La Santa Sede UDIENZA GENERALE. Mercoledì 12 marzo La partecipazione di Maria alla vita pubblica del Figlio (Lettura: Mc 3, 32-35)

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La Santa Sede GIOVANNI PAOLO II UDIENZA GENERALE Mercoledì 12 marzo 1997 La partecipazione di Maria alla vita pubblica del Figlio (Lettura: Mc 3, 32-35) 1. Il Concilio Vaticano II, dopo aver ricordato l'intervento di Maria alle nozze di Cana, sottolinea la sua partecipazione alla vita pubblica di Gesù: "Durante la predicazione di Lui raccolse le parole, con le quali il Figlio, esaltando il Regno al di sopra dei rapporti e dei vincoli della carne e del sangue, proclamò beati quelli che ascoltano e custodiscono la Parola di Dio (cfr Mc 3, 35 par.; Lc 11, 27-28) come essa fedelmente faceva (cfr Lc 2, 19 e 51)" (Lumen Gentium, 58). L'inizio della missione di Gesù ha segnato anche il suo distacco dalla Madre, la quale non sempre ha seguito il Figlio durante il suo peregrinare per le strade della Palestina. Gesù ha scelto deliberatamente la separazione dalla Madre e dagli affetti familiari, come si evince dalle condizioni che pone ai suoi discepoli per seguirlo e per dedicarsi all'annunzio del Regno di Dio. Ciò nonostante, Maria ha ascoltato talvolta la predicazione del Figlio. Si può supporre che essa fosse presente nella Sinagoga di Nazaret, quando Gesù, dopo aver letto la profezia d'isaia, ne commentò il testo, applicando a se stesso il contenuto (cfr Lc 4, 18-30). Quanto deve aver sofferto in tale occasione, dopo aver condiviso lo stupore generale per le "parole di grazia che uscivano dalla sua bocca" (Lc 4, 22), nel constatare la dura ostilità dei concittadini che cacciarono Gesù dalla Sinagoga e tentarono perfino di ucciderlo! Dalle parole dell'evangelista Luca emerge la drammaticità di quel momento: "Si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. Ma Egli, passando in mezzo a loro, se ne andò" (Lc 4, 29-30). Dopo quell'evento, Maria, intuendo che ci sarebbero state altre prove, confermò ed approfondì la sua totale adesione alla Volontà del Padre, offrendo a Lui la sua sofferenza di madre e la sua

solitudine. 2 2. Stando ai Vangeli, Maria ha avuto modo di ascoltare suo Figlio anche in altre circostanze. Anzitutto a Cafarnao, dove Gesù si reca, dopo le nozze di Cana, "insieme con sua madre, i fratelli e i suoi discepoli" (Gv 2, 12). Inoltre, è probabile che lo abbia potuto seguire anche a Gerusalemme, in occasione della Pasqua, nel Tempio, che Gesù qualifica come casa del Padre suo, per la quale Egli arde di zelo (cfr Gv 2, 16-17). Ella, poi, si trova tra la folla, allorché non riuscendo ad avvicinarsi a Gesù, lo sente rispondere a chi gli annunzia la presenza sua e dei parenti: "Mia madre e i miei fratelli sono coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica" (Lc 8, 21). Con tale espressione il Cristo, pur relativizzando i legami familiari, rivolge un grande elogio alla Madre, affermando un vincolo ben più alto con Lei. Maria, infatti, ponendosi in ascolto del Figlio, accoglie tutte le sue parole e le mette fedelmente in pratica. Si può pensare che Maria, pur non seguendo Gesù nel suo cammino missionario, si sia informata sullo svolgimento dell'attività apostolica del Figlio, raccogliendo con amore e trepidazione le notizie sulla sua predicazione dalla bocca di coloro che lo avevano incontrato. La separazione non significava lontananza del cuore, come pure non impediva alla madre di seguire spiritualmente il Figlio, conservando e meditando il suo insegnamento, come già aveva fatto nella vita nascosta di Nazaret. La sua fede, infatti, le permetteva di cogliere il significato delle parole di Gesù prima e meglio dei suoi discepoli, che spesso non comprendevano i suoi insegnamenti e specialmente i riferimenti alla futura Passione (cfr Mt 16, 21-23; Mc 9, 32; Lc 9, 45). 3. Maria, seguendo da lontano le vicende del Figlio, partecipa al suo dramma di sentirsi rifiutato da una parte del popolo eletto. Manifestatosi sin dalla sua visita a Nazaret, tale rifiuto diventa sempre più visibile nelle parole e negli atteggiamenti dei capi del popolo. In questo modo, la Vergine sarà spesso venuta a conoscenza di critiche, insulti e minacce rivolte a Gesù. Anche a Nazaret, sarà stata più volte ferita dall'incredulità di parenti e conoscenti, che tenteranno di strumentalizzare Gesù (cfr Gv 7, 2-5) o di interromperne la missione (cfr Mc 3, 21). Attraverso queste sofferenze sopportate con grande dignità e nel nascondimento, Maria condivide l'itinerario di suo Figlio "verso Gerusalemme" (Lc 9, 51) e, sempre più unita a Lui nella fede, nella speranza e nell'amore, coopera alla salvezza. 4. La Vergine diviene così un esempio per coloro che accolgono la parola di Cristo. Credendo sin dall'annunciazione al messaggio divino e aderendo pienamente alla Persona del Figlio, Ella ci insegna a metterci in fiducioso ascolto del Salvatore, per scoprire in Lui la Parola divina che

3 trasforma e rinnova la nostra vita. La sua esperienza ci incoraggia, altresì, ad accettare le prove e le sofferenze derivanti dalla fedeltà a Cristo, tenendo lo sguardo fisso alla beatitudine promessa da Gesù a coloro che ascoltano e custodiscono la sua Parola. Saluti Je suis heureux d'accueillir les pèlerins de langue française venus ce matin, notamment les jeunes et, parmi eux, les professeurs et les élèves de Sainte-Marie de Neuilly. À l'exemple de la Vierge Marie, écoutez la parole du Christ, mettez-vous à sa suite sur le chemin de Jérusalem, celui de la Croix et de la Résurrection! De tout coeur, je vous donne la Bénédiction apostolique. I wish to greet the English-speaking visitors, especially the pilgrim groups from Ireland, Sri Lanka, Canada and the United States. Upon all of you I cordially invoke the joy and peace of Jesus Christ our Saviour. Mit diesen Gedanken grüße ich Euch alle, die Ihr aus den Ländern deutscher Sprache nach Rom gekommen seid. Mein besonderer Gruß gilt den Seelsorgern, dem Personal und den Freunden des St. Josephs-Krankenhauses in Freiburg sowie den anwesenden Schülern und Schülerinnen aus Deutschland und Österreich. Euch allen, Euren lieben Angehörigen daheim und allen, die mit uns über Radio Vatikan und das Fernsehen verbunden sind, erteile ich von Herzen den Apostolischen Segen. Saludo ahora con gran afecto a todos los peregrinos de lengua española, de modo particular a los jóvenes estudiantes de Rosario (Argentina) y Villaviciosa de Odón (España), así como a los fieles de Costa Rica. Que María, modelo de acogida de las enseñanzas de Cristo, acompañe vuestro itinerario espiritual en este tiempo de la cuaresma hacia el gozo pascual. Con estos deseos, os imparto la Bendición Apostólica, que de corazón extiendo también a vuestras familias. Amados visitantes do Brasil e de Portugal, com quantos aqui se encontram de língua portuguesa: para todos, a minha saudação de boas-vindas, com votos de que a peregrinação até estes lugares santificados pela palavra e pelo sangue dos Apóstolos Pedro e Paulo incite o coração de cada um a aderir com plena disponibilidade a Cristo e ao Evangelho. Que a Virgem Maria vos acompanhe e proteja! Saluto al Consiglio Ecumenico della Diocesi di Stoccolma (Svezia) I warmly welcome the Ecumenical Commission of the Diocese of Stockholm. With fond memories of my visit to Sweden, I encourage you to persevere in your work for the unity of all Christians in

your country. 4 Traduzione italiana del saluto in lingua svedese Dio chiama tutti i cristiani ad essere una cosa sola. Così possiamo insieme mostrare ai nostri contemporanei la via che porta a Gesù, l'unico Salvatore degli uomini. Dio benedica voi e tutta la Svezia! Traduzione italiana del saluto in lingua ungherese Saluto cordialmente Voi, cari pellegrini di Budapest. Secondo le parole di Maria, Madre di Dio, facciamo anche noi tutto quello che Cristo ci dice, specialmente nel nostro cammino quaresimale. Il Signore ci aiuti a prepararci con penitenza e fede viva alla festa di pasqua. Ciò chiedo per voi, per i vostri cari e per i fratelli in patria con la mia preghiera e con la mia Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo. Traduzione italiana del saluto in lingua ceca Ora mi rivolgo ai cari pellegrini della Repubblica Ceca. Sia lodato Gesù Cristo! Sono lieto di vedervi riuniti qui a Roma, presso la Cattedra di Pietro. Mi auguro che da questo pellegrinaggio riportiate anche nelle vostre famiglie e comunità un arricchimento di fede e un maggiore amore e fedeltà alla Chiesa universale. Con questi voti vi accompagni la mia Apostolica Benedizione! Traduzione italiana del saluto in lingua croata Saluto cordialmente i fedeli della Parrocchia della Santissima Trinità di Zagabria unitamente al loro parroco, come pure i Docenti, Educatori e Studenti del Collegio e Liceo Classico di Pazin. Benvenuti! Vi auguro, carissimi, di proseguire il vostro cammino quaresimale in modo da poter celebrare con piena gioia la Pasqua, annunziando la salvezza che Gesù Cristo ha portato all'umanità intera. Di cuore imparto la Benedizione Apostolica a ciascuno di voi ed alle vostre famiglie. Siano lodati Gesù e Maria!

* * * 5 Rivolgo ora un particolare saluto ai partecipanti al Pellegrinaggio "Via Catharinae" promosso dalla Famiglia Domenicana nel 650deg. anniversario della nascita di santa Caterina da Siena. Cari fratelli e sorelle, vi ringrazio per la vostra presenza ed auspico di cuore che il vostro pellegrinaggio, in vista anche del Grande Giubileo dell'anno 2000, contribuisca a far meglio conoscere la specificità della spiritualità cateriniana e rafforzi in tutti voi l'amore che la Santa aveva per la Chiesa. Saluto poi il gruppo di sacerdoti e di studenti di teologia, provenienti da varie nazioni, appartenenti al Movimento dei Focolari, che partecipano ad un incontro a Loppiano. Carissimi, nell'augurarvi che questa esperienza fortifichi la vostra fede, prego il Signore perché possiate impegnarvi sempre più con generosità nel realizzare il comandamento dell'amore che Egli ci ha lasciato come suo testamento. Saluto altresì i numerosi gruppi di studenti con un pensiero speciale a quelli della Diocesi di Teggiano-Policastro, accompagnati dal Vescovo Monsignor Bruno Schettino, venuti a Roma nel corso del loro Sinodo Diocesano. Carissimi, confido che l'importante evento, che state celebrando, conduca ciascuno di voi ad avvicinarsi maggiormente a Cristo e ad imitarlo con sempre crescente fedeltà. Rivolgo infine un cordiale saluto ai giovani, agli ammalati ed agli sposi novelli. In questo tempo di Quaresima, proseguiamo carissimi, con impegno il cammino verso la Pasqua, mistero centrale della nostra fede. Invito voi, cari giovani, a testimoniare con fede gioiosa la vita che scaturisce dalla croce di Cristo. A voi, cari ammalati, auguro di tenere fisso lo sguardo su Gesù crocifisso e risorto per saper vivere la prova del dolore come atto di amore. E voi, cari sposi novelli, imitando la fedeltà di Cristo nei confronti della sua Chiesa, sappiate fare sempre della vostra esistenza un dono reciproco e responsabile". Ancora voglio salutare il Coro "Tre Monti", di Montecchia di Crosara (Verona). Copyright 1997 - Libreria Editrice Vaticana

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