I regolamenti regionali sulle acque del 24 marzo 2006
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1 I regolamenti regionali sulle acque del 24 marzo 2006 Paolo Casciano Direzione Generale Reti e servizi di pubblica utilità e sviluppo sostenibile Regione Lombardia Ordine Ingg BG 26/11/ ing. Casciano 1
2 Le leggi regionali In materia di risorse idriche, la l.r. 12 dicembre 2003, n.26 modificata dalla l.r. 8 agosto 2006, n. 18, disciplina: le funzioni spettanti a comuni, province e regioni gli strumenti di pianificazione regionale, il servizio idrico integrato, la tutela e l utilizzazione delle acque Ordine Ingg BG 26/11/ ing. Casciano 2
3 Le leggi regionali Ai sensi della legge regionale, il rilascio di autorizzazioni allo scarico compete: all autorità d ambito per lo lo scarico di acque reflue industriali nella rete fognaria, acquisito il parere dei soggetti cui compete la gestione del servizio idrico integrato (art. 48, comma 2, lettera 1bis) alle province per lo scarico delle acque reflue negli altri recapiti ammessi L autorità d ambito esercita la competenza in data successiva all affidamento dell erogazione del servizio, ferma restando nel transitorio la competenza dei comuni Ordine Ingg BG 26/11/ ing. Casciano 3
4 Il regolamento regionale 24 marzo 2006, n. 3 Il regolamento 24 marzo 2006, n. 3: disciplina gli scarichi di acque reflue domestiche e assimilate alle domestiche individua i trattamenti per la depurazione delle acque reflue domestiche o assimilate scaricate da insediamenti isolati e degli scarichi di acque reflue urbane da agglomerati di piccole dimensioni fissa i valori limite di emissione per gli scarichi degli insediamenti isolati e degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane disciplina la raccolta, il trattamento e lo scarico delle acque meteoriche convogliate nelle reti fognarie Ordine Ingg BG 26/11/ ing. Casciano 4
5 Acque reflue domestiche e assimilate alle domestiche Il regolamento 3/2006 indica: le acque reflue da considerare acque reflue domestiche, per la natura delle attività da cui traggono origine (allegato A al regolamento) i criteri per assimilare alle acque reflue domestiche le acque reflue derivanti da attività commerciali e di produzione di beni (art. 5) Ordine Ingg BG 26/11/ ing. Casciano 5
6 Criteri di assimilazione delle acque reflue alle acque reflue domestiche I criteri di assimilazione sono fondati sul contenuto inquinante dello scarico prima del trattamento depurativo, ricavato in generale con accertamenti analitici L autorità competente, esaminando le attività da cui derivano le acque reflue, può procedere alla assimilazione delle acque stesse senza accertamenti analitici, se le attività hanno un consumo d acqua giornaliero inferiore a 20 mc Sono in ogni caso escluse dall assimilazione gli effluenti d allevamento e le acque di raffreddamento Ordine Ingg BG 26/11/ ing. Casciano 6
7 Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche e assimilate Gli scarichi di acque reflue domestiche e assimilate: nelle zone servite da reti fognarie, sono allacciati alle reti stesse, nell osservanza dei regolamenti fissati dal gestore del servizio se provenienti da insediamenti isolati, sono sottoposti ai divieti e al rispetto dei valori limiti di emissione di cui al regolamento Ordine Ingg BG 26/11/ ing. Casciano 7
8 Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche e assimilate da insediamenti isolati La disciplina è dettata in relazione al carico organico convogliato e alla sensibilità del ricettore dello scarico Gli scarichi degli insediamenti isolati di carico organico uguale o superiore a cinquanta a.e. devono osservare le pertinenti disposizioni definite per gli scarichi delle reti fognarie di pari carico organico Ordine Ingg BG 26/11/ ing. Casciano 8
9 Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche e assimilate da insediamenti isolati I nuovi scarichi di carico organico inferiore a 50 a.e., da trattare in conformità alle previsioni del regolamento, non possono essere recapitati: in corpi d acqua superficiali; sul suolo o negli strati superficiali, in zone appartenenti al bacino dei laghi entro 1 km dalla linea di costa I nuovi scarichi di carico organico uguale o superiore a 50 a.e. devono rispettare i valori limite di emissione e i divieti previsti per gli scarichi di acque reflue urbane relativi ad agglomerati di uguale popolazione equivalente Gli scarichi in atto devono adeguarsi alle pertinenti disposizioni entro tre anni dall entrata in vigore del regolamento Ordine Ingg BG 26/11/ ing. Casciano 9
10 Regime autorizzatorio degli scarichi di acque reflue e assimilate in reti fognarie Il regolamento definisce i dati da comunicare al comune (o al gestore del servizio idrico integrato, se delegato): in sede di richiesta di allacciamento alla rete fognaria nel caso di mutamenti nella situazione degli scarichi di acque reflue domestiche e assimilate allacciati alla rete fognaria e di presenza negli scarichi di acque reflue domestiche e assimilate di acque reflue industriali Ordine Ingg BG 26/11/ ing. Casciano 10
11 Regime autorizzatorio degli scarichi di acque reflue e assimilate da insediamenti isolati Il regolamento definisce i contenuti della domanda di autorizzazione allo scarico da presentare alla provincia I dati che devono essere comunicati alla provincia nel caso di mutamenti nella situazione dello scarico L autorizzazione rilasciata dalla provincia è valida per quattro anni e, qualora ricorrano i presupposti, si intende tacitamente rinnovata per analoghi periodi Ordine Ingg BG 26/11/ ing. Casciano 11
12 Disciplina degli scarichi di reti fognarie Il regolamento, per le acque reflue urbane: definisce i valori limite di emissione degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane e i tempi di adeguamento; indica i dimensionamenti dei manufatti per la raccolta, il trattamento e lo scarico delle acque meteoriche; prevede i contenuti essenziali da considerare per il rilascio dell autorizzazione allo scarico. Ordine Ingg BG 26/11/ ing. Casciano 12
13 Disciplina degli scarichi di reti fognarie Per gli scarichi di acque reflue urbane recapitati nei laghi e nei relativi bacini drenanti, il regolamento prevede, al 31 dicembre 2008, il rispetto di valori limite di emissione più restrittivi di quelli: della tabella 1 dell allegato 5 al d.lgs.152/2006 per impianti di potenzialità pari o superiore a A.E.; della tabella 2 del medesimo allegato per il fosforo totale per impianti di potenzialità pari o superiore a A.E. (per l azoto totale è richiesto il rispetto della Tabella 2). Ordine Ingg BG 26/11/ ing. Casciano 13
14 Disciplina degli scarichi di reti fognarie Per gli scarichi recapitati nella restante parte del territorio regionale, il regolamento prevede il rispetto: al 31 dicembre 2008, dei valori limite di emissione di cui alla tabella 2 dell allegato 5 al d.lgs.152/2006 per impianti di potenzialità pari o superiore a A.E.; al 31 dicembre 2016, di valori limite più restrittivi di quelli indicati dal medesimo allegato alla tabella 1 (impianti di potenzialità pari o superiore a A.E.) e alla tabella 2 per il fosforo (impianti di potenzialità pari o superiore a A.E. e inferiore a A.E.) Ordine Ingg BG 26/11/ ing. Casciano 14
15 Disciplina degli scarichi di reti fognarie Per le acque meteoriche, il regolamento contiene disposizioni: per il dimensionamento degli sfioratori di piena; per la realizzazione delle reti fognarie separate; per la realizzazione delle vasche di accumulo delle acque di pioggia Quanto ai tempi, il regolamento prevede: l adeguamento degli sfioratori e la realizzazione delle vasche di accumulo entro il 31 dicembre 2016; la modulazione degli indicati interventi da parte dei piani d ambito. Ordine Ingg BG 26/11/ ing. Casciano 15
16 Il regolamento 24 marzo 2006, n. 4 Disciplina lo smaltimento delle acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne Elementi fondanti del regolamento: sottoporre a regolamentazione le superfici scolanti potenzialmente inquinate introduzione di elementi di flessibilità, rispetto sia alla superficie da assoggettare alle norme del regolamento, sia al controllo dei sistemi di trattamento installati semplificazione del procedimento di autorizzazione, con rilascio di una unica autorizzazione per tutti gli scarichi in caso di coincidenza dell autorità competente Ordine Ingg BG 26/11/ ing. Casciano 16
17 Acque di prima pioggia soggette alle disposizioni del regolamento Le acque di prima pioggia sono soggette alle norme regolamentari se provenienti da superfici scolanti: di estensione superiore a mq, calcolata escludendo coperture e aree a verde, di pertinenza di edifici ed installazioni in cui si svolgono determinate attività di pertinenza di edifici o installazioni in cui sono svolte attività di deposito di rifiuti, centro di raccolta e/o trasformazione degli stessi, deposito di rottami e deposito di veicoli destinati alla demolizione (senza limiti di estensione della superficie scolante) Ordine Ingg BG 26/11/ ing. Casciano 17
18 Acque di prima pioggia soggette alle disposizioni del regolamento destinate al carico e alla distribuzione di carburanti e operazioni connesse e complementari nei punti vendita delle stazioni di servizio per autoveicoli destinate al deposito, carico, scarico, travaso e movimentazione di sostanze pericolose Ordine Ingg BG 26/11/ ing. Casciano 18
19 Raccolta e trattamento acque di prima pioggia Previsto ordine preferenziale di recapito delle acque di prima pioggia (rete fognaria, corpo d acqua superficiale e suolo quale recapito residuale) Le acque di prima pioggia, se recapitate: in rete fognaria, devono rispettare norme tecniche, prescrizioni e valori limite di emissione adottati dal gestore del servizio e approvati dall autorità d ambito in corpo d acqua superficiale o sul suolo, devono essere avviate a vasche di raccolta a perfetta tenuta, di dimensione non inferiore a 50 mc/ha di superficie scolante, nel rispetto dei valori limite previsti per le acque reflue industriali con stesso recapito. Ordine Ingg BG 26/11/ ing. Casciano 19
20 Raccolta e trattamento acque di prima pioggia Le acque meteoriche di dilavamento provenienti da superfici contaminate da idrocarburi, in alternativa alla separazione delle acque di prima pioggia, possono essere sottoposte a trattamento in impianti con funzionamento in continuo, nel rispetto dei valori limite di emissione previsti dal regolamento Ordine Ingg BG 26/11/ ing. Casciano 20
21 Domanda di autorizzazione Per lo scarico delle acque di prima pioggia è presentata domanda di autorizzazione all autorità competente La domanda deve contenere la descrizione della superficie scolante, delle attività svolte, delle reti di raccolta delle acque reflue e meteoriche e dei trattamento adottati Nella domanda può essere richiesto, con riferimento alle superfici espressamente indicate: il rilascio dell autorizzazione in base alla valutazione del trattamento da installare e del programma di gestione connesso; Ordine Ingg BG 26/11/ ing. Casciano 21
22 Domanda di autorizzazione l applicazione delle disposizioni del regolamento solo alla parte di superficie scolante effettivamente inquinata per le acque meteoriche di dilavamento di superfici contaminate da idrocarburi, il rilascio della autorizzazione in base al trattamento in impianti con funzionamento in continuo di non essere assoggettati alle disposizioni del regolamento sulla separazione e sul trattamento delle acque di prima pioggia, qualora dallo svolgimento delle attività non derivino pericoli di contaminazione per le superfici scolanti Ordine Ingg BG 26/11/ ing. Casciano 22
23 Acque di seconda pioggia Ai sensi del regolamento, si intende per acque di seconda pioggia la parte delle acque meteoriche di dilavamento eccedente le acque di prima pioggia Tali acque sono soggette alle disposizioni del regolamento qualora siano contestualmente verificate le seguenti condizioni: provenienza dalle superfici scolanti espressamente indicate l autorità competente ne accerti l inquinamento dovuto a rilascio di sostanze da materiali accatastati o depositati sulle superfici, secondo apposita direttiva regionale (articolo 14, comma 2 del regolamento) Ordine Ingg BG 26/11/ ing. Casciano 23
24 Acque di seconda pioggia La direttiva per accertare l inquinamento delle acque di seconda pioggia, prevista dal regolamento e approvata con DGR 21 giugno 2006, n. 2772, contiene in particolare: l esemplificazione delle tipologie di materiali stoccati sulle superfici scolanti che possono rilasciare sostanze inquinanti la possibilità per il soggetto responsabile di proporre, in sede di autorizzazione, la parte di acque di seconda pioggia da assoggettare alle disposizioni regolamentari la possibilità di motivare l eventuale insussistenza dell inquinamento delle acque di seconda pioggia Ordine Ingg BG 26/11/ ing. Casciano 24
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