QUARTA RICOGNIZIONE PORTO ANTICO E CAPITANERIA
Fin dal secolo IX a.c. alcune genti provenienti dall Est approdarono alla spiaggetta denominata scalo e si stanziarono nella
LO SCOGLIO «LA RITORNA» Poco distante da questo tratto di costa si trova uno scoglio detto della ritorna che ha dato origine alla leggenda popolare trascritta da Italo Calvino. La tradizione orale ci racconta che una principessa che abitava il castello si recava spesso su quello scoglio per chiamare il fidanzato lontano in guerra urlando ritorna! ritorna!, ma un giorno il mare la trascinò con sé riunendola al suo amato morto in battaglia.
! Questo piccolo golfo veniva già menzionato da Strabone nel 20 d.c. che lo definisce epineion cioè un porto arsenale.
La presenza di selci facilmente individuabili tra i sassi della spiaggetta ci testimonia che questo luogo era abitato fin dalla preistoria. Le selci che possiamo trovare risalgono all era mesolitica perché risultano lavorate dall uomo con la tecnica della percussione indiretta e servivano per tagliare o scuoiare nella caccia e nella pesca dato che lungo il torrente Peticcio vivevano grandi animali e il mare era molto pescoso.
L area portuale antica fu attiva dal IX sec a.c. al V d.c. poiché in quest ultimo periodo i Bizantini e i Longobardi spostarono i loro interessi commerciali verso Sud e ampliarono il porto per accogliere più galee e prolungarono la spiaggia costruendo un piccolo molo per l attracco. L opera muraria che oggi possiamo vedere in quello stesso luogo risale però al 1400, è costituita da blocchi di pietra di colore scuro che costituivano il toro cioè la parte portante iniziale del molo.
Il muro è decorato con un cordolo che ci richiama l architettura delle torri aragonesi del castello. Alla base dell opera muraria si trova un arco, costruito in piccoli mattoni, che doveva essere un piccolo ponte sotto cui passava l acqua che proseguiva poi con una rampa d alaggio verso il mare che costituiva un attracco per le navi e proseguiva col molo nord attuale che all epoca era più corto poiché arrivava fino al molo martello. La tecnica usata per la costruzione di questa opera muraria viene detta opus quadratum poichè risale all epoca romana e utilizza blocchi di arenaria, argilla rossa, e carbonato di calcio, di facile reperibilità nel territorio ma non molto resistenti.
! La Capitaneria di Porto- Guardia Costiera è un corpo della Marina Militare che svolge compiti e funzioni collegate in prevalenza all uso del mare e ad attività connesse con la navigazione commerciale da diporto.! La Capitaneria di Ortona è addetta al monitoraggio del traffico navale lungo l Adriatico nel tratto di propria competenza di circa 40 km.
SALA COMANDO DELLA CAPITANERIA In questa sala lavorano due operatori addetti al monitoraggio del traffico navale lungo l Adriatico nel tratto di propria competenza di circa 40 km. Il monitoraggio, effettuato ogni due ore, avviene attraverso un database-sistema automatico di identificazione delle navi. Il radar di una nave intercetta il segnale della capitaneria trasmettendo dei dati utili alla polizia marittima per la sicurezza e il soccorso.
La sala operativa comunica con la motovedetta di servizio sul mare attraverso il canale di servizio 16 che è una frequenza internazionale di sola chiamata riservata al soccorso, il sistema utilizzato è in SIMPLEX e funziona come un SMS. Nel soccorso è necessario comunicare con velocità e semplicità perciò esiste un sistema globale di comunicazione che le navi possono attivare premendo un semplice tasto.
Nella sala comando gli operatori utilizzano, oltre ai mezzi multimediali e tecnologici, le carte nautiche, per misurare le rotte delle navi con gli scopi di soccorso e controllo. MENU