I REQUISITI ACUSTICI PASSIVI E IL DPCM 5 DICEMBRE 1997

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E IL DPCM 5 DICEMBRE 1997 SITUAZIONE ATTUALE E SVILUPPI FUTURI Relatore: Danilo BRANDA email: d.branda@studiobranda.it Torino, 7 maggio 2009 1

Percorso Inquadramento Legislativo Il D.P.C.M. 5/12/1997 Gli adempimenti richiesti Lo stato dell arte degli edifici Il D.P.C.M. 5/12/1997 e la giurisprudenza Gli scenari futuri Torino, 7 maggio 2009 2

Inquadramento Legislativo Circolare ministeriale n. 1769 del 30 aprile 1966 "Criteri di valutazione e collaudo dei requisiti acustici nelle costruzioni edilizie LEGGE 26 ottobre 1995, n. 447 Legge quadro sull inquinamento acustico D.P.C.M. 5 dicembre 1997 Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici (attuazione dell art. 3 comma 1 lettera e) della Legge Quadro) Torino, 7 maggio 2009 3

La Circ. Min. n. 1769 del 30/04/1966 1.3. Il comportamento acustico di un immobile è un problema da risolvere in sede di progetto, ricorrendo ad una oculata scelta di materiali e curandone la messa in opera e le modalità di sistemazione 1.5. Le condizioni di silenziosità di un edificio dipendono non solo dalle modalità di costruzione, ma anche dalla zona di ubicazione: rurale, suburbana, residenziale, urbana, semi-industriale, industriale 4.1. Il collaudo e la classificazione consentono di riassumere un complesso di proprietà, esposte in un certificato di prova, che vengono determinate in modo quantitativo attraverso misure dirette; devono risultare da una determinazione sull'edificio stesso ed essere eventualmente integrate da dati di progetto e da rilievi di laboratorio 4.2. Il collaudo dovrà specificare se l'edificio risponde o no alle richieste di capitolato. Torino, 7 maggio 2009 4

La Circ. Min. n. 1769 del 30/04/1966 PARTE II NORME PER L'EDILIZIA CIVILE SOVVENZIONATA 3.2. Requisiti di capitolato o di accertabilità per le costruzioni di edilizia civile sovvenzionata, da determinarsi con misure in opera: Torino, 7 maggio 2009 5

Art. 1 Campo di applicazione Il D.P.C.M. 5/12/1997 1. Il presente decreto, in attuazione, determina i requisiti acustici delle sorgenti sonore interne agli edifici ed i requisiti acustici passivi degli edifici e dei loro componenti in opera, al fine di ridurre l'esposizione umana al rumore. Entra in vigore il 20.02.1998 Definisce i valori di isolamento acustico che devono avere gli edifici in merito a: Isolamento dai rumori aerei provenienti da altre unità immobiliari Isolamento dai rumori esterni Isolamento dai rumori di calpestio Isolamento dei rumori prodotto dagli impianti propri dell edificio Torino, 7 maggio 2009 6

Il D.P.C.M. 5/12/1997 ISOLAMENTO DAI RUMORI AEREI PROVENIENTI DA ALTRE UNITÀ IMMOBILIARI Torino, 7 maggio 2009 7

Il D.P.C.M. 5/12/1997 La partizioni fra ambienti (di diverse unità immobiliari) devono avere in opera un isolamento minimo ai rumori provenienti dalle unità limitrofe pari a: Destinazione d'uso Residenze, alberghi, pensioni Uffici, attività ricreative o di culto, attività commerciali Ospedali, cliniche, case di cura Indice del potere fonoisolante apparente Indice dell'isolamento acustico delle facciate Indice del livello di rumore da calpestio dei solai Livello massimo di rumore impoianti a funzionamento discontinuo Livello massimo di rumore impoianti a funzionamento continuo R' w D 2m,nT,w L' n,w L ASmax L Aeq 50 40 63 35 35 50 42 55 35 35 55 45 58 35 25 Scuole a tutti i livelli 50 48 58 35 25 Torino, 7 maggio 2009 8

Il D.P.C.M. 5/12/1997 ISOLAMENTO DAI RUMORI AEREI DALL ESTERNO Torino, 7 maggio 2009 9

Il D.P.C.M. 5/12/1997 Le pareti di facciata devono garantire in opera un isolamento minimo dai rumori esterni pari a: Destinazione d'uso Residenze, alberghi, pensioni Uffici, attività ricreative o di culto, attività commerciali Ospedali, cliniche, case di cura Indice del potere fonoisolante apparente Indice dell'isolamento acustico delle facciate Indice del livello di rumore da calpestio dei solai Livello massimo di rumore impoianti a funzionamento discontinuo Livello massimo di rumore impoianti a funzionamento continuo R' w D 2m,nT,w L' n,w L ASmax L Aeq 50 40 63 35 35 50 42 55 35 35 55 45 58 35 25 Scuole a tutti i livelli 50 48 58 35 25 Torino, 7 maggio 2009 10

Il D.P.C.M. 5/12/1997 ISOLAMENTO DAI RUMORI DA CALPESTIO Torino, 7 maggio 2009 11

Il D.P.C.M. 5/12/1997 I solai divisori tra ambienti abitativi devono garantire in opera un isolamento massimo dai rumori da calpestio pari a: Destinazione d'uso Residenze, alberghi, pensioni Uffici, attività ricreative o di culto, attività commerciali Ospedali, cliniche, case di cura Indice del potere fonoisolante apparente Indice dell'isolamento acustico delle facciate Indice del livello di rumore da calpestio dei solai Livello massimo di rumore impoianti a funzionamento discontinuo Livello massimo di rumore impoianti a funzionamento continuo R' w D 2m,nT,w L' n,w L ASmax L Aeq 50 40 63 35 35 50 42 55 35 35 55 45 58 35 25 Scuole a tutti i livelli 50 48 58 35 25 Torino, 7 maggio 2009 12

Il D.P.C.M. 5/12/1997 ISOLAMENTO DAI RUMORI PRODOTTO DAGLI IMPIANTI Torino, 7 maggio 2009 13

Gli impianti a aerazione, condizionamento) Il D.P.C.M. 5/12/1997 (ascensori, scarichi, servizi igienici) (impianti di riscaldamento, devono garantire in opera un livello di rumore massimo pari a: Destinazione d'uso Residenze, alberghi, pensioni Uffici, attività ricreative o di culto, attività commerciali Ospedali, cliniche, case di cura Indice del potere fonoisolante apparente Indice dell'isolamento acustico delle facciate Indice del livello di rumore da calpestio dei solai Livello massimo di rumore impoianti a funzionamento discontinuo Livello massimo di rumore impoianti a funzionamento continuo R' w D 2m,nT,w L' n,w L ASmax L Aeq 50 40 63 35 35 50 42 55 35 35 55 45 58 35 25 Scuole a tutti i livelli 50 48 58 35 25 Torino, 7 maggio 2009 14

Quali adempimenti? Il D.P.C.M. 5/12/1997 si limita a prescrivere che i requisiti acustici siano rispettati in opera La Legge regionale 20 ottobre 2000 n. 52 si è dimenticata di regolamentare i requisiti acustici passivi Che fare? Occorre riferirsi ai regolamenti comunali (quando presenti e quando regolamentano i requisiti acustici passivi) Torino, 7 maggio 2009 15

Quali adempimenti? In regione Piemonte il comportamento dei Comuni è il più disparato: in molti comuni non è richiesto alcun adempimento in merito al rispetto dei requisiti acustici passivi alcuni Comuni chiedono una valutazione previsionale da depositare all atto della richiesta di permesso di costruire alcuni Comuni richiedono che il Direttore Lavori attesti, contestualmente alla richiesta di agibilità, il rispetto dei requisiti acustici passivi altri comuni richiedono il collaudo in opera Torino, 7 maggio 2009 16

Alcuni regolamenti acustici Il Comune di Torino richiede: Valutazione previsionale dei requisiti acustici passivi degli edifici redatta da un Tecnico Competente in Acustica Ambientale; La Relazione Conclusiva di rispetto dei Requisiti Acustici degli Edifici. E una dichiarazione asseverata redatta sulla base di collaudo acustico in opera o mediante autocertificazione da parte del Tecnico Competente in Acustica Ambientale congiuntamente al progettista, al costruttore e al direttore dei lavori. Torino, 7 maggio 2009 17

Alcuni regolamenti acustici Il Comune Asti richiede: Progetto acustico preventivo redatto da Tecnico Competente in Acustica Ambientale; Ai fini del rilascio dell abitabilità/agibilità la certificazione sulla conformità delle opere realizzate ( collaudo acustico ) rispetto al precedente progetto di isolamento acustico resa dal direttore dei lavori Il Comune con supporto tecnico dell Arpa provvede a effettuare verifiche a campione In caso di compravendita il certificato di collaudo deve essere portato a conoscenza dell acquirente Torino, 7 maggio 2009 18

Lo stato dell arte degli edifici Nella maggior parte dei casi gli edifici presenti sul territorio, anche di recente costruzione presentano problemi dal punto di vista acustico. Le cause sono in genere imputabile alla: scarsa attenzione e conoscenza del problema da parte di costruttori e progettisti anche nei casi in cui è presente un progetto acustico (o una valutazione previsionale) gli edifici sono poi realizzati in modo difforme mancanza di una cultura dell isolamento acustico da parte delle imprese le quali commettono ancora grossolani errori di posa assenza di un direttore dei lavori acustico assenza di controlli da parte della pubblica amministrazione Torino, 7 maggio 2009 19

Pareti Alcuni errori da evitare 1. mancanza di fascia sottomuro e eccessi di malta 2. scatole elettriche contrapposte e tracce degli impianti 3. mattoni rotti 4. pannelli fonoisolanti non accostati 5. mancata sigillatura dei giunti (verticali in particolare) 6. assenza dell intonaco interno nel caso di muri con doppio tavolato Torino, 7 maggio 2009 20

Calpestio NO Alcuni errori da evitare SI NO 1. fascia sottomuro 2. massetto contenimento impianti 3. fascia perimetrale a elle 4. anticalpestio 5. massetto 6. pavimento 5 6 NO Torino, 7 maggio 2009 21

Posa serramenti Alcuni errori da evitare Torino, 7 maggio 2009 22

Impianti Alcuni errori da evitare deve essere evitato il contatto delle tubazioni con le strutture (pareti e solai); tutte le tubazioni devono essere completamente desolidarizzate dal pavimento o dalla parete che attraversano. occorre evitare confini pericolosi (bagno e camera da letto di unità immobiliari diverse); evitare il passaggio delle tubazioni di scarico all interno delle pareti (in genere i divisori alloggi) ma prevedere appositi cassonetti Torino, 7 maggio 2009 23

Il DPCM e la giurisprudenza La sentenza del Tribunale di Torino, sezione VIII civile depositata in aprile 2007 La CTU, accerta il mancato rispetto del solo indice di valutazione del rumore di calpestio dei solai tra unità abitative diverse sovrapposte. Il giudice, stante l impossibilità di sanare il vizio, decide che l incidenza del vizio, in mancanza di elementi utili a una quantificazione matematica, va determinata in via equitativa nel 20% del prezzo pagato Torino, 7 maggio 2009 24

Il DPCM e la giurisprudenza Tribunale di Verona (maggio 2007) Ad avvenuto deposito di una richiesta di ATP per la verifica dei requisiti acustici passivi ai sensi del DPCM 5/12/1997 la parte resistente (costruttore e venditore) chiama in causa il progettista e direttore dei lavori Il giudice accoglie la richiesta inserendo nel quesito il seguente punto: valuti il CTU l attività svolta dal progettista e direttore dei lavori sia alla luce del disciplinare di incarico, sia alla luce delle vigenti disposizioni in materia Torino, 7 maggio 2009 25

Gli scenari futuri Art. 3 comma 1 lettera f) della Legge Quadro n. 447/95 Criteri per la progettazione, l esecuzione e la ristrutturazione delle costruzioni edilizie e delle infrastrutture dei trasporti, ai fini della tutela dall inquinamento acustico Decreto letteraf) Ne vedremo mai la luce? Su richiesta del Ministero è attualmente allo studio, in fase avanzata, un progetto di norma UNI sulla classificazione acustica degli edifici. Allo stato avanzamento attuale dei lavori le novità introdotte sarebbero le seguenti: Torino, 7 maggio 2009 26

Gli scenari futuri la classificazione riguarderà tutti gli edifici con destinazione d uso diversa da quella agricola artigianale e industriale; ospedali e scuole seguiranno criteri specifici ad essi dedicati; la classificazione è prevista eslusivamente sulla base delle misurazioni di collaudo; dovranno essere valutati tutti gli ambienti in cui è possibile eseguire le misurazioni di collaudo in conformità alle norme UNI EN ISO 140; la classificazione avverrà determinando per ogni ambiente e per ogni requisito la classe e combinando opportunamente i requisiti si otterrà la classificazione complessiva dell unità abitativa Saranno previste 4 classi: classe A: livello di eccellenza; classe B: livello elevato; classe C: livello standard; classe D: livello di sufficienza Torino, 7 maggio 2009 27

Conclusione DOMANDE? Torino, 7 maggio 2009 28

Conclusione GRAZIE PER L ATTENZIONE Danilo BRANDA email: d.branda@studiobranda.it Torino, 7 maggio 2009 29