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OSSERVATORIO PROVINCIALE IMMIGRAZIONE della PROVINCIA di PAVIA Undicesimo Rapporto sull'immigrazione straniera nella provincia di Pavia XI Annuario statistico Anno 2013 Nel quadro delle attività dell'osservatorio Regionale per l'integrazione e la multietnicità Provincia di Pavia Novembre 2014

Regione Lombardia Direzione Generale Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato Palazzo Lombardia Piazza Città di Lombardia, 1 20124 Milano, Tel. +39 02 6765.1 www.famiglia.regione.lombardia.it www.orimregionelombardia.it Fondazione Ismu Via Copernico, 1 20125 Milano, Tel. +39 02 678779.1 www.ismu.org Provincia di Pavia Divisione Sviluppo e Lavoro, Servizi alla Persona e all Impresa Settore Politiche Sociali, Terzo Settore, Sport, Giovani, Pari Opportunità e Cooperazione Internazionale U.O. Coesione Sociale e Garante dei Diritti dei Detenuti Piazza Italia, 5 27100 Pavia - www.provincia.pv.it Francesco Brendolise Assessore alle Politiche per la Coesione Sociale e la Sicurezza, Servizi per l Impiego, Volontariato ed Associazionismo, Cooperazione Internazionale, Sport, Personale e Organizzazione Interna Tel. +39 0382 597881-597891 francesco.brendolise@provincia.pv.it Anna Betto Dirigente Divisione Sviluppo e Lavoro, Servizi alla persona e all Impresa Tel. +39 0382 597856 anna.betto@provincia.pv.it Cristina Maria Covini Responsabile U.O. Coesione Sociale e Garante dei Diritti dei Detenuti e Referente OPI Tel. +39 0382 597630 cristina.covini@provincia.pv.it Gruppo di lavoro istituito presso la Fondazione Ismu Il Rapporto è stato redatto da Alessio Menonna (Sezioni 1-3 ed Appendice statistica 2) e Marta Blangiardo (Sezioni 4-7, Scheda di approfondimento ed Allegato metodologico). Editing: Alessio Menonna Copyright Fondazione Ismu, Milano, 2014 ISBN 9788864471402 ISBN 9788864471372 Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche a uso interno o didattico, non autorizzata. 2

Indice Presentazione pag. 5 Premessa» 7 Scheda sintetica» 11 Sezione 1: Gli aspetti quantitativi e la tipologia della presenza» 15 Sezione 2: Le aree ed i Paesi di provenienza» 25 Sezione 3: Il fenomeno dell irregolarità» 35 Sezione 4: Le caratteristiche strutturali (genere, età, religione, istruzione)» 41 Sezione 5: L anzianità della presenza (in Italia e in provincia)» 49 Sezione 6: La condizione lavorativa» 53 Sezione 7: La condizione abitativa e familiare» 61 Scheda di approfondimento: Aspetti dell integrazione» 71 Allegato metodologico. Definizione dei criteri di rappresentatività del campione» 77 Appendice statistica 1. Il questionario» 81 Appendice statistica 2. Distribuzione provinciale delle principali variabili: un confronto con la realtà regionale» 89 Le pubblicazioni dell Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità» 105 3

4

Presentazione Il 18 ottobre 2014 l operazione umanitaria Mare Nostrum ha compiuto un anno di attività. I dibattiti politici, a livello nazionale ed europeo, sull utilità di questa operazione e su eventuali responsabilità e meriti hanno imperversato e diviso l opinione pubblica. Quello che è rimasto, nella mente e nel cuore di tutti, sono i tristi bollettini dei telegiornali della sera che ci ricordano quasi quotidianamente quanto questo esodo sia intriso di speranza e dolore. Flussi migratori così forti difficilmente andranno ad esaurirsi nel breve periodo: le scosse del terremoto socio-politico delle Primavere Arabe si fanno ancora sentire, senza dimenticare la guerra civile in Siria, i tanti conflitti dimenticati in Africa e i nuovi conflitti nel Medio Oriente che stanno devastando Nazioni intere e che porteranno, inesorabilmente, ad un nuovo scenario geopolitico. Ciò che noi chiamiamo Paesi del Mediterraneo, sta cambiando. Non possiamo prevedere quale sarà il loro futuro. È fuori dubbio che il nostro tempo deve trovare una modalità comune di intervento e gestione di queste spinte migratorie. Una risposta forte al problema, declinata attraverso una visione politica coordinata e strutturata a livello europeo, di ampie vedute, si fa di anno in anno sempre più necessaria. In quest ottica si inserisce l attività dell Osservatorio Provinciale Immigrazione della Provincia di Pavia che anche quest anno, attraverso l intensa attività di monitoraggio e ricerca, pubblica, per l undicesimo anno consecutivo, il Rapporto sull immigrazione straniera nella provincia di Pavia. L Osservatorio Provinciale Immigrazione (Opi) di Pavia, nell ambito delle attività di sistema con Regione Lombardia ed in collaborazione con l Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità (Orim), Eupolis Lombardia e l Istituto per lo Studio della Multietnicità (Ismu), indaga le caratteristiche della presenza straniera locale e quindi della popolazione immigrata nel territorio provinciale. 5

Anche a livello locale sono state riscontrate mutazioni nelle dinamiche migratorie, che hanno sollecitato alcune riflessioni e la necessità di indagare alcune tematiche, in modo più approfondito. Infatti, l attività di studio e di analisi è funzionale alla definizione di efficaci strategie d integrazione, nel rispetto della cultura e dei valori che ogni cittadino d origine straniera porta inevitabilmente con sé. Ed è su quest ultimo aspetto che si è focalizzata l attenzione della Provincia di Pavia che ha intrapreso un percorso volto all orizzonte interculturale dove le molteplici differenze, che coesistono anche nella comunità locale, possano confrontarsi ed armonizzarsi nell arena del dialogo e di interscambi reciproci, veicoli di crescita civile e culturale della popolazione. Inoltre la Provincia di Pavia ha voluto dar seguito alla positiva esperienza di accoglienza sul proprio territorio messa in atto durante l Emergenza Nord Africa, partecipando nel 2013 al bando del Fondo Nazionale per le politiche e i servizi d asilo. Grazie all accesso a tale fondo, la Provincia di Pavia, insieme ad una rete di associazioni ed enti locali, ha avviato nel 2014 il Progetto SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), con cui garantisce ai richiedenti protezione internazionale, un percorso di accoglienza integrata, con l offerta iniziale di servizi di prima necessità quali vitto, alloggio, assistenza sanitaria, seguita dalla costruzione di percorsi individuali di inserimento socioeconomico. I dati qui presentati possono rappresentare un prezioso strumento che può favorire, da un lato, i cittadini a leggere la realtà migratoria e, dall altro versante, la politica a progettare una vera accoglienza, slegata da una prospettiva e- sclusivamente emergenziale. L accoglienza e l integrazione dei cittadini stranieri sul territorio nazionale non possono che passare dalla comprensione del fenomeno migratorio nella sua quotidianità, nella sua normalità. Infatti, il processo migratorio in atto non è di natura congiunturale bensì strutturale e va accompagnato per favorire la coesione sociale della comunità, contrastando sul nascere rigurgiti di intolleranza e xenofobia. In occasione del precedente report auspicavo, come molti, un segnale nuovo, in controtendenza alla evanescenza della politica comunitaria, abituata a ragionare con parole tipo emergenza, sicurezza, clandestinità. Il mio augurio è così rinnovato: l obbligo di costruire un futuro migliore per tutti è, oggi, più che mai un obbligo sociale, oltre che morale. Francesco Brendolise Assessore alle Politiche per la Coesione Sociale e Sicurezza, Servizi per l'impiego, Volontariato e Associazionismo, Cooperazione Internazionale e Sport, Personale e Organizzazione Interna della Provincia di Pavia 6

Premessa Con gli adeguati confronti rispetto alle altre realtà lombarde, si presentano in questo volume i risultati delle elaborazioni statistiche sul fenomeno dell immigrazione straniera in provincia di Pavia. Come ogni anno, esse sono state svolte nel quadro dell attività di monitoraggio che l Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità ha avviato, a partire dal 2001, sull intero territorio della Lombardia. Con particolare riferimento all anno 2013, quest ultimo Rapporto delinea l intensità e le caratteristiche del fenomeno migratorio in ambito provinciale, con gli appropriati aggiornamenti ed approfondimenti ed evidenziando le maggiori tendenze in chiave di serie storica 1. Metodologicamente, il materiale statistico che fa da supporto alle analisi si riferisce alla popolazione straniera presente indipendentemente dalla residenza e dalla regolarità riguardo al soggiorno nella città di Pavia e in un insieme di altri 12 comuni scelti nel resto del territorio provinciale, con criteri di rappresentatività rispetto ad alcune caratteristiche particolarmente significative. Nell ambito dei comuni selezionati, il sub-campione di stranieri oggetto di attenzione è stato fissato per il 2013 in 250 unità circa la metà rispetto agli anni precedenti ed è stato scelto unicamente entro la popolazione con almeno 15 anni di età originaria dei cosiddetti Paesi a forte pressione migratoria (Pfpm), ossia Paesi in via di sviluppo (Pvs) o dell Europa dell Est, neocomunitari rumeni e bulgari inclusi. L identificazione delle unità da sub-campionare è avvenuta con i criteri probabilistici conformi alle regole del campionamento per centri o ambienti di aggregazione 2. Ad ogni soggetto selezionato è stato som- 1 A partire dall anno 2001 è stato avviato in Lombardia l Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità nel cui ambito è stata svolta una rilevazione campionaria su base regionale con caratteristiche di rappresentatività anche rispetto ad ognuna delle circoscrizioni provinciali lombarde. Il presente lavoro impiega i dati raccolti in occasione di tale indagine con riferimento al sub-campione relativo alla provincia di Pavia. Per ulteriori approfondimenti si vedano: G. C. Blangiardo (a cura di), L immigrazione straniera in Lombardia. Rapporti 2001-2013, Regione Lombardia - Éupolis - Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità - Fondazione Ismu, Milano, 2002-2014. 2 A questo riguardo si consulti l Allegato metodologico. Definizione dei criteri di rappresentatività del campione in questo volume. Per una trattazione più sistematica, riguardo alla tecnica in 7

ministrato un questionario riguardante le proprie principali caratteristiche strutturali, individuali e familiari sesso, età, stato civile, cittadinanza, istruzione, appartenenza religiosa, regolarità rispetto al soggiorno, eventuale residenza a- nagrafica, condizione familiare, economica, abitativa, ecc. mentre nel contempo, a partire dalle risultanze anagrafiche presso i comuni della provincia di Pavia, si è proceduto alla valutazione della popolazione straniera residente al 1 luglio 2013 distintamente per genere e cittadinanza. Riproponendo la metodologia messa a punto in occasione delle precedenti esperienze di analisi, si è giunti alla quantificazione della presenza straniera e alla sua specificazione rispetto alla provenienza e alla condizione di stabilità/regolarità. In particolare, si è provveduto all elaborazione congiunta delle risultanze anagrafiche per cittadinanza con le corrispondenti stime campionarie relative sia alla proporzione di immigrati residenti nei comuni della provincia, sia alla percentuale di regolari rispetto al soggiorno. Anche in questa occasione il complesso dei risultati forniti dalle indagini campionarie ha offerto l opportunità di caratterizzare l immagine del fenomeno migratorio in provincia di Pavia rispetto ai tratti più significativi sotto il profilo bio-demografico, culturale, sociale, economico-occupazionale e abitativofamiliare, fornendo in un analisi storica a partire dal 2001 tutti gli elementi per valutare la dinamica dell integrazione e le problematiche nuove o ancora aperte. Nelle pagine seguenti si rende disponibile la documentazione statistica riguardante gli aspetti quantitativi e le principali caratteristiche strutturali degli immigrati stranieri provenienti da Paesi a forte pressione migratoria presenti in provincia di Pavia nel 2013, preceduta da brevi note introduttive e di commento. Tali dati sono opportunamente collocati nel contesto evolutivo del fenomeno a partire dal 2001. In Appendice statistica oltre al questionario da cui derivano sono infine proposte le tabelle di frequenza rispetto alle principali variabili strutturali, familiari ed individuali riferite alla provincia di Pavia nel 2013, a confronto con le parallele risultanze delle altre province lombarde. tema di campionamento per la scelta delle singole unità da intervistare si vedano G. C. Blangiardo, Campionamento per centri nelle indagini sulla presenza straniera in Lombardia, in Studi in ricordo di Marco Martini, Giuffrè, Milano, 2004 e G. Baio, G. C. Blangiardo, M. Blangiardo, Centre Sampling Technique in Foreign Migration Surveys: A Methodological Note, in Journal of Official Statistics, vol. 27, 3, 2011: 451-465; per quella relativa alle stime sul numero di presenti in corrispondenza delle diverse tipologie si veda G. C. Blangiardo e L. Terzera, L immigrazione straniera nell area milanese, Quaderni I.S.MU., 4, Angeli, 1997: 67. 8

Prospetto 1 - Sintesi della copertura territoriale della rilevazione dell Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità della Regione Lombardia. Anni 2001-2013 Anno Unità campionarie di 1 stadio Numero comuni selezionati per provincia Numero di intervistatori coinvolti nella rilevazione Numero di interviste realizzate (casi validi) Unità campionarie di 2 stadio Numerosità casi ponderati (e relativo apporto ai fini delle elaborazioni): significatività provinciale significatività regionale Provincia di Pavia 2013 13 6 257 250 213 2012 27 13 500 500 364 2011 27 12 501 500 420 2010 30 13 502 500 419 2009 30 14 502 500 495 2008 28 10 500 500 396 2007 28 9 500 500 401 2006 37 7 501 500 399 2005 33 10 510 500 286 2004 27 5 500 500 248 2003 31 6 498 500 248 2002 24 9 499 500 280 2001 24 7 500 500 273 Totale Lombardia 2013 185 71 4.007 4.000 4.000 2012 329 126 6.945 7.000 7.000 2011 373 139 8.021 8.030 8.030 2010 373 143 8.033 8.000 8.000 2009 385 146 9.006 9.000 9.000 2008 384 149 8.967 9.000 9.000 2007 373 143 8.979 9.000 9.000 2006 410 123 8.998 9.000 9.000 2005 376 120 8.013 8.000 8.000 2004 349 104 7.978 8.000 8.000 2003 360 98 7.879 8.000 8.000 2002 346 101 7.997 8.000 8.000 2001 342 105 7.899 7.800 7.800 Fonti: G. C. Blangiardo (a cura di), L immigrazione straniera in Lombardia. Rapporti 2001-2013, Regione Lombardia - Éupolis - Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità - Fondazione Ismu, Milano, 2002-2014. 9

Prospetto 2 - I comuni campionati in provincia di Pavia nel 2013 (interviste teoriche ed effettive) Codice Istat Comune Distretto Interviste teoriche Interviste teoriche per distretto Interviste effettive Interviste effettive per distretto 18010 Bastida de Dossi 0 1 Voghera 25 18182 Voghera 25 31 32 18013 Belgioioso 15 15 Corte Olona 25 18048 Chignolo Po 10 10 25 18024 Broni 10 10 Broni 30 18153 Stradella 20 20 30 18034 Casorate Primo 15 15 Certosa 25 18078 Landriano 10 10 25 18037 Casteggio Casteggio 15 15 15 15 18069 Garlasco 15 16 Garlasco 25 18088 Mede 10 10 26 18102 Mortara Mortara 20 20 20 20 18110 Pavia Pavia 40 40 39 39 18177 Vigevano Vigevano 45 45 45 45 Totale 250 250 257 257 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 10

Scheda sintetica 1. Gli aspetti quantitativi e la tipologia della presenza Dall inizio del 2001 al 1 luglio 2013 la popolazione straniera proveniente da Paesi a forte pressione migratoria regolarmente iscritta in anagrafe è sestuplicata in provincia di Pavia, passando da 9 a 54mila unità, ma in termini assoluti più dell 80% di tale crescita oltre 36mila unità si è concretizzata nei sei anni fra il 1 luglio del 2003 e la stessa data del 2009 mentre nei primi due anni e mezzo del secolo l aumento è stato inferiore alle 3mila unità e negli ultimi quattro anni non ha raggiunto le 6mila unità, di cui soltanto un centinaio negli ultimi ventiquattro mesi. Nonostante tale recente trend di rallentamento, i residenti rappresentano ormai l 84% del fenomeno migratorio in provincia di Pavia nel 2013, contro l 82% nel 2012 e una quota che era soltanto del 60% a inizio secolo, e questo perché le altre due componenti migratorie, composte dai regolari non residenti e dagli irregolari, hanno subito nel tempo un evoluzione più variata ma complessivamente meno forte. I regolari non residenti, infatti, più che quadruplicati da inizio secolo, hanno superato per la prima volta nel 2013 le 8mila presenze ma già dal 2008 un anno dopo l entrata della Romania nell area di libera circolazione dell Unione Europea oscillavano tra le 7 e le 8mila unità; mentre gli irregolari, che erano 4mila ad inizio secolo, dopo aver sfiorato quota 9mila unità nel 2006 sono tendenzialmente scesi fino a poco più di 2mila al 1 luglio 2013. Il numero totale di presenze straniere provenienti da Paesi a forte pressione migratoria in provincia di Pavia al 1 luglio 2013 è così stimato attorno alle 64mila unità, a fronte delle 65mila del 2012 e delle 66mila del 2011. 2. Le aree ed i Paesi di provenienza Nonostante una diminuzione di oltre un migliaio di unità negli ultimi dodici mesi, l area est-europea ha più che sestuplicato e il numero delle proprie 11

presenze sul territorio provinciale dal 1 gennaio 2001 al 1 luglio 2013 e rappresenta, a partire dal 2008, la maggioranza assoluta del fenomeno migratorio, mentre nel 2001 ne costituiva poco più di un terzo. Poco meno di 30 delle 50mila unità d aumento della presenza straniera in provincia di Pavia nei primi dodici anni e mezzo del secolo è associabile alla componente esteuropea e, nonostante una diminuzione di quasi 1.400 unità negli ultimi dodici mesi, da soli gli oltre 17mila rumeni contano in provincia di Pavia ancora più di tutti gli immigrati africani messi assieme, tra cui si evidenziano i quasi 6mila marocchini e i quasi 5mila egiziani al terzo e al quarto posto in classifica. La supremazia numerica est-europea è rafforzata in seconda posizione dal contingente albanese, che al 1 luglio 2013 conta poco meno di 9mila presenze in provincia, e poi al quinto posto dagli ucraini spesso donne sole impegnate nell attività di assistenza domiciliare con poco meno di 4mila unità. A seguire, ecuadoriani (poco meno di 3mila) e cinesi (poco più di 2mila) si segnalano come i primi rappresentanti nazionali delle provenienze latinoamericana e asiatica. 3. Il fenomeno dell irregolarità Al 1 luglio 2013 sono poco più di 2mila la metà rispetto alla stessa data del 2012 gli immigrati irregolari nel soggiorno presenti in provincia di Pavia, di cui un terzo nordafricani, quasi altrettanti est-europei, il 15% latinoamericani e poco più del 10% a testa asiatici o africani del Centro-sud. Per quanto riguarda i principali Paesi di provenienza, quasi tutti hanno pressoché dimezzato il numero di irregolari nel soggiorno nei dodici mesi precedenti il 1 luglio 2013, ad eccezione degli ucraini che hanno visto ridursi i propri valori di poco più di un terzo: albanesi, marocchini ed egiziani, con circa 300 irregolari a testa, si collocano così ancora ai primi posti in graduatoria per numero di persone in condizioni giuridico-amministrative tali da dover essere espulsi dall Italia, davanti agli ucraini (circa 200) e, con circa un centinaio di unità a testa, a tunisini, ecuadoriani e cinesi. I senegalesi, tuttavia, come nel 2012 segnano a livello relativo la percentuale di irregolarità nel soggiorno maggiore al proprio interno fra tutti i principali gruppi nazionali, davanti ai tunisini e poi agli egiziani, tutti contingenti africani; al contrario, i tassi di irregolarità più bassi sono riferibili ad albanesi, ecuadoriani, cinesi e peruviani. Nell ultimo quadriennio le iniziative di sanatoria per colf e badanti, i click days e i provvedimenti di emersione dal lavoro nero, oltre verosimilmente al rientro in patria o al proseguimento della carriera migratoria in un Paese terzo per non pochi immigrati irregolari che hanno perso il lavoro in Italia, hanno abbassato il tasso d irregolarità in provincia di Pavia ai record di succes- 12

sivi minimi storici dell 8-9 per cento nel 2010-2011, del 6 per cento nel 2012 e del solo 3 per cento nel 2013, dopo aver toccato invece quota 26-28 per cento durante il 2001. 4. Le caratteristiche strutturali (genere, età, religione, istruzione) A livello strutturale si notano: una graduale tendenza verso l equilibrio di genere, con un incidenza di uomini che passa dal 56 per cento nel 2001 al 51 per cento nel 2013; tra gli ultraquattordicenni una lieve crescita complessiva delle età mediane di uomini e donne, che si attestano rispettivamente sui 34 e 32 anni nel 2013; un decremento nel tempo della quota di ultraquattordicenni senza titolo di studio, mentre contemporaneamente aumentano i diplomati alla scuola superiore e i laureati passano dal 7 al 13 per cento tra il 2001 e il 2013 dopo aver però raggiunto il 17 per cento nel 2006; appartenenze religiose musulmane in diminuzione, pari al 34 per cento nel 2013 a fronte del 46 per cento nel 2001, e solo se singolarmente considerate ancora più frequenti rispetto a quelle cattoliche (25 per cento) e altre cristiane (32 per cento, triplicate rispetto ad inizio secolo). 5. L anzianità della presenza (in Italia e in provincia) La quota di arrivi in Italia da meno di cinque anni scende dal 49 al 22 per cento tra il 2001 e il 2013. Il Nord Africa mostra la durata mediana della migrazione più elevata, mentre è l Africa del Centro-sud a evidenziare l anzianità di presenza più bassa. Nel confronto con le altre province lombarde, quella di Pavia si colloca sempre ancora sotto la media e tra gli ultimi posti nella graduatoria per anzianità della presenza, per entrambi i generi maschile e femminile. 6. La condizione lavorativa La condizione lavorativa degli stranieri ultraquattordicenni evidenzia una netta diminuzione del livello di disoccupazione tra il 2001 e il 2008, che tuttavia poi risale e raggiunge il 15 per cento d incidenza nel 2013. La quota di casalinghe quasi triplica tra il 2001 e il 2013, mentre l occupazione regolare a tempo indeterminato interessa circa un immigrato su tre nel 2001 e poco meno di tre su dieci nel 2013. In quest ultimo anno le donne sono caratterizzate da una quota più bassa di occupazione regolare a tempo indeterminato meno di una su cinque a fronte di più di uno su tre fra gli uomini mentre la quota di disoccupazione è più elevata all interno dell universo maschile, anche 13

se va tenuto conto che il 24 per cento delle donne è casalinga. Anche i lavori maggiormente svolti si differenziano per genere: tra gli uomini il 10 per cento è titolare o esercente di attività commerciale e il 9 per cento muratore, mentre poco meno di una donna su quattro è impiegata come assistente domiciliare e il 18 per cento come domestica a ore. 7. La condizione abitativa e familiare La condizione abitativa mostra come cinque stranieri ultraquattordicenni su sei vivano nel 2013 in soluzione privata, da soli o con famiglia, a fronte del 57 per cento registrato nel 2001. La quota di chi vive in case di proprietà è più che raddoppiata nel corso della serie storica e si attesta al 21 per cento nell anno corrente. Di pari passo la sistemazione in coabitazione con altri immigrati decresce nel tempo e raggiunge il 5 per cento nel 2013, quando coloro che vivono sul luogo di lavoro sono circa il 4 per cento. La quota di donne coniugate è generalmente nel tempo più elevata della corrispondente maschile, eccezion fatta però per l ultimo periodo 2011-2013. Il nucleo familiare maggiormente sperimentato dal genere maschile nel 2001 era quello allargato, composto da amici, parenti e conoscenti, più eventuali figli, ma dal 2006 è il nucleo classico con eventuali figli a mostrare le quote più elevate, con un picco del 62 per cento nel 2009. Le famiglie unipersonali interessavano principalmente gli uomini nel 2001, mentre negli ultimi anni si osservano percentuali generalmente più elevate per il genere femminile. A livello di nazionalità di particolare interesse circa un ucraina su due prevalentemente donne sole impegnate in attività di assistenza domiciliare sperimentano la famiglia unipersonale, a fronte solamente del 3 per cento dei rumeni. La convivenza con parenti, amici e conoscenti è sperimentata, invece, da più di due senegalesi su tre. Scheda di approfondimento: Aspetti dell integrazione La provincia di Pavia si posiziona sopra la media regionale per il livello di integrazione totale nel 2013, ma se si osservano le due componenti socioterritoriali ed economico-lavorative si può apprezzare come soprattutto per quest ultima sia decisamente sopra il livello standard lombardo. Inoltre, il dettaglio per genere evidenzia come l indice economico-lavorativo sia più e- levato tra gli uomini, mentre la differenza di genere sia molto meno marcata per quello socio-territoriale nonostante le donne mostrino un valore leggermente superiore. 14

Sezione 1: Gli aspetti quantitativi e la tipologia della presenza Come ogni anno, incrociando i dati sulla regolarità del soggiorno con quelli sull iscrizione in anagrafe è possibile operare una classificazione degli immigrati presenti in provincia di Pavia in tre sottogruppi per condizione giuridicoamministrativa della presenza: a) i residenti, iscritti nelle anagrafi comunali e dunque a maggior ragione con valido permesso di soggiorno o altro titolo alla regolare presenza sul territorio italiano; b) gli irregolari, non iscritti in anagrafe né con un documento che ne consentirebbe il soggiorno in Italia; c) i regolari non residenti, con valido titolo di permanenza in Italia ma non iscritti in anagrafe 3. Con tali informazioni in questa prima sezione è possibile fornire i principali dati di stock e di trend sull evoluzione e la composizione quantitativa del contingente straniero presente a vario titolo in provincia di Pavia dal 2001 al 2013. Innanzitutto, dal punto di vista della componente più numerosa, ovvero dei residenti, dall inizio del 2001 al 1 luglio 2013 la popolazione straniera proveniente da Paesi a forte pressione migratoria regolarmente iscritta in anagrafe è sestuplicata da 9mila a 54mila unità; ma in termini assoluti più dell 80% di tale crescita per un totale superiore alle 36mila unità si è concretizzata nei sei anni compresi fra il 1 luglio del 2003 e la stessa data del 2009, mentre nei primi due anni e mezzo del secolo l aumento complessivo è stato inferiore alle 3mila unità e negli ultimi quattro anni fino a metà del 2013 non ha raggiunto 3 Mentre i residenti evidenziano una condizione formale di stabilità sul territorio, gli irregolari, al contrario, formano il gruppo contraddistinto dalla più elevata precarietà. I regolari non residenti si collocano invece in una situazione intermedia di semi-stabilità : hanno sì un possesso di un permesso di soggiorno, ma non sono ancora iscritti alle anagrafi comunali della provincia. Il gruppo residuale di chi si è iscritto in anagrafe ma ha perso poi titolarità alla permanenza sul territorio italiano è incluso tra gli irregolari. Sono invece considerati regolari residenti o non residenti per definizione tutti i comunitari, tutti i minorenni e tutti coloro i quali hanno una situazione in via di rinnovo del permesso di soggiorno. 15

quota 6mila, di cui soltanto un centinaio di unità riferibili agli ultimi ventiquattro mesi. Nonostante tale trend di progressivo rallentamento e anzi quasi d arresto della crescita negli ultimi tempi, i residenti rappresentano ormai l 84% del fenomeno migratorio in provincia di Pavia nel 2013, contro l 82% nel 2012 e una quota che era soltanto del 60% ad inizio secolo; e questo perché le altre due componenti migratorie, i regolari non residenti e gli irregolari, hanno subito nel tempo un evoluzione più variata ma complessivamente meno forte nel tempo. I regolari non residenti, più che quadruplicati da inizio secolo, hanno superato per la prima volta nel 2013 le 8mila presenze in provincia di Pavia, ma già dal 2008 un anno dopo l entrata della Romania nell area di libera circolazione dell Unione Europea oscillavano tra le 7 e le 8mila unità; mentre gli irregolari, che erano 4mila ad inizio secolo, dopo aver sfiorato quota 9mila unità nel 2006 sono tendenzialmente scesi fino a poco più di 2mila al 1 luglio 2013, solamente un centinaio in meno rispetto al record storico di minimo di questo secolo registrato esattamente dieci anni prima, quando la grande sanatoria Bossi- Fini aveva a suo tempo regolarizzato la maggior parte delle condizioni di irregolarità nel soggiorno allora in essere. Nonostante il numero totale di presenze straniere provenienti da Paesi a forte pressione migratoria stimate in provincia di Pavia al 1 luglio 2013 scenda verso le 64mila unità, a fronte delle 65mila del 2012 e delle 66mila del 2011, in termini di graduatoria per province quella di Pavia è nell ultimo anno al sesto posto per popolazione straniera complessivamente presente. Era in settima posizione a inizio secolo e virtualmente in ottava se avessimo computato già allora separatamente le aree di Milano e di Monza e della Brianza a testimonianza di una crescita complessiva da inizio secolo, quando gli immigrati erano meno di 15mila, più veloce della media regionale per quanto riguarda gli immigrati tout-court e invece molto inferiore alla media lombarda per ciò che concerne i soli irregolari. La provincia di Pavia è infatti ottava nel 2013 per quanto riguarda la sola sub-componente irregolare, mentre era in quarta posizione nel 2001. 16

Tabella 1.1 - Stima degli stranieri provenienti dai Pvs o dall Est Europa presenti in provincia di Pavia. Anni 2001-2013, valori in migliaia di unità Tipologia della presenza 1.1. 01 1.1. 02 1.7. 03 1.7. 04 1.7. 05 1.7. 06 1.7. 07 1.7. 08 1.7. 09 1.7. 10 1.7. 11 1.7. 12 1.7. 13 Residenti 8,9 9,7 11,6 18,1 23,8 27,6 31,2 42,8 48,0 50,3 53,8 53,7 53,9 Regolari non residenti 2,0 1,3 3,8 2,2 5,1 1,7 4,4 8,0 6,9 7,2 6,5 7,6 8,3 Irregolari 3,9 4,4 2,0 2,9 6,3 8,8 6,4 7,9 6,3 4,7 5,6 4,2 2,1 Totale 14,8 15,4 17,4 23,3 35,2 38,1 42,0 58,6 61,3 62,2 66,0 65,5 64,3 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. Figura 1.1 - Composizione percentuale degli stranieri provenienti dai Pvs o dall Est Europa presenti in provincia di Pavia secondo la condizione giuridico-amministrativa. Stima al 1 luglio 2013 Regolari non residenti 12,9% Irregolari 3,3% Residenti 83,8% Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 17

Figura 1.2 - Composizione percentuale degli stranieri provenienti dai Pvs o dall Est Europa presenti in provincia di Pavia secondo la condizione giuridico-amministrativa. Stima al 1 luglio 2012 Regolari non residenti 11,6% Irregolari 6,4% Residenti 82,0% Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 18

Figura 1.3 - Stranieri provenienti dai Pvs o dall Est Europa presenti nella provincia di Pavia per condizione giuridicoamministrativa. Anni 2001-2013 70.000 65.000 60.000 55.000 50.000 45.000 40.000 35.000 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0 1.1.2001 1.1.2002 1.7.2003 1.7.2004 1.7.2005 1.7.2006 1.7.2007 1.7.2008 1.7.2009 1.7.2010 1.7.2011 1.7.2012 1.7.2013 Residenti Regolari non residenti Irregolari Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 19

Tabella 1.2 - Stima degli stranieri provenienti dai Pvs o dall Est Europa complessivamente presenti in Lombardia per provincia. Migliaia di unità negli anni 2001-2013 Province 1.1.2001 1.7.2006 1.7.2007 1.7.2008 1.7.2009 1.7.2010 1.7.2011 1.7.2012 1.7.2013 Milano (a) 218,4 340,3 367,9 383,9 418,3 424,4 460,4 443,3 473,3 Brescia 60,1 139,2 153,1 167,2 184,9 191,5 202,6 199,5 198,5 Bergamo 38,8 92,4 96,6 114,8 134,3 137,9 142,9 139,5 144,6 Varese 22,2 49,8 56,0 65,1 72,9 74,3 79,9 79,6 81,0 Monza-Brianza (a) -- 48,6 54,3 64,0 68,5 71,0 77,0 76,0 77,2 Pavia 14,8 38,1 42,0 58,6 61,3 62,2 66,0 65,5 64,3 Mantova 16,7 39,4 45,0 55,7 64,6 62,1 64,2 62,8 63,7 Como 16,1 35,2 37,7 43,6 48,0 48,6 53,1 52,6 54,0 Cremona 13,2 30,1 33,1 44,1 48,2 47,0 49,2 46,3 49,3 Lecco 10,5 21,5 24,6 29,3 30,5 31,1 33,0 32,4 34,4 Lodi 6,8 18,9 20,8 25,1 29,4 29,2 31,0 29,4 28,7 Sondrio 2,5 6,5 7,2 8,4 9,3 9,2 9,9 9,8 9,7 Totale 419,8 860,1 938,3 1.059,7 1.170,2 1.188,5 1.269,2 1.236,7 1.278,7 Nota: (a) La Provincia di Milano è considerata esclusa dell area di Monza-Brianza solamente a partire dal 2006. Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 20

Tabella 1.3 - Stima degli stranieri provenienti dai Pvs o dall Est Europa irregolarmente presenti in Lombardia per provincia. Migliaia di unità negli anni 2001-2013 Province 1.1.2001 1.7.2006 1.7.2007 1.7.2008 1.7.2009 1.7.2010 1.7.2011 1.7.2012 1.7.2013 Milano (a) 48,1 76,4 62,8 64,6 69,0 47,5 49,8 37,5 43,1 Brescia 10,6 16,0 15,6 17,8 19,7 15,5 17,0 14,7 13,0 Bergamo 8,6 14,0 10,7 14,0 14,0 14,1 12,2 10,1 6,9 Varese 3,9 5,3 5,8 7,7 7,9 7,7 6,8 6,6 5,5 Mantova 2,5 4,4 5,3 7,4 8,7 5,8 5,2 5,4 4,2 Como 3,1 4,9 4,6 5,5 5,6 3,9 4,9 4,9 3,9 Monza-Brianza (a) -- 11,2 8,2 10,1 9,3 5,8 6,1 5,4 2,9 Pavia 3,9 8,8 6,4 7,9 6,3 4,7 5,6 4,2 2,1 Cremona 2,4 4,4 3,9 5,5 5,1 2,8 3,3 2,9 2,1 Lodi 1,6 2,7 2,1 2,8 3,2 2,0 2,0 1,9 1,5 Lecco 1,8 2,8 3,2 3,9 3,7 2,5 2,6 2,2 1,2 Sondrio 0,6 1,0 0,8 0,9 0,9 0,6 0,6 0,7 0,3 Totale 87,1 151,8 129,6 148,0 153,4 113,0 116,2 96,5 86,9 Nota: (a) La Provincia di Milano è considerata esclusa dell area di Monza-Brianza solamente a partire dal 2006. Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 21

Tabella 1.4 - Distribuzione percentuale tra le province lombarde degli stranieri provenienti dai Pvs o dall Est Europa complessivamente presenti negli anni 2001-2012 Province 1.1.2001 1.7.2006 1.7.2007 1.7.2008 1.7.2009 1.7.2010 1.7.2011 1.7.2012 1.7.2013 Milano (a) 52,0 39,6 39,2 36,2 35,7 35,7 36,3 35,8 37,0 Brescia 14,3 16,2 16,3 15,8 15,8 16,1 16,0 16,1 15,5 Bergamo 9,2 10,7 10,3 10,8 11,5 11,6 11,3 11,3 11,3 Varese 5,3 5,8 6,0 6,1 6,2 6,3 6,3 6,4 6,3 Monza-Brianza (a) -- 5,7 5,8 6,0 5,9 6,0 6,1 6,1 6,0 Pavia 3,5 4,4 4,5 5,5 5,2 5,2 5,2 5,3 5,0 Mantova 4,0 4,6 4,8 5,3 5,5 5,2 5,1 5,1 5,0 Como 3,8 4,1 4,0 4,1 4,1 4,1 4,2 4,3 4,2 Cremona 3,1 3,5 3,5 4,2 4,1 4,0 3,9 3,7 3,9 Lecco 2,5 2,5 2,6 2,8 2,6 2,6 2,6 2,6 2,7 Lodi 1,6 2,2 2,2 2,4 2,5 2,5 2,4 2,4 2,2 Sondrio 0,6 0,8 0,8 0,8 0,8 0,8 0,8 0,8 0,8 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Nota: (a) La Provincia di Milano è considerata esclusa dell area di Monza-Brianza solamente a partire dal 2006. Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 22

Tabella 1.5 - Distribuzione percentuale tra le province lombarde degli stranieri provenienti dai Pvs o dall Est Europa irregolarmente presenti negli anni 2001-2013 Province 1.1.2001 1.7.2006 1.7.2007 1.7.2008 1.7.2009 1.7.2010 1.7.2011 1.7.2012 1.7.2013 Milano (a) 55,2 50,3 48,5 43,6 45,0 42,1 42,8 38,8 49,6 Brescia 12,2 10,5 12,0 12,0 12,8 13,7 14,7 15,3 14,9 Bergamo 9,9 9,2 8,3 9,5 9,1 12,4 10,5 10,5 7,9 Varese 4,5 3,5 4,5 5,2 5,1 6,8 5,8 6,8 6,4 Mantova 2,9 2,9 4,1 5,0 5,7 5,1 4,4 5,6 4,9 Como 3,6 3,2 3,5 3,7 3,7 3,5 4,2 5,0 4,4 Monza-Brianza (a) -- 7,4 6,3 6,8 6,1 5,1 5,3 5,6 3,4 Pavia 4,5 5,8 4,9 5,3 4,1 4,2 4,9 4,3 2,5 Cremona 2,8 2,9 3,0 3,7 3,3 2,5 2,8 3,0 2,4 Lodi 1,8 1,8 1,6 1,9 2,1 1,8 1,7 2,0 1,7 Lecco 2,1 1,8 2,5 2,6 2,4 2,2 2,2 2,3 1,4 Sondrio 0,7 0,7 0,6 0,6 0,6 0,5 0,6 0,7 0,4 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Nota: (a) La Provincia di Milano è considerata esclusa dell area di Monza-Brianza solamente a partire dal 2006. Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 23

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Sezione 2: Le aree ed i Paesi di provenienza In questa sezione si vogliono fornire i dati sulle presenze delle cittadinanze e delle macroaree geografiche maggiormente diffuse in provincia di Pavia al 1 luglio del 2013, anche in chiave di serie storica fin da inizio secolo. In particolare, nonostante una diminuzione di oltre un migliaio di unità negli ultimi dodici mesi l area est-europea ha più che sestuplicato e il numero delle proprie presenze sul territorio provinciale dal 1 gennaio 2001 al 1 luglio 2013 e, con poco meno di 34mila presenze a quest ultima data, rappresenta a partire dal 2008 la maggioranza assoluta del fenomeno migratorio in provincia di Pavia, mentre nel 2001 ne costituiva poco più di un terzo. In altri termini, poco meno di 30 delle 50mila unità d aumento della presenza straniera in provincia di Pavia nei primi dodici anni e mezzo del secolo è associabile alla componente est-europea. Sul fronte opposto, nello stesso lasso di tempo gli africani non sono neanche triplicati da 5mila a 13mila i cittadini del Nord e da poco più di mille a meno di 4mila quelli del Centro-sud continentale mentre gli asiatici sono passati da 2mila a 6mila ed invece notevole, pur su valori assoluti bassi, è stata la crescita relativa dei latinoamericani, più che quintuplicati da inizio secolo fino ai quasi 8mila presenti al 1 luglio 2013. Nonostante una diminuzione di quasi 1.400 unità negli ultimi dodici mesi nella graduatoria per singole cittadinanze, in provincia di Pavia gli oltre 17mila rumeni contano, da soli, ancora più di tutti gli immigrati africani messi assieme, tra cui si evidenziano i quasi 6mila marocchini e i quasi 5mila egiziani al terzo e al quarto posto in classifica. La supremazia numerica esteuropea è rafforzata in seconda posizione dal contingente albanese, che al 1 luglio 2013 conta poco meno di 9mila presenze in provincia, e poi dagli u- craini spesso donne impegnate nell attività di assistenza domiciliare con poco meno di 4mila unità. 25

A seguire, ecuadoriani (poco meno di 3mila) e cinesi (poco più di 2mila) si segnalano come i primi rappresentanti nazionali delle provenienze latinoamericana e asiatica, davanti a loro volta in graduatoria a tunisini e peruviani (con poco meno di 2mila unità a testa) e ai moldovi (con poco più di mille) per chiudere la graduatoria delle prime dieci cittadinanze presenti, che sono anche le uniche con oltre mille unità. Mentre i rumeni sono nettamente il gruppo nazionale che più è diminuito numericamente in provincia di Pavia nei dodici mesi precedenti il 1 luglio 2013 davanti a tunisini (-120), marocchini (-100) ed egiziani (-70), tutti dal Nord Africa, ad aumentare maggiormente in termini assoluti sono stati invece i cinesi (+180), pur notandosi incrementi di oltre un centinaio di unità anche per albanesi, peruviani e brasiliani, con un aumento particolarmente significativo per questi ultimi vista la più ridotta dimensione del proprio contingente, al dodicesimo posto in graduatoria, tra quelli di Bulgaria e Repubblica Dominicana, tutti con poco più di 900 presenze a metà 2013. 26

Tabella 2.1a - Stima del numero di stranieri presenti in provincia di Pavia secondo la provenienza. Migliaia di unità, anni 2001-2009 Est Nord Altri America Europa Africa Africa Latina Asia Totale 1.1.2001 Residenti 3,2 2,9 0,8 0,9 1,2 8,9 Totale 5,4 4,6 1,3 1,5 2,0 14,8 1.1.2002 Residenti 3,7 3,0 0,8 1,0 1,2 9,7 Totale 5,7 4,4 1,4 2,0 1,8 15,4 1.7.2003 Residenti 5,3 2,9 0,8 1,4 1,2 11,6 Totale 7,8 4,5 1,3 2,1 1,6 17,4 1.7.2004 Residenti 8,4 4,7 1,2 2,3 1,6 18,1 Totale 11,3 5,7 1,6 2,7 2,0 23,3 1.7.2005 Residenti 11,2 6,1 1,8 2,5 2,2 23,8 Totale 17,2 8,5 2,8 3,5 3,2 35,2 1.7.2006 Residenti 13,3 6,5 1,9 3,3 2,7 27,6 Totale 18,8 8,5 2,6 4,5 3,7 38,1 1.7.2007 Residenti 15,0 7,2 2,0 3,9 3,0 31,2 Totale 20,6 9,3 2,8 5,3 3,9 42,0 1.7.2008 Residenti 24,6 8,2 2,3 4,4 3,4 42,8 Totale 32,6 11,8 3,3 5,9 4,9 58,6 1.7.2009 Residenti 26,3 9,8 2,6 5,4 4,0 48,0 Totale 33,7 12,3 3,5 6,8 5,0 61,3 Nota: I totali risentono degli arrotondamenti sui dati parziali. Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 27

Tabella 2.1b - Stima del numero di stranieri presenti in provincia di Pavia secondo la provenienza. Migliaia di unità, anni 2010-2013 Est Nord Altri America Europa Africa Africa Latina Asia Totale 1.7.2010 Residenti 26,7 10,6 2,9 5,8 4,3 50,3 Totale 33,1 13,1 3,5 7,1 5,4 62,2 1.7.2011 Residenti 28,9 10,8 3,0 6,2 4,9 53,8 Totale 35,0 13,5 3,9 7,4 6,2 66,0 1.7.2012 Residenti 28,7 10,7 3,1 6,4 4,9 53,7 Totale 35,3 13,0 3,8 7,5 5,9 65,5 1.7.2013 Residenti 28,7 10,7 3,1 6,2 5,1 53,9 Totale 33,9 12,7 3,9 7,7 6,2 64,3 Nota: I totali risentono degli arrotondamenti sui dati parziali. Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. Figura 2.1 - Stranieri presenti per grandi aree di provenienza al 1 luglio 2013 in provincia di Pavia America Latina 7,7 mila (12%) Altri Africa 3,9 mila (6%) Nord Africa 12,7 mila (20%) Est Europa 33,9 mila (53%) Asia 6,2 mila (10%) Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 28

Figura 2.2 - Stranieri presenti per grandi aree di provenienza al 1 luglio 2012 in provincia di Pavia America Latina 7,5 mila (11%) Altri Africa 3,8 mila (6%) Nord Africa 13,0 mila (20%) Est Europa 35,3 mila (54%) Asia 5,9 mila (9%) Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. Tabella 2.2 - Variazione del numero di presenze in provincia di Pavia dal 1 luglio 2012 al 1 luglio 2013. Migliaia di unità Area di provenienza Residenti Non residenti Totale Est Europa 0,0-1,4-1,4 Asia 0,3 0,0 0,3 Nord Africa -0,0-0,2-0,3 Altri Africa 0,0-0,0 0,0 America Latina -0,1 0,3 0,2 Totale 0,2-1,3-1,2 Nota: I totali risentono degli arrotondamenti sui dati parziali. Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 29

Tabella 2.3 - Stima del numero di stranieri presenti nella provincia di Pavia al 1 luglio 2013 secondo il Paese di provenienza. Arrotondamenti a 10 unità Principali Paesi di provenienza Residenti Non residenti Totale Romania 14.750 2.670 17.420 Albania 7.290 1.300 8.590 Marocco 4.730 900 5.630 Egitto 4.200 730 4.930 Ucraina 3.180 600 3.780 Ecuador 2.180 500 2.680 Cina 1.750 360 2.110 Tunisia 1.540 340 1.880 Perù 1.480 340 1.820 Moldova 1.090 190 1.280 Bulgaria 800 150 950 Brasile 690 240 930 Repubblica Dominicana 770 150 920 India 750 140 890 Senegal 700 160 860 Costa d Avorio 700 160 860 Filippine 730 130 860 Camerun 510 120 630 Sri Lanka 480 90 580 Polonia 450 80 530 Totale primi 20 Paesi 48.780 9.340 58.120 % sul totale Pvs e Est Europa 90,5 89,5 90,4 Nota: I totali risentono degli arrotondamenti sui dati parziali. Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 30

Tabella 2.4 - Stima del numero di stranieri presenti nella provincia di Pavia al 1 luglio 2012 secondo il Paese di provenienza. Arrotondamento a 10 unità Principali Paesi di provenienza Residenti Non residenti Totale Romania 14.570 4.240 18.810 Albania 7.360 1.110 8.470 Marocco 4.760 970 5.730 Egitto 4.160 840 5.000 Ucraina 3.300 540 3.850 Ecuador 2.230 440 2.680 Tunisia 1.610 390 2.000 Cina 1.580 350 1.930 Perù 1.460 250 1.710 Moldova 1.080 240 1.330 Repubblica Dominicana 850 140 990 Bulgaria 810 180 990 Senegal 680 190 870 India 710 160 870 Filippine 720 130 840 Costa d Avorio 680 150 840 Brasile 690 120 810 Camerun 500 100 590 Polonia 450 100 550 Sri Lanka 460 90 550 Totale primi 20 Paesi 48.670 10.730 59.400 % sul totale Pvs e Est Europa 90,6 91,2 90,7 Nota: I totali risentono degli arrotondamenti sui dati parziali. Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 31

Figura 2.3 - Distribuzione percentuale delle principali cittadinanze presenti al 1 luglio 2013 in provincia di Pavia altri Paesi 33,1% Romania 27,1% Ecuador 4,2% Ucraina 5,9% Egitto 7,7% Marocco 8,8% Albania 13,4% Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. Figura 2.4 - Distribuzione percentuale delle principali cittadinanze presenti al 1 luglio 2012 in provincia di Pavia altri Paesi 32,0% Romania 28,7% Ecuador 4,1% Ucraina 5,9% Egitto 7,6% Marocco 8,8% Albania 12,9% Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 32

Tabella 2.5 - Principali variazioni assolute positive (con corrispondenti variazioni percentuali) del numero di presenze dal 1 luglio 2012 al 1 luglio 2013 nella provincia di Pavia. Arrotondamenti a 10 unità Variazione Paese di provenienza Assoluta Percentuale Cina 180 9,3 Albania 120 1,5 Brasile 120 14,8 Perù 110 6,3 Camerun 40 6,3 Pakistan 30 10,3 Sri Lanka 30 4,9 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. Tabella 2.6 - Principali variazioni assolute negative (con corrispondenti variazioni percentuali) del numero di presenze dal 1 luglio 2012 al 1 luglio 2013 nella provincia di Pavia. Arrotondamenti a 10 unità Variazione Paese di provenienza Assoluta Percentuale Romania -1.380-7,4 Tunisia -120-5,8 Marocco -100-1,7 Egitto -70-1,5 Ucraina -70-1,9 Repubblica Dominicana -70-7,2 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 33

Figura 2.5 - Evoluzione temporale delle presenze nel 2011, 2012 e 2013 per le principali cittadinanze. Provincia di Pavia 19.000 18.000 17.000 16.000 15.000 14.000 13.000 12.000 11.000 10.000 9.000 8.000 7.000 6.000 5.000 4.000 3.000 2.000 1.000 0 Romania Albania Marocco Egitto Ucraina Ecuador Cina Tunisia Perù Moldova Bulgaria Brasile Rep. Dominicana India Senegal Presenze al 1.7.2011 Presenze al 1.7.2012 Presenze al 1.7.2013 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 34

Sezione 3: Il fenomeno dell irregolarità Questa sezione è dedicata alla presentazione dei dati sull irregolarità della presenza fino al 1 luglio 2013, con riferimento all intensità e alle caratteristiche per cittadinanza dei soggetti che ne sono coinvolti. Come altrove in Lombardia anche in provincia di Pavia il fenomeno della presenza straniera irregolare aveva mostrato a inizio secolo la propria massima incidenza, con più di un quarto degli immigrati che era sprovvisto di permesso di soggiorno durante il 2001, fino a un massimo di più di un terzo tra i latinoamericani all inizio del 2002. La successiva regolarizzazione straordinaria, legata alla legge Bossi-Fini, ha sanato più di metà delle condizioni di irregolarità giuridico-amministrativa in essere sul territorio provinciale, portando il numero di persone non in regola con la normativa sul soggiorno sul totale degli immigrati presenti all 11 per cento nel 2003 e, allontanandosi temporalmente da quel provvedimento, progressivamente al 13 per cento nel 2004, al 18 nel 2005 e al 23 per cento nel 2006. Il successivo contenimento del fenomeno irregolare su valori a scendere, del 15, 13 e 10 per cento nel triennio 2007-2009, è dovuto in massima parte prima al cambiamento di status di rumeni e bulgari entrati nell area di libera circolazione dell Unione Europea e poi all uso eterodosso che si è fatto in quegli anni dello strumento del decreto-flussi per molti irregolari in verità già presenti sul territorio italiano. Nell ultimo quadriennio, infine, le iniziative di sanatoria per colf e badanti, click days e i provvedimenti di emersione dal lavoro nero, oltre verosimilmente al rientro in patria o al proseguimento della carriera migratoria in un Paese terzo per non pochi immigrati irregolari che hanno perso il lavoro in Italia, hanno abbassato ancora il tasso d irregolarità in provincia di Pavia ai record di successivi minimi storici dell 8-9 per cento nel 2010-2011, del 6 per cento nel 2012 e del solo 3 per cento nel 2013. 35

In termini assoluti, al 1 luglio 2013 sono così poco più di 2mila e poco più della metà rispetto alla stessa data del 2012 gli immigrati irregolari nel soggiorno presenti in provincia di Pavia, di cui un terzo nordafricani, quasi altrettanti est-europei, il 15% latinoamericani e poco più del 10% a testa asiatici o africani del Centro-sud. Per quanto riguarda i principali Paesi di provenienza, quasi tutti hanno pressoché dimezzato il numero di irregolari nel soggiorno nei dodici mesi precedenti il 1 luglio 2013, ad eccezione degli ucraini che l hanno visto ridursi di poco più di un terzo: albanesi, marocchini ed egiziani, con circa 300 irregolari a testa, si collocano così ancora ai primi posti in graduatoria per numero di persone senza un valido titolo di soggiorno, davanti agli ucraini (circa 200) e, con circa un centinaio di unità a testa, a tunisini, e- cuadoriani e cinesi. I senegalesi, tuttavia, non molto presenti in termini assoluti, come nel 2012 segnano la percentuale di irregolarità nel soggiorno maggiore al proprio interno fra tutti i gruppi nazionali, davanti ai tunisini e poi agli egiziani, tutti contingenti africani; al contrario, i tassi di irregolarità più bassi sono riferibili ad albanesi, ecuadoriani, cinesi e peruviani. 36

Tabella 3.1 - Stranieri irregolarmente presenti nella provincia di Pavia secondo l area di provenienza. Tassi per cento presenti, anni 2001-2013 1.1. 1.1. 1.7. 1.7. 1.7. 1.7. 1.7. 1.7. 1.7. 1.7. 1.7. 1.7. 1.7. Provenienza 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 Est Europa 28 26 12 17 20 26 10 8 6 5 4 3 2 Asia 28 32 11 7 20 18 18 18 15 9 12 8 4 Nord Africa 24 25 10 8 15 20 20 22 17 11 16 11 6 Altri Africa 27 31 13 14 19 21 21 20 17 11 16 12 6 America Latina 26 36 13 8 14 20 20 17 14 11 10 8 4 Totale 26 28 11 13 18 23 15 13 10 8 9 6 3 Nota: Escludendo la componente comunitaria, il tasso di irregolarità est-europeo è al 1 luglio 2013 in provincia di Pavia del 4 per cento. Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. Tabella 3.2 - Stranieri irregolarmente presenti nella provincia di Pavia per area di provenienza. Valori assoluti (arrotondati a 10 unità) al 1 luglio 2013 e variazioni annue rispetto al 1 luglio 2012 Provenienza Valore assoluto Variazione assoluta annua Variazione percentuale annua Est Europa 640-520 -45,2 Asia 250-240 -49,6 Nord Africa 710-710 -50,0 Altri Africa 230-230 -50,0 America Latina 320-310 -49,8 Totale (a) 2.140-2.020-48,6 Note: (a) Il totale risente degli arrotondamenti sui dati parziali. Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 37

Figura 3.1 - Composizione percentuale degli stranieri irregolarmente presenti nella provincia di Pavia al 1 luglio 2013 per area di provenienza America Latina 14,8% Altri Africa 10,7% Est Europa 29,7% Nord Africa 33,2% Asia 11,6% Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. Figura 3.2 - Composizione percentuale degli stranieri irregolarmente presenti nella provincia di Pavia al 1 luglio 2012 per area di provenienza America Latina 15,1% Altri Africa 11,0% Est Europa 27,9% Nord Africa 34,1% Asia 11,9% Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 38

Tabella 3.3 - Stranieri irregolarmente presenti nella provincia di Pavia per principali Paesi di provenienza. Valori assoluti (arrotondati a 10 unità) al 1 luglio 2013 e alla stessa data di calendario del 2012, e relative variazioni assolute e relative Principali Paesi di provenienza Valore assoluto al 1 luglio 2013 Valore assoluto al 1 luglio 2012 Variazione assoluta annua (a) Variazione percentuale annua (a) Tassi di irregolarità ogni 100 presenti (al 1 luglio 2013) Albania 340 640-300 -47,5 4 Marocco 290 580-290 -50,0 5 Egitto 280 560-280 -49,9 6 Ucraina 210 330-120 -36,6 5 Tunisia 130 260-130 -50,0 7 Ecuador 110 210-110 -50,0 4 Cina 80 150-70 -48,8 4 Perù 70 140-70 -49,7 4 Senegal 60 130-60 -50,0 8 Moldova 60 110-60 -50,0 4 Costa d Avorio 50 100-50 -50,0 6 R. Dominicana 40 80-40 -50,0 4 Nota: (a) A causa delle approssimazioni sui dati parziali, la variazione assoluta arrotondata può non corrispondere alla differenza tra il dato del 2013 arrotondato e il dato del 2012 arrotondato. Allo stesso modo, la variazione percentuale può non essere nulla pure in presenza di variazioni assolute arrotondate a dieci unità. Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 39

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Sezione 4: Le caratteristiche strutturali (genere, età, religione, istruzione) La composizione degli stranieri presenti in provincia di Pavia mostra una graduale tendenza verso l equilibrio di genere nel corso del tempo, con una quota di uomini che passa dal 56 per cento nel 2001 al 51 per cento nel 2013. In quest ultimo anno, nel confronto con le altre province lombarde Pavia si colloca in linea con il dato lombardo per la percentuale di uomini, in posizione centrale nella graduatoria delle province. L età mediana degli ultraquattordicenni mostra invece una lieve crescita complessiva nel corso della serie storica, con quote che oscillano fra i 32 e i 35 anni e fra i 31 e i 36 anni, rispettivamente, per il genere maschile e per quello femminile. Nel 2013 a livello regionale la provincia di Pavia si colloca due anni e quattro anni sotto la media lombarda per l età degli uomini e delle donne, rispettivamente. Il titolo di studio dichiarato mette in luce un decremento della quota di senza titolo, che passa dal 19 al 6 per cento tra il 2001 e il 2013. Di pari passo si osserva un leggero incremento della quota di diplomati alla scuola superiore, mentre nello stesso lasso di tempo i laureati passano dal 7 al 13 per cento, dopo aver però raggiunto il massimo pari al 17 per cento nel 2006. Nel panorama lombardo la provincia di Pavia si colloca comunque ancora circa sei punti sotto la media regionale per la quota di almeno diplomati, mentre per quella di laureati è in posizione centrale, appena un punto sotto la media. Se si considerano separatamente cattolici e ortodossi, la religione maggiormente professata in provincia di Pavia è l islamismo che subisce comunque un decremento rispetto ai primi anni della serie storica, interessando nel 2013 il 34 per cento degli stranieri. Il cattolicesimo è professato da circa un immigrato su quattro nel medesimo ultimo anno di indagine, dopo essere sceso ad un incidenza minima inferiore al 21 per cento nel 2006. La quota di altre religioni cristiane triplica nel corso della serie storica, mentre le altre non 41

cristiane passano dal 16 al 3 per cento tra il 2001 e il 2013. Infine, la quota di atei e agnostici passa dall 8 al 6 per cento tra 2006 e 2013. Nel confronto con le altre province lombarde l area pavese si colloca leggermente sopra la media lombarda nel 2013 per la quota di cattolici e circa sette punti sotto per quella di musulmani, per la quale si porta in ultima posizione. 42

Tabella 4.1 - Stranieri presenti nella provincia di Pavia classificati secondo il genere. Valori percentuali, anni 2001-2013 Genere 2001 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Uomini 55,7 53,7 51,9 51,3 48,8 52,3 51,2 50,5 51,0 Donne 44,3 46,3 48,1 48,7 51,6 47,7 48,8 49,5 49,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. Tabella 4.2 - Collocazione del genere nella provincia di Pavia e nelle altre province lombarde. Immigrati stranieri, anno 2013, valori percentuali Province Uomini Donne Totale Varese 49,4 50,6 100,0 Como 49,4 50,6 100,0 Sondrio 44,6 55,4 100,0 Milano città 49,9 50,1 100,0 Altri comuni in provincia di Milano (a) 52,1 47,9 100,0 Monza-Brianza 49,4 50,6 100,0 Bergamo 52,1 47,9 100,0 Brescia 52,3 47,7 100,0 Pavia 51,0 49,0 100,0 Cremona 51,9 48,1 100,0 Mantova 49,0 51,0 100,0 Lecco 52,4 47,6 100,0 Lodi 50,6 49,4 100,0 Totale 50,9 49,1 100,0 Nota: (a) Escluso il territorio di Monza e della Brianza. Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 43

Tabella 4.3 - Età mediana degli immigrati stranieri ultraquattordicenni presenti in provincia di Pavia per genere. Valori in anni riferiti al periodo 2001-2013 Genere 2001 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Uomini 32 35 33 32 35 34 34 35 34 Donne 31 33 33 31 32 33 36 36 32 Totale 31 34 33 31 33 34 36 35 33 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. Tabella 4.4 - Collocazione dell età mediana degli immigrati stranieri nella provincia di Pavia e nelle altre province lombarde, per genere. Valori in anni riferiti al 2013 Province Uomini Donne Totale Varese 38 36 37 Como 36 39 37 Sondrio 39 37 37 Milano città 35 38 37 Altri comuni in provincia di Milano (a) 37 38 38 Monza-Brianza 38 38 38 Bergamo 29 32 31 Brescia 39 37 38 Pavia 34 32 33 Cremona 36 38 37 Mantova 37 33 35 Lecco 35 36 35 Lodi 33 33 33 Totale 36 36 36 Nota: (a) Escluso il territorio di Monza e della Brianza. Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 44

Tabella 4.5 - Immigrati stranieri ultraquattordicenni presenti nella provincia di Pavia classificati secondo il livello di istruzione dichiarata. Valori percentuali, anni 2001-2013 Istruzione dichiarata 2001 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Nessuno 19,3 11,1 6,9 11,9 9,3 15,2 9,6 5,4 5,8 Scuola dell obbligo 44,4 34,8 38,6 44,1 44,5 37,5 41,6 45,5 42,8 Secondaria superiore 29,0 36,9 40,4 33,1 34,1 35,7 38,4 38,4 38,2 Laurea e simili 7,3 17,2 14,1 10,8 12,1 11,6 10,5 10,7 13,2 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. Tabella 4.6 - Collocazione del livello di istruzione ottenuta dagli immigrati stranieri ultraquattordicenni nella provincia di Pavia e nelle altre province lombarde. Anno 2013, valori percentuali Province Almeno diplomati Laureati Varese 64,9 19,7 Como 61,1 18,0 Sondrio 55,9 14,1 Milano città 65,7 16,3 Altri comuni in provincia di Milano (a) 61,8 16,6 Monza-Brianza 61,5 17,2 Bergamo 48,0 9,6 Brescia 50,5 13,2 Pavia 51,4 13,2 Cremona 54,4 12,4 Mantova 54,8 11,0 Lecco 41,8 11,2 Lodi 36,8 4,0 Totale 57,0 14,4 Nota: (a) Escluso il territorio di Monza e della Brianza. Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 45

Tabella 4.7 - Stranieri presenti nella provincia di Pavia classificati secondo la religione professata. Valori percentuali, anni 2001-2013 Religione 2001 2006 2007 Cattolica 28,2 20,6 28,0 Musulmana 45,7 38,4 37,6 Altre cristiane 10,5 30,7 25,3 Altre 15,7 4,6 4,5 Nessuna.. 8,5 4,7 Totale 100,0 100,0 100,0 Religione 2008 2009 2010 Cattolica 25,2 23,2 29,1 Musulmana 30,5 35,5 37,1 Altre cristiane 28,8 33,4 23,5 Altre 8,0 4,1 3,4 Nessuna 1,7 3,9 7,0 Totale 100,0 100,0 100,0 Religione 2011 2012 2013 Cattolica 24,1 22,5 25,3 Musulmana 41,3 39,0 33,9 Altre cristiane 25,2 25,8 32,2 Altre 3,6 4,5 2,8 Nessuna 5,6 8,0 5,8 Totale 100,0 100,0 100,0 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 46

Tabella 4.8 - Collocazione della religione professata dagli stranieri nella provincia di Pavia e nelle altre province lombarde. Anno 2013, Valori percentuali Province Cattolici Musulmani Varese 19,5 48,0 Como 26,0 46,2 Sondrio 11,6 63,5 Milano città 32,0 26,4 Altri comuni in provincia di Milano (a) 30,3 34,0 Monza-Brianza 26,7 38,3 Bergamo 12,8 54,2 Brescia 16,9 49,8 Pavia 25,3 33,9 Cremona 9,0 40,1 Mantova 9,8 44,0 Lecco 26,8 56,9 Lodi 23,9 40,1 Totale 22,9 40,7 Nota: (a) Escluso il territorio di Monza e della Brianza. Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 47

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Sezione 5: L anzianità della presenza (in Italia e in provincia) Considerando l anzianità della presenza in Italia per gli stranieri presenti sul territorio pavese, si osserva inizialmente una diminuzione della quota di ingressi da più di dieci anni, che passano dal 20 al 12 per cento tra il 2001 e il 2008, per poi aumentare e superare il 30 per cento nel 2012-2013. La quota di arrivi da meno di cinque anni scende invece dal 49 al 19 per cento tra 2001 e 2012, per assestarsi al 22 nel 2013. Gli ingressi in provincia di Pavia evidenziano un andamento simile, anche se, come è ovvio, la quota di arrivi negli ultimi cinque anni è più elevata (pari al 27 per cento nel 2013), mentre gli ingressi da più di dieci anni si portano nel 2013 intorno al 22 per cento (salendo dal 9 per cento registrato nel 2001). Nel confronto con le altre province lombarde quella di Pavia si colloca sotto la media e tra gli ultimi posti nella graduatoria per l anzianità della presenza di entrambi i generi in tutti e due i territori. Tra le grandi aree di provenienza degli stranieri, nel 2013 il Nord Africa mostra l anzianità migratoria più elevata e, d altra parte, l Africa del Centro Sud è caratterizzata dall anzianità più bassa. Tra le nazionalità considerate di particolare interesse il Marocco evidenzia l anzianità di presenza più alta in Italia, mentre l Egitto quella in provincia di Pavia, intorno a 12 e 11 anni rispettivamente. 49

Tabella 5.1 - Immigrati stranieri ultraquattordicenni presenti nella provincia di Pavia classificati secondo l anzianità della presenza in Italia. Valori percentuali, anni 2001-2013 Anzianità della presenza 2001 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 in Italia <5 anni 48,9 40,4 35,1 53,1 30,9 33,9 21,9 19,4 22,3 5-10 anni 30,6 45,0 49,3 34,5 45,3 42,3 50,5 50,1 41,0 >10 anni 20,4 14,7 15,6 12,4 23,8 23,9 27,6 30,5 36,7 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. Tabella 5.2 - Immigrati stranieri ultraquattordicenni presenti nella provincia di Pavia classificati secondo l anzianità della presenza in provincia. Valori percentuali, anni 2001-2013 Anzianità della presenza 2001 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 in provincia <5 anni 65,8 54,7 51,1 62,2 38,9 46,0 36,9 27,7 27,4 5-10 anni 24,7 37,4 41,7 30,0 45,7 37,1 44,7 50,8 50,2 >10 anni 9,4 7,9 7,2 7,8 15,4 16,9 18,4 21,5 22,3 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 50

Tabella 5.3 - Collocazione dell anzianità mediana della presenza degli immigrati stranieri ultraquattordicenni nella provincia di Pavia e nelle altre province lombarde, per genere. Valori in anni riferiti al 2013 in Italia in Provincia Province M F M F Varese 10,4 8,3 9,3 7,8 Como 11,6 9,7 10,6 9,7 Sondrio 12,4 10,3 9,3 8,7 Milano città 10,5 9,8 12,0 11,4 Altri comuni in provincia di Milano (a) 11,5 10,5 10,8 9,9 Monza-Brianza 13,7 11,8 11,1 9,8 Bergamo 11,5 9,9 8,8 7,6 Brescia 10,9 9,2 9,8 8,9 Pavia 10,3 8,4 8,8 7,5 Cremona 12,4 9,5 10,5 8,9 Mantova 12,0 9,1 10,5 8,4 Lecco 10,4 9,1 8,1 7,4 Lodi 10,5 8,5 9,9 9,1 Totale 11,2 9,7 10,3 9,3 Nota: (a) Escluso il territorio di Monza e della Brianza. Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 51

Tabella 5.4 - Immigrati stranieri ultraquattordicenni presenti nella provincia di Pavia classificati secondo la provenienza e l anzianità mediana della presenza in Italia e in provincia. Valori in anni riferiti al 2013 Grandi aree di provenienza In Italia in Provincia Est Europa comunitari 8,9 7,2 Est Europa non comunitari, di cui: 10,9 9,0 Albania 11,8 9,9 Ucraina 8,6 6,5 Asia, di cui: 9,2 7,4 Cina 9,8 7,8 Nord Africa, di cui: 11,2 10,0 Egitto 11,3 10,6 Marocco 12,0 10,2 Tunisia 10,1 9,6 Altri Africa, di cui: 7,7 6,6 Costa d Avorio 9,5 8,7 Senegal 11,8 10,1 America Latina, di cui: 8,0 6,0 Ecuador 9,3 6,4 Perù 11,0 7,7 Totale 9,6 7,9 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 52

Sezione 6: La condizione lavorativa La condizione lavorativa degli stranieri evidenzia una netta diminuzione del livello di disoccupazione tra il 2001 e il 2008, che poi risale e raggiunge il 15 per cento d incidenza tra gli ultraquattordicenni nel 2013. Inoltre, la quota di casalinghe quasi triplica tra il 2001 e il 2013, mentre l occupazione regolare a tempo indeterminato interessa circa un immigrato su tre nel 2001 e poco meno di tre su dieci nel 2013. D altra parte l occupazione dipendente irregolare stabile si riduce drasticamente tra 2001 e 2013, passando dal 13 a un sorprendente 1 per cento (comunque da leggere con le avvertenze derivanti dalla ridotta numerosità del campione 2013), mentre quella precaria si dimezza nello stesso lasso di tempo. Il confronto con le altre province lombarde mette in luce come Pavia sia nel 2013 leggermente sotto la media lombarda per la quota di regolari a tempo indeterminato e di irregolari nel lavoro, mentre è in linea con la media regionale per quella di disoccupati. Il confronto tra i generi mette in luce come nel 2013 in provincia di Pavia quello femminile sia caratterizzato da una quota più bassa di occupazione regolare a tempo indeterminato (meno di una su cinque a fronte di più di uno su tre fra gli uomini) mentre la quota di disoccupazione è più elevata all interno dell universo maschile (18 per cento, contro l 11 per cento femminile). Va poi ricordato che il 24 per cento delle donne è casalinga modalità di fatto inesistente tra gli uomini ultraquattordicenni e il 16 per cento è studente o studente lavoratore. La quota di regolari autonomi raggiunge il 19 per cento tra gli uomini e solo il 5 per cento tra le donne, mentre gli autonomi irregolari sono il 2 per cento per le donne a fronte dell 1 per cento maschile. I lavori maggiormente svolti si differenziano per genere: tra gli uomini circa il 10 per cento è titolare o esercente di attività commerciali e il 9 per cento lavora come muratore; d altra parte poco meno di una donna lavoratrice su quattro è impiegata come assistente domiciliare e il 18 per cento lavora come 53

domestica a ore. Al contrario, sono quasi assenti situazioni professionali di uomini assistenti domiciliari o domestici ad ore, così come quelle di donne muratori. A livello di grandi aree di cittadinanza l Africa del Centro-sud mostra la quota più elevata di disoccupazione, interessando circa due ultraquattordicenni su cinque di tale provenienza, mentre quella minima è registrata dall Asia che in circa due casi su tre registra invece occupazione regolare a fronte del solo 37 per cento degli est-europei comunitari. Tra le nazionalità considerate di particolare interesse, più di un albanese su quattro è disoccupato, nove u- craini su dieci sono occupati regolarmente e più di un peruviano su quattro è occupato irregolarmente. 54

Tabella 6.1 - Stranieri ultraquattordicenni presenti nella provincia di Pavia classificati secondo la condizione lavorativa prevalente. Valori percentuali, anni 2001-2013 Condizione lavorativa 2001 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Disoccupato 11,0 4,3 8,3 6,0 13,5 16,4 12,8 16,2 14,8 Studente 7,1 7,9 4,6 5,1 6,8 8,0 4,9 8,5 12,1 Casalinga 4,3 11,3 9,6 9,7 11,2 11,4 11,5 6,7 11,8 Occupato regolare tempo determinato 9,1 4,9 14,0 13,3 3,9 6,6 3,7 7,3 4,0 Occupato regolare tempo parziale 5,3 4,9 5,5 7,7 10,7 8,0 9,5 5,0 8,7 Occupato regolare tempo indeterminato 32,5 29,2 28,7 22,6 26,2 24,8 30,6 30,1 27,0 Occupato in cassa integrazione -- -- -- -- -- -- 0,2 0,8.. In mobilità -- -- -- -- -- -- 0,6 0,1.. Occupato in malattia/maternità/infortunio -- -- -- -- -- -- 1,7 0,5.. Occupato irregolare stabile 13,3 14,8 8,8 16,6 4,8 4,6 7,0 6,4 1,3 Occupato irregolare precario 8,0 6,7 6,0 4,3 3,7 3,2 4,4 3,8 3,7 Lavoratore parasubordinato 2,0 0,5 0,5 0,7 3,7 2,9 0,3 2,5.. Autonomo regolare 6,1 10,1 9,1 9,3 7,1 6,3 5,3 5,5 12,3 Autonomo irregolare 1,2 1,4 2,9 1,2 1,5 1,5 0,9 1,7 1,7 Imprenditore -- 2,3 0,4 1,3 2,0 0,6 1,2 1,8 0,3 Altra condizione non lavorativa.. 0,1 0,3 0,5 0,8 1,6 0,6 0,7 1,2 Socio lavoratore di cooperativa -- 1,6 1,2 1,6 1,5 2,5 2,0 0,8 0,8 Studente lavoratore -- -- -- -- 2,4 1,7 2,8 1,8 0,4 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 55

Tabella 6.2 - Collocazione delle principali condizioni lavorative degli stranieri ultraquattordicenni nella provincia di Pavia e nelle altre province lombarde. Anno 2013, valori percentuali Regolari Province a tempo Irregolari Disoccupati indeterminato Varese 41,6 6,3 11,6 Como 33,2 9,8 14,0 Sondrio 30,8 3,5 14,5 Milano città 26,7 14,0 19,7 Altri comuni in provincia di Milano (a) 26,5 16,1 13,8 Monza-Brianza 31,6 8,6 12,5 Bergamo 23,5 7,1 11,4 Brescia 34,5 5,9 18,0 Pavia 27,0 6,7 14,8 Cremona 40,8 7,1 10,7 Mantova 32,2 7,8 11,6 Lecco 30,5 2,2 24,0 Lodi 38,2 15,7 7,0 Totale 30,3 9,9 15,1 Nota: (a) Escluso il territorio di Monza e della Brianza. Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 56

Tabella 6.3 - Stranieri ultraquattordicenni presenti nella provincia di Pavia classificati secondo la condizione lavorativa prevalente e il genere. Valori percentuali, anno 2013 Condizione lavorativa Uomini Donne Totale Disoccupato (in cerca di lavoro) 18,2 11,2 14,8 Studente 9,1 15,2 12,1 Studente lavoratore.. 0,9 0,4 Casalinga.. 24,2 11,8 Occupato regolare tempo indeterminato orario normale 34,4 19,3 27,0 Occupato regolare part-time 6,2 11,2 8,7 Occupato regolare a tempo determinato 4,6 3,4 4,0 Occupato irregolare in modo abbastanza stabile 0,9 1,7 1,3 Occupato irregolare in modo instabile 4,0 3,3 3,7 Lavoratore autonomo regolare 19,3 5,0 12,3 Lavoratore autonomo non regolare 0,9 2,4 1,7 Imprenditore.. 0,6 0,3 Altra condizione non professionale 2,3.. 1,2 Socio lavoratore di cooperativa.. 1,7 0,8 Totale 100,0 100,0 100,0 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 57

Tabella 6.4 - Stranieri ultraquattordicenni presenti nella provincia di Pavia classificati secondo il lavoro svolto e il genere. Anno 2013, valori percentuali Condizione lavorativa Uomini Donne Totale Assistenti domiciliari 1,7 23,1 10,8 Titolari/esercenti attività commerciali 9,9 6,1 8,3 Domestici ad ore.. 17,7 7,5 Operai generici nell'industria 8,1 3,8 6,3 Muratore 9,4.. 5,4 Magazziniere 6,3 3,0 4,9 Addetti alle pulizie 2,3 7,4 4,5 Venditore ambulante con licenza 7,1 0,8 4,4 Barista/barman 1,2 7,3 3,8 Assistenti in campo sociale 0,6 5,5 2,7 Operai specializzati 3,1 2,1 2,7 Manovale edile 4,4.. 2,5 Commesso 0,6 4,9 2,4 Operai edili 3,7.. 2,1 Camionista 3,7.. 2,1 Corriere 3,7.. 2,1 Meccanico/carrozziere 3,5.. 2,0 Altro 30,6 18,5 25,4 Totale 100,0 100,0 100,0 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 58

Tabella 6.5 - Stranieri ultraquattordicenni presenti nella provincia di Pavia classificati secondo la provenienza e la condizione lavorativa. Valori percentuali, anno 2013 Altra Grandi aree Occupato Occupato Disoccupato condizione di provenienza regolare irregolare non lavorativa Totale Est Europa comunitari, di cui: 11,3 42,0 37,2 9,5 100,0 Romania 10,8 38,7 40,2 10,3 100,0 Est Europa non comunitari, di cui: 16,6 10,9 66,3 6,2 100,0 Albania 25,9 14,9 51,7 7,6 100,0 Ucraina.. 4,7 90,6 4,7 100,0 Asia, di cui: 5,4 21,8 68,0 4,9 100,0 Cina.. 13,4 86,6.. 100,0 Turchia.. 10,5 89,5.. 100,0 Nord Africa, di cui: 18,4 29,1 46,1 6,4 100,0 Egitto 14,0 16,7 59,4 9,8 100,0 Marocco 18,8 30,8 45,7 4,6 100,0 Tunisia 22,3 45,7 32,0.. 100,0 Altri Africa, di cui: 39,0 15,5 45,5.. 100,0 Costa d Avorio 24,9 21,5 53,7.. 100,0 Senegal 22,9.. 77,1.. 100,0 America Latina, di cui: 6,7 21,6 63,7 7,9 100,0 Ecuador 9,7 9,7 80,7.. 100,0 Perù.... 72,0 28,0 100,0 Totale 14,8 25,5 53,1 6,7 100,0 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 59

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Sezione 7: La condizione abitativa e familiare La condizione abitativa mostra come cinque stranieri ultraquattordicenni su sei vivano nel 2013 in soluzione privata, da soli o con famiglia, a fronte del 57 per cento registrato nel 2001. La quota di chi vive in case di proprietà è più che raddoppiata nel corso della serie storica e si attesta al 21 per cento nell anno corrente. Di pari passo la sistemazione in coabitazione con altri immigrati decresce nel tempo e raggiunge il 5 per cento nel 2013, quando coloro che vivono sul luogo di lavoro sono circa il 4 per cento. Il confronto con le altre province lombarde mostra come Pavia sia in linea con la media regionale e in posizione centrale nella graduatoria lombarda per la quota di case di proprietà; d altra parte la provincia si colloca in posizione centrale ma circa otto punti sopra la media lombarda anche per la percentuale di case in affitto con famiglia. Lo stato civile mette in luce un inversione di tendenza nel corso del tempo: nel 2001 le percentuali di celibi e di nubili erano decisamente maggiori delle corrispondenti quote di coniugati; dal 2006 queste ultime superano generalmente il 50 per cento d incidenza, con le sole eccezioni del genere maschile nel 2010 e di quello femminile nel 2012-2013. Inoltre la quota di donne coniugate è generalmente più elevata della corrispondente maschile, eccezion fatta per l ultimo periodo 2011-2013. La quota di vedove e divorziate è comunque sempre più elevata della corrispondente maschile, registrando un picco del 29 per cento nel 2011. A livello lombardo Pavia nel 2013 si posiziona ancora al di sotto della media regionale e al quartultimo posto per il rapporto tra coniugati e celibi; d altra parte per il rapporto tra coniugate e nubili si colloca all ultimo posto nella graduatoria delle province lombarde. Il nucleo familiare maggiormente sperimentato dal genere maschile nel 2001 era generalmente quello allargato, composto da amici, parenti e conoscenti, più eventuali figli, con la quota massima che raggiungeva il 53 per 61

cento; d altra parte anche per l universo femminile nel 2001 si osservava una prevalenza relativa del nucleo allargato, ma dal 2006 è il nucleo classico con eventuali figli a mostrare le quote più elevate, con un picco del 62 per cento nel 2009. Le famiglie unipersonali interessavano principalmente gli uomini nel 2001, mentre negli ultimi anni si osservano percentuali generalmente più elevate per il genere femminile, con valori che raggiungono il massimo del 17 per cento nel 2010, per scendere al 12 per cento nel 2013. Nel panorama regionale la provincia di Pavia si posiziona centralmente per la quota di soggetti in famiglie unipersonali, leggermente al di sopra della media lombarda, mentre è sotto la media e in posizione centrale per la percentuale di chi vive in coppia, con e senza figli. Per quanto riguarda le macroaree di provenienza più di un africano del Centro-sud su quattro vive da solo, a fronte del minimo pari al 3 per cento di est-europei comunitari che nel 7 per cento dei casi sperimentano la coppia senza figli e in più di un caso su due quella con figli. D altra parte il nucleo classico con figli interessa solo un africano del Centro-sud su quattro. Il nucleo allargato è presente per il 44 per cento tra gli asiatici a fronte del 27 per cento tra gli est-europei non comunitari e del 29 per cento tra i latinoamericani. A livello di nazionalità di particolare interesse circa un ucraina su due prevalentemente donne sole impegnate in attività di assistenza domiciliare sperimentano la famiglia unipersonale, a fronte solamente del 3 per cento dei rumeni. Il nucleo classico senza figli interessa circa il 58 per cento degli albanesi, mentre la convivenza con parenti, amici e conoscenti è sperimentata da più di due senegalesi su tre. 62

Tabella 7.1 - Immigrati stranieri ultraquattordicenni presenti nella provincia di Pavia classificati secondo il titolo di godimento dell alloggio. Valori percentuali, anni 2001-2013 Titolo di godimento dell alloggio 2001 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Sistemazione privata solo o con famiglia 57,0 71,1 70,2 68,2 75,3 71,4 70,9 74,5 83,2 di cui: casa di proprietà 8,6 22,4 15,0 14,0 18,9 17,1 17,7 19,6 21,4 Sistemazione privata in coabitazione 30,3 15,6 13,6 11,6 7,9 8,7 9,0 9,4 5,0 Sistemazione precaria 5,6 5,8 9,0 8,0 7,9 10,2 12,2 10,0 7,0 Centro d accoglienza 3,2 0,2 0,9 1,9 3,3 3,4 1,2 2,2 0,5 Sul luogo di lavoro 3,9 7,1 6,1 9,8 5,2 6,2 6,6 4,0 4,2 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 63

Tabella 7.2 - Collocazione del titolo di godimento dell alloggio nella provincia di Pavia e nelle altre province lombarde. Anno 2013, valori percentuali Province Casa di proprietà Casa in affitto (solo o con parenti) (solo o con parenti) Varese 32,9 47,2 Como 18,3 55,0 Sondrio 14,7 69,8 Milano città 20,8 46,9 Altri comuni in provincia di Milano (a) 23,9 43,8 Monza-Brianza 32,2 45,3 Bergamo 21,1 61,6 Brescia 11,6 65,3 Pavia 21,4 61,8 Cremona 20,3 57,6 Mantova 22,7 50,8 Lecco 27,7 65,1 Lodi 19,1 51,9 Totale 21,4 53,5 Nota: (a) Escluso il territorio di Monza e della Brianza. Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 64

Tabella 7.3 - Immigrati stranieri ultraquattordicenni presenti nella provincia di Pavia classificati secondo lo stato civile e il genere. Valori percentuali, anni 2001-2013 2001 2006 2007 Stato civile M F M F M F Celibe/nubile 72,2 57,3 41,5 33,5 72,2 57,3 Coniugato/a 26,0 32,7 56,7 61,7 26,0 32,7 Altro 1,8 10,0 1,9 4,8 1,8 10,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Stato civile 2008 2009 2010 M F M F M F Celibe/nubile 41,5 33,5 44,5 26,1 47,9 27,9 Coniugato/a 56,7 61,7 50,6 62,1 47,7 61,5 Altro 1,9 4,8 4,8 11,8 4,4 10,5 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Stato civile 2011 2012 2013 M F M F M F Celibe/nubile 40,3 21,3 41,8 31,8 41,7 40,3 Coniugato/a 55,2 50,1 51,8 48,6 56,1 49,8 Altro 4,4 28,6 6,4 19,7 2,2 9,8 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 65

Tabella 7.4 - Collocazione dello stato civile (coniugati vs 100 celibi/nubili) nella provincia di Pavia e nelle altre province lombarde. Immigrati stranieri ultraquattordicenni, Anno 2013 Province Uomini Donne Varese 213,9 328,4 Como 295,6 374,9 Sondrio 170,0 142,3 Milano città 118,7 194,9 Altri comuni in provincia di Milano (a) 179,0 169,9 Monza-Brianza 295,2 265,8 Bergamo 68,2 210,6 Brescia 214,4 430,7 Pavia 134,7 123,6 Cremona 159,9 269,7 Mantova 149,9 245,1 Lecco 169,9 304,2 Lodi 115,7 196,9 Totale 155,6 238,5 Nota: (a) Escluso il territorio di Monza e della Brianza. Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 66

Tabella 7.5a - Immigrati stranieri ultraquattordicenni presenti nella provincia di Pavia classificati secondo la tipologia familiare e il genere. Valori percentuali, anni 2001-2010 2001 2006 2007 Stato civile M F M F M F Solo 29,0 16,7 8,6 14,2 13,3 12,8 Solo + figli 1,8 0,9 1,1 2,3 0,2 5,0 Coniuge/convivente 2,9 2,7 7,9 17,4 6,1 15,5 Coniuge/convivente + figli 13,0 28,1 33,1 38,8 32,5 46,1 Parenti, amici, conoscenti 49,3 43,4 48,5 26,5 47,5 19,5 Parenti, amici, conoscenti + figli 4,0 8,1 0,8 0,9 0,3 1,2 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Stato civile 2008 2009 2010 M F M F M F Solo 11,1 15,1 12,0 13,0 16,6 17,3 Solo + figli.. 7,0 0,8 6,0 1,2 5,0 Coniuge/convivente 9,2 8,0 11,7 16,5 10,4 8,1 Coniuge/convivente + figli 33,3 41,4 35,2 45,5 28,4 46,4 Parenti, amici, conoscenti 46,3 23,7 39,8 17,5 42,9 19,1 Parenti, amici, conoscenti + figli.. 4,6 0,6 1,4 0,6 4,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 67

Tabella 7.5b - Immigrati stranieri ultraquattordicenni presenti nella provincia di Pavia classificati secondo la tipologia familiare e il genere. Valori percentuali, anni 2011-2013 2011 2012 2013 Stato civile M F M F M F Solo 6,6 15,3 13,0 10,7 10,7 11,7 Solo + figli 0,5 10,6.. 13,0 2,6 3,5 Coniuge/convivente 10,1 12,8 6,4 8,0 7,0 4,3 Coniuge/convivente + figli 34,2 41,4 36,7 39,9 34,9 49,7 Parenti, amici, conoscenti 47,4 12,9 43,2 20,8 43,6 26,1 Parenti, amici, conoscenti + figli 1,1 7,0 0,7 7,6 1,2 4,8 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 68

Tabella 7.6 - Collocazione delle principali modalità di tipologia familiare nella provincia di Pavia e nelle altre province lombarde. Immigrati stranieri ultraquattordicenni. Anno 2013, valori percentuali Province Solo Coppia Coppia con figli Varese 10,6 7,8 53,4 Como 13,8 7,5 50,1 Sondrio 13,2 7,9 36,2 Milano città 10,4 8,1 36,3 Altri comuni in provincia di Milano (a) 8,0 6,4 40,1 Monza-Brianza 9,8 8,2 50,4 Bergamo 6,6 5,1 43,7 Brescia 13,0 6,8 45,8 Pavia 11,2 5,7 42,2 Cremona 8,7 11,7 45,9 Mantova 13,4 6,5 41,4 Lecco 6,3 3,2 51,3 Lodi 9,3 2,4 49,1 Totale 10,3 6,7 44,9 Nota: (a) Escluso il territorio di Monza e della Brianza. Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 69

Tabella 7.7 - Immigrati stranieri ultraquattordicenni presenti nella provincia di Pavia classificati secondo la provenienza e la tipologia familiare. Anno 2013, valori percentuali Parenti, Parenti, Grandi aree Solo Coppia amici, Solo Coppia amici, di provenienza + figli con figli conoscenti conoscenti + figli Est Europa comunitari, di cui: 2,6.. 7,1 51,7 38,6.. Romania 2,8.. 7,7 51,8 37,7.. Est Europa non comunitari, di cui: 21,8 1,1 5,3 40,9 27,1 3,8 Albania 5,9.. 4,9 58,0 31,2.. Ucraina 49,1.... 13,2 24,7 13,1 Asia, di cui: 5,2.. 2,6 47,6 44,6.. Cina 5,6.. 8,6 44,5 41,3.. Nord Africa, di cui: 6,1 6,0 6,5 45,7 34,2 1,5 Egitto 9,0 14,1.. 38,4 38,5.. Marocco 6,8 3,3 5,9 51,3 29,7 3,0 Tunisia.... 13,9 52,6 33,5.. Altri Africa, di cui: 27,2 2,6 6,1 23,8 40,3.. Costa d Avorio 21,5 10,7 24,9 21,5 21,5.. Senegal...... 31,6 68,4.. America Latina, di cui: 14,0 10,5 4,9 27,6 28,7 14,3 Ecuador 7,2 7,0.. 39,5 36,2 10,1 Perù 22,2 24,1.. 30,5 11,5 11,8 Totale 11,2 3,0 5,7 42,2 34,9 3,0 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 70

Scheda di approfondimento: Aspetti dell integrazione In questa sezione si vuole fornire un quadro relativo agli aspetti dell integrazione degli stranieri presenti in provincia di Pavia, misurata utilizzando due indici che riflettono il livello di integrazione economico-lavorativo (costruito sulla base della regolarità e della stabilità professionale, del livello di reddito da lavoro e della corrispondenza tra professione svolta e formazione acquisita) e socio-territoriale (determinata in funzione del tipo di abitazione, dello status giuridico-amministrativo e della stabilità a livello residenziale). La media a- ritmetica dei due indici calcolata sul totale dei casi validi per entrambi gli indicatori fornisce una misura dell integrazione totale. Tali indici variano tra -1 e 1: valori prossimi a 1 identificano il livello di integrazione più alto, mentre vicini a -1 si trovano i valori più bassi di integrazione. La provincia di Pavia si posiziona sopra la media e in posizione centrale per il livello di integrazione totale nel 2013, mentre se si osservano le due componenti socio-territoriali ed economico-lavorative si può apprezzare come soprattutto per quest ultima Pavia sia decisamente sopra il livello medio regionale. Inoltre, il dettaglio per genere evidenzia come l indice economicolavorativo sia più elevato tra gli uomini, mentre la differenza di genere sia molto meno marcata per quello socio-territoriale, nonostante le donne mostrino un valore leggermente più elevato. Considerando le macroaree di provenienza si osserva una grande variabilità nel livello di integrazione: gli est-europei mostrano valori dell indice globale più elevati, mentre i latinoamericani i punteggi inferiori. Considerando i due indici parziali si vede come quello socio-territoriale mostri maggiore variabilità passando dal minino pari a -0,185 per gli africani del Centro-sud al massimo pari a 0,150 per gli est europei, mentre quello socio-territoriale varia tra lo 0,182 di questi ultimi e lo 0,072 dei latinoamericani. Uno sguardo all anzianità della presenza mostra come chi è giunto in Italia da più di dieci anni è in possesso di un livello di integrazione più elevato, con 71

indici totali e parziali che si aggirano intorno a 0,13-0.17. D altra parte i nuovi arrivati, caratterizzati da un anzianità inferiore ai due anni evidenziano valori dell indice negativo o intorno allo zero. Uno sguardo al titolo di studio mostra come chi non possiede alcun titolo sia caratterizzato da un valore dell indice totale più alto, intorno a 0,19, che scende a 0,04 per quello della dimensione socio-territoriale, mentre sale a 0,26 per quella economico-lavorativa. D altra parte i laureati sono caratterizzati dal valore dell indice più basso, sia per quello socio-territoriale che per quello e- conomico-lavorativo. Infine, l analisi per appartenenza religiosa non sembra evidenziare effetti particolarmente significativi sul livello di integrazione. Gli indici parziali mostrano come i cattolici e musulmani siano caratterizzati da un indice di integrazione socio-territoriale positivo, e come le altre religioni mostrino il valore più elevato per l indice di integrazione economico-lavorativo. 72

Tabella I.1 - Collocazione dell indice di integrazione totale, economico-lavorativo e socio-territoriale nella provincia di Pavia rispetto alle altre province lombarde. Stranieri ultraquattordicenni, anno 2013, valori medi Provincia Totale Socioterritoriallavorativa Economico- Varese 0,095 0,047 0,127 Como 0,036-0,005 0,041 Sondrio 0,075 0,083 0,147 Milano città 0,025-0,024 0,044 Milano provincia 0,022 0,024-0,004 Monza e Brianza 0,037 0,019 0,072 Bergamo 0,112 0,059 0,108 Brescia 0,079 0,043 0,087 Pavia 0,088 0,041 0,138 Cremona 0,099 0,090 0,147 Mantova 0,040 0,003 0,090 Lecco 0,173 0,080 0,201 Lodi 0,098 0,045 0,145 Totale 0,059 0,027 0,074 Nota: L'indice medio totale è calcolato solo sull'insieme dei casi validi sia rispetto all'indice socio-territoriale sia rispetto a quello economico-lavorativo. Tale indice medio totale non è dunque la semplice media aritmetica dei due indici aggregati (e non ne è necessariamente interno, come valore), bensì è la media aritmetica calcolata solamente entro le unità statistiche per le quali sia stato possibile calcolare sia l'indice socio-territoriale sia l'indice economico-lavorativo (al netto, quindi, dei casi mancanti rispetto anche ad uno solo dei due indici parziali). Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. Tabella I.2 - Stranieri ultraquattordicenni nella provincia di Pavia: indice di integrazione classificato rispetto al genere. Valori medi, anno 2013 Genere Totale Socioterritoriallavorativa Economico- Uomini 0,123 0,010 0,204 Donne 0,042 0,073 0,048 Totale 0,088 0,041 0,138 Nota: Si veda la nota alla tabella I.1 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 73

Tabella I.3 - Stranieri ultraquattordicenni nella provincia di Pavia: indice di integrazione classificato rispetto alla macroarea di provenienza. Valori medi, anno 2013 Macroarea di cittadinanza Totale Socioterritoriallavorativa Economico- Est Europa 0,153 0,150 0,182 Asia 0,048-0,022 0,130 Nord Africa 0,051 0,018 0,116 Altri Africa 0,042-0,185 0,083 America Latina 0,005-0,094 0,072 Totale 0,088 0,041 0,138 Nota: Si veda la nota alla tabella I.1 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. Tabella I.4 - Stranieri ultraquattordicenni nella provincia di Pavia: indice di integrazione classificato rispetto all anzianità migratoria. Valori medi, anno 2013 Anzianità migratoria Socioterritoriallavorativa Economico- Totale in Italia (in anni) Da meno di 2 0,118-0,156 0,061 Da 2 a 4-0,044-0,097 0,061 Da 5 a10 anni 0,056 0,060 0,134 Oltre 10 0,142 0,127 0,174 Totale 0,088 0,041 0,138 Nota: Si veda la nota alla tabella I.1 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 74

Tabella I.5 - Stranieri ultraquattordicenni nella provincia di Pavia: indice di integrazione classificato rispetto al titolo di studio raggiunto. Valori medi, anno 2013 Titolo di studio raggiunto (eventualmente al Paese d origine) Totale Socioterritoriale Economicolavorativa Nessuna 0,191 0,037 0,256 Scuola dell obbligo 0,127 0,043 0,280 Secondaria superiore 0,065 0,052 0,061 Laurea e simili 0,047 0,007 0,009 Totale 0,088 0,041 0,138 Nota: Si veda la nota alla tabella I.1 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. Tabella I.6 - Stranieri ultraquattordicenni nella provincia di Pavia: indice di integrazione classificato rispetto all appartenenza religiosa. Valori medi, anno 2013 Appartenenza religiosa Totale Socioterritoriallavorativa Economico- Cattolica 0,032 0,011 0,043 Musulmana 0,121 0,147 0,100 Altra cristiana 0,106-0,027 0,238 Altra 0,134-0,001 0,280 Nessuna 0,060-0,003 0,088 Totale 0,088 0,041 0,138 Nota: Si veda la nota alla tabella I.1 Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità. 75

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Allegato metodologico. Definizione dei criteri di rappresentatività del campione Con riferimento alla provincia di Pavia, l universo dei cittadini stranieri presenti al 1 luglio 2013 si configura come un elenco di H unità statistiche o- gnuna delle quali presente inevitabilmente un insieme di contatti con alcuni centri o ambienti di aggregazione localizzati sul territorio (istituzioni, luoghi di svago, assistenza, incontro, ecc.). Ne segue che, una volta identificato un conveniente ampio insieme di centri, l universo di riferimento si presta ad essere formalizzato: - sia mediante una semplice lista nominativa (tipo A) Sequenza Nomi W(i) 1 A 2 B 3 C i w(i) H-1 Y H Z - sia (più in generale) mediante una tavola a doppia entrata che tenga conto anche del profilo di ciascun individuo rispetto all afferenza ai diversi centri (lista di tipo B) 77

Sequenza Elenco dei centri eventualmente frequentati Nomi Centro Centro Centro Centro Centro W(i) 1 2 3 k-1 k 1 a 1 0 0 0 1 2 b 0 0 1 0 0 3 c 1 0 0 1 0 i w(i) 0 1 0 1 0 H-1 y 0 1 1 0 0 H z 1 1 0 1 1 Tot. H(1) Tot. H(2) 78 Tot. H(3) Tot. H(k-1) Tot. H(k) in cui in ogni colonna il valore è 1 se il soggetto frequenta quel centro, è 0 in caso contrario, e ne segue che il totale di una data colonna identifica il numero di soggetti (tra gli H che formano l universo) che frequentano quel centro. In pratica, dovendo campionare N soggetti (tra gli H che formano l universo) con criteri di rappresentatività statistica si può procedere in due modi: 1. Qualora si disponga di una lista di tipo A (o, in modo equivalente, dei dati contenuti nelle prime due colonne della lista di tipo B) si potranno, ad esempio, scegliere casualmente N righe-nominativi della lista, così da disporre di un campione casuale semplice per il quale sono ben note le proprietà degli stimatori più ricorrenti; 2. Qualora, invece, l unica informazione disponibile sia rappresentata dall elenco dei centri che figurano nella seconda riga della lista di tipo B si potrà innanzitutto procedere casualmente alla scelta di N colonne-centri e in corrispondenza di ognuna di esse alla successiva scelta (altrettanto casuale) di un soggetto tra gli H(j) che la frequentano (j = 1, 2,, k). Questa seconda procedura potrebbe condurre ad un campione con le stesse caratteristiche di rappresentatività di quello ottenuto con la prima procedura solo se le modalità di scelta adottate fossero tali da garantire a tutte le unità statistiche che formano l universo la stessa identica probabilità di entrare a far parte del campione, ma in realtà ciò non accade. È infatti immediato rendersi conto come nel secondo caso la probabilità di inclusione sia tanto più alta quanto

più un soggetto risulta reperibile presso numerosi centri e, in subordine, quanto più bassa è l affluenza di altri soggetti in corrispondenza dei centri presso cui egli è reperibile. Tuttavia sussiste la possibilità di determinare (a posteriori) le singole probabilità di inclusione per ognuno degli N soggetti campionati e, conseguentemente, di predisporre un insieme di coefficienti di ponderazione c(r), tali da garantire che il campione (ponderato) derivante dall impiego della seconda procedura possegga, relativamente alla distribuzione dei profili di afferenza ai centri delle N unità campionate, gli stessi requisiti di rappresentatività di un ipotetico campione casuale semplice acquisito con la prima procedura. 79

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Appendice statistica 1. Il questionario 81

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