Dall analisi dell impatto delle linee elettriche alla pianificazione territoriale e alle azioni di mitigazione: il caso della Provincia di Pisa. Licitra G. (a), Colonna N. (b) (a) ARPAT (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana), Direzione Tecnica - Firenze, Settore Tecnico Promozione e Produzione delle Attività e dei Servizi, Via N. Porpora, 22 50144 Firenze, g.licitra@arpat.toscana.it (b) ARPAT (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana), Dipartimento provinciale di Pisa, U.O. Infrastrutture di mobilità, reti elettriche e di comunicazione, via Vittorio Veneto, 27 56127 Pisa, n.colonna@arpat.toscana.it 1. INTRODUZIONE La Legge Quadro 36/01 prevede all Art. 9 comma 4 che entro il 31-12-04 ed entro il 31-12-2008, deve essere comunque completato il risanamento degli elettrodotti che non risultano conformi, rispettivamente, ai limiti di cui all'art. 4 ed alle condizioni di cui all'art 5 del decreto del D.P.C.M. 23-04- 92. L emanazione poi del D.P.C.M. 08-07-03, che all Art. 8 dispone la disapplicazione delle norme previste dai precedenti D.P.C.M. 23-04-92 e 28-09-95 in quanto incompatibili, ha creato una situazione di stallo per quanto riguarda il risanamento degli elettrodotti; mancando allo stato attuale inoltre l emanazione del decreto che determina i criteri di elaborazione dei piani di risanamento. Rimane controversa la validità ancor oggi dell Art 9 comma 4 della L. 36/01, che, pur facendo riferimento a decreti adesso abrogati, in realtà individua un sottoinsieme di situazioni ben determinate, su alcune delle quali tali interventi di risanamento dovrebbero, comunque, essere realizzati. Tale complessa situazione normativa non ha di fatto creato le condizioni operative affinché fossero realizzati interventi di mitigazione, almeno nelle situazioni più critiche. Né peraltro APAT ha definito la metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto, prevista dall Art 6 comma 2 del D.P.C.M. 08-07-03, per cui il Ministero dell Ambiente ha emanato la circolare del 15-11-04 al fine di evitare che ulteriori edificazioni sorgessero in estrema prossimità delle linee elettriche. In tale contesto, ARPAT ha cominciato ad individuare le criticità, ha collaborato con gli enti locali in sede di pianificazione, e su alcune situazioni, laddove vi erano le condizioni, ha promosso tutta una serie di interventi di mitigazione con l intento di ridurre l esposizione della popolazione con costi assolutamente modesti. 2. VALUTAZIONE DELL ESPOSIZIONE IN AREA VASTA In provincia di Pisa è stata condotta da ARPAT un indagine approfondita sulle 66 linee ad alta tensione presenti sul territorio (vedi Figura 1), al fine di accertare quali sono le situazioni in cui l esposizione della popolazione è caratterizzata da livelli di induzione magnetica non trascurabili. A tale scopo sono stati acquisiti dai proprietari delle linee i tracciati georeferenziati, i dati tecnici sulle tipologie di conduttori installati e sul loro diametro e sono state acquisite dal GRTN e da ENEL Distribuzione le correnti medie annue per gli ultimi 5 anni (2000 2004). Sono stati, quindi, individuati i siti sensibili (scuole ed abitazioni), caratterizzati da un livello medio di esposizione all induzione magnetica superiore a 0.40 µt e nelle 70 situazioni più critiche sono stati effettuati monitoraggi in continua di 48 ore con seguente correlazione con la corrente in transito. Per ogni sito oggetto di monitoraggio è stata creata una scheda descrittiva sintetica contenente tutte le informazioni tecniche sulla linea elettrica, la planimetria e la foto del sito di misura, l andamento dell induzione magnetica durante il monitoraggio ed il livello medio di esposizione su base annua, calcolato per gli ultimi 5 anni. In tale quadro conoscitivo sono stati esaminati circa 800 edifici residenziali e 11 edifici scolastici in prossimità degli elettrodotti. Dopo le verifiche cartografiche e 120 sopralluoghi sono state individuate e studiate circa 380 abitazioni, caratterizzate da un livello di esposizione superiore a 0.40 µt, in cui si stima la presenza di 2000 residenti, di cui 240 bambini tra 0 e 14 anni. 3. DETERMINAZIONE DELLE FASCE DI RISPETTO La Provincia di Pisa sulla base del quadro conoscitivo prodotto da ARPAT ha incaricato l Agenzia di calcolare sia le fasce di rispetto per gli elettrodotti, in base a quanto previsto dall Art. 6 del D.P.C.M. 08-07-03 e dalla Circolare del Ministero dell Ambiente del 15-11-04, che i corridoi più cautelativi all interno dei quali è superato il valore di 0.40 µt con le correnti medie storiche aumentate del 20%. Una volta calcolate, le fasce di rispetto ministeriali ed i corridoi cautelativi, prima descritti, sono stati georeferenziati e forniti ai 36 Comuni della provincia attraversati dagli elettrodotti con lo scopo di sensibilizzare gli Amministratori, i cittadini, i progettisti ed i costruttori affinché, costruendo le nuove
abitazioni ad una adeguata distanza dalle linee ad alta tensione, non aumentino i casi di nuove esposizioni all induzione magnetica a livelli superiori a 0.4 µt. Le fasce di rispetto ministeriali e le fasce a 0.4 µt sono state, inoltre, inserite nel Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia, adottato il 22-12-05, in modo da poter essere recepite dai Comuni nei Piani Strutturali e nei Regolamenti Urbanistici. Il lavoro svolto da ARPAT ha consentito alla Provincia di Pisa di redigere un atto amministrativo volto alla programmazione territoriale ed urbanistica, che tenga conto dell esposizione della popolazione e che in modo preventivo ne consenta la minimizzazione, applicando concretamente il principio di precauzione agli elettrodotti esistenti [1]. Figura 1 Linee elettriche ad alta tensione presenti nel territorio provinciale di Pisa
4. AZIONI SULLE CRITICITÀ A partire dal primo caso nel 2001 [2] ARPAT, ispirandosi alla prudent avoidance, ha sempre cercato di trovare soluzioni tecniche a basso costo per ridurre nei casi più critici i livelli di esposizione della popolazione. Esistono numerose tecniche per la riduzione dei livelli di induzione magnetica generati dagli elettrodotti, ma allo stato attuale la più economica è quella di agire sulla configurazione delle fasi nei casi di linee in doppia terna. L ottimizzazione delle fasi, che a parità di corrente circolante rende minima l induzione magnetica prodotta, non necessita di nessuna modifica strutturale né del tracciato delle linee, né dei sostegni e può essere eseguita agendo sui collegamenti all interno delle cabine primarie di trasformazione, poste agli estremi delle linee, solo con la semplice messa fuori servizio dell impianto per pochi giorni. La riconfigurazione di una linea in doppia terna essendo, quindi, facilmente realizzabile dai proprietari degli impianti ed a bassissimo costo, consente ai Comuni con il supporto tecnico di ARPAT di stabilire accordi su base volontaria con i proprietari degli elettrodotti, tali da portare alla realizzazione concreta degli interventi di mitigazione. Nelle province di Livorno e Pisa dal 2001 al 2005 ARPAT ha proposto 7 interventi di mitigazione su linee in doppia terna, 4 dei quali sono stati realizzati riducendo significativamente l esposizione della popolazione [3]. 4.1 INTERVENTO DI MITIGAZIONE SU UN ELETTRODOTTO IN DOPPIA TERNA Nel caso della Provincia di Pisa ARPAT, dopo indagini approfondite con sopralluoghi, monitoraggi e simulazioni modellistiche sulle linee a 132 kv in doppia terna n. 525 Acciaiolo San Romano, n. 546 Acciaiolo Ponsacco e n. 526 Ponsacco San Romano (vedi Figure 2 e 3), svolte nei 9 Comuni attraversati dall elettrodotto lungo 30 km, ha rilevato che le linee nn. 525 e n. 546 nel tratto tra le C.P.T. di Acciaiolo e di Ponsacco attraversano i territori comunali di Fauglia, Crespina, Lari, e Ponsacco, impattando 18 abitazioni (10 a Fauglia, 2 a Crespina, 4 a Lari e 2 a Ponsacco), caratterizzate da un livello medio di esposizione su base annua superiore a 0.40 µt. Le linee nn. 525 e 526 nel tratto tra le C.P.T. di Ponsacco e di San Romano attraversano i territori comunali di Ponsacco, Pontedera, Castelfranco di Sotto e Montopoli in Val d Arno impattando 39 abitazioni (32 a Montopoli e 7 a Castelfranco), caratterizzate da un livello medio di esposizione su base annua superiore a 0.40 µt. In particolare sono state individuate alcune abitazioni in cui, a causa della distanza ridotta dai conduttori della linea, l esposizione media annua superava 1 µt. Figura 2 Figura 3 Primo tratto dell elettrodotto in doppia terna: Acciaiolo Ponsacco Secondo tratto dell elettrodotto in doppia terna: Ponsacco San Romano Lo studio preliminare sull intero elettrodotto ha riguardato anche l analisi statistica sui versi dei flussi di energia sulle linee separate installate in doppia terna, al fine di valutare per quale percentuale del tempo si verificasse la situazione di flussi di energia con verso concorde o discorde. Nel caso in esame stabilmente negli anni si hanno sulle linee sempre flussi di energia concordi che vanno da Acciaiolo a San Romano. Alla luce di tali situazioni (espositiva e tecnica) ARPAT ha proposto per i 9 Comuni interessati l intervento di mitigazione mediante trasposizione delle fasi (lo scambio fra due fasi, in particolare, vedi Figure 4 e 5). Terna S.p.A., per conto anche di ENEL Distribuzione S.p.A., ha effettuato l intervento proposto da ARPAT. La disposizione antisimmetrica delle fasi, realizzata con l intervento di aprile 2005, ha consentito di ottenere i livelli minimi di induzione magnetica a parità di correnti circolanti (ottimizzazione), come hanno mostrato le verifiche effettuate.
Figura 4 Figura 5 Disposizione simmetrica delle fasi. Prima dell intervento. Disposizione antisimmetrica delle fasi. Dopo l intervento. In particolare, i risultati delle misure sono stati rielaborati, tenendo conto delle correnti circolanti al momento delle due serie di misure, al fine di confrontarli per quantificare la riduzione dei livelli di esposizione a parità di correnti. Nel caso di due linee separate installate in doppia terna sugli stessi sostegni la determinazione del livello di esposizione medio annuo è particolarmente complessa per la variabilità sia delle intensità di corrente, che dei versi dei flussi di energia sulle due linee. Occorre in tale situazione calcolare l induzione magnetica generata da ciascuna delle coppie contemporanee di corrente (dotate di segno) che si sono verificate per ogni quarto d ora durante l intero anno. È possibile processare tali dati mediante il software CAMPI 4.1 in modalità batch, realizzato dal Dott. D. Andreuccetti dell IFAC-CNR di Firenze [4]. Sono stati ripetuti i monitoraggi dopo l intervento in due punti, uno per ogni tratta dell elettrodotto. Nel primo sito, più vicino ai conduttori della linea, il livello medio durante la misura è passato da 1.85 µt a 1.06 µt (vedi Figura 6) con una riduzione percentuale a parità di correnti del 43%. In tale sito il livello medio di esposizione su base annua è passato da circa 1.35 µt a circa 0.80 µt. Nel secondo sito il livello medio durante il monitoraggio è passato da 0.98 µt a 0.38 µt con una riduzione percentuale a parità di corrente del 61% ed il livello medio di esposizione su base annua si è ridotto da circa 0.80 µt a circa 0.33 µt. Dopo l ottimizzazione delle fasi il numero di abitazioni nel primo tratto impattate si è ridotto a 8 (5 a Fauglia, 1 a Crespina e 2 a Lari) e nel secondo tratto si è ridotto a 26 (22 a Montopoli e 4 a Castelfranco), con una riduzione percentuale dei livelli che varia tra il 40% ed il 70% a seconda della distanza dai conduttori dell elettrodotto.
Figura 6 Corrente linea 546 Corrente linea 525 Induzione Magnetica 350 1.4 300 1.2 Corrente (A) 250 200 150 100 50 1.0 0.8 0.6 0.4 0.2 Induzione Magnetica (µt) 0 0.0 28/04/2005 12:00 29/04/2005 12:00 30/04/2005 12:00 01/05/2005 12:00 02/05/2005 12:00 Tempo Andamento nel tempo dei livelli istantanei dell induzione magnetica e delle correnti circolanti ogni quarto d ora durante il monitoraggio di verifica nel primo sito dopo l intervento di mitigazione. 5. CONCLUSIONI L attenzione della popolazione ai problemi connessi all esposizione ai campi elettromagnetici prodotti dalle linee elettriche ad alta tensione ha portato alla emanazione di una legge quadro, che però di fatto risulta in gran parte inapplicata. In tale situazione normativa l azione di prevenzione, a fronte di un possibile rischio per la popolazione esposta a livelli significativi, può solo essere indirizzata da un lato alla ricerca delle situazioni più critiche per determinare azioni di mitigazione, anche a seguito di accordi volontari, e dall altro al supporto tecnico degli enti locali ai fini di una pianificazione territoriale che impedisca le edificazioni di abitazioni in estrema prossimità degli elettrodotti. Tale approccio è certamente complesso nella sua realizzazione, sia per le difficoltà normative, che per la delicatezza di una materia in cui non vi sono ancora certezze sugli effetti sulla salute, mentre rimane alta l attenzione della popolazione. Quanto descritto presenta un esperienza concreta di stretto legame tra un agenzia per il controllo ed un ente preposto alla pianificazione territoriale ed ha mostrato come in taluni casi sia possibile con interventi a basso costo ottenere risultati tangibili. Dopo un percorso laborioso, infatti, iniziato nel marzo 2002, l intenso lavoro di ARPAT di modellizzazioni, misurazioni e riunioni con i proprietari degli impianti ha prodotto il risultato concreto di una consistente riduzione dei livelli di esposizione, avvenuta senza costi per le Amministrazioni Pubbliche. Tale risultato non era semplice da ottenere a fronte di una normativa attuale, che comunque consentiva lo status quo, a fronte di valori di induzione magnetica piuttosto contenuti rispetto al valore di attenzione previsto dal D.P.C.M. 08.07.03. Riteniamo che la linea seguita dall agenzia del confronto sereno e di dialogo tra le parti rispetto ad un tema così caldo, dell ascolto delle esigenze dei cittadini senza allarmismi ingiustificati rispetto alle attuali conoscenze, della comunicazione chiara e trasparente dei risultati delle misure e della messa a disposizione (dei decisori politici, come pure degli operatori economici e dei cittadini) delle conoscenze scientifiche e tecniche, sia condizione necessaria, anche se non sufficiente, per gestire nell interesse pubblico un tema di crescente rilevanza sociale.
6. BIBLIOGRAFIA [1] G. Licitra, N. Colonna Applicability of the precautionary principle to power lines: some successful case studies in Tuscany. Conference on Application of the Precautionary Principle to Electromagnetic Fields - Luxembourg 24-26 February 2003 http://europa.eu.int/comm/health/ph_determinants/environment/emf/conf_february_2003_en.htm [2] Licitra G., Colonna N., Chiari C. Evaluation of long term exposure to the magnetic field produced from power lines. Radiation Protection Dosimetry Vol. 97, No 4, pp. 401 404 (2001). Nuclear Tecnology Publishing [3] G. Licitra, N. Colonna Applicazione del principio di precauzione nel caso di elettrodotti ad altissima tensione Atti del Convegno Nazionale Dal monitoraggio degli agenti fisici sul territorio alla valutazione dell esposizione ambientale. - Torino, 2003 [4] D. Andreuccetti Calcolo del campo elettrico e dell induzione magnetica generati dalle linee elettriche Versione 4.1, maggio 2002. IFAC-CNR Firenze.