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Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione Rilevazione degli apprendimenti Anno Scolastico 2004 2005 PROVA DI ITALIANO Scuola Secondaria di II grado Classe Prima Codici Scuola:........ Classe:..... Studente: Spazio per l etichetta autoadesiva

ISTRUZIONI GENERALI Fai la massima attenzione a queste istruzioni. Nel fascicolo troverai due testi da leggere seguiti da 15 domande ciascuno. Leggi con attenzione i testi perché poi dovrai rispondere alle domande. Per ogni domanda ci sono quattro possibili risposte, ma una sola è quella giusta. Prima di ogni risposta c è una lettera dell alfabeto. Quando rispondi non devi coprire il testo, se vuoi puoi rileggerlo. Per rispondere metti una crocetta nel quadratino a sinistra della risposta che ritieni giusta, come nell esempio seguente. Esempio 1 1. Qual è la capitale dell Italia? Venezia. Napoli. Roma. Torino. È stata messa una crocetta nel quadratino corrispondente alla lettera C perché Roma è la capitale dell Italia. Se non sei sicura/o di una risposta, segna la risposta che ti sembra giusta e continua con la domanda successiva. 1

Se ti accorgi di aver sbagliato, puoi correggere scrivendo NO vicino alla risposta sbagliata e mettendo una crocetta nel quadratino della risposta che ti sembra giusta, come nell esempio seguente. Esempio 2 2. Dove si trova l Ungheria? NO Asia. Africa. Europa. Australia. In questo esempio la prima risposta A (sbagliata) è stata corretta con la risposta C (che è quella giusta). Deve comunque essere chiaro qual è la risposta che intendi dare. Non scrivere con la matita, usa soltanto una penna nera o blu. Hai a disposizione 50 minuti per rispondere alle domande. L insegnante ti dirà quando cominciare a lavorare. Quando l insegnante ti comunicherà che il tempo è finito posa la penna e chiudi il fascicolo. Se finisci prima, puoi chiudere il fascicolo e aspettare la fine, oppure puoi controllare le risposte che hai dato. 2

Non iniziare a lavorare finché l insegnante non te lo dirà. 3

La corsa delle giraffe 5 10 15 20 25 Il signor Palomar allo zoo di Vincennes si ferma davanti al recinto delle giraffe. Ogni tanto le giraffe adulte si mettono a correre seguite dalle giraffe bambine, si lanciano alla carica fin quasi alla rete del recinto, girano su se stesse, ripetono il percorso a gran carriera due o tre volte, si fermano. Il signor Palomar non si stanca d osservare la corsa delle giraffe, affascinato dalla disarmonia dei loro movimenti. Non riesce a decidere se galoppano o trottano, perché il passo delle zampe posteriori non ha niente a che fare con quello delle anteriori. Le zampe anteriori, dinoccolate, si arcuano fino al petto e si srotolano fino a terra, come incerte su quali delle tante articolazioni piegare in quel determinato secondo. Le zampe posteriori, molto più corte e rigide, tengono dietro a balzi, un po di sbieco, come fossero gambe di legno, o stampelle che arrancano, ma così come per gioco, come sapendo d essere buffe. Intanto il collo teso avanti ondeggia in su e in giù, come il braccio d una gru, senza che si possa stabilire un rapporto tra i movimenti delle zampe e questo del collo. C è poi anche un sobbalzo della groppa, ma questo non è che il movimento del collo che fa leva sul resto della colonna vertebrale. La giraffa sembra un meccanismo costruito mettendo insieme pezzi provenienti da macchine eterogenee, ma che pur tuttavia funziona perfettamente. Il signor Palomar, continuando a osservare le giraffe in corsa, si rende conto d una complicata armonia che comanda quel trepestio disarmonico, d una proporzione interna che lega tra loro le più vistose sproporzioni anatomiche, d una grazia naturale che vien fuori da quelle movenze sgraziate. L elemento unificatore è dato dalle macchie del pelo, disposte in figure irregolari ma omogenee, dai contorni netti e angolosi; esse si accordano come 4

un esatto equivalente grafico ai movimenti segmentati dell animale. Più che di macchie si dovrebbe parlare d un manto nero la cui 30 uniformità è spezzata da nervature chiare che s aprono seguendo un disegno a losanghe: una discontinuità di pigmentazione che già annuncia la discontinuità dei movimenti. A questo punto la bambina del signor Palomar, che si è stancata da un pezzo di guardare le giraffe, lo trascina verso la grotta dei 35 pinguini. Il signor Palomar, cui i pinguini dànno angoscia, la segue a malincuore, e si domanda il perché del suo interesse per le giraffe. Forse perché il mondo intorno a lui si muove in modo disarmonico ed egli spera sempre di scoprirvi un disegno, una costante. Forse perché lui stesso sente di procedere spinto da moti della mente non 40 coordinati, che sembrano non aver niente a che fare l uno con l altro e che è sempre più difficile far quadrare in un qualsiasi modello d armonia interiore. (da: I. Calvino, Palomar, Torino, Einaudi, 1983, pp. 80-81) A1. Come viene presentato il signor Palomar? Un padre immerso nei suoi pensieri e che non si accorge che la sua bambina si annoia. Un signore che ama le giraffe e che sa descriverle nei minimi dettagli. Una persona cui piace osservare la corsa delle giraffe e riflettere su ciò che vede. Un signore un po strano, affascinato dalle giraffe e che ha paura dei pinguini. 5

A2. Che tipo di subordinata è contenuta nella frase: Non riesce a decidere se galoppano o trottano (righe 7-8)? Interrogativa indiretta. Temporale (se = quando). Causale (se = perché). Ipotetica. A3. Qual è il significato dell espressione di sbieco (riga 13)? In modo incerto. obliquo. sgraziato. rigido. A4. Che tempo è il verbo fossero (riga 13)? Indicativo imperfetto. Congiuntivo presente. Condizionale presente. Congiuntivo imperfetto. 6

A5. A quale parte del discorso appartiene anche in: C è poi anche un sobbalzo della groppa (righe 17-18)? Avverbio. Preposizione. Pronome. Congiunzione. A6. Come può essere riformulata l espressione: questo non è che il movimento del collo (riga 18)? Non è che questo sia solo il movimento del collo. Questo non è solo il movimento del collo. Non è solo questo che è il movimento del collo. Questo è solo il movimento del collo. A7. Palomar intuisce la presenza di una complessa armonia quando paragona le giraffe che corrono al movimento di un animale che per gioco sembra correre con le stampelle (righe 12-14). una gru meccanica che ondeggia su e giù (righe 15-16). una strana macchina composta di pezzi di altre macchine (righe 21-22). un animale che sembra trottare e galoppare nello stesso momento (righe 7-8). 7

A8. Qual è il significato di eterogenee (riga 21)? Strane. Complicate. Di origine sconosciuta. Di tipo diverso. A9. Qual è il significato di trepestio nella frase: Il signor Palomar, continuando a osservare le giraffe in corsa, si rende conto d una complicata armonia che comanda quel trepestio disarmonico (righe 22-24)? Serie di scatti e salti di diversa lunghezza. Movimento confuso di piedi o di zampe. Corsa veloce, ma scoordinata. Andatura tra il galoppo e il trotto. A10. Che cosa esprime il gerundio seguendo (riga 31)? Lo scopo per cui le nervature chiare s aprono. La causa per cui le nervature chiare s aprono. Il modo in cui le nervature chiare s aprono. Il momento in cui le nervature chiare s aprono. 8

A11. Qual è il significato di pigmentazione (riga 32)? Colorazione. Contorno. Superficie. Distribuzione. A12. Da che cosa deriva l impressione di disarmonia che prova Palomar osservando le giraffe? Da una mancanza di senso nel loro continuo correre entro il recinto. Da una mancanza di accordo tra i movimenti delle parti del corpo. Dalla lunghezza sproporzionata del collo rispetto al resto del corpo. Dall insieme caotico di macchie sul loro manto. 9

A13. Quale delle seguenti frasi produce un chiaro mutamento della situazione nel racconto? Il signor Palomar non si stanca d osservare la corsa delle giraffe, affascinato dalla disarmonia dei loro movimenti (righe 5-7). La giraffa sembra un meccanismo costruito mettendo insieme pezzi provenienti da macchine eterogenee, ma che pur tuttavia funziona perfettamente (righe 20-22). Il signor Palomar, continuando a osservare le giraffe in corsa, si rende conto d una complicata armonia che comanda quel trepestio disarmonico (righe 22-24). A questo punto la bambina del signor Palomar, che si è stancata da un pezzo di guardare le giraffe, lo trascina verso la grotta dei pinguini (righe 34-36). A14. Come può essere riformulata la frase seguente: Il signor Palomar, cui i pinguini dànno angoscia, la segue a malincuore, e si domanda il perché del suo interesse per le giraffe (righe 36-37)? Il signor Palomar, cui i pinguini dànno angoscia, la segue a malincuore, e infatti si domanda il perché del suo interesse per le giraffe. Il signor Palomar, cui i pinguini dànno angoscia, la segue a malincuore, e così si domanda il perché del suo interesse per le giraffe. Il signor Palomar, cui i pinguini dànno angoscia, la segue a malincuore, e intanto si domanda il perché del suo interesse per le giraffe. Il signor Palomar, cui i pinguini dànno angoscia, la segue a malincuore, e tuttavia si domanda il perché del suo interesse per le giraffe. 10

A15. A quale parte del discorso appartiene forse in:...si domanda il perché del suo interesse per le giraffe. Forse perché il mondo intorno a lui si muove in modo disarmonico (righe 37-38)? Preposizione. Avverbio. Sostantivo. Congiunzione. 11

Sull argilla nasce la scrittura 5 10 15 20 25 Tra il 5000 e il 4000 a.c., mentre l Egitto si attardava in una fase preistorica, nella regione corrispondente all attuale Iraq meridionale tra i fiumi Tigri ed Eufrate, si erano stabiliti i Sumeri, popolo la cui provenienza ci è ignota; ad essi si attribuisce l invenzione della scrittura. Per avere un idea della portata rivoluzionaria di questa invenzione basti pensare che la maggior parte delle lingue parlate nel mondo, in un passato neppure tanto remoto, non sono mai state scritte, e che la scrittura, lungi dall essere un fatto naturale come può sembrare a noi, è invece il prodotto diretto di certe civiltà soltanto, quelle urbane. Le città egizie, quelle dell Indo e quelle del Fiume Giallo fino alle lontane città maya, tutte ebbero la scrittura. Quella sumerica era una civiltà già pienamente urbana, organizzata in piccole città-stato ognuna con un potere fortemente centralizzato; le fonti di sostentamento erano rappresentate dalla coltivazione di cereali e dall allevamento di bestiame, soprattutto ovino. Regione povera di materie prime la Mesopotamia aveva come unica ricchezza l argilla, presente ovunque. Insieme all acqua, sfruttata con canali artificiali per l irrigazione, l argilla costituì la base della ricchezza agricola e insieme il materiale fondamentale della vita quotidiana per le costruzioni, il vasellame e anche come supporto della scrittura. Già le prime comunità attestate in Mesopotamia dal VI millennio avevano scoperto l argilla come mezzo di espressione e lo dimostrano le ceramiche dipinte portate alla luce dagli scavi archeologici: l argilla essiccata al sole o cotta nelle fornaci giocò un ruolo decisivo nella nascita della scrittura. [...] Alla scrittura si arrivò per motivi essenzialmente economici; i prodotti della terra venivano messi in circolazione e gran parte di essi finiva come tributo al dio della città. Ecco quindi sorgere la necessità di un sistema di controllo e di contabilità, che fu gestito dalla potente casta dei sacerdoti. 12

Non si veda però, in queste esigenze amministrative, la banalizzazione di una delle più grandi creazioni dell'uomo. I primi scribi sumerici avevano ben chiaro in mente il problema del trasferimento del pensiero nella nuova dimensione dello scritto, e del conseguente mutamento radicale del messaggio trasmesso, che veniva a perdere ogni discrezionalità per acquistare invece chiarezza e durata. [...] Le prime testimonianze di scrittura sono le cosiddette tavolette provenienti dalla città di Uruk e datate verso il 3300 a.c.: sono piccoli pani d argilla, di forma approssimativamente rettangolare, dalla superficie convessa, che recano incise immagini molto semplificate di animali, utensili, piante, chiamate «pittogrammi», e dei segni astratti molto più numerosi che sono stati interpretati come numeri. L uso dei pittogrammi costituì il primo tentativo sistematico di fissare il linguaggio, ma era ancora un uso troppo limitato; in questo modo infatti si potevano rappresentare degli oggetti concreti, ma non rendere l articolazione della frase. Dato che il loro codice era conosciuto soltanto da chi era già al corrente di cosa i disegni raffigurassero, le tavolette di Uruk non sono state completamente decifrate. Nel giro di trecento anni però in Mesopotamia si compì, almeno parzialmente, il passo successivo: il segno invece di indicare un oggetto passò ad indicare un suono, rendendo così possibile alla scrittura esprimere la lingua con le relazioni delle parole fra di loro [...]. Il sumerico non raggiunse quindi mai lo stadio finale della scrittura, cioè la creazione di un alfabeto (non elaborarono dei segni distinti per ciascuna vocale e consonante). 30 35 40 45 50 (da: G. Giovannini, Dalla selce al silicio. Storia della comunicazione e dei mass media, Milano, Libri Scheiwiller, 2003, pp. 22-24) 13

B1. Dove ha avuto luogo la nascita della scrittura? Nell Africa del Nord. In Egitto. Nella Penisola Arabica. In Medio Oriente. B2. Nella proposizione:...i Sumeri, popolo la cui provenienza ci è ignota... (riga 3) a quale categoria morfologica appartiene ci? Avverbio di luogo. Pronome dimostrativo. Pronome personale. Pronome riflessivo. B3. Che tipo di subordinata è: Per avere un idea della portata rivoluzionaria di questa invenzione (riga 5)? Concessiva. Finale. Consecutiva. Causale. 14

B4. Perché secondo il testo:...la maggior parte delle lingue parlate nel mondo non sono mai state scritte (righe 6-7)? Perché la scrittura era inaccessibile ai popoli che abitavano regioni dove veniva a mancare il supporto su cui scrivere. si diffuse solo presso quelle popolazioni che si dedicavano ad attività stanziali come l agricoltura e la pastorizia. si diffuse nelle civiltà urbane per la necessità di sviluppare tecniche precise di registrazione connesse ad una economia articolata. non si diffuse presso tutti i popoli, ma il testo non specifica la causa per cui solo alcuni popoli elaborarono un sistema di scrittura. B5. Quale complemento è per l irrigazione nell espressione: Insieme all acqua sfruttata con canali artificiali per l irrigazione, l argilla costituì la base della ricchezza agricola... (righe 16-17)? Causa. Fine. Moto per luogo. Mezzo. 15

B6. Quale complemento è dalla potente casta dei sacerdoti in: fu gestito dalla potente casta dei sacerdoti (riga 27)? Agente. Causa efficiente. Moto da luogo. Specificazione. B7. Che cosa esprime la forma verbale di modo congiuntivo Non si veda in: Non si veda però, in queste esigenze amministrative, la banalizzazione... (riga 28)? Un desiderio. Un dubbio. Un ipotesi. Un esortazione. 16

B8. Qual è la funzione di però nella frase: Non si veda, però, in queste esigenze amministrative, la banalizzazione di una delle più grandi creazioni dell uomo (righe 28-29)? Avversativa: esprime cioè un concetto in contrapposizione a quanto le frasi precedenti possono far pensare (righe 24-27). Esclusiva: esclude il concetto espresso nelle frasi precedenti (righe 24-27). Conclusiva: rappresenta cioè la logica conseguenza di quanto espresso nelle frasi precedenti (righe 24-27). Esplicativa: spiega e chiarisce quanto espresso nelle frasi precedenti (righe 24-27). B9. Perché con l invenzione della scrittura si determinò un mutamento radicale (righe 30-33)? Il messaggio una volta scritto favoriva un unica interpretazione ed era destinato a durare nel tempo. acquistava un valore soggettivo in base a chi lo leggeva. era trasmesso e interpretato solo dalla potente casta dei sacerdoti. acquistava un significato di difficile comprensione. 17

B10. La scrittura pittografica costituì il primo tentativo sistematico di fissare il linguaggio (righe 40-41). Cosa rappresentavano i pittogrammi? Numeri. Concetti astratti. Oggetti concreti. Animali. B11. Qual è il significato dell aggettivo sistematico nel contesto della frase: L uso dei pittogrammi costituì il primo tentativo sistematico di fissare il linguaggio (righe 40-41)? Chiaro e puntuale. Organizzato e complessivo. Preciso e accurato. Facile e durevole. B12. Che cos è degli in:...in questo modo infatti si potevano rappresentare degli oggetti concreti (riga 41-42)? Una preposizione semplice. Un articolo partitivo. Una congiunzione. Una preposizione articolata. 18

B13. Che cosa esprime la proposizione subordinata introdotta da dato che nel periodo: Dato che il loro codice era conosciuto soltanto da chi era già al corrente di cosa i disegni raffigurassero, le tavolette di Uruk non sono state completamente decifrate (righe 43-45)? Una limitazione. Una concessione. Una causa. Un esemplificazione. B14. Nella proposizione: Dato che il loro codice era conosciuto... (riga 43) a quale dei seguenti termini si riferisce l aggettivo possessivo loro? Disegni (riga 44). Pittogrammi (riga 40). Tavolette (riga 44). Oggetti concreti (riga 42). 19

B15. A proposito della scrittura, nel testo si afferma che: Nel giro di trecento anni in Mesopotamia si compì, almeno parzialmente, il passo successivo... (righe 46-47). Quale? La riduzione del numero dei pittogrammi e la stilizzazione delle immagini rappresentate. L introduzione di alcuni segni astratti che permisero di indicare quantità numeriche. L elaborazione di segni distinti per ogni vocale e consonante che diede luogo alla nascita dell alfabeto. La corrispondenza tra segno e suono permise di rappresentare concetti astratti e scrivere intere frasi. 20

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