Legge di Stabilità. Fondi pensione ancora convenienti! Guida per gli iscritti alla previdenza complementare

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1 Legge di Stabilità. Fondi pensione ancora convenienti! Guida per gli iscritti alla previdenza complementare 26 gennaio 2015

2 Quali cambiamenti sono disciplinati dalla Legge di Stabilità 1 1. Da marzo 2015 sarà possibile richiedere che il TFR maturando venga versato direttamente in busta paga. Conseguenze: a. irrevocabilità della scelta fino al 30 giugno Questo significa che, una volta optato per questa alternativa, la stessa sarà irreversibile per tre anni e sei mesi; b. applicazione della tassazione ordinaria (IRPEF). Questo significa che il TFR in busta paga verrà tassato come se fosse reddito da lavoro dipendente e, di conseguenza, sarà assoggettato all aliquota marginale IRPEF. 2. L aliquota di tassazione sui rendimenti conseguiti dai fondi pensione è aumentata dall 11% al 20% con effetto I redditi di capitale e diversi derivanti dall investimento in titoli di Stato italiani ed esteri c.d white listed, tuttavia, concorrono alla formazione della base imponibile in misura limitata, ed in particolare nella percentuale del 62,50%. Limitatamente alla linea 1 gestione assicurativa garantita l aliquota effettiva stimata per il 2015 oscillerà tra il 16% e il 17%. NB: I RENDIMENTI SONO I RICAVI DELLA GESTIONE; di conseguenza la Legge di Stabilità non ha modificato la tassazione delle liquidazioni, che pertanto è rimasta invariata. 3. L aliquota di tassazione della rivalutazione del TFR in azienda è aumentata dall 11% al 17%. 1 Riferimenti normativi: articolo 1, commi 26, lettera a), 621, 622 e 623 della Legge 23 dicembre 2014, n. 190 (c.d. Legge di Stabilità)

3 I vantaggi economici derivanti dall iscrizione a Previp Il TFR percepito in busta paga comporta la perdita della rivalutazione. Il TFR lasciato in azienda si rivaluta con l'applicazione di un tasso costituito dall'1,5% in misura fissa e dal 75% dell'aumento dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, accertato dall'istat, rispetto al mese di dicembre dell'anno precedente. Il problema è che se l inflazione è bassa o addirittura negativa (quale potrebbe essere in un periodo di deflazione), anche il rendimento del TFR in azienda continuerà a diminuire (nel 2013 è stato pari a 1,34% netto). I fondi pensione preesistenti come Previp, invece, sono dotati di particolari gestioni assicurative che, pur avendo le medesime garanzie del TFR in azienda (la certezza che il capitale verrà restituito), oltre che garanzie aggiuntive (rendimento minimo), permettono di conseguire rendimenti più elevati (2,96% netto nel 2014). Inoltre, iscriversi ad un Fondo Pensione versando il TFR e un contributo minimale a carico del lavoratore, generalmente previsto da CCNL o da CIA, presuppone il versamento di un contributo aggiuntivo da parte del proprio datore di lavoro che non può essere convertito in nessuna altra forma di remunerazione per chi non è iscritto.

4 I vantaggi fiscali derivanti dal versamento del TFR in Previp CASO 1 TFR IN BUSTA PAGA: sarà sottoposto a tassazione ordinaria e, di conseguenza, verrà tassato in base all aliquota IRPEF marginale di coloro che effettueranno tale scelta (da un minimo del 23% a un massimo del 43%). Trattandosi di tassazione progressiva per scaglioni, il cumulo del TFR con il nostro reddito potrebbe comportare un aumento della tassazione più che proporzionale (a causa del «passaggio» del nostro reddito ad uno scaglione IRPEF più elevato). CASO 2 TFR IN AZIENDA: viene sottoposto a tassazione separata in base ad un aliquota media che varia da un minimo del 23% a un massimo del 43%. Inoltre, per la parte di TFR maturata dal 1 gennaio 2001, l Amministrazione finanziaria provvede successivamente a riliquidare l imposta, applicando l aliquota media di tassazione del contribuente degli ultimi 5 anni (significa che le imposte pagate sul TFR, entro il 31 dicembre del terzo anno successivo alla liquidazione dello stesso, sono sottoposte a conguaglio). CASO 3 TFR IN PREVIP: dal 1 gennaio 2007 viene sottoposto a ritenuta d imposta, la quale varia come segue: 1. in caso di riscatto (cessazione dell attività lavorativa prima del raggiungimento dei requisiti pensionistici) o di anticipazione per acquisto/ristrutturazione prima casa o ulteriori esigenze: aliquota definitiva del 23%; 2. in caso di pensionamento o di anticipazione per spese sanitarie: aliquota massima del 15%, aliquota minima del 9%.

5 Non dimentichiamo lo scopo della previdenza complementare Versare il TFR e il proprio contributo alla previdenza complementare ha, come abbiamo visto, dei vantaggi indiscutibili. A questo si aggiunge il vero scopo della previdenza complementare. Il sistema «retributivo», con la riforma Dini del 1995, è stato sostituito con il sistema «contributivo»: tale innovazione prevede che la prestazione pensionistica venga determinata sulla base dei contributi effettivamente versati dal lavoratore, (33% della retribuzione annua nel caso di lavoratori dipendenti) rivalutati in funzione dell andamento del PIL e trasformati in una rendita in base ad appositi coefficienti di trasformazione. Se però il PIL non cresce, le future pensioni saranno frutto unicamente dei contributi versati. Numeri alla mano, questo significa che un lavoratore dipendente 2, avente uno stipendio annuo di lordi (circa netti al mese), al pensionamento (ipotizzato essere a 67 anni) percepirà una rata di rendita pari a circa il 64% 3 dell ultima retribuzione. Tale percentuale, definita tasso di sostituzione, è inoltre destinata a diminuire a fronte del progressivo aumento della speranza di vita. I coefficienti utilizzati per trasformare il montante contributivo in rendita, infatti, sono soggetti ad adeguamento triennale in funzione della speranza di vita tempo per tempo rilevata. Ecco perché, per chi ne ha la possibilità, è estremamente conveniente versare TFR e contributi al Fondo; soprattutto se si pensa che una volta in pensione sarà più difficile compiere le medesime rinunce che potremmo sopportare ora. 2 Ipotesi: lavoratore con 40 anni di contributi, con un incremento di stipendio annuo lordo da un minimo di a un massimo di Il dato è stato ottenuto utilizzando i coefficienti di trasformazione previsti dal Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 15 maggio 2012