caratteristiche caratteristiche La volumetria eccedente del bacino è legata a 3 diverse possibilità: 1. Struttura ossea ginoide 2. AD in eccesso 3. PEFS Soggetto mediamente brevilineo o normolineo Elevata attività estrogenica Accumulo adiposo sottocutaneo nella zona sottoombelicale e trocanterica Prevalenza del diametro bi-trocanterico sul diametro bi-omerale Spesso soffre di stasi linfo-venosa e problematiche circolatorie periferiche correlate caratteristiche accumulo adiposo Alta predisposizione alla cellulite Conseguenze di ordine meccanico (angolo Q aumentato, valgismo accentuato, iperlordosi, ecc.) È una morfologia di forza (l ampiezza articolare è ridotta) Possibile predisposizione all ipertrofia negli arti inferiori PROBLEMATICHE DI ORDINE QUALITATIVO (PEFS) pannicolopatia edematofibrosclerotica PROBLEMATICHE DI ORDINE QUANTITATIVO (AD) adiposità distrettuali
PEFS Se ne lamentano 8 donne su 10 Le fasce d età più colpite sono quelle tra gravidanza e menopausa, sebbene siano le ragazze tra i 17 e i 25 anni a rivolgersi agli specialisti del settore La terapia più valida rimane la mesoterapia, sebbene valide e molto frequenti risultino essere anche la laser lipolisi e la liposuzione Aesthetic Medicine Practical International Congress, Firenze 2014 PEFS Elemento predisponente è la stasi venosa e linfatica a carico degli arti inferiori a causa del rallentamento distrettuale del flusso micro-circolatorio mentre l elemento scatenante è rappresentato dall edema del tessuto adiposo per aumentata permeabilità venulo-capillare (istangiopatia) sistema linfatico e respirazione Studi condotti mediante immagini radiografiche ottenute dopo iniezione di sostanze traccianti mostrano che la linfa del dotto toracico si riversa nel sistema venoso molto rapidamente dopo un inspirazione profonda Infatti è stato dimostrato come il ritorno linfatico risulti proporzionale alla profondità dell inspirazione PEFS: tipologia compatta Prevalente nelle donne in buono stato fisico Localizzata su cosce e glutei Alla palpazione la pelle appare secca con le tipiche granulazioni, mentre al di sotto è rilevabile una massa dura e dolente, che non si sposta con il cambiamento della posizione del corpo Risulta difficile sollevarla in pliche e questa manovra evoca spesso una spiccata sensazione dolorosa Lieve dolenzia costante per la compressione che le zone cellulitiche esercitano sulle strutture sottostanti
PEFS: tipologia molle Prevalente nelle donne dopo i 40 anni Localizzata su cosce e braccia Può evolvere dalla precedente o presentarsi come forma primitiva La pelle alla palpazione risulta fredda, asciutta e si avverte una uniforme pastosità superficiale ma con noduli in profondità; l aspetto è più o meno edematoso (segno della fovea ) Il sottocute è poco dolente e si muove al cambiamento della posizione Spesso si accompagna a teleangectasie e micro-varicosità; di frequente appaiono anche strie e smagliature PEFS: stadiazione secondo Curri stasi capillaro-venulare, aumento permeabilità,edema danno cellulare ed iniziale fibrosi I stadio connettivizzazione tessutale fibro-sclerotica II stadio III stadio formazione di micro e macro noduli IV stadio PEFS: stadiazione secondo Curri adiposità localizzata è reversibile I stadio Si definisce adiposità localizzata l eccedenza di tessuto adiposo in regioni corporee quali fianchi, glutei, cosce si possono ottenere dei risultati discreti II stadio si può solo fermare l evoluzione della patologia III stadio IV stadio Nel sesso femminile tale tessuto è ben rappresentato e costituisce un carattere sessuale secondario; a differenza della PEFS non risulta alterato anche se non di rado si riscontrano forme miste
ADIPOSITÀ LOCALIZZATA variabili morfologiche SOGGETTO GAMBE A COLONNA caratteristiche TIPO GINOIDE TIPO A GAMBE A COLONNINA TIPO ANDROIDE FALSA CELLULITE Caratteristica tipica di chi soffre di lipoedema (appare come una forma di cellulite ma non lo è) Esprime clinicamente una stasi venosa e linfatica Possono essere o meno presenti: AD e/o PEFS SOGGETTO ANDROIDE caratteristiche Eccedenza del diametro bi-omerale su quello bitrocanterico Eccesso di AD nella p a r t e s u p e r i o re e centrale del corpo FALSA CELLULITE caratteristiche Ptosi distrettuale del connettivo sottocutaneo nella regione glutea e antero-mediale delle cosce Presente soprattutto dopo i 40 anni, può essere legata in giovane età a dimagrimenti repentini ed eccessivi e ipotonia muscolare
UBSO vs LBSO UBSO vs LBSO Valori elevati di WHR (soggetti UBSO) sono stati messi in relazione con un aumentato rischio di: Coronaropatie Cardiopatia ischemica Angina Pectoris Infarto Miocardico Ipertensione Sindrome Metabolica Diabete NIDDM A seguito di un carico orale di glucosio soggetti UBSO hanno evidenziato valori plasmatici di insulina e glucosio superiori rispetto ai soggetti LBSO Larsson et al., 1984; Iapidus et al., 1984 Larsson et al., 1984; Iapidus et al., 1984 attività distrettuale della LPL attività distrettuale della LPL I depositi intraddominali (viscerali) sembrano avere un maggiore grado del ricambio dei TG rispetto ai depositi subcutanei gluteo-femorali nei quali si ha un grado medio e relativamente basso Frayn, 1998 Nella donna la mobilizzazione del grasso a livello gluteo-femorale risulta (dopo la pubertà) p a r t i c o l a r m e n t e difficoltosa a causa dell influenza positiva degli estrogeni e dei progestinici sull azione della LPL
attività distrettuale della LPL attività distrettuale della LPL Il progesterone sembra aumentare i n d i r e t t a m e n t e ( t r a m i t e i glucocorticoidi) l attività della LPL nella regione femorale, che potrebbe essere tuttavia inibita dal testosterone L esposizione prolungata ai corticosteroidi (cortisolo) può infatti aumentare l attività della LPL nella regione femorale e ridurre la lipolisi del grasso addominale Rebuffé-Scrive, 1998 attività distrettuale della LPL attività distrettuale della LPL In relazione all attività della LPL e all accumulo di TG, è stato suggerito che il flusso ematico del tessuto adiposo nel periodo post-prandiale sia un fattore determinante nelle differenze legate al sesso e ai depositi nell accumulo adiposo Romanski et al., 2000 Difatti nelle donne, a seguito del pasto, l aumento del flusso ematico viene osservato nel tessuto adiposo delle regioni inferiori, ma ciò non succede negli uomini Romanski et al., 2000
attività distrettuale della LPL attività distrettuale della LPL Nelle donne, il deposito di acidi grassi derivanti dal pasto aumenta in proporzione ai depositi adiposi sottocutanei nelle regioni inferiori, mentre non viene registrata la captazione di lipidi nel tessuto adiposo sottocutaneo a livello addominale Koutsari et al., 2008 Al contrario, nell uomo la capacità di captazione degli acidi grassi da parte del tessuto adiposo sottocutaneo addominale è maggiore rispetto ai depositi a livello femorale Shadid et al., 2007 morfologia adipocitaria morfologia adipocitaria Studi sulla morfologia degli adipociti suggeriscono che le dimensioni degli adipociti sembrano essere un fattore d e t e r m i n a n t e s u l l e differenze nel metabolismo lipidico collegato al sesso e alle regioni di deposito Gli adipociti addominali di soggetti UBSO presentano dimensioni aumentate, mentre gli adipociti di addome e cosce di soggetti LBSO presentano dimensioni pressoché normali
morfologia adipocitaria morfologia adipocitaria Si è evidenziata altresì una stretta correlazione fra dimensioni degli adipociti addominali ed insulinemia e glicemia postprandiali Esisterebbe infatti una relazione tra WHR e resistenza insulinica All aumento del WHR corrisponde infatti l aumento di glicemia e insulinemia, tanto a digiuno, quanto dopo carico orale di glucosio Evans et al., 1984 adiposità e plicometria adiposità e plicometria L o s p e s s o re d e l l e pliche sottoscapolare e addominale è correlato alla quantità di grasso viscerale Una misura elevata della plica sottoscapolare è correlata con problemi di natura ipertensiva Blair et al., 1984
adiposità e plicometria ormoni e attività della HSL Una misura elevata della plica sottoscapolare e un valore elevato della colesterolemia totale sono un fattore predittivo negativo di coronaropatia, più dell età Stokes et al., 1985 In stato di digiuno è molto sviluppata l azione della HSL (lipasi ormono sensibile) e perciò vengono generati acidi grassi molto rapidamente con meccanismi intracellulari La HSL viene modulata dall azione stimolante di ormoni come le catecolamine, gli ormoni tiroidei, l ACTH, il cortisolo e in senso inibitorio essenzialmente dall insulina ORMONI LIPOLITICI CATECOLAMINE CORTISOLO GLUCAGONE ORMONI LIPOSINTETICI INSULINA PROSTAGLANDINE ADENOSINA Legame T3 e T4 (ipotiroidismo periferico) NEFA GH ESTROGENI (ESTRADIOLO) ESTROGENI Ritenzione Na+ e H2O TSH ANDROGENI (viscerale) Stimolazione corticosurrene T3 ( UCP-3) ANDROGENI (sottocutaneo) CORTISOLO (viscerale) PROLATTINA Attività LPL gluteo-trocanterica ACTH Evans et al., 1983; Elbers et al., 1999
Idrolipopessia lipolisi e attività della HSL CORTISOLO Liposintesi ( glicemia e insulinemia) FFM Durante il processo lipolitico i TG, dopo essere stati idrolizzati, formano NEFA e glicerolo, i quali fuoriusciranno dall adipocita per entrare nel plasma, attraverso un processo a più fasi e che è promosso dall enzima HSL destino metabolico dei nutrienti destino metabolico dei nutrienti A questo punto, il destino degli FFA non è segnato, poiché dipende in realtà dalla disponibilità di substrati, nonché dalla [ ] di specifici ormoni La differenza nella distribuzione regionale di tessuto adiposo può essere spiegata dalla differente risposta insulinica tra i due sessi Black, 2001 In seguito a un pasto una quantità maggiore di acidi grassi viene immagazzinata dalle donne rispetto agli uomini in entrambi i distretti (UP e LB) Romanski, 2000
STATO EFFETTO SULLA LIPOLISI ORMONI REGOLATORI lipolisi BENESSERE ENERGETICO DIGIUNO ESERCIZIO ETÀ SESSO L insulina inibisce l attività della HSL e della CPT-1 catecolamine insulina catecolamine insulina SNC catecolamine androgeni estrogeni La lipolisi è mediata essenzialmente da recettori adrenergici, che in ultima analisi attivano la HSL che scinde i TG I recettori implicati nella lipolisi sono: Ɓ1, Ɓ2, Ɓ3 e alfa-2 (azione inibitrice) Gli adipociti addominali sono più sensibili alla stimolazione Ɓ-adrenergica rispetto a quelli collocati nei glutei in entrambi i sessi Differenze tra zona addominale e glutei nell azione delle catecolamine nell indurre la lipolisi sono più pronunciate nelle donne Blaak, 2001 Il numero di adrenorecettori alfa-2 degli adipociti dell ipoderma è infatti più elevato nella donna che nell uomo (ciò sembra collegato all attività estrogenica) Questi ormoni aumentano l espressione delle unità recettoriali antilipolitiche nelle cellule adipose del sottocutaneo, ma non in quelle viscerali (ciò spiega la differenza in termine di distrettualità adiposa nelle donne) Blaak, 2001
A n c h e l a d i v e r s a distribuzione di grasso nei distretti corporei è dovuta alla diversa sensibilità locale allo stimolo catecolaminico (minor sensibilità alfa2- adrenergica nella regione addominale) Blaak, 2001 Nelle donne l e cellule adipose dell ipoderma gluteo-femorale presentano infatti una sensibilità alfa2-adrenergica 40 volte superiore a quella dell addome, per cui uno stimolo catecolaminico esercita in loco un effetto prevalente anti-lipolitico Il rilascio di FFA è doppio nelle cosce durante un infusione di adrenalina negli uomini ma non cambia nelle donne, indicando un blocco della m e d i a z i o n e dell adrenalina nei distretti inferiori delle donne Burguera, 2000 L e d o n n e h a n n o tuttavia una risposta l i p o l i t i c a p i ù a l t a durante l esercizio Ciò è il risultato di una ridotta sensibilità alfaadrenergica allo stimolo catecolemico nel tessuto sottocutaneo addominale Carter, 2001; Arner, 1990; Hellstrom, 1996
La diminuzione della [ ] plasmatica di insulina sembra essere il fattore più importante per un adeguato incremento di FFA Altrettanto importante è il ruolo lipolitico del GH che permette un rilascio simile nei due sessi di FFA negli arti inferiori La distribuzione del grasso corporeo è legata alla capacità di riserva degli acidi grassi più che alla capacità di rilascio Burguera, 2000 Ossidano più FFA e meno CHO e PRO QR più basso durante esercizi sub-massimali Minor captazione di glucosio da parte del muscolo e conseguente utilizzo ridotto di glicogeno muscolare Minor RER prima e dopo ET O s s i d a n o prevalentemente CHO M a g g i o r e ossidazione di leucina prima e dopo ET Carter, 2001 Certamente l alterazione del meccanismo lipolitico nella genesi della PEFS è importante così come lo è probabilmente anche un eccessiva produzione di insulina e di altri ormoni ad attività lipogenica
ORMONE [ ] ENZIMA/ RECETTORE ATTIVITÀ TESTOSTERONE LPL CORTISOLO CATECOLAMINE LPL HSL (abd FAT) HSL alfa-2 T3-T4 HSL INSULINA HSL ESTROGENI LPL PROLATTINA ANDROGENI up & down-regulation recettoriale CONDIZIONE DIGIUNO EFFETTO SULLA LIPOLISI MECCANISMO D AZIONE n Ɓ-recettori n alfa-2 recettori ESERCIZIO attività HSL VECCHIAIA attività HSL IPERTIROIDISMO n Ɓ-recettori Effetto lipolitico delle catecolamine in relazione a differenti condizioni fisiologiche ed endocrine ORMONE CORTISOLO INSULINA ESTROGENI TESTOSTERONE SHBG GH TIROIDE PLICA Non ci sono relazioni dimostrate per la plica addominale né altre pliche Sovrailiaca, Sottoscapolare Quadricipitale Tricipitale, Sovrailiaca Rapporto sottoscapolare/tricipitale Sovrailiaca Non ci sono relazioni dimostrate per alcuna plica Non ci sono relazioni dimostrate per alcuna plica take home message 1. La tendenza delle donne ad accumulare grasso nei distretti inferiori è il risultato di una minor sensibilità alla stimolazione lipolitica nei distretti inferiori mentre questa è maggiore nell addome 2. Le donne ossidano proporzionalmente più lipidi e meno carboidrati durante esercizi submassimali di resistenza 3. La distribuzione del grasso corporeo è legata alla capacità di riserva degli acidi grassi più che alla capacità di rilascio degli stessi
soggetto ginoide Soggetto normo- o brevilineo (predisposizione all ipertrofia negli arti inferiori) Habitus estrogenico Accumulo adiposo prevalentemente sottocutaneo Localizzazione FM zona sotto-ombelicale e trocanterica Prevalenza diametro bitrocanterico su diametro biomerale Predisposizione alla PEFS Predisposizione al valgismo e all iperlordosi soggetto ginoide con PEFS: linee guida Lavoro aerobico o a circuito sugli arti inferiori (3 volte/week) Limitare inizialmente gli esercizi base sul distretto inferiore Successivamente prevedere un esercizio base con carico elevato e basse ripetizioni Armonizzazione distretti superiori Rinforzo dei muscoli larghi dell addome Lavoro sulla funzionalità e propriocettività del piede Evitare l accumulo di lattato* nei distretti inferiori road map: metodo aerobico Assetto endocrino sfavorevole Alto dispendio lipidico durante l attività Ottimale controllo insulinemico EPOC ridotto Aumento dell RMR scarso e/o assente road map: metodo aerobico L HSL del tessuto adiposo è sensibile a variazioni del ph cellulare: il suo massimo di attività è a ph 8.1 Ogni acidificazione locale rallenta questa via metabolica a vantaggio di altri substrati energetici; a livello del muscolo cardiaco ad esempio, il mantenimento di un ph elevato durante lo sforzo permette un utilizzazione massiva di TG
road map: metodo anaerobico road map: metodo aerobico-anaerobico Assetto endocrino favorevole Dispendio energetico lipidico modesto EPOC elevato solo in caso di sedute sub- e/o massimali Aumento dell RMR correlato all intensità AEROBICO 70% VO2 max 80% FC costante QR 0.7-0.75 Rapporto VO2/FC stabile Carico cardiaco elevato ANAEROBICO 20 TUT 120 Recupero incompleto intra- e/o interserie [ ] Lattato elevato ( 4 mmol/l) EPOC ciclo mestruale & performance METABOLISMO metabolismo lipidico nella fase proliferativa produzione di lattato a metà della fase follicolare e produzione durante la fase luteinica (gli estrogeni favoriscono l ossidazione lipidica e il conseguente risparmio delle riserve di glicogeno) forza nella fase proliferativa (estrogeni e testosterone) della FC e della temperatura corporea a metà della fase luteinica (progesterone) potenza anaerobica durante il mestruo con picco a metà della fase