Vitaliano Ciulli, Pietro Govoni, Pierluigi Zotto CMS. Stato di collaudo e integrazione: verifiche su fascio e presa dati con cosmici

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Transcript:

Vitaliano Ciulli, Pietro Govoni, Pierluigi Zotto CMS Stato di collaudo e integrazione: verifiche su fascio e presa dati con cosmici Bologna 23.11.2006

L attività di collaudo e messa a punto dei rivelatori è avvenuta attraverso misure effettuate localmente nei laboratori, prese dati su fascio e con cosmici. Inoltre un buon esercizio di integrazione fra i rivelatori che ha interessato circa il 5% di CMS è stato svolto durante le prove di funzionamento e mappatura del magnete con una lunga campagna di presa dati di cosmici denominata MTCC. In questa presentazione verranno mostrati risultati di calibrazioni su fascio e con cosmici per ECAL collaudo con cosmici in situ per i DT collaudo con cosmici del tracciatore funzionamento di tutti i rivelatori a MTCC 2

ECAL Attività su fascio Intercalibrazione dei SuperModuli Linearità della risposta energetica Scansioni in energia e posizione Studi sugli effetti di varie fessure intercristallo Ricostruzioni di energia nei run sincroni Varie verifiche di funzionamento in diverse condizioni operative Dal punto di vista del collaudo la determinazione dei coefficienti di calibrazione è quella fondamentale e quindi discussa nel seguito 3

Intercalibrazione L intercalibrazione è la determinazione dei coefficienti che permettono di ottenere l allineamento fra i tutti i cristalli di un SM rispetto ad un cristallo di riferimento. I coefficienti sono un indice della qualità del rivelatore dopo la correzione prima della correzione Per la valutazione dei coefficienti di intercalibrazione è necessario introdurre tagli fiduciali e una correzione F (x,y) per il contenimento dello sciame 4

Detta Mi il l ampiezza del segnale misurato nel cristallo i- esimo allora i coefficienti sono dati da Applicando i coefficienti di intercalibrazione al SM 16 calibrato σ=0.7% N.B. La calibrazione è stata applicata senza correzioni su dipendenze dall energia e dalla posizione d impatto. Sono quindi ancora possibili miglioramenti non calibrato 5

Sono stati calibrati su fascio 10 SM su 36. Il SM 22 è stato esposto al fascio due volte per verificare la riproducibilità della determinazione dei coefficienti σ=0.27% Si noti che nessuno dei passaggi che compongono la procedura di intercalibrazione utilizza informazioni MonteCarlo 6

Intercalibrazione con cosmici Il tempo di fascio disponibile non sarà sufficiente per poter calibrare tutti i moduli per cui è stata sviluppata una complessa procedura di intercalibrazione con cosmici. cosmici con incidenza verticale σ=1.7% Selezione cosmici verticali comparando l energia depositata in un cristallo con quella depositata nei circostanti Comparazione con i coefficienti ottenuti da fascio 7

Una presa dati dedicata su fascio con muoni ha permesso la determinazione delle sistematiche della calibrazione con cosmici Differenza con i coefficienti determinati da elettroni η index Differenza con i coefficienti determinati da cosmici η index 8

Qualità della pre-calibrazione La qualità delle misure di precalibrazione è evidenziata verificando se la precisione di valutazione delle costanti è sufficiente ad incontrare i requisiti sul rivelatore 0.5% = requisito di risoluzione Contributo globale alla risoluzione energetica Risoluzione in posizione 9

È in corso una presa dati combinata con HCAL i cui obiettivi sono creare un insieme di dati per regolare il MC misurare la risoluzione combinata di π ed e L analisi dei dati è ancora allo stadio preliminare resolution(mean/rms) 0.32 0.3 0.28 0.26 0.24 0.22 0.2 0.18 0.16 Very preliminary # $ HB1+EC HB1+EC+HO 0.14 Without 50 100 150 200 250 300 En ergy(g ev) " H O : E = ( 1 25. 03± 0. 85)!E %! ( 1 5. 31 ± 0. 1 2) % With H O : " E = ( 1 25. 03± 0. 85)!E %! ( 1 1. 58 ± 0. 1 3) % 10

Collaudo in situ delle DT Le camere installate in YB+1, YB+2, YB0 (con l eccezione di quelle dei settori 4&5) e YB-1 (solo i settori 10 e 11) sono state sottoposte a verifiche di funzionamento sfruttando la loro capacità di autotrigger 1." verifiche dei collegamenti prima e dopo il cablaggio 2." verifiche del funzionamento delle schede (ROB,TRB,FEB,LinkB) 3." misure di rumore intrinseco e cross-talk 4." misure di efficienza con cosmici 5." verifiche della qualità della traccia ricostruita 11

Collaudo DT in situ - esempi Distribuzioni dei tempi di deriva cella normale Efficienza singola cella (>99%) connessione HV mancante cella rumorosa Efficienza ricostruzione tracce scheda di front-end malfunzionante canali morti 12

Collaudo del tracciatore Il tracciatore è attualmente in fase di integrazione elettrica e meccanica. Sono già state condotte alcune campagne di presa dati con cosmici per l allineamento e lo studio delle prestazioni I residui sul modulo TEC del tracciatore per la calibrazione laser (sin) e la selezione di cosmici (dx) sono comparabili 13

Il tracciatore verrà sottoposto a una verifica sistematica di funzionamento con cosmici. Si stanno approntando gli strumenti necessari per poter operare la verifica a livello di settore (25%) non appena possibile. 14

MTCC - Obiettivi La presa dati denominata MTCC ha coinvolto circa il 5% del rivelatore dei muoni, il calorimetro adronico, e una parte del calorimetro elettromagnetico e del tracciatore. Scopi della verifica sono stati: 1." integrazione del trigger e sua messa in tempo 2." integrazione del sistema di acquisizione dati 3." studio dei filtri di trigger di alto livello 4. utilizzo dei sistemi di controllo e di sicurezza remoti 5. utilizzo del sistema di distribuzione, gestione e registrazione dati 6. studio del sistema di allineamento 7." studio degli effetti di campo magnetico sui rivelatori 8." ricostruzione degli eventi col software ufficiale 15

MTCC - Tracciatore Prototipo con 131 moduli (1% del sistema finale) Sono stati fatti studi di TOB TEC Stabilità del rumore e dei piedistalli con campo magnetico Rapporto segnale/rumore TIB Ricostruzione di traccia 16

TIB Il rumore è insensibile al campo magnetico TOB 17

18 I segnali vengono raggruppati in clusters. Il rapporto segnale/ rumore si determina confrontando la carica dei clusters nelle prese dati con trigger casuali e con trigger di cosmici. S/N 28 S/N 45

Vista la dimensione del tracciatore in rapporto al resto del rivelatore e la direzione di incidenza verticale dei cosmici solo poche tracce lo raggiungono φ 6000 su 11 Milioni di trigger a B=0T 4500 su 17 Milioni di trigger a B=3.8T La qualità della misura di pt dipende anche ovviamente dal braccio di leva η 19

L angolo di Lorentz è determinato dall angolo (nel sistema di riferimento locale) delle tracce incidenti per cui è minima la dimensione dei clusters B=3.8T ϑl = 6.16 Preliminare B=4T ϑl = 6.86 Angolo locale (gradi) Angolo locale (gradi) 20

MTCC Calorimetro elettromagnetico Sono stati utilizzati due SM pari a circa 4% del rivelatore finale. Efficienza di acquisizione dati superiore al 95% Registrati circa 1% di eventi in concidenza con il resto di CMS (corrispondenti all accettanza geometrica) con ionizzazione minima (250 MeV) contro un rumore di 11 MeV. Stabilità dei guadagni degli APD in campo magnetico (verificata con l impulsatore) e del noise (RMS dei piedestalli) 21

MTCC Calorimetro Adronico Effetti del campo magnetico Aumento (10%) della luce prodotta dallo scintillatore Cross-talk fra pixel di HPD Rumore sugli HPD della porzione esterna del calorimetro (HO) che erano garantiti solo fino a 0.2 T E in corso lo studio per la sostituzione degli HPD con APD 22

MTCC Resistive Plate Counters Le camere si sono rivelate silenziose e pulite, per cui il trigger tecnico (coincidenza di N/6 stazioni) è stato molto efficace BARREL Wheel+2 RB4 Cluster size~2 ENDCAP RING 2 Cluster size~1.7 23

DT RPC 24

L indipendenza fra DT e RPC permette controlli incrociati (peraltro indipendenti dal campo magnetico vista la loro contiguità) 25

MTCC - Drift Tubes B 3,5-3,8T Sono state utilizzate 14 camere (circa 12000 canali) situate nella zona di maggior influenza del campo magnetico di CMS B 0,5T-1,5T B=0 (HV on) 0 10 20 30 40 number of noisy cells Il sistema si è dimostrato stabile e affidabile B 3,5T B 0,5T - 3,8T - 1,5T 0 200 400 600 800 1000 average noise of noisy cells [Hz] N.B. una cella è rumorosa se ha una frequenza > 40 Hz di segnali nel TDC al di fuori della finestra di trigger 26

MB1 MB2 MB3 MB4 93% dei trigger RPC contengono tracce nelle DT (accettanza geometrica) 27

Ricostruzione locale dei cosmici nei DT φ MB2 -φ MB1 (rad) φ MB3 -φ MB2 (rad) φ MB3 -φ MB1 (rad) µ+ µ- µ- µ+ θ (rad) p(gev) q pt (GeV) 28

Con i DT si può visualizzare immediatamente l effetto di curvatura del campo magnetico B off B on 29

La presenza di campo magnetico disperso nella zona delle camere causa la modifica dei cammini degli elettroni che si deve evidenziare come una modifica della velocità di deriva La situazione peggiore è nella camera più interna della ruota più esterna Variazione della velocità di deriva (mm/ns) Velocità di deriva nominale 0.0543 mm/ns B=0T Preliminare B=3.8T Preliminare Coordinata locale (cm) Angolo locale (rad) 30

MTCC Cathode Strip Chambers Le camere sono piuttosto stabili con un rumore di 2-3 conteggi ADC 31

Ricostruzione di traccia e confronto della qualità utilizzando ME2 e ME3 x estrapolata da ME2 differenza in ϕ fra estrapolazione da ME2 e misura di ME3 x misurata da ME3 momento del cosmico 32

MTCC - Ricostruzione globale ΦDT (rad) Confronto fra DT e Tracciatore ηdt Tutte le tracce Tracce a 4 punti Φtracciatore (rad) ΔΦDT (rad) µ+ µ- pt tracciatore (GeV) ηtracciatore 33

MTCC - Ricostruzione globale Ricostruzione del cosmico in tutto il rivelatore di muoni } CSC DT triggers triggers momento trasverso ricostruito nei dati comparato al MC dei cosmici di CMS Angolo polare θ (gradi) 34

Conclusioni Si comincia a passare alla fase di messa a punto del rivelatore e i primi approcci sembrano essere molto positivi. Tutta l elettronica è stata validata a livello di prototipo nelle varie verifiche su fascio e utilizzata nella prova di integrazione durante la mappatura del magnete (MTCC). L unico problema riscontrato è stato il cattivo funzionamento degli HPD del calorimetro adronico esterno. I componenti sono stati in funzione per mesi senza avere dato segni di deteriorazione e il sistema sembra godere di ampia stabilità. Il software di configurazione e il software di controllo di qualità sono stati sottoposti a una intensa verifica: l esperienza accumulata permetterà uno sviluppo mirato alle esigenze dell utente Il sistema di gestione e distribuzione dati funziona correttamente. 36