DECRETO DIRIGENZIALE DIPARTIMENTO Dipartimento della Salute e delle Risorse Naturali CAPO DIPARTIMENTO DIRETTORE GENERALE / DIRIGENTE STAFF DIPARTIMENTO DIRIGENTE UNITA OPERATIVA DIR. / DIRIGENTE STAFF DIREZIONE GEN. Dott. Sarnelli Paolo DECRETO N DEL DIPART. DIR. GEN./ DIR. STAFF DIP. UOD/STAFF DIR. GEN. SEZIONE 30 12/02/2016 52 4 2 0 Oggetto: Piano Regionale Integrato dei controlli in materia di sicurezza alimentare, sanita' pubblica veterinaria e sanita' delle piante 2015-2018 (P.R.I.) (art. 41 del Regolamento (CE) n. 882/2004) - Approvazione del Documento di Programmazione Annuale Regionale (DPAR) 2016 e del modello di Documento di Programmazione Annuale Territoriale (DPAT) - Approvazione procedure operative dei piani di monitoraggio e delle attivita'. Data registrazione Data comunicazione al Presidente o Assessore al ramo Data dell invio al B.U.R.C. Data invio alla Dir. Generale per le Risorse Finanziarie (Entrate e Bilancio) Data invio alla Dir. Generale per le Risorse Strumentali (Sist. Informativi)
IL DIRIGENTE PREMESSO che la DGRC n. 617 del 2/12/15 di approvazione del Piano Regionale Integrato (PRI) 2015-2018 dei controlli ufficiali in materia di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare, prevede l approvazione a cura delle competenti strutture regionali del Documento di Programmazione Annuale Regionale (DPAR) nel quale sono specificati gli obiettivi operativi annuali, articolati per macroaree e settori, funzionali al raggiungimento degli obiettivi strategici nazionali e regionali e che identifica quale punto di contatto regionale il Responsabile della UOD Prevenzione e Sanità Pubblica Veterinaria; che la sopracitata DGRC n. 617/15 prevede che le AA.SS.LL. a loro volta adottino i Documenti di Programmazione Annuale Territoriali (DPAT) nei quali sono definiti gli obiettivi operativi adeguati alle risorse e secondo le priorità stabilite dal DPAR; che con Decreto n. 296 del 19 maggio 2014 contestualmente al DPAR 2014 è stato approvato il modello unico regionale per l approntamento dei DPAT a cura delle AASSLL; che con Decreto n. 21 del 12 marzo 2015, contestualmente al DPAR 2015, è stato approvato il nuovo modello unico regionale per l approntamento dei DPAT che include anche la programmazione delle attività dei Centri di Riferimento afferenti al Polo Integrato; che il modello del DPAT si è rivelato un efficace strumento di standardizzazione delle procedure; che il sistema informatico regionale GISA consente la compilazione on line dei DPAT; che nel predetto sistema GISA le Autorità Competenti inseriscono i dati dei controlli ufficiali necessari per il monitoraggio degli obiettivi operativi programmati nel DPAR e nei DPAT; che è necessario fornire alle ASL le procedure operative per lo svolgimento dei piani di monitoraggio e delle linee di attività previste dal DPAR 2016; CONSIDERATO che il punto 4.7 dell Accordo Stato-Regioni n. 46 del 7/2/13 stabilisce che il Sistema di Gestione dei Controlli Ufficiali preveda che la pianificazione e programmazione dei controlli ufficiali si basi su: i. vincoli normativi e derivati dal Piano Sanitario Regionale (PSR), dal Piano Regionale di Prevenzione (PRP), dal Piano Nazionale Integrato (PNI) e dal Piano Regionale Integrato (PRI) ii. definizione dei bisogni anche in relazione ai LEA iii. elementi di valutazione del rischio iv. categorizzazione di rischio degli operatori soggetti a controllo v. ruoli e responsabilità vi. definizione di obiettivi vii. definizione di azioni viii. risorse ix. definizione di indicatori x. modalità di verifica e riprogrammazione
PRESO ATTO che nel P.R.I. sono stati individuati, in conformità al citato Accordo Stato/Regioni i seguenti elementi di pianificazione e programmazione: i. descrizione della struttura dell Autorità Competente ii. censimento degli stabilimenti/aziende iii. categorizzazione di rischio degli stabilimenti/aziende iv. identificazione e quantificazione delle risorse strumentali, finanziarie, umane v. identificazione dei volumi prestazionali riferiti all'impegno, anche temporale, richiesto vi. identificazione degli obiettivi e delle priorità vii. distribuzione e assegnazione obiettivi minimi ad personam e di struttura viii. attribuzione delle competenze dei servizi dipartimentali relativamente alle attività previste dal DPAR ix. identificazione delle modalità del monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi; CONSIDERATO opportuno adeguare il DPAR 2016 agli obiettivi operativi regionali suddivisi nelle seguenti sezioni, secondo l ordine di priorità decrescente: 1. piani di monitoraggio ed attività inseriti nell elenco di rilevazione dei LEA (Sez. A); 2. obiettivi strategici regionali e nazionali come identificati nel Piano Nazionale Integrato (PNI), nel Piano Regionale Integrato (PRI), nel Piano Sanitario Regionale (PSR), nel Piano Regionale di Prevenzione (PRP), e nel Piano di Rientro sanitario (Sez. B); 3. piani di monitoraggio ed attività che discendono da disposizioni comunitarie e nazionali (Sez. C); 4. piani di monitoraggio ed attività regionali (Sez. D); 5. piani di monitoraggio territoriali delle AASSLL (Sez. E); che l identificazione dei volumi prestazionali riferiti all'impegno, anche temporale, richiesto, è riportata nell'allegato A del presente decreto ed è basata sulle Unità Ispettive di Persona (U.I.P.) e le Unità Ispettive di Struttura (U.I.S.) già definite dal PRI; RILEVATO che occorre adeguare la programmazione delle ASL (DPAT) alle priorità definite dal DPAR prevedere la redazione a cura dell'orsa del modello 1 del DPAT, attingendo dalle banche dati regionali GISA, con il numero degli stabilimenti suddiviso per macroarea delle master list e categoria di rischio presenti nel territorio di rispettiva competenza delle AASSLL; prevedere che ogni Struttura Complessa e Semplice Dipartimentale delle AASSLL, nonché le Strutture Regionali rediga (direttamente in GISA) i seguenti modelli del DPAT:
1. elenco delle risorse strumentali (modello 2) 2. risorse finanziarie direttamente gestibili (modello 3) 3. organizzazione delle Strutture, i nominativi delle persone afferenti, gli obiettivi operativi ad personam espressi in Unità Ispettive di Persona (U.I.P.), e il numero minimo di controlli che ogni Struttura deve raggiungere espresso in Unità Ispettive di Struttura (U.I.S.) (modello 4), attenendosi alle modalità di definizione dei volumi prestazionali di cui all'allegato A del presente decreto 4. attribuzione della competenza per ogni singolo piano di monitoraggio e attività prevista dal DPAR (modello 5); che la regione, sulla base del DPAR e degli elementi relativi alle risorse ed alle competenze fornite dalle AASSLL con i citati modelli 1, 2, 3, 4 e 5 del DPAT rediga il modello 6 nel quale sono inseriti gli obiettivi operativi di ogni Struttura Complessa e Semplice Dipartimentale delle AASSLL; che la distribuzione degli obiettivi operativi inserita nel modello 6 del DPAT tenga conto delle priorità ed degli elementi di valutazione del rischio regionale; che ogni Struttura Complessa delle AASSLL adotti una procedura per la distribuzione dei propri obiettivi operativi tra le strutture sottordinate territoriali; RILEVATO che sono emerse, nel corso del monitoraggio operato dalle strutture regionali e dall Osservatorio Regionale per la Sicurezza Alimentare (ORSA), esigenze di modifica sia delle procedure operative dei piani di monitoraggio e delle attività del DPAR, sia dei criteri per la programmazione dei controlli in base alle U.I.S. spendibili da ogni ASL, anche per ottemperare alle indicazioni del Piano Nazionale Anticorruzione; che sulla base delle evidenze scaturite nel corso degli anni precedenti occorre apportare alcune modifiche ai criteri di quantificazione dei volumi prestazionali per la sanità animale e per le attività assistenziali negli ambulatori veterinari pubblici, già fissati nel 2013, 2014 e 2015 in via sperimentale, e che sono riportati nell'allegato A del presente decreto cui le AASSLL devono attenersi; che le Autorità Competenti (AC) in materia di Sicurezza Alimentare e Sanità Pubblica Veterinaria sono la Regione e le AASSLL, in particolare i SIAN, SISP e i Servizi Veterinari dei Dipartimenti di Prevenzione; che il DPAT consente: 1. alla Regione di verificare il dato aggregato per ogni ASL relativo al raggiungimento degli obiettivi numerici 2. alle AASSLL di: i. assegnare gli obiettivi a ciascuna delle proprie strutture periferiche; ii. avere evidenza oggettiva dei fabbisogni di personale ed attrezzature di ogni struttura periferica al fine di garantire un efficace svolgimento dei controlli ufficiali; iii. monitorare l attuazione degli obiettivi sia di struttura che ad personam;
RITENUTO, pertanto, necessario approvare: - il Documento di Programmazione Annuale Regionale (DPAR) relativo all anno 2016; - il DPAT 2016, composto da n. 6 modelli - l'allegato A al presente decreto che definisce i criteri per la definizione dei volumi prestazionali stabilire che le procedure operative per lo svolgimento di attività e piani di monitoraggio, opportunamente adeguate alla normativa vigente e alle criticità evidenziate dal personale sanitario addetto ai controlli siano pubblicate e consultabili sul sito dell ORSA che ne rappresenta fonte ufficiale; VISTI il Regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004, relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali; il Regolamento (CE) n. 854/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004, che stabilisce norme specifiche per l organizzazione di controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano; la Deliberazione 72/2013 dell ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione) di approvazione del Piano Nazionale Anticorruzione redatto in base alla Legge 190/2012; il Piano Nazionale Integrato (PNI) 2015/2018 dei controlli ufficiali in materia di sicurezza alimentare, sanità pubblica veterinaria e salute dei vegetali approvato con Intesa Stato- Regioni n. 177 del 18/12/14; il Piano Regionale Integrato (PRI) 2015-2018 approvato con D.G.R.C. n. 617 del 2/12/15; il Regolamento regionale n. 12 del 15 dicembre 2011; la D.G.R.C. n. 488 del 31.10.2013; il DPGR n. 279 del 13.11.2013 di conferimento incarico al Dirigente della U.O.D. 2 Prevenzione e Sanità Pubblica Veterinaria; la nota prot. n. 0126952 del 21.2.2014 Dipartimento 54 Direzione generale n. 10; la Deliberazione di Giunta Regionale n. 318 del 21.5.2015; Alla stregua dell istruttoria compiuta e dalla espressa dichiarazione di regolarità resa dal funzionario responsabile della posizione organizzativa D E C R E T A Per tutto quanto espresso in premessa, che si ritiene integralmente confermato e trascritto: 1. di approvare i seguenti documenti allegati al presente decreto e che formano parte integrante e sostanziale dello stesso: Documento di Programmazione Annuale Regionale (DPAR) relativo all anno 2016;
Documento di Programmazione Annuale Territoriale (DPAT) 2016, composto da n. 6 modelli allegato A concernente i criteri per la definizione dei volumi prestazionali 2. di stabilire che le procedure operative per lo svolgimento di attività e piani di monitoraggio, opportunamente adeguate alla normativa vigente e alle criticità evidenziate dal personale sanitario addetto ai controlli siano pubblicate e consultabili sul sito dell ORSA che ne rappresenta fonte ufficiale; 3. di trasmettere il presente decreto alle AASSLL, all ORSA ed alle competenti strutture regionali. Il Responsabile della UOD Dott. Paolo Sarnelli