Rassegna stampa A cura dell Ufficio Stampa FIDAS Nazionale Martedì 29 marzo 2016 Rassegna associativa 2 Rassegna Sangue e emoderivati 11 Rassegna sanitaria, medico-scientifica e Terzo settore 13 Prima pagina 16
Rassegna associativa
IL GAZZETTINO (ed. Rovigo) (26 marzo) La Fidas trova donatori e sempre più giovani Un 2015 ricco di soddisfazioni per la Fidas Polesana con numeri sempre più in aumento sul fronte della sensibilizzazione e della divulgazione del dono del sangue. A fine anno i donatori iscritti sono stati 1.321, di cui 1.026 attivi. Di questi, 175, pari a circa il 15 per cento, sono sotto i 28 anni. Sono 64 i nuovi donatori, 29 dei quali sotto appunto i 28 anni, con una percentuale di crescita che si conferma presenza costante nelle statistiche degli ultimi anni. Le donazioni effettuate sono state pari a 2.426 sacche. I dati sono stati resi noti dal presidente Roberta Paesante durante l'assemblea annuale di scena alla casa delle associazioni di via Dante. Paesante ha ricordato le ultime iniziative, a partire dal banchetto al centro commerciale Il Porto. «È stato un importante appuntamento di solidarietà, che si è chiuso con la raccolta di ben venti giovani aspiranti donatori», ha spiegato soddisfatta dei risultati ottenuti non solo in termini numerici, ma anche dell'evento nel complesso. Il 2015 per la Fidas ha segnato il traguardo del 40 anniversario di fondazione. «Sono stati tanti - ha poi ricordato Paesante - gli eventi che hanno impegnato i volontari, in particolare il Meeting nazionale giovani di Rovigo a marzo, per la prima volta ospitato dalla nostra federata, e gli eventi commemorativi del 40. di fondazione a ottobre, con la mostra fotografica, la serata in teatro realizzata grazie alla generosità della compagnia El Tanbarelo e in collaborazione con la Pro loco, che ha reso possibile anche una raccolta fondi per le popolazioni colpite dal tornado del Brenta, e la tradizionale Giornata del donatore. Ancora, ci siamo impegnati sul fronte della formazione e autoformazione dei donatori. L'impegno, è stato anche quello di aggiungere contenuti di spessore alla nostra azione di volontariato e soprattutto gratificare i volontari, che esprimono il desiderio di approfondire argomenti che interessano ciascuno di noi. Sono continuate, inoltre, le collaborazioni con parrocchie, gruppi locali, associazioni sportive e di volontariato con cui condividiamo valori e obiettivi».
LA SENTINELLA DEL CANAVESE (25 marzo) Donatori Fidas, Cavalieri della Repubblica RIVAROLO Anche il mondo del volontariato era presente mercoledì mattina, a Torino, in via Arsenale 22, al Comando per la formazione e la scuola di applicazione dell Esercito italiano. Il motivo è la consegna delle benemerenze, dei Cavalierati, a quelle persone che si sono distinte nella professione, nel lavoro, naturalmente, ma anche nell impegno sociale, nella dedizione verso la propria comunità. Come i donatori di sangue, per esempio. Tre gli esponenti della Fidas che possono fregiarsi, ora, delle onorificenze al merito della Repubblica Italiana. Due del gruppo di Rivarolo, Dario Tarizzo, l attuale vice presidente, e Silvio Rostagno, segretario del sodalizio, entrambi, 65enni, e Guglielmo Pernetta, 69 anni, storico donatore del gruppo di Rivara. I tre erano accompagnati dai rispettivi sindaci: Alberto Rostagno, per Rivarolo, e Gianluca Quarelli, per Rivara. Tra i presenti alla cerimonia, in veste di conferitori degli attestati, anche il prefetto di Torino, Paola Basilione, esponenti dell amministrazione Fassino, rappresentanti dell esercito. Trentacinque, alla fine, i cittadini piemontesi che distintisi, come detto, in vari campi della vita militare, civile, sociale e professionale hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento. Per quanto riguarda Dario Tarizzo, Stella al merito trasfusionale, 158 donazioni effettive, e Silvio Rostagno, 160, plurimedagliato, un lungo percorso nella Fidas iniziato con la maggiore età. Il plauso va dall intera comunità di appartenenza. (m.mi.)
Rassegna sangue e emoderivati
Civonline.it (27 marzo) Gli emofiliaci? Fanno sport Secondo un indagine il 64% fa moto regolare ed è soddisfatto del Ssn I pazienti emofilici italiani tracciano un quadro sulla gestione della patologia e sul loro rapporto con l assistenza sanitaria. Con un giudizio abbastanza positivo: sono stimolati a fare sport, hanno un buon rapporto con il proprio medico, anche se vorrebbero incontrarlo più spesso. Buona anche l interazione con la farmacia di fiducia, ma vorrebbero qualcosa in più dal Servizio sanitario nazionale soprattutto per la terapia infusionale a domicilio e la fisioterapia. E quanto rivela un indagine della Federazione delle associazioni emofilici onlus (Fedemo), alla quale hanno partecipato 54 malati, pari allo 0,5% della popolazione dei pazienti italiani. I dati sono stati presentati a Padova in occasione dell incontro Re-Think Haemophilia. Dall indagine emerge dunque che i medici sensibilizzano e incentivano i pazienti a praticare sport, rendendoli consapevoli dei benefici che questo può comportare sulla loro salute. Il 64% dei rispondenti fa attività fisica con regolarità, preferendo il nuoto (74%) e la palestra (32%). Meno praticati la corsa e il basket. Buono anche il rapporto con la fisioterapia alla quale si sottopongono i due terzi del campione, anche a scopo preventivo (57%). Accedervi non è tuttavia facile per il 58% degli intervistati, per motivi legati in gran parte alla prenotazione e alla distanza dalla struttura. Quasi per tutti è molto utile il servizio domiciliare (92%), ma solo il 18,5% ne ha beneficiato in passato. Tutti utilizzano Internet per informarsi sulla loro patologia, ma poi solo poco più della metà (il 51%) interagisce con i canali social media delle organizzazioni di pazienti. Buono il rapporto con il medico per quasi la totalità dei pazienti: il 90% ne è soddisfatto, mentre il 22% vorrebbe incontrare il proprio dottore con maggiore frequenza. Nonostante tutti i pazienti emofilici conoscano la profilassi come terapia, solo il 70% ne fa uso. Più dei due terzi, pari al 69% del campione, sono in terapia personalizzata. Gli emofilici hanno però ancora qualche difficoltà nell accesso al farmaco (30%), ma la maggior parte degli intervistati (78,8%) è soddisfatta del rapporto con la farmacia di riferimento e dei tempi di approvvigionamento del prodotto rispetto alle tempistiche del piano terapeutico (82,7%). Tra i punti di forza del Ssn nella continuità assistenziale, viene segnalata la fornitura dei farmaci emoderivati e ricombinanti per la terapia sostitutiva e la possibilità di poter fare indagini di laboratorio e strumentali anche al di fuori del Centro emofilia, ovvero presso centri convenzionati. Tra le aree di miglioramento indicate, la disponibilità del personale dedicato alla terapia infusionale a domicilio (osteopatia o fisioterapia adeguata), il legame troppo stretto con i vincoli di spesa.
Rassegna Politica sanitaria, Medico-scientifica e Terzo Settore
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