Bozza di proposta di una Legge Regionale in materia di tutela e trasparenza ambientale e sanitaria
Premessa: Come accertato da indagini giornalistiche e da inchieste della Magistratura, la Campania, oltre a vivere l emergenza RSU, è aggredita da attività ecomafiose fin dalla metà degli anni 80. La prima grossa indagine risale agli anni novanta e fu la cosiddetta Operazione Adelphi (1993), che mise in luce intrecci politici-malavitosi-massonici. Il libro Gomorra e film-documentari come Biutiful Cauntri, hanno messo a nudo l immane disastro ambientale e sanitario. Si calcola che l equivalente di una fila di 1000 km di tir pieni di rifiuti industriali, tossici e nocivi, si siano mossi dal Nord e dal Centro Italia, verso la nostra Regione, l equivalente di circa 15 milioni di tonnellate di rifiuti. In questi anni non è stato mai messo in atto alcun intervento strategico di contrasto alle attività delle ecomafie, di monitoraggio sanitario, di monitoraggio ambientale e di bonifiche. Come si può verificare dai video che quotidianamente vengono pubblicati sul sito laterradeifuochi.it, le attività di smaltimento illegale di rifiuti tossici, continuano ad oggi indisturbate. Lo smaltimento illegale di rifiuti si è anche diversificato negli anni e adeguato alla morfologia dei territori interessati. Facendo riferimento all area di Giugliano in Campania Villaricca Qualiano, considerato l epicentro delle attività criminali, possiamo notare che si è passati dall utilizzo delle cave di tufo, pozzolana e sabbia, alla tecnica, lungo il litorale domitio, di creare laghetti con l estrazione della sabbia, per poi riempirli di rifiuti tossici. Mentre da Castelvolturno verso l interno del casertano, l attività si consumava mescolando i rifiuti tossici, trasformato in terriccio, ai terreni dei campi coltivati e dei mazzoni. Oggi le attività continuano con i fuochi. Lungo il percorso dell asse mediano e a ridosso della circumvallazione esterna di Napoli, ogni giorno si notano i corposi e densi fumi neri che si levano. La tecnica è di utilizzare pneumatici come combustibile e bruciare nei falò i rifiuti. Alla criminalità, si è aggiunta una cattiva gestione degli impianti per il trattamento dei rifiuti solidi urbani. Basti pensare che alcuni siti, sequestrati perché ospitavano rifiuti tossici, sono stati riaperti completando il riempimento con RSU. L inchiesta aperta su cava Riconta dimostrerebbe il conferimento in discarica di rifiuti con classificazione diversa e non ammessi. Si consideri inoltre la pessima gestione del percolato (altamente tossico). Lo stesso stoccaggio di ecoballe non tiene conto dell alta percentuale di umido presente e quindi della produzione di percolato e biogas. Oltre alla scellerata scelta di azzerare attività agricole molto floride, sostituendo le piantagioni con i rifiuti. Inevitabilmente una elevata concentrazione incontrollata di rifiuti nocivi, tossici, altamente tossici e, si sospetta, radioattivi, ha inquinato terreni, falde acquifere e atmosfera, contaminando il ciclo alimentare, ma dalla diossina diffusa dai fuochi continui, anche l aria respirata diventa mortale. Le patologie indotte sulla popolazione non possono che essere devastanti. A conferma di ciò esistono indagini più o meno attendibili,
ma ne esistono alcune condotte dall Istituto Superiore di Sanità e dall Organizzazione Mondiale della Sanità, rigorosamente scientifiche che dimostrano che gli allarmi empirici e deduttivi sono fondati. Alcuni esempi. Una prima indagine dell ISS in collaborazione con Legambiente Campania, fatta su dati esistenti rileva che a Casapesenna (CE) vi era una mortalità e malformazioni nelle nascite di ben 10 volte superiore alla media nazionale, ma in quel caso mancava uno studio di causa-effetto. Nei tre comuni Giugliano Villaricca Qualiano lo studio viene effettuato proprio per verificare la causa-effetto in aree residenziali in prossimità di numerose discariche. Le discariche censite sono 39 (nel 2004), i dati osservati mostrano un aumento significativo e preoccupante di neoplasie polmonari, pleuriche, laringee, epatiche ed encefaliche, delle malattie circolatorie e del diabete. La ricerca si conclude con una necessità di mettere in atto tutti gli strumenti di ascolto e monitoraggio della popolazione. Nel 2007, sempre relativamente alla stessa area, il dr. Bertolaso presenta una indagine successiva commissionata all O.M.S., che arriva alle stesse conclusioni. Ad oggi nessun intervento sistematico è stato messo in atto, sia per il monitoraggio ambientale e sanitario, nè sono state avviate bonifiche. Nella confusione generale tra ARPAC, Consorzi di Bacino e Commissariato di governo sui rifiuti, non è dato di sapere nel frattempo cosa stia avvenendo per la salute e per l ambiente. I dati sulle falde, sui tumori, sull inquinamento atmosferico, non si rilevano o se si rilevano non si portano a conoscenza delle amministrazioni comunali e dei cittadini. Le bonifiche, la rimozione delle eco balle, il ripristino dei luoghi, avverrà mai? Tutti sono costretti a inseguire notizie frammentarie, non certe e contraddittorie.
La proposta di una legge regionale nasce dall esigenza di ripristinare un minimo di trasparenza democratica, perché anche di questo si tratta, e per dare certezze ai cittadini. Sapere ufficialmente che non si è fatto niente e che niente sarà fatto, è una certezza. La prima azione da mettere in campo con mezzi, uomini e strumenti straordinari, riguarda certamente il ministero degli interni che miri a stroncare definitivamente l attività eco mafiosa, in modo particolare quella dei roghi. Senza la parola fine alle attività criminali che regnano incontrastate, ogni bonifica verrebbe vanificata. La legge Regionale dovrebbe articolarsi nei seguenti punti: A) Definire le aree di intervento per omogeneità territoriale, ma anche per tipologie di problematiche riscontrate in materia sanitaria-ambientale; B) Definire, nelle ASL di competenza, una sezione che si occupi di monitorare le patologie legate all ambiente, definire strategie per informare e ascoltare i cittadini, fare prevenzione e controllarne le variazioni nel tempo. Ogni anno va inviato un rapporto dettagliato ai Sindaci dei comuni ricadenti nelle aree definite al punto A). La relazione deve contenere i dati riscontrati ad inizio e a fine anno, nonché una valutazione delle strategie adottate ed eventuali suggerimenti di sinergie con le amministrazioni locali; C) L A.R.P.A.C. annualmente deve obbligatoriamente fornire ai Sindaci dei comuni ricadenti nelle aree definite al punto A), un rapporto dettagliato sullo stato di inquinamento delle falde acquifere, dei terreni e dell atmosfera, e, per quanto di competenza dell Agenzia, anche dei piani di bonifica; D) Il commissariato di governo per i rifiuti in Campania (o per esso un ufficio dedicato della Regione Campania) deve fornire ai Sindaci dei comuni delle aree definite al punto A), relazione dettagliata sui piani di bonifica dei siti censiti. Sia per i siti esistenti ad oggi che per quelli che si dovessero aggiungere. Per siti si intendono quelli relativi alle discariche gestite direttamente, quelli posti a sequestro, le aree di stoccaggio di eco balle. La relazione deve contenere i dati sulle bonifiche iniziate, quelle portate a termine, di eventuali difficoltà per mancati avvii; E) I Sindaci dei comuni interessati alle aree definite al punto A), ogni anno entro il 31/12, ricevute le relazioni dei precedenti punti B), C) e D), devono chiedere la convocazione di un consiglio comunale con all o.d.g.: Relazione annuale ambientale-sanitaria relativa al territorio. Mettendo agli atti le tre relazioni ricevute. La delibera consiliare contenente osservazioni, valutazioni e suggerimenti, va inviata per conoscenza ai tre organi competenti; F) I comuni costituiscono una commissione d area alla quale partecipano oltre ai consiglieri comunali, anche esponenti delle associazioni ambientaliste del territorio. La commissione avrà un numero limitato di componenti (definito in funzione dei terrirori). Una delegazione di tale commissione ha accesso concordato agli
impianti e ai siti di rifiuti ricadenti sul territorio, affinché sia attuato un controllo trasparente e democratico su attività che per decenni si sono sviluppate a danno delle popolazioni residenti. Salvatore Napolano