legati all'innovazione (come ben evidenzia, tra gli altri, il recente libro di Enrico Moretti, La nuova geografia del lavoro, dedicato appunto al ruolo delle metropoli nel contesto dell'economia americana). 2
In un momento di crisi diffusa, questa funzione è particolarmente importante: è evidente che la ripresa potrà partire solo dalle aree metropolitane. La politica ha il compito di creare le condizioni per favorire questo sviluppo. Tenendo presente anche il fatto che, rispetto al passato, abbiamo un'esigenza nuova: non dobbiamo soltanto favorire lo sviluppo, ma dobbiamo puntare a uno sviluppo che sia sostenibile ed equilibrato, dato che ormai sappiamo che il territorio non rappresenta una risorsa illimitata. Ecco perché, oggi, emerge la necessità nella realtà italiana, quantomeno di un governo metropolitano forte. Il disegno di legge presentato dal ministro Delrio, attualmente al vaglio del Parlamento, ha l'ambizione di ridisegnare il quadro delle autonomie locali rendendolo più efficiente e adatto alle esigenze attuali. Purtroppo, non mantiene assolutamente le sue promesse. Posso condividere alcuni spunti presenti nel progetto, per esempio l'obbligo di costituire unioni tra i comuni inferiori ai 5000 abitanti o l'idea che, su alcuni temi fondamentali (pianificazione territoriale, infrastrutture, mobilità, ambiente) la città metropolitana abbia poteri prevalenti rispetto ai comuni. Tuttavia, sul progetto nel suo complesso posso solo esprimere un giudizio negativo: in primo luogo, perché non risolve in modo corretto il problema del governo dell'area vasta; in secondo luogo, perché contiene delle ambiguità che nascondono la vera natura dell'operazione, e quindi trasmette ai cittadini e agli amministratori una serie di informazioni non corrette. Governare l'area vasta significa governare una realtà complessa dove si incontrano e talvolta si scontrano interessi e identità differenti che devono trovare un equilibrio a un livello superiore. Abbiamo bisogno di un soggetto che si ponga in un ruolo di terzietà rispetto ai Comuni in modo da poter garantire uno sviluppo equilibrato all'area vasta, superando gli inevitabili (e comprensibili) particolarismi delle amministrazioni locali. Viceversa, il ministro Delrio prevede, molto semplicemente, di attribuire al comune capoluogo le funzioni esercitate attualmente dalle province, rendendolo di fatto egemone nei confronti dei comuni minori. Parlare di un processo di crescita dal basso della città metropolitana equivale solo a buttare fumo negli occhi. Gli organi collegiali del futuro ente (formati dai sindaci) assumeranno le loro decisioni con un meccanismo di voto ponderato: il voto di ogni sindaco avrà un valore proporzionale alla popolazione del comune di riferimento. Cosa significa? Per restare alla realtà milanese, che Milano (1.300.000 abitanti) avrà un peso pari al 40% del totale. I voti del capoluogo e di un altro grande comune (Sesto San Giovanni, Legnano, Rho, Cinisello Balsamo) saranno sufficienti per ottenere la maggioranza assoluta e deliberare sulla testa dei restanti 130 comuni. Quindi, non è vero che si vogliono valorizzare i comuni: si vuole delegare il governo del territorio al comune capoluogo. Personalmente, credo che sia un errore. Uno sviluppo corretto dell'area metropolitana dovrebbe basarsi sul policentrismo, distribuendo in modo equilibrato sul territorio le funzioni e le risorse disponibili. Ma se le esigenze del capoluogo continueranno a prevalere su quelle degli altri comuni, sarà ben difficile che questo avvenga. In più, c'è anche un altro problema di fondo. Il ministro afferma che la sua riforma è volta a depoliticizzare l'ente di livello intermedio assegnandogli un ruolo puramente amministrativo. Peccato che tutti i sindaci delle grandi città (Pisapia, De Magistris, più recentemente Marino) siano stati eletti sulla base di programmi politicamente molto connotati, che non si vede perché dovrebbero mettere da parte. Ora, se esaminiamo le dinamiche di voto nei capoluoghi e nella provincia, spesso troviamo orientamenti differenti. Alle ultime regionali, per esempio, Milano aveva premiato Ambrosoli. E anche le recenti primarie svolte nei circoli del PD hanno evidenziato risultati diversi tra Milano e la provincia. Quindi, il fatto che il sindaco del capoluogo raccolga a priori il consenso di tutti i cittadini della provincia non è così scontato. 3
Peraltro, diciamo la verità: non esiste, da parte del ministro, la minima volontà di far eleggere ai cittadini il sindaco metropolitano. Scrivere che l'elezione diretta sarà possibile solo a partire dal 2017, e solo dopo l'entrata in vigore di un'apposita legge elettorale, è una beffa al buon senso. Tra l'altro, dato che l'eventuale elezione diretta dipenderebbe da una scelta autonoma di ciascuna città, potremmo arrivare al paradosso di avere il sindaco metropolitano di Firenze eletto direttamente, quello di Bologna no e così via. Una legittimazione popolare a macchia di leopardo. In breve: sono convinto che esista l'esigenza di un governo dell'area metropolitana e concordo sul fatto che debba avere competenze e poteri più forti di quelli della provincia. Ma non credo che l'amministrazione del capoluogo possa avere ex lege il diritto di decidere le politiche di tutti i comuni del territorio. Per quanto riguarda le province che resteranno in vita (tutte, eccetto le dieci città metropolitane), temo che, oltre al vizio di rappresentanza che abbiamo già visto, si apriranno problemi gestionali di non poco conto. Il disegno di legge prevede di ridurre ai minimi termini le competenze di questi enti trasferendo competenze supplementari ai comuni. Per svolgere i nuovi compiti di cui saranno caricati, i comuni dovranno riassorbire buona parte dei dipendenti attualmente in forza alla provincia. Preferisco non pensare al caos amministrativo e sindacale che si produrrà. Mi auguro vivamente che questo disegno di legge possa essere rivisto e migliorato in Parlamento, prevedendo se non altro la possibilità di dar voce agli elettori. Se vogliamo un ente forte e autorevole, occorre una legittimazione popolare. Oppure, tanto vale delegare tutto al prefetto. Alla fine di questa interessante relazione sono intervenuti i soci : Monti, Masi e Ascoli A conclusione il Presidente ha ricordato che la prossima conviviale sarà in alle ore 13.00 con il Dott. Francesco Micheli Come ascoltare oggi Traviata Comunicazioni importanti ROTARY IN SCENA 2014 GLI ALLEGRI CHIRURGHI 17 Febbraio 2014 ore 21.00 Teatro Nuovo Piazza San Babila Milano La locandina è allegata al presente bollettino COMUNICAZIONI DALLA SEGRETERIA E in scadenza il pagamento del 1 semestre 2013/2014 ( Lug./Dic.) L importo è di 780 Per bonifici bancari: GRUPPO INTESA SAN PAOLO BANCA PROSSIMA IBAN - IT14 Q033 5901 6001 0000 0069 645 4
DICEMBRE Gianpaolo Spina l 1 Filippo Salvetti e Gianpaolo Balestrini il 2 Lorenza Salamon il 6 Gianluca Riboldi e Vincenzo Teora Riviere il 7 E in vendita il libro MUSICA MALEDETTA del Prof. Maestro Mario Delli Ponti nostro ex socio, venuto a mancare nel 2010,la vedova Sig.ra Liliana Garuti ci chiede un contributo per sostenere il libro, il costo è di 19 NOTIZIE DAL DISTRETTO Sono disponibili da oggi I volumi C era una volta il Distretto 46 Di Rita Pizzagalli. Potete acquistarli e ritirarli presso la segreteria Distrettuale previo preavviso telefonico. Il costo dei volumi è di 10,00 cad. e l incasso, al netto dei costi, sarà devoluto alla Fondazione Rotary. Per richiesta superiori alle 20 copie il contributo richiesto è di 7,50. Teatro Franco Parenti: Sono sempre disponibili per i consoci 5 posti gratuiti, telefonando Al n. 02.5999.5203 5