6 aprile 2014 quinta di quaresima anno A: di Lazzaro (Messa vigiliare del sabato: la voce guida quando inizia la processione all altare) Celebriamo la Messa vigiliare della quinta domenica di quaresima: la domenica detta di Lazzaro. Seguendo l antica disciplina dell oriente cristiano, la Chiesa milanese valorizza, accanto alla domenica, giorno di festa per eccellenza, il carattere festivo che Dio ha assegnato al sabato. La Messa del sabato sera inizia con la celebrazione dei vesperi primi della domenica: vesperi che anche noi celebreremo tra poco. La Messa del sabato sera ci introduce solennemente nel giorno santo del Signore, la domenica, memoria del compimento della Pasqua del Signore con la sua Risurrezione, dalla quale scaturisce ogni luce per il cammino degli uomini e dei popoli. Come dice Gesù nel vangelo di oggi: «Io sono la risurrezione e la vita. Questo è il nostro cammino in quaresima: vivere di Gesù, credere in Gesù per non morire. Vi invitiamo a prendere tutti il foglietto con i testi della Messa e il foglietto dei canti. Accogliamo la processione in piedi. 1
6 aprile 2014 quinta di quaresima anno A: di Lazzaro La voce guida prima della la processione all altare Celebriamo la Messa della quinta domenica di quaresima: la domenica detta di Lazzaro. Come dice Gesù nel vangelo di oggi: «Io sono la risurrezione e la vita. Questo è il nostro cammino in quaresima: vivere di Gesù, credere in Gesù per non morire. Vi invitiamo a prendere tutti il foglietto con i testi della Messa e il foglietto dei canti. Accogliamo la processione in piedi. 2
6 aprile 2014 quinta di quaresima anno A: di Lazzaro (don Sergio)Abbiamo sempre detto: fidiamoci delle promesse di Gesù! Questa sera Gesù ci dice: «Chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Questo è il nostro cammino in quaresima: vivere di Gesù, credere in Gesù per non morire. Oggi non ci basta più nemmeno la vita che ci hanno dato i nostri genitori. Sentiamo che è fragile questa vita. Sentiamo talvolta che ci sfugge, che è precaria Gesù ci promette e ci dà di più: ci dà una vita che continua anche dopo la morte, ci dà la sua vita. Già adesso possiamo gustare la bellezza di questa vita: quando decidiamo che tutto quello che siamo e che abbiamo deve essere dono per gli altri, servizio, solidarietà, condivisione L unico che può soddisfare questo nostro desiderio di vita è Gesù. Chiediamo perdono al Signore perché non sempre abbiamo cercato a Lui la vita, la bellezza, la libertà, l amore, la gioia. Nel nome del Padre 3
10 aprile 2011 quinta di quaresima anno A: di Lazzaro Padre, ti rendo grazie! Ho l impressione che questo straordinario miracolo di Gesù non ci stupisce più di tanto. Forse lo vediamo come un atto di magìa. Ci commuove di più Gesù quando dà la vista a un ragazzo cieco dalla nascita o quando dice a un paralitico di camminare con le sue gambe o quando guarisce il figlio ammalato di un padre disperato. Come tocca la nostra fede la risurrezione di Lazzaro? A quale speranza apre il nostro cuore? Quali desideri suscita nel nostro cuore? Quale verità ci dona? Di certo, per chi crede, il miracolo della risurrezione di Lazzaro ci dice chiaramente che Gesù è Dio. E allora perché anche tra di noi ci sono fratelli e sorelle che non credono? Di che cosa hanno bisogno per credere? Questa settimana, non è la prima volta, un giovane, che si sta preparando al matrimonio, mi ha detto: In questi mesi che mancano al mio matrimonio, io Le chiedo di aiutare la mia fede. Io mi sposo in chiesa perché sono cristiano, ma ho ancora tanti dubbi. Lei mi aiuti a vincere questi dubbi. Sta ancora aspettando la mia risposta. O per lo meno, ho appena iniziato a dargli qualche risposta. Poi, in questi giorni, leggendo il vangelo di oggi per preparare l omelia, mi è venuta una risposta, ho pensato a qualche risposta. Io direi a lui e a tanti altri come lui che hanno questi dubbi: Io amo Gesù. Io credo a Gesù, a quello che ha detto e a quello che ha fatto. Io so che Gesù mi ama: per me è andato sulla Croce. Nella sua vita Gesù ha parlato spesso di un Dio che è Padre. Anche in questo vangelo Gesù dice: Padre, io ti ringrazio! Dunque Gesù crede in Dio, lo conosce, addirittura lo ringrazia. Io credo al Dio che Gesù mi ha fatto conoscere: perché Lui lo conosce. Quando ho qualche dubbio, io chiedo a Gesù di aiutarmi a credere, di rendere più forte la mia fede. Quando io ascolto Gesù, e faccio quello che Lui mi dice, mi accorgo che la mia vita diventa bella come la sua. Questo io desidero: avere una vita bella come la sua. Quando la mia vita è bella come la vita di Gesù, io credo nel Dio che Gesù mi ha fatto conoscere; io ho bisogno di credere in questo Dio e i dubbi si allontanano. Io non voglio, non ho bisogno di 4
credere in un Dio qualsiasi, in un Dio onnipotente, eterno, infinito. Io ho bisogno di credere in un Dio che entri nella mia vita: la mia fede in Gesù permette a Dio di entrare nella mia vita. Quando io penso a Dio creatore, onnipotente, infinito, questo Dio lo riconosco nella vita di Gesù. Se ci ha creduto Gesù!? Mai avrei immaginato Dio così potente, così infinito, così eterno come lo vedo nella vita di Gesù. Ho deciso: credo a Gesù, credo al Dio che Lui mi ha fatto conoscere; credo al Dio di Gesù perché Gesù mi ha detto che è Padre e ama la mia vita come ama la sua; ama la tua vita come tua moglie ama te, come tuo marito ama te, come il tuo fidanzato ama te, come i tuoi figli amano te che sei loro padre e loro madre. Vedi, direi a questo amico che mi ha fatto la domanda, i dubbi ci possono stare. Ma a mano a mano che vivi come Gesù, i dubbi si allontanano. Dove e come puoi incontrare Dio? Incontrando Gesù. Lasciati penetrare dal suo Vangelo, dal suo perdono, dalla sua voglia di vivere, dalla sua voglia che tutti i figli di Dio come possano vivere dignitosamente, come è vissuto Gesù, come vivi tu. Il dono della fede arriva quando lo si cerca, quando lo si chiede. E l unica strada per incontrare Dio è quella di incontrare Gesù e fare un patto di amicizia, di alleanza con Lui: Gesù, tu conosci i miei dubbi. Io mi fido di Te. Guidami tu. (sabato ore 18.00) Questo Dio che è Padre ha ascoltato Gesù, che gli ha chiesto per noi lo Spirito Santo: lo Spirito Santo è l amore reciproco tra il Padre e Gesù. Voi, ragazzi che tra poco riceverete il sacramento della Cresima, riceverete lo Spirito Santo. Ci vuole coraggio a ricevere lo Spirito Santo che voi avete chiesto. È una grazia forte. Quella che tra poco riceverete: Dio riversa tutto il suo amore donandovi il suo Amore, che è lo Spirito Santo. È anche un impegno forte: l impegno di non perdervi mai di ascoltare Gesù e di lasciarvi guidare da Lui. Anche questa sera la vostra vita diventerà più bella. Fateci credere! 5
Aspetto la Pasqua! Sia lodato Gesù Cristo! Signore, Tu ci hai detto che sei la Risurrezione e la Vita. Noi crediamo a Te e alla Tua Parola, ma tu aumenta la nostra fede! Davanti alla Parola di Gesù noi abbiamo bisogno sempre di dichiarare la nostra fede e di confessare che la nostra fede è sempre povera, piccola... Sempre, tanto più quando Gesù ci parla di Vita e di Risurrezione. Noi abbiamo una convinzione, che è confortata anche dalla nostra fede: la nostra vita è bella, ma è anche molto fragile. Soprattutto la nostra vita è sconfitta dalla morte. Non è difficile trovare anche tra i cristiani qualcuno che non è molto convinto che siamo destinati alla Vita, anche dopo la morte. E la Vita a cui siamo destinati non è quella di Lazzaro risorto da Gesù, ma comunque anche lui è dovuto passare poi attraverso la morte definitiva. La Vita a cui siamo destinati è la Vita di Gesù Risorto. Riascoltiamo le Parole di Gesù: Io sono la risurrezione e la vita, chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. La fede (chi crede in me) pone in una condizione di vita; la fede, cioè, mi fa vivere della stessa vita di Gesù. Perciò già adesso ogni atto che io vivo in Gesù (cioè nella fede che Gesù vive con me e in me), è un atto di vita eterna. La fede mi consente di dire che già adesso vivo la vita che Gesù vive già per sempre, alla destra del Padre, diciamo nel Credo. Noi non siamo dei condannati a morte: la morte non ci può rapire con sé, non riuscirà a portarci via da Gesù. La nostra morte sarà come quella di Gesù: l atto della consegna definitiva della nostra vita al Padre. Non posso pensare che la morte mi rapisca per sempre da Gesù. Non posso pensare che adesso la mia vita sia una vita con Gesù e dopo la morte noi non saremo più con Gesù. Non posso pensare che tutto quello che la fede mi ha concesso di vivere con Gesù durante questa vita verrà annullato e cancellato per sempre con la nostra morte. Non posso pensarlo perché mi ripugna, Ma soprattutto non posso pensarlo perché così ci ha promesso Gesù e io di Gesù mi fido: Chi crede in me, anche se nuore, vivrà. Chi vive in me, non morrà in eterno. Tra 15 giorni è Pasqua. Aspetto la Pasqua? Aspetto che cosa? Se aspetto qualcosa, vuol dire che mi manca. Aspetto la Pasqua! Ma che cosa mi manca? Non mi manca niente e non mi manca nessuno. Eppure sono 40 giorni quasi che la Chiesa ci va ripetendo: siamo in cammino verso la Pasqua: Sciogli, Signore, le nostre catene e liberaci! La verità è che noi non ci aspettiamo nulla di nuovo dalla Pasqua. Tutto questo la Chiesa, che di Pasqua se ne intende, lo chiamerebbe povertà: povero te! Ma noi facciamo fatica a riconoscerci poveri, poveri di tutto quello che Gesù ci ha portato e ci ha donato. Aspettare la 6
Pasqua vuol dire partire con la consapevolezza della nostra povertà. Poveri perché la nostra vita è ancora rinchiusa nei nostri interessi particolari; poveri perché amiamo definirci da ciò che abbiamo e da ciò che facciamo; poveri perché la nostra vita di fede è ancora un fatto individuale e non genera fraternità attorno a noi; poveri perché alle nostre eucaristie mancano i volti dei ragazzi e dei giovani. Aspettiamo la Pasqua per trovare misericordia: il cuore misericordioso è il cuore costantemente unito al cuore misericordioso di Gesù. La nostra povertà è questa: la nostra vita e la vita di Gesù corrono su due binari paralleli. Abbiamo bisogno di misericordia e solo il cuore di Gesù è un cuore misericordioso. La misericordia, che abbiamo bisogno di attingere al cuore di Cristo, è la convinzione che nessuna esperienza di vita cristiana è possibile al di fuori di una fraternità vissuta. La fede è generata solo dalla fraternità. Ma la fraternità non è frutto della carne né del sangue; non si risolve in un generico vogliamoci bene ; è un dono da chiedere e da accogliere. Fraternità altro non è che avere in noi gli stessi sentimenti di Gesù (Fil 2, 5). Allora aspettare la Pasqua vuol dire da subito rintracciare Gesù; aprire una familiarità di sentimenti, di speranze, di progetti, di desideri con Gesù. Aspettare la Pasqua vuol dire fare gli stessi passi che farà Gesù in questi 15 giorni, così come la liturgia ci invita a percorrere, a partire agli Esercizi spirituali che domani incominciamo. Se cammino con Lui, con i suoi sentimenti, con i suoi desideri, con i suoi progetti, con le sue speranze, mi riempio il cuore di misericordia, di desiderio di fraternità. Aspetto la Pasqua: aspetto Gesù! 7