La disciplina degli scarichi delle acque reflue



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La disciplina degli scarichi delle acque reflue Arezzo 21 aprile 2010 Luciano Giovannelli (ARPAT) 1

Evoluzione normativa - Tutela Risorsa Idrica R.D. 1775/33 DIRETTIVA CEE 75/864 LEGGE 319 10.05.76 DELIBERA C.I. 04.02.1977 - CHI INQUINA PAGA - SCARICHI AUTORIZZATI CASO PER CASO PIANI DI TUTELA REGIONALI DELIBERA C.I. 30.12.1980 172/95 36/94 Direttiva CEE 91/271 DECRETO LEGISLATIVO N N 152 DEL 11/05/1999 DECRETO LEGISLATIVO N N 258 DEL 18/08/2000 DECRETO LEGISLATIVO N N 152 DEL 03/04/2006 NORME IN MATERIA AMBIENTALE Direttiva CEE 2000/60 2

DECRETO LEGISLATIVO N N 152 DEL 03/04/2006 NORME N MATERIA AMBIENTALE L.R. 21 dicembre 2001 n. 64 Norme sullo scarico di acque reflue.. L.R. 31 maggio 2006, n. 20 Norme per la tutela delle acque dall'inquinamento. abrogata vigente Modificata con LR n.28 del 03.03.2010 D.P.G.R. 23 maggio 2003, n. 28/R Regolamento di attuazione dell'art. 6 della L.R. 21 dicembre 2001 n. 64 vigente fino al 16 marzo 2009 D.P.G.R. 8 settembre 2008, n. 46/R Regolamento di attuazione dell'art. 13 della L.R. 31 maggio 2006 n. 20 vigente dal 17 marzo 2009 3

D.Lgs.152/2006 Norme in materia ambientale art. 74 Definizioni co.1 g) acque reflue domestiche: acque reflue provenienti da insediamenti di tipo residenziale e da servizi e derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche ; h) acque reflue industriali: qualsiasi tipo di acque reflue scaricate da edifici od impianti in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, diverse dalle acque reflue domestiche e dalle acque meteoriche di dilavamento ; i) acque reflue urbane: acque reflue domestiche o il miscuglio di acque reflue domestiche, di acque reflue industriali, ovvero meteoriche di dilavamento convogliate in reti fognarie, anche separate, e provenienti da agglomerato 4

Abitante Equivalente (AE) D.Lgs.152/2006 Norme in materia ambientale art. 74 Definizioni co.1 a): - abitante equivalente: il carico organico biodegradabile avente una richiesta biochimica di ossigeno a 5 giorni (BOD5) pari a 60 grammi di ossigeno al giorno ; L.Regione Toscana 20/2006 Norme per la tutela delle acque dall inquinamento art. 2 Definizioni co.1 a): - abitante equivalente: il carico organico biodegradabile avente una richiesta biochimica di ossigeno a cinque giorni (BOD5) di 60 gr. di ossigeno al giorno; è da considerare equiparabile una richiesta chimica di ossigeno di 130 gr. di ossigeno al giorno. Solo nel caso in cui non sia disponibile il dato analitico di carico organico si fa riferimento al volume di scarico di 200 litri per abitante per giorno ; 5

Un ulteriore variabile all unità di misura è stata introdotta anche dal Regolamento 46R-2008 all art. 47 Criteri generali comma.1 La determinazione degli A.E. ai soli fini del calcolo del carico inquinante stagionale di cui all articolo 2, comma 1, lettera m) della legge regionale deve essere riferita al carico medio dei quattro mesi di massimo afflusso, rapportato ad un fabbisogno giornaliero di 200 litri abitante giorno. 6

Regolam ento regio nale 4 6/r 2008 allegato 2-assimilazione ad acque reflue b) Il limite in AE di cui alle colonne C) e D) rappresentano il limite massimo entro cui gli scarichi delle attività elencate nella colonna B) sono da considerarsi assimilate ad acque reflue d omestich e. Ai fini del presente capo per la valutazione del carico in AE, 1 AE può corrispondere ad una richiesta chimica di ossigeno (COD) pari a 130 g al giorno o ad un volume di scarico pari a 200 litri/giorno facendo riferimentro al valore più alto c)i limiti di cui alla lettera b) sono da intendersi riferiti allo scarico giornaliero di punta del periodo di massimo carico dell attività.in assenza di altri dati si può far riferimento al consumo id rico come risultante da lle fatturazioni del gestore del SII e di even tuali a ltre fonti di approvvigionamento autonomo, scomputando i volumi non scaricati in ragione della tipo logia delle attività svo lte. Il carico deve essere riferito a quello in ing resso all impianto di depurazion e. Capo 3- ulteriori indicazioni Qualora non sia possibile identificare il carico in AE in modo diretto riconducendosi ai criteri ed alle procedure definiti dal presente regolamento e/o dalla legge(bod,cod,consumi idrici), per i soli insediamenti, è possibile determinare il carico in AE sulla base delle d imensioni vo lu metriche dell insediamento e sul suo numer o dei vani, e la loro destinazione, valutati sulla base dei criteri tecnici utilizzati per la progettazione degli stessi e dettati dalla buona norma tecnica del edilizia residenziale. 7

Ente competente Scarico effettuato in PUBBLICA FOGNATURA Scarico NON effettuato in PUBBLICA FOGNATURA Comune Acque reflue Domestiche Comune Acque reflue assimilate alle Domestiche AATO Acque reflue assimilate alle Domestiche AATO Acque reflue Industriali AATO Provincia Provincia Provincia Provincia Acque meteoriche contaminate AMC Acque Reflue Urbane Acque reflue Industriali Acque meteoriche contaminate AMC Scaricatori di piena 8

Art. 31 Scarichi in acque superficiali D.lgs 152/99 2. Gli scarichi di acque reflue urbane che confluiscono nelle reti fognarie, provenienti da agglomerati con meno di 2.000 abitanti equivalenti e recapitanti in acque dolci ed in acque di transizione e gli scarichi provenienti da agglomerati con meno di 10.000 abitanti equivalenti, recapitanti in acque marino-costiere, sono sottoposti ad un trattamento appropriato, in conformità con le indicazioni dell allegato 5, entro il 31 dicembre 2005. 3. Le acque reflue urbane devono essere sottoposte, prima dello scarico, ad un trattamento secondario o ad un trattamento equivalente in conformità con le indicazioni dell allegato 5 e secondo le seguenti cadenze temporali: a) entro il 31 dicembre 2000, per gli scarichi provenienti da agglomerati con oltre 15.000 A.E., b) entro il 31 dicembre 2005, per gli scarichi provenienti da agglomerati con un numero di A.E. compreso tra 10.000 e 15.000; c) entro il 31 dicembre 2005, per gli scarichi in acque dolci ed in acque di transizione, provenienti da agglomerati con un numero di A.E. compreso tra 2.000 e 10.000. 4. Gli scarichi previsti al comma 3 devono rispettare, altresì, i valori-limite di emissione fissati ai sensi dell art. 28, commi 1 e 2. 9

D. Lgs. 152/06 Art. 105 Scarichi in acque superficiali 2. Gli scarichi di acque reflue urbane che confluiscono nelle reti fognarie, provenienti da agglomerati con meno di 2.000 abitanti equivalenti e recapitanti in acque dolci ed in acque di transizione e gli scarichi provenienti da agglomerati con meno di 10.000 abitanti equivalenti, recapitanti in acque marino-costiere, sono sottoposti ad un trattamento appropriato, in conformità con le indicazioni dell allegato 5 alla parte terza del presente decreto 3. Le acque reflue urbane devono essere sottoposte, prima dello scarico, ad un trattamento secondario o ad un trattamento equivalente in conformità con le indicazioni dell allegato 5 alla parte terza del presente decreto 4. Gli scarichi previsti al comma 3 devono rispettare, altresì, i valori-limite di emissione fissati ai sensi dell art. 28, commi 1 e 2. 10

D. Lgs. 152/06 Allegato 5: Limite di emissione degli scarichi idrici 3. Indicazioni generali. I trattamenti appropriati devono essere individuati con l obiettivo di: rendere semplice la manutenzione e la gestione; essere in grado di sopportare adeguatamente forti variazioni orarie del carico idraulico e organico; minimizzare i costi gestionali. Questa tipologia di trattamento può equivalere ad un trattamento primario o ad un trattamento secondario a seconda della soluzione tecnica adottata e dei risultati depurativi raggiunti. 11

Art. 53 Regolamento 46/R Criteri tecnici per l identificazione di corpi idrici superficiali interni 1. Sono considerati corpi idrici superficiali tutti gli elementi del reticolo idrografico rappresentati sulla carta tecnica regionale alla scala di maggior dettaglio disponibile in loco che appaiono collegati ad un reticolo di flusso idrico il quale adduce ad un corpo idrico chiaramente identificato. La carta tecnica cui fare riferimento è quella consultabile presso gli enti locali e/o sul sito internet della Regione Toscana. 2. Il presente articolo si applica esclusivamente ai finii dell applicazione del presente regolamento. 12

D. Lgs. 152/06 Art.74 Definizioni. n) «agglomerato»: l area in cui la popolazione, ovvero le attività produttive, sono concentrate in misura tale da rendere ammissibile, sia tecnicamente che economicamente in rapporto anche ai benefici ambientali conseguibili, la raccolta e il convogliamento delle acque reflue urbane verso un sistema di trattamento o verso un punto di recapito finale; 13

Interessante risulta una citazione della Delibera del C.I. del 04.02.77 allegato 5 punto 1 cap. 4 circa la definizione di scarico ideale di piccoli insediamenti civili. Cioè attraverso uno smaltimento sul suolo o negli strati superficiali del suolo stesso operando con un sistema di depurazione che sfrutta i naturali processi biologici, chimici e fisici che accompagnano i moti di filtrazione e percolazione dei liquami scaricati e le conseguenti ridistribuzioni di umidità nel suolo. Gli scarichi liquidi restano a contatto con la biosfera, la loro dannosità viene progressivamente a ridursi e deve essere in ogni caso inferiore a quella ammissibile sotto il profilo ecologico generale. 14

D.Lgs. 152/2006 Autorizzazioni (artt. 124-125) - TUTTI GLI SCARICHI DEVONO ESSERE AUTORIZZATI- - RILASCIO AL TITOLARE ATTIVITA - AUTORIZZAZIONE VALIDA 4 ANNI (ad esclusione dei domestici) - UN ANNO PRIMA DELLA SCADENZA CHIEDERE RINNOVO - SPESE PER RILIEVI, ACCERTAMENTI CONTROLLI ED ISTRUTTORIA A CARICO DEL RICHIEDENTE 15

Parametri (media giornaliera) D.lgs 152/06 All. 5 Tab.1 All. 5 Tab. 3 All. 5 Tab. 4 All. 5 Tab. 2 aree sensibili BOD5 (senza nitrificazione)mg/l 25 40 ( 25) 20 COD mg/l 125 160 ( 125) 100 Solidi Sospesi mg/l 35 80 ( 35) 25 Azoto totale (N mg/l) - 35 * 15 Inf. 10 / 15 opp.riduz.75% Tensioattivi mg/l - 2 0,5 16

Tab.3 allegato 5 dlgs 152/06 PARAMETRI Scarico in acque superficiali Scarico in pubblica fognatura ph 5,5 9,5 5,5 9,5 Solidi Sospesi Totali mg/l 80 200 B.O.D. 5 (come O 2 ) mg/l 40 250 C.O.D. (come O 2 ) mg/l 160 500 Fosforo Totale (come P) mg/l 10 10 Azoto Ammoniacale (come NH4) mg/l 15 30 Azoto Nitroso (come N) mg/l 0,6 0,6 Azoto Nitrico (come N) mg/l 20 30 Idrocarburi Totali mg/l 5 10 Tensioattivi Totali mg/l 2 4 17

TABELLA 1. Tabella di assimilazione delle acque reflue ad acque reflue domestiche N. Attività che scaricano acque reflue assimilate ad acque reflue domestiche ai sensi dell art. 101 comma 7 lettera e) del decreto legislativo. A B C D N. 1 2 TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ SVOLTA NELL' INSEDIAMENTO Attività di produzione e commercio di beni o servizi le cui acque reflue sono costituite esclusivamente dallo scarico di acque derivanti dal metabolismo umano e da attività domestiche. Allevamento di altri animali diversi da bovini, suini, avicoli, cunicoli, ovicaprini, equini con peso vivo medio per anno non superiore alle 2 tonnellate (art. 101 comma 7 lettera -b- e tabella 6-allegato 5 del decreto legislativo) Condizioni vincolanti per lo scarico in pubblica fognatura (2) 3 Stabulazione e custodia di animali non ai fini di allevamento (1g) Condizioni vincola per lo scarico fuo dalla pubblica fognatura (1g) 4 5 Conservazione, lavaggio, confezionamento, di prodotti agricoli e altre attività dei servizi connessi alla agricoltura svolti per conto terzi esclusa trasformazione Lavorazione e conservazione di pesce carni e/o vegetali e di prodotti a base di carne e/o vegetali (carne, essiccata, salata, o affumicata, insaccati, sughi, piatti di carne preparati, confetture, conserve) 6 Produzione dei derivati del latte: burro, formaggi, yogurt, latticini 7 Produzione di prodotti di panetteria 8 Produzione di pasticceria fresca, fette biscottate, biscotti, e pasticceria conservata 9 Produzione di paste alimentari, di cuscus e di prodotti farinacei simili 10 11 Produzione di altri prodotti alimentari: cioccolato, caramelle, confetterie, lavorazione dolciaria della frutta, aceti, prodotti a base di frutta a guscio, estratti per liquori, te e caffe', acque minerali e di sorgente, bevande analcoliche Produzione e/o imbottigliamento di vino da uve e di altre bevande fermentate e non distillate. Produzione di olio da olive, escluse comunque le acque di vegetazione. (1a) (1b) - (1b) (1b) (1h) (1b) (1b) (1b) (1b) (1b) 18

12 Grandi magazzini Supermercati Ipermercati Centri commerciali 13 Alberghi, Residenze turistico-alberghiere, campeggi, villaggi turistici, case per ferie, ostelli della gioventù Carico < = a 200 AE Carico < = a 200 AE 14 Rifugi alpini ed escursionistici, bivacchi fissi, agristurismi affittacamere, case e appartamenti di vacanza, residence d epoca 15 Case di riposo (senza cure mediche ) 16 Ristoranti (anche self service), trattorie, rosticcerie, friggitorie, pizzerie, osterie e birrerie con cucina 17 Bar, caffe', gelaterie, (anche con intrattenimento e spettacolo) enoteche-bottiglierie con somministrazione 18 Mense e fornitura di pasti preparati 19 Servizi all infanzia, asili nido, istruzione primaria e secondaria di primo grado 20 Istruzione secondaria di secondo grado. Istruzione universitaria (1c ) (1c ) 21 Laboratori di analisi e studi odontoiatrici ed odontotecnici e laboratori connessi (1c ) 22 Discoteche, sale da ballo, night pubs, sale giochi e biliardi e simili 23 Stabilimenti balneari (marittimi, lacuali e fluviali) 24 Servizi di lavanderia ad acqua con macchinari con capacità massima complessiva di 100 Kg. (1d) (1d) 25 Servizi dei saloni di parrucchiere e degli istituti di bellezza 26 Servizi dei centri e stabilimenti per il benessere fisico (1e), (1f) 1(e), (1f) 27 Piscine - Stabilimenti idropinici ed idrotermali (1e), (1f) (1e), (1f) 28 Attività di produzione e commercio di beni o servizi e costituite da una o più delle tipologie di attività precedenti. (1c) 19

NOTE ALLE CONDIZIONI VINCOLANTI DI ASSIMILAZIONE DI CUI ALLE COLONNE C e D 1. Il rispetto delle presenti condizioni è condizione necessaria per l assimilazione delle acque reflue e devono essere riportate come prescrizioni nell autorizzazione allo scarico: a) limite sul livello dei solidi sospesi da determinare a cura dell autorità competente in relazione alle caratteristiche del corpo recettore finale; b) presenza di un opportuno specifico pretrattamento delle acque reflue in relazione alla tipologia di impianto di trattamento depurativo adottato ed alle caratteristiche del corpo recettore finale; c) sostanze utilizzate nei laboratori (reattivi, reagenti, prodotti analizzati, ecc. ) smaltiti non come acque reflue; d) senza lo scarico di sostanze solventi; e) limite sul livello delle sostanze ad azione disinfettante o conservante da determinare a cura dell autorità competente in relazione alle caratteristiche del recettore; f) prescrizione che lo scarico di svuotamento della piscina avvenga almeno quindici giorni dopo l ultima disinfezione; g) in caso di scarico in corpi idrici superficiali predisposizione, quando previsto dall autorizzazione o dall autorità sanitaria, di un impianto di disinfezione da utilizzarsi nei termini dell autorizzazione o su richiesta dell autorità sanitarie; h) deve essere attuata la totale separazione del siero o della scotta; 2. L utilizzo nelle attività di trattamenti per la riduzione della durezza delle acque non pregiudica l assimilazione per gli scarichi in pubblica fognatura (colonna C). 20

TABELLA N. 2 Sistemi impiantistici adottabili come trattamenti appropriati per le acque superficiali interne CORPO IDRICO RECETTORE LO SCARICO normali di buona od elevata qualità normali di buona od elevata qualità normali di buona od elevata qualità DIMENSIONI DELL INSEDIAMENTO OD AGGLOMERATO 100 AE 100<AE 500 500<AE 2000 SISTEM IMPIANTISTICI (c) note A B C D E F 1 Fossa bicamerali, tricamerali o Imhoff e subirrigazione (anche fitoassistita) e drenaggio (b) X X 2 Fossa bicamerali, tricamerali o Imhoff e trincea drenante X 3 Fossa bicamerali, tricamerali o Imhoff e fitodepurazione sub superficiale HF (flusso orizzontale) X X X X 4 Fossa bicamerali, tricamerali o Imhoff con fitodepurazione sub superficiale VF (flusso verticale) X X X X X 5 Fossa bicamerali, tricamerali o Imhoff e stagno o stagni in serie (a) X X X X 6 Stagno facoltativo e fitodepurazione a flusso superficiale (FWS - free water surfac) (a) X X X X 7 Fossa bicamerali, tricamerali o Imhoff e fitodepurazione combinata (combinazione di HF/HV/FWS) (a) X X X X 8 Fossa bicamerali, tricamerali o Imhoff fitodepurazione combinata +filtro a sabbia (a) X X X 9 Stagno anaerobico e fitodepurazione combinata (a) X X X X 10 Fossa bicamerali, tricamerali o Imhoff e filtro a sabbia intermittente X X 11 Fossa tricamerale stagno (a) X 12 Fossa bicamerali, tricamerali o Imhoff e filtro percolatore o fanghi attivi, o biodischi X X 13 Fossa bicamerali, tricamerali o Imhoff e impianto ad areazione prolungata X 14 Trattamento primario + impianto ANOX - OX X 15 Impianto SBR ( sequence batch reactor) X 16 Chiariflocculazione X X 17 Impianto biologico + fitodepurazione X 18 Impianto a cicli alternati spaziali o temporali X 21

Reg. 46/ R Allegato 3 -Trattamenti appropriati Capo 1. Trattamenti appropriati per le acque superficiali 1)I trattamenti elencati nella tabella 1 sono da ritenersi i trattamenti appropriati per le acque superficiali interne, di cui all'art. 20 del presente regolamento, semprechè rispondano alle disposizioni di cui all articolo 19 e ne sia garantito il perfetto stato di funzionamento e manutenzione ed il rispetto delle prescrizioni autorizzative. 2)I trattamenti elencati nella tabella 3 sono da ritenersi i trattamenti appropriati per le acque superficiali marino costiere, di cui all art.20 comma 2 del presente regolamento, semprechè rispondano alle disposizioni di cui agli art. 19 dello stesso e sia garantito il perfetto stato di funzionamento, manutenzione ed il rispetto delle prescrizioni autorizzative. 3) Su specifica richiesta del titolare dello scarico l'autorità competente al rilascio dell'autorizzazione allo scarico, può ritenere, caso per caso, idoneo il trattamento appropriatoproposto anche se la tipologia impiantistica non rientra tra quelle elencate nelle tabelle 2 e 3. 22