Rassegna Stampa. Venerdì 12 Dicembre 2014

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Rassegna Stampa Venerdì 12 Dicembre 2014

Sommario Testata Data Pag. Titolo p. 1. FONDO COMETA Soldi&Diritti - supp. Altro consumo 2. Fondi pensione 30/11/2014 26 Una strategia per la pensione 1 Sole 24 Ore (Il) 12/12/2014 1 Casse, stop al prelievo di solidarietà (De Cesari Maria Carla) Sole 24 Ore (Il) 12/12/2014 1 Rapporto Adepp. Per la previdenza privata patrimonio a prova di crisi (Prioschi Matteo) MF mercati finanziari 12/12/2014 4 Stabilità, le Casse spuntano il 20% (Leone Luisa) 8 Sole 24 Ore.it (Il) 11/12/2014 1 Scommetto contro la catastrofe: ecco come investire in «Cat bond», le obbligazioni finanziarie su uragani e terremoti 5 6 9 3. Previdenza Repubblica (la) 12/12/2014 39 Il caso - Pensione ridotta a tre euro da conguagli e addizionali (Amato Rosaria) Sole 24 Ore (Il) 12/12/2014 20 L'iniziativa - Le imprese italiane raccolgono la sfida sulla sicurezza (Picchio Nicoletta) 10 11

Estratto da pag. 26 Domenica 30/11/2014 Rosanna Massarenti (non disponibile) INVESTIMENTI Investire in base agii anni che mancano ai termine delia vita lavorativa aumenterà la futura rendita mensile. ^ La strada migliore è quella di puntare inizialmente sulle azioni per poi, gradualmente, passare alle obbligazioni. PENSIONE mancano 3 anni Obbligazionario da5 a 3 anni dalo a 5 anni Bilanciato Obbligazionario Bilanciato mancano più di 20 anni alla pensione Azionario da 20 ^^ Bi lanciato a is anni ^^ azionario FONDO COMETA Pag. 1

Estratto da pag. 26 Rosanna Massarenti (non disponibile) Domenica 30/11/2014 COME LEGGERE LA TABELLA Anima A&M crescita 25+1 Giustiniano azionaria Previsuisse dinamica Credit agricole vita Taro Anima A&M rivalutaz. 10+1 Ubi previdenza comp. Moder. I Arca previdenza rendita Teseo linea prudenziale etica Fideuram garanzia Nome del fondo FONDI PENSIONE APERTI I PIÙ INTERESSANTI (AL31/08/2014) Soldi&Diritti 139 Novembre 2014 27 Aderire ai fondi pensione, sia aperti sia chiusi, con una somma che si aggira intorno all'1% lordo dello stipendio (oltre alla quota versata dal datore di lavoro per i dipendenti), consente di mettere da parte una somma che finirà nella rendita mensile della pensione. L'operazione, e non è un aspetto da sottovalutare, presenta anche vantaggi fiscali (vedi riquadro a pag. 29). Investimenti diversi in base all'età Quanti anni vi mancano alla pensione? La risposta è importante per sapere quale comparto del fondo pensione scegliere, sia che si tratti di quello legato al posto di lavoro sia che lo abbiate scelto da soli se siete lavoratori autonomi. Tutti i fondi pensione hanno diverse linee di investimento, chiamati comparti, i quali possono essere azionari, obbligazionari, bilanciati o monetari. Per ottenere il massimo rendimento dai soldi investiti e ritrovarsi con un piccolo tesoretto al momento della pensione, è necessario calibrare gli investimenti in base agli anni che mancano al congedo dal lavoro. Per fare un esempio: se mancano 20 anni o più di lavoro prima di andare in pensione, il comparto più adatto è quello azionario, per sfruttare la crescita nel lungo periodo delle Borse. Negli ultimi 30 anni, infatti, le Borse hanno guadagnato il 1300%, pur avendo dovuto affrontare due crisi finanziarie nel 2OO1 e nel 2008. Non c'è dunque motivo per rinunciare a guadagni consistenti, che diventeranno preziosi quando uscirete dal mercato del lavoro. Però non potete adagiarvi sugli allori, perché mano a mano che si riducono gli anni che vi separano dalla pensione, si deve diminuire il rischio dell'investimento e ciò significa passare dai titoli azionari alle più tranquille obbligazioni, fino ad approdare, a ridosso della pensione, ai fondi monetari, ossia una sorta di conti correnti, per mettere in cassaforte tutti i risparmi. Chiusi e aperti II percorso degli investimenti da fare durante gli anni che precedono la pensione lo trovate illustrato nell'illustrazione della pagina precedente, oltre che nella tabella di pag. 28, dedicata ai fondi chiusi di categoria, che in base agli anni vi indica il comparto più interessante. Il discorso non cambia con i fondi aperti, quelli dedicati ai lavoratori autonomi. I più Aderire ai fondi pensione, sia aperti sia chiusi, con una somma che si aggira intorno all'1% lordo dello stipendio (oltre alla quota versata dal datore di lavoro per i dipendenti), consente di mettere da parte una somma che finirà nella rendita mensile della pensione. L'operazione, e non è un aspetto da sottovalutare, presenta anche vantaggi fiscali (vedi riquadro a pag. 29). Investimenti diversi in base all'età Quanti anni vi mancano alla pensione? La risposta è importante per sapere quale comparto del fondo pensione scegliere, sia che si tratti di quello legato al posto di lavoro sia che lo abbiate scelto da soli se siete lavoratori autonomi. Tutti i fondi pensione hanno diverse linee di investimento, chiamati comparti, i quali possono essere azionari, obbligazionari, bilanciati o monetari. Per ottenere il massimo rendimento dai soldi investiti e ritrovarsi con un piccolo tesoretto al momento della pensione, è necessario calibrare gli investimenti in base agli anni che mancano al congedo dal lavoro. Per fare un esempio: se mancano 20 anni o più di lavoro prima di andare in pensione, il comparto più adatto è quello azionario, per sfruttare la crescita nel lungo periodo delle Borse. Negli ultimi 30 anni, infatti, le Borse hanno guadagnato il 1300%, pur avendo dovuto affrontare due crisi finanziarie nel 2OO1 e nel 2008. Non c'è dunque motivo per rinunciare a guadagni consistenti, che diventeranno preziosi quando uscirete dal mercato del lavoro. Però non potete adagiarvi sugli allori, perché mano a mano che si riducono gli anni che vi separano dalla pensione, si deve diminuire il rischio dell'investimento e ciò significa passare dai titoli azionari alle più tranquille obbligazioni, fino ad approdare, a ridosso della pensione, ai fondi monetari, ossia una sorta di conti correnti, per mettere in cassaforte tutti i risparmi. Chiusi e aperti II percorso degli investimenti da fare durante gli anni che precedono la pensione lo trovate illustrato nell'illustrazione della pagina precedente, oltre che nella tabella di pag. 28, dedicata ai fondi chiusi di categoria, che in base agli anni vi indica il comparto più interessante. Il discorso non cambia con i fondi aperti, quelli dedicati ai lavoratori autonomi. I più FONDI PENSIONE APERTI I PIÙ INTERESSANTI (AL31/08/2014) Nome del fondo Anima A&M crescita 25+1 Giustiniano azionaria Previsuisse dinamica Credit agricole vita Taro Anima A&M rivalutaz. 10+1 Ubi previdenza comp. Moder. I Arca previdenza rendita Teseo linea prudenziale etica Fideuram garanzia Valore di quota 1412 1436 1324 1754 1566 1255 2057 1827 1295 Aderire ai fondi pensione, sia aperti sia chiusi, con una s Categoria AZ AZ BA BA mma che si aggira int OB MO rno a Se alla pensione ti mancano.. più di 20 anni più di 20 anni 15-20 anni 15-20 anni 10-15 anni 5-10 anni 5-10 anni 3-5 anni meno di 3 anni l'1% lordo dello stipendio (oltre alla quota versata dal datore di lavoro per i dipendenti), consente di mettere da parte una somma che f COME LEGGERE LA TABELLA Nome fondo Sono i fondi che consigliamo a chi non ne ha uno di categoria. Per cambiare strategia d'investimento dovete passare da un fondo all'altro. inirà nella rendita mensile della pensione. L'operazione, e non è un aspetto da sottovalutare, presenta anche vantaggi fiscali (vedi riquadro a pag. 29 Valore di quota U valore della quota è il prezzo di una singola quota del fondo. Categoria In questi fondi trovate anche quelli azionari (AZ), che consigliamo. Investimenti diversi in base all'età Quanti anni vi mancano alla pensione? La risposta è importante per sapere quale comparto del fondo pensione scegliere, si a coloro cui mancano più di 20 anni alla pensione. Le altre siglesono: BA: bilanciati azionari; BB: bilanciati; BO: bilanciati obbligazionari; OB: obbligazionari; MO: monetari. che si tratti di quello legato al posto di lavoro sia che lo abbiate scelto da soli se siete lavoratori autonomi. Tutti i fondi pensione hanno diverse linee di investimento, c interessanti li trovate nella tabella qui sopra. La strategia, pur se impegnativa, darà buoni frutti e sarà vincente se sposterete i vostri risparmi da un fondo all'altro in base agli anni che mancano alla pensione. Per esempio, se si inizia a lavorare oggi, la pensione arriverà fra circa 40 anni, quindi all'inizio si può aderire a un fondo azionario. E così via, ripetendo lo schema che abbiamo già descritto per i fondi pensione chiusi. Per entrambe le categorie, fondi chiusi e fondi aperti, vale una regola importante: quando cambiate strategia (quindi vi spostate di comparto oppure cambiate fondo) non trasferite la somma già versata ma solamente i nuovi versamenti. Solo una volta arrivati quasi a fine percorso, cioè quando mancheranno non più di 3 anni alla pensione, dovete spostare tutti i vostri risparmi in quello monetario. iamati comparti, i quali possono essere azionari, obbligazionari, bilanciati o monetari. Per ottenere il massimo rendimento dai soldi investiti e ritrovarsi con un piccolo tesoretto al momento della pensione, è necessario calibrare gli investimenti in base agli anni che mancano al congedo dal lavoro. Per fare un esempio: se mancano 20 anni o più di lavoro prima di andare in pensione, il comparto più adatto è quello azionario, per sfruttare la crescita nel lungo periodo delle Borse. Negli ultimi 30 anni, infatti, le Borse hanno guadagnato il 1300%, pur avendo dovuto affrontare due crisi finanziarie nel 2OO1 e nel 2008. Non c'è dunque motivo per rinunciare a guadagni consistenti, che diventeranno preziosi quando uscirete dal mercato del lavoro. Però non potete adagiarvi sugli allori, perché mano a mano che si riducono gli anni ch In pratica, che cosa succede Come siamo arrivati alla conclusione che sia meglio indirizzare solo i nuovi versamenti nel nuovo comparto del fondo pensione? Abbiamo fatto una simulazione: abbiamo calcolato quanti risparmi si ritrova un lavoratore che ha aderito al fondo pensione a gennaio del 1978 fino a dicembre del 2013 versando 100 euro ogni mese, se segue la nostra strategia o se invece sposta tutta la somma ogni volta che cambia comparto o fondo. Con i reali rendimenti di Borse e obbligazioni di quei 35 anni, aver optato per la strategia dello spostamento dei soli nuovi versamenti gli ha reso 28.000 euro in più rispetto a quella che prevede il trasferimento dell'intero capitale accumulato. Se volete approfondire l'argomento e trovare notizie, consigli e valutazioni sui fondi pensione, potete consultare il sito altroconsumo.it/finanza. vi separano dalla pensione, si deve diminuire il rischio dell'investimento e ciò significa passare dai titoli azionari alle più tranquille obbligazioni, fino ad approdare, a ridosso della pensione, ai fondi monetari, ossia una sorta di conti correnti, per mettere in cassaforte tutti i risparmi. Chiusi e aperti II percorso degli investimenti da fare durante gli anni che precedono la pensione lo trovate illustrato nell'illustrazione della pagina precedente, oltre che nella tabella di pag. 28, dedicata ai fondi chiusi di categoria, che in base agli anni vi indica il comparto più interessante. Il discorso non cambia con i fondi aperti, quelli dedicati ai lavoratori autonomi. I più FONDI PENSIONE APERTI I PIÙ INTERESSANTI (AL31/08/2014) Nome del fondo Anima A&M crescita 25+1 Giustiniano azionaria Previsuisse dinamica Credit agricole vita Ta FONDO COMETA Pag. 2

Estratto da pag. 26 Rosanna Massarenti (non disponibile) Domenica 30/11/2014 FONDI PFNKlfiNE DI CATEGORIA CHIUSI VALORI AGGIORNATI AD AGOSTO 2014 CQMELEGGERELATABELLA Nome comparto Ogni fondo ha comparti diversi e il nome del comparto rispecchia i titoli presenti. Ad esempio, Cometa ha un comparto che si chiama "Sicurezza", formato da obbligazioni. Valore di quota H valore della quota è il prezzo di una singola quota del fondo. Categoria La sigla che trovate per ogni comparto del fondo indica i titoli presenti. In tabella, BA: bilanciati azionarii BB: bilanciati; BO: bilanciati obbligazionari; OB: obbligazionari; MO: monetari. INVESTIMENTI 28 Soldi&Diritti 139 Novembre 2014 INVESTIMENTI CQMELEGGERELATABELLA Nome comparto Ogni fondo ha comparti diversi e il nome del comparto rispecchia i titoli presenti. Ad esempio, Cometa ha un comparto che si chiama "Sicurezza", formato da obbligazioni. Valore di quota H valore della quota è il prezzo di una singola quota del fondo. Categoria La sigla che trovate per ogni comparto del fondo indica i titoli presenti. In tabella, BA: bilanciati azionarii BB: bilanciati; BO: bilanciati obbligazionari; OB: obbligazionari; MO: monetari. POCHI ANNI ALLA PENSIONE? SCEGLIETE LE OBBLIGAZIONI NEI FONDI PENSIONE INVESTIMENTI CQMELEGGERELATABELLA Nome comparto Ogni fondo ha comp FONDI PFNKlfiNE DI CATEGORIA CHIUSI VALORI AGGIORNATI AD AGOSTO 2014 FONDO COMETA Pag. 3

Estratto da pag. 26 Rosanna Massarenti (non disponibile) Domenica 30/11/2014 Tutti i vantaggi fiscali legati ai fondi pensione II legislatore ha previsto una tassazione agevolata: vediamo di cosa si tratta. Soldi&Diritti 139 Novembre 2014 29 Tutti i vantaggi fiscali legati ai fondi pensione II legislatore ha previsto una tassazione agevolata: vediamo di cosa si tratta. Si pagano meno tasse: i contributi versati al fondo pensione sono deducibili dall'imponibile fino a 5.164,57 euro in sede di dichiarazione dei redditi: quindi, meno tasse da versare. Nel calcolo del limite non va considerato il Trattamento di fine rapporto (Tfr, quello che un tempo veniva chiamato "liquidazione"). I nuovi occupati che non raggiungono questi 5.164,57 euro nei primi cinque anni di permanenza possono recuperarli nei venti successivi, limitatamente alla quota non dedotta in precedenza. Tasse più basse rispetto agli altri tipi di investimento I guadagni realizzati dal tuo fondo pensione sono tassati ah'n% (solamente per il 2014 l'aliquota è aumentata all'11,5%). Si tratta in questo caso di un trattamento di gran lunga più favorevole rispetto a quello riservato ad altri investimenti: nei quali si va infatti dal 12,5% di tassazione per i titoli di Stato fino al 26% perle azioni. Anche nel momento in cui si arriva alla pensione, la tassazione è particolarmente favorevole. L'aliquota fiscale si riduce con l'aumento degli anni di partecipazione alla previdenza complementare. In particolare, per i primi 15 anni l'aliquota è pari al 15%; dal sedicesimo anno si riduce di 0,30 punti percentuali per ogni anno di partecipazione, fino al limite massimo di 6 punti percentuali. Per esempio, se un lavoratore ha aderito per 35 anni ad un fondo pensione, l'aliquota scende al 9%. La quota esente Attenzione, però: non tutta la rendita che ti viene pagata è tassata, ma soltanto quella parte corrispondente ai contributi che hai dedotto durante il periodo di partecipazione. Tutti i vantaggi fiscali legati ai fondi pensione II legislatore ha previsto una tassazione agevolata: vediamo di cosa si tratta. Si pagano meno tasse: i contributi versati al fondo pensione sono deducibili dall'imponibile fino a 5.164,57 euro in sede di dichiarazione dei redditi: quindi, meno tasse da versare. Nel calcolo del limite non va considerato il Trattamento di fine rapporto (Tfr, quello che un tempo veniva chiamato "liquidazione"). I nuovi occupati che non raggiungono questi 5.164,57 euro nei primi cinque anni di permanenza possono recuperarli nei venti successivi, limitatamente alla quota non dedotta in precedenza. Tasse più basse rispetto agli altri tipi di investimento I guadagni realizzati dal tuo fondo pensione sono tassati ah'n% (solamente per il 2014 l'aliquota è aumentata all'11,5%). Si tratta in questo caso di un trattamento di gran lunga più favorevole rispetto a quello riservato ad altri investimenti: nei quali si va infatti dal 12,5% di tassazione per i titoli di Stato fino al 26% perle azioni. Anche nel momento in cui si arriva alla pensione, la tassazione è particolarmente favorevole. L'aliquota fiscale si riduce con l'aumento degli anni di partecipazione alla previdenza complementare. In particolare, per i primi 15 anni l'aliquota è pari al 15%; dal sedicesimo anno si riduce di 0,30 punti percentuali per ogni anno di partecipazione, fino al limite massimo di 6 punti percentuali. Per esempio, se un lavoratore ha aderito per 35 anni ad un fondo pensione, l'aliquota scende al 9%. La quota esente Attenzione, però: non tutta la rendita che ti Questo infatti è per evitare che tu venga tassato due volte. I rendimenti del fondo, come abbiamo visto prima, sono già stati tassati, e dunque su quei soldi sei a posto con il fisco. Vediamo di fare chiarezza con un esempio. Pensiamo a un lavoratore dipendente che ha partecipato a un fondo pensione contribuendo per 35 anni. Al momento del pensionamento riceve una pensione complementare per il primo anno pari a 7.000 euro. Poniamo il caso che di questi 7.000 euro, 4.900 siano la parte imputabile ai contributi versati, per i quali il lavoratore ha usufruito della deducibilità fiscale, mentre 2.1OO sono il frutto dei rendimenti conseguiti dal fondo pensione, su cui sono già state pagate le tasse. Il nostro lavoratore, dunque, dovrà pagare le tasse solo per i 4.900 euro, sui quali l'aliquota sarà del 9 % (per via della riduzione dovuta agli anni di adesione al fondo). La pensione complementare al netto delle tasse è dunque di 6.559 euro [7.000 (4.900 ; viene pagata è tassata, ma soltanto quella parte corrispondente ai contributi che hai dedotto durante il periodo di partecipazione. Tutti i vantaggi fiscali legati ai fondi pensione II legislatore ha previsto una tassazione agevolata: vediamo di cosa si tratta. Si pagano meno tasse: i contributi versati al fondo pensione sono deducibili dall'imponibile fino a 5.164,57 euro in sede di dichiarazione dei redditi: quindi, meno tasse da versare. Nel calcolo del limite non va considerato il Trattamento di fine rapporto (Tfr, quello che un tempo veniva chiamato "liquidazione"). I nuovi occupati che non raggiungono questi 5.164,57 euro nei primi cinque anni di permanenza possono recuperarli nei venti successivi, limitatamente alla quota non dedotta in precedenza. Tasse più basse rispetto agli altri tipi di investimento I guadagni realizzati dal tuo fondo pensione sono tassati ah'n% (solamente per il 2014 l'aliquota è aumentata all'11,5%). Si tratta in ques I casi particolari II 15% di tassazione, che poi diminuisce in base agli anni di permanenza nel fondo, vale anche anche in altri casi particolari. Ecco quali: nel caso di somme anticipate per spese sanitarie a seguito di gravissime situazioni relative a sé, al coniuge e ai figli; riscatto parziale in caso di cessazione dell'attività lavorativa che comporti l'inoccupazione per un periodo di tempo compreso tra 12 e 48 mesi; riscatto parziale in caso di esodo incentivato; riscatto totale nel caso di invalidità permanente che comporti la riduzione della capacità di lavoro a meno di un terzo o nel o caso di un trattamento di gran lunga più favorevole rispetto a quello riservato ad altri investimenti: nei quali si va infatti dal 12,5% di tassazione per i titoli di Stato fino al 26% perle azioni. Anche nel momento in cui si arriva alla pensione, la tassazione è particolarmente favorevole. L'aliquota fiscale si riduce con l'aumento degli anni di partecipazione alla previdenza complementare. In particolare, per i primi 15 anni l'aliquota è pari al 15%; dal sedicesimo anno si riduce di 0,30 punti percentuali per ogni anno di partecipazione, fino al limite massimo di 6 punti percentuali. Per RICORDATE I VANTAGGI DELLATASSAZIONE PARTICOLARE RISERVATA Al FONDI PENSIONE esempio, se un lavoratore ha aderito per 35 anni ad un fondo pensione, l'ali caso di cessazione dell'attività lavorativa che comporti l'inoccupazione per un periodo di tempo superiore a 48 mesi; riscatto della posizione effettuato dagli eredi o dai diversi beneficiari designati a causa del decesso dell'iscritto. In tutte le altre situazioni di riscatto oppure di anticipazione di somme già versate, si applica una ritenuta a titolo d'imposta con aliquota del 23%. uota scende al 9%. La quota esente Attenzione, però: non tutta la rendita che ti Questo infatti è per evitare che tu venga tassato due volte. I rendimenti del fondo, come abbiamo visto prima, sono già stati tassati, e dunque su quei soldi sei a posto con il fisco. Vediamo di fare chiarezza con un esempio. Pensiamo a un lavoratore dipendente che ha partecipato a un fondo pensione contribu AGEVOLAZIONI Meno imposte L'aliquota fiscale scende dal 15% al 9% mano a mano che ci si avvicina alla pensione. I contributi versati sono deducibili dalla dichiarazione dei redditi fino a un massimo di 5.164,57 euro. I guadagni sono tassati intorno all'11%. Pensate che i rendimenti delle azioni subiscono un tassazione del 26%. ndo per 35 anni. Al momento del pensionamento riceve una pensione complementare per il primo anno pari a 7.000 euro. Poniamo il caso che di questi 7.000 euro, 4.900 siano la parte imputabile ai contributi versati, per i quali il lavoratore ha usufruito della deducibilità fiscale, mentre 2.1OO sono il frutto dei rendimenti conseg FONDO COMETA Pag. 4

Estratto da pag. 1 PREVIDENZA Commercialisti, è illegittimo il contributo di solidarietà di Maria Carla De Cesari Roberto Napoletano 196.767 Venerdì 12/12/2014 Previdenza. La Cassazione dichiara illegittimo il contributo fissato dall'ente dei dottori commercialisti perii periodo 2009/2013 Rapporto Adepp. Nel 2013 toccati i 60 miliardi Casse, stop al prelievo di solidarietà Un regolamento non può incidere sui diritti acquisiti e tagliare i trattamenti in essere Maria Carla De Cesari v Illegittimo il con tribù to di solidarietà imposto ai pensionati della Cassa dottori commercialisti, per il periodo 2009/2013. Secondo la Cassazione, sentenza 26102/14, depositata ieri, i diritti acquisiti non possono essere rimessi in discussione. Infatti, il regolamento della Cassa, non essendo un atto con forza di legge, non può imporre una «una riduzione delle pensioni già maturate e in pagamento. Secondo una giurisprudenza consolidata il taglio delle prestazioni pensionistiche non è consentito neppure con la nuova versione dell'articolo 3, comma 12, della legge 335/1995, che ha sancito la possibilità perle Casse di adottare le misure atte a garantire l'equilibrio di lungo periodo senza il rigoroso rispetto del principio del pro rata (salvaguardia di quanto maturato dagli iscritti). È contrario al principio di ragionevolezza - si ribadisce nella sentenza 26102 - l'atto infralegislativo, amministrativo o negoziale con cui l'ente previdenziale «riduce unilateralmente l'ammontare della prestazione mentre il rapporto pensionistico si svolge» (si vedano, tra le altre le sentenze 11792/2005; 25029/2009; 20235/2010). La legge 2009/2006 nel momento in cui fa salvi gli atti e le deliberazioni adottate in precedenza dagli Enti previdenziali, approvati dai ministeri prima della Finanziaria 2007, «si limita a garantirne la perdurante effìciacia» a patto che i provvedimenti siano stati assunti nel rispetto della normativa. Ciò non vale nel caso del contributo di solidarietà, poiché questo tipo di mano vra non rientra nei poteri e nell'autonomia decisionale delle Casse. Gli enti privati - spiega la Cassazione - hanno a disposizione un ventaglio di soluzioni- dall'aumento delle aliquote alla riparametrazione dei coefficienti alla modifica dei criteri di calcolo del trattamento - per garantire l'equilibrio finanziario e per assicurare le prestazioni future. Tuttavia, le Casse devono salvaguardare «l'integrità delle pensioni già maturate e liquidate». In questo senso, la valutazione dei giudici della Cassazione non cambia dopo la legge 147/2013 (articolo i, comma 488),aldilàdella questione sulla natura - interpretativa o innovativa - della norma contenuta nella legge di Stabilità 2014. La condizione di legittimità degli atti adottati dalle Casse cioè la predisposizione per garantire l'equilibrio di lungo termine - non vale per il contributo di solidarietà, che è temporaneo, anche se reiterabile per tre volte. La Cassazione, anche se non lo afferma esplicitamente, sembra adombrare un'unica soluzione per le Casse che ritengano necessario imporre un contributo di solidarietà sulle pensioni in essere, anche per riequilibrare i "contributi" delle varie generazioni per conservare l'equilibrio previdenziale. La strada potrebbe essere quella di affidarsi a una legge: peraltro questa previsione è già stata sfruttata dalla riforma delle pensioni (decreto legge 201/11), che ha imposto il contributo biennale di solidarietà per le Casse che avessero evidenziato uno squilibrio rispetto ai bilanci attuarialiasoanni. Fondi pensione Pag. 5

Estratto da pag. 1 Venerdì 12/12/2014 Roberto Napoletano 196.767 delle Casse cresce in due anni a 60 miliardi di Matteo Prioschi' pagina 47 Per la previdenza privata patrimonio a prova di crisi Matteo Prioschi ROMA v 'Mentre i Camporese presidente di Adepp, redditi degli iscritti calano costituiscono «un sistema solido sensibilmente per effetto della crisi che cresce in iscritti e patrimonio (si legga il Sole 24 Ore di ieri), i ma vede il mondo che patrimoni delle casse di previdenza rappresenta colpito in modo crescono. Dai 51,2 miliardi del molto pesante in termini di calo 2011 si è passati ai óo del 2013 a di reddito: ci sono sempre più valori contabili, che corrispondono a quasi 64 miliardi a valori di iscritti ma sempre più poveri». A mercato secondo la stima contenuta fronte di questo trend, una delle nel quarto rapporto Adepp sulla priorità che si dovrebbe previdenza privata, presentato ieri a affrontare è quella Roma. La crescita del patrimonio è dell'adeguatezza delle pensioni dovuta all'incremento del saldo future, perché per mantenere i attivo tra contributi e prestazioni e bilanci degli enti previdenziali in al rendimento degli investimenti ordine si rischia di penalizzare effettuati. Sul primo fronte il 2013 gli iscritti. I vertici dell'adepp si è chiuso con 8,ó miliardi di euro auspicano, quindi, che il go di entrate contributive e 5,4 verno si dimostri disponibile al miliardi di prestazioni. Sul secondo dialogo. Apertura che invece ieri l'adepp ha valutato in un +4,17% è arrivata in merito all'annosa la media ponderata dei rendimenti questione dell'autonomia delle dei singoli enti previdenziali nel Casse. Il sottosegretario al 2013 senza considerare gli investimenti immobiliari diretti, Lavoro, Massimo Cassano, una performance inferiore a quella intervenendo alla presentazione del 2012 (+7,06%), ma migliore del del rapporto, ha affermato che -4,47% registrato nel 2011. Gli verrà creato un tavolo tecnico immobili costituiscono la terza ministeriale. Oggi, lamentano gli voce degli investimenti enti di previdenza privatizzati, si complessivi, con un peso pari ha a che fare con una mole all'ii,8 per cento. La maggior parte ingente di adempimenti che in delle risorse viene destinata ai parte derivano anche dalla fondi (33,4%) con una quota decisione di applicare l'impianto consistente di quelli del settore amministrativo della pubblica immobiliare, seguita dai titoli di amministrazione a soggetti con Stato (18,8%). Crescono anche gli caratteristiche diverse, da cui iscritti, passati da 1,2 milioni del deriva, per esempio, l'obbligo di 2005 a i,4(dicui5imila pensionati attivi) nel 2013, ma la quota degli riqualificare i under 40 ha perso 4 punti percentuali tra il 2007 e il 2013. Le Casse di previdenza, ha commentato Andrea bilanci redatti in termini civilistici secondo i parametri della Pa. Oppure la vigilanza, suddivisa tra più soggetti e più formale che sostanziale. Più autonomia a fronte di una vigilanza più snella ed efficace, auspica Camporese. La difficoltà del momento emerge anche dall'indagine su 1.494 professionisti svolta dal Censis, di cui alcune anticipazioni sono state fornite ieri dal direttore Giuseppe Roma. Afronte del calo di reddito, però, emergono alcuni dati interessanti. Per reagire alla crisi nel 45% dei casi si è puntato alla creazione di nuovi servizi, nel 36% dei casi si è migliorata l'organizzazione del lavoro, nel 30% dei casi si è investito sull'innovazione tecnologica, tendenze che risultano sensibilmente più ac AUTONOMIA II sottosegreta rio al Lavoro Massimo Cassano ha annunciato la costituzione di u n tavolo tecnico ministeriale IL QUADRO Per il presidente Camporese il sistema è solido Aumentano gli isc ritti ma il reddito medio continua a scendere centuate tra gli under 40. L'importanza di investire in formazione e nuove tecnologie è stata sottolineata anche da Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni, soprattutto in un'ottica europea, che significa al contempo possibilità di accedere a nuovi finanziamenti (grazie all'assimilazione dei professionisti agli imprenditori), ma anche nuove sfide sul fronte della concorrenza. A questo riguardo, secondo Stella, finora si è sottovalutato gravemente l'effetto della digitalizzazione sul mercato del lavoro con relativa corsa al ribasso delle tariffe. Un aiuto può venire anche dalla collaborazione tra Casse e confidi, al fine di migliorare l'accesso al credito da parte dei professionisti che negli ultimi anni si è ridotto a causa delle politiche più cautelative adottate dalle banche. «Invece di intervenire direttamentehaaffermato-unacassa può collaborare con uno dei due confidi (Confprofessioni ne ha creati due, ndr) che abbiamo creato versando somme in un fondo dedicato che tramite la convenzione con istituti bancari consente di moltiplicare il credito a vantaggio dei professionisti. In passato le convenzioni servivano per ottenere condizioni miglioridellamedia del mercato, oggi servono per avere credito vero e proprio». Fondi pensione Pag. 6

Estratto da pag. 1 Roberto Napoletano 196.767 Venerdì 12/12/2014 Così nel 2013 60 miliardi II patrimonio delle casse Si tratta del patrimonioalla fine del2013 a valori contabili, corrispondente a quasi 64 miliardi a valori di mercato. Il patrimonio delle casse nel 2011, era decisamente più basso (51,2 miliardi). La crescita del patrimonio è dovuta all'incremento del saldo attivo tra contributi e prestazioni eai rendimento degli investimenti effettuati 8,6 miliardi Entrate contributive II saldo è attivo rispetto alle prestazioni erogate, pari a 5,4 miliardi quella del 2012 (+7,06%), ma migliore rispetto al -4,47% registrato nel 2011 quella del 2012 (+7,06%), ma migliore rispetto al -4,47% registrato nel 2011 33,4% quell La quota ai fondi Si tratta della maggior parte delle risorse i rivestite, seguita dai titoli di stato (18,8%) e dagli immobili (11,8%) del 2012 (+7,06%), ma migliore rispetto al -4,47% registrato nel 2011 33,4% quell La quota ai fondi Si tratta della maggior parte dell 1,4 milioni risorse i Gliiscritti In crescita nel 2013 rispetto agli 1,2 milioni del 2005, di cui Slmila pensionati attivi. Dal 2007 la quota degli under 40 ha perso, però, 4 punti percentuali. In linea generaleil reddito degli iscritti è calato sensibilmente rivestite, seguita dai titoli di stato (18,8%) e dagli immobili (11,8%) del 2012 (+7,06%), ma migliore rispetto al -4,47% registrato nel 2011 33,4% quell La quota ai fondi Si tratta della maggior parte dell 1,4 milioni risorse i Gliisc +4,17% itti I 1.494 cres La crescita dei rendimenti Si tratta della media ponderata dei singoli enti previdenziali, senza considerare gli investimenti immobiliari diretti, una performanceinferìorea ita nel 2013 rispetto agli 1,2 milioni del 2005, di cui Slmila pensionati attivi. Dal 2007 la quota degli under 40 ha perso, però, 4 punti percentuali. In linea generaleil Professionisti Quelli oggetto di un'indagine svolta dal Censis e anticipata ieri, incui appare cheil45%di loro per reagire alla crisi ha puntato alla creazione di nuovi servizi reddito degli iscritti è calato sensibilmente rivestite, seguita dai titoli di stato (18,8%) e dagli immobili (11,8%) del 2012 (+7,06%), ma migliore rispetto al -4,47% registr Fondi pensione Pag. 7