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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA STRESS LAVORO CORRELATO IIS IPSIA ITI ALETTI _ TREBISACCE - ORIOLO (CS) Il presente Documento di Valutazione dei Rischi viene redatto ai sensi dell art. 8 del D.Lgs. 8/8 modificato dal D.Lgs 6/9. Redatto Il Datore di Lavoro: DS Marilena Viggiano Data di emissione: 6.5.8 Firma

ALLA REDAZIONE DEL DOCUMENTO HANNO COLLABORATO Responsabile SPP Sig. Antonio Mele Firma Responsabile dei lavoratori per la sicurezza Prof. Giuseppe Falabella Firma Referente Qualità /Nucleo Interno di Valutazione Prof. Giuseppe Solazzo Firma Rappresentante sede di Oriolo Prof. Angelo Morrone Firma Rappresentante personale A.T.A. Sig. Giuseppe Laino Firma Rappresentante collaboratori scolastici Sig. Franco Formichella Firma

Indice Premessa Introduzione Che cos è lo Stress Metodo di valutazione del Rischio Stress Lavoro correlato Analisi Indicatori oggettivi aziendali di stress ( Utilizzo Check list).. Fase Definizione Punteggi Aree A Area Indicatori Aziendali B Area Contesto del lavoro (Caratteristiche stressanti del lavoro Hacker 99) C Area Contenuto del lavoro. Fase Identificazione della Condizione di Rischio.. Tabelle dei Livelli di Rischio. Anagrafica aziendale.. Dati occupazionali Descrizione dell Azienda e dell attività. Organizzazione aziendale della Sicurezza Presentazione dei risultati Azioni di miglioramento / Misure di prevenzione / Crono programma. Allegato : Check list compilata in data 9/4/8.. 3

Premessa L approvazione del D. Lgs. 8/8, in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro, introduce l obbligo di valutazione dello Stress Lavoro correlato in tutte le aziende (amministrazioni pubbliche), secondo i contenuti dell Accordo Interconfederale del 9 giugno 8 che ha recepito l Accordo quadro europeo sullo stress lavoro- correlato conclusosi l otto ottobre 4 (accordo siglato da CES Sindacato europeo; UNICE Confindustria europea; UEPAME Associazione europea artigianato e PMI: CEEP Associazione europea delle imprese partecipate dal pubblico e di interesse economico generale). L Accordo quadro europeo mira a promuovere la crescita di consapevolezza e comprensione dello stress da parte dei datori di lavoro, dei lavoratori e dei loro rappresentanti puntando l attenzione sui possibili segnali che potrebbero essere indicatori delle manifestazioni di problemi da stress lavoro correlato. Lo scopo della Valutazione del Rischio Stress lavoro correlato è quello di guidare e sostenere datori di lavoro e lavoratori nella riduzione del rischio attraverso l analisi degli indicatori oggettivi aziendali e l eventuale rilevazione delle condizioni di stress percepito dai lavoratori. 4

Introduzione Il mondo del lavoro, specie negli ultimi anni, ha subito profondi cambiamenti susseguitisi ad una velocità sorprendente. La conoscenza e la competizione sono le nuove regole imposte dal mercato. Il sottodimensionamento è una realtà diffusa e la flessibilità del lavoro non è un eccezione; si tende a ridurre al minimo gli organici, cresce il fenomeno del pendolarismo di lunga tratta, la mobilità, la flessibilità, la richiesta/esigenza frenetica e pressante di ri-adattamento continuo, la precarizzazione, l incertezza. D altro canto, l individuo, ha trasformato il significato e la realtà del lavoro da pura prestazione strumentale ad attività significativa per sé e per la società. Il lavoro diventa vita, soddisfazione, identificazione, valorizzazione e realizzazione personale, momento di crescita e scambio, relazione e confronto. Tutto questo ha comportato l insorgenza di nuovi rischi sociali, in particolare, rischi di natura psico - sociale e quindi la necessità di valutarli per garantire il pieno benessere sul luogo di lavoro a tutela della sicurezza e della salute del lavoratore. Primi riferimenti alla Valutazione e Prevenzione dei rischi di natura psico sociale si ritrovano: nell articolo 87 del Codice Civile, che sancisce l obbligo per l imprenditore di tutelare la personalità morale del lavoratore; nell articolo 3 comma del Decreto legislativo 8/8 il quale prevede che Il Responsabile del Sevizio di Prevenzione e Protezione deve possedere un attestato di frequenza, con verifica dell apprendimento, a specifici corsi di formazione in materia di prevenzione e protezione dai rischi, anche di natura ergonomica e da stress lavoro correlato. La contemplazione dei rischi di natura psico sociale trova pieno riconoscimento e puntuale identificazione nel D. Lgs 8/8, e nelle successive integrazioni disposte con il D. Lgs. 6/9 che obbligano il datore di lavoro ad effettuare la valutazione dello stress correlato al lavoro, secondo i contenuti dell Accordo Interconfederale del 9 giugno 8 che ha recepito l Accordo quadro europeo sullo stress lavoro correlato concluso l otto ottobre 4; specificatamente l art.8 del D. Lgs. 8/8, stabilisce che la Valutazione dei rischi deve riguardare tutti i rischi.. tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro correlato, secondo i contenuti dell Accordo europeo dell otto ottobre 4,... Successivamente il D. Lgs. 6/9, ha introdotto, nell art.8, il comma -bis che recita la Valutazione dello Stress lavoro correlato è effettuata nel rispetto delle indicazioni elaborate dalla Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro, e il relativo obbligo decorre dall elaborazione delle predette indicazioni e comunque a far data dal agosto. Il nuovo quadro normativo, ha quindi demandato alla Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro, il compito di elaborare le indicazioni necessarie alla valutazione dei rischi stress lavoro correlato. Nell Accordo europeo, siglato a Bruxelles l otto ottobre 4, lo stress è definito come una condizione, accompagnata a malessere e disfunzioni fisiche, psicologiche o sociali, che conseguono dal fatto che le persone non si sentono in grado di rispondere alle richieste o di essere all altezza delle aspettative. In pratica, l individuo può ben adattarsi a reagire alle pressioni cui è sottoposto nel breve termine, e questo può essere considerato positivamente, ma di fronte ad un esposizione prolungata a forti pressioni, egli avverte grosse difficoltà di reazione. Inoltre, i singoli individui, possono reagire differentemente a una stessa situazione, oppure reagire diversamente a circostanze affini, in momenti diversi della propria vita. Lo stress, pertanto, non è una malattia, ma un esposizione prolungata ad esso può ridurre l efficienza nel lavoro e causare problemi di salute. 5

Lo stress, potenzialmente, può colpire qualsiasi ambiente di lavoro e qualunque lavoratore, indipendentemente dalla dimensione dell azienda, dal campo di attività, dal tipo di contratto di rapporto di lavoro. Non tutte le manifestazioni di stress sul lavoro sono causate dal lavoro stesso, infatti anche lo stress indotto da fattori esterni all ambiente di lavoro, può condurre a cambiamenti del comportamento e ridurre l efficienza del lavoratore. In tal caso, tuttavia, si entra in un campo che sfugge al controllo e al potere del Datore di lavoro, quest ultimo, infatti, deve intervenire sull organizzazione e sull ambiente di lavoro, ma non sull ambito privato del lavoratore. L obiettivo del già citato Accordo europeo del 4 è, precisamente, quello di offrire ai datori di lavoro, un modello che consenta di individuare, prevenire e gestire i rischi che si riferiscono allo stress lavoro correlato. Valutare lo stress sul lavoro, oltre che un obbligo, può corrispondere una maggiore efficienza e un certo miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, con conseguenti benefici economici e sociali per le aziende, i lavoratori e la società nel suo insieme. Che cos è lo stress Lo stress è la reazione adattativa, generale, di un organismo a sollecitazioni esterne, (stressors). Questa risposta adattativa, è una condizione fisiologica normale negli esseri viventi, ma può arrivare ad essere patologica in situazioni estreme. Quando l individuo è sollecitato dagli stressors, ha una prima reazione di allarme e si prepara a reagire, indipendentemente dallo specifico fattore di stress, segue una seconda fase di resistenza in cui tenta di adattarsi alla nuova situazione provocata dall agente stressante; infine se il tentativo di adattamento si protrae nel tempo, in maniera eccesiva, subentra la terza fase, quella dell esaurimento funzionale, in cui l individuo non riesce più a mantenere lo stato di adattamento. Se la risposta alle pressioni, avviene in breve termine, utilizzando le proprie risorse, lo stress può essere considerato positivo e viene definito eustress, al contrario, quando per lungo tempo la risposta è poco adattativa e non si hanno le capacità necessarie per affrontare le nuove condizioni, lo stress è negativo e viene definito distress. Individui diversi rispondono in maniera differente ad uno stesso stimolo facendo supporre che prima della manifestazione dello stress, lo stimolo sia elaborato attraverso sistemi cognitivi. I sintomi dello stress si manifestano con disturbi a livello fisico quali : emicrania, disturbi gastrointestinali, variazione della pressione arteriosa, ecc, a livello comportamentale: abuso di alcool, farmaci,tabacco, droghe, ecc.; a livello psicologico: disagio, ansia, irritabilità, depressione, ecc. Il rapido cambiamento delle condizioni e delle caratteristiche del lavoro, le richieste sempre più pressanti sulle risorse personali ed emotive dei lavoratori hanno incrementato i fattori di disagio psico sociale. La costrittività organizzativa, la precarietà del posto di lavoro, l incertezza dei ruoli e degli obiettivi personali ed aziendali, la mancanza di riconoscimento e di autonomia decisionale, l esposizione ad agenti nocivi per la salute, sono caratteristiche che possono indurre allo stress con gravi conseguenze sulla salute dei lavoratori. Il lavoratore distressato assume un atteggiamento di fuga dal lavoro, di difficoltà nelle relazioni interpersonali e di decremento della performance. Forme di disagio psicologico legate allo stress da lavoro, se protratte nel tempo, diventano delle vere e proprie sindromi, quali la Sindrome da corridoio, che si può definire come la incapacità di distinguere tra la sfera lavorativa e la sfera della vita privata e il Burn- out che colpisce soprattutto nei lavori di assistenza e di contatto e relazione diretta con il pubblico (infermieri, medici, assistenti sociali, ecc.), ove la questione del Burn out - ovvero del bruciare' le energie - è tale da rendere insopportabile quel lavoro dopo un certo numero di anni. Una condizione organizzativa stressogena è il Mobbing, un fenomeno di emarginazione e di esclusione di un lavoratore da parte dei colleghi o dei superiori, attraverso comportamenti aggressivi e violenti, per un periodo determinato di tempo con l intenzionalità di estrometterlo dall ambiente di lavoro. 6

Metodo di Valutazione del rischio stress lavoro - correlato La Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro, ha approvato le indicazioni per la Valutazione dello Stress lavoro correlato, diffuse dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sul proprio sito Internet, con Lettera Circolare Prot. N. 5/SEGR/369 e successivamente rese note anche con un comunicato ufficiale del Ministero stesso (G.U. 34 del 3//) le linee di indirizzo per la Valutazione dello stress prevedono in sintesi : a) brevità e semplicità; b) individuazione di una metodologia applicabile ad ogni organizzazione di lavoro, c) applicazione di tale metodologia a gruppi di lavoratori esposti in maniera omogenea allo stress lavoro correlato, d) individuazione di una metodologia di maggiore complessità rispetto alla prima, ma eventuale, da utilizzare nel caso in cui la conseguente azione correttiva non abbia eliminato/ridotto il rischio; e) valorizzazione delle prerogative e delle facoltà dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e dei Medici competenti; f) individuazione di un periodo transitorio, di durata limitata, per la programmazione e il completamento delle attività da parte dei soggetti obbligati. Nelle indicazioni, elaborate dalla Commissione consultiva, si ribadisce che la Valutazione del rischio stress lavoro correlato è parte integrante delle Valutazione dei rischi, ed è effettuata dal Datore di lavoro (obbligo non delegabile ai sensi dell art.7, comma lett. a del D. Lgs 8/8 e s. m. i.), in collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e il Medico Competente, previa consultazione dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. La data di decorrenza dell obbligo, il 3 dicembre, è da intendersi come data di avvio delle attività di Valutazione la cui programmazione temporale e l indicazione del termine devono essere riportate nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR). Viene altresì precisato che la Valutazione deve esaminare non singoli individui, ma gruppi omogenei di lavoratori esposti a rischi dello stesso tipo, secondo una individuazione che ogni Datore di lavoro può autonomamente effettuare in ragione della effettiva organizzazione aziendale e che le necessarie attività devono essere compiute con riferimento a tutte le lavoratrici e lavoratori, compresi i Dirigenti e i Preposti. L intero percorso metodologico, individuato dalla Commissione consultiva, è riportato nella seguente figura: 7

VALUTAZIONE PRELIMINARE (rilevazione di indicatori oggettivi e verificabili) ESITO NEGATIVO ESITO POSITIVO RISULTATO RIPORTATO NEL DVR PREVISIONE DI PIANO DI MONITORAGGIO PIANIFICAZIONE ED ADOZIONE DI INTERVENTI CORRETTIVI VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DEGLI INTERVENTI CORRETTIVI INTERVENTI: organizzativi tecnici procedurali comunicativi formativi SE EFFICACI SE INEFFICACI VALUTAZIONE APPROFONDITA (valutazione della percezione soggettiva) QUESTIONARI SULLE FAMIGLIE DI FATTORI/INDICATORI INDAGATI FOCUS GROUP INTERVISTE SEMI STRUTTURATE 8

Prima di procedere alla Valutazione, è necessario operare la costituzione del Gruppo di gestione della Valutazione, che adotta una strategia comunicativa e di coinvolgimento del personale e predispone un crono programma che, pur lasciando un margine per eventuali imprevisti, preveda, per ogni singola fase, oltre alla sua durata, anche, in dettaglio, le attività da svolgere e i soggetti deputati ai diversi compiti. La valutazione preliminare consiste nella rilevazione di indicatori di rischio da stress lavorocorrelato, oggettivi e verificabili, e ove possibile, numericamente apprezzabili, a solo titolo esemplificativo si riportano quelli individuati dalla Commissione consultiva, appartenenti quanto meno a tre famiglie distinte: ) eventi sentinella ) fattori di contenuto del lavoro 3) fattori di contesto del lavoro Relativamente agli strumenti da utilizzare, in tale prima fase possono essere utilizzate liste di controllo applicabili anche dai soggetti aziendali della prevenzione ; le liste di controllo permettono di rilevare numerosi parametri, tipici delle condizioni di stress, riferibili agli eventi sentinella, al contenuto ed al contesto del lavoro. I - EVENTI SENTINELLA ( indicatori aziendali) Infortuni Assenza per malattia Assenze dal lavoro Ferie non godute Rotazione del personale Turnover Procedimenti/ Sanzioni disciplinari Richieste visite straordinarie Segnalazioni stress lavoro-correlato Istanze giudiziarie II AREA CONTENUTO DEL LAVORO (4 aree di indicatori) Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro Pianificazione dei compiti Carico di lavoro - ritmo di lavoro Orario di lavoro Schema indicatori lista di controllo III AREA CONTESTO DEL LAVORO (6 aree di indicatori) Funzione e cultura organizzativa Ruolo nell ambito dell organizzazione Evoluzione della carriera Autonomia decisionale controllo del lavoro Rapporti interpersonali sul lavoro Interfaccia casa lavoro - conciliazione vita/lavoro Ad ogni indicatore è associato un punteggio che concorre al punteggio complessivo dell area. I punteggi delle 3 aree vengono sommati secondo le indicazioni nel metodo. La somma dei punteggi attribuiti alle 3 aree consente di identificare il proprio posizionamento nella "tabella dei livelli di rischio", esprimendo il punteggio ottenuto in valore percentuale, rispetto al punteggio massimo. 9

Rischio non rilevante LIVELLO DI RISCHIO NOTE RISCHIO NON RILEVANTE 5% L analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Nel caso in cui la valutazione preliminare del rischio da stress lavoro-correlato abbia rilevato un "rischio non rilevante ai fini della presente indagine", tale risultato va riportato nel DVR e si dovrà prevedere un "piano di monitoraggio", ad esempio anche attraverso un periodico controllo dell andamento degli eventi sentinella. Rischio medio LIVELLO DI RISCHIO RISCHIO MEDIO >5% o 5% NOTE L analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress lavoro correlato; vanno adottate azioni correttive e successivamente va verificata l efficacia degli interventi stessi; in caso di inefficacia, si procede, alla fase di valutazione approfondita. Per ogni condizione identificata con punteggio MEDIO, si devono adottare adeguate azioni correttive (ad es. interventi organizzativi, tecnici, procedurali, comunicativi, formativi) riferite, in modo specifico, agli indicatori di contenuto e/o di contesto che presentano i valori di rischio più elevato. Successivamente va verificata, anche attraverso un monitoraggio effettuato con le stesse "liste di controllo", l efficacia delle azioni correttive; se queste ultime risultano inefficaci, si passa alla valutazione approfondita. Rischio alto LIVELLO DI RISCHIO RISCHIO ALTO > 5% NOTE L analisi degli indicatori evidenzia una situazione di alto rischio stress lavoro correlato tale da richiedere il ricorso ad azioni correttive immediate. Si adottano le azioni correttive corrispondenti alle criticità rilevate; successivamente va verificata l efficacia degli interventi correttivi; in caso di inefficacia, si procede alla fase di valutazione approfondita. Per ogni condizione identificata con punteggio ALTO, riferito ad una singola area, si devono adottare adeguate azioni correttive (ad es. interventi organizzativi, tecnici, procedurali, comunicativi, formativi) riferite in modo specifico agli indicatori di contesto e/o di contenuto con i valori di rischio stress più elevato. Successivamente va verificata, anche attraverso un monitoraggio effettuato con le stesse "liste di controllo", l efficacia delle azioni correttive; se queste ultime risultano inefficaci, si passa alla valutazione approfondita. La Valutazione approfondita va intrapresa in ogni caso per le Aziende del codice ATECO 7 (e non già come approfondimento, nel caso in cui nella fase precedente, a seguito dell'attività di monitoraggio, si rilevi l'inefficacia delle misure adottate). A tal fine, le indicazioni della Commissione Consultiva prevedono la "valutazione della percezione soggettiva dei lavoratori sulle famiglie di fattori/indicatori" già oggetto di valutazione nella fase preliminare con la possibilità, per le aziende di maggiori dimensioni, del coinvolgimento di "un campione rappresentativo di lavoratori".

Analisi indicatori oggettivi aziendali di stress (utilizzo di check list) Fase Valutazione Indicatori oggettivi stress lavoro correlato In questa fase, si esegue una valutazione degli indicatori oggettivi fonti di stress al lavoro, attraverso l utilizzo della check list contenente parametri tipici delle condizioni di stress riferibili ai DATI AZIENDALI ed al CONTESTO e CONTENUTO DEL LAVORO (COME PREVISTO DALL Agenzia Europea sulla salute e sicurezza al lavoro e nell accordo europeo). Si ritiene opportuno utilizzare la check list per partizioni organizzative e mansioni omogenee. La compilazione delle tre aree della Check list, identifica la condizione di rischio BASSO MEDIO ALTO in riferimento agli indicatori per area di valutazione: AREA INDICATORI AZIENDALI ( indicatori ) AREA CONTESTO DEL LAVORO ( 6 aree di indicatori) AREA DEL CONTENUTO DEL LAVORO ( 4 aree di indicatori) Area Indicatori aziendali Area Contesto del lavoro Area Contenuto del lavoro. Infortuni. Assenza per malattia 3. Assenze dal lavoro 4. Ferie non godute 5. Trasferimenti del personale 6. Turnover 7. Procedimenti sanzioni disciplinari 8. Richieste visite mediche straordinarie 9. Segnalazioni del Medico competente di condizioni di stress lavoro correlato. Istanze giudiziarie. Funzione e cultura organizzativa. Ruolo nell ambito dell organizzazione 3. Evoluzione della carriera 4. Autonomia decisionale Controllo del lavoro 5. Rapporti interpersonali sul lavoro 6. Interfaccia casa lavoro Conciliazione vita/lavoro 7. Ambiente e attrezzature di lavoro 8. Pianificazione dei compiti 9. Carico di lavoro ritmo di lavoro. Orario di lavoro Ad ogni indicatore è associato un punteggio che concorre a quello complessivo dell Area. I punteggi delle tre Aree si sommano (secondo la tabella di seguito riportata) e consentono di identificare il LIVELLO DI RISCHIO. AREA INDICATORI AZIENDALI CONTESTO DEL LAVORO CONTENUTO DEL LAVORO TOTALE RISCHIO TOTALE AREA

Fase DEFINIZIONE PUNTEGGI AREE Fase Somministrazione e analisi questionario di percezione dello Stress L.C. Vengono adottate le Check list standard previste dalla normativa e che si riportano in allegato debitamente compilate Fase 3 VALUTAZIONE PERCEZIONE DELLO STRESS DEI LAVORATORI E comunque opportuno intervenire in casi in cui alcuni reparti, gruppi di lavoratori, settori.ecc, anche isolati, risultassero a rischio o comunque, anche se inseriti in una situazione lavorativa complessivamente tranquillizzante, dovessero emergere problemi legati allo stress. Questo rischio costringe le aziende ad una periodica rivalutazione dello stesso, in quanto l organizzazione del lavoro e le interazioni tra le persone possono subire delle variazioni in maniera molto veloce e di conseguenza l azienda tende ad attuare le misure di miglioramento identificate al fine di elaborare interventi di prevenzione primaria. In caso contrario di rischio ALTO, è necessario procedere alla valutazione soggettiva dello stress lavoro correlato.

ANAGRAFICA AZIENDALE Azienda IIS - IPSIA - ITI E. ALETTI Attività PUBBLICA ISTRUZIONE Sede legale VIA SPALATO TREBISACCE (CS) Sede associata VIA CIRCONVALLAZIONE ORIOLO (CS) Datore di Lavoro D.S. MARILENA VIGGIANO Resp. Servizio Prevenzione e Protezione ANTONIO MELE Medico Competente Non Nominato Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza GIUSEPPE FALABELLA 3

MAPPA AZIENDALE 4

ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Linea operativa per la gestione della prevenzione Organizzazione tecnico professionale di supporto alla linea operativa DATORE DI LAVORO Servizio di Prevenzione e Protezione Servizio di Gestione del personale Addetti alla Gestione delle emergenze Personale Preposto Lavoratori Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) 5

PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO Per l individuazione dei gruppi omogenei dei lavoratori esposti in maniera omogenea allo stress lavoro-correlato si è optato per la suddivisione dei lavoratori tra personale docente e personale non docente. Pertanto i gruppi omogenei sono stati individuati negli insegnanti, coinvolgendo i collaboratori della Dirigente e le Funzioni Strumentali, e nel personale non docente, suddiviso in base al settore dell attività lavorativa e quindi in personale del ruolo amministrativo, tecnico e ausiliario. Per il personale docente, quale rappresentante dei gruppi omogenei a cui somministrare il questionario della fase preliminare é stato scelto quello ricoprente il ruolo di Docente con Funzione Strumentale facente parte dello staff del Dirigente, in quanto lavoratori a conoscenza dell organizzazione, del contesto e del contenuto del lavoro rientrante nella loro funzione. Per il personale non docente, invece è stato scelto quello con funzioni relative al SIDI, quello responsabile di laboratori e, infine, il personale ausiliario. I coordinatori di classe e i Docenti con Funzioni Strumentali sono stati e saranno più volte convocati in riunioni collettive per dare loro l informazione sul rischio derivante da stress lavorocorrelato e condividere la metodologia utilizzata per la valutazione del rischio. I dati necessari per la compilazione dell Area degli indicatori Aziendali (eventi sentinella) sono stati forniti dal Servizio di gestione del personale e per ogni gruppo omogeneo sono stati analizzati ed elaborati dai Tecnici della Prevenzione del SPP dedicati a questa valutazione. I dati dei questionari della Fase preliminare, compilati dai Collaboratori, dai Docenti con FF.SS., dal personale ATA, AT e Ausiliario, sono stati inseriti nella check list e questa pubblicata online sul sito istituzionale della scuola all indirizzo www.istitutoaletti.gov.it. Di seguito sono riportate le tabelle riassuntive dei gruppi omogenei, riferenti il valore del rischio, l elaborazione degli eventi sentinella riferiti agli ultimi tre anni e per ciascun evento le incidenze percentuali degli indicatori di stress maggiormente percepiti, raggruppati per Aree di contesto e di contenuto. EVENTI SENTINELLA IIS IPSIA ITI ALETTI PERSONALE DOCENTE E A.T.A. Tendenza dell evento nel triennio di riferimento INFORTUNI Anni Scolastici dal 4/5 al 6/7 A.S. 3/4: A.S. 4/5: A.S. 5/6: 3 A.S. 6/7: Media TRIENNIO 3/4 5/6: cioè,54% Media TRIENNIO 4/5 6/7:,67 cioè,9% FENOMENO IN DIMINUZIONE 6

MALATTIA (giorni di assenza) Anni Scolastici dal 4/5 al 6/7 A.S. 3/4: 4 A.S. 4/5: 4 A.S. 5/6: 4 A.S. 6/7: 7 Media TRIENNIO 3/4 5/6: 357 Media TRIENNIO 4/5 6/7: 74 FENOMENO IN DIMINUZIONE ASSENZE DAL LAVORO Anni Scolastici dal 4/5 al 6/7 A.S. 3/4: 9 A.S. 4/5: 44 A.S. 5/6: 36 A.S. 6/7: 7 Media TRIENNIO 3/4 5/6: 564,33 6,9% Media TRIENNIO 4/5 6/7: 585,33 6,8% FENOMENO IN DIMINUZIONE O INALTERATO A.S. 3/4:,3 A.S. 4/5: 6, A.S. 5/6: A.S. 6/7: Media TRIENNIO 3/4 5/6: 9,44,% Media TRIENNIO 4/5 6/7: 5,33,% FENOMENO IN DIMINUZIONE A.S. 3/4:,6% A.S. 4/5: 9,75% A.S. 5/6: 9,44% A.S. 6/7: 3,4% Media TRIENNIO 3/4 5/6: 9,93 % Media TRIENNIO 4/5 6/7: 7,44 % FENOMENO IN DIMINUZIONE A.S. 3/4: A.S. 4/5: A.S. 5/6: A.S. 6/7: Media TRIENNIO 3/4 5/6: Media TRIENNIO 4/5 6/7: FENOMENO INESISTENTE FERIE NON GODUTE Anni Scolastici dal 4/5 al 6/7 ROTAZIONE PERSONALE % Anni Scolastici dal 4/5 al 6/7 SEGNALAZIONI STRESS Anni Scolastici dal 4/5 al 6/7 7

A.S. 3/4: A.S. 4/5: A.S. 5/6: A.S. 6/7: Media TRIENNIO 3/4 5/6: Media TRIENNIO 4/5 6/7: FENOMENO INESISTENTE VISITE COMMISSIONE 3/7 Anni Scolastici dal 4/5 al 6/7 A.S. 3/4: A.S. 4/5: A.S. 5/6: A.S. 6/7: Media TRIENNIO 3/4 5/6: Media TRIENNIO 4/5 6/7: FENOMENO INESISTENTE A.S. 3/4: A.S. 4/5: A.S. 5/6: A.S. 6/7: Media TRIENNIO 3/4 5/6: Media TRIENNIO 4/5 6/7: FENOMENO INESISTENTE A.S. 3/4: A.S. 4/5: A.S. 5/6: A.S. 6/7: Media TRIENNIO 3/4 5/6: Media TRIENNIO 4/5 6/7: FENOMENO INESISTENTE A.S. 3/4: A.S. 4/5: A.S. 5/6: A.S. 6/7: Media TRIENNIO 3/4 5/6: Media TRIENNIO 4/5 6/7: FENOMENO INESISTENTE PROCEDIMENTI DISCIPLINARI INTERNI Anni Scolastici dal 4/5 al 6/7 SEGNALAZIONE ESPOSTI PROTOCOLLATI Anni Scolastici dal 4/5 al 6/7 ESPOSTI DI GENITORI Anni Scolastici dal 4/5 al 6/7 RICHIESTE TRASFERIMENTO PER INCOMPATIBILITA Anni Scolastici dal 4/5 al 6/7 8

A.S. 3/4: A.S. 4/5: A.S. 5/6: A.S. 6/7: 3 Media TRIENNIO 3/4 5/6: Media TRIENNIO 4/5 6/7: FENOMENO IN AUMENTO CLASSI CON ALLIEVI DSA CERTIFICATI Anni Scolastici dal 4/5 al 6/7 VALUTAZIONE COMPLESSIVA DEL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO Da un analisi delle relazioni interpersonali e della tipologia di lavoro si è valutato poco probabile, per tutto il personale, il rischio di insorgenza di fenomeni di stress tali da compromettere i rapporti con colleghi e/o clienti, o reazioni esagerate, o episodi di crisi. I punteggi ottenuti dai fattori di rischio oggettivi legati allo stress lavoro correlato identificano un fattore di Rischio BASSO. L analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro, si consiglia di monitorare l organizzazione ogni due anni (in assenza di cambiamenti organizzativi). RISULTATO FINALE % Rischio alto () Rischio medio () Rischio basso () AZIONI DI MIGLIORAMENTO MISURE DI PREVENZIONE Per mettere in atto un percorso di prevenzione e riduzione del rischio e di miglioramento continuo, ai sensi dell art. 6 dell Accordo Europeo sullo stress lavoro-correlato, il datore di lavoro (nella scuola il DS) utilizza la Valutazione dello Stress come base per la condivisione (discussione e comunicazione) dei risultati utili per la gestione del rischio, ma anche per la ri-progettazione dei fattori organizzativi di disagio. La prevenzione, l eliminazione o la riduzione dei fattori cosiddetti stressogeni, può comportare l adozione di misure che possono essere collettive, individuali o di entrambi i tipi e introdotte sottoforma di specifiche misure mirate a fattori di stress individuati. La responsabilità di stabilire le misure adeguate da adottare è del Datore di lavoro, che integra la politica aziendale con la partecipazione e la collaborazione del gruppo ed individua le misure di prevenzione, e può adottare un codice di condotta aziendale. Gli interventi per la riduzione dei rischi, già programmati con la valutazione degli indicatori oggettivi riportati nelle tabelle seguenti, si integrano con le misure derivanti dalla valutazione degli indicatori soggettivi tra i quali: 9

La gestione e la comunicazione: esplicitare obiettivi (es. rendere effettivo il PTOF), assicurare ascolto valorizzando proposte, risorse umane e professionali e sostenendo la didattica o l integrazione, incoraggiando la manifestazione del disagio legato a fattori organizzativi senza giudizio sulla persona e le sue capacita, migliorando l organizzazione ad es. assicurando flessibilità nell applicazione di norme; la formazione dei dirigenti e dei lavoratori per migliorare la loro consapevolezza e la loro comprensione nei confronti dello stress, delle sue possibili cause e del modo in cui affrontarlo, e/o per adattarsi al cambiamento; l informazione e la consultazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti, in conformità alla legislazione europea e nazionale, ai contratti collettivi e alle prassi, fornendo conoscenze aggiornate rispetto all organizzazione scolastica (effettive risorse e potenzialità), coinvolgendo i docenti nelle decisioni e nella gestione (es. attuare la delega, gestire le criticità in team). La Valutazione dello Stress lavoro correlato deve prevedere una fase di monitoraggio del miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori, già in fase di pianificazione. Questo livello di monitoraggio può prevedere l analisi periodica degli indicatori oggettivi e degli in indicatori di salute, attraverso la verifica con il personale competente, e il livello di attuazione delle misure di prevenzione identificate per la riduzione del rischio. AZIONI DI MONITORAGGIO RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO E CRONO PROGRAMMA L Istituto Aletti si impegna a monitorare costantemente la situazione di rischio stress lavoro correlato, prevedendo la somministrazione biennale dei questionari di rilevazione a meno che non ci siano situazioni tali da giustificare un intervento annuale.

Crono programma delle attività Costituzione gruppo di lavoro Definizione criteri di valutazione Definizione gruppi omogenei FASE PRELIMINARE Attività Aziendale Individuazione fattori di rischio Raccolta indicatori Aziendali /9/7 //8 Somministrazione questionari FP Raccolta questionari Elaborazione e analisi dati MESI 9 3 4 5 6 Eventuale somministrazione questionari FP //9 MESI 3 4 5 Elaborazione cronoprogramma e condivisione per l'applicazione //8 Monitoraggio e verifica miglioramenti MESI 4 5 6 7 8 9 Monitoraggio e verifica miglioram. MESI //9 3 4 5 6 7 8 9

ALLEGATO. Trebisacce Oriolo CHECKLIST INDICATORI STRESS LAVORO CORRELATO IL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO pagina FASE - VALUTAZIONE INDICATORI OGGETTIVI STRESS LAVORO CORRELATO pagina FASE IDENTIFICAZIONE DELLE CONDIZIONI DI RISCHIO pagina FASE 3 - VALUTAZIONE PERCEZIONE DELLO STRESS DEI LAVORATORI pagina 3

. IL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO La recente approvazione del D.Lgs 8/8 in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro, introduce l obbligo di valutazione dello stress lavoro correlato in tutte le aziende secondo i contenuti dell Accordo Interconfederale per il recepimento dell accordo quadro europeo sullo stress lavoro-correlato concluso l 8 ottobre 4 tra UNICE/UEAPME, CEEP E CES 9 giugno 8. L Accordo quadro europeo mira a promuovere la crescita di consapevolezza e comprensione dello stress da parte dei datori di lavoro, dei lavoratori e dei loro rappresentanti alzando l attenzione sui segnali che potrebbero denotare problemi di stress lavoro-correlato. Lo scopo della valutazione del rischio stress lavoro correlato è quello di guidare e sostenere datori di lavoro e lavoratori nella riduzione del rischio attraverso l analisi degli indicatori oggettivi aziendali e l eventuale rilevazione delle condizioni di stress percepito dai lavoratori. La proposta di metodo di valutazione del rischio stress lavoro correlato ha valore di indicazione minima per le aziende, con particolare riferimento alle piccole e medie. Fondamentale è, come per tutti gli altri rischi, l assegnazione della valutazione ai soggetti della prevenzione aziendale: Datore di Lavoro, RSPP, RLS, MC, oltre ad eventuali altri soggetti interni/esterni indicati dalle organizzazioni. Si articola in tre FASI principali: FASE. valutazione indicatori oggettivi di stress al lavoro (compilazione della check list) FASE. identificazione della condizione di rischio e pianificazione delle azioni di miglioramento FASE 3. valutazione percezione dello stress al lavoro dei lavoratori, attraverso compilazione di questionari di percezione, analizzati in modo aggregato (obbligatoria solo per rischio alto) 3

FASE -VALUTAZIONE INDICATORI OGGETTIVI STRESS LAVORO CORRELATO L intervento consiste nella valutazione degli indicatori oggettivi fonti di stress al lavoro attraverso l utilizzo della check list contenente parametri tipici delle condizioni di stress riferibili ai DATI AZIENDALI ed al CONTESTO e CONTENUTO del lavoro (come previsto dall Agenzia Europea sulla salute e sicurezza al lavoro e nell Accordo Europeo). Il gruppo aziendale della prevenzione può compilare una scheda unica per l azienda oppure, per livelli di complessità organizzativa più elevata, decidere di utilizzare la check per partizioni organizzative o mansioni omogenee. La compilazione delle tre aree della Check identifica la condizione di rischio BASSO MEDIO ALTO in riferimento agli indicatori. AREA INDICATORI AZIENDALI ( indicatori): AREA CONTESTO DEL LAVORO ( 6 aree di indicatori) AREA CONTENUTO DEL LAVORO (4 aree di indicatori) INDICATORI AZIENDALI CONTESTO DEL LAVORO CONTENUTO DEL LAVORO Infortuni Assenza per malattia Assenteismo Ferie non godute Rotazione del personale Turnover Procedimenti/ Sanzioni disciplinari Richieste visite straordinarie Funzione e cultura organizzativa Ruolo nell ambito dell organizzazione Evoluzione della carriera Autonomia decisionale controllo del lavoro Rapporti interpersonali sul lavoro Segnalazioni stress lavoro Interfaccia casa lavoro Istanze giudiziarie conciliazione vita/lavoro* Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro Pianificazione dei compiti Carico di lavoro ritmo di lavoro Orario di lavoro Ad ogni indicatore è associato un punteggio che concorre al punteggio complessivo dell area. I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA TOTALE PER AREA CONTESTO DEL LAVORO CONTENUTO DEL LAVORO INDICATORI AZIENDALI * TOTALE RISCHIO 4

ISTRUZIONI Si segna con la la risposta e nella casella punteggio si riporta il valore della risposta N INDICATORE... Diminuito Inalterato Aumentato NOTE 4 Si segna con la la risposta e nella casella punteggio si riporta il valore della risposta in FINALE Quando vediamo la casella CORREZIONE, riportiamo dopo il segno - il valore della risposta e trascriviamo nel FINALE il risultato N INDICATORE...... 3... Si No CORREZIONE FINALE - - NOTE TOTALE (++) Nella casella TOTALE si deve inserire la somma del punteggio finale di ogni indicatore 5

DATA COMPILAZIONE 9 aprile 8 MANSIONE/REPARTO COMPILATA DA: Contrassegnare i referenti aziendali coinvolti in questa fase, indicando a lato il nominativo. NOMINATIVO/I x DATORE DI LAVORO x RSPP x RLS MARILENA VIGGIANO ANTONIO MELE GIUSEPPE FALABELLA MEDICO COMPETENTE DIRETTORE PERSONALE x RESPONSABILE QUALITA GIUSEPPE SOLAZZO RESPONSABILE UNITA PRODUTTIVA EVENTUALI ALTRI SPECIALISTI (Psicologo, ) 6

INDICATORI AZIENDALI Gli indicatori aziendali sono riferiti all andamento negli ultimi 3 anni INDICATORI AZIENDALI N INDICATORE Diminuito Inalterato Aumentato NOTE INDICI INFORTUNISTICI ASSENZA PER MALATTIA (non maternità) 3 ASSENTEISMO 4 % FERIE NON GODUTE 5 6 7 8 9 % ROTAZIONE DEL PERSONALE NON PROGRAMMATA CESSAZIONE RAPPORTI DI LAVORO/ TURNOVER PROCEDIMENTI/SANZI ONI DISCIPLINARI RICHIESTE VISITE MED. STRAORDINARIE MEDICO COMPETENTE SEGNALAZIONI SCRITTE MEDICO COMPETENTE DI CONDIZIONI STRESS AL LAVORO ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/ DEMANSIONAMENTO x x x x x x - NO x - NO x x x 4 - SI 4 - SI 4 4 4 4 4 4 4 4............................................ FENOMENO INESISTENTE FENOMENO INESISTENTE TOTALE 4 INDICATORE No Si ISTANZE GIUDIZIARIE PER MOLESTIE MORALI/SESSUALI SITUAZIONE CHE VINCOLA LA VALUTAZIONE ALL APPROFONDIMENTO SOGGETTIVO DELLO STRESS LAVORO CORRELATO 7

CONTESTO DEL LAVORO FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA N INDICATORE Si No 3 Presenza organigramma aziendale Presenza di procedure aziendali Diffusione delle procedure aziendali ai lavoratori 4 Presenza di obiettivi aziendali CORREZIONE FINALE NOTE 5 6 7 Diffusione degli obiettivi aziendali ai lavoratori Presenza di un sistema di comunicazione aziendale (bacheca, internet, busta paga, volantini.) Effettuazione riunioni/incontri tra dirigenti e lavoratori 8 9 Presenza di un piano formativo per lo sviluppo professionale dei lavoratori Presenza di momenti di comunicazione dell azienda a tutto il personale TOTALE RUOLO NELL AMBITO DELL ORGANIZZAZIONE N INDICATORE Si No 3 4 I lavoratori conoscono la linea gerarchica aziendale I ruoli sono chiaramente definiti Vi è una sovrapposizione di ruoli differenti sulle stesse persone (capo turno/preposto/responsabile qualità) Accade di frequente che i dirigenti/preposti forniscano informazioni contrastanti circa il lavoro da svolgere CORREZIONE FINALE -... -... NOTE TOTALE 8

EVOLUZIONE DELLA CARRIERA N INDICATORE Si No 3 E presente un piano di sviluppo professionale per tutti i lavoratori E presente un piano di sviluppo professionale solo per i dirigenti Sono definiti i criteri per l avanzamento di carriera CORREZIONE FINALE NOTE 4 5 6 Esistono sistemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di produzione Esistono sistemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza Esistono sistemi premianti in relazione alla corretta gestione del personale da parte dei dirigenti/capi TOTALE AUTONOMIA DECISIONALE CONTROLLO DEL LAVORO N INDICATORE Si No 3 4 5 Il lavoratore può decidere l ordine di esecuzione dei compiti Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da altri I lavoratori hanno sufficiente autonomia per l esecuzione dei compiti I lavoratori hanno a disposizione modalità di partecipazione alle decisioni aziendali Sono predisposti strumenti di partecipazione decisionale dei lavoratori alle scelte aziendali CORREZIONE FINALE -... NOTE TOTALE RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO N INDICATORE Si No Possibilità di rivolgersi al dirigente superiore da parte dei lavoratori Momenti di aggregazione con tutto il personale CORREZIONE FINALE NOTE 3 Sono presenti rigidi protocolli di supervisione sul lavoro svolto -... TOTALE 9

INTERFACCIA CASA LAVORO CONCILIAZIONE VITA/LAVORO N INDICATORE Si No Possibilità di effettuare la pausa pasto in luogo adeguato - mensa aziendale Possibilità di orario flessibile CORREZIONE FINALE NOTE 3 Possibilità di raggiungere il posto di lavoro con mezzi pubblici TOTALE Se il risultato finale è uguale a, nella TABELLA FINALE CONTESTO DEL LAVORO alla voce INTERFACCIA CASA LAVORO si inserisce il valore - Se il risultato finale è superiore a, nella TABELLA FINALE CONTESTO DEL LAVORO alla voce INTERFACCIA CASA LAVORO si inserisce il valore CONTENUTO DEL LAVORO AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO N INDICATORE Si No Esposizione a rumore sup. al secondo valore d azione Inadeguato confort acustico (ambiente non industriale) 3 Rischio chimico CORREZIONE FINALE -... -... -... NOTE 4 Microclima adeguato 5 Adeguata illuminazione 6 Inadeguata movimentazione manuale dei carichi 7 Disponibilità DPI -... 8 Lavoro a rischio di aggressione fisica -... 9 Cartellonistica chiara ed immediata Esposizione a vibrazione superiore al limite d azione -... Adeguata manutenzione macchine ed attrezzature TOTALE 3

PIANIFICAZIONE DEI COMPITI N INDICATORE Si No 3 4 5 Il lavoro subisce frequenti interruzioni La mansione del lavoratore è chiaramente definita E presente un lavoro caratterizzato da alta monotonia Lo svolgimento della mansione richiede di eseguire più compiti contemporaneamente I compiti sono chiaramente pianificati CORREZIONE FINALE -... -... -... NOTE CARICO DI LAVORO RITMO DI LAVORO TOTALE N INDICATORE Si No 3 4 5 6 7 8 I lavoratori hanno autonomia nell esecuzione dei compiti Ci sono variazioni imprevedibili della quantità di lavoro Vi è assenza di compiti per lunghi periodi nel turno lavorativo E presente un lavoro caratterizzato da alta ripetitività Il ritmo lavorativo per l esecuzione del compito, è prefissato Il ritmo di lavoro è determinato dalla macchina Il lavoratore non può agire sul ritmo della macchina I lavoratori devono prendere decisioni rapide CORREZIONE FINALE -... -... -... -... -... -... -... NOTE TOTALE ORARIO DI LAVORO N INDICATORE Si No 3 4 E presente regolarmente un orario lavorativo superiore alle 8 ore Viene abitualmente svolto lavoro straordinario E presente orario di lavoro rigido (non flessibile)? La programmazione dell orario varia frequentemente CORREZIONE FINALE -... -... -... -... NOTE 3

5 Le pause di lavoro non sono chiaramente definite 6 E presente il lavoro a turni -... -... 7 E presente il lavoro a turni notturni -... 8 E presente il turno notturno fisso o a rotazione -... TOTALE FASE : IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO INDICATORI AZIENDALI INDICATORE TOTALE PER INDICATORE BASSO 5% MEDIO 5 5% ALTO 5 % DA A DA A DA A INDICATORI AZIENDALI * 4 6 8 4 TOTALE 5 CONTESTO DEL LAVORO INDICATORE TOTALE PER INDICATORE BASSO 5% MEDIO 5 5% ALTO 5 % DA A DA A DA A Funzione e cultura organizzativa 3 5 6 9 Ruolo nell ambito dell organizzazione 3 4 Evoluzione della carriera 3 4 5 6 Autonomia decisionale controllo del lavoro 3 4 5 Rapporti interpersonali sul lavoro 3 Interfaccia casa lavoro conciliazione vita/lavoro* TOTALE 7 8 4 5 7 * se il punteggio totale dell indicatore Interfaccia casa lavoro è uguale a, inserire il valore -. se superiore a, inserire il valore CONTENUTO DEL LAVORO INDICATORE TOTALE PER INDICATORE BASSO MEDIO ALTO DA A DA A DA A 3

Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro 3 4 7 8 Pianificazione dei compiti 3 4 5 6 Carico di lavoro ritmo di lavoro 3 5 6 8 Orario di lavoro 3 5 6 8 TOTALE 8 9 6 7 33 I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA TOTALE PER AREA CONTESTO DEL LAVORO CONTENUTO DEL LAVORO INDICATORI AZIENDALI * TOTALE RISCHIO * Se il risultato del punteggio è compreso tra a, si inserisce nella tabella finale il valore Se il risultato del punteggio è compreso tra e 6 si inserisce nella tabella finale il valore Se il risultato del punteggio è compreso tra 8 e 4 si inserisce nella tabella finale il valore 5 TABELLA DI LETTURA: TOTALE RISCHIO DA A LIVELLO DI RISCHIO NOTE 3 4 5 3 3 6 RISCHIO BASSO 5% RISCHIO MEDIO 5% RISCHIO ALTO + di 5% L analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro, si consiglia di monitorare l organizzazione ogni due anni (in assenza di cambiamenti organizzativi). Per ogni condizione identificata di devono adottare comunque le azioni di miglioramento mirate. L analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Per ogni condizione identificata di devono adottare comunque le azioni di miglioramento mirate. Si consiglia di attuare una politica di prevenzione per lo stress al lavoro e di coinvolgere attivamente il medico competente ed i preposti. Monitoraggio annuale degli indicatori. L analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che indicano la presenza di stress correlato al lavoro. Si deve effettuare una valutazione della percezione dello stress dei lavoratori, coinvolgendo il medico competente o altre figure specializzate. Monitoraggio delle condizioni di stress e dell efficacia delle azioni di miglioramento. 33

FASE 3: VALUTAZIONE PERCEZIONE DELLO STRESS DEI LAVORATORI Quando sia stata sufficientemente compresa la natura dei fattori oggettivi di progettazione ed organizzazione del lavoro ed attuate le misure di miglioramento identificate, in caso di rischio ALTO è necessario procedere alla valutazione soggettiva dello stress lavoro-correlato. METODO Questo livello di intervento implica procedere con identificazione delle figure aziendali, responsabili aziendali (direttori di struttura), resp. qualità ed eventuali consulenti che devono essere coinvolti per la definizione di: - campione/settori/unità operative in cui intervenire in modo prioritario - scelta del questionario - modalità di rilevazione che garantiscano a tutti i lavoratori l informazione, la partecipazione e l anonimato - modalità di analisi dei risultati per aggregazioni di interesse aziendale - pianificazione delle azioni di miglioramento I QUESTIONARI Il processo di cambiamento delle percezioni e dei comportamenti al lavoro, insito nella valutazione e gestione dello stress al lavoro, presuppone coinvolgimento ed adesione di tutte le parti aziendali dalla dirigenza ai lavoratori. La scelta dello strumento di valutazione più adatto alla realtà aziendale aumenta la partecipazione, riduce le barriere al cambiamento e costituisce il primo passo per la prevenzione stessa. Come ben specificato nell Accordo quadro europeo la finalità della valutazione è offrire ai datori di lavoro ed ai lavoratori un quadro di riferimento per individuare e prevenire o gestire problemi di stress lavoro-correlato, non è invece quello di attribuire la responsabilità dello stress all individuo. I questionari soggettivi non hanno quindi la funzione di identificare il soggetto con il problema ma di consentire la rilevazione anonima delle percezioni dei lavoratori che, aggregate per area/reparto, contribuiscono ad identificare le condizioni legate al Contesto e Contenuto del lavoro su cui intervenire per eliminare, ridurre e gestire la condizione di stress al lavoro. AZIONI DI MIGLIORAMENTO/ MISURE DI PREVENZIONE Per mettere in atto un percorso di riduzione del rischio e miglioramento continuo, l organizzazione deve utilizzare la valutazione dello stress come base per la condivisione (discussione e comunicazione) dei risultati utili per la gestione del rischio, ma anche per la (ri)progettazione dei fattori organizzativi di disagio. La prevenzione, l eliminazione o la riduzione dei problemi di stress lavoro-correlato può comportare l adozione di misure che possono essere collettive, individuali o di entrambi i tipi ed introdotte sottoforma di specifiche misure mirate a fattori di stress individuati. La responsabilità di stabilire le misure adeguate da adottare spetta al datore di lavoro che integra la politica aziendale con la partecipazione e la collaborazione del gruppo ed individua le misure di prevenzione e può adottare un codice di condotta aziendale. 34

Gli interventi per la riduzione dei rischi, già programmati con la valutazione degli indicatori oggettivi, si integrano con le misure derivanti dalla valutazione degli indicatori soggettivi tra i quali: la formazione dei dirigenti e dei lavoratori per migliorare la loro consapevolezza e la loro comprensione nei confronti dello stress, delle sue possibili cause e del modo in cui affrontarlo, e/o per adattarsi al cambiamento l informazione e la consultazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti, in conformità alla legislazione europea e nazionale, ai contratti collettivi e alle prassi. La valutazione dello stress lavoro correlato, come parte dei SGSL, prevede una fase di monitoraggio del miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori già in fase di pianificazione. Questo livello di monitoraggio può prevedere l analisi periodica degli indicatori oggettivi e degli indicatori di salute attraverso la verifica con medico competente o specialisti designati ed il livello di attuazione delle misure di prevenzione identificate per la riduzione del rischio. DEVONO ESSERE RESTITUITI I DATI E LE AZIONI DI MIGLIORAMENTO A TUTTI I LAVORATORI Sulle metodiche di valutazione dello stress lavoro correlato è anche possibile consultare ) Il sito web ) La check list pubblicata 3) Il documento prodotto dalla Commissione N.B. Il presente Documento è parte integrante del DVR dell Istituto Aletti di Trebisacce (CS) 35

ALLEGATO. ORGANIGRAMMA SICUREZZA ALLEGATO 3. AGGIORNAMENTO DVR 6 ALLEGATO 4. CORSO DI FORMAZIONE/INFORMAZIONE PER IL PERSONALE DELLA SCUOLA ALLEGATO 5. VADEMECUM SICUREZZA ALLEGATO 6. MANUALE PRATICO DELL EMERGENZA ALLEGATO 7. ORGANIGRAMMA SICUREZZA MOD. ALLEGATO 8. SCHEDE ISTRUZIONI DOCENTI E ALUNNI ALLEGATO 9. SCHEDE ISTRUZIONI PER IL PERSONALE ADDETTO ALLEGATO. SICUREZZA NELLE AULE SPECIALI E NEI LABORATORI ALLEGATO. FORMAZIONE ALUNNI 36