INDICE 1 PREMESSA... 2 2 UBICAZIONE DEL POZZO... 3 3 CONTESTO GEOLOGICO E IDROGEOLOGICO... 4 4 VINCOLI... 6 5 SPECIFICHE TECNICHE DI ESECUZIONE... 7 5.1 Perforazione... 7 5.1.1 Metodo di perforazione... 7 5.2 Prove in avanzamento... 7 5.3 Interventi di completamento... 8 5.4 Spurgo finale... 9 5.5 Monitoraggio televisivo di controllo... 9 5.6 Caratterizzazione idrogeologica... 9 5.7 Protezioni... 9 6 GESTIONE DEI TERRENI MOBILIZZATI PER LO SCAVO DEL POZZO... 10 7 VARIE... 11 FIGURE Figura 1 Ubicazione del pozzo Youla 8 su base topografica CTR. E anche indicata la traccia delle due canne della galleria autostradale Dolonne e la posizione del pozzo Youla 7 (realizzato nel 2010) 3 Figura 2 Carta geologica dell area oggetto di intervento (stralcio de1 fogli n. 27 Monte Bianco e 28 Aosta della Carta geologica d Italia). Il riquadro in bianco mette in evidenza il sito in esame 4 ALLEGATI Allegato 1 Indicazione posizionamento nuovo pozzo Youla 8. scala 1:20.000 Allegato 2 Indicazione posizionamento nuovo pozzo Youla 8. scala 1:5.000 Allegato 3 Indicazione posizionamento nuovo pozzo Youla 8. su base catastale scala 1:1.000 Allegato 4 Carta degli ambiti inedificabili aree boscate Allegato 5 Carta degli ambiti inedificabili aree esondabili Allegato 6 Carta degli ambiti inedificabili aree soggette a frane Allegato 7 Carta degli ambiti inedificabili aree soggette a valanghe Allegato 8 Aree soggette a vincolo idrogeologico Allegato 9 Carta geologica con profili Allegato 10 Progetto del pozzo Youla 8 23/12/2014 Pagina I
1 Premessa Nell ambito della ricerca di nuove fonti sostitutive per le acque minerali del tipo Youla (Etichetta Courmayeur) e a seguito dei risultati delle precedenti indagini, la Società Sorgenti Monte Bianco Terme di Cormayeur S.p.A. (nel seguito denominata Monte Bianco) ha deciso di realizzare un nuovo pozzo nel vallone di Dolonne, nel comune di Courmayeur, denominato in questa relazione Youla 8. 23/12/2014 Pagina 2
2 Ubicazione del pozzo Il pozzo Youla 8 proposto, indicato nella figura seguente, è localizzato a quota 1280 m s.l.m. sul versante destro del vallone di Dolonne, a circa 60 metri di distanza in direzione NE dell esistente pozzo Youla 7. Rispetto alla canna di monte della galleria autostradale la perforazione proposta dista 100 m circa. Figura 1 Ubicazione del pozzo Youla 8 su base topografica CTR. E anche indicata la traccia delle due canne della galleria autostradale Dolonne e la posizione del pozzo Youla 7 (realizzato nel 2010) In allegato è fornita l ubicazione in pianta della perforazione prevista, sia su base topografica CTR che su base catastale. 23/12/2014 Pagina 3
SORGENTI MONTE BIANCO TERME DI COUR SDS07-37-10-RHG1 3 Contesto geologico e idrogeologico L assetto geologico generale dell area è rilevabile nei Fogli 27 M. Bianco e 28 Aosta della Carta Geologica d Italia alla scala 1:100.000, rappresentata sulla carta geologica di Figura 1. Figura 2 Carta geologica dell area oggetto di intervento (stralcio de1 fogli n. 27 Monte Bianco e 28 Aosta della Carta geologica d Italia). Il riquadro in bianco mette in evidenza il sito in esame L area di intervento è stata inoltre rilevata e studiata dagli scriventi nel corso degli ultimi anni in occasione di altri lavori geologici svolti, non pubblicati (progetto CARG e assistenza geologica alla Società Monte Bianco terme di Courmayeur in fase di progettazione e costruzione della galleria autostradale). Dal punto di vista geologico l area considerata è caratterizzata dalla presenza di: - depositi detritico colluviali costituiti da ciottoli di dimensioni e natura variabile immersi in una matrice sabbioso-limoso-argillosa, talvolta stratificata; alluvioni recenti (a2 nella figura) costituite da ghiaie e sabbie a stratificazione incrociata; - accumuli detritici di falda e di conoide (ad nella figura) costituiti da depositi non stratificati di ciottoli e blocchi in subordinata matrice ghiaioso-sabbiosa; - depositi glaciali di ablazione (mo nella figura) costituiti da ciottoli e blocchi spigolosi immersi in una matrice ghiaioso-sabbiosa talvolta pedogenizzati; 23/12/2014 Pagina 4
il substrato roccioso Pre-Pliocenico appartenente all Unità Tettonostratigrafica Sion Courmayeur è costituito da: - marmi dolomitici e calcari; - scisti neri milonitici con scaglie di gessi, carniole e calcescisti; - gessi, anidriti e carniole; - calcescisti arenacei. Sono inoltre presenti marmi calcitici con resti di echinodermi (gc nella figura), gneiss e micascisti a tessitura milonitica a grana fine appartenenti all Unità Tettonostraigrafica dl Mont Chetif In corrispondenza del sito dove viene proposta la perforazione il substrato roccioso è interessato da una importante zona tettonica a scaglie, che costituisce il fronte Pennidico. Più in generale, tutte le Unità facenti parte della zona tettonica hanno registrato diverse fasi deformative sia duttili che fragili riferibili all orogenesi alpina. Il sovrapporsi delle diverse fasi plicative ha dato vita ad un assetto strutturale molto complesso, caratterizzato da pieghe anticlinali e sinclinali coricate. Il nuovo pozzo dovrebbe attraversare una sequenza litologica con scistosità immergente mediamente di 30 gradi verso SSE. Si prevede di incontrare i seguenti litotipi: - Deposito di frana a ciottoli e blocchi - Calcescisti marmorei e marmi dolomitici - Brecce tettoniche costituite da calcescisti e scisti Sulla base dei risultati ottenuti principalmente attraverso due sondaggi esplorativi Youla 7 e 7bis e la terebrazione del pozzo Youla 7, il nuovo pozzo intercetterà il sistema di flusso delle acque di tipo Youla in un acquifero profondo. Tale acquifero, confinato tra scisti meno permeabili (es. scisti neri), è costituito prevalentemente da brecce tettoniche di composizione evaporitico/carbonatica, soggette sovente a fenomeni di dissoluzione, a contatto con livelli o bancate di marmi dolomitici, anch essi permeabili. Sebbene sia caratterizzato da un contesto geologico-strutturale estremamente complesso, si prevede di intercettare l acquifero Youla a profondità comprese tra 60m e 80m (cfr. allegato con profili geologici). 23/12/2014 Pagina 5
4 Vincoli L area di progetto ricade in un settore sottoposto a Vincolo idrogeologico (R.D. 30 dicembre 1923 n. 3267). Poiché l'intervento non comporta disboscamenti o cambiamento d'uso del suolo, ed interessando la perforazione volumi di scavo contenuti, senza alterare la circolazione idrica superficiale e con ripristino post-operam delle condizioni morfologiche iniziali, non sussistono incompatibilità con il vincolo idrogeologico. In allegato sono riportati estratti dalle cartografie relative agli ambiti inedificabili individuati dalla Regione Valle d Aosta, così come definiti dalla Legge Regionale 6 aprile 1998, n. 11. Secondo quanto indicato da detta cartografia, l area sulla quale è posizionato il sondaggio non risulta essere boscata, è caratterizzata da media pericolosità di occorrenza di frane (area F2) e risulta esente da pericolosità legate ad inondazioni e valanghe. 23/12/2014 Pagina 6
5 Specifiche tecniche di esecuzione 5.1 Perforazione Il pozzo sarà da eseguire verticalmente fino alla profondità di 90 m dal piano campagna. È da prevedere tuttavia un approfondimento ulteriore di 10m che sarà stabilito in funzione delle caratteristiche idrogeologiche riscontrate in fase di perforazione. Sarà utilizzata la tecnica di perforazione a distruzione di nucleo. Il diametro di perforazione dovrà essere di 560 mm da p.c. fino a12m, 350mm nel tratto da 12m a 50m indicativamente e un diametro di 240 mm da 50 m a fondo foro. 5.1.1 Metodo di perforazione Da p.c. a 12 m di profondità: questo tratto di perforazione sarà realizzato con il metodo a rotopercussione a distruzione di nucleo e sistema overburden e con l ausilio di un alesatore eccentrico di diametro 560 mm (24 ). Si tratta di un metodo che sfrutta l'azione di un martello demolitore (martello fondo foro) e dell alesatore eccentrico posti all'estremità inferiore di una batteria di aste di manovra; il sistema viene azionato da aria compressa ad altra frequenza prodotta da un compressore. Contestualmente all'avanzamento della manovra di perforazione vengono infisse, attraverso un dispositivo detto trascinatore, anche le tubazioni di rivestimento del foro. Tale tubazione di rivestimento dovrà essere in acciaio al carbonio di Ø=406 mm (16 ) e sarà abbandonata in foro a costituire la colonna cieca in opera per l isolamento dell acquifero captato. Da 12 a 50 m di profondità: questo tratto di perforazione sarà realizzato con il metodo precedentemente descritto ma si utilizzerà un alesatore eccentrico di diametro 350 mm. La tubazione di rivestimento dovrà essere in acciaio al carbonio di Ø=273mm (12 3/4) e sarà abbandonata in foro a costituire la colonna cieca in opera per l isolamento dell acquifero captato. Da 50 m a fondo foro (90/100m) : questo tratto sarà perforato con il medesimo metodo a rotopercussione ma con un martello semplice e senza il rivestimento provvisorio del foro. Il tratto compreso tra queste profondità sarà alesato con utensile tricono da 240 mm successivamente alla perforazione. La perforazione dovrà avvenire interamente a secco, in assenza cioè di fluidi di perforazione. 5.2 Prove in avanzamento L impresa incaricata dovrà prevedere il campionamento di acque in fase di perforazione ogni qualvolta il geologo della Monte Bianco lo ritenga necessario. E previsto un numero massimo di 7 campionamenti in fase di perforazione. Il campionamento sarà preceduto da un lavaggio del foro con una quantità d acqua pari a due volte il volume contenuto nelle aste e nella colonna di rivestimento fino a quel momento inserito. 23/12/2014 Pagina 7
L impresa incaricata dovrà inoltre prevedere l esecuzione di prove di permeabilità in fase di perforazione. L esecuzione delle prove di permeabilità saranno decise dal geologo incaricato dalla Monte Bianco, per un numero massimo di 2 prove. Le prove di permeabilità dovranno prevedere: - L arresto della perforazione per un massimo di due giorni; - la possibilità di misurare la portata tramite vasca di calma attrezzata con stramazzo; - la possibilità di misurare la conducibilità elettrica (a cura del geologo della Monte Bianco) dell acqua emunta ogni 15 minuti. Sarà compito dell Impresa realizzare la vasca di calma ed il sistema di controllo e misura delle portate emunte. 5.3 Interventi di completamento Lo schema di completamento, indicativamente analogo a quello del pozzo esistente Youla 7, è riportato nella tavola allegata fuori testo e comprende: da p.c. a 12 m colonna cieca in acciaio al carbonio Ø=406 mm (16 ); da p.c. a 50 m colonna cieca in acciaio al carbonio Ø=273 mm (12 3/4); da p.c. a 70 m tubazione di rivestimento cieca Ø=194 mm in acciaio inox 316L con giunzioni filettate maschio/femmina; da 70 m a 90 m tubazione di rivestimento filtrante, filtro a spirale a luce continua Ø=194 mm in acciaio inox 316L con slot 2 mm e giunzioni filettate maschio/femmina; a 90 m fondello in acciaio inox 316L elettrosaldato. L intercapedine tra perforo e tubazione di rivestimento definitiva sarà riempita o tamponata secondo il seguente schema: da p.c. a 64 m isolamento con boiacca cementizia con densità 1400 kg/m3 resistente ai solfati; da 64 m a 65 m riempimento con sabbia; da 65 m a 90 m riempimento con dreno siliceo a granulometria 4/8. Le profondità descritte potranno subire variazioni in funzione delle caratteristiche geologiche ed idrogeologiche riscontrate in fase di perforazione. 5.4 Spurgo finale Lo sviluppo (spurgo) necessario per massimizzare l efficienza idraulica dell opera di captazione dovrà essere condotto mediante pompaggio con elettropompa centrifuga sommersa avente le seguenti caratteristiche indicative: potenza 22 kw; portata 16 l/s; prevalenza di 95 m. L operazione dovrà durare fino alla completa chiarificazione dell'acqua emunta. 5.5 Monitoraggio televisivo di controllo 23/12/2014 Pagina 8
Al fine di verificare l effettiva posizione del tratto filtrante, l integrità della tubazione di rivestimento e la presenza del dreno a tergo del filtro dovrà eseguirsi un ispezione televisiva all interno del pozzo. 5.6 Caratterizzazione idrogeologica Per una completa caratterizzazione idrogeologica sono previste: prove di pozzo a portata variabile per la determinazione della corretta portata di esercizio; prove di falda a portata variabile in declino e a portata nulla in risalita. 5.7 Protezioni Al termine dei lavori si dovrà provvedere alla chiusura del pozzo con una flangia in acciaio inox imbullonata alla struttura metallica del pozzo stesso che dovrà essere dotata di fori per: il tubo di mandata; il cavo di alimentazione della pompa; il monitoraggio del livello piezometrico. La medesima flangia sarà dotata di un sistema di aggancio per il cavo di acciaio inox di sospensione e di sollevamento della pompa. 23/12/2014 Pagina 9
6 Gestione dei terreni mobilizzati per lo scavo del pozzo Gli eventuali materiali scavati e non campionati nelle apposite cassette catalogatrici saranno caricati su camion in cantiere e trasportati nel sito di stoccaggio provvisorio della Ditta incaricata, iscritta all albo dei gestori ambientali autorizzati al trasporto rifiuti secondo la normativa vigente. Nel sito di stoccaggio provvisorio il materiale verrà caratterizzato per la verifica della corrispondenza alle caratteristiche della tipologia di rifiuto definite dal codice C.E.R. 170504: terre e rocce diverse da quelle di cui alla voce 170503 (terre e rocce che contengono sostanze pericolose), per il quale la Ditta è autorizzata alla gestione. Il materiale così caratterizzato verrà quindi conferito ai sensi del DM 5/08/2005 in discarica idonea ed autorizzata, localizzata al di fuori del territorio della Regione Autonoma Valle d Aosta. 23/12/2014 Pagina 10
7 Varie Il taglio di alberi o l esecuzione di sbancamenti non sono previsti. Eventuali tagli o sbancamenti necessiteranno adeguati permessi, a carico e cura della Società Monte Bianco. Prima dell esecuzione dei lavori l impresa incaricata dovrà comunicare alla Monte Bianco il nome del Capo Cantiere che si occuperà della coordinazione e della gestione del personale sul cantiere compresi gli aspetti inerenti la sicurezza. Durante l esecuzione della perforazione il geologo incaricato dalla società Monte Bianco potrà richiedere fermi cantiere atti ad eseguire dei prelevamenti di campioni d acqua o delle prove d acqua. Tutte le attività descritte saranno seguite e dirette da un geologo incaricato dalla società Monte Bianco. 23/12/2014 Pagina 11