Il contributo delle Parti Economiche e Sociali nell attuazione e sorveglianza del FSE

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Futuro del FSE. Il partenariato economico e sociale nella programmazione 2014 2020 Il contributo delle Parti Economiche e Sociali nell attuazione e sorveglianza del FSE Giuliana Fenu Vicedirettore della Direzione Istruzione, Formazione Professionale e Lavoro della Regione Piemonte Roma, 28 maggio 2013

Indice 2

Valore del ruolo del partenariato? Partiamo da una curiosità quante volte la parola partenariato compare nei Regolamenti recanti disposizioni generali nei diversi periodi di Programmazione 10 Reg. generale 2000 2006 16 Reg. generale 2007 2013! 99 Proposta di Reg. generale 2014 2020 Inoltre, il ruolo del partenariato e del dialogo sociale è sicuramente valorizzato da: denominazione scelta Accordo di partenariato per il documento cornice di programmazione nazionale dei 5 Fondi del Quadro Strategico Comune (FESR FSE Fondo di coesione FEASR FEAMP) previsione di un Codice europeo di condotta che definisca gli obiettivi e i criteri per sostenere l'attuazione del partenariato 3

Fronti di attività partenariati Si procederà all esame di ciascuno dei tre fronti di attività in funzione dell ordine cronologico con cui si sono presentati, nella loro natura di urgenza, all Amministrazione in vista del potenziamento del sistema di programmazione e attuazione di interventi di politica attiva. Per ciascun fronte di attività si procederà a illustrare il coinvolgimento/contributo del partenariato. 2 Inserimento/ reinserimento nel mercato del lavoro 3 Nuovo Apprendistato Tirocini Gestione della transizione (uscita reinserimento nel mercato del lavoro) Interventi anticrisi Riattivo misura 1.a. Messa in trasparenza e certificazione delle competenze (conoscenze e abilità) acquisite in contesti formali, informali e non formali 1 Dossier delle evidenze Aggiornamento Repertorio degli standard professionali 4

Fronte 1 Gestione della transizione (uscita reinserimento nel mercato del lavoro) Un po di numeri sull Anticrisi in Piemonte Mobilità in deroga 3% 97% CIG in deroga 47.612 35.250 Lavoratori autorizzati +94% autorizzati 33.317 71.662 +84% trattati +82% sospesi 56.450 49.094 2011 2012 2013 Lavoratori effettivamente sospesi 92.343 64.016 61.165 Lavoratori trattati lavoratori autorizzati lavoratori effettivamente sospesi lavoratori trattati Mobilità in deroga 5% 95% CIG in deroga 60.961 Patti di servizio firmati Confronto tra i dati aggiornati ad aprile 2012, aprile 2012 e maggio 2013 60.961 PAI aperti, di cui: 38.728 (64%) conclusi 421.158 servizi attivati, pari a circa 69 Meuro 3.033.151 ore di servizio preventivate di cui 2.542.254(84%) erogate 5

Fronte 1 Gestione della transizione (uscita reinserimento nel mercato del lavoro) Cosa è stato/è necessario fare Ruolo/valore del partenariato Garantire tempestività dell azione amministrativa Concentrazione su un determinato obiettivo: occupazione e occupabilità Uso flessibile del FSE = programmazione di interventi orientati al risultato Integrazione delle politiche del lavoro e della formazione, attive e passive Sistematizzazione delle risorse disponibili nella cornice di pacchetti integrati (risorse statali + risorse regionali + Fondi Interprofessionali) Coinvolgimento di tutti i livelli di governance (Stato Regioni Province) nella definizione della strategia degli interventi in termini di individuazione dei criteri di scelta delle imprese destinatarie della CIG/mobilità in deroga nell indirizzare, in tempi brevissimi, l offerta dei servizi al lavoro e formativi, coerentemente con le necessità del territorio nell essere stato parte attiva del processo di qualificazione dei servizi al lavoro (definizione di standard di servizi al lavoro e definizione del sistema di accreditamento) nell aver valutato sostenibile tale tipologia di intervento e aver creduto nella sua replicabilità in forme analoghe (Interventi di ricollocazione, Riattivo Misura 1.a.) 6

Fronte 2 Inserimento/reinserimento nel mercato del lavoro Cosa è stato/è necessario fare Delineare un quadro di riferimento regionale sulla base della normativa di riferimento in tema di Apprendistato e Tirocini (TU Apprendistato, L. n. 92/2012, Intesa Stato Regioni in materia di Tirocini) Valorizzare l impresa quale soggetto formativo Qualificare e caratterizzare il sistema dell offerta formativa Individuare meccanismi di garanzia per la buona riuscita della politica a copertura dei rischi associati alla forte partnership pubblicoprivato (ad esempio, nell Apprendistato la certificazione della capacità formativa dell azienda, la formazione del tutor aziendale) Ruolo/valore del partenariato nell indirizzare, nell ambito del quadro regionale di riferimento, la politica pubblica verso le necessità di professionalità del sistema produttivo (si pensi al loro ruolo nella declinazione di percorsi di IeFP, nell ambito del rapporto di lavoro in apprendistato, che coniughino le specifiche esigenze delle imprese con il quadro normativo in materia di IeFP recentemente riformato ) nella capacità di incidere fortemente sul successo della politica pubblica (si pensi: o alla possibilità di incentivare assunzioni in apprendistato, facendo ricorso a rimodulazione della disciplina salariale per gli apprendisti di I livello, potendo contare su integrazione salariale erogata da Regione a apprendista a titolo di incentivo alla partecipazione; o alla possibilità di incentivare e qualificare ricorso a tirocini attraverso la stipula di Accordi Quadro con Soggetti Promotori) nel ruolo di raccordo tra pubblico e privato (si pensi alla complementarietà dell offerta formativa pubblica competenze trasversali e di base e privata competenze tecnico specialistiche nell ambito dell apprendistato di II livello) nel monitoraggio e valutazione periodici dei risultati ottenuti 7

Fronte 3 Messa in trasparenza e certificazione delle competenze Cosa è stato/è necessario fare Rafforzare il sistema della messa in trasparenza e certificazione delle competenze, rispondendo alle sollecitazioni nazionali ed europee ad una evoluzione delle strumentazioni in uso e in ottemperanza a quanto previsto dalla L. n. 92/2012 in tema di Sistemi territoriali integrati dell Istruzione Formazione e Lavoro e di Livelli essenziali delle prestazioni riferiti a servizi di politica attiva da erogarsi nell arco di vita delle persone Avviare una sperimentazione per dotare il sistema degli operatori di erogazione dei servizi di politica attiva di uno strumento univoco, basato su linguaggio e metodologie condivisi e validati dalla Regione Piemonte, utile all identificazione e formalizzazione delle competenze dei lavoratori coinvolti negli interventi straordinari di ricollocazione per esuberi dei settori Tessile, Meccanico e ICT : Dossier delle evidenze Ruolo/valore del partenariato partecipazione alle commissioni per l aggiornamento del Repertorio degli standard professionali collaborazione interistituzionale con la Regione Veneto per mutuare la metodologia di costruzione del Dossier forte commitment delle Parti Economiche e Sociali nei riguardi del progetto Dossier delle Evidenze in funzione della sua potenziale utilità nel facilitare matching D/O di lavoro ruolo fondamentale delle PES nella fase di condivisione dell utilità e funzionalità dello strumento Dossier da parte dei cittadini e delle imprese trascrizione in linguaggio preferibilmente standardizzato degli esiti di un servizio di supporto guidato alla ricostruzione e identificazione delle competenze acquisite dal cittadino/lavoratore nell'arco della vita, a fini orientativi e di messa in trasparenza non ha valore di attestazione, né di certificazione delle competenze 8

Verso la Programmazione 2014 2020 La Direzione Istruzione, Formazione Professionale e Lavoro, in risposta al perdurare della straordinaria crisi economico finanziaria, in questa ultima fase della periodo di programmazione 2007/2013, sta operando con un approccio integrato e partecipato alla definizione di un modello di programmazione e attuazione degli interventi di politica attiva efficace e efficiente. In tal senso nel concetto di partenariato rientrano, oltre che il coinvolgimento e la collaborazione delle Parti Economiche e Sociali comunemente intese, anche i seguenti elementi: Collaborazione interistituzionale tra i diversi livelli di governance: Stato Regione Province Collaborazione intersettoriale: necessità di un azione integrata tra i Settori della Direzione Istruzione, Formazione Professionale e Lavoro (Settore Lavoro, Settore Formazione Professionale, Settore Standard Formativi e Settore Gestione Amministrativa) Collaborazione transnazionale/interregionale: scambio di buone prassi (partecipazione a Rete transnazionale Net@work, sperimentazione dell adozione Dossier delle evidenze della Regione Veneto) Ricerca feedback da parte dei destinatari diretti e indiretti degli interventi: occupati a rischio, svantaggiati, disoccupati, imprese 9

Verso la Programmazione 2014 2020 In che direzione si vuole andare? Con il necessario e concreto supporto delle Parti Economiche e Sociali, la Dir. Istruzione Formazione Professionale e Lavoro intende: 2007 2013 Consolidare gli apprendimenti dalle esperienze di successo (ad esempio, interventi anticrisi) Valutare, sulla base delle analisi dei risultati ottenuti, l opportunità di portare a regime alcune sperimentazioni avviate (ad esempio Dossier delle evidenze, attuazione degli interventi di apprendistato) Rafforzare la collaborazione interdirezionale per una sempre maggiore integrazione delle politiche del lavoro e della formazione con le politiche di sviluppo (ne consegue delle fonti di finanziamento FSE FESR) 10

Verso la Programmazione 2014 2020 Fattori critici di successo per rafforzare la collaborazione Istituzioni Parti Economiche e Sociali Superamento delle logiche partenariali di tipo formalistico (mera condivisione concertazione) Contribuire a rendere vivo e partecipato il momento di confronto istituzionale del Comitato di Sorveglianza del Programma Maggiore contatto con i destinatari diretti e indiretti degli interventi per la comprensione delle reali esigenze Accrescimento della conoscenza reciproca e delle logiche sottese all Azione Amministrativa e alla Azione delle Parti Economiche e Sociali. Ad esempio, una migliore conoscenza da parte delle PES della normativa di riferimento e delle procedure di programmazione e attuazione degli interventi potrebbe accelerare la fase di definizione e concertazione degli Lavorare con approccio integrato e sistemico interventi 11