INQUADRAMENTO GEOLOGICO LOCALE... 2 IDROGRAFIA... 3 PIANIFICAZIONE E PROGETTAZIONE COMUNALE... 3 ANALISI CARTOGRAFICA DA P.A.I...

Documenti analoghi
INQUADRAMENTO GEOLOGICO LOCALE... 2 IDROGRAFIA... 3 PIANIFICAZIONE E PROGETTAZIONE COMUNALE... 3 ANALISI CARTOGRAFICA DA P.A.I...

COMUNE DI BARGA (LU)

COMUNE DI BARGA (LU)

INQUADRAMENTO GEOLOGICO LOCALE... 2 IDROGRAFIA... 2 PIANIFICAZIONE E PROGETTAZIONE COMUNALE... 3 ANALISI CARTOGRAFICA DA P.A.I...

8.1 AREA PR VIA PISANA UTOE 8

COMUNE DI SASSETTA Provincia di Livorno Relazione. Marzo 2008

ZS2b COMPARINI 1 UTOE 10

INDICE Paragrafi. Appendici al testo

In relazione alle condizioni di rischio riscontrate sono state individuate tre sottoclassi. - 3a

11.1 AREA TN VIA DEI COMPARINI UTOE 11

Normativa e funzioni regionali in materia di difesa del suolo

D.C.I. 151 del 20/2/2007. Modifica degli articoli 22, 25, 50 delle Norme di Piano NUOVO TESTO

STATO ATTUALE. SCHEDA DI FATTIBILITA n : 39 Tavola di fattibilità 9 in scala 1: UTILIZZAZIONI COMPATIBILI: Zona omogenea B2 residenziale

COMUNE DI EMPOLI Provincia di Firenze

BACINO REGIONALE OMBRONE BACINO INTERREGIONALE FIORA PIANIFICAZIONE DI BACINO E NORME PAI

Autorità di Bacino BACINO PILOTA DEL FIUME SERCHIO. CIRCOLARE n. 7 PER L APPLICAZIONE DELLE NORME DEL VIGENTE P.A.I.:

VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO

Comune di Tavernerio (CO)

Piano Particolareggiato del Centro Storico

PIANO STRUTTURALE VARIANTE N. 2 (L.R. n.65 del 10 Novembre 2014, art.30)

1 AMBITO D'INTERVENTO

Settore IV Pianificazione e governo del territorio

COMUNE DI CORTONA PROVINCIA DI AREZZO. Progetto: Variante al Piano di Recupero n 401/ Demolizione e

RELAZIONE GEOLOGICA Giugno 2015

... DOCUMENTO PRELIMINARE PER LA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A V.A.S.... SCHEDA NORMA BC 4.3 STATO DI VARIANTE

PIANO DI RECUPERO DEL CENTRO STORICO DI BETTOLLE (SI) CLASSIFICAZIONE DI PERICOLOSITÀ E FATTIBILITÀ N. 53/R BETTOLLE (SI) COMUNE DI SINALUNGA

COMUNE di SCANDICCI Provincia di Firenze

Piano di bacino del fiume Serchio, stralcio Assetto Idrogeologico (PAI) Lucca, marzo 2018

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE

Comune di Ferentillo

COMUNE DI SAVIGLIANO

ADOZIONE. Variante al Piano Strutturale per l'adeguamento del quadro conoscitivo alle direttive del D.P.G.R. 53/r/2011 e al P.G.R.A.

DOSSIER PROGETTUALE VALUTATIVO ATI 7 PARCO AGRICOLO SPORTIVO LA CITTADELLA DELLO SPORT. Sezione VII Fattibilità Scheda grafica della fattibilità

RAPPORTO AMBIENTALE DI V.A.S. Q.V.1a

IdroGeo Service Srl. Sommario

RELAZIONE GEOLOGICA ALLEGATO E

C.E.S.A. S.R.L. DI BUONCRISTIANI COSTANTINO

- Classe di Pericolosità Geologica: Classe 2a: Pericolosità Bassa con presenza di terreni scadenti entro i primi 10 m da p.c..

L.R. 21/05/2012 n 21

ALLEGATO 04 Approvazione del PR15 e contestuale variante al RU Schede norma estratto elaborato 26 R.U.

Nota integrativa per modifiche schede di fattibilità

COMUNE DI PRATO AREA CASELLO PRATO OVEST COMMITTENTE: COMUNE DI PRATO IL TECNICO: DOTT. ING. CRISTIANO CAPPELLI APRILE 2015

Comune di Calendasco

Spinello in Comune di Santa Sofia

GEOLOGICA G 2 IDRAULICA I 1 SISMICA S 2

COMUNE DI PISA PROVINCIA DI PISA

Tutela della rete idrografica e delle relative pertinenze e sicurezza idraulica. Norme di Attuazione: Titolo 4

CITTA' DI LUCCA NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE VARIANTE DI ADEGUAMENTO AL PIANO DI ASSETTO IDROGEOLOGICO (P.A.I.) RELATIVA AL BACINO DELL'OZZERI

COMUNE DI EMPOLI Provincia di Firenze

Studio G E O E C O S Dott. Geol. G. MENZIO. Programmazione Territoriale-Geotecnica-Idrogeologia. Sede : Via Cavour 34 - SAMPEYRE (CN)

Comune di Rovagnate. Aggiornamento RELAZIONE ILLUSTRATIVA. Provincia di lecco IDROGEOLOGICA E SISMICA DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO

PROGETTO PRELIMINARE COMUNE DI DORZANO

AREALE A37 P.I.P A SUD DELLA ROGGIA MOLINARA DI LARIZZATE

COMUNE DI CAPOLONA PROVINCIA DI AREZZO. Progetto: Piano di Recupero in zona A. Committente: Amministrazione Comunale di Capolona.

CLASSE 1 CLASSE 2 CLASSE 3. CLASSE 3d

PROGETTAZIONE STRADALE E FERROVIARIA

Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI)

PROGETTO DI PIANO ATTUATIVO Scheda Progetto PA12 I Variante al R.U - Piano di Recupero dell'ex Centrale Telecom Via della Concia - Fucecchio

NORME GEOLOGICHE DI PIANO

Studio Tecnico Dott. Geol. MARIO LOLLA Via Valdona, 4 Sesto Calende (VA) - tel

CROCE ROSSA ITALIANA. Legislazione

Relazione di compatibilità Idraulica Art.10 L.R. 23 Novembre COMPRENSORIO VALLE CUPA 5.1 VERIFICA PRELIMINARE E VERIFICA SEMPLIFICATA Il Compr

PREMESSA CHIARIMENTI RELATIVI ALLA SCELTA DEL BATTENTE IDRAULICO PER LA MESSA IN SICURZZA DELLE STRUTTURE... 3

ZS 66 VIA PONCHIELLI UTOE 9

Comune di Fano Località Rosciano REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO DELLA POTENZA DI KWP COLLEGATO ALLA RETE ELETTRICA DI MEDIA TENSIONE

ALLEGATO 1 Norme di Attuazione

COMUNE DI SANTA CROCE SULL ARNO (Provincia di Pisa)

DIREZIONE PIANIFICAZIONE E GESTIONE TERRITORIALE COMUNE DI RIMINI UO GESTIONE TERRITORIALE

AREALE A27 S.U.E. VIA ANADONE

COMUNE DI GENOLA VIA ROMA, GENOLA COSTRUZIONE DEL 11 BLOCCO DI LOCULI NELL AMPLIAMENTO DEL CIMITERO LOTTO 1 CIG: ZDB212CC58

Relazione di adeguamento dei dati di pericolosità idraulica alla Variante al PS ed al nuovo Regolamento Urbanistico del Comune di Empoli.

Evoluzione della gestione del rischio idraulico in Provincia di Trento


AN.5 CEREGLIO (VERGATO) VIA PROVINCIALE. Localizzato a Cereglio, lungo via Provinciale

INDICE. 1. Contenuti 2

Studio Geologico Dott. Nicola Lauria INDICE 1. PREMESSA SCHEDE GEOLOGICO-TECNICHE RELATIVE ALLE AREE OGGETTO DELLA VARIANTE...

Studio Geologico Dott. Nicola Lauria

COMUNE DI PIOVERA CLASSE II. Classe IIIa. Classe CLASSE III: IIIb 2. Classe IIIb. Classe IIIb 1

PIANO ATTUATIVO AREA TR03a L.R. 03/01/2005 N. 01 art.69

- aprile 2013 SOMMARIO

ANALISI URBANISTICA DEL COMPARTO INQUADRAMENTO TERRITORIALE E AMBIENTALE

Schede di Fattibilità

RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA All. 1. Variante semplificata

PTCP DI REGGIO EMILIA: RAPPRESENTAZIONE DELLA PERICOLOSITÀ SISMICA LOCALE A SCALA PROVINCIALE E INDIRIZZI PER LA PIANIFICAZIONE COMUNALE

Relazione di compatibilità Idraulica Art.10 L.R. 23 Novembre COMPRENSORIO ASCOLI EST 5.1 VERIFICA PRELIMINARE E VERIFICA SEMPLIFICATA Le aree

Comune di VALLO TORINESE

Andrea Casella Geologo

Comune di Canale. Oggetto: VARIANTE STRUTTURALE AL P.R.G.C. Verifiche di compatibilità idraulica ed idrogeologica

Norme Tecniche di Attuazione del Regolamento Urbanistico Segue Articolo n 35

PROGETTAZIONE DI RETI DI DISTRIBUZIONE (FOGNARIE, IDRICHE, METANODOTTI, ETC.)

STUDIO GEOLOGICO DOTT. GEOL. ALESSANDRO MURRATZU

P.R.G. Variante parziale Bibbona PIANO REGOLATORE GENERALE. al Piano Strutturale e al Regolamento Urbanistico

Relatore della Componente Geologica del Piano : Dott. Geol. Luigi Giancarlo Corna iscritto all Ordine dei Geologi della Lombardia al n.

e rischio idraulico Applicazione alle reti fognarie Invarianza idraulica, idrologica Ruolo del gestore Crema, 23 maggio 2019

PIANO DI BACINO STRALCIO SUL RISCHIO IDROGEOLOGICO (ai sensi dell art.1, comma 1, del D.L. 180/1998 convertito in L. 267/1998)

COMUNE DI PEREGO. Aggiornamento RELAZIONE ILLUSTRATIVA

SOMMARIO. Dott. Ing. Silvia LUCIA

NORME GEOLOGICHE DI PIANO

COMUNE DI CAMPIONE D'ITALIA

Transcript:

INQUADRAMENTO GEOLOGICO LOCALE... 2 IDROGRAFIA... 3 PIANIFICAZIONE E PROGETTAZIONE COMUNALE... 3 ANALISI CARTOGRAFICA DA P.A.I.... 10 CRITICITÀ GEOLOGICHE... 12 1

Inquadramento geologico locale In questo tratto il tracciato della tubazione in progetto si sviluppa alla base dei di terrazzi fluviali antichi, nelle parti di pianura dove affiorano i depositi alluvionali del Fiume Serchio e dei suoi affluenti; in particolare sui terreni quaternari lungo il Canale Ozzeri, che in questa parte di pianura sono costituiti in prevalenza da argille inorganiche e localmente limi sabbiosi. In vicinanza delle conoidi potrebbero trovarsi granulometrie a maggiore diametro fino alla ghiaia. Dalle prove penetrometriche effettuate si osserva in profondità la presenza costante di argille limose, fino alla profondità di 6 m, e resistenze alla punta prevalentemente variabili tra 10 e 20 kg/cmq con frequenti disomogeneità ed eteropie, tipiche di una dinamica fluviale di erosione e/o di sedimentazione, riconducibile ad antichi percorsi fluviali. Nello specifico, nell area di intervento, affiorano le seguenti unità geolitologiche: Depositi alluvionali terrazzati prevalentemente ciottolosi con alternanze sabbiose grossolane, spesso determinano scarpate morfologiche. Depositi alluvionali attuali e recenti depositi alluvionali costituiti da ghiaie eterometriche, sabbie e limi di composizione poligenica. 2

Idrografia Il tratto di pianura che il tracciato lambisce presenta un buon grado di regimazione idraulica, sviluppato attraverso una serie di fossi con funzione di rete secondaria che, in caso di scarsa manutenzione, non riescono a drenare la pianura con la conseguente comparsa di ristagni diffusi in caso di piogge prolungate. In queste aree la permanenza degli allagamenti risulta ulteriormente condizionata dalla rete idrografica minore che trova sbarramento negli argini stessi dei corsi d acqua principali. Ad inizio tratto il progetto prevede l'attraversamento del Fosso delle Galere; poche centinaia di metri verso est un'altra interferenza è rappresentata dall'attraversamento di un altro fosso che scende dai Monti Pisani. I corsi d'acqua che scendono dai Monti Pisani hanno un regime torrentizio, le cui portate, intense in autunno (in misura minore in primavera) e con periodi di magra in estate, derivano dalla modesta estensione dei bacini, dalla loro acclività e dal regime pluviometrico. Gli attraversamenti dovranno essere valutati attentamente, sia per i ripristini spondali che per quanto riguarda le fasi di scavo. Le prescrizioni tecniche minime per quanto riguarda il loro attraversamento sono quelle di garantire almeno 1,50 m tra la generatrice superiore del tubo e il fondo fosso. Anche in questo tratto il tracciato si sviluppa lungo la rottura di pendenza tra il versante nord dei Monti Pisani e la piccola pianura del Canale Ozzeri, che, solcata da fossi di drenaggio, costituisce una grande cassa di espansione naturale in sinistra del canale, la cui destinazione prevista è quella di servire alla laminazione delle piene. La tubazione in progetto risulta interrata, la sua realizzazione non interferirà quindi con il naturale deflusso delle acque. Si renderà tuttavia necessario richiedere le dovute autorizzazioni in materia idraulica, anche in relazione alle fasce di salvaguardia idraulica dal reticolo delle acque pubbliche ai sensi del R.D 523/1904. Pianificazione e progettazione comunale L area ricade nella parte di territorio soggetta alla Variante di adeguamento al Piano di Assetto Idrogeologico relativa al bacino dell Ozzeri, approvata con Delibera C.C. n 147 del 30.12.2008 e pubblicata sul BURT n. 11 del 18.03.2009. In particolare la Carta della Pericolosità Geomorfologica (Tavola 8 della Variante di adeguamento al Piano di Assetto Idrogeologico relativa al bacino dell Ozzeri) individua l area più sfavorevole attraversata dalla tubazione nella classe di pericolosità 3

geomorfologica G3 elevata. In questa classe sono state inserite Aree di pianura potenzialmente subsidenti per caratteri litostratigrafici. Secondo il D.P.G.R. 53/r 2011 nelle situazioni caratterizzate da pericolosità geologica elevata:.. è necessario rispettare i seguenti criteri generali: a) la realizzazione di interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture è subordinata all'esito di idonei studi geologici, idrogeologici e geotecnici finalizzati alla verifica delle effettive condizioni di stabilità ed alla preventiva o contestuale realizzazione degli eventuali interventi di messa in sicurezza; b) gli eventuali interventi di messa in sicurezza, definiti sulla base di studi geologici, idrogeologici e geotecnici, devono comunque essere tali da: - non pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti; - non limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di stabilizzazione e prevenzione dei fenomeni; - consentire la manutenzione delle opere di messa in sicurezza; c) in presenza di interventi di messa in sicurezza sono predisposti ed attivati gli opportuni sistemi di monitoraggio in relazione alla tipologia del dissesto; d) l'avvenuta messa in sicurezza conseguente la realizzazione ed il collaudo delle opere di consolidamento, gli esiti positivi del sistema di monitoraggio attivato e la delimitazione delle aree risultanti in sicurezza, sono certificati; e) possono essere realizzati quegli interventi per i quali venga dimostrato che non determinano condizioni di instabilità e che non modificano negativamente i processi geomorfologici presenti nell'area; della sussistenza di tali condizioni deve essere dato atto nel titolo abilitativo all'attività edilizia. 4

Il Consiglio Comunale di Lucca, nella seduta del 31 maggio 2016, ha adottato il Piano Strutturale ai sensi dell'articolo 19 della LR 65/2014 "Norme per il governo del territorio"; secondo la cartografia allegata l'area più sfavorevole attraversata dalla tubazione ricade in classe di Pericolosità geomorfologica media (G.2): "aree in cui sono presenti fenomeni franosi inattivi e stabilizzati (naturalmente o artificialmente); aree con elementi geomorfologici, litologici e giaciturali dalla cui valutazione risulta una bassa propensione al dissesto; corpi detritici su versanti con pendenze inferiori al 25%". Secondo l'allegato QP_5_C: "le condizioni di attuazione sono indicate in funzione delle specifiche indagini da eseguirsi a livello edificatorio al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell area e nei suoi dintorni significativi". La carta di Pericolosità Idraulica (Tavola 6 della Variante di adeguamento al Piano di Assetto Idrogeologico relativa al bacino dell Ozzeri) individua l area a maggior pericolosità attraversata dal tracciato nella classe di pericolosità idraulica I4 molto elevata, nella quale ricadono aree interessate da allagamenti per eventi con Tr<=30 anni indotti dal sistema Ozzeri. Aree collocate sotto la quota di 12 m s.l.m. nel rilievo laser scanning effettuato dall Autorità di Bacino del Serchio. In riferimento alle problematiche idrauliche, con l entrata in vigore del D.P.G.R. 53/r 2011: Nelle situazioni caratterizzate da pericolosità idraulica molto elevata è necessario rispettare i seguenti criteri:.. c) gli interventi di messa in sicurezza, definiti sulla base di studi idrologici e idraulici, non devono aumentare il livello di rischio in altre aree con riferimento anche agli effetti dell eventuale incremento dei picchi di piena a valle; d) relativamente agli interventi di nuova edificazione, di sostituzione edilizia, di ristrutturazione urbanistica e/o di addizione volumetrica che siano previsti all interno delle aree edificate, la messa in sicurezza rispetto ad eventi con tempo di ritorno di 200 anni può essere conseguita anche tramite adeguati sistemi di autosicurezza (porte o finestre a tenuta stagna, parti a comune, locali accessori e/o vani tecnici isolati idraulicamente, ecc), nel rispetto delle seguenti condizioni: - sia dimostrata l assenza o l eliminazione di pericolo per le persone e i beni, fatto salvo quanto specificato alla lettera l); - sia dimostrato che gli interventi non determinano aumento delle pericolosità in altre aree;.. g) fuori dalle aree edificate sono da consentire gli aumenti di superficie coperta inferiori a 50 metri quadri per edificio, previa messa in sicurezza rispetto ad eventi con tempo di ritorno di 200 anni conseguita tramite sistemi di auto sicurezza;.. i) devono essere comunque vietati i tombamenti dei corsi d acqua, fatta esclusione per la realizzazione di attraversamenti per ragioni di tutela igienico-sanitaria e comunque a seguito di parere favorevole dell autorità idraulica competente;.. m) possono essere previsti ulteriori interventi, diversi da quelli indicati nelle lettere dalla a) alla l) di cui al presente paragrafo, per i quali sia dimostrato che la loro natura è tale da non determinare pericolo per persone e beni, 5

da non aumentare la pericolosità in altre aree e purché siano adottate, ove necessario, idonee misure atte a ridurne la vulnerabilità. Il Consiglio Comunale di Lucca, nella seduta del 31 maggio 2016, ha adottato il Piano Strutturale ai sensi dell'articolo 19 della LR 65/2014 "Norme per il governo del territorio"; secondo la cartografia allegata l'area più sfavorevole attraversata dalla tubazione ricade in classe di Pericolosità idraulica molto elevata (I.4): "aree interessate da allagamenti per eventi con Tr 30 anni". Secondo l'allegato QP_5_C: "le trasformazioni ammissibili sono disciplinate dalla legge regionale 21 maggio 2012, n. 21 e s.m.i. Nel territorio di competenza del bacino del Serchio le trasformazioni ammissibili devono rispettare anche i contenuti delle norme del PAI, con particolare riferimento agli artt. 20,21,22, 22bis e 24". All art. 2 della L.R. 21/2012 per le aree classificate a pericolosità idraulica molto elevata: è consentita, altresì, la realizzazione degli interventi di seguito indicati, a condizione che siano preventivamente realizzate, ove necessarie, le opere per la loro messa in sicurezza per tempo di ritorno duecentennale, comprensive degli interventi necessari per non aggravare la pericolosità idraulica al contorno: a) ampliamento e adeguamento di opere pubbliche; b) nuovi impianti e relative opere per la raccolta e la distribuzione della risorsa idrica, il convogliamento e la depurazione degli scarichi idrici, lo stoccaggio, il trattamento, lo smaltimento ed il recupero dei rifiuti, la produzione ed il trasporto di energia da fonti rinnovabili o, comunque, al servizio di aziende e insediamenti produttivi previsti dagli strumenti e atti di pianificazione e programmazione regionali, provinciali e comunali vigenti al momento 6

di entrata in vigore della presente legge, non diversamente localizzabili, oppure ampliamento o adeguamento di quelli esistenti... Secondo la Carta delle Zone a Maggior Pericolosità Sismica Locale (Tavola 7 della Variante di adeguamento al Piano di Assetto Idrogeologico relativa al bacino dell Ozzeri), il progetto ricade in aree a pericolosità sismica S2 come "aree costituite da conoidi alluvionali e/o coni detritici" o zona con presenza di depositi alluvionali granulari e/o sciolti e quindi con possibili effetti di amplificazione diffusa del moto del suolo dovuta alla differenza di risposta sismica tra substrato e copertura dovuta fenomeni di amplificazione stratigrafica. All art. 19.2 delle Norme Tecniche di Attuazione della Variante di adeguamento al Piano di Assetto Idrogeologico relativa al bacino dell Ozzeri: La fattibilità idraulica, geomorfologica e sismica degli interventi consentiti dal R.U. deve essere individuata attraverso i seguenti 2 abachi di correlazione tra la tipologia dell intervento e il grado di pericolosità idraulica, geomorfologica e sismica dell area in cui la previsione ricade. L individuazione di eventuali interventi non elencati negli abachi dovrà avvenire per analogia tipologica con quelli elencati. 7

Attraverso gli abachi sopra riportati si ricava, per i tratti a maggior pericolosità del tracciato: fattibilità geomorfologica III nella tabella 2 delle N.T.A. della Variante di adeguamento al Piano di Assetto Idrogeologico relativa al bacino dell Ozzeri, per le nuove infrastrutture pubbliche o di interesse pubblico si prescrive: Ai fini della individuazione delle condizioni di compatibilità degli interventi con le situazioni di potenziale pericolosità da subsidenza sono prescritte indagini di approfondimento, condotte a norma del D.M. 11/03/88 e del D.M. 16/01/96, ovvero del D.M.14 gennaio 2008 Norme tecniche per le costruzioni, richieste sia nel caso di intervento diretto, sia di Piano Complesso di Intervento, sia di Piano Attuativo. Coefficiente amplificativo S = 1.25 (o superiore, in funzione della morfologia del sito e/o di valutazioni affinate degli effetti locali) secondo D.M. 14/09/05, Coefficiente di fondazione ε = 1.15 per le categorie B,C; ε = 1.3 solo per la categoria E (o superiori, in funzione della morfologia del sito e/o di valutazioni affinate degli effetti locali) secondo D.M. 16/01/96. In particolare le indagini di supporto alla progettazione edilizia dovranno essere finalizzate, oltre alle consuete valutazioni delle tensioni ammissibili, dei cedimenti assoluti e differenziali propri e indotti al contorno, nonchè dei possibili fenomeni di ritiro e rigonfiamento dei terreni per variazione delle condizioni di umidità del suolo. fattibilità idraulica IV nella Tabella 1 delle N.T.A. della Variante di adeguamento al Piano di Assetto Idrogeologico relativa al bacino dell Ozzeri, per le nuove infrastrutture pubbliche o di interesse pubblico si prescrive: gli interventi dovranno 8

essere realizzati in condizioni di sicurezza idraulica rispetto agli eventi con tempo di ritorno duecentennale del F. Serchio e del Canale Ozzeri, senza indurre incrementi di rischio in altre aree. A tal fine dovrà essere fatto riferimento alle quote dei tiranti idrici duecentennali riportate nelle Tavole dei Comparti Idraulici n. 14 e 15 ed agli accorgimenti tecnico-costruttivi di cui all art. 18.5 delle presenti norme. Nel caso di infrastrutture a rete è prescritto che debbano essere attuate tutte le dovute precauzioni per la riduzione del rischio a livello compatibile con le caratteristiche dell infrastruttura. All art. 18.1 delle N.T.A.: Le aree ricadenti nel Settore I della TAV. 5 - CARTA DEI CONDIZIONAMENTI DI NATURA IDRAULICA, quali parte di quelle di progetto, le più sfavorevoli comprendenti le aree inondabili dalla piena ventennale, sono soggette a edificabilità limitata ed assoggettate alle seguenti disposizioni.. 4. Sono inoltre consentiti:.. la realizzazione di nuove infrastrutture pubbliche a rete parimenti essenziali e non diversamente localizzabili, purché siano realizzate in condizioni di sicurezza idraulica per tempi di ritorno di duecento anni in relazione alla natura dell intervento e al contesto territoriale, non concorrano ad incrementare il rischio idraulico né il carico insediativo, non precludano la possibilità di attenuare o eliminare le cause che determinano le condizioni di rischio e risultino essere comunque coerenti con la pianificazione degli interventi di emergenza di protezione civile. Tutte le nuove infrastrutture pubbliche dovranno garantire il non aggravio delle condizioni di pericolosità del contesto territoriale in cui verranno ad inserirsi, prevedendo idonee misure compensative sia per quanto riguarda i massimi battenti statici attesi sul territorio che nei confronti del reticolo drenante esistente e della dinamica di trasferimento delle acque;... fattibilità sismica II nella Tabella 3 delle N.T.A. della Variante di adeguamento al Piano di Assetto Idrogeologico relativa al bacino dell Ozzeri, per le nuove infrastrutture pubbliche o di interesse pubblico si prescrive: Sono prescritte, sia nel caso di intervento diretto, sia di Piano Complesso di Intervento, sia di Piano Attuativo, solo qualora la progettazione avvenga secondo la nuova normativa sismica (D.M 14 Gennaio 2008. Norme tecniche per le costruzioni), indagini geofisiche sismiche, condotte secondo i criteri stabiliti dalle Istruzioni Tecniche del Progetto V.E.L. della Regione Toscana, che definiscano spessori, geometrie e velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare l entità del contrasto di rigidità sismica tra terreni tra alluvioni e bedrock sismico, ovvero alla definizione della Categoria di sottosuolo ex D.M 14 Gennaio 2008 Norme tecniche per le costruzioni. Sono state effettuate indagini geognostiche le cui risultanze ai fini dell'opera in progetto non contrastano con la fattibilità geologica dell'opera. La tubazione in progetto sarà interrata, la sua realizzazione non interferirà quindi con il naturale deflusso delle acque, si renderà tuttavia necessario richiedere le dovute autorizzazioni 9

in materia idraulica, anche in relazione alle fasce di salvaguardia idraulica dal reticolo delle acque pubbliche ai sensi del R.D 523/1904. Dalla carta delle categorie di suolo di fondazione allegata alla variante al Regolamento Urbanistico del Comune di Lucca l'area di progetto ricade in categoria C. La classe C comprende Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15 < NSPT,30 < 50 nei terreni a grana grossa e 70 < cu,30 < 250 kpa nei terreni a grana fina). Analisi cartografica da P.A.I. In questo paragrafo vengono considerati i tematismi di pericolosità geomorfologica e idraulica ai sensi della normativa vigente in materia di pericolosità e di rischio idraulico, costituita dalle Norme del Piano di Bacino, aggiornate con le modifiche del "Piano di Bacino, stralcio Assetto Idrogeologico (P.A.I.) - Primo aggiornamento" - Testo Unico e dalla cartografia allegata al P.A.I.. Dal 17/12/2015, data di adozione da parte del Comitato Istituzionale del Progetto di Piano II Aggiornamento, sono immediatamente efficaci quali misure di salvaguardia, le disposizioni di cui agli articoli 7, 9, 23, 25, 25 bis, 40, 46, e le perimetrazioni delle aree a pericolosità da frana e idraulica rappresentate nelle tavole del Progetto di Piano, utilizzate in questo documento dove si siano verificate interferenze con le modifiche avvenute sulle carte del Primo aggiornamento. P.A.I. Carta della Franosità Secondo la Carta della Franosità del Bacino del Fiume Serchio la stazione di sollevamento e il tracciato attraversano un'area "di fondovalle e/o pianeggiante con eventuali problemi relativi alla capacità portante dei terreni ed ai cedimenti" ai sensi dell'art. 15 delle Norme. Il tracciato attraversa anche "aree potenzialmente franose per caratteristiche litologiche" rispondenti all'art. 15 delle Norme. 10

Sono state effettuate indagini geognostiche le cui risultanze ai fini dell'opera in progetto non contrastano con la fattibilità geologica dell'opera. P.A.I. Pericolosità idraulica In maniera frammentaria il tracciato attraversa aree classificate diversamente dal P.A.I.: aree AP ad alta probabilità di inondazione, ai sensi dell'art.22 delle Norme; aree morfologicamente depresse a pericolosità idraulica molto elevata PU rispondenti all'art. 24 delle Norme, oltre ad "Aree di laminazione delle piene e/o destinate ai principali interventi idraulici di riduzione del rischio idraulico" che rispondono all'art.20 delle Norme. Durante sopralluoghi congiunti tra i progettisti e i funzionari dell'autorità di Bacino del Serchio sono state individuate aree che permettono di rimanere al margine delle casse di espansione previste, la cui delimitazione non può essere riportata in dettaglio nella cartografia P.A.I.. Nella parte finale del tratto, in località V. Altieri, un ponte canale permetterà di attraversare il Canale Ozzeri senza interessare l'area dove prevista la cassa di espansione. Il tracciato interessa infine nella sua ultima parte "aree di pertinenza fluviale e/o aree a moderata probabilità di inondazione in contesti di fragilità geomorfologica (P2g)" che seguono l'art.23bis delle Norme. 11

La tubazione in progetto sarà interrata, la sua realizzazione non interferirà quindi con il naturale deflusso delle acque, si renderà tuttavia necessario richiedere le dovute autorizzazioni in materia idraulica, anche in relazione alle fasce di salvaguardia idraulica dal reticolo delle acque pubbliche ai sensi del R.D 523/1904. Criticità geologiche Il tratto si sviluppa nella zona di raccordo tra l area di pianura e le pendici dei Monti Pisani lungo aree agricole. La problematica geologica maggiore può essere innescata da eventuali venute di acque dai terreni di conoide che caratterizzano il versante che presentano falde sospese che risentono delle piogge. Nella zona limitrofa di pianura, in corrispondenza del Canale Ozzeri, è indicata la presenza di un paleo alveo. Considerate le litologie di conoide presenti in caso di presenza di acqua sarà creata sul fondo scavo una linea di drenaggio con materiale ghiaioso fine per convogliare le stesse poi con una pompa di aggottamento nel corpo recettore più vicina. Considerata la pendenza del versante e la quota di scavo di progetto queste interferenze risultano minime e saranno concentrate probabilmente nelle zone più depresse del versante. Nella parte centrale del tratto durante i sopralluoghi sono state individuate aree di ristagno, fondamentalmente dovute ad una scarsa manutenzione delle fosse presenti, ma non sono da considerare come presenza di una falda affiorante. 12