Commissione Istruzione, Lavoro, Innovazione e Ricerca Coordinamento tecnico Regione Lazio Accordo per la prima attuazione dei percorsi integrati di istruzione e formazione professionale Dr. ssa Mafalda Camponeschi (Coordinamento tecnico delle Regioni per il FSE) Roma, 7 MAGGIO 2010 1
QUADRO NORMATIVO ATTUALE (1/3) Legge 53/2003: Ridisegna la struttura del sistema educativo che, per il secondo ciclo, prevede due canali, paralleli e comunicanti, ma distinti tra loro: il sistema dei licei quinquennali, ed il sistema integrato di IeFP Accordo quadro in Conferenza Stato-Regioni del 19 giugno 2003: avvio sperimentale dei percorsi triennali integrati di IeFP Decreto legislativo 226/2005, CAPO III: il provvedimento, attuativo della Legge 53/2003 per il riordino del 2 ciclo del sistema educativo, al CAPO III disciplina il sistema integrato di IeFp, e prevede due tipologie di percorsi: 1. percorsi di durata triennale, che si concludono con il conseguimento di una qualifica professionale; 2. percorsi di durata almeno quadriennale, che si concludono con il conseguimento di un diploma professionale. 2
QUADRO NORMATIVO ATTUALE (2/3) Legge 296/2006, art. 1, comma 622: introduzione del nuovo obbligo di istruzione elevato fino ai 16 anni di età Decreto MPI n. 139 del 22/08/07: individuazione dei saperi e delle competenze del nuovo obbligo di istruzione 3
QUADRO NORMATIVO ATTUALE (3/3) Legge 40/07, art. 13, comma 1: reintroduzione degli istituti tecnici e professionali nel sistema di istruzione del secondo ciclo e loro riordino e potenziamento come Istituti tecnici e professionali ; Legge 40/07, art. 13, comma 1- quinquies: adozione di Linee Guida, in Conferenza Unificata, per realizzare organici raccordi tra i percorsi degli istituti tecnici e professionali, e i percorsi di IeFP, finalizzati al conseguimento di qualifiche e diplomi professionali, di competenza delle Regioni, compresi in apposito Repertorio nazionale. DPR del 15 marzo 2010: Approvazione del Regolamento sul riordino dell istruzione professionale di Stato (art. 64, comma 4, legge 133/08). 4
Gli Accordi sui percorsi sperimentali triennali A partire dall Accordo del 2003, si è sviluppato nel corso degli anni un percorso di collaborazione tra Stato e Regioni, che ha portato a siglare i seguenti Accordi: 15/01/04: Accordo in Conferenza Stato Regioni sugli standard formativi delle competenze di base 28/10/04: Accordo in Conferenza Unificata sui dispositivi di certificazione finale ed intermedia e di riconoscimento dei crediti ai fini dei passaggi tra i sistemi 05/10/06: Accordo in Conferenza Stato Regioni sugli standard formativi minimi delle competenze tecnico-professionali relativi a 14 figure in uscita dai percorsi sperimentali triennali 05/02/09: Accordo in Conferenza Stato-Regioni sugli standard formativi minimi delle competenze tecnico-professionali, relativi a 19 figure in esito ai percorsi triennali di IeFP 5
Passaggio dalla fase sperimentale alla messa a regime In attesa della completa messa a regime del CAPO III, a norma dell articolo 18 del dlgs n. 226/05, con l Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 29 aprile 2010 tra MIUR, MLPS, Regioni e P.A, si esce dalla fase sperimentale di attuazione del CAPO III, prevedendo una prima messa a regime del dlgs n. 226/05, a norma dell art. 27, comma 2, che disciplina la fase transitoria di passaggio al nuovo ordinamento. 6
Contenuti fondamentali dell Accordo (1/2) 1. Avvio della messa a regime dei percorsi triennali e quadriennali di IeFP per il primo anno di attuazione 2010-2011; 2. Ai fini dell assolvimento dell obbligo di istruzione nell ambito di tali percorsi, si fa riferimento ai risultati di apprendimento (Regolamento n. 139/07) e alle competenze chiave per l apprendimento permanente (Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 2006). Essi costituiscono la base culturale generale di riferimento anche per l ulteriore sviluppo del terzo e quarto anno dei percorsi di IeFP; 7
Contenuti fondamentali dell Accordo (2/2) 3. Viene definito un set di figure e relativi standard formativi delle competenze tecnico-professionali, di riferimento nazionale per i percorsi di IeFP di terzo e quarto anno. Si tratta di 21 figure per i percorsi triennali e 21 figure per i percorsi quadriennali 4. In via transitoria, si assume a riferimento quanto previsto nell intesa del 20 marzo 2008 siglata in Conferenza Stato- Regioni, in merito alla definizione degli standard minimi del nuovo sistema di accreditamento delle strutture formative per la qualità dei servizi 8
Inoltre, il Piano di lavoro Ai fini della completa messa a regime del CAPO III del dlgs 226/05, l Accordo stabilisce che Miur, Mlps, Regioni e P.A predispongano un Piano di lavoro finalizzato alla elaborazione di proposte per: 1. la definizione di figure e aree professionali da siglare con accordi in CU (art. 18, dlgs 226/05), a partire dai processi e dalle attività utilizzati quale riferimento per l individuazione degli standard delle competenze tecnico-professionali contenuti nel presente Accordo, e attraverso il confronto con le PS; 2. la definizione delle certificazioni in esito ai percorsi di IeFP; 3. la predisposizione delle Linee Guida per la realizzazione degli organici raccordi tra i percorsi degli istituti tecnici e professionali ed i percorsi di IeFP (art. 13, comma 1 quinquies legge 40/07); 9
Le 21 figure di riferimento per i percorsi triennali 1. Operatore dell abbigliamento 13) Operatore meccanico 2. Operatore delle calzature 14) Operatore del benessere 3. Operatore delle produzioni chimiche 15) Operatore della ristorazione 4. Operatore edile 16) Operatore ai servizi di 5. Operatore elettrico promozione ed accoglienza turistica 6. Operatore elettronico 17) Operatore amministrativo - 7. Operatore grafico segretariale 8. Operatore di impianti termoidraulici 18) Operatore ai servizi di vendita 9. Operatore delle lavorazioni artistiche 19) Operatore dei sistemi e dei 10. Operatore del legno servizi logistici 11. Operatore del montaggio e della 20) Operatore della trasformazione manutenzione di imbarcazioni da agroalimentare diporto 21) Operatore agricolo 10
Le 21 figure di riferimento per i percorsi quadriennali 1. Tecnico edile 14) Tecnico agricolo 2. Tecnico elettrico 15) Tecnico dei servizi di 3. Tecnico elettronico animazione turistico-sportiva 4. Tecnico grafico e del tempo libero 5. Tecnico delle lavorazioni artistiche 16) Tecnico dell abbigliamento 6. Tecnico del legno 17) Tecnico dell acconciatura 7. Tecnico riparatore di veicoli a motore 18) Tecnico di cucina 8. Tecnico per la conduzione e la 19) Tecnico di impianti termici manutenzione di impianti automatizzati 20) Tecnico dei servizi di 9. Tecnico per l automazione industriale promozione e accoglienza 10. Tecnico dei trattamenti estetici 21) Tecnico della trasformazione 11. Tecnico dei servizi di sala e bar agroalimentare 12 Tecnico dei servizi di impresa 13 Tecnico commerciale delle vendite 11
Es. di figura di riferimento nazionale e sua descrizione: Operatore dell abbigliamento Denominazione della figura Referenziazioni della figura Professioni NUP/ISTAT correlate Attività economiche di riferimento: ATECO 2007/ISTAT Descrizione sintetica della figura OPERATORE DELL ABBIGLIAMENTO 6. Artigiani, operai specializzati e agricoltori 6.5.3.3 Sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai 14 Confezione di articoli di abbigliamento, confezione di articoli in pelle e pelliccia 14.1 Confezione di articoli di abbigliamento, escluso abbigliamento in pelliccia L Operatore dell abbigliamento, interviene, a livello esecutivo, nel processo di produzione tessile e abbigliamento con autonomia e responsabilità limitate a ciò che prevedono le procedure e le metodiche della sua operatività.. Competenze tecnico professionali in esito al triennio L Operatore dell abbigliamento è in grado di: 1. Definire e pianificare fasi delle operazioni da compiere sulla base delle istruzioni ricevute e7o della documentazione di appoggio (schemi, disegni, ecc..) e del sistema di relazioni; 2. ; 3..n. COMPETENZA 1 ABILITA MINIME CONOSCENZE ESSENZIALI Utilizzare indicazioni di 1. Normative di sicurezza, appoggio (schemi, disegni, ecc..) igiene, salvaguardia e/o istruzioni per predisporre le ambientale di settore diverse fasi di lavorazione; 2. Principali terminologie tecniche di settore Applicare criteri di 3. Processi e cicli di lavoro della Organizzazione del proprio lavoro trasformazione tessile/ relativi alle peculiarità delle abbigliamento lavorazioni da eseguire e 4. Tecniche di comunicazione dell ambiente; organizzativa..: 5. Tecniche di pianificazione 12