QUALCHE DATO. Quando si ha una concentrazione di donne e uomini in specifiche aree disciplinari e settori di ricerca.

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QUALCHE DATO Le donne sono in numero maggiore tra gli iscritti all università, tra i laureati e in molti paesi anche tra i dottori di ricerca, ma laureate e specializzate entrano con più difficoltà degli uomini nel mondo del lavoro e, soprattutto, sono svantaggiate rispetto ai loro colleghi nelle professioni legate alla ricerca: molte si fermano ai livelli più bassi e molte altre sono costrette a rinunciare al lavoro per cui hanno studiato. La segregazione di genere è la tendenza di donne e uomini a lavorare in differenti settori e livelli occupazionali. Rispetto al campo scientifico, la segregazione è: Segregazione orizzontale Quando si ha una concentrazione di donne e uomini in specifiche aree disciplinari e settori di ricerca. Quando si ha una sotto-rappresentazione delle donne nei più alti livelli occupazionali, per reddito, stabilità e prestigio, nel mondo dell istruzione e della ricerca (tra i fenomeni di questo tipo il noto tetto di cristallo - glass ceiling). I due tipi di segregazione agiscono separatamente, ma anche congiuntamente.

SEGREGAZIONE VERTICALE I paesi europei con la maggior presenza di laureate e dottoresse di ricerca, percentuale sul totale dei laureati e dottorati di ciascun paese Nel 2016 la quota di donne laureate e dottoresse di ricerca supera quella degli uomini in tutti e 28 paesi dell Unione Europea; raggiunge in media il 58% ed è superiore al 60% in dieci paesi. L Italia si colloca sopra la media europea, al diciottesimo posto Fonte: Eurostat. Dati riferiti al 2016

SEGREGAZIONE VERTICALE I paesi europei con la maggior presenza di ricercatrici donne, percentuale sul totale dei ricercatori di ciascun paese Nell ultimo anno in cui il dato è disponibile, i paesi in cui la percentuale di ricercatrici sul totale supera il 50% sono, invece, solo 2. 19 paesi restano sotto la soglia del 40%, 7 paesi non raggiungono il 30%. Il dato complessivo europeo è pari al 33%. L Italia si colloca anche in questo caso sopra la media europea, al 15 posto, anche se la percentuale di ricercatrici è vicina al 35% mentre laureate e dottoresse di ricerca sono ormai quasi sei su dieci. Fonte: Eurostat. Dati riferiti al 2016

SEGREGAZIONE VERTICALE Ricercatrici nei diversi settori, percentuale sul totale dei ricercatori Settore Settore Privato no Università privato pubblico profit Austria 17,1 46,5 39,9 48,8 Belgio 27,1 37,2 41,6 49,1 Bulgaria 37,5 55,7 51,7 46,3 Cipro 32,4 55,9 37,6 30,3 Croazia 42,2 52,4 48,9 Danimarca 24,5 49,7 42,0 62,5 Estonia 27,9 61,2 47,4 50,4 Finlandia 17,3 44,2 47,7 58,4 Francia 20,0 35,0 35,4 41,7 Germania 14,7 35,4 38,7 Grecia 27,6 43,0 37,7 51,2 Irlanda 24,1 41,0 45,2 Italia 23,1 47,6 40,8 51,6 Lettonia 40,6 58,0 52,1 Lituania 29,2 51,1 55,5 Lussemburgo 12,3 39,8 38,1 Malta 21,0 26,5 33,1 Paesi Bassi 17,0 41,6 42,2 Polonia 20,3 41,8 43,6 48,2 Portogallo 31,1 58,9 48,6 51,1 Regno Unito 21,1 37,8 45,3 48,7 Rep. Ceca 12,8 38,8 35,2 45,7 Rep. Slovacca 17,7 49,5 46,1 43,8 Romania 34,6 49,4 48,5 48,1 Slovenia 26,0 50,0 43,2 18,2 Spagna 30,7 50,2 41,9 51,8 Svezia 21,6 45,6 44,9 46,2 UE 28 20,2 42,5 42,1 48,6 Ungheria 18,1 42,9 39,4 Distinguendo il dato per settore di attività, diviene evidente che è quello industriale il settore in cui le ricercatrici sono più assenti. Nel 2015, nei 28 paesi europei, le donne sono un ricercatore su cinque nelle imprese, mentre arrivano al 49% nel privato no profit e sono circa il 42% nelle amministrazioni pubbliche e nelle università. In Italia, nel settore del no profit le ricercatrici sono il 52%, nel settore pubblico sono il 48%, nelle università il 41%, mentre nelle imprese raggiungono appena il 23%. Fonte: Eurostat. Dati riferiti al 2015

SEGREGAZIONE VERTICALE I paesi europei con più donne docenti universitarie, percentuale sul totale dei docenti di ciascun paese Se quello universitario è il secondo settore di attività per presenza di donne ricercatrici in Europa, qual è nel complesso la quota femminile tra i docenti universitari? Nel 2016 le docenti universitarie sul totale dei docenti sono più della metà solo in tre paesi dell Unione Europea: Lituania, Lettonia e Finlandia. La media europea è pari al 42%; sopra la media si trovano 20 paesi, mentre in questo caso l Italia si colloca al quartultimo posto, avanti solo a Malta, Lussemburgo e Grecia. Fonte: Eurostat. Dati riferiti al 2016

SEGREGAZIONE VERTICALE Le insegnanti donna si trovano soprattutto al di fuori dalle università. Nei 28 paesi europei in ogni ordine e grado della scuola è forte la presenza femminile, anche se la percentuale delle docenti sul totale si riduce in tutti i paesi al crescere del livello di istruzione. In Italia le insegnanti raggiungono il 96% nella scuola primaria, scendono al 66% nella scuola secondaria superiore e precipitano al 37% nell università. 120% 100% 80% Insegnati nella scuola primaria 96% 60% 40% 20% 0% Insegnati nella scuola secondaria superiore 66% Fonte: Eurostat. Dati riferiti al 2015 Docenti universitarie 37% E la disparità di genere tende ad accentuarsi lungo il percorso che conduce alle carriere scientifiche: la quota femminile si assottiglia nel passaggio ai successivi livelli della carriera universitaria.

SEGREGAZIONE VERTICALE Nelle università italiane nel 2017 le assegniste di ricerca sono pari al 50%, le ricercatrici a tempo indeterminato sono il 48%, le ricercatrici a tempo determinato il 43%; le professoresse associate scendono al 37,5% e le professoresse ordinarie si fermano al 23%. Totale % donne Personale docente e ricercatore 94.786 39,7 Docenti di ruolo 47.589 36,9 --- di cui professori di I fascia 12.890 23,0 --- di cui professori di II fascia 20.144 37,5 --- di cui ricercatori a tempo indeterminato 14.555 48,4 Ricercatori a tempo determinato 6.204 42,6 Docenti a contratto 26.869 38,4 Titolari assegni di ricerca 14.124 50,3 Personale non docente 56.882 59,3 Collaboratori linguistici 1.676 75,7 Tecnici amministrativi a tempo indeterminato 52.706 58,5 Tecnici amministrativi a tempo determinato 2.500 64,4 Fonte: Miur, Ufficio di statistica. Dati riferiti al 2017

La segregazione di genere negli studi prelude ovviamente a quella nella sfera occupazionale. SEGREGAZIONE ORIZZONTALE In Europa, una marcata segregazione orizzontale esiste sin dagli studi universitari, la cui scelta è senza dubbio influenzata da un certo tipo di socializzazione e dalla permanenza di tradizionali stereotipi di genere. Nonostante una crescente presenza generale delle ragazze all interno dell università, queste rimangono ampiamente sottorappresentate in alcuni settori scientifici. Nei paesi dell Unione Europea nel 2016 la percentuale di laureate e dottoresse di ricerca in Ingegneria, industria e costruzioni è inferiore al 30% e quella in Tecnologie dell informazione e della comunicazione è addirittura inferiore al 20%. Lo squilibrio di genere varia sensibilmente tra corsi di laurea di stampo tecnico, scelti in prevalenza da uomini, che portano a professioni che privilegiano aspirazioni di auto-affermazione personale, e corsi, scelti in particolar modo dalle donne, che conducono a lavori di cura e a quelle occupazioni caratterizzate da una forte componente relazionale e altruistica (l insegnamento, l assistenza sociale, la professione medica, ecc.). Nel 2016 in Europa gli uomini sono notevolmente sottorappresentati nelle aree delle scienze sociali e delle scienze umane, artistiche e dell educazione e in quella della salute e del welfare; le laureate e le dottoresse di ricerca in queste aree superano la proporzione di sei su dieci. In Italia le differenze appena riscontrate appaiono ancora più marcate: se è vero che rispetto al dato complessivo europeo la quota di donne è superiore a quella maschile in quasi tutti i settori disciplinari, nell area delle scienze dell educazione le laureate e le dottoresse di ricerca superano il 90%, mentre sono solo poco meno di un terzo in ingegneria, industria e costruzioni e solo il 16% quelle che hanno conseguito un titolo superiore in Tecnologie dell informazione e della comunicazione.

Lauree e dottorati di ricerca conseguiti da donne per area disciplinare, percentuale sul totale dei laureati e dottorati Fonte: Eurostat. Dati riferiti al 2016 Scienze dell'educazione Scienze umane e artistiche Scienze sociali, giornalismo e informazione SEGREGAZIONE ORIZZONTALE Scienze Scienze Tecnologie Ingegneria, economiche, naturali, dell'informazion Agraria e industria e amministrative matematica e e e della veterinaria costruzioni e giuridiche informatica comunicazione Austria 82,2 68,6 64,2 57,0 49,6 14,3 21,5 46,9 69,3 80,4 Belgio 78,7 61,4 70,3 52,6 44,7 5,6 24,6 60,5 75,5 52,3 Bulgaria 82,1 68,6 66,5 67,1 67,3 40,0 30,4 52,4 70,1 43,7 Cipro 89,4 77,6 73,8 57,2 75,4 30,7 33,1 51,2 70,8 59,0 Croazia 84,6 72,1 72,4 67,2 68,0 21,3 34,3 58,3 80,2 29,3 Danimarca 71,4 65,6 61,4 50,2 53,7 21,3 28,2 64,7 75,7 42,5 Estonia 92,8 72,9 72,1 70,8 61,0 27,0 32,3 51,4 87,8 45,2 Finlandia 83,0 72,1 71,2 61,6 54,3 20,6 22,3 59,5 85,0 62,5 Francia 76,6 69,2 65,8 58,9 49,0 16,5 26,1 43,2 74,0 53,8 Germania 81,1 69,8 65,5 54,4 47,0 18,1 20,5 41,2 70,8 53,3 Grecia 85,7 73,9 63,2 59,7 52,6 38,8 33,5 49,7 73,4 46,6 Irlanda 71,3 59,1 61,5 49,5 50,9 20,9 17,6 39,5 76,4 44,9 Italia 93,3 71,2 71,4 52,1 57,9 16,1 31,9 50,4 62,3 20,1 Lettonia 92,1 75,7 77,5 70,1 65,2 23,7 26,7 45,7 86,6 53,9 Lituania 80,2 72,6 74,6 69,4 60,0 11,6 24,6 46,4 83,2 44,1 Lussemburgo 68,9 62,0 67,7 50,1 45,2 19,6 19,8 22,9 70,4 44,8 Malta 85,5 56,9 66,5 53,2 50,8 15,7 23,5 44,4 73,2 55,2 Polonia 86,6 75,6 70,2 68,4 72,0 17,9 42,0 53,9 73,9 56,9 Portogallo 82,3 61,6 69,6 59,5 61,6 23,5 33,0 64,1 77,4 45,6 Regno Unito 75,9 63,3 62,4 53,7 53,0 19,4 23,5 65,0 75,4 42,5 Rep. Ceca 83,7 68,9 67,7 66,3 59,0 15,3 32,7 62,2 82,9 49,4 Rep. Slovacca 81,5 68,1 72,0 65,0 66,1 13,8 28,8 61,7 78,3 41,4 Romania 90,8 65,9 75,3 67,0 66,9 33,2 35,3 40,7 71,8 28,7 Slovenia 83,0 70,2 69,5 65,3 62,8 15,5 23,8 57,0 79,3 53,5 Spagna 76,3 58,8 64,0 56,9 50,9 14,0 26,4 43,4 73,0 46,3 Svezia 81,0 62,0 67,2 62,7 54,6 28,2 31,8 63,5 81,4 64,9 UE 28 80,5 67,3 66,7 58,6 53,3 18,8 27,7 50,0 73,8 51,5 Ungheria 83,5 66,8 69,3 66,7 52,4 18,8 29,2 48,5 75,9 56,6 Salute e welfare Servizi

IL PAVIMENTO APPICCICOSO DELLA SCIENZA Nel mondo scientifico, e non solo, ma soprattutto, insieme ai fenomeni della segregazione orizzontale e verticale, è individuabile anche il cosiddetto sticky floor (pavimento appiccicoso): ovvero l insieme delle forze che tendono a trattenere le donne nei settori occupazionali e disciplinari considerati femminili e ai più bassi livelli della piramide organizzativa. La segregazione orizzontale e quella verticale si incontrano dentro le carriere accademiche nei vari settori disciplinari. La mancata possibilità delle donne di progredire nelle posizioni senior, caratterizza tutti i settori disciplinari, persino quelli dominati dalle donne. La presenza delle donne si dirada all aumentare del livello della carriera anche nelle aree delle scienze pedagogiche, umane e sociali, cioè nei settori più femminilizzati, dove la quota di laureate e dottoresse di ricerca supera il 70%. Nel 2017 la quota di professoresse ordinarie supera il 30% solo in tre aree: scienze dell antichità filologico-letterarie e storico-artistiche, scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche e scienze biologiche; è inferiore al 15% tra gli ordinari di ingegneria industriale e dell'informazione, scienze fisiche e scienze mediche.

Docenti e ricercatrici nelle università italiane, per qualifica e area disciplinare Fonte: Miur, Ufficio di statistica. Dati riferiti al 2017 01 - Scienze matematiche e informatiche Prof. I fascia (ordinari) Prof. II fascia (associati) Ricercatori/trici a tempo indeterminato Ricercatori/trici a tempo determinato Titolari di assegno di ricerca Totale % donne Totale % donne Totale % donne Totale % donne Totale % donne 826 19,9 1.122 35,1 751 43,7 312 28,8 521 22,8 02 - Scienze fisiche 482 12,2 971 21,8 405 26,4 312 21,8 718 32,2 03 - Scienze chimiche 540 25,6 1.147 47,1 787 62,5 301 53,5 746 57,4 04 - Scienze della terra 192 18,2 424 30,7 278 34,9 110 27,3 289 41,9 05 - Scienze biologiche 905 33,3 1.580 52,7 1.550 65,7 521 55,5 1.517 66,8 06 - Scienze mediche 1.798 15,4 2.998 28,0 3.108 43,7 901 47,5 2.159 71,6 07 - Scienze agrarie e veterinarie 08 - Ingegneria civile e Architettura 09 - Ingegneria industriale e dell'informazione 10 - Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storicoartistiche 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche 679 17,7 1.107 41,5 857 48,3 316 49,7 897 57,5 723 19,4 1.366 31,8 834 40,0 396 42,4 1.016 47,5 1.434 9,4 2.081 17,8 1.030 23,5 846 20,8 3.094 27,5 1.035 42,7 1.927 55,1 1.140 62,7 521 56,6 646 61,8 1.038 36,5 1.705 46,4 1.071 54,2 537 49,0 864 60,1 12 - Scienze giuridiche 1.461 24,3 1.417 40,3 1.266 49,5 339 45,1 535 51,0 13 - Scienze economiche e statistiche IL PAVIMENTO APPICCICOSO DELLA SCIENZA 1.443 23,4 1.708 39,8 995 49,3 566 47,2 756 53,8 14 - Scienze politiche e sociali 334 26,3 591 40,3 483 49,3 226 42,5 349 55,3 Totale 12.890 23,0 20.144 37,5 14.555 48,4 6.204 42,6 14.124 50,3

!!!! Nel settore universitario il gender gap tra i ricercatori è oggi più basso di quello tra associati e ordinari in tutte le discipline, ma questa constatazione non deve far supporre che le donne abbiano le stesse opportunità degli uomini di raggiungere il medesimo status accademico. La situazione appare favorevole per le ricercatrici di oggi, ma il divario di genere continua ad essere rilevante se comparato con la percentuale delle laureate e delle dottoresse di ricerca, ma anche delle donne che lavorano in altri settori occupazionali e in altre professioni altamente qualificate. La tendenza verso l uguaglianza di genere nella scienza non può essere data per scontata, almeno nel breve periodo, perché l aumento della presenza delle donne nei vari livelli della carriera negli ultimi dieci anni in Italia e anche in Europa è inferiore ai cinque punti percentuali, e non è detto che le tendenze siano sempre positive. In Italia dal 2010 sono stati introdotti i contratti da ricercatore a tempo determinato, nel 2017 la percentuale di ricercatrici che ne ha uno è solo del 43%, è inferiore di quasi 6 punti percentuali a quella delle ricercatrici a tempo indeterminato.

Siti: http://www.ricercatorinonstrutturati.it https://nonunadimeno.wordpress.com Fonti: B. SARACINO, «Donne e scienza: a che punto siamo?» in 100donne contro gli stereotipi per la scienza, Milano, Egea, 2017. B. SARACINO, G. PELLEGRINI, Annuario Scienza Tecnologia e Società 2019, Bologna, Il Mulino. EIGE - European Institute for Gender Equality EUROSTAT - Ufficio Statistico dell Unione Europea ISTAT - Istituto Nazionale di Statistica MIUR - Ministero dell Università e della Ricerca OBSERVA - Science in Society OCSE - Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo UNESCO - United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization