PARCHI VAL DI CORNIA S.P.A.

Documenti analoghi
PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

COMUNE DI CASTRONUOVO DI SANT ANDREA

COMUNE DI SETTIMO SAN PIETRO PROVINCIA DI CAGLIARI

COMUNE DI SETTIMO SAN PIETRO PROVINCIA DI CAGLIARI. Piano triennale di prevenzione della corruzione

PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2015/2017 ADOTTATO CON DELIBERA DI G.M. N. 8 DELL 08/01/2015

COMUNE DI DONORI PROVINCIA DI CAGLIARI

PIANO TRIENNALE 2016/2018 PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

COMUNE DI CARDETO PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2014/2016

COMUNE DI CODRONGIANOS Provincia di Sassari PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

COMUNE DI CAPOTERRA PROVINCIA DI CAGLIARI

COMUNE DI TERRALBA PROVINCIA DI ORISTANO

PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Comune di Brancaleone

CONSORZIO BASSA SABINA ACQUA PESCHIERA Via del Passeggio Forano (RI)

COMUNE DI MONTEROSSO AL MARE Provincia della Spezia

COMUNE DI RIZZICONI. (Provincia di Reggio Calabria) PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

COMUNE DI MARACALAGONIS Provincia di Cagliari

PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE DEL COMUNE DI SINNAI TRIENNIO

Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza e l'integrità...

AZIENDA MULTISERVIZI FORTE DEI MARMI SRL

PIANO PREVENZIONE CORRUZIONE (Triennio 2015/2017 ) Delibera di Giunta n 1 del 23 febbraio 2015

Comune di Sorso. Provincia di Sassari PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2015/2017

COMUNE DI ANTONIMINA. Provincia di Reggio Calabria

ALLEGATO C Tabella riepilogativa delle misure anticorruzione, responsabili, tempistica e monitoraggio

PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE TRIENNIO

Comunità Montana Lario Orientale-Valle San Martino zona n 12

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE PRIME MISURE

PIANO ANTICORRUZIONE ANNO

COMUNE DI ZUMAGLIA PROVINCIA DI BIELLA PIANO TRIENNALE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

FARMACIA CONCORDIA SRL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

SOCIETÀ CONSORTILE A R. L. LANGHE MONFERRATO ROERO

SANITAS SERIATE SRL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Gennaio 2016

MISURE. Le misure obbligatorie, sono quelle la cui applicazione discende obbligatoriamente dalla legge o da altre fonti normative

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

PERSONALE MISURE PER LA PREVENZIONE DEI FENOMENI DI CORRUZIONE

A) PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2015/ OGGETTO DEL PIANO

COMUNE DI TRESANA PROVINCIA DI MASSA CARRARA

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE. Appendice al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D. Lgs. n.

FARMACIA COMUNALE DI PINETO PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

Predisposta dal Responsabile per la prevenzione della corruzione Dott.ssa Luisa Trasendi

2 - PROCESSO DI ADOZIONE DEL PIANO

PIANO TRIENNALE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

ALLEGATO B) AL P.T.P.C.

Piano di Prevenzione della Corruzione PARTE I ALLEGATO C PIANO DI IMPLEMENTAZIONE DELLE MISURE ANTICORRUZIONE

Piano di Prevenzione della Corruzione della Sispi S.p.A. ******** MOG Parte Speciale

PIANO TRIENNALE ANTICORRUZIONE

Provincia di Massa Carrara. Medaglia d Argento al Valor Militare - Medaglia D Oro al Merito Civile SEGRETERIA GENERALE PIANO PER LA PREVENZIONE DELLA

ALLEGATO C) AL P.T.P.C.

Misura Azione Soggetti Tempistica

ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di genova

PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

Piano di Prevenzione della Corruzione

Piano triennale di prevenzione della corruzione

Comune di Pontelongo Provincia di Padova

C O M U N E D I B E L LA Provincia di Potenza Corso Italia, BELLA (PZ) (Medaglia d Oro al Valore Civile)

Azienda pubblica di Servizi alla Persona Cordenonese Arcobaleno PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE TRIENNIO

PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

VALUTAZIONE DEI PROCESSI

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (ai sensi della L. 190/2012 e del PNA Piano Nazionale Anticorruzione)

PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA

SCHEDA DI SINTESI DELLE AZIONI E DEI CONTROLLI IN MATERIA DI ANTICORRUZIONE. Allegato al Piano triennale di prevenzione della Corruzione

COMUNE DI CASTELVECCHIO DI ROCCA BARBENA (PROVINCIA DI SAVONA) PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE TRIENNIO

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

MISURE DI PREVENZIONE AZIONI SOGGETTI RESPONSABILI TEMPISTICA

Direzione Generale. DISPOSIZIONE DEL DIRETTORE GENERALE n. 06 del 25 marzo 2016

Comune di Castiglione Cosentino PROVINCIA DI COSENZA Piazza Vittorio Veneto, 16 CAP Tel / Fax

PIANO!TRIENNALE!! DI!PREVENZIONE!DELLA!CORRUZIONE!!! ANNI! !

PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELL ILLEGALITA 2015/2017

REGOLAMENTO SUI CONTROLLI INTERNI

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELL ILLEGALITA E PIANO PER LA TRASPARENZA

ALLEGATO C) AL P.T.P.C.

PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA ANNI

VALUTAZIONE DEI PROCESSI

Piano triennale Anticorruzione

Relazione Responsabile per la prevenzione della corruzione

COMUNE DI CASAPE PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA. Provincia di Roma

Marzo Maggio 2014 ATTUAZIONE DELLA DELIBERA N. 77/2013 SUGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA. Comune di Palermo

Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Avellino PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

COMUNE DI STAZZEMA Medaglia d Oro al Valor Militare PROVINCIA DI LUCCA

MISURE PER LA PREVENZIONE DEI FENOMENI DI CORRUZIONE MISURE DI PREVENZIONE

PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

RAPPORTO DI MONITORAGGIO SUGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA INDIVIDUATI DALLA DELIBERA N. 77/2013. Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN)

PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2017/2019

PTPCT Allegato A3. Misure di carattere generale

PIANO DI PREVENZIONE ANTICORRUZIONE TRIENNIO

MISURE PER LA PREVENZIONE DEI FENOMENI DI CORRUZIONE

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA. Anni

PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (Legge 6 novembre 2012 n. 190)

PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE. Indice. b) Strumenti e soggetti del Piano Anticorruzione 2

Oggetto: ATTO ORGANIZZATIVO SUI CONTROLLI DI REGOLARITA AMMINISTRATIVA IL SEGRETARIO GENERALE

COMUNE DI LIMBADI Provincia di Vibo Valentia PROPOSTA DI PIANO TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE di BIO POWER SARDEGNA S.r.l

MISURE DI PREVENZIONE AZIONI SOGGETTI RESPONSABILI TEMPISTICA

Programma triennale per la trasparenza e l integrità (P.T.T.I.)

ELENCO ESEMPLIFICAZIONE RISCHI

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

Transcript:

PARCHI VAL DI CORNIA S.P.A. PIANO TRIENNALE ANTICORRUZIONE 1. OGGETTO DEL PIANO Il piano triennale per la prevenzione della corruzione: fornisce il diverso livello di esposizione dei servizi erogati dalla società al rischio di corruzione e di illegalità e indica gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio; disciplina le regole per l aggiornamento e il monitoraggio di tali procedure; modifica/implementa il sistema informativo per attuare il flusso delle informazioni e consentire il monitoraggio sull implementazione del modello da parte dei Comuni soci. Inoltre, il presente Piano contiene direttive in merito: alla programmazione della formazione, con particolare attenzione alle aree a maggior rischio di corruzione per gli anni 2014-2016; alle procedure decisionali in relazione al rischio di fenomeni corruttivi; ai principi che dovranno essere rispettati nel codice di comportamento per i dipendenti ed i collaboratori, che dovrà essere adottato dalla Società entro il 2016; Il presente Piano è integrato dal regolamento in materia di reclutamento del personale ed affidamento di incarichi a progetto. 2. RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE E DEL MONITORAGGIO DELL ASSOLVIMENTO DEGLI OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE Il Responsabile della prevenzione della corruzione è individuato nel Responsabile dell Area Amministrativa, salvo diversa decisione del Consiglio di Amministrazione, resa nota con espresso atto di nomina. Il responsabile del controllo e del monitoraggio dell assolvimento degli obblighi di pubblicazione sul sito web della società è il responsabile dell Area Marketing, salvo diversa decisione del Consiglio di Amministrazione, resa nota con espresso atto di nomina. Spetta al Responsabile della prevenzione: predisporre entro il 31 dicembre di ogni anno una relazione sulle attività svolte in materia di prevenzione della corruzione, unitamente alla proposta di aggiornamento del piano triennale della prevenzione. Tali atti dovranno essere inviati all Assemblea degli Azionisti, al Consiglio di Amministrazione, ai revisori e pubblicati sul sito internet della società. Sulla 1

proposta di aggiornamento del Piano l Assemblea degli Azionisti, i revisori e i cittadini potranno presentare al Responsabile della prevenzione eventuali osservazioni; individuare, previa proposta dei responsabili delle diverse aree, il personale da inserire nei programmi di formazione; procedere con proprio atto, sentito il Consiglio di Amministrazione, per le attività individuate dal presente piano, ad individuare le azioni correttive per l'eliminazione delle criticità riscontrate durante l attività di monitoraggio; in ogni momento, verificare e chiedere delucidazioni per iscritto o verbalmente a tutti i dipendenti su comportamenti che possono integrare, anche solo potenzialmente, il rischio di corruzione e illegalità. Spetta al Responsabile del monitoraggio dell assolvimento degli obblighi di pubblicazione: curare l adeguamento e aggiornamento del sito internet della società secondo quanto previsto dai vincoli di trasparenza disciplinati nei commi 15 e 16 della legge 190/2012 e nell articolo 22, comma 3 del d.lgs. 33/2013; monitorare l assolvimento degli obblighi di pubblicazione da parte dei diversi responsabili dei settori; rilasciare l attestazione in merito all assolvimento degli obblighi di pubblicazione, secondo quanto previsto annualmente dall Anac. Il responsabile della prevenzione e quello del monitoraggio collaborano costantemente affinché la Società dia corretta e tempestiva attuazione a quanto previsto nel presente Piano, coinvolgendo periodicamente anche gli altri responsabili e il Consiglio di Amministrazione. 3. INDIVIDUAZIONE DEI SERVIZI A PIU ELEVATO RISCHIO DI CORRUZIONE Le attività a più elevato rischio di corruzione sono le seguenti: assunzioni del personale; conferimento di incarichi a soggetti esterni; affidamento di lavori, servizi e forniture; scelta del rup (laddove incarico esterno) e della direzione lavori; concessione contributi; autorizzazioni ai subappalti. L analisi del rischio deve essere effettuata annualmente dal responsabile della prevenzione in collaborazione coi responsabili dei settori entro il 31 dicembre, sulla base della scheda allegata al presente Piano (all. 1). 2

Nel caso in cui vi sia uno scostamento in aumento del 10% del punteggio dell analisi dei rischi rispetto alle risultanze dell anno antecedente, il responsabile della prevenzione deve darne conto nella relazione annuale e proporre le azioni correttive nella proposta di aggiornamento del piano. 4. MISURE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Per ognuna delle attività sopra indicate a più elevato rischio di corruzione è adottata una scheda, redatta sul modello di quella contenuta nell allegato 2 in cui sono indicate le misure che la Società ha assunto e/o intende assumere per prevenire il fenomeno della corruzione. 5. MONITORAGGIO E AGGIORNAMENTO DEL PIANO Per tutte le attività ad elevato rischio il rispetto dei termini di conclusione dei procedimenti è monitorato dai singoli responsabili dei settori/aree, secondo lo schema allegato al presente Piano (all. 3). I responsabili dei diversi settori/aree trasmettono entro la fine del mese di ottobre di ogni anno, al responsabile per la prevenzione della corruzione le informazioni sull andamento delle attività a più elevato rischio di corruzione, segnalando le eventuali criticità e avanzando proposte operative. Delle stesse, il responsabile per la prevenzione tiene conto nella predisposizione della relazione annuale e nella proposta di aggiornamento del Piano. Il Piano deve essere aggiornato annualmente dal Consiglio di amministrazione tenuto conto della proposta presentata dal responsabile della prevenzione e delle eventuali osservazioni presentate dall Assemblea degli Azionisti, revisori e cittadini. 6. TUTELA DEI DIPENDENTI CHE SEGNALANO ILLEGITTIMITA L identità dei dipendenti che segnalano episodi di illegittimità non viene resa nota, fatti salvi i casi in cui ciò è espressamente previsto dalla normativa. Gli spostamenti ad altre attività di tali dipendenti deve essere adeguatamente motivata e si deve dare dimostrazione che essa non è connessa, neppure in forma indiretta, alle denunce presentate. I dipendenti che segnalano episodi di illegittimità devono essere tutelati dall ente rispetto ad ogni forma di mobbing. 7. RESPONSABILI E DIPENDENTI I responsabili dei settori e i dipendenti devono astenersi in caso di conflitto di interessi, anche potenziale, segnalando tempestivamente per i dipendenti al proprio responsabile e per i responsabili al Consiglio di Amministrazione ogni situazione di conflitto. 3

I responsabili provvedono al monitoraggio del rispetto dei tempi procedimentali e alla tempestiva eliminazione delle anomalie. Essi informano tempestivamente il responsabile della prevenzione della corruzione in merito al mancato rispetto dei tempi procedimentali e di qualsiasi altra anomalia accertata costituente la mancata attuazione del presente piano, adottando le azioni necessarie per eliminarle, se di loro competenza, oppure proponendo al responsabile della prevenzione le azioni ritenute più idonee. Le stesse saranno adottate dal responsabile della prevenzione se rientranti nella propria competenza, oppure lo stesso proporrà al Consiglio di Amministrazione gli interventi ritenuti necessari. I responsabili adottano le seguenti misure: 1) nomina di un referente per la gestione della pubblicazione delle informazioni sul sito della società, ai sensi di anto previsto dai commi 15 e 16 della legge 190/2012; 2) verifica a campione delle dichiarazioni sostitutive di certificazione e di atto notorio rese ai sensi degli artt. 46-49 del d.p.r. 445/2000; 3) promozione di accordi con enti e autorità per l accesso alle banche dati, anche ai fini del controllo di cui sopra; 4) svolgimento di incontri periodici tra dipendenti per finalità di aggiornamento sull attività, circolazione delle informazioni e confronto sulle soluzioni gestionali; 5) attivazione di controlli specifici, anche ex post, su processi lavorativi critici ed esposti a rischio corruzione; 6) rispetto dell ordine cronologico di protocollo delle istanze, dando disposizioni in merito; 7) redazione degli atti in modo chiaro e comprensibile con un linguaggio semplice, dando disposizioni in merito; 8) adozione delle soluzioni possibili per favorire l accesso on line ai servizi con la possibilità per l utenza di monitorare lo stato di attuazione dei procedimenti. 8. FORMAZIONE DEL PERSONALE Al fine di garantire la formazione e l aggiornamento dei dipendenti viene adottato annualmente, nell ambito del piano della formazione, uno specifico programma. Nel corso del 2014 saranno svolte in particolare le seguenti attività: - per i responsabili: la legge anticorruzione, durata prevista n. 2 ore; usabilità del sito e accessibilità dei dati: durata prevista n. 1 ora; procedure a evidenza pubblica: durata n. 1 ora; - per tutti i dipendenti impegnati nelle attività a più elevato rischio di corruzione: legge anticorruzione durata prevista n. 2 ore; 4

- per tutto il restante personale: il carattere generale della legge anticorruzione: durata prevista n. 1 ora. Nel corso degli anni 2015 e 2016 verranno effettuate attività di formazione ed aggiornamento per i responsabili e per i dipendenti addetti ai settori a più elevato rischio di corruzione sulle novità eventualmente intervenute e sulle risultanze delle attività svolte in applicazione del PTCP. Il responsabile per la prevenzione della corruzione sovrintende alla programmazione delle attività di formazione di cui al presente comma, all individuazione dei soggetti affidatari dei servizi di formazione e alla verifica dei risultati ottenuti. 9. FLUSSI INFORMATIVI NEI CONFRONTI DEGLI AZIONISTI PUBBLICI Attualmente, sulla base del Regolamento relativo al controllo delle Società partecipate emesso dal Comune di Piombino, la Parchi S.p.A., a seguito dell approvazione del conto economico previsionale da parte della Conferenza dei Sindaci della Val di Cornia, provvede ad inviare la seguente documentazione ai Comuni Soci : - bilancio semestrale consuntivo; - copia dei verbali del Collegio Sindacale; - bilancio annuale consuntivo. Sulla base del presente piano,la Parchi S.p.A., a partire dall anno 2014, implementerà il suddetto sistema informativo comunicando, a partire dal mese di aprile fino al settembre di ogni anno, l andamento mensile dei ricavi e dei costi della Società. 5

ALLEGATO 1 TABELLA PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI INDICI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO ATTIVITA a) IMPATTO ORGANIZZATIVO Rispetto al totale del personale del settore, quale è la percentuale di personale impiegata nell attività (in caso di attività comune a più settori, il calcolo va fatto rispetto al numero complessivo) (nel caso di impegno parziale il calcolo va fatto in relazione alla durata complessiva) Fino al 20% Fino al 40% Fino al 60% Fino all 80% Fino al 100% b) SENTENZE DI CONDANNA Nel corso degli ultimi 3 anni sono state pronunciate sentenze della Corte dei Conti a carico di dipendenti della società o sono state pronunciate sentenze di risarcimento del danno nei confronti della società per la medesima tipologia di evento o fattispecie analogo? - No - Si fino a c) VALORE ECONOMICO Qual è l impatto economico dell attività? - Ha rilevanza esclusivamente interna - Attribuzione di vantaggi a terzi, ma non di particolare rilievo economico fino a - - Comporta l attribuzione di considerevoli vantaggi a soggetti esterni fino a d) IMPATTO REPUTAZIONALE Nel corso degli ultimi 3 anni sono stati pubblicati o trasmessi su giornali, riviste, radio o televisioni articoli su errori, omissioni, denunce, etc., aventi ad oggetto il medesimo evento o eventi analoghi? - No - Si, sulla stampa locale - Si, sulla stampa locale e nazionale - Si, sulla stampa locale, nazionale ed internazionale 6

ALLEGATO 2 MISURE PER LA PREVENZIONE DEI FENOMENI DI CORRUZIONE Attività Rischio specifico da prevenire Misure già assunte Misure da assumere nel 2014/2015 Misure da assumere nel 2016 Assunzioni del Favoritismi e Adozione del personale ed incarichi clientelismi regolamento a progetto Conferimento di Favoritismi e incarichi a soggetti clientelismi esterni di consulenza e collaborazioni (esclusi quelli a progetto) Affidamento di Scelta arbitraria Adozione lavori, servizi e dello strumento da regolamento in forniture utilizzare; materia di frazionamento affidamenti surrettizio servizi, dell affidamento; fornitura beni e indebito ricorso a lavori revoche non giustificate Scelta del rup (se Assenza di esterno rotazione negli all amministrazione) incarichi e della direzione lavori 7 Variazione del regolamento introducendo i criteri per la formazione delle commissioni ed i criteri per la formazione della graduatoria per il personale stagionale esercitante il diritto di precedenza Adozione del Adozione di un regolamento per registro degli l affidamento incarichi conferiti degli incarichi Registro degli affidamenti diretti - Adozione di un regolamento contenente i criteri - Resoconto annuale al responsabile

anticorruzione concessione Assenza di - Adozione di Registro delle contributi rotazione nella un regolamento concessioni concessione Autorizzazioni ai Eccesso di Registro delle subappalti arbitrarietà autorizzazioni - Vincolo di motivazione Comportamento del Favoritismi e Adozione di un personale clientelismi codice di dipendente, dei Comportamenti in comportamento e collaboratori a conflitto di interesse l introduzione di progetto, del rup e del direttore lavori un sistema disciplinare 8

ALLEGATO 3 LE SCHEDE DI CONTROLLO SULLE ATTIVITA A PIU ELEVATO RISCHIO DI CORRUZIONE Attività Numero dei Durata media dei Procedimenti con Monitoraggio procedimenti procedimenti scostamenti dalla dei rapporti tra nell anno durata media chi ha adottato inferiori o superiori e/o istruito il al 20% e procedimento motivazioni ed i destinatari assunzioni del personale Conferimento di incarichi a soggetti esterni affidamento di lavori, servizi e forniture scelta del rup e della direzione lavori concessione contributi autorizzazioni ai subappalti 9