Inceneritore della Scalino Energia. Buon termovalorizzatore? Non pare. Buon smaltitore di rifiuti? Anche questo non

Documenti analoghi
ALLEGATO II. Calcolo della produzione da cogenerazione

OBBLIGAZIONI SUBORDINATE: COSA SONO E PERCHÉ SONO RISCHIOSE

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

CORSO DI SISTEMI ENERGETICI II - A.A Prof. Ing. Giorgio Cau

6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento

Impianto di termovalorizzazione I cipressi (FI) Fasi di funzionamento dell'impianto: Prima fase. Schema. Sezione

Termovalorizzatore di Acerra

Confronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento

Rapporto ambientale Anno 2012

RIDURRE I COSTI ENERGETICI!

Bonus casa: recupero edilizio e risparmio energetico potenziati al 50 e 65% fino al

(1) Pubblicato nella Gazz. Uff. 28 novembre 2009, n. 278.

CONTROLLO IN TENSIONE DI LED

RECUPERATORE DI CALORE AD ALTISSIMA EFFICIENZA ENERGETICA

ORGANISMO DI MEDIAZIONE FORENSE SCHEMA OPERATIVO

COMUNICAZIONE AI SENSI DELLA DELIBERAZIONE DELL AUTORITA PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DEL 29 LUGLIO 2005 N. 166/05. Termoli,

Roma, 30 ottobre 2008

L EVOLUZIONE TECNOLOGICA IN TEMA DI RISPARMIO ENERGETICO

Certificazione Energetica

Il Ministro dello Sviluppo Economico

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

ristrutturazione centrali termiche comunali dei comuni di Trezzo d Adda (MI), Vaprio d Adda (MI), Pozzo d Adda (MI), Grezzago (MI) PROGETTO:

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi

del 26 gennaio 2012 Agevolazioni fiscali e contributive per i premi di produttività - Proroga per il 2012 INDICE

Modulo combinato Serie PVT

Se non diversamente segnalato, i seguenti commenti si riferiscono ai valori totali, incluse le attività cessate in Germania.

QUALIFICAZIONE INSTALLATORI ELETTRICI. Como 4 marzo 2015

Bonus casa: recupero edilizio e risparmio energetico potenziati al 50 e 65% fino al (DL n. 63 del )

QUADERNO TECNICO- INFORMATIVO 9/16/2014. Il libretto di impianto degli impianti termici: aggiornamento normativo

Domande e risposte sulla legge 10/91

Anno Rapporto ambientale


OSSERVAZIONI il settore industriale

RISOLUZIONE N. 123/E

Cos è l ISC (Indicatore Sintetico del Conto Corrente) e cosa sono i Profili tipo d utilizzo

Servizi GPE per impianti biometano

ALTRE MODALITA DI PRODUZIONE DI ENERGIA

SCHEDA DI VALUTAZIONE

Il solare fotovoltaico

Iniziativa parlamentare Impianti di incenerimento dei rifiuti urbani (IIRU) del Cantone Ticino

CABINE ELETTRICHE DI TRASFORMAZIONE

Bilancio CO 2. Hera Ferrara S.r.l.

Presentazione della società e dei servizi alla clientela.

LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE

Definizioni rilevanti in relazione ai Sistemi Semplici di Produzione e Consumo

LA FILIERA LEGNO-ENERGIA, COME STRUMENTO DI SVILUPPO SOSTENIBILE PER LE TERRE ALTE: IL CASO DI POMARETTO

WORKSHOP. I controlli di ARPA agli impianti di incenerimento dei rifiuti in Emilia - Romagna Stato attuale e prospettive RIMINI.

SERVIZIO GESTIONE RIFIUTI - AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO ATTRAVERSO PROCEDURA COMPETITIVA AD EVIDENZA PUBBLICA. IL CONSIGLIO COMUNALE

Milano, 27 giugno 2013!

Epigrafe. Premessa. 1. Oggetto del regolamento. 2. Domanda di autorizzazione. 3. Fase istruttoria. 4. Provvedimento di autorizzazione.

LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE (UNI EN ISO 14001)

RISOLUZIONE N. 90 /E

In genere si ritiene che lo spreco di energia si manifesti solo nell uso dei carburanti, dei combustibili e dell energia elettrica.

Epoca k Rata Rk Capitale Ck interessi Ik residuo Dk Ek 0 S 0 1 C1 Ik=i*S Dk=S-C1. n 0 S

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA IMPIANTI DI GENERAZIONE

Edited by Foxit PDF Editor Copyright (c) by Foxit Software Company, 2004 For Evaluation Only.

Verona, 29 ottobre 2013!

Caratteristiche peculiari IV

DOCUMENTO SUL REGIME FISCALE

INFORMATIVA PER L ESERCIZIO, LA CONDUZIONE, IL CONTROLLO, LA MANUTENZIONE ED ISPEZIONE, DEGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE ESTIVA ED INVERNALE

Riparare o sostituire gli apparecchi elettrici difettosi?

LA DETASSAZIONE DEI PREMI DI PRODUTTIVITA

2. Per quanto non previsto dalla presente legge si applicano le leggi 1/1990 e 174/2005.

T*SOL è un software di simulazione dinamica professionale per il dimensionamento e l'ottimizzazione di impianti solari termici.

TITOLO II IMPIANTI TERMICI CIVILI

Il neutro, un conduttore molto "attivo" (3)

Quanto costa smaltire il fosfosgrassaggio?

Relazione Tecnica. Allegato n 1. Valutazione Impatto Ambientale CENTRALE DI COGENERAZIONE. IMPIANTO DI POST COMBUSTIONE DEL CHP3 (Camino n 3)

Energethica Convegno RENERFOR 25 maggio 2012 Gli incentivi per lo sviluppo della produzione di energia da biomassa: gli aspetti energetici

regolatorie- proposte

Interruttore automatico

RACCOMANDAZIONE N. R (91) 10 DEL COMITATO DEI MINISTRI AGLI STATI MEMBRI SULLA COMUNICAZIONE A TERZI DI DATI PERSONALI DETENUTI DA ORGANISMI PUBBLICI

Progetto di riqualificazione energetica immobili pubblici attraverso il contratto Rendimento energetico Il caso di Busseto

I vantaggi energetici ed ambientali della piccola e micro cogenerazione

SERVIZI CITTA S.P.A. Sede in Rimini Via Chiabrera n. 34/B. Capitale Sociale: = I.V. C.F. e P.I * * * * *

Le richieste pervenute dopo tale data non consentiranno di beneficiare del bonus retroattivamente per il 2008.

La norma UNI 10200: PROPOSTE DI AGGIORNAMENTO NEI CASI DI IMPIANTI STANDARD

Dario Savarino Cuneo 16 dicembre 2009 RISPARMIO ENERGETICO E TUTELA DELL AMBIENTE

CONSIGLIO DELL ORDINE DEGLI AVVOCATI DI BRESCIA

Impianto di riscaldamento del Palazzo Comunale. Relazione sulla prima stagione termica.

ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 2, COMMA 153, DELLA LEGGE N

Il nuovo libretto di impianto DECRETO 10 febbraio 2014

Test d ipotesi. Statistica e biometria. D. Bertacchi. Test d ipotesi

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE

CIRCOLARE n. 27 del 18/12/2014 IL VERSAMENTO DELL ACCONTO IVA 2014

DECRETO SEGRETARIALE N. 10 DEL

MICRO-COGENERAZIONE tecnologie e vantaggi delle fuel cell

Informativa n. 22 INDICE. del 16 giugno 2011

CIRCOLARE N. 16/E. Roma, 22 aprile Direzione Centrale Normativa e Contenzioso

Regione Liguria Disposizioni e criteri per l esercizio, il controllo, la manutenzione e l ispezione degli impianti termici

CIRCOLARE CLIENTI - N 07/2007

CONTRIBUTI IN TEMA DI RISPARMIO ENERGETICO

PROCEDURA DI COORDINAMENTO TRA GESTORI DI RETE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 34 E 35 DELL ALLEGATO A ALLA DELIBERA ARG/ELT 99/08 (TICA)

Ottimizzazione Multi Obiettivo

Organizzazione, marketing interno e cultura del servizio

Da più parti si sente dire e si legge che con Basilea 2 non serviranno più le garanzie o che esse avranno un ruolo ridotto.

CONTRATTO-TIPO DI MANUTENZIONE BIENNALE IMPIANTI TERMICI CON POTENZA NOMINALE INFERIORE A 35 kw. Telefono: Fax.:. Partita I.V.A.:

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO

Transcript:

Inceneritore della Scalino Energia. proprio. pare proprio. Buon termovalorizzatore? Non pare Buon smaltitore di rifiuti? Anche questo non La conferenza dei Servizi del 9 settembre ha dato parere positivo all autorizzazione all esercizio dell inceneritore della Scarlino Energia Srl, e ora tocca alla Giunta Regionale ratificare tale parere. Non mi sembra una decisione facile. Anche altro infatti colpisce in questa vicenda, al di là dell'insostenibile impatto ambientale dell'impianto. L inammissibile impatto ambientale è stato - addirittura - il principale motivo della sentenza del Consiglio di Stato che ha fermato l'inceneritore (lo scorso gennaio), ben chiarito dai dati inclusi nell Atto di Citazione della Scarlino Energia nella causa civile promossa da 90 soggetti e patrocinata dall avvocato Fazzi, e anche ben chiarito nelle osservazioni presentate da ISDE, dall ingegner Annino e dal dottor Caldiroli nel corso di questa nuova richiesta di autorizzazione all esercizio della Scarlino Energia (marzo 2015 ). Inoltre è stato, a mio avviso, provato che l'impianto nel suo attuale assetto viola Leggi delle Stato (posizione condivisa indipendentemente nelle osservazioni dall ingegner Annino e del dottor Caldiroli, - entrambi consulenti di ISDE, mentre Annino è anche esperto dell Amministrazione di Follonica - che hanno espresso lo stesso parere senza nemmeno essersi parlati fra loro, perché nemmeno si conoscono). Si tratta di quanto segue. L'impianto nel 2013-2014 ha smaltito solo il 25 % dei rifiuti che nominalmente dovrebbe smaltire ( invece dell'80-90% che un impianto di smaltimento degno di tale nome smaltisce ) ed inoltre ha convertito in energia elettrica trasmessa in rete solo il 6% dell'energia termica producibile nominalmente ( invece del 15-20% 1

che un termovalorizzatore degno di tale nome converte ). Così la Scarlino Energia, non riuscendo a ripagare l'investimento fatto e i debiti relativi, è in stato di fallimento in attesa di concordato. Ma allora perchè la Scarlino Energia vuole una nuova autorizzazione all'esercizio, che produrrebbe solo altri debiti? Infatti solo smantellando i vecchi forni e sostituendoli con nuovi si potrebbe tentare un riavvio efficiente e meno inquinante dell impianto (e ciò potrebbe non bastare, dato che, oltre alle altre numerose problematiche, l'impianto ha - ad esempio - tre caldaie che producono vapore per un solo ciclo termico, e non è facile tenere efficacemente in esercizio tre caldaie in parallelo su un unico ciclo termico ). E' una domanda a cui va data una risposta, e che meriterebbe - a mio avviso delle interpellanze nei Consigli Comunali di Follonica e Scarlino, e nello stesso Consiglio Regionale. Allegato Inceneritore di Scarlino Energia: Termovalorizzatore? Buon smaltitore di rifiuti? L inceneritore di Scarlino Energia sia per le caratteristiche di progetto dell impianto (basso rendimento termodinamico di ciclo ed elevato assorbimento degli ausiliari), sia per le continue interruzioni di esercizio dei forni per guasti, produce ben poca energia elettrica. Dall Allegato al Volume 1, Schede Impianto, e in particolare dalla Scheda C della Relazione che la Scarlino Energia ha prodotto per la richiesta di AIA 2015, si rileva quanto segue: - I tre forni possono bruciare 156.512 tonn/anno di rifiuti solidi ( CSS ) e 31.520 tonnellate/anno di rifiuti liquidi; su 7880 ore dichiarate di esercizio a progetto, ciò equivale a portate medie 2

orarie di rifiuti inceneribili pari a 19.860 Kg/ora di rifiuti solidi e di 4.000 Kg/ora di rifiuti liquidi - La potenza termica dei forni è : 75,58 Mwt, corrispondente a 65.132 GCal - Il potere calorifico medio dei rifiuti è 3.100 Kcal/Kg - La potenza elettrica attiva di targa del turboalternatore ai morsetti è 18,5 Mwe Ciò corrisponde ad un potenziale rendimento di conversione energia termica- energia elettrica a progetto dell impianto pari a: 24,48 %: ( che è un rendimento tipico di un cosiddetto termovalorizzatore ) Ma questo atteso rendimento di progetto è ben lontano dal rendimento ottenuto nel 2014. Infatti risulta che - L energia elettrica lorda producibile dichiarata a progetto è: 147.204 Mwh - L energia elettrica netta prodotta dedotto l autoconsumo per ausiliari e trasmessa in rete dichiarata a progetto è: 110.000 Mwh (corrispondente a una potenza media di 13,96 Mwe, su un esercizio dichiarato a progetto di 7880 ore ), con un energia consumata da ausiliari pari a 37.204 Mwh ( dato ricavabile anche dalla Tavola H.3, del Volume 1, Schede Impianto ). - L impianto nel 2013-2014 ha avuto i forni in esercizio complessivamente per sole 6000 ore. Allora il rendimento atteso di esercizio a progetto, valutato sull energia immessa in rete, si riduce al 18,6 % Ma la reale energia elettrica prodotta nel 2104 è stata 47.659 Mwh (solo il 32 % della produzione attesa a progetto); non è nota l energia consumata dagli ausiliari, ma - in base alle ore di produzione, non superiori a 6000 ( complessivamente per i tre forni ), rispetto alle 3x7880 = 23640 a progetto -, si può stimare un consumo di 10.000 Mwh per l esercizio, più almeno altri 4000-5000 Mwh per le esigenze di impianto con forni fermi; in totale 14.500 Mwh. Pertanto la stima dell energia trasmessa in rete nel 2014 risulta di soli 33.000 Mwh, invece di 110.000 Mwh dichiarati a progetto. 3

La reale resa energetica dell impianto in termini di conversione dell energia termica producibile dai forni su 7880 ore di esercizio in energia elettrica è pertanto corrispondente ad una potenza elettrica media di 4,2 Mwe ( 23 % del dato di targa del generatore elettrico ) ed al 6% dell energia termica prodotta. Nel 2014 le reale resa energetica di esercizio ( conversione di energie termica prodotta in energia elettrica immessa in rete ) è risultata pari ad un ben modesto 6 % ( invece del 18-20% di un inceneritore degno in sostanza della definizione di termovalorizzatore). L inceneritore di Scarlino Energia è tutto meno che un termovalorizzatore, perché converte ben poca energia termica in energia elettrica. Ma non è nemmeno un buon smaltitore di rifiuti, perché riesce a bruciare solo per 6000 ore invece che per 23.460. Ma perché Scarlino Energia vuole una nuova autorizzazione all esercizio? C è una possibile risposta, che qui riprendo in termini più dettagliati: Scarlino Energia non può avere intenzione di esercire un impianto che l ha già portata al fallimento; il suo obiettivo potrebbe- presumibilmente - essere quello di vendere l impianto: in tal caso, e solo per questo motivo, gli serve l autorizzazione all esercizio, altrimenti non vendibile ( anche a 1 euro ). Allora occorre chiarire a possibili compratori che l impianto, così come è oggi non funziona come dovrebbe. E anche evidente che i compratori di elezione sono le aziende (o l azienda), che hanno ( o che ha ) la maggior possibilità di aggiudicarsi l appalto del locale smaltimento dei rifiuti. A tali aziende ( o azienda ) occorrerebbe far sapere, nei modi opportuni, quanto segue. Se si vuole esercire l impianto con continuità è - come minimo - necessario: 4

1) sostituire i forni: gli attuali forni hanno problemi di fluidizzazione dei letti anche dovuti alla presenza di faci tubieri nel letto e di pareti membranate, che erano OK per l arrostimento piriti ma che non vanno bene per l incenerimento rifiuti) e di uniformità di temperatura; anche da ciò derivano continui blocchi; 2) portare i cicloni a monte delle caldaie ( sono molto più costosi degli attuali, installati su fumi a temperature molto più basse ); da ciò derivano i blocchi per intasamenti di ceneri a valle dei forni, nelle caldaie e nel De-NOx. 3) inventarsi un qualche sistema ( ad esempio un grosso volume di compensazione ) a valle delle caldaie in modo che le tre caldaie possano funzionare in parallelo, mentre oggi credo abbiano difficoltà a farlo in modo continuativo ed efficiente. Se si vuole avere un impianto che risponda ai requisiti di legge occorre come minimo -: 1) che a valle di ciascuno dei nuovi forni sia installala una camera di post-combustione; 2) che siano separati i due sistemi di trattamento acque reflue, poiché uno solo dei due appartiene all inceneritore; 3) evitare gli sfiati in avviamento e in emergenza dai camini di emergenza, con le necessarie modifiche impiantistiche ( piccolo sistema di Quencher o altro ). Se si vuole ridurre il locale impatto ambientale occorre: 1) post- riscaldare i fumi in uscita dai camini ( almeno a 120 C ); 2) migliorare il sistema di trattamento acque ( pretrattamenti fanghi sui reflui in arrivo e filtrazione finale a valle degli attuali sedimentatori- le cosiddette vasche -). Inoltre non è vero, come si dice nella Conferenza dei Servizi del 9/7/2015 ( pagina 22 ), reiterato in sostanza nella successiva Conferenza del 9/9/2015, che l impianto rispetti il limite calcolato secondo quanto riportato nella nota 4.dell operazione di recupero R1, all allegato C alla parte IV al D. 5

Lgs. 152/06 e possa operare con un elevato livello di efficienza energetica ). In pratica questo impianto non è classificabile come R1, sia perché tale condizione va stabilità in relazione alla tipologia di rifiuti inceneriti, che nel caso in questione include anche rifiuti speciali ( ciò modifica la formula da usare ), sia perché ha una bassissima efficienza nella conversione di energia termica in energia elettrica. Esso quindi per più ragioni non può essere : un insediamento strategico di preminente interesse nazionale, a sensi dell art. 35 del DL 133/2014, e quindi non può beneficiare delle agevolazioni previste per tali inceneritori, e cioè poter incenerire rifiuti provenienti da tutta Italia, saturando il proprio carico termico. Anche queste gravi limitazioni dell impianto ne riducono ulteriormente il valore d uso. 6