L individuazione dei clienti finali e dei produttori. Le configurazioni private ammissibili dalla normativa vigente e i clienti «nascosti». Trento, 19 gennaio 2018 Andrea Galliani Direzione mercati energia all'ingrosso e sostenibilità ambientale Unità Energia Sostenibile, Efficienza e Fonti Rinnovabili Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente
Definizioni preliminari Produttore di energia elettrica o produttore: persona fisica o giuridica che produce energia elettrica indipendentemente dalla proprietà dell impianto. Egli è l intestatario dell officina elettrica di produzione, ove prevista dalla normativa vigente, nonché l intestatario delle autorizzazioni alla realizzazione e all esercizio dell impianto di produzione. Cliente finale: persona fisica o giuridica che non esercita l attività di distribuzione e che preleva l energia elettrica, per la quota di proprio uso finale, da una rete pubblica anche attraverso reti o linee private. Un cliente finale viene identificato tramite le unità di consumo. Non si fai mai riferimento ai titolari intesi come proprietari degli asset. È importante la definizione e l identificazione di clienti finali e produttori. Questi soggetti infatti sono quelli che possono accedere direttamente o indirettamente al sistema elettrico, utilizzando le opportunità consentite. Ad essi si rivolgono le disposizioni regolatorie a garanzia della qualità del servizio nonché le forme di tutela. Grafico elaborato a partire da dati Terna 2
Unità di Consumo (1/4) Unità di Consumo (UC) = insieme di impianti per il consumo di energia elettrica connessi a una rete pubblica, anche per il tramite di reti o linee elettriche private, tali che il prelievo complessivo di energia elettrica relativo al predetto insieme sia utilizzato per un singolo impiego o finalità produttiva. In generale: Unità di Consumo (UC) = Unità Immobiliare. (come da sempre disposto nel Testo Integrato Connessioni TIC) Qualora vi sia un unica unità immobiliare in cui persone distinte svolgano attività distinte, essa costituisce un unica unità di consumo e il sistema elettrico identifica un solo cliente finale; rimane naturalmente ferma la necessità di verificare se l accatastamento effettuato sia conforme con la vigente normativa catastale. L unico cliente finale fornisce servizi, non energia elettrica, ai soggetti che operano all interno della stessa unità immobiliare: non si può quindi configurare una attività interna di vendita di energia elettrica e non vi deve essere una fatturazione avente a oggetto i consumi elettrici. 3 di 65 3
Unità di Consumo (2/4) In alcuni casi più unità immobiliari possono comunque essere accorpate in un unica unità di consumo. Queste specificazioni sono state disposte con le del. 578/2013/R/eel e 539/2015/R/eel (come modificate dalla del. 894/2017/R/eel). CASO A: unità immobiliari nella piena disponibilità della medesima persona fisica o giuridica legate tra loro da vincolo di pertinenza (unità immobiliare principale e sue pertinenze quali solai, cantine, taverne, garage) e che insistono sulla medesima particella catastale o su particelle contigue. La disponibilità va intesa non solo nel senso di possesso di un titolo contrattuale che attesti il diritto di utilizzo da parte di una determinata persona, ma anche nel senso che la stessa persona coincida con il cliente finale (cioè deve essere il soggetto che utilizza l energia elettrica fornita a quell insieme di unità immobiliari per i propri consumi finali e deve essere l intestatario del POD). 4 di 65 4
Unità di Consumo (3/4) CASO B: unità immobiliari pertinenziali (es.: solai, garage, cantine), anche nella disponibilità di diverse persone fisiche o giuridiche, facenti parte di un unico condominio. Il predetto insieme di unità immobiliari pertinenziali può a sua volta essere inglobato nell unità di consumo relativa alle utenze condominiali. In questi casi, il riparto delle spese relative ai consumi elettrici delle singole unità immobiliari pertinenziali è fatto sulla base di quanto disposto dall articolo 1123 del Codice Civile e non si configura in alcun modo un attività di vendita di energia elettrica, con conseguente fatturazione, da parte del condominio verso i singoli condòmini. 5 di 65 5
Unità di Consumo (4/4) CASO C: unità immobiliari nella piena disponibilità della medesima persona giuridica, eventualmente da quest ultima messe a disposizione di soggetti terzi, localizzate su particelle catastali contigue, all interno di un unico sito e utilizzate per attività produttive di beni e/o servizi destinate prevalentemente alla realizzazione, in quello stesso sito, di un unico prodotto finale e/o servizio. In tali casi, la persona giuridica che svolge l attività principale si configura come il cliente finale elettrico e fornisce servizi, non energia elettrica, ai soggetti che svolgono le attività secondarie (sono tipicamente i cosiddetti «prestatori d opera»): non si può quindi configurare una attività interna di vendita di energia elettrica e non vi deve essere una fatturazione avente a oggetto i consumi elettrici. 6 di 65 6
Approfondimento: Unità Immobiliare Urbana (definizione) La normativa catastale definisce l unità immobiliare come ogni fabbricato, o porzione di fabbricato o insieme di fabbricati, ovvero un area che appartenga allo stesso proprietario e che, nello stato in cui si trova e secondo l uso locale, presenta potenzialità di autonomia funzionale e reddituale e quindi rappresenta un cespite indipendente. L unità immobiliare è quindi identificata attraverso tre diversi parametri: è un entità fisica: un intero fabbricato (convitto, scuola, ecc.), ovvero una porzione di fabbricato (appartamento, negozio, ecc.), ovvero un insieme di fabbricati (opificio, caserma, ospedale costituito da diversi padiglioni, ecc); è un entità giuridica: appartenenza ad uno stesso proprietario inteso come ditta catastale; è un entità economica: cespite indipendente, inteso come minimo perimetro immobiliare avente capacità di produrre un reddito indipendente e quindi avente autonomia funzionale e reddituale. 7 di 65 7
Approfondimento: Consumi non configurabili come UC In presenza di un impianto di produzione di energia elettrica i consumi di energia elettrica imputabili a: servizi ausiliari di generazione; servizi equiparati ai servizi ausiliari di generazione, non costituiscono una Unità di Consumo propriamente detta e pertanto non viene identificato un cliente finale elettrico benché vi siano prelievi e consumi di energia elettrica. Tali prelievi e consumi sono pertanto imputabili al produttore. 8 di 65 8
Le Reti Elettriche Reti Elettriche: sistemi elettrici a configurazione complessa che, per effetto dei rapporti intercorrenti fra i diversi utenti del sistema, non possono essere ricondotti ad uno schema semplificato in cui ci sia un unico punto di connessione, un unico produttore di energia elettrica responsabile della gestione degli impianti di produzione connessi al predetto sistema e un unico cliente finale. Tali sistemi sono pertanto riconducibili ad uno schema in cui coesistono una pluralità di clienti finali e/o produttori di energia elettrica. In tutti questi sistemi il trasporto di energia elettrica per la consegna ai clienti finali si configura come attività di trasmissione e/o di distribuzione. Tali attività non sono libere (le reti sono infatti in monopolio naturale) e possono essere esercitate solo da alcuni soggetti opportunamente identificati. Le Reti Elettriche si possono dividere in Reti Pubbliche e Sistemi di Distribuzione Chiusi. 9 di 65 9
Le Reti Pubbliche Reti Pubbliche: reti elettriche gestite da soggetti titolari di una concessione di trasmissione o di distribuzione di energia elettrica. Tali gestori, essendo esercenti di un pubblico servizio, hanno l obbligo di connettere alla propria rete tutti i soggetti che ne fanno richiesta, senza compromettere la continuità del servizio e purché siano rispettate le regole tecniche previste. L insieme delle Reti Pubbliche è suddivisibile nei seguenti due sottoinsiemi: le Reti utilizzate da Terna per l erogazione del servizio di trasmissione e le Reti di Distribuzione. 10 di 1065
I Sistemi di Distribuzione Chiusi (SDC) Sistemi di Distribuzione Chiusi (SDC): reti elettriche che distribuiscono energia elettrica all interno di un sito industriale, commerciale o di servizi condivisi geograficamente limitato e, al netto di particolari eccezioni espressamente previste, non riforniscono clienti civili. Tali reti, nella titolarità di soggetti diversi da Terna e dalle imprese distributrici, sono sistemi elettrici caratterizzati dal fatto che per specifiche ragioni tecniche o di sicurezza, le operazioni o il processo di produzione degli utenti del sistema in questione sono integrati oppure dal fatto che il sistema distribuisce energia elettrica principalmente al proprietario o al gestore del sistema o alle loro imprese correlate del. 539/2015/R/eel (TISDC). Questa definizione è di origine europea (art. 28 della direttiva 2009/72/CE). L insieme dei SDC è individuato dall Autorità ed è suddivisibile in Reti Interne di Utenza (RIU) e Altri SDC (ASDC): le RIU sono reti industriali esistenti al 2009 e connesse alle reti pubbliche di alta e altissima tensione; gli ASDC sono le altre reti esistenti al 2009 che rispettano la definizione di SDC. 11 di 1165
Riepilogo in merito alle tipologie di reti elettriche Reti Pubbliche Reti utilizzate da Terna per l'erogazione del servizio di trasmissione Reti di Distribuzione Reti elettriche Sistemi di Distribuzione Chiusi (SDC) Reti Interne d'utenza (RIU) (definite dalla legge n. 99/09) Altri SDC (ASDC) (tutte le reti diverse dalle RIU che soddisfano i requisiti degli SDC) 12 di 1265
Identificazione di clienti finali e produttori su reti In generale, ogni cliente finale (identificato tramite la sua unità di consumo) e ogni produttore (identificato tramite la sua officina elettrica ove presente) viene direttamente connesso alla rete elettrica (sia essa pubblica o SDC) tramite un proprio punto di connessione identificato con un codice POD. Ciò consente a ogni utente di scegliere autonomamente il proprio venditore o la propria controparte contrattuale. In alcune situazioni, clienti finali e produttori (anche diversi) possono condividere lo stesso punto di connessione a una rete elettrica. Queste situazioni devono però essere consentite dalle leggi vigenti, cioè devono rispettare una delle numerose definizioni oggi esistenti afferenti all insieme dei Sistemi Semplici di Produzione e Consumo (SSPC). I SSPC non sono classificati tra le reti elettriche e, al loro interno, il trasporto di energia elettrica non si configura come attività di trasmissione e/o di distribuzione. 13 di 1365
A decorrere dall 1 gennaio 2017 non è più necessario presentare al GSE richiesta di qualifica di SEU o SEESEU. Trova applicazione solo il normale iter di connessione. È quindi cura del gestore di rete indicare su GAUDÌ la tipologia di SSPC all atto dell attivazione della connessione. del. 578/2013/R/eel (TISSPC) Tipologie di SSPC consentiti Sistemi semplici di produzione e consumo (SSPC) Sistemi di Auto- Produzione (SAP) SSP-A SSP-B Sistemi Efficienti d'utenza (SEU) Sistemi Esistenti Equiparati ai Sistemi Efficienti d'utenza (SEESEU) Altri Sistemi Esistenti (ASE) Cooperative storiche dotate di rete propria Consorzi storici dotati di rete propria Altri Sistemi di Autoproduzione (ASAP) SEESEU-A SEESEU-B SEESEU-C SEESEU-D 14 di 1465
Alcune osservazioni su SSPC (1/2) Escludendo cooperative storiche e consorzi storici (che sono realtà storiche, non più realizzabili, nelle quali tanti clienti finali e produttori «soci» vengono trattati come se fossero un unico autoproduttore), gli altri SSPC (o ASSPC) presentano le seguenti caratteristiche: i SEU sono realizzabili ex novo e sono, tra l altro, caratterizzati dalla presenza di un unico cliente finale (cioè unica unità di consumo) e un unico produttore; gli ASAP sono realizzabili ex novo e, tra l altro, possono presentare al loro interno più clienti finali (cioè più unità di consumo) e produttori purché tutti facenti capo allo stesso gruppo societario e purché la loro produzione su base annuale sia consumata in sito almeno per il 70%; i SEESEU e gli ASE non sono più realizzabili ex novo. Essi, tra l altro e con l unica eccezione dei SEESEU-B, possono presentare al loro interno più clienti finali (cioè più unità di consumo) e produttori purché sia rispettata la loro definizione. 15 di 1565
Alcune osservazioni su SSPC (2/2) per tutti gli ASSPC, il titolare per punto di connessione con la rete (pubblica o SDC) deve essere il cliente finale. Nei casi in cui gli ASSPC possono presentare al loro interno più clienti finali, il titolare per punto di connessione con la rete (pubblica o SDC) deve essere uno di essi (tipicamente la capogruppo); nei casi in cui all interno di un ASSPC operano soggetti diversi (ivi inclusi i casi in cui vi è un solo cliente finale e un solo produttore diversi tra loro) è possibile scegliere una tra le diverse modalità di accesso al sistema elettrico. Tali diverse modalità sono descritte a questo link: https://www.autorita.energia.it/allegati/elettricita/profili_sspc.pdf 16 di 1665
L azione di razionalizzazione in corso (1/5) È attualmente in corso un azione di razionalizzazione sistemica finalizzata a fare in modo che tutti i clienti finali e tutti i produttori siano correttamente identificati e, qualora non direttamente connessi a una rete elettrica riconosciuta (cioè rete pubblica o SDC), rientrino in una configurazione ammessa. I clienti finali nascosti sono clienti finali a cui è attribuita un unità di consumo ma che sono privi di un proprio punto di connessione su rete pubblica o su SDC in quanto condividono un POD con altri clienti finali e che non rientrano nelle configurazioni per le quali ciò è consentito (cioè SEESEU-A, SEESEU-C, SEESEU-D, ASE e ASAP). 17 di 1765
L azione di razionalizzazione in corso (2/5) Con la deliberazione 276/2017/R/eel, l Autorità ha previsto che: ai fini della corretta individuazione dei clienti finali del sistema elettrico si faccia riferimento alla definizione di unità di consumo di cui al TISSPC e al TISDC; i clienti finali nascosti siano tenuti ad auto-dichiararsi entro il 30 giugno 2018, richiedendo la connessione al gestore di rete territorialmente competente oppure (se ne ricorrono i presupposti) richiedendo all Autorità l identificazione di un ASDC ai sensi del TISDC; 18 di 1865
L azione di razionalizzazione in corso (3/5) ai clienti finali nascosti che si auto-dichiarano entro il 30 giugno 2018 siano applicati conguagli solo nei casi in cui, pur non avendo richiesto nessuna qualifica, le configurazioni private in cui essi si trovano non avrebbero potuto essere classificate in nessuna delle configurazioni consentite dalla normativa vigente (SSPC o SDC). Qualora siano necessari conguagli, tali clienti finali sono tenuti a versare a CSEA, secondo modalità definite dalla medesima anche prevedendo la possibilità di effettuare pagamenti rateali, la differenza tra le componenti tariffarie a copertura degli oneri generali di sistema che avrebbero dovuto versare se fossero stati correttamente identificati come clienti della rete pubblica e le componenti tariffarie eventualmente versate, senza maggiorazioni o penali, per il periodo compreso tra l 1 gennaio 2014 (o la data della loro entrata in operatività se successiva) e la data della loro regolarizzazione; 19 di 1965
L azione di razionalizzazione in corso (4/5) i clienti finali nascosti che vengono individuati oltre il 30 giugno 2018 anche a seguito di segnalazione di altri soggetti, quali gestore di rete, Agenzia delle Dogane, etc., siano tenuti a versare a CSEA, secondo modalità definite dalla medesima anche prevedendo la possibilità di effettuare pagamenti rateali, la differenza, maggiorata del 30%, tra le componenti tariffarie a copertura degli oneri generali di sistema che avrebbero dovuto versare se fossero stati correttamente identificati come clienti della rete pubblica e le componenti tariffarie a copertura degli oneri generali di sistema eventualmente versate, per il periodo compreso tra l 1 gennaio 2014 (o la data della loro entrata in operatività se successiva) e la data della loro regolarizzazione. Al riguardo, i gestori di rete, qualora dovessero individuare, anche in via presunta, alcuni clienti finali nascosti, sono tenuti a darne comunicazione a CSEA e all Autorità per le azioni di competenza. L Autorità, ove necessario, può avviare istruttorie e procedimenti sanzionatori in aggiunta alle maggiorazioni di cui sopra. 20 di 2065
L azione di razionalizzazione in corso (5/5) Ai fini dell attività di razionalizzazione è importante il ruolo del GSE. Il GSE, oltre a completare l attività di valutazione delle richieste di SEU e SEESEU già pervenute al medesimo, ha implementato una procedura finalizzata a identificare gli ASSPC già in esercizio alla data del 30 aprile 2017 per i quali non è stata presentata nessuna richiesta di qualifica, riportando l esito sul sistema GAUDÌ. Tale attività viene effettuata a partire dai dati e dalle informazioni a qualunque titolo già in possesso del GSE, dai dati resi disponibili dai gestori di rete su richiesta del medesimo GSE quali, a titolo d esempio, quelli afferenti ai punti di connessione utilizzati sia per le immissioni sia per i prelievi di energia elettrica non afferenti a produttori puri di energia elettrica, ovvero a partire dai dati disponibili presso CSEA o presso il Sistema Informativo Integrato (SII), nonché dai dati contenuti nelle dichiarazioni fornite all Agenzia delle Dogane. L Autorità si avvale del GSE per effettuare verifiche con sopralluogo. Un primo regolamento per le verifiche è stato recentemente approvato. 21 di 2165
Grazie per l attenzione Direzione mercati energia all ingrosso e sostenibilità ambientale Unità Energia Sostenibile, Efficienza e Fonti Rinnovabili Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente Piazza Cavour, 5 20121 Milano mercati-ingrosso@autorita.energia.it www.autorita.energia.it Tel: 02 655 65 351 22
Back up 23
Approfondimento: Unità Immobiliare Urbana (esempi) Porti, Aeroporti, Stazioni Ferroviarie In presenza di strutture complesse come porti, aeroporti, stazioni ferroviarie, la normativa catastale prevede che si debbano distinguere gli immobili o loro porzioni strumentali allo svolgimento del servizio pubblico erogato (che quindi possono essere visti come unica unità immobiliare e unica unità di consumo elettrico: unità immobiliare stazione ) dagli immobili o loro porzioni in cui vengono svolte attività che invece non appaiono strettamente funzionali all erogazione del predetto servizio. Questi ultimi andrebbero censiti come altre distinte unità immobiliari, in quanto non strettamente correlabili al servizio di trasporto e ciò indipendentemente dal fatto che siano fisicamente localizzate all interno del recinto stazione ; conseguentemente le predette unità immobiliari, distinte dalla unità immobiliare stazione devono essere identificate ognuna come una distinta unità di consumo elettrico. 24 di 2465
Approfondimento: Unità Immobiliare Urbana (esempi) Porti, Aeroporti, Stazioni Ferroviarie Unità immobiliare stazione : vi rientrano i fabbricati o locali utilizzati dai viaggiatori e dal personale adibito al servizio di trasporto, come le biglietterie, le sale d attesa e di imbarco, le sale di controllo del traffico, i servizi igienici ad uso dei viaggiatori o del personale, le aree occupate dai binari (ovvero da piste aeroportuali o moli marittimi) e dalle banchine destinate al servizio pubblico, ivi comprese quelle adibite alla movimentazione delle merci, i parcheggi siti all interno del perimetro della stazione fruibili dal personale dipendente, le aree di rispetto o adibite alla sosta dei veicoli di trasporto asserviti alla stazione, i locali utilizzati per il pronto soccorso, quelli adibiti a deposito bagagli, nonché i locali, di limitata consistenza, destinati ai servizi d ordine e sicurezza, allorché collocati nei fabbricati ospitanti la stazione. Costituiscono altresì cespite unico con la stazione, strettamente funzionali alla gestione della infrastruttura del trasporto, le torri di controllo, i magazzini e le aree per il deposito temporaneo delle merci, le aree o officine destinate alla manutenzione ordinaria dei mezzi di trasporto ed ogni altro spazio o locale indispensabile all esercizio del pubblico trasporto. 25 di 2565
Approfondimento: Unità Immobiliare Urbana (esempi) Porti, Aeroporti, Stazioni Ferroviarie Altre Unità immobiliari (distinte dall Unità immobiliare stazione ): le abitazioni e foresterie, i locali ospitanti bar o ristoranti, le rivendite di giornali e di tabacchi, i locali adibiti a vendita o esposizione di qualsiasi altra merce, i centri commerciali, i duty free, gli alberghi, gli ostelli, i dormitori, e gli uffici pubblici o privati, i locali del dopolavoro. Vengono altresì considerate unità immobiliari autonome, le caserme per gli organi addetti alla vigilanza e alla sicurezza se ospitati in specifici fabbricati, gli hangar ed i capannoni per la costruzione e/o manutenzione straordinaria periodica dei veicoli ed il loro ricovero, i magazzini, le aree di deposito per stoccaggio container o merci in genere, le autorimesse e le aree di parcheggio appositamente realizzate ed altre destinazioni autonome rispetto ai servizi di pubblico trasporto. Tali unità immobiliari costituiscono unità immobiliari autonome, censibili nelle categorie ordinarie o speciali. 26 di 2665
Approfondimento: Unità Immobiliare Urbana (esempi) Fiere Campionarie Unità immobiliare Fiera : biglietterie, sale di attesa, locali adibiti ad uffici a diretto servizio di gestione del complesso; servizi igienici; parcheggi auto siti all interno del perimetro della fiera, ad uso del personale dipendente ed espositori; magazzini merci, piazzali deposito merci e piani caricatori; impianti di trasformazione e produzione dell energia elettrica per assicurare la continuità dei servizi; impianti di stoccaggio e distribuzione carburanti ad uso interno del complesso fieristico; padiglioni ed aree destinate all esposizione con relative pertinenze; locali destinati al personale adibito alla vigilanza e alla sicurezza; pronto soccorso; ogni altro spazio o locale strettamente strumentale all esercizio delle funzioni coerenti con la destinazione d uso. Altre Unità immobiliari (distinte dall Unità immobiliare Fiera ): abitazioni e foresterie; bar, caffè e ristoranti; rivendite di giornali e tabacchi; negozi di vendita od esposizione di qualsiasi merce; centri commerciali; alberghi e ostelli; uffici pubblici o privati; caserme per gli Organi di vigilanza e sicurezza; musei, pinacoteche, sale convegni e scuole; magazzini, aree di deposito per stoccaggio container o merci in genere; autosilos e aree di parcheggio; altre destinazioni autonome rispetto al servizio espositivo. 27 di 2765
Approfondimento: Unità Immobiliare Urbana (esempi) Centri commerciali, Ortomercati Quanto precisato per le infrastrutture dei trasporti pubblici e le fiere è estensibile, in analogia, a tutte le altre categorie caratterizzate da similari articolazioni come i centri commerciali, gli ortomercati, ecc. Nello specifico nel caso dei centri commerciali, degli ortomercati, ecc., cioè nel caso di una media o grande struttura di vendita nella quale più esercizi commerciali sono stati inseriti in una struttura a destinazione specifica e usufruiscono di infrastrutture comuni e di spazi di servizio gestiti, occorre procedere ad una distinzione fra l unità immobiliare afferente ai servizi condivisi del centro commerciale o dell ortomercato, dalle altre unità immobiliari identificate nelle singole unità commerciali autonome e capaci di produrre, con caratteri di ordinarietà, un reddito proprio. 28 di 2865
Approfondimento: servizi ausiliari di generazione Servizi ausiliari di generazione: sono i servizi ausiliari della centrale direttamente connessi con la produzione di energia elettrica e comprendono gli impianti di movimentazione del combustibile, l impianto dell acqua di raffreddamento, i servizi di centrale, il riscaldamento, l illuminazione, le officine e gli uffici direttamente connessi con l esercizio della centrale, nonché tutti quegli elementi degli impianti di produzione da fonti rinnovabili che, ai sensi della deliberazione 47/2013/R/efr, sono ricompresi fra i servizi ausiliari. Rientrano tra i servizi ausiliari anche i consumi delle utenze installate per il rispetto degli obblighi derivanti da decreti di autorizzazione all esercizio (es. rilevazione emissioni in atmosfera, monitoraggio qualità aria, tutela ambientale, etc.), anche se collocate al di fuori del perimetro dell impianto di produzione. Infine, nel caso di impianti che utilizzano rifiuti per la produzione di energia elettrica rientrano tra i consumi degli ausiliari di centrale, e pertanto non costituiscono una unità di consumo, tutti i consumi finalizzati alla movimentazione, combustione, trattamento e trasformazione del rifiuto ai fini della produzione di energia elettrica e dei relativi effluenti nel perimetro dell impianto. 29 di 2965
Approfondimento: servizi equiparati agli ausiliari Servizi equiparati ai servizi ausiliari di generazione: ai fini dell individuazione dei clienti finali, sono equiparati ai consumi dei servizi ausiliari di generazione anche i consumi di energia elettrica degli impianti di pompaggio e, nel caso di centrali di produzione di energia elettrica e termica abbinati a reti di teleriscaldamento o teleraffrescamento, anche i consumi di energia elettrica relativi alla produzione e immissione in rete del calore comunque prodotto nell impianto relativi ad utenze collocate entro il perimetro della centrale di cogenerazione (quali, ad esempio, i consumi elettrici per pompe di calore, frigoriferi ad assorbimento, caldaie ausiliarie). Tali consumi infatti sono strettamente correlati all attività di produzione di energia elettrica e termica e, pertanto, non costituiscono una unità di consumo. 30 di 3065