INDICE Premessa 2 Normativa di Riferimento 5 Descrizione del sito 7 Modalità operative per la raccolta dei rifiuti e destinazioni dei rifiuti raccolti da conferire negli impianti di recupero/smaltimento 8 Modalità d intervento per la raccolta dei rifiuti contenenti amianto 12 Piano di Sicurezza 14 - Allegati Cartografici - Allegati Fotografici Pagina 1 di 16
Relazione tecnica illustrativa PREMESSA Per incarico conferitomi dal 12 Settore Manutenzione Strade e Segnaletica della Provincia di Taranto, il sottoscritto Ing. Luigi CANNIZZO, ha redatto la presente relazione tecnica illustrativa per il progetto esecutivo di bonifica/pulizia del sito denominato strada provinciale prolungamento del Ponte Punta Penna Pizzone e precisamente nella parte terminale, interessato da fenomeni di abbandono di rifiuti. La presente relazione viene redatta nell ambito del progetto definitivo/esecutivo relativo ai lavori di bonifica dai rifiuti abbandonati sulle immediate pertinenze della strada provinciale prolungamento del ponte Punta Penna nella parte terminale, così come rilevabile dalle immagini sotto riportate e dall elaborato grafico Tav.02, la cui relazione tecnica preliminare è stata approvata con Deliberazione di Giunta Provinciale n.158 del 2010. La presente relazione, oltre che ad individuare il sito del territorio comunale oggetto di abbandono incontrollato di rifiuti, classificati quest ultimi sia per tipologia (identificandone la stessa in base al Nuovo Catalogo Europeo dei rifiuti - codici C.E.R.) che per quantità, ha come scopo quello di dare indicazioni per rendere la bonifica/pulizia più puntuale e precisa possibile. Il sito in oggetto è interessato da rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. L intervento si è reso necessario a seguito del sopralluogo effettuato in tale area dal Corpo di Polizia Municipale Ufficio Polizia Ambientale che ha consentito di riscontrare che una parte degli sbarramenti stradali esistenti, che definivano la fine del tratto di strada afferente Pagina 2 di 16
il prolungamento del ponte punta penna, era stata divelta da ignoti lasciando un varco che ha permesso di abbandonare una notevole quantità di rifiuti speciali pericolosi e non, costituiti, da un esame a vista, da: materiale proveniente da demolizioni edili; legname trattato; guaine di catrame; fogli di gomma; carton gesso; barattoli vuoti contenenti residui di pittura essicata; tubi in fibrocemento contenenti amianto; vetri; plastica. Nel redigere il presente progetto esecutivo è stato effettuato uno studio delle caratteristiche geografiche e paesaggistiche del territorio che ha consentito la realizzazione sia di una dettagliata documentazione fotografica che di una cartografia del sito. Inoltre, vengono definite le modalità di intervento per la rimozione dei rifiuti pericolosi e non, di quelli contenenti amianto e le possibili destinazioni degli stessi rifiuti presso impianti di recupero e/o smaltimento ed illustrate alcune proposte per le modalità di tutela e controllo dello stato dei luoghi del sito a seguito delle azioni di recupero e/o smaltimento e le possibilità di valorizzazione del territorio. I materiali accumulati rappresentano fonti primarie di contaminazione in grado di trasferire la contaminazione ad altre matrici ambientali e pertanto preliminarmente alle attività di riqualificazione ambientale, tali materiali dovranno essere caratterizzati mediante definizione del codice CER e del grado di pericolosità e quindi adeguatamente smaltiti ai sensi della normativa vigente. Le analisi di laboratorio da eseguire sui rifiuti avranno lo scopo di caratterizzare il rifiuto ai sensi della normativa vigente (D.Lgs 152/06) con l attribuzione del corretto codice CER e la relativa classe di pericolo. Ai fini dello smaltimento i rifiuti saranno analizzati sulla base dei Pagina 3 di 16
criteri di accettabilità in discarica del DM 03.08.2005 ora sostituito dal DM 27/09/2010. Si evidenzia, inoltre, che è confermata, come previsto dal DM 27/09/2010, la possibilità di conferire i materiali edili contenenti amianto legato in matrici cementizie o resinoidi anche in discariche per rifiuti non pericolosi, a condizione che siano rispettate le condizioni prescritte nell`allegato 2 del decreto (e cioè: deposito in celle esclusivamente dedicate, obbligo di copertura e allestimento di apposita area, ecc.). Le operazioni di rimozione dei rifiuti dovrà svolgersi attraverso un impiego di operai qualificati e formati e di attrezzature idonee allo scopo. In linea generale, all atto del prelievo, i campioni saranno identificati con una scheda identificativa che riporterà le seguenti informazioni: data e ora del campionamento; luogo del prelievo; rifiuto da campionare e tipo di rifiuto; volume stimato del rifiuto; stato fisico; colore e odore; metodo di campionamento; tipo di contenitore campionato; note su problemi riscontrati durante il campionamento; laboratorio di destinazione; peso campione; nome, cognome e firma del responsabile del campionamento. Pagina 4 di 16
NORMATIVA DI RIFERIMENTO La stesura della seguente relazione tecnica illustrativa è stata compiuta in ottemperanza alle disposizioni contenute nelle normative di riferimento di seguito elencate: D.Lgs. n 81 del 9 aprile 2008 Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro (G.U. 30 aprile 2008, n. 101 S.O. n. 108); Legge n 257 del 25 luglio 2006 Norme relative alla cessazione dell impiego dell amianto.(g.u. 11 settembre 2006, n. 211 S.O.); D.M. Sanità 6 settembre 1994 Normative e metodologie tecniche di applicazione dell art. 6 comma 3 e dell art. 12 comma 2 della Legge n 257/1992 relativa alla cessazione dell impiego dell amianto (G.U. n. 220 del 20 settembre 1994, - S.O.); Legge n 549 del 28 dicembre 1995 Misure di razionalizzazione della finanza pubblica (G.U. n. 302 del29 dicembre 1995, - S.O.); D.Lgs. n 152 del 3 aprile 2006 Norme in materia ambientale (G.U. 14 aprile 2006 n.88 S.O.); D.Lgs. n 4 del 16 gennaio 2008 Disposizioni correttive ed integrative al D.Lgs. 152/06 (G.U. 29 gennaio 2008 n.24 S.O.); D.P.C.M. 21 dicembre 2001 Proroga dello stato di emergenza nel territorio della Regione Puglia, nel settore dei rifiuti urbani, speciali e speciali pericolosi, bonifica e risanamento ambientale dei suoli, delle falde, ecc. (G.U. n.1 del 2 gennaio 2002); Direttiva Ministero Ambiente e Tutela Territorio del 6 aprile 2002 Indicazioni per la corretta e piena applicazione del regolamento comunitario n. 2557/2001 (Nuovo Codice CER) sulle spedizioni di rifiuti ed in relazione al nuovo elenco dei rifiuti (G.U. n. 108 del 10 maggio 2002, - S.O. n. 102); Decreto Regionale n 296 del 30 settembre 2002, Decreto commissariale 6.3.2001 n. 41 Piano di gestione dei rifiuti e di bonifica delle aree inquinate. Completamento, integrazione e modificazione. (Puglia B.U.R.P. n. 135 del 23 ottobre 2002); Pagina 5 di 16
Decreto Legge n. 115 del 30 giugno 2005 Decreto Ministero Ambiente e Tutela Territorio del 3 agosto 2005 Legge di conversione n. 168 del 17 agosto 2005 Ammissibilità dei rifiuti in discarica Regolamento relativo alla determinazione e disciplina delle attività di recupero dei prodotti e beni di amianto e contenenti amianto ; Decreto Regionale n 309 del 30 settembre 2002 Gestione unitaria del ciclo dei rifiuti in ambito territoriale ottimale, istituzione dell autorità per la gestione dei bacini TA/1 (Puglia B.U.R.P. n. 135 del 23 ottobre 2002); Regolamento Regionale n 15 del 18 luglio 2008 Regolamento recante misure di conservazione ai sensi delle direttive comunitarie 74/409 e 92/43 e del DPT 357/97 e successive modifiche e integrazioni (Puglia B.U.R.P. n. 120 del 25 luglio 2008); Legge Regionale n 18 del 20 dicembre 2005 Istituzione del Parco naturale regionale Terra delle gravine (Puglia B.U.R.P. n. 157 del 27 dicembre 2005); Legge Regionale n 11 del 12 aprile 2001 Norme sulla Valutazione dell impatto ambientale (Puglia B.U.R.P. n. 57 del 12 aprile 2001). Pagina 6 di 16
DESCRIZIONE DEL SITO Sito Ponte Punta Penna Pizzone La zona in cui sono presenti i rifiuti è localizzata lungo il prolungamento del Ponte Punta Penna Pizzone e precisamente nella parte terminale, subito dopo lo svincolo di per Martina Franca, ove insiste un tratto di strada cieca e chiusa al traffico e bloccata da sbarramenti stradali che, per un tratto, sono stati divelti lasciando un varco che ha permesso ad ignoti di abbandonare una notevole quantità di rifiuti speciali pericolosi e no che hanno, di fatto, riempito la totalità della sede stradale: rifiuti inerti rinvenenti da attività di demolizione, rifiuti recuperabili (imballaggi in plastica, imballaggi in vetro, materiali in ferro, carta e cartone, ingombranti, materiali in legno, pneumatici, etc.), rifiuti da avviare a smaltimento (contenitori in metallo di rifiuti non meglio individuati, materiali contenenti amianto, guaina bituminosa, pannelli in cartongesso, etc.). Pagina 7 di 16
MODALITA OPERATIVE PER LA RACCOLTA DEI RIFIUTI E DESTINAZIONI DEI RIFIUTI RACCOLTI DA CONFERIRE NEGLI IMPIANTI DI RECUPERO E/O SMALTIMENTO Per quanto attiene la bonifica dei rifiuti, saranno attivate tutte le procedure previste dalla attuale normativa vigente in materia, attraverso operazioni di cernita, raccolta mediante il raggruppamento dei rifiuti per categorie merceologiche omogenee e di successivo trasporto per il conferimento presso gli impianti all uopo destinati. Tali operazioni, vista la tipologia e la natura del luogo, sarà effettuata da una squadra di operatori debitamente formati, addestrati ed equipaggiati con attrezzature e dotazioni idonee. Sui rifiuti raccolti dovranno essere effettuati dei prelievi di campioni rappresentativi che saranno sottoposti ad analisi chimico-fisiche per determinarne l esatta tipologia e il conseguente impianto di smaltimento/recupero appropriato. Tutte le procedure prima menzionate (operazioni di selezione, prelievo, raggruppamento dei rifiuti, trasporto e conferimento) devono essere effettuate da ditte specializzate ed iscritte all Albo Nazionale Imprese Esercenti Servizi di Smaltimento Rifiuti. Le azioni d intervento e pulizia dei siti saranno attuate con tecniche non invasive che tenderanno, prioritariamente, al ripristino delle condizioni originarie dello stato dei luoghi evitando di provocare alterazioni del sito stesso. Tutte le operazioni di raccolta saranno attuate da personale specializzato e debitamente formato, in sito; a tal proposito il personale sarà dotato dei D.P.I. (Dispositivi di Protezione Individuale) adeguate per la tipologia specifica delle attività. A tal fine, le operazioni di raccolta dei rifiuti verranno eseguite secondo una metodologia appositamente studiata e concordata con la D.L. per evitare, il più possibile, di arrecare danni alla zona d intervento. Si procederà, inizialmente, con la raccolta delle frazioni di rifiuti di grosse dimensioni utilizzando attrezzature e/o automezzi atti allo scopo. Man mano si procederà con la raccolta delle frazioni sempre più piccole fino alla completa eliminazione dei rifiuti presenti e la risistemazione del territorio. Pagina 8 di 16
Nelle operazioni, sopra descritte, non saranno utilizzati mezzi pesanti, se non in alcune particolari situazioni, in cui gli stessi possono operare rimanendo in aree idonee al loro transito ed a ridosso delle zone di intervento Queste operazioni, così come quella del recupero e/o smaltimento dei rifiuti negli impianti autorizzati, devono essere realizzate attraverso procedimenti che non rechino pericolo per la salute dell uomo e senza usare metodi che possano recare pregiudizio per l ambiente. Dalla visione delle tavole, si evince un quadro di insieme della localizzazione del sito interessato dal fenomeno di abbandono dei rifiuti censito nel presente studio e delle destinazioni a smaltimento e/o recupero degli stessi, attivando le procedure summenzionate. In particolare, per quanto riguarda il conferimento agli impianti di recupero e/o smaltimento, regolarmente autorizzati, le possibili destinazioni presenti nella zona sono i seguenti: TIPOLOGIA DI RIFIUTO Materiali edili di demolizione ed inerti IMPIANTI DI DESTINAZIONE Castelli Pietro Massafra (TA) C.M.A. - Taranto Materiali contenenti amianto Carta e cartone Imballaggi Carta e Cartone Materiali ed imballaggi in plastica Materiali ed imballaggi in vetro Metalli Legno Pneumatici fuori uso Serveco s.r.l. Specchia Tarantina Martina Franca (TA) Recsel s.r.l. Taranto Recsel s.r.l. Taranto Recsel s.r.l. Taranto Recsel s.r.l. Taranto Recsel s.r.l. Taranto Recsel s.r.l. Taranto Cirgom Srl Corato (BA) Sull area di cantiere verranno eseguite le seguenti modalità operative: Circoscrizione dell area con opportuna segnaletica e nastri separatori; Pagina 9 di 16
Prelievo di campioni rappresentativi dei rifiuti per la loro caratterizzazione; Individuazione della possibile presenza di materiale contenete amianto; in caso affermativo attività di raccolta dello stesso secondo quanto previsto dal Piano di Lavoro previsto dalla leggi in materia; Carico delle differenti tipologie dei rifiuti mediante l utilizzo di idonei mezzi meccanici gommati (camion, escavatori, terne, etc.); Nel caso di rinvenimento di rifiuti diversi da quelli previsti in progetto, dovrà essere fornita tempestiva comunicazione al Responsabile del Procedimento ed al Direttore dei Lavori, al fine di consentire l avvio di tutte le azioni necessarie al loro confezionamento e smaltimento presso gli impianti all uopo destinati. Al termine delle operazioni di campionamento dei rifiuti, il cui numero sarà definito dal Direttore dei Lavori, gli stessi saranno portati al laboratorio per la necessaria caratterizzazione e la conseguente emissione dei rapporti analitici che permetteranno la classificazione e la destinazione per lo smaltimento. L area di cantiere dovrà essere delimitata da apposita recinzione che dovrà essere installata ad integrazione della perimetrazione già esistente al fine di impedire l accesso di personale estraneo nella zona oggetto dell intervento di bonifica. Il rifiuto in cui sarà eventualmente riscontrata la presenza di amianto dovrà essere preventivamente isolato con fogli di plastica impermeabili e sigillato con nastro adesivo o film termoretraibile, in modo quanto più possibile ermetico, e bloccato con successiva reggiatura in pacchi per il successivo trasporto e smaltimento in discarica. Eventuali frammenti acuminati o taglienti dovranno essere sistemati in modo da evitare lo sfondamento degli imballaggi. I rifiuti in frammenti minuti, di pezzatura comunque non inferiore ai 10 decimetri cubi, devono essere raccolti al momento della loro formazione e racchiusi in sacchi di materiale impermeabile non deteriorabile, immediatamente sigillati, del tipo "big-bag". I pacchi saranno etichettati per indicare il contenuto di amianto. Nel caso di amianto friabile i rifiuti a base di amianto dovranno essere inseriti in un secondo Pagina 10 di 16
contenitore etichettato, che non deve essere riempito per più di due terzi. Tutti i frammenti e residui di materiale a base di amianto presenti nell'area di lavoro, sul pavimento, sul terreno o sotto il materiale rimosso, devono essere asportati e la polvere eventualmente aspirata con aspiratore a filtro assoluto. Tutte le eventuali fasi di manipolazione, movimentazione e deposito/stoccaggio devono essere fatti in modo da minimizzare il rilascio di fibre nell ambiente. II materiale rimosso e imballato deve essere consegnato al trasportatore autorizzato per il conferimento in idonea discarica autorizzata, previa preparazione di idonea documentazione di trasporto e smaltimento. La ditta che effettuerà la rimozione dovrà inviare al Servizio SPESAL della AUSL territorialmente competente la documentazione attestante l'avvenuta rimozione, oltre che provvedere preliminarmente alla predisposizione di idoneo piano di lavoro per la rimozione dei rifiuti contenenti amianto che dovrà essere dotato delle approvazioni necessarie da parte dell' AUSL Servizio S.P.E.S.A.L. competente per territorio nei termini e con le modalità di cui all'art. 59-duodecies del D.Lgs. n. 257/06. Pagina 11 di 16
MODALITA D INTERVENTO PER LA RIMOZIONE DI RIFIUTI CONTENENTI AMIANTO Nell eventualità in cui, all inizio dell intervento o durante lo stesso, dovessero rinvenire materiali contenenti amianto, si procederà seguendo la procedura di bonifica ai sensi del D.Lgs. 81/08 e del D.M. 06/09/94 che si riporta sinteticamente nel seguito: Mappatura della zona con interdizione al personale non dotato di idonei mezzi di protezione del corpo e delle vie respiratorie mediante immediato transennamento della zona, apposizione di nastro segnalatore bianco-rosso e di segnalazioni di possibile esposizione a polveri d amianto secondo quanto stabilito dalla vigente normativa; Prelievo ed analisi chimico-fisica di un campione rappresentativo dei materiali contenenti amianto per la classificazione del rifiuto a Norma di Legge; Preparazione e presentazione all' AUSL Servizio S.P.E.S.A.L. competente per territorio del Piano di Lavoro nei termini e con le modalità di cui all'art. 256 del D.Lgs. n. 81/08; Intervento di bonifica previa bagnatura dei materiali contenenti amianto con prodotti incapsulanti specifici, e loro confezionamento entro doppio sacco di polietilene, sigillato ed etichettato da parte di una squadra idoneamente attrezzata o equivalentemente in big bag omologato U.N. da 1 mc, sigillato ed etichettato a norma di Legge da parte di una squadra idoneamente attrezzata secondo quanto disposto dalla normativa in materia; Monitoraggio ambientale, mediante misura delle fibre di amianto aerodisperse, come previsto dalla normativa vigente e con le modalità richieste dall'a.u.s.l./spesal competente per territorio nell approvazione del Piano di Lavoro; Impiego di idonea Unità di decontaminazione come previsto dal D.M. 06/09/94, completa di doccia con acqua calda/fredda e unità di filtrazione delle acque di scarico; Pagina 12 di 16
Carico su mezzi autorizzati, trasporto, deposito preliminare e smaltimento finale dei rifiuti in discarica all uopo autorizzata, inclusa la preparazione di idonea documentazione di trasporto e smaltimento Pagina 13 di 16
PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA Le imprese esecutrici dei lavori dovranno redigere, come previsto dall art. 131 del D. Lgs. 163/06 e ss. mm. e ii., entro trenta giorni dall aggiudicazione dei lavori e comunque prima della consegna degli stessi, il P.O.S. (Piano Operativo di Sicurezza) e consegnarlo al Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione per quanto attiene le proprie scelte autonome e relative responsabilità nell organizzazione del cantiere e nell esecuzione dei lavori. I contenuti minimi del P.O.S. (Piano Operativo di Sicurezza) sono quelli previsti dal D.P.R. n. 222/2003 e dall allegato XV del Dd.Lgs. n. 81/2008 e sono i seguenti: i dati identificativi dell impresa esecutrice, che comprendono: il nominativo del datore di lavoro, gli indirizzi, ed i riferimenti telefonici della sede legale e degli uffici del cantiere; la specifica attività e le single lavorazioni svolte in cantiere dall impresa esecutrice e dai lavoratori autonomi sub-affidatari; i nominativi degli addetti al pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori e, comunque, alla gestione delle emergenze in cantiere, del R.L.S. (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza), aziendale o territoriale, ove eletto o designato; il nominativo del Medico Competente ove previsto; il nominativo dell R.S.P.P. (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione); Il nominativo del direttore tecnico di cantiere e del capocantiere; il numero e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell impresa esecutrice e dei lavoratori autonomi operanti in cantiere per conto della stessa impresa; le specifiche mansioni, inerenti la sicurezza, svolta in cantiere da ogni figura nominata allo scopo dall impresa esecutrice; la descrizione dell attività di cantiere, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro; l'elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote a torre e di altre opere provvisionali di notevole importanza, delle macchine e degli impianti utilizzati nel cantiere; Pagina 14 di 16
l elenco delle sostanze e dei preparati pericolosi eventualmente utilizzati nel cantiere con le relative schede di sicurezza; l esito del rapporto di valutazione del rumore; l individuazione delle misure preventive e protettive, integrative rispetto a quelle contenute nel P.S.C. (Piano di Sicurezza e Coordinamento), adottate in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni in cantiere; le procedure complementari e di dettaglio, richieste dal P.S.C. quando previsto; l'elenco dei dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori occupati in cantiere; la documentazione in merito all'informazione ed alla formazione fornite ai lavoratori occupati in cantiere. Taranto, Il Progettista: Ing. Luigi CANNIZZO Pagina 15 di 16
Allegati Fotografici Pagina 16 di 16