L esempio delle storie di infortunio e le sue ricadute sulla pratica quotidiana degli operatori
|
|
- Amerigo Cavallaro
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 WORKSHOP La Prevenzione del Futuro tra conoscenza e partecipazione BOLOGNA, aprile 2019 Aula Magna Ospedale Maggiore, Largo Nigrisoli L esempio delle storie di infortunio e le sue ricadute sulla pratica quotidiana degli operatori Marcello Libener Gruppo di lavoro «Storie di infortunio»
2 Una storia lunga...che, almeno per quanto mi riguarda, inizia nel lontano 2003 con il progetto sulla ricostruzione degli infortuni mortali e gravi con il modello Sbagliando S Impara (modello che oggi conosciamo come InforMo). Dopo i primi anni di sperimentazione la raccolta e la validazione dei casi da ricostruire in Piemonte viene delegata al Servizio PreSAL di Alessandria. Fin da subito abbiamo capito quanto spreco ci fosse nel non condividere le conoscenze che i casi di infortunio ricostruiti ci fornivano. Era inoltre necessario restituire agli operatori almeno una parte delle informazioni raccolte
3 che, nel 2007, ha una tappa drammatica 6 dicembre 2007 rogo dello stabilimento ThyssenKrupp di Torino 16 luglio 2007 esplosione del Molino Cordero di Fossano «Noi operatori dei servizi piemontesi eravamo sconcertati, ma anche desiderosi di sapere cosa era successo, come erano accaduti questi infortuni, come avremmo dovuto operare per impedirne di simili»
4 Negli anni seguenti in Piemonte Nel 2008, e poi nel 2010, si organizzarono incontri di quadrante per approfondire i casi di infortunio accaduti in Piemonte che, per la loro gravità o per le peculiarità della dinamica, potevano essere di interesse degli operatori apportando conoscenze da utilizzare anche in sede di vigilanza. I casi venivano presentati dagli operatori che avevano condotto le inchieste. Il gradimento degli incontri fu da subito molto elevato facendo emergere il bisogno degli operatori di confrontarsi e di raccontare Agli incontri parteciparono molti tecnici della prevenzione e qualche medico dei Servizi Roma 22/02/2017 4
5 Nel 2012 Inizia il progetto Dall inchiesta alla storia: costruzione di un repertorio di storie di infortuni sul lavoro con l obiettivo di valorizzare l inchiesta infortunio predisponendo una storia utile ai fini preventivi Il progetto viene promosso da Servizio di Epidemiologia e Centro Regionale di Documentazione per la promozione della salute (DoRS) della Regione Piemonte che dal 2012 accompagnano e stimolano gli operatori
6 Dall inchiesta alla storia INCHIESTA Serve per identificare eventuali responsabilità e violazioni della norma STORIA NARRATA È un modo coinvolgente, che aiuta a ricordare i fatti e che sembra efficace per trasmettere significati sugli eventi umani (Ricketts, 2015) Consente l individuazione di fattori di contesto e organizzativi non normati Semplifica, personalizza e contestualizza le informazioni astratte in maniera tale da essere percepite più reali, vivide e persuasive Roma 22/02/2017 6
7 Dall inchiesta alla storia: costruzione di un repertorio di storie di infortuni sul lavoro seminari formativi organizzati da Servizio di Epidemiologia e DoRS seminario formativo seminario formativo seminario di feedback seminario formativo Settembre 2012 Marzo 2013 Aprile 2014 Novembre 2017 Partecipanti: operatori SPreSAL delle ASL del Piemonte seminario formativo seminario formativo Ottobre 2016 Giugno 2017 Partecipanti: operatori SPSAL delle ATS della Lombardia
8 La traccia delle storie Roma 22/02/2017 8
9 Repertorio delle storie di infortunio Comunità di pratica
10 Dalla storia di infortunio alla comunità di pratica INCHIESTA INFORTUNI (Sbagliando s impara) STORIA NARRATA COMUNITÀ DI PRATICA Dalla necessità di condividere le indicazioni per la prevenzione delle singole storie tra operatori nasce la comunità di pratica (ottobre 2014)
11 Caratteristiche delle comunità di pratica Nell elaborazione di Wenger (2006), le comunità di pratica nelle organizzazioni si costituiscono spontaneamente attorno a pratiche di lavoro comuni sviluppando solidarietà organizzativa sui problemi, condividendo scopi, saperi pratici, significati, linguaggi
12 Comunità di pratica: come funziona Condivisione con la comunità di pratica Verifica delle indicazioni del gruppo e integrazione con quelle dell autore/i Analisi a gruppi di due storie/inchieste di infortunio in cieco Produzione di indicazioni per la prevenzione
13 Risultati del percorso in Piemonte e Lombardia 66 storie di infortunio pubblicate nel repertorio 20 storie con indicazioni della prevenzione validate (raccomandazioni) 12 racconti 15 incontri della comunità di pratica in Piemonte 80 operatori SPreSAL coinvolti 3 incontri della comunità di pratica in Lombardia 30 operatori SPSAL coinvolti Roma 22/02/
14 La traccia delle storie Roma 22/02/
15 Valutazione/comunità di pratica Settembre 2016 Realizzazione di un focus group dopo due anni di comunità di pratica con sette operatori SPreSAL che hanno partecipato al percorso e che rappresentano le ASL del Piemonte con gli obiettivi di Condividere il percepito e la valutazione degli operatori SPreSAL rispetto all esperienza della comunità di pratica (motivazione, valore aggiunto) Verificare eventuali ricadute di questa esperienza rispetto la loro pratica professionale Esplorare possibili sviluppi
16 Focus group
17 VITTIME
18 Focus Group/principali Come ci risultati hanno cambiato le storie Hanno migliorato le nostre capacità di scrittura delle inchieste e di comunicazione come hanno dimostrato alcune valutazioni esplorative. Si tratta di un raro intervento mirato a valutare la qualità del nostro lavoro Il confronto sulle storie e la comunità di pratica hanno rafforzato il nostro ruolo/identità professionale sia individuale sia di gruppo L esperienza delle storie ci spinge a dare molta più importanza e attenzione a determinanti non normati nell accadimento dell infortunio Il lavoro nella comunità di pratica ci obbliga a uscire dalla subdola logica dell autoreferenzialità
19 Focus Group/principali Come ci risultati hanno cambiato le storie Il lavoro sulle storie ci sprona a uscire dall isolamento di cui ci sentiamo un po vittime, ci stimola a confrontarci, fare rete, gruppo Lentamente le storie parlano un po anche di noi, inseriamo la nostra identità di operatori e quindi i casi narrati diventano anche strumento di riconoscimento del nostro ruolo (fuori dalle aule giudiziarie) Il confronto nella comunità di pratica produce un significativo contributo alla nostra (auto) formazione Il materiale prodotto è mediamente molto apprezzato all esterno della comunità di pratica Nel corso degli ultimi anni le storie ci hanno permesso di incontrare nuovi interlocutori (RLS, RSPP, parti datoriali, coordinatori)
20 Focus Group/principali risultati Problemi e limiti La redazione delle storie richiede un tempo supplementare che ogni operatore deve calcolare in più rispetto al tempo dedicato all inchiesta Gli obiettivi del progetto sulle storie non sempre sono compresi e le ricadute organizzative all interno dei Servizi non sempre condivise e facili da gestire In generale l organizzazione non riconosce appieno la validità dell attività della comunità di pratica Il percorso intrapreso ha coinvolto finora soltanto operatori di Piemonte e Lombardia
21 Focus Group/principali risultati e tuttavia Le storie hanno un riconoscimento elevato da parte dei soggetti della prevenzione esterni al sistema pubblico Si sta svolgendo un percorso simile a quello presentato per coinvolgere altri soggetti della prevenzione (RLS, RSPP) a scrivere storie di infortunio/near miss/rischi al fine di avere altri punti di vista L utilizzo delle storie di infortunio avviene in contesti diversi (es. formazione universitaria TPALL) e a volte sorprendenti (es. prove di selezione, confronti con le organizzazioni di categoria) Gli operatori partecipano agli incontri e alla comunità di pratica su base volontaria e quindi il loro impegno è la dimostrazione della forte motivazione suscitata dal progetto
22 Sviluppi futuri Maggior coinvolgimento di altri soggetti della prevenzione (RLS, RSPP) e costruzione di momenti di confronto e scambio Arruolamento di nuove regioni Maggior riconoscimento, legittimazione e rafforzamento a partire dal nuovo Piano Nazionale della Prevenzione e dai nuovi Piani Regionali di Prevenzione Verso una comunità di pratica nazionale
23 Per saperne di più Ferro E, Fubini L, Gilardi L, Marino M, Pasqualini O, Santoro S, Tosco E. Dall inchiesta alla storia: costruzione di un repertorio di storie di infortunio sul lavoro. Aprile Fubini L, Pasqualini O, Gilardi L, Ferro E, Marino M, Santoro S, Tosco E, Bena, A, Coffano ME. La narrazione degli infortuni sul lavoro come base per il miglioramento delle attività preventive Med Lav Maggio 26;107(3): Gilardi L, Fubini L, Pasqualini O, Ferro E, Marino M, Santoro S, Tosco E, Bena A, Coffano ME. Le storie di infortunio come strumento di prevenzione. Dossier Ambiente n 116, IV Trimestre 2016 Gilardi L, Marino M, Fubini L, Pasqualini O, Ferro E, Santoro S, Tosco E, Bena A, Coffano ME. La comunità di pratica come luogo di prevenzione:il valore della conoscenza collettiva nella sicurezza sul lavoro. Med Lav Giugno 28;108(3):
24 GRAZIE PER L ATTENZIONE
Le storie d infortunio e la comunità di pratica per la prevenzione
Progettare la valutazione: percorso formativo basato su case studies Le storie d infortunio e la comunità di pratica per la prevenzione Luisella Gilardi, Lidia Fubini, Osvaldo Pasqualini, Elisa Ferro,
Le storie d infortunio e la comunità di pratica per la prevenzione
Le storie d infortunio e la comunità di pratica per la prevenzione Maurizio Marino, Osvaldo Pasqualini, Luisella Gilardi Milano, 24 ottobre 2017 2007 in Piemonte 16 luglio 2007 esplosione del Molino Cordero
Le storie d infortunio e la comunità di pratica per la prevenzione
Le storie d infortunio e la comunità di pratica per la prevenzione Maurizio Marino, Osvaldo Pasqualini, Luisella Gilardi Vercelli, 20 novembre 2017 2007 in Piemonte 16 luglio 2007 esplosione del Molino
Storie di infortunio e comunità di pratica: l esperienza del Piemonte
Storie di infortunio e comunità di pratica: l esperienza del Piemonte Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome M. Marino*, O. Pasqualini*, L. Gilardi** * Servizio Epidemiologia ASL TO3 - Piemonte
LE STORIE DI INFORTUNIO DI DORS: UN NUOVO MODO DI RACCONTARE GLI INFORTUNI SUL LAVORO
INCIDENTI STRADALI E SICUREZZA Analisi delle circostanze e proposte operative per la riduzione degli infortuni stradali in occasione di lavoro ed in itinere LE STORIE DI INFORTUNIO DI DORS: UN NUOVO MODO
CONDIVISIONE DEGLI OBIETTIVI DELL INCONTRO
Raccontami una storia: laboratorio sull utilizzo della narrazione nella prevenzione e promozione della salute CONDIVISIONE DEGLI OBIETTIVI DELL INCONTRO Osvaldo Pasqualini Servizio di Epidemiologia - ASL
Errori lavorativi di varia (dis)umanità Spunti dal sistema nazionale di sorveglianza degli infortuni mortali
XXXVIII CONGRESSO DELL ASSOCIAZIONE ITALIANA DI EPIDEMIOLOGIA Errori lavorativi di varia (dis)umanità Spunti dal sistema nazionale di sorveglianza degli infortuni mortali Osvaldo Pasqualini osvaldo.pasqualini@epi.piemonte.it
Infortuni sul lavoro :
Ancona, 7 aprile 2017 Infortuni sul lavoro : dalla programmazione degli interventi all efficacia delle azioni preventive Le storie d infortunio comunità di pratica per la prevenzione e la Luisella Gilardi,
Convegno nazionale Il Sistema di Sorveglianza nazionale degli infortuni mortali sul lavoro Roma, 2 dicembre 2009
Convegno nazionale Il Sistema di Sorveglianza nazionale degli infortuni mortali sul lavoro Roma, dicembre 009 Il sistema di sorveglianza sugli infortuni mortali: l utilizzo dei dati relativi agli infortuni
La comunità di pratica come luogo di prevenzione: valore della conoscenza collettiva nella sicurezza sul lavoro
La comunità di pratica come luogo di prevenzione: valore della conoscenza collettiva nella sicurezza sul lavoro Luisella Gilardi, Lidia Fubini, Osvaldo Pasqualini, Elisa Ferro, Maurizio Marino, Silvano
Modelli organizzativi per la gestione dei flussi Inail-Ispesl. Ispesl- Regioni: : la struttura del Piemonte. Antonella Bena
Modelli organizzativi per la gestione dei flussi Inail-Ispesl Ispesl- Regioni: : la struttura del Piemonte Antonella Bena Direzione ASL prevenzione Rete servizi di epidemiologia DORS Epidemiologia Rischi
La comunità di pratica come luogo di prevenzione: valore della conoscenza collettiva nella sicurezza sul lavoro
La comunità di pratica come luogo di prevenzione: valore della conoscenza collettiva nella sicurezza sul lavoro Luisella Gilardi, Lidia Fubini, Osvaldo Pasqualini, Elisa Ferro, Maurizio Marino, Silvano
L utilizzo dei dati relativi agli infortuni mortali nella Regione Piemonte
Il sistema di sorveglianza sugli infortuni mortali in Regione Piemonte L utilizzo dei dati relativi agli infortuni mortali nella Regione Piemonte Roma, 2 dicembre 2009 Marcello Libener Il sistema di sorveglianza
F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E
F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E INFORMAZIONI PERSONALI Nome Indirizzo Telefono Fax E-mail LIBENER MARCELLO VIA G. GALILEI 7, 15100 ALESSANDRIA, AL 0131 307814 (ufficio)
(ufficio)
C U R R I C U L U M V I T A E di INFORMAZIONI PERSONALI Nome RUVOLO MARINA Indirizzo VIA CARLO VARESE 44 /A, TORTONA 15057 Telefono 0131 306864 (ufficio) Fax 0131 865778 E-mail mruvolo@aslal.it Nazionalità
Dipartimento Materno Infantile Struttura Complessa di Neonatologia T.I.N.
Dipartimento Materno Infantile Struttura Complessa di Neonatologia T.I.N. Direttore: Dott. Roberto Bellù Ospedale Alessandro Manzoni Via dell Eremo 9/11 23900 Lecco Relazione finale del progetto Valutazione
Sorveglianza e prevenzione dell obesità. Il gruppo di lavoro regionale n.6 Promozione della salute nei luoghi di lavoro
Sorveglianza e prevenzione dell obesità Il gruppo di lavoro regionale n.6 Promozione della salute nei luoghi di lavoro Sandro Palese Regione Piemonte - Direzione Sanità Grugliasco, 15 novembre 2007 Progettare
Battista Magna SNOP Veronica Cassinelli
Battista Magna SNOP Veronica Cassinelli LA SITUAZIONE STA EVOLVENDO POSITIVAMENTE Nel Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018 è stato inserito un macro obiettivo specifico: Prevenire gli incidenti
Piano Nazionale della Prevenzione Relazione sullo stato di avanzamento al 31 dicembre 2008
Regione Piemonte Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2008 Relazione sullo stato di avanzamento al 31 dicembre 2008 Progetto regionale Sorveglianza e prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro
Promuovere una sana alimentazione: una mappa delle esperienze locali
PROMOZIONE DELLA SALUTE E INTERVENTI DI PREVENZIONE INDIVIDUALE E COLLETTIVA PARCO DELLA SALUTE E DELL ALIMENTAZIONE L alimentazione come determinante della salute Promuovere una sana alimentazione: una
Infor.MO e l attività di inchiesta infortuni nel sistema regionale della Lombardia
Roma 22 febbraio 2017 Battista Magna Regione Lombardia Infor.MO e l attività di inchiesta infortuni nel sistema regionale della Lombardia Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome Percorso scelto
CONFRONTO TRA FONTI INFORMATIVE E DEFINIZIONE DI INFORTUNIO STRADALE. Osvaldo Pasqualini Alessandria, 5 ottobre 2017
CONFRONTO TRA FONTI INFORMATIVE E DEFINIZIONE DI INFORTUNIO STRADALE Osvaldo Pasqualini Alessandria, 5 ottobre 2017 SISTEMA DI SORVEGLIANZA SUGLI INFORTUNI MORTALI IN PIEMONTE (2005-2015) 2015) INAIL riconosciuti
Perchè un Modello Organizzativo Gestionale? La sperimentazione di un MOG in alcune realtà produttive della provincia di Pistoia
Perchè un Modello Organizzativo Gestionale? La sperimentazione di un MOG in alcune realtà produttive della provincia di Pistoia Dr. Andrea Baracchi 3.4.2017 1 Il metodo di lavoro del «Progetto regionale
CONDIVISIONE DEGLI OBIETTIVI DELL INCONTRO
Raccontami una storia: laboratorio sull utilizzo della narrazione nella prevenzione e promozione della salute CONDIVISIONE DEGLI OBIETTIVI DELL INCONTRO Osvaldo Pasqualini Servizio di Epidemiologia - ASL
CI SONO STORIE DIFFICILI DA RACCONTARE Conferenza europea di presentazione dei risultati e delle prospettive del progetto
CI SONO STORIE DIFFICILI DA RACCONTARE Conferenza europea di presentazione dei risultati e delle prospettive del progetto 29 GENNAIO 2013 CIRCOLO DELLA STAMPA Corso Venezia, 48 MILANO STOPVIEW UN PERCORSO
Spunti, esempi, logiche del comunicare nelle organizzazioni La comunicazione in azienda
Spunti, esempi, logiche del comunicare nelle organizzazioni La comunicazione in azienda Marina Maderna L incontro è l occasione per Esplorare il tema della comunicazione nelle organizzazioni: Perché si
Il percorso di co-costruzione del Dossier formativo di gruppo nelle Aziende sanitarie Regione Emilia-Romagna. Il modello: vincolo o opportunità?
Il percorso di co-costruzione del Dossier formativo di gruppo nelle Aziende sanitarie Regione Emilia-Romagna Il modello: vincolo o opportunità? Diletta Priami, Barbara Lelli, Corrado Ruozi Agenzia Sanitaria
Diffusione soluzioni di sicurezza in edilizia
Diffusione soluzioni di sicurezza in edilizia Obiettivo specifico del Piano Regionale Edilizia 2010-2012 Delibera n. 468 del 6/6/2011 della Giunta Regionale Toscana Analisi situazione iniziale Il Piano
Pacchetti didattici per i soggetti previsti dal D.Lgs. 626/94
Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro ISPESL Dipartimento Documentazione Informazione e Formazione U.F. Formazione Via Alessandria 220/E, 00198 Roma Tel. 0644250648; fax 0644250972
LAVORO E SALUTE NELL ASL AL PROGRAMMA 6 PRP/PLP
S.C. SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO ALESSANDRIA 16 NOVEMBRE 2017 Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva Azione 6.1.1 Consolidare l utilizzo dei sistemi informativi
31 Congresso Nazionale ANIARTI. Davide Bove. Riva del Garda,
31 Congresso Nazionale ANIARTI Riva del Garda, 15.11.2012 Il laboratorio di Infermieristica Narrativa nell insegnamento dell Infermieristica in area critica e della Bioetica: un esperienza al III anno
Santina Bruno S.PreS.A.L.
Piano regionale di prevenzione della Regione Piemonte PIANO OPERATIVO B Infortuni da lavoro PROGRAMMAZIONE PIANIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI DI PREVENZIONE Avvio di iniziative di valutazione sul campo degli
Promozione della cultura della sicurezza nelle scuole
Promozione della cultura della sicurezza nelle scuole Il mondo del lavoro nel nostro paese costituisce un sistema complesso in continua evoluzione, caratterizzato dalla precarietà, dalla flessibilità e
A. PERSICO A. ROSSO 27 febbraio 2015 Ospedale Infantile Regina Margherita TORINO
La narrazione: uno strumento per migliorare il rapporto con il paziente affetto da malattia rara A. PERSICO A. ROSSO 27 febbraio 2015 Ospedale Infantile Regina Margherita TORINO Corso di Laurea in Infermieristica
3 laboratorio di marketing sociale
3 laboratorio di marketing sociale Torino, 18 maggio 2011 Perché un Laboratorio? luogo di approfondimento, riflessione e confronto partecipazione attiva regole condivise strumenti e modelli creatività
Seminario SIRS Bologna 19 Novembre 2012
Seminario SIRS Bologna 19 Novembre 2012 Tra il 1946 e il 1955 gli infortuni sul lavoro in Italia passarono da circa 439.000 casi ad oltre 1.104.455 Di questi circa 4.000 erano i mortali, per una media
La formazione interna al Servizio P.S.A.L. di Bergamo
Workshop Milano 13.12.2013 «Stress Lavoro Correlato, l esperienza lombarda». Dagli atti di indirizzo nazionali e regionali alle attività svolte dai Servizi preposti alla tutela della salute nei luoghi
CATALOGO REGIONALE DELL OFFERTA ORIENTATIVA Scheda di progettazione di percorso formativo di orientamento
CATALOGO REGIONALE DELL OFFERTA ORIENTATIVA 2015 Scheda di progettazione di percorso formativo di orientamento Aree tematiche B1- Percorsi di preparazione professionale per operatori del sistema integrato
DICHIARAZIONE DI INTENTI DELLA GIUNTA COMUNALE. CLAUDIO FRATI Assessore al bilancio e risorse umane
DICHIARAZIONE DI INTENTI DELLA GIUNTA COMUNALE CLAUDIO FRATI Assessore al bilancio e risorse umane DICHIARAZIONE DI INTENTI DELLA GIUNTA COMUNALE Strumento di democrazia partecipativa Interazione pubblica
Progetto Biblioteca Scuola dell Infanzia via Firenze. Responsabile del progetto :Nicoletta Bisagni
Progetto Biblioteca Scuola dell Infanzia via Firenze Responsabile del progetto :Nicoletta Bisagni Il progetto si propone di favorire l approccio al libro quale strumento di informazione, di divertimento,
FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE LINEE GUIDA E PROGRAMMAZIONE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA BASILICATA
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA BASILICATA RIPARTIZIONE RISORSE UMANE UFFICIO FORMAZIONE E RAPPORTI SINDACALI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE LINEE GUIDA E PROGRAMMAZIONE Potenza, Novembre 2005 PREMESSA
SCHEDA PROGETTO RURAL4Università Comunicazione, informazione e condivisione di conoscenze sulla politica di sviluppo rurale
(Allegato C) SCHEDA PROGETTO RURAL4Università 2018 1. Soggetti attuatori Regione Molise, Regione Puglia, Regione Campania Altri soggetti partecipanti (coordinamento) Consiglio per la ricerca in agricoltura
Il Sistema delle Aziende Sanitarie Liguri verso la costruzione di un Osservatorio Regionale della qualità dei servizi
Il Sistema delle Aziende Sanitarie Liguri verso la costruzione di un Osservatorio Regionale della qualità dei servizi IL Centenario della Clinica Pinna Pintor di Torino La centralità del paziente nella
CONVEGNO NAZIONALE PORTI Trieste 19 settembre 2017
Grafica G. Borsoi PIANI MIRATI DI PREVENZIONE E BUONE PRASSI STRUMENTI PER IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA NEL LAVORO PORTUALE CONVEGNO NAZIONALE PORTI Trieste 19 settembre 2017 Con il patrocino di In
Accompagnamento e valutazione dei docenti
Accompagnamento e valutazione dei docenti L esperienza della Scuola Don Milani Michael Pedrelli e Simone Bertone Milano, 21 novembre 2016 Obiettivi di questo intervento 1. Raccontare un esperienza pluriennale
Una rete efficace tra scuola e istituzioni
IL GRUPPO INTERISTITUZIONALE PER LA PROMOZIONE DELLA SICUREZZA NELLE SCUOLE DEL PIEMONTE Alessandro PALESE Direzione Sanità Regione Piemonte 15 novembre 2017 IIS F. Algarotti Cannaregio 351 - Venezia Dal
VALUTAZIONE RELAZIONALE DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI ACCREDITATI
VALUTAZIONE RELAZIONALE DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI ACCREDITATI Diversi modi di intendere la valutazione Controllo dei processi e degli esiti con netta separazione tra chi valuta e chi è oggetto della valutazione.
Il Sistema Informativo: primi passi
Il Sistema Informativo: primi passi Perché un Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro? CONOSCERE PER PREVENIRE Pianificare Programmare Scegliere le priorità degli interventi
LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI
1) Il corso ha corrisposto, in linea di massima, alle Sue aspettative iniziali? Sì LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI Si 11 Abbastanza 1 No 0 Non risponde 1 Perché
La scuola che progetta
La scuola che progetta Corso di formazione per docenti neo-assunti Con contratto a tempo indeterminato Anno scolastico 2009/2010 Trento/Rovereto 20 gennaio 2010 Aldo Gabbi Contratto di formazione Definire
Articolazione Corso di aggiornamento sul modello per l analisi delle cause e per la ricostruzione delle dinamiche di infortunio sul lavoro
1 a giornata Gli infortuni mortali sul lavoro: la condivisione sul territorio nazionale del patrimonio informativo dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL 9,45 10,45 Motivazioni, obiettivi e strumenti
FAMILY GROUP CONFERENCE
FAMILY GROUP CONFERENCE LA STORIA Nasce in Nuova Zelanda da un impulso legislativo (1989) Family group decision-making bisogno dei professionisti di trovare delle modalità per lavorare con le famiglie
Sistemi di gestione della sicurezza e modelli di organizzazione ex D.Lgs 231/2001: riflessioni sulla vigilanza dei servizi ASL
Sistemi di gestione della sicurezza e modelli di organizzazione ex D.Lgs 231/2001: riflessioni sulla vigilanza dei servizi ASL Graziano Maranelli UO. Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro Azienda
IN FORMA. Corso di Formazione per Volontari
IN FORMA Corso di Formazione per Volontari IN FORMA è un corso di formazione per volontari, per aspiranti tali e per i collaboratori di ALBA, finalizzato a creare, sviluppare o specializzare le competenze
WORKSHOP INFORTUNI MORTALI
WORKSHOP INFORTUNI MORTALI Dipartimento Processi Organizzativi ex ISPESL* Il pacchetto formativo FAD sul modello multifattoriale per la ricostruzione delle cause e delle dinamiche infortunistiche. Organizzazione,
Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte
Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte Villa Gualino, Torino, 9 dicembre 2009 Area della sicurezza: prevenzione incidenti Laura Marinaro Rosa D Ambrosio Piano Regionale della Prevenzione
L uso delle tecnologie nella Didattica della Matematica
Mathesis Sezione Bari Città Metropolitana Liceo Scientifico G. Salvemini 21 Aprile 2017 L uso delle tecnologie nella Didattica della Matematica Eleonora Faggiano & Michele G. Fiorentino Dipartimento di
PREMESSA. Nel presente cd sono riportate le seguenti cartelle:
PREMESSA Il presente programma riporta l articolazione del corso IL MODELLO PER L ANALISI DELLE CAUSE E PER LA RICOSTRUZIONE DELLE DINAMICHE DI INFORTUNIO SUL LAVORO ALLA LUCE DEI MODELLI DI GESTIONE E
Il caso PORTA MEDITERRANEO Municipio X di Roma Capitale
Il caso PORTA MEDITERRANEO Municipio X di Roma Capitale 1 Progetto Isfol «Dal cercare al creare lavoro» ROBERTA PISTAGNI Gruppo di ricerca «Indagini sulla domanda e offerta di formazione» r.pistagni@isfol.it
NELL AULA LA SCUOLA RICERCA DI LINEE GUIDA PER LA DIDATTICA DI ISTITUTO L AUTOVALUTAZIONE E IL MIGLIORAMENTO CONTINUO DELL INSEGNAMENTO
AICQ, Nuclei Scuola Piemonte, Emilia Romagna e Marche, Toscana, Sicilia RICERCA DI LINEE GUIDA PER LA DIDATTICA DI ISTITUTO L AUTOVALUTAZIONE E IL MIGLIORAMENTO CONTINUO DELL INSEGNAMENTO L IPOTESI DI
Università di Cagliari. Cagliari, 2-3 aprile 2014 A.A LO STORYTELLING. Dr. Rita Cannas
, 2-3 aprile 2014 ECONOMIA E T ECNICA D ELLA COMUNICAZIONE A.A 2 0 1 3-2 0 14 LO STORYTELLING Dr. Rita Cannas Lo storytelling è l arte di raccontare storie E la scienza che traduce e promuove le cose (vere
LA QUALITA CONTINUA IN SANITA E LA CUSTOMER SATISFACTION OLBIA OTTOBRE 2013
LA QUALITA CONTINUA IN SANITA E LA CUSTOMER SATISFACTION OLBIA 17-18 OTTOBRE 2013 Obiettivi Fornire le conoscenze delle logiche, dei principi, delle motivazioni alla qualità - Approfondire le conoscenze
GESTIRE L INNOVAZIONE SOLUZIONI PER UNA GESTIONE INTEGRATA CON LE TECNOLOGIE
GESTIRE L INNOVAZIONE SOLUZIONI PER UNA GESTIONE INTEGRATA CON LE TECNOLOGIE prof. Simone Mazza Animatore digitale I.C. Guatelli formatore USR IL PROJECT WORK MODELLI DI MANAGEMENT E GESTIONE DELLE RISORSE
Seminario Regionale. Un anno per l inclusione: dalle esperienze.nuove idee. Chieti Scalo - IIS U. Pomilio 6 Giugno 2016
Seminario Regionale Un anno per l inclusione: dalle esperienze.nuove idee Chieti Scalo - IIS U. Pomilio 6 Giugno 2016 Rete 2000 Camminiamo insieme verso il futuro RETE III LIVELLO INCLUSIONE 2014 Ambienti
Progetto di valutazione Risultati A.S
La Sicurezza nei cantieri nasce a Scuola. Da studente a RSPP 1 Progetto di valutazione Risultati A.S. 2010-2011 Modena, 11-12 Novembre 2011 Irene Barbieri, Università di Bologna Prof.ssa Bruna Zani, Università
LABORATORIO DI SVILUPPO COMPETENZE
LABORATORIO DI SVILUPPO COMPETENZE BOLOGNA Novembre 2009 LE MOTIVAZIONI Le persone, in azienda, rappresentano sempre di più una risorsa critica e rara. Nel periodo particolarmente difficile che stiamo
Cercatori di LavOro 2.0 Avviare dei processi inclusivi, connessi e sostenibili nel tempo
Cercatori di LavOro 2.0 Avviare dei processi inclusivi, connessi e sostenibili nel tempo 1 Non dobbiamo chiederci se possiamo trovare un lavoro ma quanti posti di lavoro possiamo creare. Da Cercatori di
PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE Programma: Prevenzione dei rischi per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro
MACRO OBIETTIVO 7 Codici indicatori: 7.1.1 7.8.1 PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018 Programma: Prevenzione dei rischi per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro Razionale e descrizione
BILANCIO SA (estratto)
BILANCIO SA8000 2010 (estratto) 1 IL BILANCIO SA8000 INTRODUZIONE La scelta di Ferrovie del Gargano srl di fornire un'informazione puntuale, credibile e costante sull azienda, sullo sviluppo e sui risultati
La formazione agli insegnanti e ai bambini (tempistiche e tematiche da affrontare)
La formazione agli insegnanti e ai bambini (tempistiche e tematiche da affrontare) Dr.ssa C. Debbia (IRCCS G. Gaslini ) SICUREZZA IN ETA PEDIATRICA - EDUCAZIONE A SCUOLA (SEPES) WORKSHOP DI PRESENTAZIONE
Dott.ssa Monica Falchetti
PROVINCIA DI BERGAMO Settore Politiche Sociali e Salute Attività 2010 del Gruppo di supporto alla sperimentazione triennale formazione continua degli assistenti sociali : FORMAZIONE SUL CAMPO : definizione,
LA FORMAZIONE COME BASE DELLA RESILIENZA L ESPERIENZA DI EMERVET
WORKSHOP La Prevenzione del Futuro tra conoscenza e partecipazione BOLOGNA, 11 12 aprile 2019 Aula Magna Ospedale Maggiore, Largo Nigrisoli www.snop.it LA FORMAZIONE COME BASE DELLA RESILIENZA L ESPERIENZA
Dal piano al processo
Dal piano al processo Nuove forme di indagine territoriale Da un approccio analitico a un approccio interattivo Nuove forme di progettazione e pianificazione Dal progetto del prodotto al progetto del processo
Il Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP) Mariadonata Giaimo
Il Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP) Mariadonata Giaimo SINP- l obiettivo Impostare gradualmente un sistema dinamico in grado di rispondere efficacemente alle
Progetto CROSS-OVER 2017 DIARIO DI VIAGGIO. Incontro conclusivo 10 ottobre 2017 Istituto Antonio Rosmini, Torino.
Progetto CROSS-OVER 2017 DIARIO DI VIAGGIO Incontro conclusivo 10 ottobre 2017 Istituto Antonio Rosmini, Torino. Cos è uno scambio alla pari fra professionisti; un ottima occasione di confronto e crescita,
Il percorso valutativo del rischio stress lavoro-correlato e il DVR
Area Salute e Sicurezza sul Lavoro Il percorso valutativo del rischio stress lavoro-correlato e il DVR Presentazione: Mariarosaria Spagnuolo Responsabile Area Salute e Sicurezza sul Lavoro, Assolombarda
ECONOMIA POLITICA - QUARTA (indirizzi AFM e SIA)
ECONOMIA POLITICA - QUARTA (indirizzi AFM e SIA) UdA n. 1 Denominazione Articolazione dell apprendimen to unitario La moneta e l inflazione. Mercato monetario e mercato finanziario Apprendimento unitario
Valutazione di efficacia dell attività di vigilanza dei Servizi di Prevenzione
Valutazione di efficacia dell attività di vigilanza dei Servizi di Prevenzione Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome Antonella Bena Servizio di Epidemiologia ASL Torino 3 Roma 22 febbraio
Aifos - Convegno di studio e approfondimento: «L efficacia della formazione alla sicurezza»
Roma, 6 dicembre 2017 Ester Rotoli «Efficacia della formazione e prevenzione: un binomio per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro L esperienza Inail» Aifos - Convegno
ANALISI E STRATEGIA
CORSO MANAGERIALE DI MARKETING ANALISI E STRATEGIA PERCHÈ QUESTA PROPOSTA? È molto difficile trovare nelle aziende un impostazione legata alla fase di analisi e controllo davvero adeguata. Infatti troppe
Intelligenza emotiva, competenze trasversali e gestione delle relazioni per il successo professionale
Intelligenza emotiva, competenze trasversali e gestione delle relazioni per il successo professionale Corso 40 ore Area tematica: Gestione delle risorse umane: focus sull intelligenza emotiva e sulla psicologia
La programmazione regionale e l'assistenza alle imprese con il coinvolgimento delle parti sociali. Referente Infor.MO per la Regione Lazio
La programmazione regionale e l'assistenza alle imprese con il coinvolgimento delle parti sociali Roberto Lupelli Referente Infor.MO per la Regione Lazio PIANO OPERATIVO PROGETTO REGIONALE IL SISTEMA INFORMATIVO
Azienda Policlinico Umberto I. Settore Formazione Provider Nazionale per la Formazione ECM n 545
Azienda Policlinico Umberto I Settore Formazione Provider Nazionale per la Formazione ECM n 545 Roma, 17 giugno 2011 Azienda Policlinico Umberto I L Azienda Policlinico Umberto I, è volta alla programmazione
Il LabTer del Comune d Savona e il processo di accreditamento
Il LabTer del Comune d Savona e il processo di accreditamento Seminario Siquas Regione Sardegna Cagliari, 5 ottobre 2009 Dott.Giancarlo Onnis Comune di Savona 1 Sommario La natura del LabTer Certificare
Parte 1: Anagrafica. Progetto Benessere Aziendale Dalla valutazione alla valorizzazione del personale per il benessere Aziendale
Progetto Benessere Aziendale Dalla valutazione alla valorizzazione del personale per il benessere Aziendale DESCRIZIONE FASI PROCESSUALI: 1. Anagrafica 2. Razionale 3. Area di intervento 4. Obiettivi generali
Guadagnare Salute Piemonte: Comunità e ambienti di lavoro.
PLP ASL AL Piano Locale della Prevenzione ASL AL Guadagnare Salute Piemonte: Comunità e ambienti di lavoro. CORRADO RENDO Alessandria, 23 Novembre 2016 Programmazione annuale regionale 2016 Programma 3:
La valutazione partecipata nei servizi per l infanzia 1 - Problematiche
La valutazione partecipata nei servizi per l infanzia 1 - Problematiche Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione Consiglio Nazionale delle Ricerche Regione Emilia-Romagna Corso di formazione per
STRATEGIE EUROPEE IN OSHA
INTERVENTO DI PREVENZIONE MIRATO A MIGLIORARE LA SICUREZZA SUL LAVORO NELLE AZIENDE CHE OPERANO NELL AREA PORTUALE DI TRIESTE SEMINARIO DI PRESENTAZIONE Giovedì 14 Luglio 2016 «Sperimentazione di un modello
LA VALUTAZIONE DELLE FUNZIONI DEL TUTOR CLINICO NEI CORSI DI LAUREA INFERMIERISTICA DEL PIEMONTE E DELLA VALLE D AOSTA L ESPERIENZA DEL PIEMONTE
LA VALUTAZIONE DELLE FUNZIONI DEL TUTOR CLINICO NEI CORSI DI LAUREA INFERMIERISTICA DEL PIEMONTE E DELLA VALLE D AOSTA L ESPERIENZA DEL PIEMONTE Commissione nazionale dei Corsi di Laurea in Infermieristica
Comunicazione e gestione del rischio attraverso la partecipazione della popolazione
Centro Sanitario Amianto Comunicazione e gestione del rischio attraverso la partecipazione della popolazione Dott. Massimo D Angelo La gestione del rischio Processo decisionale che prende in considerazione
Strumenti per la gestione e la comunicazione aziendale dei rischi infortunistici. Armando Guglielmi, Mauro Pellicci Roma, 30 aprile 2014
Strumenti per la gestione e la comunicazione aziendale dei rischi infortunistici Armando Guglielmi, Mauro Pellicci Roma, 30 aprile 2014 Infor.Mo per la Aziende: un software per la gestione del rischio
Medicina narrativa e tumori: «raccontare la malattia aiuta la diagnosi»
Medicina narrativa e tumori: «raccontare la malattia aiuta la diagnosi» La «Medicina Narrativa» in Oncologia si rivolge ai pazienti, agli operatori, ai familiari e chiunque si trovi nella condizione di
IL ricorso al giudizio di idoneità dal punto di vista di un medico competente
IL ricorso al giudizio di idoneità dal punto di vista di un medico competente Giovanni Guglielmi Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana U.O Medicina Preventiva del Lavoro (Dir.: Prof. Alfonso Cristaudo)
Persone OK = Azienda OK
Il benessere delle persone: valore etico e valore per l Azienda 1 Risultati Personali Risultati Aziendali farli convergere = farli migliorare! 2 B E N E S S E R E RISULTATI B E N E S S E R E 3 BENESSERE
PROGRAMMA DI FORMAZIONE PROGETTO HEALTH & SAFETY PREVENTION IN THE WORKPLACE
PROGRAMMA DI FORMAZIONE PROGETTO HEALTH & SAFETY PREVENTION IN THE WORKPLACE ITC-ILO Programma di Formazione - Progetto Health & Safety Prevention in the workplace 1 HEALTH & SAFETY PREVENTION IN THE WORKPLACE
TEST APPRENDIMENTO <7/10 7/10 8/10 9/10 10/10
Relazione sull andamento del corso, in termini di apprendimento e gradimento, Il modello per l analisi delle cause e per la ricostruzione delle dinamiche di infortunio sul lavoro alla luce dei modelli
INDAGINE PROVINCIALE SULL APPLICAZIONE DEL D.LGS. 626/94 SETTORE DELL ARTIGIANATO - CONFRONTI CLASSI DI RISCHIO
INDAGINE PROVINCIALE SULL APPLICAZIONE DEL D.LGS. 626/94 SETTORE DELL ARTIGIANATO - CONFRONTI CLASSI DI RISCHIO 26 luglio 2007 Indice 1 Distinzione per Classi di Rischio 5 1.1 In generale, ritiene che
Attività dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro
Attività dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro Anno 2013 Nella Regione Umbria la programmazione delle attività di prevenzione negli ambienti di lavoro con l individuazione delle
File dello strumento o degli strumenti utilizzati per la verifica dell'apprendimento da parte dei partecipanti.
ALLEGATO - PROGRAMMA PROGETTO - FACILITATORI DELLA FORMAZIONE E IL SISTEMA AZIENDA ASL Oristano Organizzatore: AZIENDA USL - ORISTANO Indirizzo: VIA CARDUCCI, 35 Città: 09170 - ORISTANO File dello strumento