Cosa ti viene in mente parlando di Permesso di Soggiorno? I miei figli, che non vedo da due anni e sei mesi. L illusione infranta Interviste a migranti marocchini in cerca di regolarizzazione 1
Un impresa impossibile, l invenzione di un sogno, una vita in un giorno, una tenda al di là della duna Jovanotti 2
1. Introduzione Nel mese di Febbraio 2010 il Progetto The Gate entra in contatto con un centinaio di persone marocchine che, prive del permesso di soggiorno, hanno pensato di poter legalizzare la propria posizione attraverso il provvedimento del Governo volto all emersione e regolarizzazione del lavoro irregolare di colf e badanti (settembre 2009). Queste persone, come tanti connazionali, si sono rivolte ad un avvocato che ha fatto loro credere che avrebbe trovato loro un datore di lavoro e avrebbe portato avanti la pratica di regolarizzazione. Successivamente, anche attraverso alcuni articoli di giornale, scoprono di essere state truffate: l avvocato non era un vero avvocato, i presunti datori di lavoro erano fittizi e la loro domanda di regolarizzazione non aveva i requisiti per essere accettata. Dopo questa scoperta alcuni incominciano a rivolgersi allo sportello di The Gate chiedendo cosa fare: dopo l aiuto fornito ad una decina di loro nel fare denuncia alle autorità, viene valutata l opportunità, viste le dimensioni del fenomeno, di organizzare un incontro collettivo in cui alcuni avvocati dell ASGI chiariscono la situazione. All incontro partecipano più di cento persone, prevalentemente marocchini ma anche 5-6 cittadini provenienti dal Bangladesh. Questo fenomeno ha forti connessioni con il lavoro sul passaggio di informazioni all interno della comunità marocchina e cinese che stiamo svolgendo sul territorio: l informazione dell avvocato è passata attraverso canali informali che ne hanno consentito una rapida e ampia diffusione, il contenuto dell informazione (la possibilità di regolarizzare la propria posizione in Italia) ha un peso determinante per la vita di queste persone, esiste una contraddizione tra informazioni ufficiali e informazioni informali che viene risolta recependo le informazioni della rete informale, le persone migranti che sono state vittime della truffa hanno strumenti limitati per la comprensione degli aspetti legali. Per comprendere meglio cosa è successo abbiamo realizzato un intervista in profondità con 9 persone che hanno pagato il falso avvocato per ottenere il permesso di soggiorno: l intervista ha cercato di mettere a fuoco la rappresentazione dei concetti di diritto e di permesso di soggiorno, i meccanismi che hanno reso possibile la truffa, i vissuti delle persone. Il lavoro di indagine si pone all interno del quadro della ricerca intervento: il nostro obiettivo è quello di capire quali sono possibili strumenti per fornire informazioni corrette e capillari (ad esempio una campagna di comunicazione che racconta che le informazioni o i diritti non si comprano). 3
2. La traccia di intervista L intervista in profondità è stata realizzata utilizzando una traccia semi-strutturata. Oltre all intervistatrice è sempre stato presente un mediatore di lingua araba, la maggior parte delle persone intervistate ha parlato in arabo. La traccia di intervista era la seguente: Cosa le viene in mente se le dico Permesso di Soggiorno? Come mai ha deciso di rivolgersi ad un avvocato? Da chi ha avuto il contatto? Cosa le hanno promesso? Cosa le è stato detto? E una situazione che ha già vissuto in precedenza? Ha fatto altri tentativi per avere il Permesso di Soggiorno? Conosce qualcuno che è riuscito ad avere il Permesso di Soggiorno in questo modo? Cosa si potrebbe fare per evitare che nel futuro altre persone possano venire truffate? 3. Gli intervistati Le nove persone intervistate sono state selezionate tra coloro che si sono rivolti a The Gate per avere informazione, orientamento e sostegno. Gli uomini sono stati 5, 4 le donne (una donna non si è presentata). I percorsi di vita sono diversi: alcuni sono entrati in Italia con un contratto di lavoro stagionale (in alcuni casi pagato fino a 7000 ) che alla scadenza non è stato possibile convertire, con visto turistico, illegalmente (un caso). Il periodo di presenza in Italia varia da poco più di un anno a 6 anni. Molti di loro lavorano in nero e quando vengono a conoscenza della possibilità di regolarizzarsi come colf o badanti scatta la ricerca di un datore di lavoro; le risposte negative dei datori di lavoro reali sono o dinieghi netti o vengono motivati con una mancanza di reddito sufficiente. Nessuno di loro ha fatto precedenti tentativi di regolarizzazione. Per due donne si sono prospettati come possibilità dei finti matrimoni sia con connazionali che con italiani. Dalle interviste emerge come questa scelta sia per la donna sempre molto conflittuale, da una parte è una tentazione forte perché rappresenta una possibilità di regolarizzazione, dall altra prospetta perdita di libertà e indipendenza: la scelta è intrisa di angoscia e paura Quando ho saputo della regolarizzazione per colf e badanti la porta della speranza si è aperta, sin dall inizio sapevo che questo matrimonio non era la via giusta. D2 Tornare in Marocco in questo momento è un idea impossibile. Da una parte l Italia continua a rappresentare una possibilità di lavoro, di mantenimento dei figli. Dall altra il ritorno rappresenta il confrontarsi con la propria famiglia e il dichiarare il fallimento di un progetto di vita. Sono 6 anni che non vedo la mia famiglia, sento la mancanza forte di mia moglie, dei miei figli, di mia mamma, ma senza un pezzo di carta non puoi fare nulla. E da loro sei messo a confronto con gli altri che ritornano, che vanno e 4
vengono. E quando telefoni ti chiedono: come mai gli altri vengono e tu non ci sei riuscito? Vorrei fare venire su la mia famiglia per farle vedere in che situazione mi trovo. Senza Permesso di Soggiorno non si può risolvere nulla, rimani sempre a metà. 4. Il permesso di soggiorno L intervista inizia con la richiesta di fare delle libere associazioni sul Permesso di Soggiorno. Le principali rappresentazioni che emergono sono legate alla possibilità di tornare a casa e rivedere i figli e la famiglia, ad avere una situazione regolare in Italia (che associano a liberarsi dalla paura dei controlli, alla residenza, alla possibilità di avere una vita normale, alla libertà e speranza), a poter lavorare. 5. Il meccanismo della truffa Come sono arrivati all avvocato R.? Le persone arrivano dall avvocato R. o attraverso una voce che circola all interno della comunità o perché agganciate da una persona che indicano come intermediario. In alcuni casi l intermediario è conosciuto precedentemente, in altri la conoscenza è occasionale, anche ad una fermata del pullman. In tanti parlano di R., girava la voce tra tante persone, è una persona seria che ti garantisce il lavoro. E un bravo avvocato, ben posizionato che conosce la legge e il territorio. Queste persone erano seguite dall avvocato per lo stesso motivo, mi hanno dato l indirizzo e detto di rivolgersi a lui. D1 Il contatto avviene attraverso un intermediario marocchino vicino di casa. D2 Tre giorni prima della scadenza per la regolarizzazione un signore alla fermata del pullman mi dice che conosceva qualcuno che avrebbe potuto metterla in regola, un avvocato di fiducia che avrebbe sistemato tutte le cose. Il giorno stesso il signore mi ha accompagnata dall avvocato. D3 Poi gira la voce di un avvocato che sbrigava tutte le pratiche e quindi ci siamo rivolti all avvocato per capire le dinamiche. Abbiamo avuto il nome da conoscenti del mio amico. U3 Pagando potevo essere tranquilla, l avvocato avrebbe sbrigato tutta la procedura. D4 La presunta regolarizzazione Il meccanismo è semplice e sempre lo stesso. L avvocato sostiene di avere un datore di lavoro (che le persone avrebbero conosciuto al momento della firma in Prefettura). A sostegno di questo fornisce dati anagrafici e in alcuni casi mostra fotocopie dei documenti del datore di lavoro. Chiede un anticipo la cui entità varia di volta in volta (3500-1500 ) Consegna la ricevuta della domanda Tutte le persone ci hanno detto di essere convinte che avrebbero avuto la regolarizzazione e un lavoro vero. 5
In un caso l intermediario si occupa di avviare la procedura direttamente e la donna non si reca neanche dall avvocato. Né lei né il fratello hanno mai avuto contatti diretti con l avvocato, ha fatto tutto l intermediario che consegna loro sia la ricevuta di pagamento sia la ricevuta della domanda presentata. D2 La scoperta della truffa Dalle interviste emerge che le persone, una volta che si sono affidate all avvocato sono tranquille, non pensano più alla pratica, non sentono il bisogno di confrontarsi con altri. I sospetti incominciano ad averli quando la prefettura incomincia a chiamare altri per la regolarizzazione o, in molti casi, perché lo leggono sul giornale e, all interno della comunità si diffonde la voce che si tratta di una truffa. A questo punto le persone cercano di contattare l avvocato o il suo intermediario (entrambi irreperibili) o cercano il presunto datore di lavoro. Solo in un caso la persona era consapevole che il suo datore di lavoro non era credibile. Dopo 3 mesi la prefettura convoca diversi stranieri ma io non ricevo nessuna convocazione; mi insospettisco, vado a cercare il mio datore di lavoro, che scopro essere un tossicodipendente U1 Quando sono nati i dubbi? Quando l ho letto sul giornale. Conosco tante persone, non ho più fatto domande né ho parlato con gli altri. Quando l ho letto sul giornale sono andato a cercare il datore di lavoro. U5 Dopo che ho presentato la domanda ero tranquillo e sereno. Poi sono andato dalle mie sorelle che vivono a Rimini ma avevo dei contatti qui che mi informavano. Una mattina mi chiama uno che mi dice di comprare Torino Cronaca dove parlavano dell avvocato e che gli avevano bruciato lo studio. Il giorno dopo vengo a Torino. U3 L incontro collettivo Nei racconti delle donne emerge che l incontro collettivo organizzato con alcuni avvocati dell ASGI per provare a spiegare i contorni giuridici della loro situazione è un momento di rivelazione e consapevolezza. Il trovarsi insieme ad altre cento persone è shockante, le persone intuiscono i contorni della situazione. Entrando nell aula ero spaventata ed agitata, è stato davvero uno shock e non sono potuta rimanere. D4 L incontro con gli avvocati è servito e ho capito che siamo stati truffati e che abbiamo perso un occasione per regolarizzarsi. D1 Partecipando all incontro capisco che il mio sogno è definitivamente crollato. Scopro che altre persone sono nella sua stessa situazione. D2 6
6. Alcuni temi trasversali Uscire dall irregolarità In tutte le interviste emerge il bisogno e desiderio di uscire dalla situazione di irregolarità. Il Permesso di Soggiorno è la ripresa di una vita normale. Ottenerlo diventa obiettivo prioritario, pensiero dominante che cancella tutto il resto. In Italia senza il Permesso di Soggiorno non si po fare nulla, tutta la tua vita è in stand-by; non puoi iscriverti ai corsi di formazione, avere un lavoro, aprire un conto corrente. Hai sempre angoscia, sei sotto pressione, tutta la vita è sconvolta. U5 In questo quadro la figura dell avvocato acquisisce una grande forza proprio perché viene vissuto come rappresentante della legge, è fonte di serietà, garante del fatto che le procedure siano rispettate correttamente. La fiducia Il tema della fiducia emerge con diverse sfumature. Abbiamo cercato di capire che cosa contribuisce a creare un rapporto di fiducia. In primis la voce che si è diffusa tra i connazionali, il fatto che il nome sia dato da conoscenti e amici: Sapevo che il ruolo degli avvocati è di aiutare gli immigrati ad ottenere un Permesso di Soggiorno. C era una voce che l avvocato nel 2006 aveva già sbrigato una serie di pratiche per regolarizzare le persone. Niente di concreto ma solo voci. Nello studio ho sentito le persone in coda che mi rassicuravano è un bravo avvocato già nel 2006 ha regolarizzato molte persone. Un ulteriore elemento è lo stesso desiderio di regolarizzarsi Mi sono fidata perché volevo iniziare a lavorare regolarmente e avere il Permesso di Soggiorno D1 E la prima volta che andava da un avvocato in Italia. Mi sono fidato senza pensare. Non ho pensato che un avvocato in Italia ti poteva truffare. L avvocato rappresenta la Legge. Se mi avesse chiesto più soldi 8-10 mila glieli avrei dati senza pensare. U5 Gli elementi di contesto giocano un ruolo importante e vengono riportati più volte: un bell ufficio, tre segretarie, grande disponibilità (fino al versamento dell acconto). La richiesta di fidarsi e affidarsi. L avvocato rassicura in continuazione i clienti chiedendo loro di non preoccuparsi e di affidarsi; non ti preoccupare è un motivo che ritorna in continuazione. E, come Giano bifronte, è garante della regolarità della procedura e dell assunzione sia verso i migranti che verso i presunti datori di lavoro. Mi diceva in continuazione: stai tranquillo. U1 7
7. Le informazioni sulla procedura per ottenere il permesso di soggiorno L intervista è stata l occasione per approfondire il livello di conoscenza e comprensione che le persone avevano sulla procedura per l ottenimento del Permesso di Soggiorno e di regolarizzazione. Emerge un quadro molto povero di informazioni. Le fonti sono informali, principalmente le voci che circolano tra i connazionali, nessuno ricorre a sportelli informativi. Ancora una volta emerge la barriera rappresentata dalla lingua che rende difficile anche la comprensione delle notizie alla televisione. In molti casi viene sottolineata la velocità con la quale le informazioni si diffondono all interno della comunità. Non ne sapevo molto, non avevo il tempo per informarmi e capire bene la legge, rimaneva una settimana per depositare il dossier. Non avevo il tempo anche perchè lavoravo tanto. D4 Non parlano bene la lingua (né lui né i suoi amici), l unica cosa che avevano capito era che il datore di lavoro dovesse avere un reddito alto. Solo dopo hanno saputo che occorreva dimostrare di aver lavorato 4 mesi prima della richiesta. U2 Un avvocato è molto di più di uno sportello. U2 Prima non sapevo degli sportelli. E poi sono andato da un avvocato come persona di cui mi posso fidare. U3 L informazione passa attraverso un Tam-Tam informale all interno della comunità senza che ci siano riscontri oggettivi sulle testimonianze di altre persone che si sono affidate all avvocato; sanno che altre persone si sono rivolte all avvocato, il quale ha risolto le loro posizioni sul territorio italiano, ma di fatto di queste persone non se ne conosce personalmente nessuna. Questo è il meccanismo classico delle leggende metropolitane. Il confronto diretto e approfondito con altre persone è avvenuto dopo la scoperta della truffa e, in qualche caso, durante l incontro collettivo. In alcuni casi inoltre, il silenzio, la mancanza di confronto con altre persone è stato consigliato direttamente dall intermediario oppure, in altri casi, una scelta consapevole del truffato che in questo modo avrebbe evitato la concorrenza. 8. Vissuti ed emozioni attuali La truffa è la fine di un progetto di vita. I vissuti sono di tristezza, ma anche di rabbia. C è senso di tradimento e chiusura e ritiro dalle relazioni sociali. Sento come una bomba dentro di me, non mi sento in una situazione di stabilità psichica U1 Sto male e ho deciso di non avere più fiducia in nessuno. D1 Sto male, piango speso, sono arrabbiata, mi è venuto il diabete. D2 Adesso ho perso la fiducia verso tutti, ho il rifiuto di qualsiasi cosa, ho rotto le relazioni Ho messo nei guai la mia famiglia. D3 8
9. Cosa fare per evitare che succeda di nuovo L ultima parte dell intervista ha raccolto suggerimenti su che cosa si può fare per evitare che truffe analoghe si ripetano. In diversi casi viene sottolineato che sono gli stranieri che si devono informare, che devono riuscire a capire meglio le cose; la responsabilità della truffa viene ascritta soprattutto a se stessi, alla propria ingenuità, al credere (o volere credere) che finalmente le cose si possono risolvere facilmente. C è rabbia verso se stessi prima ancora che verso gli altri. Il percorso migratorio, la rottura dei rapporti con il proprio Paese e la propria famiglia, l isolamento sociale nel quale cadono porta alla perdita di punti di riferimento e di confronto che rende le persone più vulnerabili. Le associazioni, le istituzioni in casi come questo non possono fare niente, ma gli stranieri devono essere consapevoli delle cose. L immigrato irregolare, quando esce una sanatoria non pensa a nulla, si muove da solo (per mancanza di fiducia, ignoranza) per cercare di lavorare. Si concentra su casa e lavoro e si dimentica del vivere sociale, non vuole sapere nulla del resto del mondo. La maggior parte non ha mai cercato di capire la legge, non si ferma neanche a leggere. U5 Soprattutto quelli che si trovano in una situazione irregolare cercano di risolvere i problemi con i soldi. Non pensano a nulla. Non si fermano a chiedere, a leggere. Anche io ho scelto la via di pagare, non volevo saperne niente, solo risolvere il problema dei documenti. U5 La legge non protegge gli stupidi. Visto che io non avevo nessun lavoro non dovevo neanche presentarmi. U3 Le informazioni corrette dovrebbero raggiungere le persone già nei Paesi di origine, in modo che siano consapevoli di cosa vuol dire vivere in Italia da clandestini. Alle persone in Marocco direi di non partire se non hanno la garanzia di avere una casa e un lavoro. U2 Dire ai marocchini di non venire qua se non hanno i documenti in regola, vivere da clandestino è una realtà amara, hai sempre paura. U4 Infine ogni regolarizzazione dovrebbe essere accompagnata da una forte campagna informativa istituzionale Rendere chiare le regole: se non hai un datore di lavoro da tot tempo, non ci provare! D2 Bisognerebbe fare delle campagne di informazione. Io conosco delle persone che sono qui da 8 anni e che non parlano italiano. Molti non guardano neanche la tv italiana. Ci dovrebbero essere dei programmi per aiutare le persone ad uscire da questa situazione. U3 9
Le interviste sono state condotte da Stefania Gavin, Raffaella Gonella, Mohamed Ammar, Fanny Braud, Sandrine Prevot Il lavoro è stato realizzato all interno del progetto Porta Palazzo è il mio quartiere, che ha ricevuto un finanziamento dalla Compagnia di San Paolo. La foto di copertina è stata presa da Flickr ed è di Mario Boccia. 10