«L inchiesta su Gesù» - Un libro che ha fatto discutere

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«L inchiesta su Gesù» - Un libro che ha fatto discutere A cura di Domenico Bernascone Lettura e presentazione del libro: C. AUGIAS M. PESCE, Inchiesta su Gesù. Chi era l uomo che ha cambiato il mondo. Milano: Mondadori 2006, pp. 266 Autori: Corrado Augias scrittore e noto giornalista nonché conduttore televisivo (www. lestorie.rai.it) Mauro Pesce docente all università di Bologna, storico del cristianesimo e noto biblista [ ] Per tentare di raggiungere la figura di Gesù, quantomeno di sfiorarla, ci siamo affidati, io(augias) nelle domande, il professor Pesce nelle risposte, alla ricerca biblica, la quale ha conosciuto nel corso dell Ottocento un rinnovamento profondo (pag.244). [ ] Molte persone credono senza il bisogno di riflettere sulla propria fede; in altri casi essere cresciuti in un ambiente in cui la fede è data per scontata facilita un adesione acritica, l abbandono a quella immensa consolazione che la fede sicuramente rappresenta (pag.243). Il libro è strutturato in modo tale che Pesce possa rispondere alle domande/tesi di Augias, all inizio di ogni capitolo tuttavia Augias dedica alcune pagine alla presentazione dell argomento che verrà trattato. Viene chiesto a noi cristiani di dare ragione della Speranza che abbiamo, accusandoci ( forse a ragione) di non aver approfondito e conosciuto a sufficienza la nostra religione-fede. Sottopongo all attenzione di voi tutti le tesi, sostenute dagli autori, che ho potuto cogliere nella lettura del libro. Dall approfondimento e dal dibattito avremo l opportunità di prender spunto per dar corpo alle obiezioni. TESI Gesù ebreo - I giudei hanno un rapporto difficile con Cristo, ma ciò non vuol dire che lo abbiano necessariamente anche con Gesù, che ha ben poca responsabilità di quanto il cosiddetto cristianesimo ha compiuto in suo nome ( Harold Bloom ) (pag.24). - Gesù è un uomo ebreo, obbediente fin nei dettagli a quella fede. Non si sente identico a Dio, è ansioso di conoscere da Dio la propria missione (pag.28). - Gesù intendeva rivolgere la propria predicazione esclusivamente al popolo ebraico: non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa d Israele [ Mt 15,24 ] (pag.25). - Tutti i concetti fondamentali espressi da Gesù sono ebraici: il regno di Dio e la redenzione, il giudizio finale, l amore per il prossimo (pag.26). Avvicinandosi a Lui - Nel primo cristianesimo i vangeli erano molto numerosi: la Chiesa ha scelto i 4 canonici, a seguito di opportune censure per far combaciare la storia con il quadro che la dottrina ha costruito (pag.6,16-22). ( L oblio degli apocrifi come il vangelo molto importante di Tommaso )(pag.20,42,80-84). 1

I molti aspetti di Gesù - Paolo e Giovanni ( apostolo o evangelista?) responsabili dell invenzione del cristianesimo e artefici della trasformazione della figura di Gesù. Tutte le differenze tra il vangelo di Giovanni e i sinottici (pag.43-51) Per Pesce in Gv. 15,1-7 è condensata tutta la filosofia, la religione del giovannismo. Gesù politico - Per Gesù e Giovanni Battista regno di Dio e restaurazione d Israele coincidono(pag.61). Si può dare all operato di Gesù una connotazione politica ( Giacomo fratello del Signore dopo la morte di Gesù diventa capo della comunità di Gerusalemme, pag.57; la presenza di spade nell ultima cena, pag.54-57; il tradimento di Giuda, pag.59 ). E più facile che un cammello - Gesù cerca di convincere gli uomini e le donne che incontra a comportarsi in una certa maniera, cercando così di provocare, a catena, ( rimetti a noi nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori ), un cambiamento sociale collettivo. Il cristianesimo, nella sua applicazione pratica, gerarchica, istituzionalizzata, ha rispettato questo precetto? (pag.63). Il cristianesimo non ha rispettato questo precetto ogni qualvolta che, divenuto religione di stato, ha cercato di difendere i suoi principi; per esempio sul matrimonio, la procreazione, la vita sessuale, mediante leggi cristiane dello stato (pag.66). - Gesù attendeva l avvento imminente del regno di Dio che avrebbe dato inizio a un periodo di giustizia, di eguaglianza, di benessere e di pace, non solo tra gli uomini, ma con la stessa natura con gli animali (pag.68). Farisei e altre polemiche - I farisei sono stati screditati nei vangeli, scritti decenni dopo la morte di Gesù, perché ostruivano il cristianesimo nascente (pag.80). - Nessun evangelista fu testimone oculare degli eventi. I sinottici hanno un unica fonte in Marco tuttavia ognuno aggiunge o modifica situazioni dal momento che si sentiva la necessità di elaborare il messaggio da trasmettere. Il redattore di Giovanni si rivolge ad adepti sotto l azione dello Spirito Santo e polemizza alquanto con Tommaso, l unico a mettere in discussione l insegnamento di Gesù (pag.76). (Tommaso Didimo ovvero gemello ovvero Giacomo fratello gemello del Signore, pag.81) Il vangelo di Giovanni e quello di Tommaso usciti dallo stesso ambiente (pag.81-84). Il mistero della nascita - L espressione figlio di Dio ai tempi di Gesù era piuttosto corrente [ ]. All interno della letteratura giudaica l appellativo figlio di Dio non ha il significato che assumerà in seguito per i dogmi cristiani, vale a dire una persona che sia uomo e nello stesso tempo Dio. Significa solo una persona a cui Dio ha affidato un incarico, oppure una persona che segue la volontà e i disegni divini (pag.91). In Marco il termine figlio di Dio è stato interpretato come se egli volesse davvero alludere a Dio, solo dopo che il suo vangelo, inserito nel N.T., venne letto alla luce del vangelo di Giovanni (pag.92). - Dubbi sulla verginità di Maria ( in Isaia 7,14 si fa riferimento ad una giovane donna: il significato cristiano può affiorare solo se leggendolo si abbia già chiara la nascita verginale di Gesù ) (pag.89) Molti storici sostengono che le vicende relative alla nascita di Gesù da una vergine non erano presenti nella tradizione orale antecedente ai testi canonici (pag.90). 2

Vergine madre - Solo alcuni testi antichi sostengono la nascita verginale di Gesù, circostanza che fa pensare come, all inizio del movimento, la straordinaria condizione di sua madre non venisse considerata abbastanza verosimile o importante. Matteo e Luca insistono sulla nascita verginale e la loro visione divenne maggioritaria quando i loro vangeli vennero inclusi nell ortodossia (pag.102). Per Giovanni affermare che Gesù è un essere divino preesistente non implica di necessità la nascita miracolosa (pag.106) Gesù e i suoi fratelli - Gesù primogenito di una numerosa famiglia composta da numerosi fratelli e sorelle (Mc. 6,2 e sgg) (pag.109) In molti testi apocrifi ( Protovangelo di Giacomo, Seconda apocalisse di Giacomo) e canonici (Mc.e Gv. 2,12 / 7,3.5.10 / Galati 1,19) si parla dei fratelli del Signore con particolare riferimento a Giacomo (pag.112). Marco, Paolo e Giovanni consideravano i fratelli e le sorelle veri figli di Maria (pag.113). Quegli uomini, quelle donne - Le reazioni polemiche di Gesù con chi lo circonda, la madre per prima, denotano una persona sola, capace di trarre quasi esclusivamente da se stesso le motivazioni della propria azione, un uomo che si confida poco, che tiene celato il possente segreto della sua personalità (pag.122). Dal punto di vista storico, tuttavia, la figura di Maria sembra avere un grande rilievo sia per Gesù che per la primissima generazione cristiana (pag.122). - La famiglia di Gesù strutturalmente tipica per la formazione di un omosessuale (Van Tilborg) (pag.123). - Il celibato dei preti è solo un istituzione regolamentare, di opportunità, senza fondamento nella prassi del primo cristianesimo (pag.126-127). - Nel movimento non prevalevano figure patriarcali della generazione più anziana, questo dava alle donne la possibilità di esprimere più liberamente un ruolo attivo e creativo (pag.125). - Oltre a Maria un altra figura femminile spicca nella vita di Gesù: Maria Maddalena (pag.127-129) Gesù taumaturgo - Gli assembramenti di folla attratti dalla predicazione ma soprattutto dalla sua fama di potente guaritore. Gesù, per i suoi miracoli, aveva bisogno di una grande fede da parte di chi lo ascoltava (pag.131-132). La sua forza di persuasione si trasforma in debolezza nel momento dell arresto (Gesù perde i suoi poteri ) (pag.133). - Gesù è veicolo di una forza che solo in parte sa controllare (donna emorragica, pag.136). In Mc, 16,15 Gesù sembra voler trasmettere ai discepoli il potere o parte di esso da lui posseduto (pag.135). - Gesù stesso ha cercato probabilmente di chiarire il mistero dell intervento divino nella sua vita. Lo faceva ricorrendo spesso alla preghiera. Nella trasfigurazione Luca sembra suggerire che egli abbia invocato Elia e Mosè perché gli indicassero il suo destino futuro (pag.135). 3

Le cause dell arresto - Cause politico-religiose quando Gesù dice di essere il Messia, il figlio dell uomo, una creatura soprannaturale seduta addirittura alla destra di Dio (pag.141-143). Per Giovanni l arresto di Gesù avviene a seguito della resurrezione di Lazzaro, mentre per Marco a causarlo è la cacciata dei mercanti dal Tempio (pag.149). - In Giovanni è omessa l ultima cena come istituzione dell eucaristia, mentre viene data grande importanza alla lavanda dei piedi: all interno del rito di iniziazione, il lavaggio dei piedi allude a un nuovo modo di rapportarsi nella comunità giovannea dopo la morte del Maestro (pag.145-147). - Le parole dell ultima cena, con cui si pensa che Gesù abbia istituito il rito dell eucaristia, sono tramandate da Paolo (prima ai Corinzi), dai vangeli di Marco, Luca e Matteo e dall insegnamento degli apostoli ( Didachè, opera molto antica la cui stesura è probabilmente indipendente dai vangeli canonici ), dalla parte dei quali ed è lecito ipotizzarne una modifica con il passare del tempo (pag146). Il processo - I romani sono i veri responsabili dell arresto, processo e condanna di Gesù (pag.151-152,156-157,159-160,168). Le responsabilità attribuite dai vangeli alle autorità religiose ebraiche sono da considerare capziose; da una parte c era l intento di colpevolizzare i farisei (antagonisti del cristianesimo) dall altra la volontà di prosciogliere i romani che costituivano lo stato sociale e civile nel quale la nuova religione andava diffondendosi. ( I vangeli si suppongono editi negli anni 80 del I sec. e anche gli Atti, pag.172 ) Pur non volendo falsificare i fatti riguardanti il processo, gli evangelisti riferiscono in base alle proprie convinzioni: inventando l episodio della folla che chiede la liberazione di Barabba e la morte di Gesù, l evangelista esprime il proprio odio verso il popolo d Israele considerato vero responsabile (pag.158). La teologia cristiana ha sostenuto a lungo la tesi della responsabilità del popolo ebraico (pag.160-161,169). La morte - La croce: da segno di infamia e di morte a segno di speranza e di vita (pag.166). I primi cristiani continuarono a lungo a considerare la croce un simbolo infamante; si ritiene che la croce sia divenuta un simbolo glorioso a partire dalla seconda metà del II secolo (pag.167). Gli scritti di Paolo diventano il vangelo della croce (pag.167). - I discepoli non vengono perseguitati dopo quella clamorosa esecuzione pubblica, anzi frequentano il Tempio e continuano ad avere aspettative messianiche, attendono un rinnovamento complessivo della società d Israele. La resurrezione - La speranza di una generale resurrezione è la massima consolazione che una religione possa dare ai suoi fedeli, è il più poderoso edificio di speranza che gli uomini abbiano mai costruito (pag.174). Le prove della resurrezione di Gesù consistono nelle apparizioni ( la pesca miracolosa Gv.21,1-12 / l apparizione ai cinquecento, Corinzi / alla Maddalena il mattino di Pasqua / ai discepoli presente Tommaso ) (pag.176-177,179). I racconti delle apparizioni sono in realtà uno dei fenomeni più enigmatici del cristianesimo primitivo (pag.181). 4

- La resurrezione, fondamentale per Paolo (Corinzi 15,17), non è poi così importante dal momento che buona parte del cristianesimo pratico si basa sul rispetto di una morale, sulle soluzioni che la religione cristiana dà per la vita (pag.178). - Gesù aveva predicato l avvento del regno di Dio e la resurrezione non è la stessa cosa della redenzione del mondo. Quanto più si insiste sulla resurrezione, tanto meno si aspetta la redenzione di questo mondo. Si ebbe così la fede in un messia, ma senza redenzione del mondo, e la fede nella resurrezione di tutti gli esseri umani, mentre tutti continuavano a morire. Quando declinò anche la speranza in una resurrezione imminente di tutta l umanità, non rimase che credere a una redenzione interiore e a una resurrezione puramente individuale e metaforica ( pag. 185). - Il corpo che si disfa dopo la morte verrà ricomposto in una vita futura. Questa è la concezione ebraica e Gesù, anche da questo punto di vista, è ebreo. Hobbes considerava un tradimento dell ebraismo l adozione da parte delle Chiese cristiane della teoria greca dell immortalità dell anima (pag.185-186). Tolleranza/intolleranza - L intolleranza romana sfocia nella persecuzione cristiana. La religiosità romana era una forma di patriottismo che confinava con lo spirito nazionale, rafforzava il senso di appartenenza a quella civiltà; il cristianesimo, al contrario delle altre religioni, estraneo a una tale visione del mondo, si è configurato, nei fatti se non nelle intenzioni, come un concorrente politico (pag.188). L intolleranza del cristianesimo nei confronti di ogni forma di religiosità pagana ( la disputa tra Ambrogio, vescovo di Milano e Simmaco, pag.190). L atteggiamento di amore verso i nemici, predicato da Gesù, prevale quando il cristianesimo è una minoranza; quando invece raggiunge il potere (dall editto di Costantino) lascia emergere la tendenza a perseguitare e reprime gli avversari (dagli Ariani alle varie forme di intolleranza per altri culti) ( pag.187-189). - Il paganesimo accoglie la novità con interesse e spirito di tolleranza ( Marc Augè Genio del paganesimo ) (pag. 191). - La religione cristiana da superstitio per Plinio, Tacito, Svetonio e causa di punizione divina, a religio per Tertulliano, ovvero un culto utile all impero (pag. 192) Nascita di una religione - Quando una religione nasce per colmare il bisogno diffuso di una nuova parola di speranza, la tragedia della tortura e della morte di un uomo può diventare un evento provvidenziale. A questa nuova religione la Bibbia ebraica ha fatto da fondamento dottrinale con un operazione ideologica di cui, per duemila anni, non si è mai cessato di discutere. Il cristianesimo trasforma Gesù di Nazareth, un personaggio storico sul quale disponiamo di pochi dati verificabili, in uno dei componenti di una molteplicità politeistica che viene a sostituire il misterioso Yahvè. E la Bibbia, testo sacro per la storia anche religiosa di un popolo, viene trasformata nell Antico Testamento, con la sola funzione di dare fondamento profetico agli eventi che segnano la vita di Gesù. Il cristianesimo e il cattolicesimo in particolare si sono via via impregnati di pensiero neoplatonico, con un monoteismo solo apparente (pag.199-200). - L antisemitismo latente nella Chiesa nei vari secoli e ancora oggi, nonostante i gesti di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI (pag.201,204-206). - Quando nasce e a opera di chi il cristianesimo? Accantonata l ipotesi di Bultmann che vedeva in Paolo il vero fondatore, si può supporre che il cristianesimo nasce addirittura nella seconda metà del II secolo. In quel momento portano il nome 5

di cristiani quasi soltanto i non ebrei che credono in Gesù i quali si oppongono al giudaismo da una parte e allo gnosticismo dall altra. Ireneo rappresenta il primo tentativo di stabilire un ortodossia, rifiutando le tendenze considerate errate, cioè eretiche (pag.201-202, 208). Si impone la necessità di avere un canone affidabile e largamente condiviso (pag.203). Il lascito di Gesù - Il Dio della Bibbia è comunque molto diverso dal Dio padre della religione cristiana (pag.210). L idea di Dio come Padre non è una creazione cristiana e neanche ebraica: è diffusa in tutto il Medio Oriente antico (pag.214). - Se Dio è onnipotente non è completamente buono e viceversa: le due qualità non possono coesistere nella stessa Entità ( terremoto di Lisbona, olocausto ). Questa la smisurata dimensione del problema che Gesù con la sua immagine benevolente è chiamato in qualche modo a risolvere (pag.211). La misericordia è il segno distintivo del messaggio di Gesù ( l episodio dell adultera) Gesù non ha una teodicea, non ha una visione consolante ottimistica. Il Dio che egli ha conosciuto è un padre amoroso e onnipotente, che però lo ha stritolato, abbandonandolo alle potenze del male (pag.213). Dio ha intrapreso una lotta contro Satana e contro il male, deciso a vincerla. Gesù crede che a questo fine Dio gli abbia affidato un compito e un potere. - Non dalla carità, ma dalla dottrina della verità, l etica cristiana predicata dal magistero è venuta così a dipendere. [ ] L etica della carità resta soverchiata e l etica della verità si trasforma in precettistica.[ ]. In questo può scorgersi l oblio dell originario spirito evangelico (Gustavo Zagrebelsky) (pag.212). - All interno del rito del battesimo di Giovanni Battista Gesù riceve la rivelazione che cambia la sua vita (pag.215). Gesù è posseduto dallo Spirito di Dio che lo trascina nel deserto e lo sottopone a una durissima serie di contrasti con lo spirito del male (pag.218). Pensare che i peccati fossero rimessi grazie a un rito come quello del Battista, non previsto dalla tradizione, significa mantenere da parte di Gesù una notevole libertà di elaborare nuove idee (pag.217). - Il Dio in cui Gesù mostra assoluta fiducia è il Dio ebraico che ha espresso la sua volontà nella Legge biblica. Per Gesù il cuore di questa legge sta nel decalogo: lì Dio rivela ciò che in concreto si deve fare, su quelle norme esige assoluta obbedienza (pag.220). - Luca è colui che ha meglio compreso l essenza del messaggio di Gesù; le lettere di Paolo, con le loro elucubrazioni sulla Legge e sulla Grazia, sono molto lontane da lui. Giovanni lo avvicina troppo alle religioni misteriche, Tommaso si allontana verso un misticismo razionalistico, in cui svanisce la sua dimensione sociale. La religiosità che Gesù ha suscitato, anche se non creata direttamente da lui, esige la sua mediazione (pag.221). Nuovi vangeli, antiche leggende - Il Vangelo di Giuda sostiene che esistono due Gesù: un Gesù spirituale che non si vede e il Gesù di carne che riveste e nasconde il vero Gesù. Solo Giuda è in grado di comprendere questo mistero e ha da Gesù la rivelazione della verità [ ]. Gesù dice a Giuda: Tu sarai maggiore di loro (i discepoli), poiché sacrificherai l uomo che mi riveste. In sostanza è Gesù stesso che ordisce una macchinazione e spinge Giuda a consegnarlo ai carnefici. 6

E una specie di controvangelo, scritto per contestare i vangeli di Giovanni e Matteo e per condannare le idee e le pratiche religiose della Chiesa maggioritaria, che si rifaceva ai dodici apostoli (pag.228-229). Dal testo affiora la figura di un uomo consapevole del suo tragico destino di doversi fare strumento abietto della volontà divina (pag.77). Una versione simile si trova nel celebre musical Jesus Christ Superstar (pag.78). Note finali personali Mauro Pesce sostiene nella postfazione che una fede che vacilla di fronte alle opinioni esegetiche si presenta estremamente fragile ed a mio avviso ha ragione. Forse il credo basato sulla tradizione non basta più. La figura di Gesù continua ad interrogarci, gli stessi discepoli di Giovanni Battista si chiedevano chi fosse e a tal proposito Gesù esorta i propri discepoli andate e riferite a Giovanni ciò che udite: i ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella (Mt. 11,5). Alla domanda di Gesù e voi chi dite che io sia? (Mc.8,29) una schiera di martiri e di santi hanno già risposto con la propria vita, Pietro per primo. Il cristianesimo non è una religione del libro, non si basa sull esattezza biografica di un testo (Mauro Pesce) Il cristianesimo non è un sistema intellettuale, un pacchetto di dogmi, un moralismo, ma un incontro, una storia d amore, è un avvenimento (Card. Ratzinger alla cerimonia funebre di don Giussani) 7