Raccontami una storia: un anno dopo laboratorio sull utilizzo della narrazione nella prevenzione e promozione della salute:

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Raccontami una storia: un anno dopo laboratorio sull utilizzo della narrazione nella prevenzione e promozione della salute: 9 aprile 2014

Cosa è successo 1 Seminario 1 Invio delle storie Pubblicazione sul sito 2 seminario 2 Invio delle storie Pubblicazione sul sito Settembre 2012 Ott-nov 2012 Novembre 2012 giugno 2013 Marzo 2013 Luglio - Dicembre 2013 20 Operatori di 11 Servizi PreSAL Settembre 2012 15 storie inviate 11 storie pubblicate 23 operatori di 11 Servizi PreSAL 13 storie inviate 11 storie pubblicate

Come abbiamo lavorato Gruppo operatori SpreSAL Entro 1 mese Entro 2 settimane Servizio di Epidemiologia Gruppo operatori Dors Entro 2 settimane Redazione Sito Dors

Come abbiamo lavorato Abbinamento storia con 2 operatori DoRS SEPI Revisione Richiesta di modifiche/integrazioni da parte di operatori Spresal Redazione versione definitiva da parte dei 2 operatori DoRS SEPI Invio versione definitiva operatori Spresal per approvazione Pubblicazione sul sito Criticità : tempi superiori ai previsti

Gruppo revisione/lettura Lettura laica Leggibilità Comprensibilità Suddivisione dei capitoli Criticità più frequenti Capitolo Perché spesso si sovrappone al capitolo Cosa si è appreso dal inchiesta Indicazioni per la prevenzione a volte generiche e ancora troppo legate al rispetto della normativa

Quindi.. 22 storie pubblicate su 28 inviate 43 partecipanti alle due edizioni del seminario Tutti i SPreSAL hanno inviato almeno una storia

Cosa è successo dopo

condivisione? 12 storie ripubblicate su punto sicuro, con 29 commenti

Da Punto Sicuro. Articolo degno di segnalazione e che nei termini e nelle modalità di redazione merita di essere replicato anche su altri eventi. E' materiale di spunto per l'attività formativa. Gli infortuni accadono quando si cercano le scorciatoie per evitare di fermare la produzione per effettuare tutti quei lavori che tengono l'impianto in perfetta efficienza. I lavoratori fanno il loro dovere a volte con strutture non a norma in quanto sono ricattabili e non possono rifiutarsi altrimenti passi per un lavativo. In questi casi vanno sanzionati i responsabili delle condizioni di funzionamento dell'impianto. Articolo ben fatto e sicuramente da portare di esempio in attività formativa; da sempre la storia insegna quindi, pur nella speranza che si tenda quanto meno a infortuni zero, ben vengano articoli di questo tipo. Storie di infortunio: non girate quella chiave

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Accessi 9163 accessi sezione storie di infortunio (dal 1 novembre 2012 al 31 marzo 2014) su 200.522 sito dors 2648 accessi sezione Thyssenkrupp (da novembre 2012 a marzo 2014) 1485 accessi sezione Molino Cordero (dal 1 settembre a marzo 2014)

gli esperti

abbiamo chiesto 1) la suddivisione della storia in capitoli è appropriata o troppo rigida? Ha qualche suggerimento per aiutare gli operatori in fase di stesura della storia partendo dalle loro inchieste infortuni? 2) senza alterare i fatti, è possibile migliorare la storia per coinvolgere maggiormente i destinatari, di solito operatori della sicurezza e lavoratori? 3) l ultima parte di ogni storia riporta indicazioni preventive e soluzioni che appaiono molto tecniche e normative; ha qualche consiglio per migliorarla con l intento di indurre cambiamenti di atteggiamento? 4) lo strumento finora utilizzato per la diffusione delle storie è il web: quali strategie adottare per aumentare la diffusione tra i lavoratori?

ci ha detto 1) la suddivisione in capitoli è buona: sono brevi e scandiscono bene la successione degli eventi significativi (specie nell'incidente della vernice, che è più complesso). Buona la documentazione fotografica. Suggerimenti: più notizie biografiche leggere la storia a non esperti e farsi ripetere cosa hanno capito 2) il suggerimento circa le informazioni biografiche (anonime) sulla vittima, senza alterare i fatti, conduce a un coinvolgimento emotivo che - tra l'altro - favorisce la memorizzazione di quanto si è letto e delle nozioni di prevenzione che è possibile trarne. 3) la parte conclusiva sulla prevenzione è molto importante; dato che in un incidente ci sono sempre biforcazioni nelle quali il corso dei fatti devia rispetto alle attese (e spesso anche rispetto alle procedure previste dalle norme: l'incendio della vernice sopravviene come una di queste biforcazioni, ma ce ne sono parecchie, anche nell'incidente della frana), metterei in evidenza con uno schema grafico riassuntivo la concatenazione degli eventi così come si sono verificati

Un consiglio generale, oltre ovviamente a tutte le norme di prevenzione: convincere i lavoratori che è utile, prima di intraprendere un'operazione che non sia pura routine, farsi una scaletta (mentale, orale, dialogata con i colleghi) delle operazioni da svolgere in successione cronologica, cercando di individuare per ognuna le criticità (e quindi le eventuali biforcazioni degli eventi). Ricordando che certe biforcazioni saranno sempre imprevedibili: ma bisogna saperlo, è l'unico modo per fronteggiarle

Marco Lazzarotto Scrittore e docente dei laboratori di scrittura presso la Scuola Holden di Torino

1) la suddivisione della storia in capitoli è appropriata o troppo rigida? Ha qualche suggerimento per aiutare gli operatori in fase di stesura della storia partendo dalle loro inchieste infortuni? per quel che riguarda la narrazione dell'episodio (il capitolo "Come") per aiutare gli operatori nella stesura si potrebbero indicare tre passaggi: la situazione di partenza: cosa stanno facendo i lavoratori, quali mansioni stanno svolgendo ecc. Insomma, descrivere la situazione di "normalità". il problema: a un certo punto si presenta un problema, un qualcosa di non previsto ecc., e finisce la situazione di "normalità"; i lavoratori, per risolvere il problema, fanno qualcosa che esula dalla loro normalità e prendono delle decisioni che purtroppo non sempre sortiscono una risoluzione positiva. la conclusione

2) senza alterare i fatti, è possibile migliorare la storia per coinvolgere maggiormente i destinatari, di solito operatori della sicurezza e lavoratori? Credo sia molto importante usare i nomi delle persone. Da un lato ciò aiuta a visualizzare meglio tutta l'azione, dall'altro, ne sono abbastanza sicuro, crea maggiore partecipazione, perché elimina in parte la freddezza di una relazione o di un report Nei capitoli del "Come" secondo me starebbero bene più inserti di testimonianze; secondo me, si potrebbero usare le testimonianze per costruire un racconto dell'episodio dal punto di vista di uno (o più) dei lavoratori stessi. Si potrebbe addirittura provare a raccontarli in prima persona, come se fossero loro a parlare.

3) l ultima parte di ogni storia riporta indicazioni preventive e soluzioni che appaiono molto tecniche e normative; ha qualche consiglio per migliorarla con l intento di indurre cambiamenti di atteggiamento? In tutta sincerità, essendo un non-addetto-ai-lavori, questi capitoli mi sono sembrati molto chiari e utili. Non saprei come intervenire. Ma forse non ho capito la domanda. Cos'è che non vi convince? (Stavo pensando, ma non so se c'entra, se per ogni storia di infortunio non si possa individuare una frase-chiave conclusiva, che funzioni sia da sunto delle indicazioni per la prevenzione ma anche da monito, qualcosa del tipo "Non sarebbe successo se...", ma forse è troppo colloquiale...).