Integrazione di dati SAR e GNSS per lo studio della subsidenza nel Delta del Po

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Transcript:

Integrazione di dati SAR e GNSS per lo studio della subsidenza nel Delta del Po Massimo Fabris ( a ), Vladimiro Achilli ( a ), Nicola Cenni ( b ), Simone Fiaschi ( a,c ), Mario Floris ( b ), Andrea Menin ( a ), Michele Monego ( a ), Paolo Riccardi ( d ) ( a ) Laboratorio di Rilevamento e Geomatica Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale, Università degli Studi di Padova, via Marzolo, 9 35131 Padova, e-mail: (massimo.fabris)(vladimiro.achilli)(andrea.menin)(michele.monego)@unipd.it ( b ) Dipartimento di Geoscienze, Università degli Studi di Padova, via Gradenigo, 6 35131 Padova, e-mail: nicola.cenni@unipd.it, mario.floris@unipd.it ( c ) School of Earth Sciences, UCD University College Dublin, Belfield, Dublin, Ireland, e-mail: simone.fiaschi@ucd.ie ( d ) Sarmap SA, Cascine di Barico, Purasca, Switzerland, e-mail: priccardi@sarmap.ch Riassunto Il Delta del Po è da sempre interessato da importanti fenomeni di subsidenza di origine prevalentemente antropica. Le diverse politiche di gestione delle acque e delle estrazioni di idrocarburi attuate a partire dagli ultimi decenni del secolo scorso, hanno permesso di ridurre gradualmente il fenomeno. Attualmente nel Delta si registrano abbassamenti del suolo significativamente più contenuti rispetto al passato, ma ancora superiori rispetto a quelli provocati dai processi naturali. Nell ambito di questo lavoro, sono state utilizzate tecniche avanzate di interferometria radar satelliare (A-DInSAR) per analizzare immagini COSMO- SkyMed ad alta risoluzione (3 m x 3 m) acquisite dal 2012 al 2017. Vengono inoltre presentati i primi risultati ottenuti dall analisi delle osservazioni GNSS acquisite sui vertici della Rete PODELNET (PO-DELta NETwork). Questa infrastruttura è stata materializzata nel giugno del 2016 e i risultati proposti sono stati ottenuti confrontando le posizioni dei vertici stimate a partire dalle osservazioni acquisite nel giugno 2016 (campagna 0) e nel giugno 2018 (campagna 1). La rete è costituita da 46 vertici, la cui posizione verrà monitorata con cadenza biennale, e spazialmente si estende da Porto Caleri (Rovigo) al Lido di Volano (Ferrara) in direzione Nord-Sud e ad Ovest fino alla cittadina di Adria (Rovigo). Nel lavoro vengono inoltre presentate le stime preliminari delle coordinate dei vertici ottenute mediante il software scientifico Gamit/Globk, ed una prima valutazione dei valori di subsidenza stimata confrontando i risultati della campagna del 2016 con quella del 2018. Abstract The Po River Delta is interested by significant subsidence phenomenon mainly due to anthropic activities. Different managements of the hydraulic network and the methane-water extraction activities that took place in the last decades of the last century, allowed the reduction of the subsidence rates. At present, 473

in the study area are recorded subsidence rates significantly lower than in the past, but still higher than the ones caused by natural processes. In this work, were used Advanced Differential radar Interferometry (A-DInSAR) techniques to process high resolution (3 m x 3 m) COSMO-SkyMed images acquired from 2012 to 2017. Moreover, here are presented the first results of a new GNSS geodetic network PODELNET (PO-DELta-NETwork), planned, materialized and measured in 2016: the network, that extend from Porto Caleri (Rovigo) to the Lido di Volano (Ferrara) in North-South direction and to the small town of Adria (Rovigo) to the West, consists of 49 points that will be measured every 2 years. In the work are presented also the preliminary estimations of the points coordinates obtained with Gamit/Globk software, and a first evaluation of the subsidence values by comparing the results of the 2016 and 2018 surveys. Introduzione Il Delta del Po, è una delle zone più fragili del territorio italiano (Simeoni, Corbau, 2008) e ad elevato rischio di allagamenti a causa della combinazione tra subsidenza (naturale ed antropica) ed innalzamento del livello medio del mare, previsto in crescita per i prossimi decenni (Carbognin et al., 2011; Vibilić et al., 2017). La subsidenza antropica, molto elevata durante il periodo di estrazione delle acque metanifere (anni 40 e 50), negli ultimi anni si è assestata a valori più ridotti, anche se, in alcune zone, presenta ancora velocità significativamente elevate. Mentre nel passato la misura delle deformazioni verticali veniva effettuata quasi esclusivamente mediante la livellazione geometrica, oggi vengono utilizzate diverse metodologie che, integrando i metodi classici, forniscono dati di elevata precisione e risoluzione con tempi di acquisizione e costi molto più ridotti (Fabris et al., 2014). Un esempio è costituito dalle tecniche A-DInSAR (Advanced Differential Synthetic Aperture Radar Interferometry) che permettono l elaborazione di immagini radar acquisite in tempi diversi valutando spostamenti di pochi mm lungo la linea di vista del satellite (LOS Line Of Sight) (Berardino et al., 2002; Costantini et al., 2017). Anche le misure GPS e GNSS, ripetute in periodi diversi sugli stessi vertici, possono fornire risultati di elevata precisione adottando opportune procedure di acquisizione ed elaborazione dei dati. Nell area costiera veneto-romagnola le tecniche A-DInSAR sono state utilizzate recentemente da diversi autori (Bock et al., 2012; Tosi et al., 2016; Fiaschi et al., 2017). In particolare, Fiaschi et al. (2018) hanno elaborato immagini SAR dei satelliti ERS-1/2 (1992-2000), ENVISAT (2004-2010) e Sentinel-1A/B (2014-2017) focalizzandosi sull area del Delta del Po: i risultati, validati mediante confronti con gli spostamenti ottenuti da livellazione geometrica e i dati delle stazioni GPS permanenti disponibili, hanno evidenziato velocità massime di abbassamento lungo la costa nell ordine di 15 mm/anno, con possibili effetti negativi sulle infrastrutture poste a protezione del territorio dagli allagamenti. La medesima area è stata oggetto di studi (e.g. Baldi et al., 2009; Cenni et al., 2013) condotti mediante l analisi dei dati GNSS acquisiti dalle stazioni 474

permanenti ivi ubicate, ed in particolare dei siti: Taglio di Po (TGPO), Porto Tolle (PT01) e Codigoro (CODI). In questo lavoro, le tecniche A-DInSAR e GNSS vengono utilizzate congiuntamente per tentare di migliorare la descrizione spaziale e temporale del fenomeno di subsidenza nel Delta del Po e per poter monitorare strutture sensibili quali gli argini di contenimento. Infatti, mentre i dati Sentinel-1A/B, utilizzati in precedenti alvori, sono caratterizzati da una risoluzione a terra (pixel) di circa 18 m x 18 m, quelli COSMO-SkyMed hanno risoluzione molto maggiore, pari a 3 m x 3 m, che permette di analizzare con maggiore dettaglio singole parti di strutture affette da instabilità e al tempo stesso di studiare più precisamente il fenomeno di subsidenza. Inoltre, lo sviluppo della rete PODELNET, fornisce importanti vincoli per migliorare l analisi interferometrica e incrementare il numero di punti su cui è possibile eseguire un confronto tra i risultati delle due tecniche. Elaborazione dei dati COSMO-SkyMed Il dataset COSMO-SkyMed utilizzato in questo lavoro è costituito da 86 immagini acquisite ogni 16 giorni con orbita discendente, dal 13 Marzo 2012 al 19 Settembre 2017. Le immagini sono disponibili in banda X (lunghezza d onda di 3.1 cm) in modalità StripMap, con la quale è possibile ottenere una risoluzione a terra di circa 3 m x 3 m. L elaborazione dei dati è stata effettuata tramite la tecnica Permanent Scatterers (PS) (Ferretti et al. 2001) implementato nel software SARscape. I risultati ottenuti sono riportati come mappe delle velocità ricavate lungo la LOS, dalle quali è possibile determinare sia l estensione delle aree maggiormente affette da subsidenza sia l andamento degli spostamenti nel tempo. In Figura 1 viene riportata la mappa delle velocità ottenuta nel settore nord del Delta del Po: le velocità sono classificate in cinque categorie, nelle quali i valori negativi (dal giallo al rosso) indicano subsidenza, mentre i valori positivi (in azzurro) indicano sollevamento. I valori compresi fra -1.5 mm/anno e +1.5 mm/anno (in verde) sono considerati come stabili. L elevato numero e densità dei punti misurati permette il monitoraggio non solo di grandi centri urbani ma anche di strutture minori, come ad esempio gli argini o le strade (Figura 2). Questo permette di caratterizzare con maggior precisione la distribuzione spaziale della subsidenza e verificare quali strutture sono maggiormente a rischio. I risultati preliminari ottenuti mostrano tassi di subsidenza piuttosto elevati, soprattutto nella zona centrale dell area di studio e lungo gli argini di difesa marini (a nord) e fluviali (a sud). Sull isola di Albarella (nord est in Figura 1) è possibile notare come la subsidenza sia localizzata in fasce, probabilmente a causa di diversi gradi di consolidazione dei sedimenti nel sottosuolo. 475

Figura 1 - Mappa delle velocità misurate lungo la LOS ricavata dal processamento PS dei dati COSMO-SkyMed nel settore nord del Delta del Po Figura 2 - Dettaglio raffigurante l'elevata capacità dei dati COSMO-SkyMed nell'individuzione e monitoraggio di elementi strutturali di difesa 476

La rete GNSS Nel luglio 2016, nell ambito del Progetto di Ateneo dell Università degli Studi di Padova dal titolo High resolution geomatic methodologies for monitoring subsidence and coastal changes in the Po Delta area, in collaborazione con l Unità di progetto Sistema informativo territoriale e cartografia della Regione Veneto, dell U.O. Genio Civile di Rovigo e dell IGMI, è stata istituita e misurata mediante tecnica GNSS una nuova rete di 46 vertici per raffittire la precedente rete IGM95 (rete PODELNET). A questa nuova rete si affiancano anche le 3 stazioni GNSS permanenti operative da alcuni anni nell area del Delta del Po. La rete è stata progettata tenendo in considerazione alcuni importanti vincoli, tra cui il riutilizzo di vertici appartenenti ad altre infrastrutture già presenti sul territorio, un interdistanza tra i punti limitrofi inferiore ai 10 Km e la possibilità di misurare la posizione del punto utilizzando la tecnica GNSS. Il primo rilievo della rete è stata eseguito nel giugno 2016, utilizzando 6 ricevitori GNSS (Leica System 1200 e Leica Viva GNSS - GS14 e CS15) con posizionamento statico minimo di 3 ore per la misura di ciascuna linea di base, ed un intervallo di campionamento di 15s. Nel luglio 2018 è stato effettuato un secondo rilievo, ripetendo le misure nella medesima configurazione di rete utilizzata durante la campagna eseguita nel 2016. I due rilievi sono stati effettuati nello stesso periodo dell anno per evitare che eventuali fenomeni con andamento stagionale potessero influenzare i risultati. L elaborazione delle osservazioni GNSS è stata effettuata utilizzando il programma Gamit Globk (Herring et al. 2015a,b). I dati acquisiti dalle stazioni GNSS permanenti sono stati analizzati insieme a quelli provenienti dai 46 vertici della rete PODELNET. La posizione dei siti permanenti è stata utilizzata come vincolo per inquadrare nello stesso sistema di riferimento i rilievi eseguiti nelle due diverse campagne e in giorni differenti. Tali posizioni sono state estrapolate considerando l andamento lineare di lungo periodo, gli eventuali segnali periodici e discontinuità determinate analizzando le serie temporali delle posizioni delle 3 stazioni permanenti utilizzando la procedura descritta in Cenni et al. (2012, 2013). Si è scelto di non utilizzare le reali coordinate delle stazioni permanenti ottenute analizzando le osservazioni acquisite da queste ultime, in quanto potrebbero fornire un valore non realistico (outlier) a causa di possibili interferenze fisiche o/e elettromagnetiche sul segnale GNSS. Al termine della procedura di calcolo le coordinate della posizione dei 46 vertici sono state confrontate tra loro per ottenere una prima stima dei valori di velocità. L analisi delle due campagne eseguite nel 2016 e nel 2018 è stata effettuata considerando fisse le 3 stazioni di riferimento alle coordinate determinate nel 2016. Questo consente di stimare le velocità di subsidenza relative dei diversi vertici rispetto a quelle delle stazioni permanenti, che risultano essere di -3 mm/anno (Cenni et al. 2013). Nella Tabella 1 sono riportati i risultati preliminari relativi a 25 vertici per i quali sono disponibili sufficienti osservazioni acquisite durante le campagne del 2016 e del 2018. 477

Vertice Latitudine Longitudine Velocità (mm/anno) 704N 45,01039773 12,10202819-16 705N 45,02891915 12,26381893-1 706N 45,05022066 12,36603129 13 707S 44,94469968 12,12061179-15 708N 45,10968519 12,24305231 0 712S 44,963338 12,24522627 2 713S 44,95930834 12,41665788 6 714S 44,94483644 12,28258464-26 715N 45,06588744 12,24824379-3 720S 44,87426132 12,46300756 1 801S 44,89484888 12,09868201-1 901N 45,00685596 12,32848199 6 902S 44,9716203 12,49380038-20 904N 45,09594757 12,32510903 6 905N 45,02785094 12,18823869-4 906S 44,9003502 12,48596755-5 907S 44,8871977 12,21053105 7 908N 45,00234578 12,41709268-6 909N 45,04496793 12,30598531-6 910S 44,96362442 12,18547996 4 912S 44,85430782 12,17439713 5 913S 44,90366028 12,16433572-1 914S 44,91993868 12,23033589 0 916S 44,83588784 12,34322504-4 917S 45,00004341 12,14040826 8 Tabella 1 - Risultati preliminari delle velocità relative rispetto ad un sistema di riferimento locale composto dalle stazioni GNSS permanenti di Taglio di Po (TGPO), Porto Tolle (PTO1) e Codigoro (CODI). Per quanto riguarda la componete verticale le 3 stazioni presentano una velocità di abbassamento di 3 mm/anno che andrà sommata algebricamente ai valori ottenuti nei vertici per ottenere una stima assoluta della velocità. Le velocità preliminari relative riportate in tabella 1, mostrano abbassamenti del suolo anche significativi in diversi vertici, in accordo con il dato interferometrico. Da questa analisi preliminare sono stati esclusi i vertici che superano i -30 mm/anno, in quanto questo valori potrebbero essere dovuti a qualche problema sorto in fase di misura o post elaborazione. Conclusioni I risultati delle elaborazioni dei dati SAR, integrati con i dati GNSS delle stazioni permanenti di Porto Tolle e Taglio di Po (PTO1 e TGPO) e con quelli della rete geodetica rimisurata nel 2018, evidenziano deformazioni elevate prevalentemente in prossimità della fascia costiera, con valori di spostamento superiori a 10 mm/anno. 478

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