cf. Linee per un progetto di Iniziazione Cristiana alla luce del criterio oratoriano (Linee P.I.C.C.O.)



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cf. Linee per un progetto di Iniziazione Cristiana alla luce del criterio oratoriano (Linee P.I.C.C.O.) 1

Premessa. In seguito alla sollecitazione di coinvolgere l'oratorio, nella figura dei suoi animatori, nella catechesi, è nata questa riflessione e proposta. - La proposta di coinvolgere in modo più diretto l'oratorio è proposta ottima: l'oratorio può e deve essere l'ambiente adatto per accompagnare i ragazzi nel cammino nella fede. Utilizziamo volutamente il termine nella fede e non alla fede, perché riteniamo che il cammino spirituale di ciascun giovane, per quanto diversificato e personalizzato a seconda dell esperienza e dei doni ricevuti, cresce e si sviluppa a partire dall incontro con una comunità di fede. - sollecitazione che deve diventare occasione per ripensare tutto il percorso catechistico dell'iniziazione Cristiana. E questo anche in seguito a varie sollecitazioni: * orientamenti della Chiesa Italiana: che invita in questo decennio a discernere, valutare e promuovere una serie di criteri che possano delineare il processo di rinnovamento della catechesi, è, quindi, un aggiornamento degli strumenti catechistici, tenuto conto del mutato contesto culturale e dei nuovi linguaggi della comunicazione; * orientamenti della Conferenza Episcopale Piemontese (cf. I catechisti collaboratori di Dio per testimoniare e servire il Vangelo, CEP, 2009) * Inserimento nel cammino che la Chiesa Torinese sta svolgendo in questo campo (vedi anche l'ultima lettera pastorale di Mons. Cesare Nosiglia,..., che nei prossimi anni arriverà a indicazioni concrete anche su modi e tempi della catechesi.) * valorizzazione di quello che è tipico salesiano: il criterio oratoriano, come criterio permanente di discernimento e di rinnovamento di ogni attività e opera. * Invito del CG 26 a ripensare il modo salesiano di evangelizzare. Conseguenza Occasione per ripensare e riformulare tutto il percorso catechistico dell'iniziazione Cristiana a livello parrocchiale, che parte dall'esistente (le cose belle sono tante!), che valorizzi tutte le ricchezze (vedi l'oratorio e l'importanza della famiglia), che soprattutto obblighi a pensare un cammino che coinvolga tutta la comunità. "Al di là delle azioni puntuali, urge dotarci di un modo coerente di pensare e progettare una pastorale che favorisca itinerari formativi ben graduati, che ci aiutino a lavorare con mentalità di progetto comune e illumino il cambio verso la strategia..." (doc. "Ripensamento della pastorale giovanile salesiana" - Dicastero per la Pastorale Giovanile) Il campo di lavoro tracciato è ampio e impegnativo. Chiede il rinnovamento della nostra comunità e un coraggioso impegno di preparazione e formazione dei catechisti. 2

La saggezza pastorale richiede realismo e gradualità.. Nella nostra comunità c'è un positivo servizio catechistico.. Questo lavoro catechistico chiede di essere continuato, apprezzato e valorizzato, allo stesso tempo arricchito... "Riportare al centro della pastorale la catechesi significa interrogarci sull'impegnativa conclusione del papa Giovanni Paolo II nella Catechesi Tradendae: la Chiesa «è invitata a consacrare alla catechesi le sue migliori risorse di uomini e di energie, senza risparmiare sforzi, fatiche e mezzi materiali, per meglio organizzarla e formare un personale qualificato»." (cf. I catechisti collaboratori di Dio per testimoniare e servire il Vangelo, CEP, 2009). SCELTE DI FONDO Punti di riferimenti fondamentali 1. Inserimento del progetto dell'iniziazione Cristiana nel processo evangelizzatore della Chiesa. Riferimento costante al Magistero della Chiesa Italiana e al cammino diocesano. 2. Cammino secondo l'ispirazione catecumenale: - rimanda ad una successione di interventi graduali e distesi nel tempo - considera il ragazzo un soggetto attivo - predispone itinerari differenziati - avviene in seno alla comunità dei fedeli 3. Il soggetto della Iniziazione Cristiana è la Comunità Cristiana (è coinvolta tutta la Comunità!) (cf. CIC 774), dove i momenti celebrativi, feste comunitarie... sono importanti! Occorre sinergia nel cammino tra i vari soggetti protagonisti: bambini, ragazzi, famiglie, catechisti, coordinatori. Per questo il diretto responsabile della catechesi rimane il parroco (diritto, ma soprattutto dovere) (cf. CIC 773; 776; 777) 4. Trova nell'oratorio un luogo privilegiato per l'ic "Dell'oratorio viene detto che «accompagna nella crescita umana e spirituale le nuove generazioni» e che è impegnato «in un progetto volto a condurre il ragazzo a una sintesi armoniosa tra fede e vita». In piena sintonia con la parrocchia di cui, in qualsiasi caso, è parte integrante e qualificante per il suo servizio ai giovani, l'oratorio può svolgere un prezioso servizio al cammino di iniziazione cristiana". (Linee P.I.C.C.O.) 5. Ruolo fondamentale dei catechisti. Pur nella convinzione dell'importanza di molteplici figure educative tra loro alleate per il bene dei più giovani, rimane forte la consapevolezza che la buona parte del compito educativo ricade sui catechisti, che per tale missione vanno scelti, preparati e accompagnati. (Linee P.I.C.C.O.) 3

PUNTI FERMI: alla base del cammino alcuni punti fermi. a. Catechesi ben curata L'evangelizzazione un processo che richiede una catechesi ben curata: "L'evangelizzazione è un processo" (Direttorio Generale per la Catechesi, 47-49) e, quindi richiede Consolidamento e sviluppo, dal Kerigma all'inserimento nella comunità cristiana, attraverso i processi di una catechesi ben curata" (Ripensamento della pastorale giovanile salesiana - Dicastero per la Pastorale Giovanile) b. Cammino integrale a tappe Occorre pensarla come un cammino integrale che conduce il ragazzo a diventare cristiano. In particolare i Vescovi, nella nota 2004 sulla parrocchia, scrivono che «il cammino, in prospettiva catecumenale, va scandito in tappe, con percorsi differenziati e integrati». c. Criterio oratoriano Alla base del modo di fare catechesi ci deve essere il "criterio oratoriano", che attingendo alla buona prassi della tradizione salesiana, ci permetta di esplicitare e dare concretezza alle indicazioni del magistero ecclesiale (cf. Chiesa Italiana, Diocesi: che rimangono sempre indicazioni da seguire!) d. Percorso graduale e propositivo Il progetto approvato in linea di massima dal CPP, nei tempi e nei modi definiti, deve avere la dovuta gradualità e le preziose verifiche in itinere. tappe contenuti modalità attività e. Cammino unitario Deve essere un cammino unitario, e non a compartimenti stagno f. Coinvolgere la Comunità Il ripensamento deve passare attraverso un processo di riflessione e di verifica, che deve coinvolgere tutti: il Singolo Salesiano, ogni Comunità salesiana e CEP, con i Laici corresponsabili nella missione,... è questa è possibile soltanto con una vincolazione comunitaria ed esperienziale ("Ripensamento della pastorale giovanile salesiana" - Dicastero per la Pastorale Giovanile)... Il primo impegno è quello di ravvivare le nostre comunità parrocchiali. (cf. I catechisti collaboratori di Dio per testimoniare e servire il Vangelo, CEP, 2009). Comunità responsabile della Catechesi: "la comunità parrocchiale deve restare l'animatrice della catechesi e il suo luogo privilegiato" (Esortazione apostolica Catechesi Tradendae, n. 67) g. Parroco diretto responsabile della catechesi 4

Diritto, ma soprattutto dovere. Soprattutto per quanto riguarda il rapporto con le famiglie. Parroco e Consiglio Pastorale Parrocchiale (e gli altri organismi comunitari...) diventano i punti di riferimento. h. Coinvolgimento delle famiglie Nella trasmissione della fede e nell'educazione cristiana le famiglie, nonostante le loro fragilità e difficoltà, hanno un ruolo primario e fondamentale (cf. I catechisti collaboratori di Dio per testimoniare e servire il Vangelo, CEP, 2009).... diventa sempre più urgente una fattiva collaborazione. i. Catechisti: protagonisti diretti. Responsabilità del parroco e della sua comunità promuovere la nascita e la preparazione di nuovi catechisti, di collaborare alla formazione permanente, sostenerli con la stima e la preghiera. (cf. I catechisti collaboratori di Dio per testimoniare e servire il Vangelo, CEP, 2009). Catechisti formati: il ministero del catechista, in quanto educatore della fede, è unico, specifico e fondamentale. Cf. quanto chiede il documento dei Vescovi Piemontesi: I catechisti collaboratori di Dio per testimoniare e servire il Vangelo, CEP, 2009 a. Ministero del catechista è collaboratore di Dio: il catechista si impegna a coltivare una relazione personale con Dio, a servire il suo progetto di salvezza, a lasciare spazio alla sua azione e rispettare i suoi tempi. è un operatore ecclesiale: - inviato ufficialmente dalla Chiesa con un esplicito mandato - inserito nella propria comunità parrocchiale, partecipa attivamente alla sua vita, collabora alle scelte catechistische, si premura di informare e coinvolgere la stessa comunità alla sua azione catechistica è un servitore del Vangelo b. ruolo e compiti del catechista è un promotore di unità e comunione, in particolare condividere con gli altri catechisti un comune cammino di formazione, lo stesso programma catechistico, un mutuo e fraterno sostegno è un testimone: mediante la coerenza di vita egli è un segno visibile di Cristo e del mistero della salvezza è un annunciatore di Cristo è un insegnante: come maestro ha il compito di insegnare: far conoscere e assimilare, a misura dell'età, i contenuti fondamentali del messaggio cristiano, il significato dei riti e dei segni liturgici, la vita e il mistero della Chiesa è un educatore (un "animatore"), che parte dalla testimonianza è un compagno di strada c. requisiti: 5

"Oggi occorre puntare con tutte le nostre energie soprattutto alla qualità del catechista" (Giovanni Paolo II, Discorso 30 aprile 1992) - maturità umana - maturità cristiana - inserimento attivo nella comunità j. Senza fretta E' un cammino, un percorso: ha bisogno di tempi relativamente lunghi che permettano alla comunità di formarsi k. Valorizzare l'esistente, formandolo e facendolo crescere l. Rispetti le persone e impegni presi: bambini, ragazzi, famiglie, catechisti, animatori. Le loro situazioni, gli impegni presi * unico riferimento per le iscrizioni * i cammini iniziati devono terminare con le modalità e gli impegni presi con le famiglie (orari e tempi) * rispetto per il cammino fatto dai vari catechisti m. Tenga presente la situazione concreta Molti ragazzi provengono da fuori Parrocchia, o perché frequentanti l'oratorio con le sue proposte o perché frequentanti le scuole delle FMA o SDB, occore saperli accogliere, integrare e accompagnare a un qualcosa di più ricco. DOMANDE APERTE quale percorso catechistico? Tappe: fino alla prima Comunione (o fino alla quinta elementare) catechisti adulti-genitori, dopo catechisti-"animatori"?, oppure adulti affiancati da aiuto catechisti-animatori?,...! orari: con quelli che hanno iniziato già il percorso occorre mantenere l'orario presentato (1 ora)! dopo? variare orari? come presentarli? provenienza: abbiamo una presenza molto variegata (a seconda delle annate circa 1/2 parrocchia e 1/2 fuori parrocchia [di cui alcuni frequentanti l'oratorio e le sue attività, altri le scuole FMA e SDB]) come fare proposta che accolga e rispetti tutti, ma al tempo stesso faccia fare un salto di qualità? contenuti: quale cammino seguire? quali tappe in ogni anno? quali contenuti? quali modalità (lezioni, giochi, attività...) per presentare i contenuti? Chi prepara i contenuti e i materiali e segue i catechisti nel concreto? (occorrono dei coordinatori!) 6

- un coordinatore per fascia, più coordinatori per fascia, un equipe di coordinatori? catechisti: quale formazione (iniziale e permanente)?, requisiti?... come mantenere unitario il cammino? come coinvolgere maggiormente le famiglie? cosa proporre a loro? come essere aperti alle nuove indicazioni che arriveranno dalla diocesi? PROPOSTA CONCRETA Prima condivisione con gruppo ristretto (don Claudio - don Gianni - suor Anna - suor Ausilia - Oscar...) A. STESURA PROGETTO 1. Sensibilizzare al problema e decidersi per il rinnovamento a. Presentazione del progetto al Consiglio Pastorale: raccogliere osservazioni, suggerimenti, problemi... b. Presentazione progetto: Consiglio Oratoriano, gruppo Catechisti: raccogliere osservazioni, suggerimenti, problemi...(entro giugno) 2. Individuazione coordinatori catechesi 3. Creazione di un gruppo "coordinamento progetto" che studi e definisca una proposta concreta che tenga conto delle osservazioni, problematiche e sviluppo. Ne faranno parte (parroco, direttore oratorio, coordinatori catechesi, altre persone interessate...). Dovrà definire: - tempi - modalità di attuazione - percorso formazione catechisti (adulti e animatori) - chi e come definizione contenuti, metodi, modalità... 4. Presentazione del progetto al CPP e ai vari organismi B. PER INIZIARE (anno 2012-2013) Mantenere per adesso gli stessi orari e giornate per: - impegno preso con le famiglie - attenzione anche alle famiglie che non partecipano in modo attivo alla vita comunitaria (appartenenti ad altre parrocchie perchè ad es. frequentanti le scuole) con gradualità si vedrà come coinvolgerli e in quale modalità 7

Mantenere gli stessi catechisti per rispetto e riconoscenza per il loro impegno e cammino fatto finora. Affiancare a loro dei catechisti-animatori (maggiorenni) o degli aiuto-catechisti animatori, pensando momenti e attività che li vedano protagonisti e che introducano i ragazzi nella vita dell'oratorio: preparando giornate di catechismo a tema (negli orari di catechismo), attività, almeno una giornata di ritiro dove gli animatori diventano protagonisti. Coinvolgimento famiglia: inizio anno incontri di formazione per i genitori (2 o 3 per tutti), almeno 1 per età (dove si presenterebbe anche a loro l'idea del "progetto" per raccogliere anche da loro idee e proposte... Realizzare un percorso di formazione catechisti a un duplice livello: - catechisti adulti - catechisti-animatori, con attenzione ai loro percorsi formativi già in atto... Iscrizioni: il riferimento per le iscrizioni rimane sempre unico: la parrocchia (per dare unitarietà e organicità al tutto) 8