Convegno Cristina Rossi 2012 Dono del sangue e seconde generazioni Quali prospettive Paolo Guiddi Anna Granata
http://www.youtube.com/watch?v=sqflj Wp2EMk&feature=relmfu
Donare il sangue Forma di inclusione? Fenomeno in crescita: 3/4% della popolazione dei volontari in Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana e Liguria. Avis si è da tempo accorta che occorre coinvolgere i nuovi Italiani nella donazione di sangue (specificità di alcune componenti del sangue)
Da dove partiamo? Ragionare in termini di post-integrazione Donazione di sangue come veicolo di partecipazione e di inclusione sociale.
Il progetto Centro di Ricerca sulle Relazioni Interculturali Laboratorio di Psicologia Sociale Applicata Donare è appartenere Promuovere la cultura della solidarietà nei nuovi italiani
Comprendere quale idea di solidarietà sviluppa una generazione che presenta tratti interculturali; Osservare e comprendere l approccio e le eventuali modalità di impegno sociale dei giovani di origine straniera; Far conoscere ai giovani di origine straniera l Associazione Avis e proporre un loro coinvolgimento attivo. Obiettivi
Le 3 fasi 1) Interviste ai presidenti delle Associazioni: - Giovani Musulmani di Italia; - Associna seconde generazioni cinesi; - Rete G2 seconde generazioni in Italia; - Yalla Italia, - Giovani Chiesa copta egiziana 2) Sopralluoghi etnografici e focus group con i giovani (19-35) delle seconde generazioni per presentare il tema della donazione di sangue; 3) Questionari online e follow-up a distanza di 6 mesi volto ad indagare l atteggiamento verso la donazione e l intenzione a donare dei giovani coinvolti.
Fase 1 Partecipanti Gate keepers (seconde generazioni) Si tratta di giovani adulti, tra i 25 e i 30 anni, accomunati dal fatto di essere nati o giunti in Italia bambini da Paesi stranieri, di appartenere ad associazioni delle seconde generazioni attive sul territorio lombardo e di avere un legame privilegiato con le comunità di minoranza cui appartengono i propri padri.
Fase 1 Strumenti Intervista (face to face, semistrutturata) 1- Comunità di riferimento 2- Valori della comunità 3- La solidarietà e i Gesti di solidarietà 4- Approccio alla donazione di sangue
Dalla Fase 1 alla Fase 2 Scelta delle associazioni Dalle interviste effettuate sono state scelte 2 comunità con cui proseguire il progetto, in base a: - Disponibilità - Interfacciabilità - Possibilità di una collaborazione concreta anche in futuro tra Avis e le Associazioni
Giovani delle seconde generazioni. Fase 2 Partecipanti Si tratta di giovani adulti, tra i 20 e i 35 anni, accomunati dal fatto di essere nati o giunti in Italia bambini da Paesi stranieri, di appartenere ad associazioni attive sul territorio lombardo e di avere un legame privilegiato con le comunità di minoranza cui appartengono i propri padri.
Fase 2 Strumenti Focus group (gruppi di discussione) 1- La solidarietà e i Gesti di solidarietà 2- Approccio alla donazione di sangue
Elementi innovativi Promozione di un percorso di inclusione sociale attraverso la cultura del dono e della solidarietà; Coinvolgimento attivo dei giovani di origine straniera nella realizzazione e nella implementazione del progetto; Intercettazione di nuovi target di donatori (giovani, stranieri).
Comunità di riferimento un identità plurale I giovani intervistati provengono da comunità molto diversificate ma hanno in comune un tratto generazionale. Tutti loro, infatti, fanno parte delle seconde generazioni: si sentono egiziani, cinesi, eritrei, senegalesi, ma allo stesso tempo si sentono italiani. Sviluppano una identità plurale e propriamente interculturale.
Comunità di riferimento un identità plurale C era un filone, ad esempio negli anni 90, di quelli più grandi di me, che andavano all estero, a Londra in particolare. Intorno ai 25 anni andavano a Londra. Poi più recentemente Svezia Germania e Stati Uniti. Ad esempio mio fratello è andato negli Stati Uniti e lì ha ritrovato degli amici che conosceva già qua. E hanno ricreato una minicomunità, italiani eritrei lì. H., 29 anni
Lo sguardo di ciascuno dei ragazzi intervistati rispetto alle comunità di origine è capace di vederne risorse e limiti, osservandole ad un tempo da dentro e da fuori. Valori della Comunità la capacità di essere pendolo
Valori della Comunità la capacità di essere pendolo Io a queste cose sono sempre stato un po ribelle diciamo, dicevo Mah, io, ma cosa?, io ho sempre risposto anche però quando diventi grande inizi anche a capire no? Quando sei adolescente certe cose magari non le capisci, no? [ ] Anche per me c è stato un periodo, non di rifiuto della cultura, perché veniamo da una cultura millenaria e quindi c è anche una sorta di rispetto, no? Però su tante cose ero un po cioè, che palle però a posteriori la capisci, anche solo da un punto di vista stupido, utilitaristico se vogliamo. Che ne so, apri un attività e hai i parenti che ti prestano i soldi, diciamo. Sembra banale, ma quando sei grande capisci che è una cosa importante. Magari quando sei piccolo pensi di poter far tutto nella tua vita da solo. F., 22 anni
Valori della Comunità la capacità di essere pendolo quindi non mi devo omologare o seguire un movimento. C è una lingua a casa e c è una lingua fuori. Per cui, sì, noi giovani di seconda generazione rispetto ai nostri genitori abbiamo una doppia identità, che si riconosce nell essere italiani ma anche africani io dico, o stranieri. Quindi è importante il non sottovalutare il fatto che tante persone siano stranieri. Ha genitori stranieri quindi è uno Straniero. No. Cominciamo a pensarla come è un italiana diversa. Io mi sento italiana. Io parlo l italiano, come parlo il dialetto, come parlo il dialetto del mio paese. Quindi è un ampio spettro insomma. E importante nel riuscire a fare questi collegamenti riuscire a non sottovalutare nessuna di queste parti, insomma. D. 34, anni
I giovani di origine straniera sviluppano idee plurali di solidarietà, che talvolta definiscono con parole diverse, che ne arricchiscono il significato. I valori definitori del concetto derivano da un terreno culturale condiviso, quello italiano, ma si arricchiscono di elementi nuovi che portano a una definizione interculturale di solidarietà. La solidarietà gesti di solidarietà
La solidarietà gesti di solidarietà Mi viene in mente il progetto che ho portato a compimento. Una frase di mia nonna mi ha guidato: chi sa da dove viene, veramente saprà dove va. ( ) Ho pensato quindi di realizzare un idea che era il sogno di mia nonna.( ). Allora, anche coi miei genitori, ci siamo detti: perché non fare un progetto concreto, sul campo, per coniugare un po le nostre due storie, quella senegalese e quella italiana? E quindi ho pensato a questo progetto che ho realizzato negli ultimi due anni, di fare un gemellaggio tra il Comune di Lodi, dove io sono residente, e il Comune di da dove proviene la mia famiglia in Senegal, e, ironia della sorte, hanno lo stesso numero di abitanti: 50.000. A., 27 anni
La solidarietà gesti di solidarietà Sai, posso dirti che ci sono grandi differenze. Da noi la solidarietà è un aiuto gratis che fai per una persona. Lo fai per il buon senso. Siamo persone lungimiranti noi, perché pensiamo che un giorno toccherà magari a noi di aver bisogno di aiuto, e quindi è giusto aiutare gli altri quando si può. La solidarietà è qualcosa che fa parte della cultura senegalese. Un po de qua e un po de là come dicono i bergamaschi. E una cosa comune. Bisogna essere solidali. F., 20 anni
Donare il sangue Quale approccio? Condividono il valore della donazione di sangue in modo positivo e con gli stessi ostacoli e le stesse paure dei giovani italiani. Mostrano la necessità di considerare la donazione di sangue come un valore universale, che non ha colore di pelle o radici culturali a cui fare riferimento. 22
Donare il sangue Quale approccio? Io ero sempre stato un po attirato da questa idea perché credo che sia il segno un po dell altruismo, nel senso più alto del termine: doni qualcosa di tuo e non sai a chi andrà. E bello proprio per quello. E poi l altra cosa, è che una persona che viene da un altro paese, si inserisce, e riesce anche a donare il sangue e far parte della comunità, si può dire proprio che ha chiuso il ciclo dell integrazione!. A., 27 anni 23
Donare il sangue Quale approccio? Ti dico mi sono informata, perché volevo donare da quando avevo 17 anni. ( ) Perché volevo diventare dottoressa, curare i malati. Ma poi ho cambiato idea. Però io dico, in questo modo salvi la vita di una persona, capito? Magari non posso offrire denaro, sono studentessa, sono mantenuta, non posso offrirti la mia amicizia, niente, però posso offrirti la vita per vivere. Se nessuno donasse sangue, cosa si farebbe? In quest aspetto gli italiani li ammiro stratanto. F., 20 anni 24
Donare il sangue Quale approccio? Da noi non sono tanto aperti su questo. Per loro l ospedale se ci vai sei morto. Capito? Questo è dovuto a un fatto di ignoranza. Ma la nuova società, i giovani, si stanno svegliando su questa cosa. F., 20 anni C è anche paura sai. Veniamo da storie dolorose di colonialismo, e su di noi avvenivano le sperimentazioni delle nuove medicine. Quindi c è paura su questa cosa, ancora. M., 34 anni 25
Donare il sangue Come coinvolgerli? Il messaggio dev essere passato nei momenti di festa, religiosi. Nei momenti dove circola la fiducia. Magari fate venire in quel giorno di festa qualcuno di voi, e spiegate perché vorreste collaborare con noi. In quei momenti lì il messaggio passa meglio che in altri momenti. Se fai passare il messaggio in momenti in cui c è tutta la comunità, invece, fai capire a tutti che avete bisogno e passa il messaggio. Non per fare pubblicità, eh.. P., 35 anni 26
Donare il sangue Come coinvolgerli? Noi lo faremmo, ma abbiamo bisogno di sentirci coinvolti. Ci sentiamo lasciati da parte. Lo sentiamo alla radio, ma certe pubblicità le fanno solo per dire noi italiani. Non è che non lo vogliamo fare. Perché se non ci sentiamo chiamati in causa crediamo che gli italiani se lo dicano sempre tra loro. P., 35 anni Fai venire il responsabile vostro a parlare nei momenti di incontro della comunità. M., 34 anni 27
Donare il sangue Come coinvolgerli? Bisogna essere discreti. E la discrezione. Nel senso che bisogna pensarci prima di dire le cose. La discrezione nel senso che uno può dire una cosa senza pensare che l altro se la prenda ma bisogna pensare che invece magari a seconda di cosa dico gli altri si possono offendere. La discrezione come? Tenendo conto del punto di vista dell altro. F., 20 anni 28
Donare il sangue Come coinvolgerli? " Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe. " In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino." 29
grazie!