SICUREZZA ELETTRICA IN CONDOMINIO
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1 ITE Bassi in collaborazione con Federamministratori Corso per amministratori condominiali SICUREZZA ELETTRICA IN CONDOMINIO Relatore: Dott. Ing. Donati Bassano
2 PRINCIPALI LEGGI E NORMATIVE Legge 220/12: Modifiche alla disciplina del condominio negli edifici ; DLgs 81/08 + DLgs 106/09 Testo unico sulla sicurezza sul lavoro ; D.M. 22/1/08 N.37: Regolamento concernente l attuazione dell art. 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della elgge n.248 del 2/12/05, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all interno degli edifici ; DPR N. 462/01: Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi ; CEI 64-14: Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori ; DLgs 17/10: Attuazione della direttiva 2006/42/CE (direttiva macchine) ; Legge N.186/68 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazione impianti elettrici ed elettronici ; DPR N. 151/11: Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell art. 49, comma 4-quater, del decreto legge 31/5/10 N.78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30/7/10 N.122 ; CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in C.A. e 1500V in C.C. ; CEI 81-10: Protezione delle strutture contro i fulmini ;
3 Legge n. 220 del 11/12/12 (abb. 220/12) Modifiche alla disciplina del condominio negli edifici E entrata in vigore dal 18/6/13; Introduce l obbligo, a carico degli amministratori, di curare la tenuta al registro di anagrafe condominiale contenente [...] ogni dato relativo alle condizioni di sicurezza.
4 DLgs 81/08 + DLgs 106/09 Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro Stabilisce l obbligo, fermo restando le disposizioni contenute nel DPR 462/01, da parte del datore di lavoro, di provvedere affinchè gli impianti elettrici e gli impianti di protezione dai fulmini siano periodicamente sottoposti a controllo secondo le indicazioni delle norme di buona tecnica e la normativa vigente per verificarne lo stato di conservazione e di efficienza ai fini della sicurezza (art. 86). Stabilisce l obbligo, da parte datore di lavoro, di provvedere affinchè gli edifici, gli impianti, le strutture e le attrezzature, siano protetti dagli effetti dei fulmini realizzati secondo le norme tecniche (art. 84).
5 Decreto Ministeriale 22/1/08 N.37 Ha sostituito la vecchia Legge 46/90; E il decreto che stabilisce le disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti (non solo elettrici) all interno degli edifici; Stabilisce l obbligo di progetto per tutti gli impianti (civili ed industriali) con potenza nominale > 6kW, per attività produttive con superficie > 200mq e utenze domestiche avente superficie > 400mq, oltre che per gli impianti soggetti a normativa specifica CEI (es. luoghi a maggior rischio in caso d incendio, con pericolo d esplosione, ad uso medico, ecc.); Stabilisce l obbligo, da parte dell installatore, di redigere la dichiarazione di conformità con i relativi allegati (relazione tipologia materiali, certificato tecnico-professionali) al termine dei lavori.
6 DICHIARAZIONE DI CONFORMITA La Dichiarazione di Conformità è un documento rilasciato al termine dei lavori dall installatore dell impianto, in cui viene certificato che esso è stato eseguito a regola d arte e conforme alle normative vigenti e rispetta (se previsto) il progetto redatto dal professionista. E strutturata nei seguenti punti: ESTREMI DEL TITOLARE O LEGALE RAPPRESENTANTE DELL IMPRESA; DESCRIZIONE SCHEMATICA DELL IMPIANTO; PARTE DELL IMPIANTO OGGETTO DI INTERESSE / TIPO DI INTERVENTO; COMMITTENTE; TIPO DI IMPIANTO; POTENZA MASSIMA IMPEGNABILE; DICHIARAZIONE; ALLEGATI OBBLIGATORI.
7 Modulo dichiarazione di conformità
8 RELAZIONE TIPOLOGIA MATERIALI UTILIZZATI La Relazione Tipologia Materiali Utilizzati è un importante documento che fa parte degli allegati alla Dichiarazione di Conformità, in cui l installatore elenca tutte le tipologie di materiali utilizzati nella realizzazione dell impianto e le relative omologazioni.?!?
9 Modulo tipologia materiali utilizzati
10 DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA La Dichiarazione di Rispondenza è un documento rilasciato dal responsabile tecnico di un impresa (deve aver esercitato questo ruolo da almeno 5 anni) o da un professionista (nel caso di impianto con obbligo di progetto) iscritto all albo e con almeno 5 anni di esperienza, nel caso in cui la Dichiarazione di Conformità non sia disponibile, in cui esso certifica che l impianto è stato eseguito secondo quanto previsto dall art. 7 del D.M. 37/08. La struttura della Dichiarazione di Rispondenza è simile a quella della Dichiarazione di Conformità: ESTREMI DEL PROFESSIONISTA O RESPONSABILE TECNICO DELL IMPRESA; DESCRIZIONE SCHEMATICA DELL IMPIANTO; PARTE DELL IMPIANTO OGGETTO DI INTERESSE / TIPO DI INTERVENTO; COMMITTENTE; TIPO DI IMPIANTO; RICHIEDENTE; DICHIARAZIONE.
11 Modulo Dichiarazione di Rispondenza
12 Quando è necessaria la Dichiarazione di Rispondenza in caso di mancanza di Dichiarazione di Conformità
13 RELAZIONE TECNICA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI Pt. 1 La Relazione Tecnica Protezione contro i Fulmini è un importante documento, richiesto dall art. 84 del Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, in cui viene effettuata, secondo le direttive della Norma CEI 81-10, l analisi del rischio delle probabilità che una struttura possa essere colpita da un fulmine e le eventuali misure di protezione da adottare per la salvaguardia delle vite umane e dell impianto elettrico (ad esempio scaricatori di sovratensioni opportunamente dimensionati). I principali parametri che influiscono sulla probabilità che un fulmine possa colpire una struttura sono: L UBICAZIONE (si pensi ad esempio alla differenza di captazione tra una costruzione isolata ed una all interno di un centro abitato); LE DIMENSIONI (in particolar modo l altezza); IL TIPO MATERIALE CON CUI E STATA COSTRUITA; IL TIPO DI SUOLO.
14 RELAZIONE TECNICA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI Pt. 2 Generalmente, è strutturata nei seguenti punti: NORMATIVE DI RIFERIMENTO; INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE; DATI INIZIALI; CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E DELLE LINEE ELETTRICHE; VALUTAZIONE DEI RISCHI; SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE; CONCLUSIONI; APPENDICI (caratteristiche delle linee e delle zone, aree di raccolta); ALLEGATI (disegno della struttura, grafico area di raccolta Ad/Am).
15 Esempio conclusioni relazione tecnica Protezione contro i Fulmini
16 Esempio Disegno della Struttura
17 Esempio Area di Raccolta AD (fulminazione diretta della struttura)
18 Esempio Area di Raccolta AM (fulminazione indiretta della struttura)
19 VERIFICHE PERIODICHE Con il temine Verifiche Periodiche si intendono l insieme delle procedure con le quali si accerta la rispondenza degli impianti alle norme applicabili; sono regolamentate dal DPR 462/01 e previste dall art. 86 del Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro. In particolare, il DPR 462/01 (assieme alla relativa guida tecnica) stabilisce la periodicità di tali verifiche, le modalità con cui esse devono essere eseguite (rif. CEI 64-14, CEI 64-8/6), nonché l obbligo di effettuare regolare manutenzione all impianto, al fine di mantenere elevato il livello di sicurezza nel tempo. Per quanto riguarda la periodicità, secondo l art. 4 del DPR 462/01, la verifica degli impianti deve essere effettuata ogni cinque anni, ad esclusione di quelli installati in cantieri, locali adibiti ad uso medico e negli ambienti a maggior rischio in caso d incendio (ad esempio nel caso di autorimesse con superficie >300mq), per i quali è richiesta la verifica biennale. Sempre secondo l art. 4, per l effettuazione della verifica, il datore di lavoro (o l amministratore), deve rivolgersi all ASL o all ARPA, o in alternativa ad eventuali organismi individuati dal Ministero delle attività produttive. La verifica comprende le seguenti attività: ESAME DELLA DOCUMENTAZIONE (dichiarazioni di conformità, progetto se necessario, ecc); ESAME A VISTA DEI LUOGHI E DEGLI IMPIANTI; EFFETTUAZIONE DI PROVE E MISURE (misura della resistenza di terra, prova intervento interruttori, prova di continuità, misura della resistenza di isolamento); REDAZIONE DEL VERBALE DI VERIFICA. E importante notare che le verifiche periodiche possono essere effettuate solamente dagli organismi sopra citati, e non da installatori o professionisti, i quali possono verificare gli impianti ai fini della regolare manutenzione, non ai sensi del DPR 462/01. Per questo motivo occorre differenziare tra Verifiche Periodiche Ministeriali (effettuate dagli organismi abilitati) e Verifiche Periodiche Manutentive (effettuate da installatori o professionisti).
20 DENUNCIA DELL IMPIANTO DI TERRA Secondo l art. 2 del DPR 462/01, nel caso di presenza di lavoratori subordinati (si pensi ad esempio nel caso di presenza del portiere), il datore di lavoro (amministratore) deve denunciare l impianto di terra entro trenta giorni ed inviare la Dichiarazione di Conformità all INAIL ed all ASL territorialmente competenti. Per effettuare tale ordinanza, esiste un modulo prestampato che deve essere opportunamente compilato ove richiesto e trasmesso agli organi competenti assieme alla Dichiarazione di Conformità. La struttura del modulo è la seguente: ESTREMI DELLA DITTA OVE E INSTALLATO L IMPIANTO; ESTREMI DELLA DITTA INSTALLATRICE; ALLEGATI OBBLIGATORI CONSERVATI PRESSO LA DITTA UTENTE; TIPO DI IMPIANTO SOGGETTO A VERIFICA; NUMERO DI ADDETTI; VERIFICA IMPIANTO PROTEZIONE CONTRO I FULMINI (se presente); TIPO DI ALIMENTAZIONE (potenza installata, tensione nominale, ecc).
21 Modulo trasmissione Dichiarazione di Conformità
22 CANCELLI MOTORIZZATI Gli impianti per l automazione di porte, cancelli e barriere rientrano nell ambito di applicazione del DM 37/08, ma sono soggetti anche all applicazione della direttiva 2006/42/CE (direttiva macchine), recepita in Italia con il DLgs 17/10. Essendo quest ultima una norma comunitaria, prevale sul DM 37/08 (art. 1, comma 3), pertanto nella realizzazione di tali impianti occorre seguire le prescrizioni in essa contenute. Dunque, all installazione di un nuovo cancello motorizzato, o alla motorizzazione di un cancello manuale, l impresa installatrice: Non è tenuta a possedere l abilitazione di cui al DM 37/08, art. 1, comma 2, lett. A); Deve rilasciare la DICE (Dichiarazione CE di Conformità) e non la Dichiarazione di Conformità; La suddetta impresa può inoltre eseguire i regolari controlli di manutenzione e le operazioni di manutenzione ordinaria che risultino necessarie, ed esempio, a seguito di tali controlli. Tuttavia, per eseguire operazioni di manutenzione straordinaria, occorre che l impresa installatrice possieda la suddetta abilitazione; inoltre, applicandosi il DM 37/08, deve rilasciare la Dichiarazione di Conformità. Tale conclusione non ha alcuna coerenza sul piano tecnico, ma deriva dalla volontà del legislatore di includere nell ambito di applicazione del DM 37/08 anche i cancelli motorizzati (e gli ascensori), nonostante siano già oggetto di direttiva comunitaria.
23 Modulo Dichiarazione CE di Conformità
24 PROGETTO IMPIANTO ELETTRICO Il progetto dell impianto elettrico deve contenere tutte le indicazioni necessarie all installatore per la corretta realizzazione dell impianto Generalmente, è strutturato nei seguenti punti: RELAZIONE TECNICO-DESCRITTIVA: è un documento in cui vengono indicate le generalità del progetto e descritte le caratteristiche che l impianto deve avere, nonché le elggi e normative che sono state applicate (e che di conseguenza è tenuto a rispettare anche chi esegue materialmente l impianto) nella stesura del documento; SCHEMI UNIFILARI QUADRI ELETTRICI: si tratta di un elaborato grafico dove sono rappresentati schematicamente i quadri elettrici di distribuzione presenti nell impianto, gli interruttori di protezione opportunamente dimensionati e le relative linee di distribuzione; PLANIMETRIE IMPIANTO ELETTRICO: si tratta di un elaborato grafico dove sono rappresentati, in planimetria, tutte le apparecchiature elettriche previste (quadri elettrici, interruttori, prese, punti luce, ecc.)
25 Esempio schema unifilare quadro elettrico
26 Esempio planimetria impianto elettrico
27 REGISTRO DI ANAGRAFE CONDOMINIALE Il Registro di Anagrafe Condominiale (che può essere redatto anche con modalità informatizzate), è un documento in cui devono essere contenuti tutti i documenti relativi alla sicurezza, sia quelli relativi alle parti condominiali, sia quelli relativi alle singole unità immobiliari presenti, poiché un difetto dell impianto elettrico di una singola unità immobiliare può determinare, potenzialmente, rischi anche sugli impianti delle altre parti. In assenza di impianto di terra (vecchi impianti), il pericolo si trasmette tramite le tubazioni dell acqua, del gas o del riscaldamento centralizzato.
28 DOCUMENTI ESSENZIALI CONTENUTI NEL REGISTRO DI ANAGRAFE CONDOMINIALE Dichiarazioni di Conformità, per gli impianti realizzati a partire dal 13/3/90, o in sua assenza la Dichiarazione di Rispondenza, limitatamente agli impianti ante 27/3/08; Dichiarazioni di conformità relative agli eventuali interventi di adeguamento dell impianto previsti per legge, per gli impianti realizzati ante 12/3/90; La documentazione relativa alla manutenzione periodica degli impianti (prevista dal D.M. 37/08 e dal DLgs 81/08 per i luoghi di lavoro (ad esempio nel caso di condomini con portineria); Il verbale di verifica periodica ai sensi del DPR 462/01, per gli impianti soggetti a tale decreto delle unità immobiliari adibite a luogo di lavoro;
29 ADEMPIMENTI DELL AMMINISTRATORE Se un condomino non adempie alla richiesta di produrre la documentazione relativa all impianto elettrico della sua unità immobiliare inoltratagli dall amministratore, spetta a quest ultimo valutare le azioni da intraprendere, consapevole del fatto che, in caso di infortunio in una parte comune dell edificio a causa di un difetto dell impianto elettrico della suddetta unità immobiliare, risponderà dello stesso a titolo di colpa specifica. L amministratore deve inoltre: Comunicare ai condomini il locale ove si trova il Registro di Anagrafe Condominiale ed inoltre i giorni e le ore in cui ogni interessato, previa richiesta all amministratore, può prenderne gratuitamente visione ed ottenere, previo rimborso della spesa, copia da lui firmata; Consegnare, alla cessazione dell incarico, tutta la documentazione in suo possesso afferente al condominio e ai singoli condomini.
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