GESTIONE DEL RISCHIO CHIMICO. CLASSIFICAZIONE ETICHETTATURA (2 parte)

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GESTIONE DEL RISCHIO CHIMICO CLASSIFICAZIONE ETICHETTATURA (2 parte)

CLASSI/categorie DI PERICOLO PER LA SALUTE 1. Tossicità acuta (Categorie 1, 2, 3 e 4) 2. Corrosione/irritazione cutanea (Categorie 1A, 1B, 1C e 2) 3. Gravi lesioni oculari/irritazione oculare (Categorie 1 e 2) 4. Sensibilizzazione respiratoria e cutanea (Categoria 1) 5. Mutagenicità su cellule germinali (Categoria 1A, 1B e 2) 6. Cancerogenicità (Categoria 1A, 1B e 2) 7. Tossicità per la riproduzione (Categoria 1A, 1B e 2 + 1 categoria addizionale per gli effetti sull allattamento) 8. Tossicità specifica per organi bersaglio (esposizione singola) (Categorie 1, 2 e Categoria 3 solo per effetti narcotici e irritazione respiratoria) 9. Tossicità specifica per organi bersaglio (esposizione ripetuta) (Categorie 1, 2) Pagina 2 10. Pericolo in caso di aspirazione (Categoria 1).

Criteri di classificazione per Tossicità acuta Per tossicità acuta s intende la proprietà di una sostanza o miscela di produrre effetti nocivi che si manifestano in seguito alla somministrazione per via orale o cutanea di una dose unica o di più dosi ripartite nell arco di 24 ore, o in seguito ad una esposizione per inalazione di 4 ore. La classe di pericolo «Tossicità acuta» è differenziata in: tossicità acuta per via orale; tossicità acuta per via cutanea; tossicità acuta per inalazione. Le sostanze possono essere classificate in una delle quattro categorie di tossicità acuta per via orale, via cutanea o inalazione in base ai valori (approssimati) di DL50 (orale, cutanea) o CL50 (inalazione) o in stime della tossicità acuta (STA, dedotta da DL50 o CL50). Pagina 3

Note a: DL50/CL50 b: durata 4 h c: atm di prova costituita anche da fasi liq o gass DL50 (dose letale media): è la dose che provoca la morte nel 50% degli animali da esperimento; va definita anche la via (orale, cutanea). CL50 (concentrazione letale media): è la concentrazione in aria che provoca la morte del 50% degli animali da esperimento, se inalata per un determinato Titolo Presentazione periodo di tempo. 14/11/2018 Pagina 4

Titolo Presentazione 14/11/2018 Pagina 5

Criteri di classificazione per cancerogenicità Titolo Presentazione 14/11/2018 Pagina 6

14/11/2018 Pagina 7

MUTAGENICITA Per le miscele stessi limiti di conc. dei cancerogeni Titolo Presentazione 14/11/2018 Pagina 8

TOSSICITA PER LA RIPRODUZIONE Titolo Presentazione 14/11/2018 Pagina 9

Pagina 10

Tossicità specifica per organo bersaglio (esposizione singola) STOT = Specific Target Organ Toxicity Si intende una tossicità specifica e non letale Cat.1: studi su casi umani, epidemiologici sperimentazio ne su animali Cat.2: dati sperimentali su animali Cat.3: effetti transitori su org.bers. (narcotici, irritazione vie respiratorie Titolo Presentazione 14/11/2018 Pagina 11

Tossicità specifica per organo bersaglio (esposizione ripetuta) STOT = Specific Target Organ Toxicity Titolo Presentazione 14/11/2018 Pagina 12

CLASSI/categorie DI PERICOLO PER L AMBIENTE 1. PERICOLOSO PER L AMBIENTE ACQUATICO Tossicità acuta (Categoria 1) Tossicità cronica (Categorie 1, 2, 3, e 4) Elementi fondamentali per la classificazione: tossicità acuta per l ambiente acquatico Bioaccumulazione potenziale o attuale Degradazione (biotica o abiotica) per le sostanze organiche tossicità cronica per l ambiente acquatico CLASSE DI PERICOLO SUPPLEMENTARE PER L UNIONE EUROPEA Titolo Presentazione 14/11/2018 Pagina 13 1. PERICOLOSO PER LO STRATO DI OZONO

Allegato I Parte 4 del Regolamento CLP definisce: tossicità acuta per l ambiente acquatico la capacità propria di una sostanza di causare danni a un organismo sottoposto a un esposizione di breve durata. tossicità cronica per l'ambiente acquatico la proprietà intrinseca di una sostanza di provocare effetti nocivi su organismi acquatici durante esposizioni determinate in relazione al ciclo vitale dell organismo. Pagina 14

La pericolosità acuta per l'ambiente acquatico è di norma determinata sulla base di una concentrazione che determina un effetto letale o tossico sul 50% della popolazione di una specie di pesce, crostacei, e/o alghe La pericolosità a lungo termine viene valutata considerando dati di tossicità cronica altrimenti si combinano dati di tossicità acuta e di destino ambientale (degradabilità e bioaccumulazione) Pagina 15

P-B-T Persistenza: la valutazione si basa su informazioni sulla degradabilità espressa come tempo di emivita (half-life) Bioaccumulabità: si riferisce all assorbimento della sostanza da parte dell organismo da qualsiasi sorgente ambientale (acqua, cibo e sedimenti) Tossicità: è il potenziale tossico delle sostanze a cui sono esposti gli organismi acquatici durante il loro ciclo vitale; il parametro più idoneo è la tossicità a lungo termine. Per le sostanze che risultano vp e vb non è necessario testare i criteri di tossicità in quanto gli effetti a lungo termine si considerano già preannunciati Pagina 16

SOSTANZE PBT/vPvB possono accumularsi anche a grande distanza dalla fonte di inquinamento, in aree remote e incontaminate effetti di tale accumulazione nel lungo termine sono imprevedibili un interruzione dell immissione nell ambiente della sostanza non necessariamente si traduce in una riduzione delle concentrazioni l ambiente marino, in particolare, deve essere adeguatamente protetto Pagina 17

la valutazione quantitativa del rischio non fornisce sufficienti garanzie, in quanto sia la previsione degli effetti sia quella dell esposizione sono soggette a incertezze una sostanza che tende a bioaccumulare può produrre effetti in tempi molto lunghi, generalmente non coperti dalle sperimentazioni di laboratorio i modelli di stima dell esposizione sono inadeguati per previsioni su scala così grande è difficile stabilire una concentrazione sicura con sufficiente affidabilità Pagina 18

Titolo Presentazione 14/11/2018 Pagina 19

CONTENUTO DELL ETICHETTA ETICHETTA 1. Nome, indirizzo e numero di telefono del fornitore; 2. Quantità di sostanza o miscela contenuta nel collo; 3. Identificatori di prodotto: per le sostanze: Numeri CE, CAS, indice, denominazione IUPAC; Per le miscele: nome commerciale e identità di tutte le sostanze; 1. Pittogrammi di pericolo* 2. Avvertenze 3. Indicazioni di pericolo* 4. Consigli di prudenza (*precedenza per il pericolo più grave) Pagina 20

ETICHETTA Può essere stampata direttamente sull imballaggio o apposta solidamente su di esso (se l imballaggio non lo consente anche etichette pieghevoli o cartellini pendenti) L etichetta può rispettare contemporaneamente il CLP e le norme del trasporto Deve essere scritta in italiano, ma può essere multilingue con le frasi raggruppate per lingua (purchè sia leggibile) Può contenere informazioni relative ad altre norme Pagina 21

Parametri per classificare gli agenti molto tossici, tossici o nocivi sono (dati di tossicità acuta): DL50 (dose letale media): E la dose che provoca la morte nel 50% degli animali da esperimento; va definita anche la via (orale, cutanea). CL50 (concentrazione letale media): E la concentrazione in aria che provoca la morte del 50% degli animali da esperimento, se inalata per un determinato periodo di tempo. Pagina 22

CATEGORIA DL 50 ORALE* mg/kg DL50 CUTANEA** mg/kg CL50 INALATORIA mg/l/4 ore MOLTO TOSSICHE < 25 < 50 < 0.5 TOSSICHE 25-200 50-400 0.5-2 NOCIVE 200-2000 400-2000 2-20 *RATTO; **RATTO O CONIGLIO Pagina 23

Che cosa cambia?? Simboli Pittogrammi Il simbolo della croce di Sant Andrea scompare e in qualche caso viene sostituito dal punto esclamativo (effetti lievi per le salute). Il pittogramma con la persona danneggiata (gravi effetti per la salute) sostituisce i simboli con teschio o croce di Sant Andrea. Nuovi pittogrammi R, S H, P Nuove classi di pericolo Aerosol infiammabili e gas sotto pressione 2 classi di pericolo per organi bersaglio (Tossicità specifica per organo bersaglio: STOT = Specific Target Organ Toxicity) Pagina 24

Che cosa cambia?? Pittogramma di pericolo (regolamento CE 1272/2008) Simbolo e denominazione (direttiva 67/548/CEE, obsoleta) Significato (definizione e precauzioni) Esempi GHS01 E ESPLOSIVO Classificazione: sostanze o preparazioni che possono esplodere a causa di una scintilla o che sono molto sensibili agli urti o allo sfregamento. Precauzioni: evitare colpi, scuotimenti, sfregamenti, fiamme o fonti di calore. Triclorur o d azoto Nitroglice rina Titolo Presentazione 14/11/2018 Pagina 25

Che cosa cambia?? Nuovi criteri di classificazione per alcune caratteristiche 1.Criteri di classificazione dei liquidi infiammabili Categoria 1: PI < 23 C,Teb 35 C Categoria 2: PI< 23 C, Teb 35 C Categoria 3: PI > 23 C Teb 60 C PI: punto infiammabilità 2. Criteri di classificazione per Tossicità acuta in base ai valori di DL50 (orale, cutanea) o CL50 (inalazione) o in stime della tossicità acuta (STA, dedotta da DL50 o CL50). Pagina 26

Classificazione tossicità acuta orale Pagina 27

Che cosa cambia?? 4. Criteri di classificazione per cancerogenicità, mutagenicità e tossicità per la riproduzione Titolo Presentazione 14/11/2018 Pagina 28

Che cosa cambia?? 4. Criteri di classificazione per l ambiente I valori limite di concentrazione sono invariati I criteri di degradazione sono gli stessi della direttiva 67/548/EC I criteri per il bioaccumulo cambiano Pagina 29

Evoluzione della classificazione e dell etichettatura delle sostanze chimiche Titolo Presentazione 14/11/2018 Pagina 30

Titolo Presentazione 14/11/2018 Pagina 31