A.T.S. ARTICOLO 35, SICURI PER COSTITUZIONE

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Transcript:

Con il finanziamento di Bando di concorso INDIRE - «Memory Safe: la cultura della sicurezza entra nella scuola italiana» A.T.S. ARTICOLO 35, SICURI PER COSTITUZIONE c/o I.S.I.S.S. GAETANO CANTONI V.le M. Merisio 17/C - 24047 TREVIGLIO (BG) Tel 0363-49004 fax 0363-232561 e-mail: bgis027001@istruzione.it - BGIS027001@PEC.ISTRUZIONE.IT http://www.agrariacantoni.gov.it

Con il finanziamento di Bando di concorso INDIRE - «Memory Safe: la cultura della sicurezza entra nella scuola italiana» I. S. I. S. S. GAETANO CANTONI ISTITUTO DI AGRARIA ad indirizzo Tecnico Professionale IeFP V.le M. Merisio 17/C - 24047 TREVIGLIO (BG) http://www.agrariacantoni.gov.it Facebook: Istituto Agrario G. Cantoni Treviglio, Youtube: Cantoni Treviglio Progetto ARTICOLO 35, SICURI PER COSTITUZIONE

LA GESTIONE DELLE EMERGENZE

Organizzazione della gestione delle emergenze Il datore di lavoro ha l obbligo di: organizzare i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di pronto soccorso, salvataggio, lotta antincendio e gestione dell'emergenza; designa preventivamente i lavoratori incaricati alla prevenzione incendi e lotta antincendio, evacuazione, salvataggio, pronto soccorso. garantire la presenza delle dotazioni necessarie I lavoratori non possono, se non per giustificato motivo, rifiutare la designazione, ricordandosi che il loro compito è quello di garantire il primo intervento.

Qual è il ruolo del personale formato alla gestione delle emergenze? E compito del personale formato per la gestione delle emergenze agire con interventi di lotta antincendio e di primo soccorso per infortunati ricordando che l azione deve essere svolta secondo le istruzioni ricevute

PIANO D EMERGENZA Il datore di lavoro deve: predisporre un piano d emergenza, svolgere almeno una volta l anno una prova d evacuazione. Nota: la società ha predisposto procedure per la gestione delle emergenze e del primo soccorso. Alcuni documenti sono in fase di aggiornamento.

L emergenza L emergenza è una condizione insolita e pericolosa che può presentarsi in modi e tempi non completamente prevedibili L EMERGENZA: può evolvere con rischi a cose o persone, comportando anche rischi all'esterno dell'azienda richiede un intervento immediato negli edifici con alta concentrazione di persone può causare reazioni di panico

I possibili scenari Incendio nei locali adibiti a deposito, lavorazione o ufficio. Incendio/esplosione conseguente a fuga di gas presso gli impianti di produzione energia alimentati a gas metano. Spandimenti di notevoli quantitativi di sostanze pericolose durante i travasi e le movimentazioni Eventi di origine naturale: terremoti, eventi atmosferici. Eventi incidentali coinvolgenti convogli ferroviari nei pressi dello stabilimento Atti terroristici (Allarme Bomba)

D.M. 15 luglio 2003, n. 388- Regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale Classifica le aziende in tre gruppi: Gruppo A: Aziende o unità produttive con attività industriali, soggette all'obbligo di dichiarazione o notifica, di cui all'articolo 2, del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334, centrali termoelettriche, impianti e laboratori nucleari di cui agli articoli 7, 28 e 33 del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230, aziende estrattive ed altre attività minerarie definite dal decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 624, lavori in sotterraneo di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1956, n. 320, aziende per la fabbricazione di esplosivi, polveri e munizioni; II) Aziende o unità produttive con oltre cinque lavoratori appartenenti o riconducibili ai gruppi tariffari INAIL con indice infortunistico di inabilità permanente superiore a quattro, quali desumibili dalle statistiche nazionali INAIL relative al triennio precedente ed aggiornate al 31 dicembre di ciascun anno. III) Aziende o unità produttive con oltre cinque lavoratori a tempo indeterminato del comparto dell'agricoltura. Gruppo B: aziende o unità produttive con tre o più lavoratori che non rientrano nel gruppo A. Gruppo C: aziende o unità produttive con meno di tre lavoratori che non rientrano nel gruppo A.

In base alla precedente classificazione, il datore di lavoro deve garantire : Nelle aziende o unità produttive di gruppo A e di gruppo B la presenza di: cassetta di pronto soccorso adeguatamente custodita in un luogo facilmente accessibile ed individuabile con segnaletica appropriata, contenente la dotazione minima indicata, da integrare sulla base dei rischi presenti nei luoghi di lavoro e su indicazione del medico competente, e della quale sia costantemente assicurata, la completezza ed il corretto stato d'uso dei presidi ivi contenuti; un mezzo di comunicazione idoneo ad attivare rapidamente il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale. Nelle aziende o unità produttive di gruppo C la presenza di: pacchetto di medicazione, tenuto presso ciascun luogo di lavoro, adeguatamente custodito e facilmente individuabile, contenente la dotazione minima, da integrare sulla base dei rischi presenti nei luoghi di lavoro, della quale sia costantemente assicurata la completezza ed il corretto stato d'uso dei presidi ivi contenuti; un mezzo di comunicazione idoneo ad attivare rapidamente il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale.

Significa anche valutare la scena e farsi un'idea dell'accaduto

La catena della sopravvivenza Operazioni a carico del personale formato al primo soccorso

Posizione laterale di sicurezza E una posizione stabile che permette di mantenere libere le vie aeree, consentendo alla vittima di espellere eventuali secrezioni / vomito 1 2 3 4

Manovra di Heimlich Lo scopo di questa manovra è esercitare una pressione tale da provocare l'espulsione di oggetti presenti nella trachea. Porsi alle spalle dell infortunato Posizionare le mani, a pugno, tra ombelico e sterno Comprimere rapidamente l addome verso l alto, più volte

Adempimenti per la prevenzione incendi D.M. 10 marzo 1998- Criteri generali di sicurezza antincendio per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151: regolamento di Prevenzione Incendi

D.M. 10 marzo 1998- Criteri generali di sicurezza antincendio per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro Il decreto stabilisce i criteri per la valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro e indica le misure di prevenzione e di protezione antincendio da adottare per ridurre l'insorgenza di un incendio e di limitarne le conseguenze. Le aziende si classificano a rischio: - Elevato - Medio - Basso

All'esito della valutazione dei rischi di incendio, il datore di lavoro adotta le misure finalizzate a: ridurre la probabilità di insorgenza di un incendio realizzare le vie e le uscite di emergenza, per garantire l'esodo delle persone in sicurezza in caso di incendio; realizzare le misure per una rapida segnalazione dell'incendio al fine di garantire l'attivazione dei sistemi di allarme e delle procedure di intervento; assicurare l'estinzione di un incendio; garantire l'efficienza dei sistemi di protezione antincendio; fornire ai lavoratori una adeguata informazione e formazione sui rischi di incendio

D.P.R. 1 agosto 2011 n 151- Nuovo regolamento di prevenzione incendi Suddivide le attività in 3 categorie: Categoria A: attività dotate di 'regola tecnica' e contraddistinte da un limitato livello di complessità. Categoria B: attività presenti in A (dotate di 'regola tecnica'), caratterizzate da un maggiore livello di complessità; attività sprovviste di 'regola tecnica', ma con un livello di complessità medio. Categoria C: attività con alto livello di complessità, indipendentemente dalla presenza di 'regola tecnica'.

IL FUOCO Il fuoco è la manifestazione visibile di una reazione chimica: due elementi (un combustile ed un comburente) reagiscono producendo energia sotto forma di luce e di calore.

IL TRIANGOLO DEL FUOCO Il combustibile: è la sostanza in grado di bruciare in condizioni ambiente normali. Può essere allo stato: - solido (carbone, legno, carta ) - liquido (alcool, benzina, gasolio ) - gassoso (idrogeno, acetilene, metano ) Il comburente è la sostanza che permette al combustibile di bruciare; generalmente si tratta dell ossigeno contenuto nell aria allo stato di gas (circa il 21% in volume) L innesco è l elemento che, a contatto con la miscela infiammabile, avvia la reazione di combustione. Può essere costituito da una qualunque sorgente di calore: fiamme, scintille elettriche, elettrostatiche, materiali che si trovano a temperature elevate. I requisiti necessari perché l innesco sia efficace sono: temperatura superiore a quella di accensione, apporto di energia termica, durata nel tempo del contatto

L evoluzione dell incendio

Classi di fuoco In base la materiale coinvolto è possibile la classificazione di diverse classi di fuoco. In base alla classe di fuoco sono previste diverse sostanze estinguenti

I PRESIDI ANTINCENDIO Estintori: sono mezzi di pronto intervento utilizzabili per l'estinzione di piccoli focolai di incendio. Gli impianti fissi di spegnimento possono utilizzare sostanze estinguenti di vario genere, in funzione delle caratteristiche degli ambienti di lavoro (acqua, anidride carbonica, idrocarburi alogenati ). Possono essere collegati ad un impianto di rilevazione automatica o ad un sistema di attivazione centralizzato. Non richiedono l intervento diretto in loco del personale addetto, in molti casi, date le caratteristiche dell estinguente è obbligatoria l evacuazione dei locali.

Come utilizzare un estintore? Un estintore è efficace solo su piccoli focolai d'incendio, in caso contrario è necessario far intervenire i VVF. Iniziare l'azione di spegnimento dalle zone periferiche del focolaio, dirigendo il getto alla base del fuoco Non erogare né controvento né contro le persone Se si utilizzano due estintori contemporaneamente, i due getti devono essere paralleli o al più formare un angolo di massimo 90

I. S. I. S. S. GAETANO CANTONI ISTITUTO DI AGRARIA ad indirizzo Tecnico Professionale IeFP V.le M. Merisio 17/C - 24047 TREVIGLIO (BG) http://www.agrariacantoni.gov.it Facebook: Istituto Agrario G. Cantoni Treviglio, Youtube: Cantoni Treviglio Responsabile scientifico del progetto Prof. Antonio Marcone