OSTEOPATIA GUARIRE CON LE MANI



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OSTEOPATIA GUARIRE CON LE MANI di LUCIO TREU

La Salute Nella normale accezione, una persona si definisce sana quando non accusa alcuna malattia. In realtà, la salute non può essere considerata solo come assenza di malattia. Cominciamo invece a considerare la salute come uno stato di equilibrio tra i vari sistemi di funzionamento: struttura (architettura muscolo-scheletrica) visceri sistema nervoso psiche Se un organismo è in armonia, le aggressioni provenienti dall esterno avranno difficoltà a rompere questo stato di salute. L osteopatia riesce a garantire un benessere fisico attraverso dei trattamenti manuali finalizzati al riequilibrio della struttura muscolo-scheletrica, armonizzando, inoltre, le funzioni interne del corpo. 2

I PRINCIPI DELL OSTEOPATIA L osteopatia è una terapia manuale basata su quattro concetti fondamentali: 1) il corpo è un unità dinamica: tutti gli elementi che lo costituiscono interagiscono tra loro influenzandosi nel funzionamento. 2) il corpo è munito di sistema immunitario 3) il corpo possiede le capacità intrinseche di autoguarigione 4) esiste un rapporto inscindibile tra la struttura e la funzione che la struttura stessa regola. Questo fatto, importantissimo, consente di capire la finalità del gesto terapeutico manuale ed i benefici che ne conseguono. Per STRUTTURA intendiamo:! lo scheletro (cranio, colonna vertebrale, torace e ossa periferiche)! la struttura muscolo-fasciale Dobbiamo immaginare altresì la FUNZIONE come l insieme delle attività vitali per l individuo, quali il nutrimento dei tessuti, la respirazione, l eliminazione delle tossine, il reclutamento delle difese immunitarie, l attività ormonale, ecc. La ricerca scientifica, sviluppatasi negli Stati Uniti alla fine dell Ottocento, ha portato al riconoscimento dell interrelazione tra la struttura e la funzione, tra contenente e contenuto. Le progressive scoperte hanno evidenziato che le turbe della mobilità degli elementi ossei, e di conseguenza muscolo-fasciali, sono la causa primaria delle alterazioni sulle funzioni di:! arteria! nervo 3

in stretta relazione anatomica. I primi studi iniziarono ad opera del dott. A. Still, il quale si concentrò sulla biomeccanica della scatola cranica scoprendo la respirazione primaria. E un concetto rivoluzionario, che ha aperto nuovi orizzonti diagnostici e terapeutici. Still scoprì per primo l esistenza di una pulsazione cranica subordinata a 5 elementi:! la mobilità delle ossa craniche! la motilità del Sistema Nervoso Centrale! la fluttuazione del liquido cefalo rachidiano (è un liquido prodotto all interno del cranio che si espande, secondo Still, in tutti i tessuti del corpo)! la tensione reciproca delle dura madre (è una meninge inestensibile e che pertanto risente di tensioni sia intra che extracraniche)! la mobilità del sacro è in rapporto diretto con il cranio (la dura madre raggiunge il sacro agganciandolo ). C OME SI ESPANDE IL CRANIO? Immaginiamo di tenere la testa come un pallone tra le mani aperte, una a destra e una a sinistra. 4

Abbiamo detto che la testa (il pallone) ha un impulso con un ritmo. Ora fingiamo che quest impulso parta: cosa succede? Il pallone si dilata omogeneamente e noi lo notiamo perché gli indici e i mignoli si allargano e si allontanano. 5

Ad un certo punto il pallone blocca la sua dilatazione: siamo arrivati ad un punto che Still definisce still point (punto di tranquillità). Quest espansione rappresenta in realtà la flessione del movimento respiratorio primario, ed i nostri indici e mignoli ne sentivano il relativo impulso sulle ossa della base cranica. A questo movimento d espansione segue quello di svuotamento (il pallone si sgonfia, tornando alla dimensione originaria). Questo ritorno rappresenta l estensione del movimento respiratorio primario. In una persona sana tale sequenza si ripete normalmente da 12 a 15 volte in un minuto. Q UAL È IL MOTORE DI QUESTO SISTEMA? La teoria più accreditata è quella che attribuisce alla struttura di sostegno della cellula nervosa (nevroglia) un attività di propulsione a tutto il sistema nervoso centrale, che ondeggia all interno del cranio in un continuo movimento dal davanti all indietro. C OME MAI C È ANCHE UN ESPANSIONE? 6

Questa dilatazione della scatola cranica, seppur impercettibile, esiste. Ciò avviene per il riempimento di spazi interni, detti ventricoli, che si riempiono di un liquido (liquor). Durante il restringimento (lo sgonfiamento del pallone) questo liquido viene spremuto al di fuori del cranio, diffondendosi in tutto il corpo. C OSA FRENA L ESPANSIONE DEL M.R.P. (MOVIMENTO RESPIRATORIO PRIMARIO)? All interno delle articolazioni del cranio, esistono dei recettori di tensione che bloccano l espansione delle ossa del cranio. Inoltre è la meninge più resistente, la dura madre, che fa da ancoraggio a tutte le ossa del cranio e le assiste nel movimento, avendo essa stessa delle inserzioni importantissime sulle singole ossa. L aspetto meccanico, quindi, risultò subito un cardine dell approccio osteopatico, tanto che il dott. I. Korr (neurofisiologo) concluse dei lunghi e approfonditi lavori che si concentrarono sulle diminuzioni di movimento delle articolazioni vertebrali e vertebro-costali, definendo la disfunzione osteopatica, e confermando con solide basi scientifiche quanto aveva intuito A. Still. Più recentemente, in Europa, il dott. Barral estese gli studi osteopatici ai visceri e agli organi. Egli riuscì a sostenere, infatti, che ogni organo interno si muove seguendo determinati assi costituiti da vasi e membrane sierose, come succede per le ossa rispetto alle proprie articolazioni e legamenti. Oltre a questo movimento volontario, attivato dalla respirazione attraverso il diaframma toracico, il dott. Barral scoprì e dimostrò che ogni viscere od organo possiede una motilità intrinseca indipendente dalla respirazione toracica, che è, invece, in diretto rapporto con la respirazione primaria. Risulta evidente, quindi, che una turba viscerale può influenzare la respirazione primaria sia nella sua forza che nel suo movimento. Per 7

esempio, ad una persona con una patologia grave, l osteopata rileverà una respirazione primaria con frequenza molto diminuita. Normalità: Patologia: 12-16 ritmi da 8 ritmi in giù Allo stesso tempo, la perturbazione della cinetica e cibernetica viscerale dà delle informazioni al midollo spinale (sistema nervoso centrale), che a sua volta provoca una disfunzione osteopatica sulla colonna (quindi sulla struttura). Il dolore ben presto insorge, e la persona non sa darsene spiegazione. L osteopata sì. L esame osteopatico consente di evidenziare esattamente qual è la disfunzione primaria ancor prima che il dolore compaia. L osteopatia previene, prima di curare; armonizza il corpo conservandogli l energia per una vita di relazione equilibrata. 8

PERCHÉ SI INSTAURA LA DISFUNZIONE? A questo punto è legittimo chiedersi se è inevitabile che un individuo sia soggetto all instaurarsi di una disfunzione osteopatica. Dobbiamo introdurre il concetto di armonia dei tre sistemi:! apparato scheletrico! sistema nervoso! psiche Mantenere in equilibrio un architettura tanto perfetta quanto fragile, è la cosa più difficile. Sembra quasi un concetto filosofico, invece è la realtà. Il corpo vive adattandosi continuamente a situazioni di fatica fisica e mentale. Questa macchina, in continuo movimento, non sempre lavora in condizioni favorevoli, e ciò ne favorisce l indebolimento. Lo stress prolungato, un alimentazione non bilanciata, la postura (la posizione del corpo in piedi e seduto) scorretta, sono alla base di una disfunzione osteopatica. Queste sono cattive abitudini che possiamo correggere. C OSA NON POSSIAMO EVITARE? Le cose che non dipendono dalla nostra volontà e che sono le cause più gravi dell instaurarsi di una seria disfunzione osteopatica, sono i traumi. Non solo i traumi fisici, ma anche quelli emotivi, sono alla base di una distonia (squilibrio) della struttura, e quindi del sistema neuro vegetativo. L intervento precoce dell osteopata riduce, ed in alcuni casi annulla quasi completamente, i danni provocati da un trauma (colpo di frusta, caduta, shock emotivo). 9

L A NASCITA Uno dei momenti più importanti della nostra vita è la nascita. Da un punto di vista osteopatico è considerata un momento fondamentale perché è quello che plasma più a lungo i tessuti, in specie quelli cranio-facciali. La testa del neonato, nell attraversamento del bacino della madre e durante tutto il parto, subisce notevoli stress meccanici. Le conseguenze, sottovalutate inizialmente, possono manifestarsi solo dopo molti anni con:! difficoltà di crescita! difficoltà di apprendimento scolastico! scoliosi! malocclusione dentale. Non ha molto valore per noi osteopati il detto popolare: la natura poi fa il resto!. Ogni trauma ci segna e lascia l impronta su di noi:! dentro (nell intimo: invisibile)! fuori (sullo scheletro, sulla pelle: visibile) L osteopata può aiutare una persona concentrandosi sulle impronte visibili: i traumi, le cattive posture, le cicatrici. 10

COME LAVORA UN OSTEOPATA Il paziente che ha di fronte un osteopata ha molte aspettative: egli è già in possesso di una diagnosi precisa, fatta da un medico, che consiglia il trattamento osteopatico, e spesso è incuriosito dalle domande, apparentemente inutili, che gli vengono fatte al momento della consultazione in uno studio osteopatico. Tutta la valutazione successiva userà parametri osteopatici, cioè, in base ai sintomi accusati dal paziente, verranno ricercate sul corpo le cause che possono essere all origine dei sintomi stessi. Ad esempio, se un paziente si lamenta di mal di schiena, osserveremo globalmente la persona in piedi e distesa, cercando di capire il settore che ha determinato l insorgere del dolore. E fondamentale considerare che non sempre il punto dolente è quello che porta in squilibrio l organismo. Molto spesso quel punto è solo un campanello d allarme. Grazie ad un intervento manuale puntuale e preciso si evitano al paziente adattamenti dello scheletro, che a lungo andare potrebbero rappresentare la porta aperta ad un artrosi precoce e a discopatie. Curare con le mani rende il trattamento piacevole e limita, per quanto possibile, l assunzione di antinfiammatori. Il trattamento non è mai violento. L osteopatia segue il principio che i tessuti non concedono alla mano del terapeuta nulla al di là di quanto è consentito. Vale a dire che solo una mano qualificata sa ascoltare un tessuto dolorante, lo rispetta, e non lo tormenta mai. L ESECUZIONE DEL TRATTAMENTO E LA GUARIGIONE 11

L idea comune della guarigione è che essa debba avvenire attraverso un trattamento manuale forte e di lunga durata. In realtà, l intervento manuale è molto selettivo e mirato ad attivare i meccanismi di autoguarigione dell organismo. Non è quindi necessario, ed è quasi sempre controproducente, bombardare d informazioni il sistema nervoso con un trattamento lungo e pesante. T EMPI DI TERAPIA La guarigione del paziente è condizionata dai seguenti fattori:! causa dell insorgenza del dolore! gravità della lesione! data dell insorgere del sintomo! stato di salute generale. Rispettando quanto sopra elencato, il numero delle sedute e la loro frequenza sono variabili. L esperienza del terapeuta, alla luce delle reazioni ottenute tra le singole sedute, stabilirà la durata del trattamento. 12

COSA CURA L OSTEOPATIA L osteopatia è una terapia manuale che studia il movimento vitale nel corpo e fornisce gli strumenti per mantenere tale movimento a livello ottimale. La palpazione è lo strumento più efficace e preciso per verificare la mobilità dei tessuti, base imprescindibile per la salute dell organismo. SALUTE: corretto apporto di sangue arterioso, corretto drenaggio venoso. DISFUNZIONE OSTEOPATICA: ipomobilità delle strutture corporee e quindi, perturbazione della circolazione arteriosa e venosa. Da questi presupposti discende che ogni fenomeno infiammatorio lascia dei segni sulla struttura e sui tessuti. Si formano delle retrazioni e densificazioni che, se non eliminate, possono essere il punto di partenza di adattamenti negativi, non solo locali. Trattare periodicamente la struttura rinforza i sistemi di difesa intrinseci dell organismo e ne aumenta le energie. I successi più importanti annoverati dall osteopatia sono legati ai trattamenti delle patologie funzionali, nei disturbi attribuiti a colpi di frusta (contusioni, cadute, sindromi post-commotive) e nei malesseri legati allo stress posturale e mentale. ELENCO DELLE PATOLOGIE TRATTATE PIÙ FREQUENTEMENTE:! disfunzioni meccaniche dell articolazione temporo-mandibolare 13

! sinusiti! otiti! cefalea ed emicrania! dolori viscerali legati allo stress! ernia iatale da scivolamento! dolori vertebrali e muscolari! nevralgie I tempi e il decorso della terapia vengono stabiliti in accordo con il medico. SONO DESTINATI ALL INSUCCESSO I TRATTAMENTI DI PATOLOGIE:! genetiche! autoimmuni! comunque già conclamate (franche). Queste patologie hanno la possibilità di ottenere solamente un beneficio sintomatico e non risolutivo. 14

APPLICAZIONI DELL OSTEOPATIA a) LO STRESS DELLA POSTURA L atteggiamento che noi assumiamo stando fermi, seduti o in piedi, viene chiamato postura. La prima cosa esaminata dall osteopata è la postura in piedi. Si cerca, cioè, di capire come ha reagito lo scheletro (arti inferiori, colonna vertebrale) al più grande stress meccanico per l uomo: la gravità. Esistono delle precise classificazioni che aiutano l osteopata nella comprensione dei carichi meccanici distrettuali sopportati nel tempo. Queste categorie sono comunque soltanto un punto di riferimento. Ogni individuo, infatti, ha un personale adattamento, oltre ad avere una propria storia (traumi ossei o emotivi). C OME CI FORMIAMO Come abbiamo visto, la nascita è un momento importantissimo nella storia di ognuno di noi. Non ce ne rendiamo conto, ma il parto ci plasma e dà il primo stress meccanico alla testa e al corpo del neonato. Al corredo genetico che imprimerà una forma ai tessuti e ci farà assomigliare a qualche familiare, si potrà aggiungere qualche asimmetria o irregolarità causata da una nascita non corretta:! troppo veloce o troppo lenta! con taglio cesareo! podalica! con forcipe o ventosa 15

Queste situazioni vengono in gran parte eliminate attraverso l allattamento del bambino al seno della mamma: la suzione ha un effetto correttore sulle disfunzioni del cranio. Qualche tensione membranosa tuttavia rimarrà e potrà essere causa di future asimmetrie nella forma del viso, del torace e degli arti inferiori. La postura dell adulto, quindi, fotografa anche l evento così lontano della nascita. I L TRAUMA Il trauma stravolge le regole della fisiologia, senza rispettare i rigidi concetti teorici della biomeccanica. Noi sappiamo che il trauma è sempre causa primaria di perturbazione dell omeostasi (equilibrio nei diversi sistemi del corpo) e dell omeoresi (equilibrio nella statica). Per questa ragione la correzione osteopatica riabilita non solo le attività motorie ma anche quelle vitali (neuro-endocrine, circolatorie ecc.). b) IL COLPO DI FRUSTA Comunemente si pensa che il colpo di frusta sia una patologia che coinvolge principalmente la colonna cervicale e talvolta le spalle. La dinamica di un simile trauma è ben più complessa. Se consideriamo infatti il corpo come una sagoma immersa in sostanze liquide, non solo affermiamo il vero, ma riusciremo a visualizzare il movimento d urto globalmente, senza limitarci alla regione scheletrica della cervicale. I liquidi si muovono trascinando con sé i tessuti: le fasce. Solamente un intervento manuale globale porterà ad una remissione dei sintomi. A NCHE LE MENINGI SONO COINVOLTE 16

Nel colpo di frusta il Meccanismo Respiratorio Primario viene gravemente sconvolto. Il movimento della testa e di tutto il corpo trasmette immediatamente fortissime tensioni dall osso sacro alle meningi endocraniche, determinando disturbi del sistema nervoso che possono essere lievi (ad es. vertigini) o più importanti (ad es. vomito). Ancor più severa è la diagnosi se al colpo di frusta si associa un trauma cranico, anche se di lieve entità. Dopo l inevitabile periodo di immobilizzazione (collare) tutte le strutture fasciali e membranose dovranno essere aiutate da una mano sicura ed esperta. Il trattamento non è mai lasciato al caso e se eseguito secondo le leggi dell osteopatia, ridona la vita a quei tessuti che altrimenti sarebbero destinati ad un doloroso impoverimento di energie. Il colpo di frusta è una patologia subdola: nel tempo porta sempre delle conseguenze, perché il corpo memorizza per sempre il trauma. I disturbi più insidiosi sono la cefalea e le depressioni (post-traumatiche). Sono malesseri invalidanti che a molti possono sembrare l inizio di una strada senza uscita. Ecco l importanza del trattamento del Meccanismo Respiratorio Primario: un M.R.P. in armonia permette una buona circolazione dei liquidi all interno del cranio e consente al sistema nervoso di svolgere al meglio le sue funzioni vitali. c) L OSTEOPATIA AIUTA I DENTISTI 17

Un attività cui spesso si dà poca importanza, ma che in realtà è fondamentale, è la masticazione. Noi mastichiamo continuamente e non soltanto durante i pasti. Infatti per deglutire è necessario che i denti siano a contatto. Capita quindi che in una giornata sono infinite le volte durante le quali la mascella e la mandibola entrano in relazione fra loro. Un banale squilibrio muscolare del pavimento della bocca può essere il punto di partenza di un alterazione funzionale dell articolazione temporomandibolare, articolazione che ci consente di aprire e chiudere la bocca. Un cattivo uso della muscolatura, che perdura nel tempo, porta inevitabilmente a degli scompensi a distanza, estendendo il problema a tutto il corpo. Altre volte il problema interessa le superfici ossee (i denti). I denti superiori si appoggiano in modo non corretto con quelli inferiori. Questo fenomeno, molto più complesso, viene definito malocclusione, e necessita dell intervento di un dentista. La sua ripercussione sulla statica dell individuo è molto importante e insidiosa, spesso sottovalutata. Il primo campanello d allarme può essere un emicrania o un dolore vertebrale. Da un punto di vista osteopatico la malocclusione è un gran nemico del Movimento Respiratorio Primario, perché rappresenta una grave spina irritativa, che causa tensioni membranose endocraniche. Per tal motivo è giusto considerare i denti come la porta del sistema nervoso centrale. C OSA PUÒ FARE L OSTEOPATIA? 18

Il compito dell osteopata è quello di permettere il recupero funzionale di un articolazione nel caso in cui ciò gli sia consentito. Questo vale anche per l articolazione temporo-mandibolare. La validità del trattamento osteopatico nel recupero dell A.T.M. sta nel fatto che, essendo una terapia globale, riesce ad evidenziare delle lesioni a distanza che possono essere causa o concausa di un processo di modificazione della masticazione. Ciò può essere di notevole aiuto nel lavoro di un dentista, che a volte si trova fuorviato o disturbato nel suo lavoro da sintomi a lui incomprensibili. d) L OSTEOPATIA NELLO SPORT Chi ha praticato dello sport sa quanto sia difficile mantenere un rendimento di prestazioni costante nel tempo. Spesso ciò dipende dall iperallenamento che non consente alla struttura muscolo scheletrica di smaltire il lavoro accumulato. Questo stato di relativa fragilità dell atleta è la porta aperta a dei microtraumi (contratture muscolari: negli arti o nella schiena) o a dei traumi più seri come distorsioni, sublussazioni e strappi muscolari. L esame periodico di un atleta e il precoce riconoscimento di eventuali squilibri posturali o di iniziali disfunzioni muscolo-fasciali consentiranno all osteopata di eliminare precocemente ciò che in futuro potrebbe diventare la causa di un infortunio, che provocherà la rinuncia ad una gara importante. Si comprende facilmente che, mantenendo l apparato muscolo scheletrico in armonia il più possibile, permetteremo all atleta di esprimersi sempre al massimo delle sue possibilità. Un muscolo rilassato può esprimere in pieno la sua potenzialità ottimizzandola nel tempo. Un muscolo stanco, al contrario, lavora male e invecchia precocemente. 19

Quante promesse nello sport hanno lasciato l attività agonistica a causa di frequenti microtraumi? Ogni disciplina sportiva si distingue per dei gesti atletici peculiari, ogni disciplina utilizza una gestualità propria con dei movimenti ripetuti: tali schemi o traiettorie di movimento indeboliscono nel tempo determinate zone del corpo. L approccio globale dell osteopata permette, attraverso lo studio delle cinetica e cibernetica muscolo-scheletrica, di rieducare l architettura corporea senza per questo avere la pretesa di donare quello che la natura non ha concesso. Ogni individuo ha particolari caratteristiche fisiche che gli consentono di ottenere determinate prestazioni. Noi possiamo solo ottimizzarle. La carriera di un atleta è molto complessa ed ormai necessita di un sostegno pluridisciplinare: L OSTEOPATIA DÀ IL SUO CONTRIBUTO IN MODO NATURALE. 20

INDICE: I PRINCIPI DELL OSTEOPATIA... 3 Come si espande il cranio?... 4 Qual è il motore di questo sistema?... 6 Come mai c è anche un espansione?... 6 Cosa frena l espansione del M.R.P. (movimento respiratorio primario)?... 7 PERCHÉ SI INSTAURA LA DISFUNZIONE?... 9 Cosa non possiamo evitare?... 9 La nascita... 10 COME LAVORA UN OSTEOPATA... 11 L esecuzione del trattamento e la guarigione... 11 Tempi di terapia... 12 COSA CURA L OSTEOPATIA... 13 Elenco delle patologie trattate più frequentemente:... 13 Sono destinati all insuccesso i trattamenti di patologie:... 14 APPLICAZIONI DELL OSTEOPATIA... 15 A) LO STRESS DELLA POSTURA... 15 Come ci formiamo... 15 Il trauma... 16 B) IL COLPO DI FRUSTA... 16 Anche le meningi sono coinvolte... 16 C) L OSTEOPATIA AIUTA I DENTISTI... 17 Cosa può fare l osteopatia?... 18 D) L OSTEOPATIA NELLO SPORT... 19 INDICE:... 21 21