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IL SETTORE TESSILE-MODA ITALIANO NEL 2008-2009 Nota a cura di: Per: Federazione Imprese Tessili e Moda Italiane Centro Studi Pitti Immagine 1. Il quadro generale Dopo un biennio in cui il Tessile-Moda aveva ripreso a crescere, il bilancio settoriale del 2008 torna in area negativa. Per l anno appena trascorso il Centro Studi SMI, in attesa di completare la raccolta delle informazioni aziendali e di diffondere fra qualche settimana il quadro settoriale definitivo per il 2008, anticipa che la flessione media annua del fatturato generato dall industria italiana del Tessile-Moda dovrebbe esere pari al -3,1%. Nel 2008 il bilancio del Tessile-Moda torna in area negativa, con un calo del fatturato del -3% circa Del resto, il rallentamento che aveva iniziato a manifestarsi nell industria Tessile- Moda sul finire del 2007 è andato progressivamente accentuandosi nella prima parte del 2008 (da ricordare l impatto dell euro forte e la pressione dei costi energetici e di trasporto sulla competitività delle imprese), per poi trovarsi a fronteggiare il contraccolpo che il sistema economico ha accusato a seguito della crisi finanziaria esplosa in settembre. Nell ultimo scorcio del 2008, il Tessile-Moda ha così finito per risentire della situazione congiunturale e del clima di sfiducia diffusosi sia tra gli operatori economici sia tra i consumatori. Con riferimento ai due macro-stadi della filiera, in corso d anno si è rilevato come il tessile abbia avertito maggiormente la difficile situazione congiunturale, mentre il vestiario abbia mostrato maggior capacità di tenuta, determinando così un ulteriore amplificazione del gap tra gli andamenti del monte e del valle. e si è andato accentuando l andamento dicotomico monte-valle Trova conferma, anche per il 2008, una dinamica del fatturato migliore rispetto a quella della produzione: nell ottica del riposizionamento dell offerta verso l alto di gamma e il progressivo abbandono di produzioni a basso valore aggiunto, la contrazione di metri e volumi ha determinato un calo stimato pari al -4,6%. Tab. 1 L industria Tessile-Moda italiana (2005-2008) (Milioni di Euro correnti) 2005 2006 2007 2008 (*) Fatturato 51 851 52 836 54 186 52 513 Var. % 1,9 2,6-3,1 Valore della produzione 43 676 44 171 45 227 43 133 Var. % 1,1 2,4-4,6 Aziende (no.) 61 624 59 750 58 004 57 682 Var. % -3,0-2,9-0,6 Addetti (no.) 524 930 516 674 512 956 503 855 Var. % -1,6-0,7-1,8 Fonte: SMI su dati ISTAT, Sita Ricerca, Movimprese ed Indagini campionarie (Novembre 2008) (*) Stime

Segnali piuttosto confortanti, indicativi della solidità strutturale che l assetto dell industria Tessile-Moda italiana ha assunto a fronte di un lungo processo di ristrutturazione avviatosi nei decenni scorsi, riguardano la dinamica di aziende e occupazione. Con riferimento al 2008, si stima la chiusura di 300 aziende circa (prevalentemente operanti nei settori a monte ). Per l occupazione, sia sulla base di fonti interne sia di fonti ufficiali, si stima un calo del -1,8%, che si traduce nella riduzione di oltre 9 mila addetti. Analogamente a quanto rilevato per le altre variabili, il settore tessile ha accusato le difficoltà più rilevanti a livello occupazionale, mentre il valle si è mantenuto stabile. L assetto strutturale della filiera, dopo anni di ristrutturazione, è risultato solido 2. Le performance del Tessile-Moda italiano sui mercati esteri L analisi degli scambi con l estero dell Italia, che nel 2007 vantava ancora la seconda posizione nel ranking degli esportatori mondiali di Tessile-Moda dopo Cina-Hong Kong, è sintomatica del percorso tutto in rallentamento che ha caratterizzato il 2008, sebbene non sia da escludere - sul fronte dell importazione - anche un certo fattore fisiologico di stabilizzazione connessa a un processo di quasi-saturazione del mercato italiano, dopo anni di continua crescita delle quantità immesse da parte dei competitor d oltremare. Rispetto alle stime diffuse ad inizio anno (allorquando, in base al clima di forte pessimismo diffuso nel sistema economico internazionale si era prevista una contrazione pari al -2%), la dinamica delle vendite estere ha archiviato il 2008 contenendo le perdite al -1,1% (corrispondenti a 27.774 milioni di euro); per l export di Tessile-Moda, tuttavia, una variazione con segno negativo non si registrava dal 2005. L export di Tessile-Moda archivia il 2008 con un calo del -1,1% Più accentuata risulta la flessione a quantità, che ha raggiunto il -7,5%, a conferma delle strategie di riposizionamento verso le fasce di mercato medio-alte del Tessile- Moda Made in Italy. Fig. 1 Le esportazioni di tessile-moda italiano (2005-2008) (Milioni di Euro correnti) 18000 16000 14000 12000 10000 8000 6000 4000 2000 0 2005 2006 2007 2008 Intra UE Extra UE 27 Var.% Totale 10 8 6 4 2 0-2 -4-6 -8-10 Var. % Fonte: SMI su dati ISTAT

Il dato di sintesi cela, tuttavia, una flessione particolarmente accentuata sul fronte delle esportazioni di prodotti tessili (per i quali il calo risulta pari al -9,5% a valore e al -10,9% a quantità) e una nuova crescita per il vestiario (+4,6% a valore), pur in decelerazione rispetto ai tassi raggiunti nel biennio precedente. La maglieria ha sperimentato le performance migliori, evidenziando addirittura un +9,5%. Risultati soddisfacenti dall abbigliamento-moda il cui export segna un +4,6% Tab. 2 Il commercio estero dell industria TM italiana nel 2008 (Milioni di Euro correnti) Import Export Saldo Mln euro Var. % Mln euro Var. % Mln euro TESSILE 5 941-8,9 10 184-9,5 4 243 - Tops 241-6,8 144-4,6-97 - Filati 1 933-13,9 2 011-13,9 78 - Tessuti 1 859-5,0 5 123-9,8 3 264 - Tessile casa 615-13,3 402-13,8-213 - Tessili tecnici 1 293-4,1 2 504-4,2 1 211 MODA 11 833 3,9 17 589 4,6 5 756 - Abbigliamento 5 824 0,6 10 332 1,9 4 508 - Maglieria 5 669 7,0 6 272 9,5 603 - Calzetteria 340 11,5 985 3,6 645 TOTALE T&M 17 774-0,8 27 774-1,1 10 000 Fonte: SMI su dati ISTAT Su base annua le importazioni sono risultate sostanzialmente stabili: il Tessile- Moda nel suo complesso chiude, infatti, il 2008 a -0,8%. Divergente, anche in tal caso, l andamento che ha interessato il tessile (-8,9%) e la moda (+3,9%). Le importazioni per il mercato interno si chiudono in sostanziale stabilità ( -0,8%) L effetto combinato dei flussi commerciali in uscita e in ingresso ha determinato un assottigliamento del saldo commerciale, che si arresta a 10 miliardi di euro, facendo segnare una variazione tendenziale del -1,6%. Sul fronte dei mercati di sbocco, le soddisfazioni maggiori per le imprese italiane sono da circoscrivere a pochi mercati, visto che sia le aree intra-ue sia molte aree extra-ue hanno sperimentato flessioni di notevole rilievo. Come previsto in occasione della precedente Nota, la Francia ha superato la Germania, facendo segnare un +1,2% (corrispondente a oltre 2.860 milioni di euro) rispetto al -6,6% sperimentato nel mercato tedesco. Altro mercato particolarmente dinamico è risultato essere quello russo, cresciuto del +8,8%, con un valore dell export che ha raggiunto quota 1.570 milioni di euro, superando gli USA. Sul rallentamento dei mercati extra-ue pesa, innegabilmente, proprio il decremento degli Stati Uniti (-11,1%), nonché del Giappone (-10,3%). Prosegue, invece, la crescita delle esportazioni di Tessile-Moda italiano verso la Mainland Cina, cresciuta del +11,9%, mentre flette lievemente l export diretto a Hong Kong (-1,5%). Relativamente ai mercati di approvvigionamento la Cina conferma il suo ruolo di leadership: a fronte di un generale assestamento (come ricordato a -0,8%), le importazioni dalla potenza asiatica per il mercato italiano si sono accresciute del +7,6%, arrivando a coprire quasi il 25% dell import italiano complessivo di comparto. Le importazioni dalla Cina, pur in frenata rispetto agli anni scorsi, crescono del +7,6%

Tab. 3 Il commercio estero nel 2008: analisi per Paese Tab. 3.1 Le importazioni (TM) (principali fornitori) Tab. 3.2 Le esportazioni (TM) (principali clienti) Paesi di origine Mil. di Euro Var. % Quota % Paesi di destinazione Mil. di Euro Var. % Quota % TOTALE 17 774-0,8 100,0 di cui: Cina 4 293 7,6 24,2 Turchia 1 177 3,1 6,6 Germania 1 134-11,1 6,4 Francia 1 085-6,5 6,1 Romania 1 062 0,5 6,0 Tunisia 935 2,2 5,3 India 763-7,5 4,3 Spagna 642 5,6 3,6 Belgio 545 8,1 3,1 Bulgaria 386-1,8 2,2 Regno Unito 375 1,6 2,1 Bangladesh 369 19,0 2,1 Paesi Bassi 353-4,9 2,0 Pakistan 297-2,9 1,7 Rep. Ceca 252-4,5 1,4 Croazia 240 3,4 1,4 Sri Lanka 230 12,7 1,3 Portogallo 219-1,4 1,2 Svizzera 213-1,4 1,2 Ungheria 190-39,7 1,1 TOTALE 27 774-1,1 100,0 di cui: Francia 2 864 1,2 10,3 Germania 2 739-6,6 9,9 Spagna 1 944-5,6 7,0 Svizzera 1 580 5,8 5,7 Russia 1 573 8,8 5,7 Stati Uniti 1 551-11,1 5,6 Regno Unito 1 421-10,2 5,1 Hong Kong 985-1,5 3,5 Romania 887-0,1 3,2 Giappone 835-10,3 3,0 Paesi Bassi 754 8,0 2,7 Grecia 743 3,3 2,7 Tunisia 654-0,3 2,4 Belgio 611-4,5 2,2 Turchia 576-8,3 2,1 Austria 556 11,0 2,0 Polonia 551 6,0 2,0 Portogallo 484-2,6 1,7 Cina 395 11,9 1,4 Ucraina 363 11,7 1,3 Fonte: SMI su dati ISTAT L India ha perso, invece, il -7,5%; a tale variazione si contrappone un impennata del Bangladesh (pari al +19%) e dello Sri Lanka (+12,7%). In crescita anche i flussi di prodotti importati da aree più vicine: Turchia +3,1%, Tunisia +2,2%, Croazia +3,4%. Con riferimento ai tradizionali partner UE, si rilevano flessioni, pur di diversa entità, da Germania (-11,1%) e Francia (-6,5%), mentre, al contrario, la Spagna si rafforza evidenziando un +5,6%. La Francia risulta il primo mercato di sbocco, in crescita Russia e Cina 3. La congiuntura nel primo trimestre del 2009 Vista la straordinarietà della congiuntura economica in cui le imprese manifatturiere si sono trovate ad operare a seguito dell esplosione della crisi finanziaria, risulta opportuno fare il punto sull andamento congiunturale che ha interessato l industria italiana del Tessile-Moda in questo avvio del 2009. Come è stato riscontrato in molteplici altri settori industriali, anche per il Tessile- Moda la crisi ha determinato, in primis, un accentuazione dei fenomeni negativi in atto, già ampiamente ricordati in precedenza, mentre un impatto diretto, di causaeffetto, sembra al momento ancora difficile da identificare e circoscrivere.

Secondo l Indagine condotta da SMI presso un campione di imprese particolarmente rappresentativo del settore a livello nazionale, per il primo trimestre del 2009 rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno si stima una flessione del fatturato dell industria Tessile-Moda pari al -15,1%. Da rilevare, in particolare, come in maniera ancor più evidente rispetto al passato si sia accentuata la forbice tra il monte, i cui risultati sono pesantemente negativi (la flessione del fatturato è pari -27,7%), e il valle della filiera, dove si assiste a risultati negativi ma su tassi più contenuti (-6,3%). Nel primo trimestre del 2009, il Tessile-Moda cede il -15,1% in termini di fatturato Fig. 2 La congiuntura nel settore Tessile-Moda nel 1 trimestre 2009 (Campione SMI) (Var. % tendenziali) Fig. 2.1 Il fatturato Fig. 2.2 Le a congiuntura a breve 4 0-4 -8 43,5 43,9 43,7-12 -16-20 -24-28 -32-36 8,4 48,2 12,3 10,7 43,9 45,7-40 Tessile Vestiario Tessile-Moda Italia Estero Tessile-Moda Tessile Vestiario Tessile-Moda Stabile Migliora Peggiora Fonte: Indagine campionaria SMI (Aprile 2009) Inevitabile, tuttavia, attendersi un peggioramento della congiuntura anche per l abbigliamento-moda, a seguito della contrazione della domanda, sia nazionale sia estera, come suggerisce il dato relativo alla raccolta ordini (-12,4% nel primo trimestre). Lo stesso sentiment degli operatori relativamente all evoluzione della congiuntura risulta diviso tra quanti (43,7% del campione) si attendono un peggioramento e quanti, invece, confidano (45,7%) nella stabilità delle condizioni negative di operatività. Un confortante 10,7% intravede, invece, un miglioramento della congiuntura a breve. Il 10% circa del campione intravede possibilità di miglioramento della congiuntura già nel breve periodo Analizzando le informazioni ad oggi disponibili in relazione agli scambi con l estero, l ISTAT, con riferimento al bimestre Gennaio-Febbraio indica, pur in via provvisoria, per il tessile una flessione dell export superiore al -30%, mentre per l abbigliamento-moda si rileva un calo pari al -10%. A livello di importazione al dato pesantemente negativo del tessile (-23,6%), si contrappone una lieve crescita per l abbigliamento (+1%).

Nel caso dei soli mercati UE le perdite risultano più contenute, specie per il valle della filiera: se l export tessile risulta in calo del -27,9%, per l abbigliamento-moda la flessione si arresta al -3,6%. Proprio a partire dal mese di aprile le imprese sembrano, comunque, essersi lasciate alle spalle i momenti peggiori e intravedono segnali di attenuazione del pessimismo dovuto alla recessione, tanto è che tra gli operatori si sta diffondendo la consapevolezza di un timido rimbalzo, soprattutto in relazione alla P/E del 2010. Anche per il Tessile-Moda, tuttavia, il 2009 si rileverà inevitabilmente un anno particolarmente critico. Non mancheranno, tuttavia, imprese in grado di focalizzarsi su strategie volte a cogliere quelle opportunità che sono, comunque, presenti in periodi di crisi, ma che per essere agganciate necessitano di una significativa lungimiranza, di una più accentuata propensione al rischio e di strutture aziendali solide su cui far perno. Ancora una volta, quindi, il Tessile-Moda potrà beneficiare del suo più grande asset, ovvero quella cultura d impresa radicata e quel saper fare diffuso, in grado di dare un reale e distintivo valore aggiunto alle collezioni italiane. Firenze, 5 maggio 2009 ------------------------------------------------------------------------------------------------ Pubblicazione a cura di Tessile & Moda Service soc. Unipersonale La presente pubblicazione (in seguito Documento) è opera esclusiva ed originale di Federazione SMI (Federazione delle imprese tessili e moda italiana, aderente a Confindustria) per conto di Tessile & Moda Service soc. Unipersonale. Federazione SMI è impegnata in numerose attività aventi ad oggetto la tutela e la promozione degli interessi di categoria delle imprese tessili-moda. Il Documento è destinato ad essere distribuito via posta, elettronica o ordinaria, e non può essere ridistribuito, riprodotto, pubblicato o alterato in alcuna delle sue parti da soggetti non espressamente autorizzati. Tutti i diritti di autore sono riservati. Il Documento ha finalità puramente informative e non rappresenta né un offerta né una sollecitazione ad effettuare alcuna operazione. Le informazioni, le opinioni, le valutazioni e le previsioni contenute del Documento sono state ottenute o derivano da fonti che Federazione SMI ritiene attendibili, ma che non costituiscono in alcun modo una forma di garanzia, sia implicita sia esplicita e di cui, pertanto, Federazione SMI e Tessile & Moda Service soc. Unipersonale non si ritengono responsabili.