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PAG. 1 DI 18 INDICE 1 SCOPO... 3 2 RIFERIMENTI... 3 2.1 Riferimenti Esterni... 3 2.2 Riferimenti Interni... 4 2.3 Abbreviazioni... 4 3 CAMPO DI APPLICAZIONE, FINALITA E CRITERI... 5 4 DIAGRAMMA DI FLUSSO... 8 5 PREPARAZIONE DELLA VERIFICA ISPETTIVA ORDINARIA... 11 6 CONDUZIONE DELLA VERIFICA ISPETTIVA ORDINARIA PRESSO L AZIENDA... 12 6.1 Prima fase verifica ispettiva... 12 6.2 Seguito della verifica ispettiva... 13 6.3 Verbali delle attività svolte... 14 6.4 Riunione conclusiva con l azienda... 14 7 STESURA DELLA RELAZIONE CONCLUSIVA... 14 8 TRASMISSIONE RELAZIONE CONCLUSIVA E AGGIORNAMENTO DI VISPO-IPPC... 15 9 ALLEGATI... 16 Funzione e Nome Compilata da Verificata da Verifica RSPP Verifica CODIGEN/CODISE Approvata Fabio Colonna RUO Attività Produttive Emma Porro Oriano Tagliabue CODIGEN/CODISE DS Attività Maria Teresa Cazzaniga Visto per l emissione RSGQ A - Carla Piras Rev. Data Descrizione 0 04/06/2010 Prima Emissione 01 Aggiornamento dei riferimenti normativi alla luce delle modifiche al testo unico e 16/03/2011 abrogazione del D. lgs. 59/2005. Modificati moduli: MO.SL.028 - Comunicazione al gestore dell impianto di avvio verifica ispettiva MO.SL.029 - Verbale di verifica ispettiva incontro preliminare MO.SL.031 - Verbale di verifica ispettiva - riunione conclusiva MO.SL.032 Relazione finale 02 Aggiornamento anche a seguito di specifico audit del 16/12/2011 processo IPPC da cui sono emersi suggerimenti per il miglioramento del processo di ispezione degli stabilimenti soggetti ad Autorizzazione Iintegrata Ambientale. La presente IO sostituisce le IO esistenti in materia di verifiche ispettive IPPC: IO BS 056 e i relativi moduli. 03 La procedura era stata validata in CODISE il 15/12/2011. 21/06/2013 Aggiornamento alla nuova normativa regionale. Revisione modulo MO.SL.028.

PAG. 2 DI 18 04 05 06/08/2014 14/05/2015 Corrisponde alla data di emissione riportata nel cartiglio approvativo alla fine del documento Aggiornamento alla normativa relativa al codice di comportamento dei dipendenti pubblici. Inserimento modulo MO.SL.057 per dichiarazione conflitto di interessi. Aggiunto riferimento al Regolamento EMAS e relativi approfondimenti in merito alla visita ispettiva. Eliminato il MO.SL.028 sostituito da fac-simile in allegato 1. Aggiornamento normativo D.Lgs.46/2014 Aggiornamento modalità di ispezione in seguito all applicazione del SSPC (sistema di supporto alla programmazione dei controlli) nella definizione della programmazione regionale Eliminazione modulo MO.SL.029. Revisione modulo MO.SL.030 e MO.SL.032 Aggiornamento dei riferimenti normativi a seguito dell emanazione della nuova normativa nazionale e regionale in merito alla verifica di sussistenza dell obbligo di presentazione della relazione di riferimento (Direttiva UE/75/2010 e D.M. 272/2014) Inserimento dei riferimenti per la valutazione della verifica di sussistenza Revisione del Modulo MO.SL.032.

PAG. 3 DI 18 1 SCOPO Scopo dell istruzione operativa è quello di definire le modalità per lo svolgimento delle verifiche ispettive presso gli impianti soggetti alla normativa IPPC ed in possesso di Autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi del D.Lgs. 152/06 -Titolo III bis - e della raccomandazione 2001/331/CE. La verifica ispettiva rappresenta un momento dell intero processo di gestione delle ispezioni, in accordo con quanto riportato nella Linea Guida Controlli di ARPA (vedi riferimenti interni) e con la pianificazione dei controlli effettuata secondo quanto previsto dall art. 29-decies, comma 11-bis e 11 ter, del D.Lgs.152/06 e smi che comprende: 1. la pianificazione dei controlli; 2. la gestione dei controlli di competenza dei gestori (autocontrollo); 3. le ispezioni ambientali); 4. il reporting sull attività. L organizzazione e le modalità di svolgimento delle verifiche ispettive devono garantire i seguenti requisiti: 1. adeguata periodicità; 2. diffusione sul territorio; 3. effettività (non solo controllo documentale); 4. imparzialità. 2 RIFERIMENTI 2.1 Riferimenti Esterni D.lgs. 152 del 3/4/2006 e s.m.i. come modificato da D.lgs 46 del 04/03/2014 Parte Seconda - Titolo III bis: L autorizzazione integrata ambientale. Raccomandazione 2001/331/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 4 Aprile 2001, che stabilisce i criteri minimi per le ispezioni ambientali negli Stati membri. D.g.r. 4626 del 28/12/2012: Determinazione delle tariffe da applicare alle istruttorie e ai controlli in materia di Autorizzazioni integrate Ambientali (art.9 c.4 DM 24/04/2008). Norma ISO 9001. Norma ISO 14000. Legge Regionale n.16/1999 istitutiva di ARPA e s.m.i. Legge 7 agosto 1990, n. 241 s.m.i. (L. 6 novembre 2012, n. 190) Regolamento CE n. 1221/2009 sull adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS). Best Available Techniques Reference Document (Bref) e Best Available Tecniques (BAT) per i singoli settori pubblicate sul sito http://eippcb.jrc.ec.europa.eu/reference/ D.g.r. 3151 del 18/02/15 Metodologie per la predisposizione ed approvazione del piano di ispezione ambientale presso le installazioni soggette ad AIA in Lombardia

PAG. 4 DI 18 Direttiva Europea 2010/75/UE del 24 novembre 2010 Industrial Emissions Directive (detta in seguito Direttiva IED) Regolamento (CE) N. 1272/2008 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2008 relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele che modifica e abroga le direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE e che reca modifica al regolamento (CE) n. 1907/2006 (detto di seguito Regolamento CLP) Regolamento (CE) N. 1907/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che istituisce un'agenzia europea per le sostanze chimiche, che modifica la direttiva 1999/45/CE e che abroga il regolamento (CEE) n. 793/93 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1488/94 della Commissione, nonché la direttiva 76/769/CEE del Consiglio e le direttive della Commissione 91/155/CEE, 93/67/CEE, 93/105/CE e 2000/21/CE (detto di seguito Regolamento REACH) Comunicazione della Commissione Linee guida della Commissione europea sulle relazioni di riferimento di cui all articolo 22, paragrafo 2, della direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (GUCE del 06.05.2014 atto n.136/3) Decreto n. 272 del 13 novembre 2014 recante le modalità per la redazione della relazione di riferimento, di cui all articolo 5 comma 1 lettera v-bis del Decreto.Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (di seguito denominato DM n.272/2014) Circolare MATTM n. 22295/GAB del 27/10/2014 (detta in seguito 1 circolare) Circolare MATTM n. 12422/GAB del 17/06/2015 (detta in seguito 2 circolare) D.g.r X/5065 del 18.04.2016 Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) - indirizzi per l applicazione del D.M. n. 272 del 13.11.2014 decreto recante le modalità per la redazione della relazione di riferimento di cui all articolo 5, comma 1, lettera v-bis), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. 2.2 Riferimenti Interni Manuale Qualità ARPA Lombardia Linea Guida Controlli ARPA (LG.SL.003) SSPC sistema di supporto alla programmazione dei controlli Version 1.0 del 17-11-2014 Il modello: algoritmo e manuale d'uso SSPC sistema di supporto alla programmazione dei controlli Version 1.0 del 17-11-2014 Definizione ed algoritmi dei parametri aziendali e territoriali Linea guida Indicazioni per la valutazione della verifica di sussistenza di cui all articolo 3 comma 2 del DM 272/2014 (LG.SL.005) 2.3 Abbreviazioni ABBREVIAZIONE DESCRIZIONE A.C. AIA AIDA Autorità Competente Autorizzazione Integrata Ambientale Applicativo Integrato di Autocontrollo per le aziende IPPC

PAG. 5 DI 18 ABBREVIAZIONE DESCRIZIONE AT UDA BAT-MTD G.I. IPPC MO MUD PMC E-PRTR RP RTO SSPC V.I. VISPO- IPPC CLP DM IED MATTM TUA Allegato Tecnico Ufficio d Ambito Best Available Tecniques- Migliore Tecniche Disponibili Gruppo Ispettivo (comprensivo di RTO) Integrated Pollution Prevention and Control Modulo Modello Unico di Dichiarazione Piano di Monitoraggio e Controllo European Pollution Release and Transfer Register Responsabile Procedimento Referente Tecnico Organizzativo Sistema per il Supporto alla Programmazione dei Controlli Verifica Ispettiva Visite Ispettive On line per le aziende IPPC (applicativo) Classification Labelling and Packaging Decreto Ministeriale Industrial Emissions Directive Ministero dell ambiente e della tutela del Territorio e del Mare testo unico ambientale 3 CAMPO DI APPLICAZIONE, FINALITA E CRITERI Campo di applicazione La presente istruzione operativa si applica ogni qualvolta venga iniziata un ispezione ambientale di complessi IPPC industriali e di gestione rifiuti (esclusi gli allevamenti Cat. 6.6 a), b), c)), ubicati sul territorio lombardo.

PAG. 6 DI 18 Riguarda le ispezioni ambientali inerenti l attività ordinaria e quella straordinaria, in accordo con quanto riportato nella Linea Guida Controlli ARPA e ai documenti tecnici per la corretta esecuzione dei controlli per specifica matrice ambientale. Attività ordinaria: rientra nella pianificazione delle ispezioni IPPC per il territorio lombardo, Pianificazione dell attività ordinaria: la pianificazione è predisposta da ARPA con l utilizzo del Sistema di Supporto alla Programmazione dei Controlli (SSSPC) e proposta alla Regione che con apposito decreto annualmente la valida. Attività straordinaria: attività che non può essere oggetto di pianificazione e programmazione e che richiede spesso tempestività di intervento a seguito di un particolare evento. Finalità Attività ordinaria: L attività ordinaria ha la finalità di accertare: a) il rispetto delle condizioni dell'autorizzazione integrata ambientale; b) la regolarità dei controlli a carico del gestore, con particolare riferimento alla regolarità delle misure e dei dispositivi di prevenzione dell'inquinamento nonché al rispetto dei valori limite di emissione; c) che il gestore abbia ottemperato ai propri obblighi di comunicazione e in particolare che abbia informato l'autorità competente regolarmente e, in caso di inconvenienti o incidenti che influiscano in modo significativo sull'ambiente, tempestivamente dei risultati della sorveglianza delle emissioni del proprio impianto. Ha inoltre la finalità di: 1. sensibilizzare il gestore al raggiungimento della conformità all AIA ed all ottimizzazione dell attività di autocontrollo; 2. valutare l efficacia e l adeguatezza dell AIA e in particolare del Piano di Monitoraggio e Controllo (indicato in seguito PMC) ; si intende con PMC che è parte integrante dell AIA - l insieme delle attività che l azienda effettua a livello di monitoraggio e dei relativi controlli, anch essi programmati e attuati autonomamente dal Gestore, pertanto intesi come autocontrollo; 3. acquisire informazioni che, insieme a quelle derivanti dall autocontrollo, saranno riportate nella relazione finale; 4. alimentazione del processo del miglioramento continuo dei contenuti ambientali delle autorizzazioni. Attività straordinaria: Viene effettuata quando i dati disponibili dell autocontrollo e dei controlli ordinari già condotti non sono sufficienti a dare risposte in caso di: 1. reclami ambientali significativi e/o pertinenti e comunque opportunamente documentati; 2. specifiche problematiche locali; 3. particolari problematiche legate a specifiche categorie di impianto; 4. necessità di acquisizione di ulteriori informazioni ambientali; 5. gravi incidenti ambientali, inconvenienti o inadempienze; 6. istruttoria per il rilascio dell AIA e/o per modifiche sostanziali;

PAG. 7 DI 18 7. necessità di verifica che il gestore abbia adottato adeguate misure prescritte a seguito del controllo ordinario (adozione delle modifiche sostanziali); 8. necessità di valutazione della conformità di singoli interventi (es. messa a regime di un impianto, di parte di esso o di un nuovo sistema di abbattimento); 9. richiesta da parte dell Autorità Giudiziaria; 10. richiesta da parte dell Autorità Competente. Criteri generali Attività ordinaria : è prevista nell AIA, la periodicità è stabilita dalla programmazione regionale ai sensi dell art. 29 decies, comma 11 ter. Tale attività riguarda l intero complesso; nel caso di impianti più volte verificati, la visita ispettiva in loco può essere principalmente indirizzata alla matrice/attività gestionale più rilevante da un punto di vista ambientale, tenendo conto anche del peso degli indicatori nella definizione dell indice di rischio da parte del SSPC in fase di programmazione annuale; le indagini da svolgere e il relativo grado di approfondimento vengono preventivamente definiti sulla base di valutazioni riguardanti i potenziali impatti del complesso sull ambiente e gli esiti delle precedenti verifiche ispettive. I costi dell attività ordinaria sono a carico del gestore dell azienda e soggetti a tariffazione in accordo alla normativa regionale vigente, tenendo presente le riduzioni ivi indicate che, tra le altre, prendono in considerazione la registrazione EMAS. Attività straordinaria: può riguardare singoli aspetti o ben definite parti del complesso ed è finalizzata a rispondere ad una specifica richiesta pervenuta ad ARPA dall Autorità Competente, o anche intrapresa direttamente da ARPA per verificare particolari attività (ad esempio assistere alle verifiche in campo effettuate dal Gestore su uno SME). I costi dell attività straordinaria non sono a carico del gestore e rimangono in capo ad ARPA, qualora eseguiti d iniziativa, o all Autorità Competente nei casi previsti dal comma 4. dell articolo 29 - decies del D.Lgs 152/06 e s.m.i.

PAG. 8 DI 18 4 DIAGRAMMA DI FLUSSO 4.1 Diagramma inizio, conduzione e conclusione dell ispezione ambientale attività ordinaria: PROGRAMMAZIONE DELLA VISITA ISPETTIVA sulla base della pianificazione Preparazione visita con la definizione : degli aspetti da controllare degli eventuali campionamenti da effettuare della disponibilità della strumentazione ed eventuali analisi di laboratorio del materiale da far predisporre al Gestore. della composizione del gruppo ispettivo, della tariffa ai fini dell emissione della nota provvisoria. Esame della documentazione Decreto AIA Progetti e interventi richiesti in AIA Esiti autocontrollo Ultima dichiarazione disponibili E- PRTR e MUD Comunicazione dell azienda di adeguamento all AIA e/o richieste di proroghe Successive comunicazioni di variazioni amministrative e/o tecniche Precedenti controlli Validità delle eventuali certificazioni ambientali e utilizzo della relativa documentazione SGA per quanto di utilità ai fini dell ispezione. Comunicazione al Gestore, all Autorità Competente, al Comune e al Gestore del Servizio Idrico Integrato. 1_data inizio verifica, 2_indicazione del RTO ARPA 3_ predisposizione da parte del gestore della documentazione necessaria 4_Richiesta al Gestore del nominativo del Referente IPPC per l azienda. Eventuali richieste di informazioni al gestore, al Comune, all Autorità Competente In alcuni casi specifici, valutati preventivamente dal GI, la visita può essere effettuata senza preventiva comunicazione al Gestore e agli altri Enti Incontro col Gestore: Illustrazione modalità di svolgimento della verifica Verifica ispettiva secondo quanto definito nel corso del primo sopralluogo Valutazione degli esiti dell autocontrollo Eventuale confronto con gli esiti dei campionamenti ed analisi eseguiti Confronto e coordinamento fra i componenti del GI e stesura della relazione conclusiva

PAG. 9 DI 18 Riunione conclusiva con l azienda: presentazione e discussione degli esiti (possibilità di invio preliminare della relazione conclusiva) La riunione conclusiva è obbligatoria nel caso di prima visita o se si siano evidenziate inottemperanze o gravi criticità Relazione conclusiva Trasmissione relazione conclusiva a: Ditta Autorità competente Comune Ufficio d Ambito Eventuali altri Enti Eventuale trasmissione di nota separata: all Autorità Giudiziaria all Autorità Competente Aggiornamento data base VISPO- IPPC contemporaneamente alla esecuzione delle varie fasi Pianificazioni eventi successivi ai fini della verifica della risoluzione di criticità emerse dalla visita ispettiva

PAG. 10 DI 18 4.2 Diagramma inizio, conduzione e conclusione dell ispezione ambientale attività straordinaria: Reclamo Grave incidente Valutazioni dell agenzia Richieste dell AC Comunicazioni dell azienda di esecuzione di interventi Richieste della Magistratura Esame della documentazione: Decreto AIA Esiti autocontrollo Precedenti controlli Documentazione SGA se pertinente allo scopo Valutazione di merito/decisione Preparazione visita con la definizione: Degli aspetti da controllare Del materiale da far predisporre al Gestore al momento della visita Degli eventuali campionamenti da effettuare Della composizione del gruppo ispettivo Relazione / nota esplicativa Conduzione verifica ispettiva Relazione conclusiva Trasmissione relazione conclusiva a: Ditta Autorità competente Comune Autorità Ambito Ottimale Eventuali altri Enti Eventuale trasmissione di nota separata: all Autorità Giudiziaria all Autorità Competente Aggiornamento data base VISPO- IPPC contemporaneamente alla esecuzione delle varie fasi Pianificazione eventi successivi ai fini risoluzione criticità

PAG. 11 DI 18 5 PREPARAZIONE DELLA VERIFICA ISPETTIVA ORDINARIA Individuata l azienda da controllare in base al piano ed al calendario di controllo, predisposto ad inizio anno, la preparazione della visita per ogni complesso IPPC viene effettuata in base: a. ai contenuti dell AIA (criticità, prescrizioni, progetti ed interventi richiesti, PMC), b. agli esiti ed alle valutazioni dell autocontrollo, c. all ultima dichiarazione E-PRTR (ex INES), d. alle comunicazioni di adeguamento, ai precedenti controlli; alle eventuali procedure del SGA qualora siano utili all approfondimento di particolari criticità e. relativamente alla verifica ispettiva da effettuare. Per le Aziende già oggetto di più di una verifica ispettiva l attività preparatoria serve anche a definire l eventuale area/matrice principale da sottoporre a controllo in loco; in tal senso è utile, per un primo indirizzo valutare l impatto dell azienda tramite gli indicatori di rischio risultanti dall utilizzo dell SSPC. Vengono definiti: 1. la composizione del gruppo di controllo (definita di seguito gruppo ispettivo G.I.) 2. il programma della verifica e in particolare: gli aspetti da controllare gli eventuali campionamenti da eseguire (predisposizione di strumentazione e le analisi di laboratorio) il tempo previsto la tariffa applicata Fermo restando i concetti generali esposti nella Linea Guida Controlli ARPA circa la gestione di una attività ispettiva (e ai documenti tecnici ad essa connessi), si ritiene utile precisare che gli eventuali controlli analitici saranno programmati e attivati qualora se ne riscontri la necessità sulla base delle attività di controllo svolte della valutazione critica degli autocontrolli eseguiti nell ambito del P.M.C. e della valutazione degli eventuali documenti prodotti in seno al SGA. di criticità già note relative al ciclo tecnologico Indicativamente 5 giorni prima della V.I. viene inviata al gestore dell azienda controllata comunicazione della visita ispettiva (fac-simile in allegato 1), Tale comunicazione viene inviata anche : - al Comune (Amministrazione comunale in cui è ubicato l impianto); - all Autorità Competente; - all Ufficio d Ambito e al Gestore del Servizio Idrico Integrato; contiene le seguenti informazioni: - data inizio verifica ispettiva; - richiesta del materiale da far predisporre al gestore (*); - - nominativo dell RTO ARPA per la Verifica Ispettiva ;

PAG. 12 DI 18 e la richiesta di conferma del nominativo della figura aziendale di riferimento per l IPPC e del relativo indirizzo e-mail, nonché la richiesta del nominativo del soggetto aziendale in possesso delle deleghe in materia ambientale. (*) IN RELAZIONE ALLA DOCUMENTAZIONE DA RICHIEDERE ALL AZIENDA, E NECESSARIO VERIFICARE PRELIMINARMENTE QUANTO GIA A DISPOSIZIONE PRESSO L AC E/O IL DIPARTIMENTO ARPA. In caso di criticità note, è possibile, previa valutazione del GI, iniziare la visita ispettiva senza dare preventiva comunicazione al Gestore. L RTO è la figura, individuata di volta in volta dal Responsabile del Procedimento, avente il compito di coordinare il lavoro del G.I. e di tenere i contatti con l Azienda nel corso della verifica ispettiva. La composizione del GI è a cura del responsabile del procedimento e viene definita tenendo in considerazione i seguenti fattori: posizione ricoperta dal personale in ARPA; ruolo ricoperto nel GI; curriculum professionale, specifiche competenze possedute; curriculum formativo omogeneo alle registrazioni contenute nel fascicolo personale del funzionario necessità di ruotare i componenti del GI necessità di prevedere GI diversi per verifiche successive alla stessa installazione Il GI potrà avere al massimo una persona che ha già fatto parte del team istruttorio per quella installazione. Si considera ottemperata questa regola nel caso l istruttoria effettuata dal componente del G.I. risalga a più di tre anni prima La costituzione dei GI dovrà essere predisposta all inizio dell anno, non appena disponibile il piano dei controlli regionale. In occasione della comunicazione, da parte del responsabile di procedimento, del piano dei controlli ai funzionari individuati e della relativa assegnazione allo specifico GI, l eventuale sussistenza di situazioni di conflitto di interesse dovranno essere comunicate dal funzionario al proprio responsabile mediante il fac-simile (MO.SL.057). Infine, il RTO dovrà verificare se agli atti è presente la verifica di sussistenza presentata dal Gestore, analizzarla prima dell inizio della verifica ispettiva e individuare gli aspetti da verificare in sede di sopralluogo (ad esempio i sistemi di contenimento). 6 CONDUZIONE DELLA VERIFICA ISPETTIVA ORDINARIA PRESSO L AZIENDA 6.1 Prima fase verifica ispettiva All inizio della verifica ispettiva l RTO: presenta il gruppo ispettivo; tale gruppo è costituito dai funzionari ARPA comunicati per la prima giornata di ispezione (ove possibile tutti presenti a questo incontro.

PAG. 13 DI 18 Le presenze dei singoli membri alle successive verifiche saranno organizzate in funzione dello svolgimento delle singole fasi. nel caso si tratti del primo controllo, illustra le finalità della Verifica Ispettiva, facendo esplicito riferimento alla normativa nazionale (D.Lgs 152/06 smi Titolo III bis) e all AIA rilasciata all azienda e comunica al Gestore dell installazione la modalità di conduzione della V.I. presenta i contenuti della V.I., concordando l organizzazione delle fasi di verifica e acquisendo i nominativi del personale messo a disposizione chiede al Gestore di illustrare gli esiti dell autocontrollo in funzione dei risultati attesi dall AIA e di fare una valutazione sull efficacia dello stesso, mettendo a disposizione di ARPA la documentazione relativa, quando non già disponibile, compresa quella dell eventuale SGA. Le informazioni acquisite sono riportate nel verbale di visita ispettiva (MO.SL.030) redigere alla fine dell incontro preliminare il verbale (MO.SL.029). Il RTO ha inoltre il compito di valutare se sono necessari interventi specialistici (quali ad esempio verifiche sui microcontaminanti). 6.2 Seguito della verifica ispettiva La V.I. può articolarsi in diverse giornate; la durata dell intera V.I. dipende dalla contemporaneità o meno delle diverse fasi, dalla realtà aziendale, dal piano di controllo oltre che dal fatto che la V.I. sia focalizzata su un solo aspetto/matrice, dalla complessità degli impianti, dalle criticità emerse in fase istruttoria o del precedente controllo, dagli esiti dell autocontrollo. Durante le giornate di V.I., il G.I. condurrà le seguenti attività (con verifiche anche a campione ove applicabili): verifiche di tipo amministrativo (ad es., compilazioni di registri richiesti nei PMC, procedure richieste con l AIA ); rispondenza dell installazione con quanto riportato nelle planimetrie agli atti (ubicazione punti emissione, rete idrica, aree di stoccaggio materie prime, prodotti finiti e rifiuti); verifiche a campione dei dati inseriti in AIDA; verifica impiantistica di realizzazione degli interventi prescritti in AIA; verifica delle prescrizioni previste dall AIA; verifica dello stato di applicazione delle MTD principali (stato di applicazione dichiarato dall azienda e adeguamenti richiesti con l AIA); verifica dell installazione e del funzionamento degli apparecchi di misura (ad es. contatori, misuratori, ecc.) o di controllo (autocampionatori); eventuali effettuazione di misure e di prelievi con riferimento all AIA e in particolare al PMC. esame della verifica di sussistenza secondo quanto riportato nella LG.SL.005 Nel caso l Azienda sia stata più volte oggetto di verifiche ispettive, la visita in loco può essere mirata alla verifica più approfondita di specifiche fasi del processo produttivo che producono gli impatti più negativi sull ambiente o della matrice più impattante (si veda risultato analisi SSPC); oltre che naturalmente delle modifiche, sostanziali o meno, autorizzate e delle criticità emerse durante i precedenti controlli.

PAG. 14 DI 18 6.3 Verbali delle attività svolte Alla fine di ogni giornata di sopralluogo o comunque alla conclusione di ogni indagine per matrice svolta in azienda, il RTO redige un verbale (MO.SL.030). Nel verbale, oltre a quanto raccolto durante la prima fase della verifica ispettiva (paragrafo 6.1) devono essere presenti almeno i seguenti elementi: nomi dei componenti del G.I. e del RTO presenti nella giornata e relative fasi seguite; nomi e qualifiche delle figure aziendali che hanno partecipato alla V.I. e fasi da loro seguite. Tra questi nomi, deve risultare il nome del Gestore dello stabilimento, in quanto titolare dell AIA, e, se non presente, il nome del suo rappresentante; elenco delle attività e delle verifiche condotte nella giornata; eventuali prelievi e misure effettuate; documentazione acquisita, specificando se in digitale o cartaceo; ora di inizio e di conclusione dei lavori ed eventuale data del successivo sopralluogo; particolari comunicazioni per le giornate successive; eventuali modifiche del programma di verifica; firma del RTO e del referente IPPC dell azienda. 6.4 Riunione conclusiva con l azienda Il GI si riunisce per comunicare al Gestore gli elementi che saranno oggetto della relazione finale; l RTO annoterà sul verbale di riunione conclusiva (MO.SL.031) eventuali osservazioni espresse dal Gestore. Nel caso si tratti della prima visita la riunione conclusiva è un momento importante della V.I. dato che è in questa sede che devono essere discusse le criticità, ma anche i punti di forza e le eventuali possibilità di miglioramento dell Azienda. E un momento di discussione e non di semplice elencazione di risultati di verifiche analitiche e no. E possibile inviare la relazione finale in bozza alla azienda prima dell incontro finale, per agevolare e rendere più concreto ed operativo tale incontro. Ciò potrebbe anche contribuire ad abbreviare i tempi del procedimento. In caso di aziende già oggetto di controlli e per cui non si sono riscontrate criticità, tuttavia, è possibile evitare questa fase, anticipando la discussione all ultima giornata di sopralluogo. 7 STESURA DELLA RELAZIONE CONCLUSIVA Il RTO con il G.I. o un suo sottogruppo predispone la relazione conclusiva (MO.SL.032). Nella relazione vanno riportati tutti i riscontri visionati in fase di sopralluogo, l elaborazione degli eventuali esiti analitici e l interpretazione degli stessi;

PAG. 15 DI 18 gli eventuali elementi critici riscontrati rispetto sia a problematiche di tipo impiantistico/gestionale sia derivanti dal contesto territoriale in cui l azienda è inserita; le inottemperanze a quanto prescritto in AIA riscontrate ; queste possono dare origine a proposte di assunzione di provvedimenti di diffida/sospensione da parte della Autorità Competente; in tale contesto vengono avanzate proposte di risoluzione e tempi di adeguamento basate su valutazioni tecniche; contestazione di sanzioni amministrative; segnalazione all Autorità Giudiziaria le proposte all Autorità Competente di modifiche da inserire in AIA, quali ulteriori raccomandazioni e/o prescrizioni oppure revisione/integrazione di alcuni punti; gli eventuali punti di miglioramento su cui l azienda dovrebbe agire ovvero gli interventi che ARPA suggerisce direttamente all azienda al fine di migliorare le performance ambientali, ad esempio l applicazione di nuove BAT. La relazione conclusiva deve essere firmata dal GI e dal Responsabile del Procedimento, individuato nell ambito del Dipartimento, e/o dal R.U.O. APC. 8 TRASMISSIONE RELAZIONE CONCLUSIVA E AGGIORNAMENTO DI VISPO-IPPC La relazione conclusiva è inviata a: Gestore, Autorità Competente, Comune, Ufficio d Ambito e, secondo le valutazioni del caso, anche ad eventuali altri Enti, entro due mesi dall ultima giornata di visita in loco (art.29 decies, comma 5, D.Lgs. 152/06 e smi) In caso siano state riscontrate violazioni (di natura penale/amministrativa), si procede alla trasmissione con nota separata all Autorità Giudiziaria, in caso di segnalazione di notizia di reato; all Autorità Competente, in caso di violazione amministrativa, previo invio di verbale di accertamento e contestazione al Gestore dell Installazione.. Il Responsabile del Procedimento assicura che tutti i dati relativi alle ispezioni e la relazione conclusiva siano archiviati nell apposito sistema informatico di gestione dei controlli (applicativo VISPO-IPPC). In particolare va curato l aggiornamento almeno delle seguenti informazioni e di tutte quelle che verranno rese obbligatorie: l anagrafica dell azienda oggetto di ispezione, completa di tutti i dati. Se non fosse possibile inserire queste informazioni in VISPO-IPPC direttamente dal Dipartimento, è necessario inviare una e-mail l indirizzo rir_ippc@arpalombardia.it con i dati aziendali, il codice attività IPPC della Ditta. Dovranno inoltre essere comunicati eventuali variazioni rispetto a quanto già inserito nel database (ad esempio cambi di ragione sociale e/o volture); l autorizzazione AIA rilasciata all azienda (almeno numero dell atto); il tipo di verifica (ordinaria o straordinaria); la data di trasmissione della lettera di inizio, data sopralluogo, data conclusione e data trasmissione rapporto conclusivo;

PAG. 16 DI 18 caricamento della relazione finale e relativa documentazione utilizzata per il controllo; eventuali criticità o difformità; eventuali segnalazioni e/o sanzioni amministrative. Ai fine della contabilizzazione della verifica ispettiva per il raggiungimento degli obiettivi è necessario effettuare almeno tale compilazione. 9 Allegati Allegato 1 fac simile Comunicazione al gestore dell impianto di avvio verifica ispettiva MO.SL.030 verbale di verifica ispettiva attività svolte MO.SL.031 - Verbale di verifica ispettiva - riunione conclusiva MO.SL.032 Relazione finale MO.SL.057 Dichiarazione conflitto di interessi

PAG. 17 DI 18 Allegato 1 Prot. n. Prat. n. <Luogo>, <Data> Al Gestore della Ditta <Ragione sociale> <Indirizzo> <Comune>, <Provincia> Al Sindaco del Comune di <Comune> Anticipata a mezzo fax e p.c. Alla Provincia di <Provincia> All Ufficio d Ambito Servizio Idrico Integrato Al Gestore del Oggetto: Visita Ispettiva presso l Azienda <Ragione Sociale> ubicata in Comune di <Comune> (<Provincia>) - Incontro preliminare Autorizzazione Integrata Ambientale n. del D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 e s.m.i. In accordo con quanto previsto dal piano regionale dei controlli di cui alla...inserire n atto regionale. è stata programmata la verifica ispettiva di cui all oggetto al fine di accertare il rispetto delle condizioni previste dall Autorizzazione Integrata Ambientale. Si comunica pertanto che in data <gg-mm-aaaa>, a partire dalle ore <xxxx>, presso codesto insediamento avrà luogo l incontro preliminare con cui sarà avviata la verifica ispettiva dell AIA. All incontro parteciperà il Gruppo Ispettivo di ARPA Lombardia ed è richiesta la presenza del Gestore e del responsabile IPPC di codesta Azienda. Il Gruppo Ispettivo sarà costituito da tecnici di ARPA Lombardia, che svolgeranno l attività di verifica del rispetto delle condizioni stabilite dall AIA, attraverso analisi di documenti e registri, visita dello stabilimento, misure e campionamenti, svolte in una o più giornate successive. Si richiede al gestore di: tenere a disposizione una planimetria aggiornata relativa alla destinazione delle aree interne allo stabilimento, alle emissioni in atmosfera, alla rete e agli scarichi idrici, alle aree di stoccaggio rifiuti. Qualora siano occorse modifiche rispetto alla situazione descritta nell Allegato Tecnico all AIA, la nuova planimetria deve evidenziare i cambiamenti avvenuti; fornire anticipatamente, se non già inseriti in AIDA, i dati aggiornati su: o o produzione effettiva; consumi idrici;

PAG. 18 DI 18 o consumi energetici; riferiti al periodo compreso tra il <data> e il <data>; assicurare che l accesso ai punti di prelievo delle emissioni idriche e in atmosfera, nonché di lettura sia a norma di sicurezza; confermare il nominativo del referente IPPC dell Azienda o comunicare gli estremi dell eventuale nuovo referente (telefono e e-mail), nonché il nominativo del soggetto aziendale in possesso delle deleghe in materia ambientale.; illustrare durante l incontro preliminare gli esiti dell autocontrollo effettuato. Si coglie l occasione per chiedere al Comune di < indicare Comune> di indicare se, dalla data di rilascio del Decreto AIA, è variato il PRG (o PGT) comunale è stato adottato un nuovo Piano di Zonizzazione Acustica è stato individuato il reticolo idrico minore e il relativo Regolamento di Polizia idraulica che possa avere inerenza col sito Si ricorda che, ai sensi dell art. 33 comma 3-bis del D.Lgs. 152/06 smi, gli oneri relativi ai controlli sono posti a carico dei soggetti gestori in base ad apposito tariffario; a riguardo si fa presente che la tariffa relativa al controllo in base a quanto riportato al paragrafo E Parte 2 della d.g.r. 4626 del 28/12/12 sarà così ripartita: Tariffa fissa : indicare l importo (calcolato in base alla Tabella L del par. E Parte 2 della d.g.r. 4626 del 28/12/12) Tariffa analisi (eventuale) calcolata in base alle analisi effettuate applicando le tariffe indicate all All. V del d.m. 24 aprile 2008; la tariffa non potrà in ogni caso superare l importo della tariffa fissa (Tabella M del par.f Parte 2 della d.g.r. 4626 del 28/12/12) Si fa quindi riserva dell amministrazione di richiedere l effettuazione dell eventuale versamento in relazione a quanto disposto dalle norme su indicate una volta conclusa la visita ispettiva. Si comunica, infine, che il Referente Tecnico Organizzativo ARPA per la verifica ispettiva è <nome e cognome> <telefono> <e-mail> Distinti saluti. Il Responsabile di UO / Il Direttore di Dipartimento

Responsabile della Qualità: CARLA PIRAS Oggetto : LG.SL.005.Rev.00_IO.SL.004.Rev.06_IO.SL.005.Rev.05_MO.SL.032.Rev.04_MO.SL.037.Rev.06 Allegati: File MO.SL.032.Rev_04.pdf File MO.SL.037.REV.06.pdf File IO.SL.005.Rev.05.pdf.p7m File LG.SL.005.Rev.00.pdf.p7m File IO.SL.005.Rev.05.DOCX File LG.SL.005.Rev.00.docx File MO.SL.037.REV.06.docx File IO.SL.004.Rev.06.doc File MO.SL.032.Rev_04.doc File IO.SL.004.Rev.06.pdf.p7m Ruolo Nominativo Data rilascio APPROVAZIONE CAZZANIGA MARIA TERESA (ARPASC9) 20/12/2016 EMISSIONE Responsabile della Qualità: CARLA PIRAS 21/12/2016