Impianti elettrici 1. Legislazione Applicabile 2. Valutazione del rischio elettrico 3. Contatti diretti e indiretti 4. Misure di protezione 5. Verifiche periodiche 6. Scariche atmosferiche 7. Centrali termiche Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 1 di 37
Legislazione applicabile Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 2 di 37
Sicurezza degli impianti elettrici DPR 22 ottobre 2001, n. 462 "Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi" Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 3 di 37
DPR 22 ottobre 2001 Il DPR 462/01 si applica a tutte le Aziende dove trovano impiego lavoratori Il datore di lavoro è tenuto a far sottoporre a regolare manutenzione e a verifica periodica i Impianti di messa a terra a) Dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche b) Impianti elettrici pericolosi. c) Le verifiche devono essere eseguite dalle Aziende USL o da Organismi individuati dal Ministero delle Attività Produttive Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 4 di 37
Edifici esistenti il Codice Civile impone all imprenditore di adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro il D. Lgs. 81/08 impone al Datore di lavoro di rielaborare la valutazione dei rischi e il documento di valutazione in relazione al grado di evoluzione della tecnica Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 5 di 37
Edifici esistenti norma CEI 81-10;V1 cita La valutazione del rischio deve essere eseguita per tutte le strutture in conformità alla norma CEI EN 62305-2 (CEI 81-10/2) e devono essere individuate le misure di protezione necessarie a ridurre il rischio a valori non superiori a quello ritenuto tollerabile dalla norma stessa Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 6 di 37
Denuncia degli impianti In occasione dell inizio di nuove attività il datore di lavoro è tenuto ad effettuare entro 30 giorni dalla messa in esercizio dell impianto la denuncia degli impianti stessi agli Enti preposti. (per gli impianti di messa a terra e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche) Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 7 di 37
Denuncia degli impianti Al termine dei lavori l installatore consegna al datore di lavoro la dichiarazione di conformità che equivale all omologazione dell impianto Il datore di lavoro invia copia della dichiarazione di conformità con una lettera di accompagnamento all Azienda USL e al Dipartimento ISPESL competenti per territorio Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 8 di 37
Luoghi con pericolo di esplosione Al termine dei lavori l installatore consegna al datore di lavoro la dichiarazione di conformità Per questi impianti l omologazione è effettuata dall Azienda USL Il datore di lavoro invia copia della dichiarazione di conformità con una lettera di accompagnamento all Azienda USL competente per territorio Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 9 di 37
Valutazione del rischio elettrico Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 10 di 37
Impianti e apparecchiature elettriche Le apparecchiature e gli impianti elettrici messi a disposizione dei lavoratori devono essere progettati, costruiti, installati, utilizzati e manutenuti in modo da salvaguardare i lavoratori da tutti i rischi di natura elettrica Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 11 di 37
Principali rischi di natura elettrica contatti elettrici diretti e indiretti innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a sovratemperature pericolose, archi elettrici e radiazioni innesco di esplosioni fulminazione diretta ed indiretta sovratensioni e altre condizioni di guasto ragionevolmente prevedibili Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 12 di 37
Valutazione dei rischi elettrici A tal fine il datore di lavoro esegue una valutazione dei rischi, tenendo in considerazione: a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro, ivi comprese eventuali interferenze b) i rischi presenti nell ambiente di lavoro c) tutte le condizioni di esercizio prevedibili Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 13 di 37
Misure tecniche e organizzative A seguito della valutazione del rischio elettrico il datore di lavoro adotta le misure tecniche ed organizzative necessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi presenti, ad individuare i dispositivi di protezione collettivi ed Individuali necessari alla conduzione in sicurezza del lavoro ed a predisporre le procedure di uso e manutenzione atte a garantire nel tempo la permanenza del livello di sicurezza raggiunto Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 14 di 37
Contatti diretti e indiretti Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 15 di 37
Contatti diretti e indiretti Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 16 di 37
Contatti diretti Contatto diretto: viene definito come il contatto di persone con parti attive, definite a loro volta come conduttori o parti conduttrici in tensione nel servizio ordinario. Fra queste parti attive rientra il conduttore di neutro ma non il conduttore di protezione Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 17 di 37
Contatto indiretto Contatto indiretto: viene definito come il contatto di persone con una massa in tensione per un guasto. Una massa è una parte conduttrice che soddisfa le seguenti proprietà : 1) può essere toccata 2) non è in tensione in condizioni ordinarie 3) può andare in tensione in condizioni di guasto Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 18 di 37
Effetti sul corpo umano Numerose lesioni e alterazioni, temporanee o permanenti Azione diretta sui vasi sanguigni, sul sangue, sulle cellule nervose (stato di shock) Alterazioni permanenti del sistema cardiaco (aritmie, lesioni del miocardio, alterazioni di conduzione), nell attività cerebrale (modificazioni dell elettroecefalogramma) e nel sistema nervoso centrale Danni all apparato uditivo,visivo Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 19 di 37
Misure di protezione Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 20 di 37
La resistenza di terra Terreno: funzione di conduttore elettrico tutte le volte che tra due suoi punti, viene applicata, tramite elettrodi una differenza di potenziale. Gli elettrodi immersi nel terreno sono detti dispersori Considerando la terra formata da più strati, ogni strato presenta al passaggio di corrente una resistenza. Ogni strato presenta una resistenza tanto più piccola quanto è più lontano dal dispersore Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 21 di 37
La resistenza di terra In un contatto mani-piedi la corrente fluisce anche attraverso il terreno. In tal caso, i piedi, appoggiati sul terreno fungono da dispersori Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 22 di 37
Protezione da contatti indiretti protezioni senza interruzione automatica della tensione di alimentazione, dette anche passive (doppio isolamento; isolamento supplementare in aggiunta a quello principale; separazione elettrica realizzata tramite un trasformatore d isolamento; quadri prefabbricati aventi un isolamento completo, cioè realizzati in classe II con involucro in materiale isolante; locali i cui pavimenti e pareti sono in materiale isolante; locali in cui le masse siano collegate tra loro a un conduttore equipotenziale e non siano connesse a terra; sistemi a tensione di sicurezza) Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 23 di 37
Protezione da contatti indiretti protezioni tramite interruzione automatica dell alimentazione, dette anche attive (l impianto di terra coordinato con le protezioni di massima corrente oppure con l interruttore differenziale) Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 24 di 37
Interruzione dell alimentazione L impianto di terra coordinato con le protezioni di massima corrente è un sistema difficile da realizzare a regola d arte; l elevata corrente d intervento degli interruttori e dei fusibili richiede, infatti, resistenze di terra di frazioni di ohm L impianto di terra coordinato con l interruttore differenziale è un sistema realizzabile anche con impianti di terra ad elevata resistenza Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 25 di 37
Protezione totale La protezione totale si ottiene attraverso l isolamento delle parti attive o l impiego di involucri o barriere con grado di protezione IP XXB. Che diventa IP XXD in caso di superfici orizzontali di barriere o involucri a portata di mano Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 26 di 37
Protezione parziale La protezione parziale si ottiene, invece, mediante allontanamento delle parti attive o con interposizione di un ostacolo, tra le parti in tensione e l utente, rimovibile senza attrezzi particolari. Contro i contatti diretti si può prevedere anche la protezione addizionale tramite interruttori differenziali ad alta sensibilità (corrente differenziale non superiore a 30 ma) Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 27 di 37
Verifiche periodiche Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 28 di 37
Verifiche Verifiche periodiche sono onerose e a carico del datore del DL. Sono eseguite da: a) ASL dipartimento di Prevenzione b) Organismi privati individuati dal Ministero delle attività Produttive La cadenza con cui devono essere fatte è quinquennale fatta eccezione per gli impianti istallati in cantieri, locali aditi a uso medico, ambienti a maggior rischio in caso di incendio, impianti elettrici in luogo con pericolo esplosione (2 anni) Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 29 di 37
Scadenza della verifica Per gli impianti già esistenti già denunciati decorre dalla presentazione della denuncia Per gli impianti già verificati la data di scadenza decorre dalla data sul verbale dell ultima verifica Per i nuovi impianti decorre a partire dalla data di emissione della dichiarazione di conformità Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 30 di 37
Verifica straordinaria Il DPR 426/2001 prevede che in caso di modifica sostanziale l impianto debba essere sottoposto a verifica straordinaria. Inoltre è facoltà del DL richiedere la verifica straordinaria per i suoi impianti quando lo ritenga opportuno Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 31 di 37
Verifiche ISPESL Verifiche a campione L'ISPESL effettua a campione la prima verifica sulla conformità alla normativa vigente degli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche ed i dispositivi di messa a terra degli impianti elettrici e trasmette le relative risultanze all'azienda USL. Le verifiche sono onerose e le spese per la loro effettuazione sono a carico del datore di lavoro Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 32 di 37
Le scariche atmosferiche Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 33 di 37
Protezione dai fulmini Il D.Lgs. 81/08 impone al Datore di lavoro di rielaborare la valutazione dei rischi e il documento di valutazione in relazione al grado di evoluzione della tecnica. In merito alla protezione dai fulmini l art. 84 del D.Lgs. 81/08 specifica che Il datore di lavoro provvede affinché gli edifici, gli impianti, le strutture, le attrezzature, siano protetti dagli effetti dei fulmini con sistemi di protezione realizzati secondo le norme di buona tecnica Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 34 di 37
Protezione dai fulmini Le specifiche norme di buona tecnica sono state recentemente modificate e quelle attualmente in vigore, in alcuni casi, prevedono l adozione di sistemi di protezione non richiesti dalle precedenti norme tecniche e sono più restrittive delle precedenti Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 35 di 37
Protezione dai fulmini Edifici nuovi:a norma tecnica da utilizzare per valutare il rischio di fulminazione e definire se gli edifici stessi sono auto protetti è la CEI EN 62305-2 (CEI 81-10) Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 36 di 37
Protezione dai fulmini Edifici esistenti: nei quali la valutazione del rischio fulminazione era già stata effettuata in base alle norme tecniche precedentemente in vigore (norme CEI 81-1 e CEI 81-4) il datore di lavoro dovrà effettuare nuovamente la valutazione in conformità alla norma CEI EN 62305-2 e se necessario dovrà individuare e realizzare le misure di protezione necessarie a ridurre il rischio a valori non superiori a quello ritenuto tollerabile dalla norma CEI EN 62305-2 stessa Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 37 di 37
Centrali termiche Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 38 di 37
Centrali termiche Portata termica superiore ai 116 KW: necessitano del certificati di prevenzione incendi Portata termica superiore ai 116 KW ma inferiore ai 35 KW: devono comunque rispettare il DM 12/04/1996 Devono soddisfare requisiti di resistenza al fuoco delle strutture Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 39 di 37
Centrali termiche Devono avere impianti elettrici progettati e realizzati ai fini della sicurezza in caso di incendio Devono avere elettrovalvole di sicurezza sulle tubazioni di adduzione del gas Devono avere dispositivi di sicurezza per le sovrapressioni e le sovratemperature Devono avere opportune aperture di ventilazione per evitare sacche di gas e combustioni incomplete Rev. 2 ott. 2009 Impianti elettrici slide 40 di 37